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Gay & Bisex

Il fidanzato di mia sorella 5


di FRANK_1987
28.06.2018    |    15.270    |    13 8.3
"Nonno Ugo allora toglie il suo cazzo dal mio orifizio, si avvicina alla mia faccia e sborra..."
Finalmente Giulio scopa ancora con suo nonno Ugo

CAPITOLO 5

Il giorno dopo il matrimonio di Pedro e Claudia e’ domenica. Finalmente mi riposo dormendo fin oltre le 10. Mia madre non mi dice nulla perché la sera prima ho fatto tardi per colpa di quella ragazza fortunata che e’ mia sorella, la quale può avere nel letto accanto a se un tocco di ragazzo come e’ Pedro. Mi sveglio ed il mio primo pensiero va a nonno Ugo e al suo messaggio. Mancano poco meno di 7ore al nostro incontro e devo trovare un modo per convincerlo a farmi bere il suo piscio. Questi pensieri mi stimolano, quindi inizio a segarmi e vengo in cinque minuti dall’eccitazione. Mi pulisco la mano, mi alzo e vado a fare una doccia. Sono quasi le 11 del mattino quando mia madre mi dice che a pranzo sarebbero venuti i due neo sposini. La notizia non mi sconvolge così tanto e passo il resto della mattinata a chattare con i miei amici. Verso mezzogiorno arrivarono Pedro e Claudia.
“Sono molto affamata”, dice Claudia non appena mio padre apre la porta
“Certo, ti sei fatta ingravidare come una puttana”, penso
“Entra, c’e’ del cibo per tutti e tre”, risponde invece mia madre
“Ciao Giulio”, mi dice Pedro avvicinandosi a me
“Ciao”, rispondo io freddamente porgendogli la mano mentre lui voleva abbracciarmi
Durante il pranzo, Claudia, mia madre e mio padre discutono sul nome da dare al bambino sia nel caso nasca una femmina, sia nel caso nasca un maschio. Nonostante sua figlia sia ancora incinta di due mesi, mia madre vuole essere pronta almeno sul corredino da fare al neonato comprando scarpette e tutine di un colore specifico e non neutro. Pedro invece durante la conversazione sembra assente, distaccato, quasi a disagio e quando Claudia glielo fa notare, lui le dice che ha mal di testa.
“Certo”, sostiene mio padre “questa notte non avete dormito per niente ed e’ normale che la testa ti faccia male non avendo riposato”
Claudia, mamma e papà ridono sguaiatamente, Pedro sorride annuendo mentre io se potessi, avrei incenerito mio padre all’istante con il mio sguardo e ora sarei di sicuro orfano di padre. Quando mia madre propone a tutti di prenderci il caffè in veranda, mio padre e Claudia si alzano di scatto ed escono fuori mentre io sono costretto a raccogliere i piatti e, vedendo questo, Pedro si propone come mio aiutante.
“Grazie Pedro, io vado a preparare il caffè”, gli risponde mia madre
Io intanto inizio a raccogliere piatti e stoviglie e Pedro fa lo stesso.
“Ehi, come va?”, mi chiede Pedro
“Tutto bene”
“Davvero?”
“Vuoi che finga?”, continuo a rispondergli
“Se lo stai facendo dovresti smetterla”
“Forse sei tu che dovresti smetterla mentendo a te stesso”, gli dico io sbattendo i piatti sul tavolo rischiando di romperli.
“Sei tu che vivi da perfetto uomo sposato mentre ti sei scopato tuo cognato e tuo cognato ha scopato te.”
“Ma che cosa vuoi da me?”, risponde Pedro. “l’unica persona alla quale mento e’ Claudia e questi discorsi non puoi farli perché non posso stare solo con un ragazzo dato che non sono gay ma bisessuale ed e’ normale per me amare anche una donna, mia moglie”
“Avresti detto che avremmo di nuovo scopato”
“Non voglio più farlo”, mi risponde categoricamente
“Forse non ti e’ piaciuto? Forse il mio cazzo non e’ abbastanza grande per il tuo culo? Vorresti invece quello di Rafael?”
Pedro rimase senza parole.
“So tutto di voi due anche che e’ stato lui ad aprirti la strada posteriore. E se proprio vuoi saperlo, ieri gli ho fatto un pompino quindi anche io ho trovato un’altra persona migliore di te”
Dicendo questo, prendo piatti e stoviglie e mi incammino.
