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Gay & Bisex

La mia adolescenza 13


di FRANK_1987
18.03.2019    |    6.568    |    6 8.5
"Mi sfilo da Lorenzo e mi trascino sul materasso arrivando a pochi centimetri dal ragazzo, alzando in aria le gambe mostrandogli il mio buchetto..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Il prossimo capitolo uscirà LUNEDI’. Questi racconti si collocano prima dell’inizio della saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”. Possono essere considerati dei prequel non dei sequel, quindi, se volete leggerli immedesimandovi, dovrete dimenticare tutto quello che avete letto finora o almeno cercare di posticiparlo nella vostra mente in modo da rendere queste letture più facili senza confondervi cronologicamente.

Scambio di coppia

CAPITOLO 13

Quando finisce questa estate? Non fraintendetemi, l’adoro perché mi sta portando nuove scopate nella mia vita ma questo caldo non lo sopporto proprio. E’ l’una di notte e sono appena rientrato dal locale gay in compagnia di Giorgio. Sfortunatamente nessun ragazzo ci ha seguiti questa sera anche se e’ da un po’ di tempo che non veniamo avvicinati da qualcuno, da quando abbiamo scopato con Costantino per la precisione. La cosa un po’ mi dispiace, perché più cazzi ho meglio sto, ma da un lato mi lascia indifferente perché almeno così posso rimanere fino a tardi la sera a sbronzarmi come piace a me. Rientrato a casa, getto le mie chiavi nel portaoggetti e poi mi dirigo verso la mia stanza. Passo dal corridoio osservando mamma, papà, Salvatore e Claudia dormire ognuno nel proprio letto. Mamma e papà sono teneramente abbracciati come due piccioncini. La loro intesa e’ così forte che a volte mi sono chiesto come sarebbe vederli scopare insieme. Chissà che foga ha papà? E mamma lo prende anche nel culo come fanno tutte le donne di casa sua? Eh si, anche mia sorella Claudia, la prima volta, l’ha preso nel sedere dal suo primo fidanzato e da allora mi ha confessato che con tutti gli altri che si sono susseguiti ha fatto sia sesso vaginale che anale. Le domande che mi sono posto da quando ho cominciato ad affacciarmi al sesso, le rivolgo anche verso mio fratello. Non e’ mai successo niente tra noi, tranne quando una notte mi toccò il sedere poco prima di partire militare, ma la sua avvenenza e quel leggero pizzetto che porta sempre, non mi lasciano indifferente. Entro nella mia stanza e mi spoglio rimanendo solo in boxer. Il mio cazzo si stacca dalla stoffa attaccata in prossimità della cappella perché nel bagno del locale, Giorgio mi ha fatto un pompino e poi io l’ho ricambiato. Con le mutande sporche e fradicio di sudori, mi addormento. Sogno di essere in una cucina come quella dei ristoranti, con tanti camerieri. Il maitre mi ordina di salire su un vassoio posto sopra un carrello posizionandomi a pecorina. Il carrello viene spinto fino ad un salone dove tutti quelli che hanno approfittato di me, fino a questo momento, sono seduti a fare da commensali. I camerieri, con una straordinaria forza fisica onirica, sollevano il vassoio e me simultaneamente e poi mi adagiano sul tavolo. Il mio sverginatore (IL FIDANZATO DI MIA SORELLA 4), i miei compagni di scuola Franco e Stefan (IL FIDANZATO DI MIA SORELLA 7), Giovanni (LA MIA ADOLESCENZA 1), mio cugino Carlo (LA MIA ADOLESCENZA 2), il francese incontrato in spiaggia Thierry (LA MIA ADOLESCENZA 4), Kevin e Alberto (LA MIA ADOLESCENZA 5), Bernardo, il fratello della mia amica, (LA MIA ADOLESCENZA 6) il capomastro Stanislav (LA MIA ADOLESCENZA 7), Michele (LA MIA ADOLESCENZA 9), Evaristo (LA MIA ADOLESCENZA 10), Sergio (LA MIA ADOLESCENZA 11) e l’ultimo Costantino (LA MIA ADOLESCENZA 12) allungano le mani sulle mie carni facendomene di tutti i colori. Mi sveglio la mattina presto che ho il cazzo duro. Con ancora in mente le immagini di quel sogno, mi sego sporcando la mia mano e me la lecco non avendo fazzoletti a mia disposizione sopra il comodino. Poi mi addormento nuovamente sperando di continuare quel magnifico sogno che purtroppo non rifaccio più.
