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Gay & Bisex

Vita di coppia 7


di FRANK_1987
15.09.2019    |    4.135    |    2 6.7
"Quando Riccardo e Luigi c’hanno avvicinati in spiaggia, pensavo di fare sesso solamente con loro due ma invece ora sono seduto su uno sgabello di carne che..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica. Questi racconti si collocano dopo la saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”

Vacanza orgiastica

CAPITOLO 7

Sono a Riccione con Mario già da un paio di giorni. Anche qui, naturalmente, la movida la fa da padrone. Siamo ospiti a casa della famiglia di Agostino. Agata, sua madre, e Artemio, suo padre, sono due dottori molto riconosciuti nell’ospedale dove lavorano. Lei e’ un’affermata ginecologa, lui il primario di uno dei reparti del nosocomio. Agostino non e’ figlio unico, ha una sorella di tre anni più grande di nome Aurora. Con la loro tradizione della “A” come iniziale di ogni nome mi sembra di essere stato catapultato in “Streghe – Charmed”, il mio telefilm preferito che mandava in onda fino a qualche anno fa sul secondo canale della Rai dove il nome delle magiche protagoniste iniziava invece per “P”. Anche la casa sembra la stessa, perché la famiglia di Agostino vive in una villa con tanto di cameriera e maggiordomo. Fino a questo momento non sono riuscito a vedere Agostino in costume. L’ho già visto parecchie volte prima ma da quando ho ammirato il suo cazzo, seppur mediante una foto sul cellulare della fidanzata, voglio attaccare con la mente quella fotografia virtuale al resto del corpo reale. Naturalmente loro non sanno niente e non sospettano nulla. Se così fosse, mia sorella mi ammazzerebbe. E’ ancora scottata dalla rivelazione che il suo ex marito era bisessuale e non vuole che io riesca a circuire anche il suo futuro marito. Per questo motivo, ogni volta che ci vede parlare in disparte, arriva per dividerci chiedendoci di cosa stessimo parlando per poi allontanarsi insieme a lui. Non posso darle torto. In fin dei conti anche io mi comporterei così se fossi al suo posto. Anche se, io e Mario non possiamo essere di certo paragonati a lei. Mia sorella non si sognerebbe mai di richiamare in città un suo vecchio amore per regalarlo al suo fidanzato come ha fatto Mario quando ha promesso al congolese Malik un posto come lavapiatti nel ristorante dello zio in cambio di sesso occasionale. Perché e’ vero, da quando abbiamo scopato il giorno del mio compleanno, invitiamo il ragazzo di colore sempre più spesso a casa nostra. Questo fatto ha suscitato un po’ di polemica tra i nostri vicini per l’eccessivo va e vieni dell’africano. La moglie del proprietario del nostro nido d’amore ci ha pregati di non portare ragazzi per fare sesso ma il marito, più largo di mentalità, ha imposto alla moglie di non romperci più i coglioni perché fino a quando paghiamo senza ritardo e non diamo fastidio a nessuno, possiamo fare quello che ci pare, sempre nel limite della legge e del consentito, e’ ovvio. La mattina di Ferragosto mi alzo dal letto e trovo Agostino intento a preparare il caffè in cucina.
“Cazzo Giulio, mi hai fatto spaventare”, esclama impaurito
“Che c’e’? Hai paura che ti salti addosso?”
“No, stupido. Pensavo di essere da solo”
“Dov’e’ la cameriera?”