“Se adesso vai in cucina senza girarti lo considererò come la fine del nostro rapporto”
Vi confesso che voglio girarmi. Da quando ho rotto con Giorgo, il mio ex, non ho mai più privato lo stesso sentimento che provo per Pedro, neanche per nonno Ugo. Ma mi ha fatto arrabbiare e così continuo a camminare entrando in cucina. Dopo la fine della nostra relazione, la giornata passa in fretta nonostante io continui a guardare Pedro e lui freddamente gira lo sguardo da un’altra parte fino a quando tornano a casa loro. Sono le 16.40 del pomeriggio e dopo essermi preparato a puntino, pulito e profumato, mi dirigo verso l’ albergo dove io e mio nonno abbiamo un appuntamento. Sembriamo due amanti clandestini e quando mi avvicino alla reception chiedo alla receptionist la chiave della stanza 27 e noto sul suo volto un’espressione sbalordita. Di sicuro ricorda che nella 27 alloggia un uomo sulla sessantina che ha dato appuntamento ad un ragazzo giovanissimo per scopare. La cosa forse la sconvolge un po’ ma l’avrebbe sconvolta ancora di più se avesse saputo che siamo nonno e nipote. Prendo l’ascensore e salgo fino al piano. Percorro un lungo corridoio e finalmente mi fermo davanti alla stanza numero 27. Prendo fiato e busso. Poco dopo nonno Ugo apre la porta presentandosi in un accappatoio bianco aperto sul torace.
“Mancano ancora cinque minuti alle 17. Non vedevi l’ora, vero?”, esordisce
“Vuoi farmi entrare per scopare oppure devo andare via?”, gli rispondo
“Entra, entra spiritoso che quel sorrisino te lo farò passare io”
Sento un fremito al buchetto ed entro mentre lui chiude la porta. Mi accomodo sul divano mentre il nonno prende una bottiglia di spumante dal carrello portavivande e la stappa.
“Brindiamo al nostro ritrovamento”
“Non ti farà male fare “ginnastica” con il problema che hai avuto?”
“Assolutamente no. Diciamo che potrebbe considerarsi una sorta di fisioterapia”, mi risponde avvicinandosi, sedendosi accanto a me sul divano e porgendomi il bicchiere pieno di spumante. Prendendomi il bicchiere noto che l’accappatoio si e’ aperto mostrando le sue gambe pelose.
“Mi sento una puttana. Mi hai fatto vestire di tutto punto, mi offri lo spumante…”
“Perché dici questo? Non dirmi che non hai incontrato nessuno in questi mesi che non ci siamo visti?!”
“Certo che ho incontrato qualcuno ma purtroppo non e’ andata bene”
“Mi dispiace”, mi consola
“Però in questo modo non e’ mai successo. Sembro una escort”
“Se vuoi possiamo annullare tutto. Avrei dovuto immaginare che in questi mesi avresti incontrato qualcuno che ti avrebbe soddisfatto più di questo vecchio”
Mi sento un po’ in colpa e per questo motivo poggio il bicchiere sul tavolo e bacio mio nonno con passione. Lui ricambia il bacio mentre io infilo una mano sotto l’accappatoio accarezzandogli una coscia fino a raggiungere l’inguine quando la mia mano sfiora la sua cappella a fungo.
“Hai trovato il tesoro dei pirati”, mi dice “vuoi toglierlo dallo scrigno?”, continua
Senza dire una parola indietreggio un po’, mi sdraio sul divano fino a raggiungere con la testa le sue gambe, gli apro l’accappatoio e mi infilo in bocca il suo cazzo.
“Aaahhh, era da tanto che sognavo la tua bocca”
Mi lavoro il cazzo del nonno come un lecca-lecca e contemporaneamente lui ogni tanto mi spinge la testa in modo da infilarmelo tutto in bocca fino alla radice e si apre l’accappatoio mostrandomi il suo fisico scolpito. Mentre prendo aria sfilandomi e infilandomi il suo cazzo nelle mie fauci, con una mano inizio a toccargli il corpo, quel corpo che tra poco si sarebbe unito al mio. Quasi immediatamente, nonno Ugo mi leva il suo cazzo dalla bocca e mi fa alzare. Lui si leva l’accappatoio mentre io mi spoglio preso da un raptus e poi mi getta sul letto. Mi tira a se per i piedi e per le chiappe mettendomi a pecorina inginocchiato, mi da un paio di leccate ed il mio buchetto si schiude pronto per essere trapanato. Lui se ne accorge, mi sputa sull’ano, poi sul suo cazzo, se lo masturba un po’ e sento la sua cappella a fungo e tutto il suo tronco entrarmi dentro.