“Per quanto tempo hai intenzione di continuare ad andare avanti con questa storia?”, mi chiede Giorgio all’entrata dello stabilimento balneare
“Cosa?”, gli chiedo
“La tua voglia di avere un cazzo diverso ogni sera”
“E’ anche la tua o sbaglio? Mi hai detto tu che se io non interrompevo le mie relazioni segrete, tu volevi incontrare alte persone”
“Credevo che smettessimo”
“E perché? E’ così eccitante. E poi non e’ vero che voglio un cazzo diverso ogni sera”
“Ah no?”
“No, cioè si, però non e’ successo. Sono più le sere che ci intratteniamo tra noi che quelle dove incontriamo un altro ragazzo”
“Quindi vuoi continuare?”
“Certo, fino a quando non finisce l’estate almeno. Sai quanto la detesto ma offre tante occasioni per trombare e non voglio perdermele”, rispondo a Giorgio scrutando nei suoi occhi un pizzico di gelosia
“Ciao ragazzi”, fa Emilio il vecchio proprietario dello stabilimento “siete venuti a rimorchiare?”, continua sperando che prima o poi ci scopiamo anche lui
Emilio e’ una vecchia checca di più di 60anni, leggermente appesantito nel fisico e con la calvizie. Ogni volta che vede un bel ragazzo, ci prova con lui, come facciamo tutti d’altronde. I suoi preferiti sono i tipi sui quarant’anni preferibilmente sposati e con figli in modo da fargli trasgredire le regole del matrimonio. Ogni tanto ci riesce ma diverse volte non va a segno. Non disdegna neanche i giovanotti come me ma non e’ il mio tipo, sinceramente, ma essendo anche lui un passivo incallito con noi casca male e nonostante io e Giorgio abbiamo, di recente, scoperto la nostra vena attiva in un rapporto sessuale, non ce lo scoperemmo mai perché non siamo mai stati attratti da tipi anziani e passivi mentre da quelli anziani e attivi si, perché sono il top del top per noi due frocetti (MI SCUSO CON TUTTI GLI OVER CH LEGGERANNO IL RACCONTO MA QUESTO ERA IL MIO PENSIERO ALL’EPOCA DEI FATTI QUANDO ERO UN ADOLESCENTE, ATTUALMENTE E’ CAMBIATO)
“Tu hai rimorchiato?”, chiede Giorgio ad Emilio
“Purtroppo no, chi si prenderebbe una vecchia ciabatta come me? Quelli che possono rimorchiare sono soltanto dei bei tipi come lo siete voi”, risponde Emilio tristemente “comunque se vi interessa, poco fa sono arrivati due ragazzi veramente mozzafiato. Si sono presentati come fratelli ma non si somigliavano per niente e in più c’era una certa sintonia tra loro che andava al di là della sfera affettiva familiare”
“Potevano essere due fratelli incestuosi”, gli ricordo
“Sei davvero perverso, porcellino”, mi apostrofa Emilio mentre io e il mio fidanzato sorridiamo “comunque non credo proprio. Non si somigliavano vi ripeto”
“Descriviceli, mi stai facendo eccitare”, dice Giorgio
“Uno era alto più o meno 170cm, capelli castani e occhi celesti mentre l’altro era più bassino, 160-165 cm ed aveva capelli e occhi castani”
“Due bronzi”, esclamo
“Altroché”, fa Emilio “so che se li vedrete non ve li farete scappare ma se ci riuscirete, promettete di farmi uno squillo?”