“Oggi e’ Ferragosto e i giorni segnati in rosso sul calendario le toccano come ferie”
“Ho capito”, gli rispondo fissandolo mentre e’ a petto nudo con il boxer blu dall’elastico più scuro “me ne dai anche a me, per favore?”, gli chiedo sedendosi al tavolo mentre lui, girato leggermente di fianco armeggia con la caffetteria e il suo cazzo e’ ancora barzotto per l’erezione mattutina “hai notato anche tu che Claudia quando parliamo viene sempre a interromperci?”, gli domando
“Si, l’ho notato. Perché?”, fa Agostino poggiando le due tazze sul tavolo
“Perché in passato sono andato a letto con suo marito e pensa che succederà anche questa volta”
Agostino rimane di pietra. Non si aspettava questa confessione. Sa solamente che Pedro e Claudia non andavano d’accordo, che l’argentino si e’ allontanato di sua spontanea volontà e che non si fa vedere spesso neanche con i suoi due figli ed io so per certo, osservando la reazione stampata sulla sua faccia, che la fidanzata non gli ha detto il vero motivo del loro divorzio. Sicuramente l’avrà tenuto nascosto per evitare che lui, conoscendo la reale storia successa tanti anni fa, potesse iniziare a provare qualcosa per me anche solo in maniera affettiva e non sessuale. Forse e’ per questo che gli ho raccontato tutto? Spero che lui possa assaggiare il mio frutto proibito come ha fatto il suo predecessore? In fondo sono stato io a rivelargli tutto di mia spontanea volontà affrontando l’argomento senza che lui me ne avesse accennato e magari inconsciamente speravo di poter grattare sotto quella pelle da maschio alfa eterosessuale in modo da far emergere la sua parte frociarola. Non so se ci sono riuscito, spero di verificarlo presto, ma fatto sta che in lui scatta qualcosa. Non ha mai fatto nessuna domanda su me e Mario, pur essendo una mente aperta, ma invece questa mattina e’ cambiato tutto.
“Davvero stai dicendo che l’ex marito di Claudia era gay?”, mi domanda ed io annuisco mormorando “non ci posso credere. Il papà di Andrea e Agnese e’ omosessuale. Perché Claudia non mi ha detto nulla?”
“Te l’ho spiegato prima. Teme che la storia possa ripetersi. Ha paura perché in fondo tra noi c’e’ un bel feeling, no?”, gli chiedo accavallando le gambe per sondare il terreno di un suo probabile e brusco cambiamento di rotta sessuale
“Si, ma non può succedere niente”, mi fredda all’improvviso “io non gay. Non ho nulla contro di voi e spero che prima o poi possiate avere i nostri stessi diritti ma a me piacciono le donne”
“Anche Pedro e’ andato a letto con una donna”
“Giulio, io non sono gay. Te lo ripeto chiaro e tondo. Io non ho niente contro di voi, perché dovrei? Ho un sacco di amici omosessuali”
“Ecco, la tipica frase stampata sulla carta del cioccolatino quando vi accusano di essere omofobi. Sai cosa sono gli omofobi? Gay repressi”
“Ehi ma che cazzo stai dicendo, busone?”, mi offende nel suo dialetto romagnolo facendo rimane me, adesso, di pietra “ma come cazzo ti permetti? Modera il linguaggio, hai capito? Ti ricordo che sei ospite a casa mia e se voglio posso mandartene a fanculo nel tuo paese”, continua sbattendo la tazza sul tavolo facendo fuoriuscire il caffè che macchia la tovaglia e poi se ne va
Ho combinato davvero un pasticcio. Dovevo immaginare che Agostino non era come Pedro. Avevamo un bel rapporto ed io l’ho rovinato sperando di vedergli dal vivo quella bella minchia di 24cm vista solo tramite un messaggio di WhatsApp. Ma tanto tutti l’avremmo fatto, no? E poi se non posso averlo, pazienza, l’importante e’ che questa conversazione non rovini la sua storia con Claudia o lei non mi parlerà mai più. Durante il pranzo di Ferragosto, procede tutto liscio. Agostino, però, non mi parla, sembra turbato, forse le mie parole l’hanno colpito nel profondo e adesso non ha il coraggio di dirmi che avevo ragione, che lui e’ davvero come Pedro. Meno male che mia sorella non si e’ accorta di nulla. Con i suoi futuri suoceri stanno parlando degli ultimi preparativi per il matrimonio e il suo futuro marito sembra molto preso da questa conversazione. Aspettando il dessert, Mario, che ha capito la maretta che c’e’ tra me e mio cognato, mi chiede spiegazioni. Gli dico esplicitamente di averci provato con lui, di averlo etichettato come un omofobo che in realtà nasconde il suo essere gay represso e per questo motivo non mi parla più. Da buon mediatore, il mio fidanzato mi consiglia di riappacificarmi con Agostino perché se una cosa del genere non succederà mai, Claudia non deve nenche minimamente sospettare un nuovo interesse amoroso da parte mia verso la sua fiamma.