“Wow”, esclamo
“Era da troppo tempo che non entravo in un buco”, fa lui
“Non farmi aspettare e scopami come le più luride delle puttane”, lo incito
“D’accordo troietta di nonno”
Nonno Ugo inizia a spingere dentro e fuori il suo enorme cazzo da 25cm. Sono 6mesi che lo sto sognando. Io ansimo spudoratamente e lo incito a scoparmi più forte. Mi prende per le braccia e mi scopa, lo sento tutto dentro, sento anche i suoi peli pubici brizzolati solleticarmi le chiappe. Poi scende con le sue mani forti lungo i miei fianchi, afferra le mie chiappe e continua a infilarmi la sua banana. Mi da dei piccoli schiaffi sul culetto che mi fanno eccitare. Prendo il mio cazzo e inizio a masturbarmi intanto nonno rallenta la sua chiavata e fa uscire il resto del pene lasciando solo la cappella nel mio culo per poi infilarmelo ancora dentro. Fa questo giochetto due o tre volte per poi infilarlo ancora e scoparmi come se fosse nel fiore degli anni. Nonno mi stappa il culo, mi fa avvicinare a bordo letto e lo me infila ancora ma questa volta sale con una gamba sul materasso e mi mette un piede in faccia girandomela di 45gradi e schiacciandomela facendomi fare la tipica espressione da selfie, l’odiosa boccuccia a culo di gallina. In quella posizione, riesco a vedere un po’ della sua pianta del piede che e’ sporca ma non perché non si e’ lavato ma perché ha camminato a piedi nudi sul pavimento. Avere il piede del nonno tenendo la testa schiacciato contro il materasso sul letto mi fa sentire dominato e lo sono davvero. Un omone di 190cm per 105kg di muscoli mi stava chiavando e questo omone e’ mio nonno. Che meraviglia!
“Adesso cambiamo posizione”, mi dice quindi mi leva il suo cazzo dal culo, mi fa stendere a pancia in su sul letto e me lo mette di nuovo dentro.
In questa posizione posso notare le sue smorfie quando mi chiava, vedo il suo bacino contrarsi ad ogni spinta e soprattutto accarezzo il suo meraviglioso torso muscoloso ricoperto di una leggera peluria brizzolata strizzandogli i capezzoli. Piegandosi su di me, mi afferra la testa e la usa come punto di forza per ficcarmi il suo cazzo tant’e’ che quando mi lascia andare, il collo mi fa un po’ male.
“Scopami bastardo”, gli dico
“Ti apro tutta”, mi fa lui “ti farcisco come una torta alla panna”
“Oggi non voglio che mi vieni nel culo”
“Ma l’hai sempre desiderato”, mi ricorda lui
“Lo so perché la tua sborra e’ buonissima nonno. Ma dopo tanto tempo che non l’assaggio, voglio sentire ancora il suo gusto”
“D’accordo tesoro di nonno, te la do tutta in bocca”
Ugone continua a scoparmi con la sua grinta che non diminuisce mai, anzi più gli parlo, più gli ordino di farmi qualcosa e più lui si eccita. Io intanto continuo a masturbarmi e sborro. Un fiotto di liquido seminale mi finisce proprio sulla bocca che assaporo. Tutti gli altri fiotti mi finiscono sulla pancia e mentre mio nonno continua a chiavarmi, li raccolgo e me li infilo in bocca facendo attenzione a gustarmi per bene il mio succoso nettare. Nonno Ugo allora toglie il suo cazzo dal mio orifizio, si avvicina alla mia faccia e sborra. Uno schizzo mi finisce in bocca, uno sugli occhi e gli altri tre sul resto della faccia. Raccolgo anche la sborra del nonno e me la gusto mentre anche lui mi aiuta avvicinando il suo nettare alla mia bocca sia con il cazzo e sia con le dita. Poi si corica accanto a me e ci giriamo l’uno verso l’altro.
“Devo dirti una cosa”, esordisce nonno
“Cosa c’e’ Ugone?”
“Ti sei mai pentito di aver fatto sesso con me?”
“Neanche una volta. Ma perché mi dici questo?”, gli domando