“Ok, te lo faremo”, lo rincuoro
“Ciao Emilio”, fa Giorgio
Camminiamo in spiaggia che sembra solo nostra. Giorgio indossa una maglietta verde e un pantaloncino grigio mentre io porto una camicia bianca con dei piccoli fiorellini tutta aperta mettendo in mostra il mio fisico e un pantaloncino nero. Le uniche cose che abbiamo uguali sono le infradito. Mentre percorriamo la lunga scia di granelli di pietra sminuzzata da eoni di erosione, osserviamo tutte le persone che si stanno divertendo. Siamo alla ricerca dei due ragazzi che Emilio ci ha descritto e finalmente riusciamo a notarli sotto un ombrellone. Uno e’ sdraiato a torso nudo con le mani dietro la nuca mentre l’altro e’ seduto su un asciugamano e sta leggendo il giornale. Mi tolgo le infradito e tiro Giorgio per un braccio lambendo l’acqua del mare. Gli schiamazzi per convincere il mio fidanzato destano l’attenzione dei due ragazzi che puntano il loro sguardo verso di noi. Trascino Giorgio nel mare e gli do una spinta facendolo bagnare. Quando riemerge dalle acque, lui fa la stessa cosa con me. Riaffiorato, sgrullo la testa come se fossi un cane e poi, con la camicia bianca diventata trasparente, abbraccio il mio ragazzo e lo bacio girandolo con la schiena verso i due sotto l’ombrellone. Baciando Giorgio, osservo quei giovanotti che a loro volta ci stanno osservando e si lanciano delle occhiate complici.
“Che fai? Possono vederci”, fa Giorgio preoccupato
“Chi?”
“Come chi? La gente”
“Ma che me ne frega?”, gli rispondo piccato “fatti loro se due ragazzi si baciano e provano vergogna, io non ne provo perché non c’e’ ragione”, continuo “e poi l’importante e’ che ci abbiano visto loro”, gli spiego
“Ah, e’ per questo”, dice Giorgio girandosi verso i due ragazzi
“Ne beneficerai anche tu”
“Dobbiamo avvicinarli”
“Non qui”, gli rispondo pacato
“Allora dove?”
“Lascia fare a me”, dico al mio fidanzato prendendolo per un braccio e uscendo dall’acqua camminando in direzione dei due ragazzi “domani e’ Ferragosto, vieni al falò?”, chiedo a Giorgio mentre la distanza tra noi e i due bagnati si accorcia
“Naturalmente”, replica Giorgio “tu ci sarai?”, mi chiede
“Certo che ci sarò. Ci vedremo lì”, continuo come se stessi parlando al mio amore mentre mi stavo riferendo ai due ragazzi
Faccio l’occhiolino a quello seduto sull’asciugamano e mentre io e Giorgio ci allontaniamo, mi giro notando che si e’ abbassato sul ragazzo sdraiato e gli sta dicendo qualcosa. Sono sicuro che lo sta convincendo a partecipare anche loro al falò. In fondo e’ una tradizione dello stabilimento balneare che gestisce Emilio e va avanti da tanti anni, anche da prima della mia nascita. Probabilmente ha creato questa occasione per potere avvicinare qualche bagnante un po’ brillo e farsi scopare come vogliamo fare io e Giorgio domani sera. Il resto della giornata lo passiamo tranquillo, senza scopare perché voglio caricarmi per la sera successiva. Ho notato che il ragazzo al quale ho fatto l’occhiolino deve piacere molto il cazzo e voglio regalargli una mega sborrata. Il mattino dopo faccio le solite cose di un normale giorno della mia vita. Colazione, bagno al mare, pranzo, uscita con Giorgio e poi preparazione per il falò. Spero che ci siano anche i due ragazzi e che quello che ho abbordato abbia convinto anche l’altro a parteciparvi perché se il mio pene vuole entrare nel culetto del ragazzo seduto, il mio culetto vuole che il pene del ragazzo sdraiato vi trovi rifugio. Preparandomi prima di uscire, indosso una maglietta carta da zucchero e un pinocchietto marrone senza dimenticarmi di mettere nel portafoglio la mia riserva di preservativi.