“Ciao”, dico ad Agostino che e’ steso su una sdraio con la gamba destra sollevata sulla stoffa della sedia, quella sinistra distesa, la mano destra sotto la testa che fa gonfiare il bicipite e quella sinistra, con il meraviglioso tatuaggio che da metà avambraccio finisce sulle nocche, adagiata all’altezza del pube “volevo scusarmi per quello che ti ho detto questa mattina”, continuo nonostante non ho riscontrato in lui nessun interesse nel rivolgermi la parola
“Mi hai deluso, Giulio”, mi risponde improvvisamente
“Lo so e per questo sono costernato”
“Sai che non mi piacciono i maschi”, continua a ripetere sedendosi sulla sdraio poggiando le gambe per terra ingrossando la mutanda che io guardo senza che se ne accorga “non mi sono mai piaciuti e mai mi piaceranno”
“Non puoi biasimarmi per averci provato”
“No, non lo faccio. Tanti ragazzi mi guardano in spiaggia ma nessuno ha mai attirato la mia attenzione prima d’ora”
“Quindi mi perdoni?”
“Certo che ti perdono. E tu puoi perdonarmi per averti detto quelle frasi offensive? Non so come mi siano uscite. Sai quanto ti voglio bene ma come fratello e non come amante clandestino”
“Si lo so e anche io ti perdono”
“Grazie, ne avevo proprio bisogno. Lo sposo non può arrabbiarsi con il suo testimone”
“Stai dicendo sul serio?”, gli domando mentre lui annuisce mormorando “grazie, sono davvero contento e onorato, credimi”
“Ti credo. Senti, ora che siamo entrati così in confidenza. Vuoi dirmi come fate a scopare tu e Mario? Insomma, l’uomo si sa che deve scopare la donna ma tra gay come funziona?”
La sua non e’ la classica affermazione offensiva dove in una coppia omosessuale uno deve fare per forza la donna e l’altro l’uomo. Sta cercando solamente una spiegazione ad una sua domanda che si e’ posto per tanto tempo e che, non potendo constatare come funzioni il sesso gay, non avrebbe mai ricevuto nessun chiarimento. Cosa che invece io gli fornisco. Lui sembra molto interessato all’argomento ma non perché vuole cambiare ma soltanto perché vuole aprire i suoi orizzonti mentali, togliersi quei paraocchi che ancora gli impediscono di vedere bene ogni sfaccettatura del mondo sebbene lui qualche occhiata abbia già dato in precedenza creandosi le sue idee di libertà di pensiero, parola o anche sessuale. Il resto della giornata lo passiamo in compagnia anche di Claudia e Mario. Mia sorella non sembra molto dispiaciuta di trascorrere il pomeriggio con noi sapendo quanto Agostino possa avvicinarsi a me ma non deve avere paura. Anche io adesso so per certo che quel bel pezzo di uomo romagnolo di 27anni non potrà che essere per me solo un cognato, non un fidanzato, un amante occasionale e segreto come sognavo clandestinamente. Dopo cena, Mario mi chiede se mi va di uscire un po’. Gli dico che prima devo cambiarmi e quindi lo fa anche lui. Inizia a togliersi i vestiti che aveva fin dal pomeriggio esibendomi il suo corpo. Vorrei fare sesso con lui ma l’idea di uscire per divertirmi come fanno gli altri e’ più forte del sesso stesso. Mi alzo dal letto e mi cambio anche io. Mentre mi levo la maglia, Mario si abbottona la camicia bianca e inizia ad infilarsi un pantalone scuro elegante. Io invece opto per un look casual indossando una maglietta nera e lo jeans dello stesso colore. Vestiti, pettinati e profumati, andiamo in spiaggia a bere qualcosa. C’e’ un gruppo di ragazzi e fra loro spicca il classico omosessuale effeminato. Si avvicina a noi con una camminata femminea e si presenta. Va dritto al sodo chiedendoci se vogliamo fare sesso ma per non commettere un reato, infatti il ragazzetto non avrà ancora neanche compiuto 16anni, rifiutiamo l’invito. Si, siamo per il sesso e l’amore libero ma fatto con persone che, seppur siano consenzienti, debbano essere almeno maggiorenni.