“Perché siamo una famiglia normale, almeno all’apparenza, e ogni volta che facciamo sesso mi sento un po’ in colpa”
“Perché mai?”
“Perché ti ho iniziato al sesso, al sesso omosessuale. Forse ti ho cambiato”
“Ma cosa dici? Non sei stato tu a cambiare il mio orientamento sessuale. Io sono sempre stato gay. Ti ricordi che mi dicesti in passato di aver visto degli atteggiamenti da gay in me?”, gli ricordo io
“Si ma potevano essere gli atteggiamenti di un normale adolescente che non sa ancora cosa sia”
“Non e’ vero nonno. Io sapevo già cosa ero. Non fartene una colpa”
Il nonno mi guarda con gli occhi lucidi e poi io lo bacio. E’ un bacio di ringraziamento per avermi fatto entrare in un mondo nel quale c’ero già ma che credevo non avrei mai conosciuto a fondo se lui non fosse stato l’uomo che e’. Dopo il bacio, si alza mostrandomi le sue spalle larghe e le sue chiappe marmoree.
“Dove vai?”
“In bagno. Il diuretico che ho preso prima del tuo arrivo inizia a fare effetto”, dice facendomi accendere la lampadina.
Da quando ieri sera ho assaggiato il piscio di Rafael, mi sono promesso che oggi avrei fatto lo stesso con quello del nonno ed ho intenzione di portare a termine questo mio sporco desiderio.
“Aspetta vengo con te”, dico alzandomi dal letto
“Non puoi aspettare di fare la doccia?”
“No, voglio farla con te”
“E’ tardi, forse dovresti andare a casa”
“C’e’ ancora tempo”, dico mentre entro nella vasca e mi inginocchio “avvicinati Ugone. Voglio fare la doccia con te, anzi voglio che sia tu a farmi la doccia”
Il nonno capisce subito quello che voglio dire infatti noto che il suo cazzo ha una leggera impennata.
“Da quando ti piacciono queste cose?”, mi domanda
“Da ieri”
“Ieri c’era il matrimonio di tua sorella, quando hai avuto il tempo di farlo?”
“E’ successo al ristorante. C’era un tizio nel bagno che prima si e’ fatto fare un pompino e poi mi ha fatto bere un bicchiere di spumante di sua produzione”, lo informo delucidandolo
Ugo sorride e si avvicina ancora di più a me. Punta il suo cazzo sul mio corpo e il primo fiotto di piscio mi finisce sul petto. Prendo il suo cazzo e me lo punto in faccia che viene colpita dalla sua calda pioggia dorata che a volte ingoio un po’ e a volte me la sputo addosso. Quando finisce di pisciare, si sgrulla il cazzo e se lo pulisce sui miei capelli.
“Sei veramente una troietta”
Mi alzo e bacio di nuovo mio nonno. Non e’ lo stesso bacio di prima ma quello di due fidanzati bramosi di fondersi l’uno con l’altro. Poi facciamo la doccia, la vera doccia. Ugo e’ davvero uno spettacolo anche con il sapone che gli ricopre tutto il corpo e mentre ci insaponiamo a vicenda, lui ogni tanto mi lecca le labbra e il naso. Quell’ intimità mi fa sentire amato come dovrebbe succedere a tutti ma anche se siamo nonno e nipote, sento che il nostro amore non può essere considerato “malato” quindi gli confesso che lo amo. Anche lui fa la stessa cosa e così ci stringiamo in un abbraccio senza fine. Dopo quell’ episodio, nonno mi propone di andare a vivere da lui per avere più tranquillità preparandomi per gli esami. I miei genitori sono d’accordo ma non sospettano assolutamente nulla. Io sono finalmente felice di aver trovato una persona che si dedica soltanto a me arrivando anche a dimenticare Pedro che ormai vedo soltanto come mio cognato.

TRE MESI DOPO: Ormai e’ Luglio e Ugo e Giulio vivono insieme nella grande fattoria di Ugo, scopano tutti i giorni alla grande e ogni volta che finiscono di scopare, Giulio si fa una bella bevuta di piscio costringendo il nonno a bere litri e litri di acqua prima di ogni chiavata. Un giorno, però, camminando per la strada si imbatte in una sua vecchia conoscenza…

FINE CAPITOLO 5

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ UNA STORIA ASSOLUTAMENTE INVENTATA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI..
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