“Ci sono?”, chiedo a Giorgio
“Si, sono vicino al falò”, gli rispondo “ci avviciniamo?”, continua
“No, meglio che siano loro a farlo”, rispondo a Giorgio mentre lui sta fermo ed io mi muovo a tempo di musica verso destra e verso sinistra come un serpente e con le mani e il bacino simulo una penetrazione facendo sorridere il mio ragazzo
“Ciao”, fa ad un tratto il ragazzo dagli occhi celesti che indossa una maglia blu e uno jeans scuro mentre l’altro veste con una maglia bordeaux e un jeans chiaro “sono Calogero e lui e’ Lorenzo”
“Ciao. Voi come vi chiamate?”, chiede innocentemente Lorenzo
“Perché dovremmo dirvelo?”, gli dico continuando a ballare ma diminuendo le mosse
“Perché ieri in spiaggia c’avete fatto capire che stasera vi trovavamo qui e adesso…”
“Vorreste scopare”, finisco lapidario la sua frase “io sono Giulio e lui e’ il mio ragazzo Giorgio”
“Anche noi siamo fidanzati”, fa Lorenzo
“Emilio aveva ragione a dire che non erano fratelli”, dice Giorgio verso di me
“Allora, vogliamo andare da qualche parte? Sempre che siate d’accordo”
“Andiamo da me”, risponde il mio fidanzato rapito dalla bellezza di Calogero
Incamminandoci scopriamo che Calogero e’ siciliano mentre Lorenzo e’ torinese. Si sono conosciuti alla Sapienza di Roma e adesso sono in giro esplorando le più rinomate spiaggia del mezzogiorno. Hanno entrambi 23anni anche se Lorenzo ne dimostra molti di meno e la cosa mi ingrifa. Arrivati a casa di Giorgio, il piemontese non perde occasione di girarmi verso di lui e baciarmi. Io rimango un po’ basito dalla sua sfacciataggine ma poi mi lascio andare, ricambio il bacio e lo afferro per i fianchi. Anche Giorgio e Calogero iniziano a baciarsi e le mani di tutte e quattro fanno su e giù per i corpi come se fossero delle auto in corsa lungo la Salerno-Reggio Calabria. Limonando, decidiamo di spostare l’inizio del nostro amplesso nella camera del mio ragazzo. Calogero getta Giorgio sul letto per poi posizionarsi su di lui e baciarlo ancora. Giorgio abbraccia per il collo il siciliano che agguanta il cazzo della sua preda ancora avvolto nel pantalone nero elasticizzato. Io e Lorenzo, invece, ci inginocchiamo sul letto e anche noi ci baciamo. Il ragazzo infila le mani dentro il mio indumento tastandomi il petto e l’addome mentre io gli tolto la maglia per ammirargli il fisico efebico. Calogero solleva la maglia rossa di Giorgio e gli lecca i capezzoli mentre il mio fidanzato gli tasta i bicipiti. Rimasto a torso nudo, limono ancora un po’ con Giorgio che fa scendere le sue mani lungo il mio cazzo e lo massaggia anche se poi mi sbottono i pantaloni, mi abbasso le mutande, spoglio il ragazzo, anche Calogero e Giorgio si spogliano a vicenda e il giovanotto inizia a succhiare il mio cazzo mentre Calogero inizia a succhiare quello di Giorgio. Quest’ultimo ne approfitta per accarezzare il culetto di Lorenzo mentre io, vedendolo dall’alto, posso constatare che quello di Calogero non ha preso nessun cazzo confermando la mia teoria sulla passività di chi sta succhiando il mio. Scendo dal letto e vado dietro Lorenzo che si posiziona a pecorina sul materasso e gli lecco il culo. Poi prendo un condom e lo indosso.
“Ah si”, esclama Lorenzo quando i miei 19cm entrano in lui
“Ti piace?”, gli chiede Calogero
“E’ bellissimo”, risponde
“Dai Giulio fagli vedere chi sei”
“Inizio a trombarlo?”, chiedo al mio ragazzo
“No, inizia a spaccarlo in due, come hai fatto con me”
“Si, per favore, si”, replica Lorenzo con la voce spezzata dall’eccitazione
“Non ti preoccupare di me” mi dice Calogero “di lui fanne ciò che vuoi”, prosegue dandomi il suo consenso per scopare il suo ragazzo
Mentre Calogero lecca il culo del mio fidanzato, io mi scopo il culo del suo e mi abbasso sulla sua schiena baciandogli il collo. Giorgio accarezza i capelli del siciliano che muove la punta della lingua sulla rosellina già bagnata del giovane che andrà tra poco a scoparsi. Sculaccio ripetutamente Lorenzo e Calogero, rivestendo il suo cazzo di 22cm con un preservativo, entra in Giorgio. Con le gambe aperte rivolte all’insù, il mio fidanzato si gode il membro di un ragazzo siculo che ha, evidentemente, il fuoco nelle vene. Sbatte il suo pube contro il perineo di Giorgio che grida di piacere ma anche un po’ per il dolore, secondo me. Mentre con la mano sinistra mi aggrappo al sedere di Lorenzo, che si sta segando i suoi 16cm, con la mano destra accarezzo la testa di Giorgio per fargli sentire che io sono vicino a lui non soltanto perché mi sto scopando un altro ma anche emotivamente per fargli capire che il dolore e il piacere che sta provando venendo scopato da Calogero, può condividerli con me.