“Ciao”, ci sentiamo dire mentre siamo seduti a degli sgabelli “io sono Luigi e il e’ il mio fidanzato Riccardo”, continua
“Piacere di conoscervi”, fa il ragazzo “voi come vi chiamate?”
“Io sono Giulio e lui e’ Mario. Anche noi siamo fidanzati”
“Ciao ragazzi”, li saluta Mario
“Vi va di venire a casa nostra?”, ci chiede Riccardo
“Ci piacerebbe molto trascorrere la serata con voi”, ci spiega Luigi
“Che ne dici?”, chiedo al mio fidanzato
“Si può fare”, risponde
“Ok, veniamo con voi. Avete la macchina?”
“E’ parcheggiata qui vicino”, mi fa Riccardo
“Allora andiamo”, fa Luigi tutto euforico
Saliamo nella macchina guidata da Luigi e poi entriamo nel loro appartamento. Ci baciamo quasi subito iniziando a toccarci. Mario toglie la maglietta a giro maniche di Riccardo e la getta a terra ed io spoglio Luigi ammirando il suo fisico peloso. Ci sdraiamo ogni coppia su un divano diverso e continuiamo a baciarci. Ogni tanto smettiamo perché ci togliamo anche i pantaloni rimanendo in mutande sfoderando tutti e quattro delle belle banane già indurite. Poco dopo sentiamo suonare alla porta. Luigi e Riccardo si guardano accondiscendenti e poi si alzano scomparendo nel corridoio. Udiamo solamente l’aprirsi e il chiudersi della porta e poi i due fidanzati ritornano insieme a due altri ragazzi.
“Che cosa significa?”, domando io arrabbiato
“Abbiamo pensato di festeggiare Ferragosto con una bella orgia”, fa Luigi
“C’avete ingannato”, replica Mario
“Ma per favore. Non ditemi che non vi fareste scopare da loro”, fa Riccardo “lui e’ Vittorio. E’ venezuelano da parte di madre mentre lui e’ Rodrigo, e’ un brasiliano d’origine controllata”, ci spiega il ragazzo
“Piacere di conoscervi”, esordisce Rodrigo
“Dove avete trovato queste due troiette?”, chiede Vittorio
“Dove abbiamo trovato voi. Al bar”, lo delucida Luigi
Vittorio, Rodrigo, Riccardo e Luigi si avvicinano a noi. Vittorio e Riccardo iniziano a limonare con Mario mentre Luigi e Rodrigo infilano le loro lingue nella mia bocca. I due ragazzi nuovi si spogliano completamente presentando Vittorio una nerchia di 21cm e Rodrigo una di 19cm. Luigi si inginocchia sui cuscini del divano mentre io gli bacio la schiena scendendo fino al coccige e Rodrigo lo bacia. Levo le mutande di Luigi e comincio a leccargli le natiche alternandole con il buchetto. Sull’altro divano, Mario e’ seduto tra Riccardo e Vittorio che gli mettono le mani addosso e lui se li slinguazza a più non posso. Anche Vittorio fa inginocchiare il mio fidanzato sul divano come lo e’ Luigi e gli lecca il culetto. Rodrigo e Riccardo, invece, tutti e due in piedi con le minchie nelle bocche dei rispettivi ragazzi messi a pecorina, si baciano cercando ogni modo e maniera per accarezzarsi i corpi. La banana di 22cm di Riccardo e’ tutta nella bocca di Mario mentre quella di Luigi, 20cm, viene leccata da me dando il cambio ogni tanto con la rosellina. Vittorio si avvicina ancora di più al culetto di Mario smettendo di leccarglielo e brandisce il suo cazzo come una spada. Lo sbatte energeticamente sopra il suo buchetto, si mette il preservativo e poi lo penetra delicatamente mentre il mio ragazzo, con il pene di Riccardo in bocca, fa delle smorfie di dolore. Il venezuelano sbatte il suo inguine contro un culo che fino a qualche mese fa ero solo mio ed anche io, dopo aver foderato il mio membro, lo adagio nel culetto morbido e burroso di Luigi.
“Che zoccole che vi siete scelti”, fa Vittorio “guarda questa che buco di culo”, continua
“Il mio non e’ affatto zoccola”, gli fa eco Luigi “sa usare perfettamente il suo cazzo”, gli spiega riferendosi al mio membro
“Ti piace eh?”, gli chiedo
“Mmh, certamente porco”
“Scopatelo dai”, mi incita Riccardo
“Succhiami la minchia, puttana”, fa Rodrigo a Luigi
Scopo Luigi prendendolo per le spalle ma le bordate che gli do nel culo non sono neanche minimamente paragonabili a quelle che Vittorio sta dando contro il povero sedere di Mario. L’ha afferrato per i fianchi e lo spinge con forza facendogli conficcare sempre di più in bocca la minchia di Riccardo. E’ evidente che lui fa solo l’attivo e che lo fa da tanti anni ormai capendo come deve fare affinché la sua troia di turno goda. Sia io che Vittorio usciamo dai culi dei nostri rispettivi passivi. Luigi si accomoda sul divano e Mario gli si siede sopra baciandolo senza infilarsi il pene dentro al sedere. Io invece mi inginocchio a terra leccando la banana venezuelana di Vittorio intrisa degli umori del mio fidanzato. Riccardo e’ in piedi sull’altro divano e Luigi, inginocchiato sui cuscini, gli sta succhiando l’attrezzo. Quando Vittorio si siede sul sofà, io vedo il mio fidanzato portare il cazzo di Luigi verso il suo foro anale e farlo scomparire magicamente. La stessa cosa voglio fare con quello di Vittorio, così mi siedo su di lui dandogli la schiena e mi impalo. Aveva ragione la mia anima gemella a digrignare i denti mentre veniva scopato. L’irruenza del sudamericano e’ così tanta che non riesco neanche a toccargli il pube con le mie natiche perché mi tiene sollevato per l’interno coscia e mi tromba con metà asta. E’ sufficiente però a farmi ugualmente godere.
“Si scopami”, dice Rodrigo verso Riccardo che gli ha piantato il cazzo nell’orifizio
“Sei una puttana. Siete tutte delle puttane”
“Anche tu sei una puttana?”, mi domanda Vittorio aggrappandosi ai miei fianchi mentre mi tromba
“Oh, tesoro non sai quanto”
“Invece lo sto intuendo”, mi comunica
“Mmh, si, che bello. Fottimi, fottimi”, esclama Mario che saltella allegramente sui centimetri di Luigi
Mi abbasso leggermente sopra Vittorio e, abbracciandolo per il collo da dietro, lo bacio. Prima avevo i piedi poggiati a terra e metà del suo cazzone latino dentro il culo ma adesso mi poggio con le ginocchia per terra così i miei glutei possono aderire al suo pube e altri centimetri entrano in me facendomi strabuzzare gli occhi. Il mio fidanzato salta freneticamente sulla banana di Luigi che gli sfugge dal culo. Io glielo prendo lucidandola e infilando l’indice dentro il culetto di Mario e poi guido quel pene di nuovo nel posto dov’era uscito. Giro la testa e vedo Rodrigo prendersi tutto il cazzo di Riccardo su per il suo ano e godere con la bocca aperta emettendo solamente dei mugolii. Non e’ la prima volta che partecipo ad un’orgia ma non credevo che mi sarebbe più capitata. Quando Riccardo e Luigi c’hanno avvicinati in spiaggia, pensavo di fare sesso solamente con loro due ma invece ora sono seduto su uno sgabello di carne che non avrei mai immaginato potesse entrare in me questa sera.
“Cambiamo, ragazzi”, consiglia Vittorio
“Voglio provare quel culo”, fa Luigi
“Ed io il suo culo”, dice Riccardo a Mario
“Scopami stronzo”, esclama il mio fidanzato
“Dai, vieni a scoparmi”, incito Luigi
Scambiandoci i partner, Rodrigo finisce per sedersi sul cazzo di Vittorio, Mario si prende nel buchetto quello di Riccardo ed io mi sistemo su quello di Luigi ricambiandogli il favore facendomi scopare come io ho scopato lui precedentemente. Il mio scopatore e’ comodamente seduto su uno dei divani ed io faccio su e giù sopra il suo cazzo mentre accarezzo la sua testa pelata e la barba lunga, Vittorio sta scopando Rodrigo a pecorina sul divano afferrandolo per i fianchi e per le spalle mentre Riccardo, in piedi, fotte Mario sdraiato tranquillamente sullo schienale del secondo sofà. Mi sego il cazzo furiosamente e sborro sull’addome di Luigi il quale raccoglie i miei schizzi e si mette le dita in bocca. Poi mi fa alzare dal suo cazzo, io mi inginocchio e lui, dopo essersi masturbato un po’, spara il primo schizzo che gli finisce sul pube mentre tutti gli altri li scarica dentro le mie fauci. Ripulisco i peli pubici di Luigi ed ammiro Mario eiaculare sul suo petto. Riccardo, ancora scopandolo, si abbassa su di lui e glielo lecca per poi riversargli in faccia tutto il suo succo scrotale. Gli unici che non hanno ancora sborrato sono Vittorio e Rodrigo che proseguono a scopare ma non durano molto infatti Vittorio si alza in piedi e sborra sui pettorali di Rodrigo che mi prende facendomi sdraiare sul tappeto e spruzza il suo liquido seminale nella mia bocca e poi, aiutandosi con il cazzo, fa si che io lo gusti fino all’ultima goccia.
“Porca puttana che troie che siete”, fa Vittorio
“E non hai ancora visto niente”, lo informo
“Cosa vuoi dire?”
“Che ne posso prendere nel culo anche due e che so fare molto altro”
“Non ne dubito”
“Vorresti vedere?”
“Magari la prossima volta”, dice andando via probabilmente verso il bagno perché a casa di Riccardo e Luigi c’e’ sicuramente già stato
Lo vedo camminare di spalle, con la sua maestosa figura mascolina, la schiena atletica e i glutei muscolosi. Mentre Riccardo limona con Mario e Luigi fa la stessa cosa con Rodrigo, ne approfitto per allontanarmi un po’ così mi alzo da terra e raggiungo Vittorio nella toielette. Lo trovo di spalle intento a pisciare.
“Aspetta il tuo turno”
“Non sono venuto qui perché mi scappa”
“E allora?”
“Per farti vedere cos’altro so fare oltre a farmi scopare”, gli dico avvicinandomi a lui e inginocchiandomi tra il water e il bidet
Metto la testa nella fontana della tazza e mi faccio lavare la faccia dal suo piscio. Vittorio e’ sorpreso e smette improvvisamente di pisciare ma io raccolgo le goccioline che sono sui bordi del gabinetto, le lecco rumorosamente e lui riprende a fare uscire il suo delizioso liquido giallo dall’uretra del cazzo che e’ maestoso anche da moscio. Dopo aver finito di pisciare, Vittorio si sgrulla il pene colpendomi la guancia destra e dei sonori applausi ci fanno girare. Forse Riccardo, Luigi e Rodrigo non si erano mai spinti così al limite e sono sorpresi mentre Mario e’ in piedi insieme a loro con le braccia conserte e scuote la testa sorridendo come per dirmi che sono sempre la sua troia. Successivamente ci sottoponiamo alla classica doccia post-scopata e ognuno torna a casa propria tranne, ovviamente, i due fidanzati che ci hanno adescati. La casa dove ritorniamo noi non e’ propriamente nostra e la madre di Agostino fa un po’ di storie anche se il figlio riesce benissimo a tenerla calma reggendomi il gioco. Dopo una settimana dal Ferragosto, torniamo tutti nella nostra città calabrese. Abbiamo abusato un po’ troppo delle ferie che Gustavo ci aveva concesso e sono sicuro che non ce ne darà altre…forse.

FINE CAPITOLO 7

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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