“Vogliamo scoparci le nostre troiette l’uno davanti all’altro?”, mi chiede Calogero
“Veramente io sto bene qui dentro”, gli rispondo mentre fotto Lorenzo
“Lo so, ti credo, ma e’ sempre stato un mio sogno quello di incontrare delle persone e scopare con il mio ragazzo davanti a loro”, fa il siciliano “e voi siete le persone che fanno al caso nostro. Ti interessa, Giulietto?”
“Ok, se ci tieni così tanto”, gli dico dopo averci pensato un po’
Esco dal culo di Lorenzo e mi tolgo il preservativo. Anche Calogero fa la stessa cosa e poi prendo le gambe di Giorgio, ancora sdraiato sul suo letto, e lo giro verso di me. Indosso un altro preservativo e lo scopo. Lorenzo, invece, priva Calogero dei suoi pantaloni rimasti ancora a metà gamba e poi gli lecca il cazzo, gli mette un condom aiutato da bocca e mani, si posiziona a pecorina, si sputa su una mano lubrificandosi il buchetto e poi Calogero entra in lui. Io fotto Giorgio tenendolo per i piedi mentre lui con una mano si sega e con l’altra tocca il petto di Lorenzo che viene, a sua volta, fottuto da Calogero arpionato con una mano su un fianco del ragazzo e l’altra la usa per masturbarlo. Calogero mi guarda con un’espressione mista tra la strafottenza e l’eccitazione. Lo stesso faccio io e poi tra noi parte una sfida a chi riesce a far godere di più il proprio passivo. Giorgio e Lorenzo gridano come delle troiette in calore mentre io e Lorenzo continuiamo la nostra competizione. Provando un minimo di pietà per loro, allentiamo le spinte e i due ragazzi iniziano a baciarsi.
“Cambiamo. ragazzi?”, chiedo ai tre
“Cosa vuoi fare? Vuoi che ti scopi?”, mi chiede Calogero
“Più tardi, prima voglio rientrare in quel culetto”, dico indicando Lorenzo
“Si, si”, fa la troietta eccitata
“E tu in me”, dichiara Giorgio
“Ci sto”, esclama Calogero
Tutti e due usciamo dai culi appena scopati e dopo averci cambiato ancora il preservativo, io mi siedo sul letto e Lorenzo si impala sul mio cazzo mentre Giorgio si posiziona a pecorina e si fa scopare da Calogero. Immediatamente afferro i fianchi del mio passivo e li muovo su e giù sopra il mio bastone che entra felicemente nelle sue viscere. Calogero, invece, sbatte convulsamente i suoi centimetri dentro il budello di Giorgio. Io e Lorenzo si baciamo mentre con una mano si sega il cazzo. Quello di Giorgio, al contrario, sembra il batacchio di una campana che suona all’impazzita perché e’ libero di muoversi avanti e indietro dato che il suo proprietario tiene le mani sull’arto di Calogero che gli lecca il collo. Mentre scopo Lorenzo, sento qualcosa di umidiccio toccarmi il cazzo. Sono le dite di Giorgio intrise della sua saliva che stanno toccando l’ano del piemontese e anche il resto della mia asta che fa dentro e fuori da quel culo. Lorenzo si sporge verso di me per dare a Giorgio ampio raggio di azione continuando a leccargli il culo occupato.
“Leccami il culo”, suggerisce Lorenzo a Giorgio
“E’ bello largo”, fa il mio ragazzo
“Grazie, sono tanti anni ormai…aaahhh…che lo prendo in culo”, specifica il torinese mentre io continuo a scoparmelo
“Wow, come vorrei avere anche io…ooohhh…iniziato molto prima”, risponde Giorgio con un pizzico di rammarico
Calogero esce dal culo di Giorgio e con l’indice sinistro mi fa segno di andare da lui. Mi sfilo da Lorenzo e mi trascino sul materasso arrivando a pochi centimetri dal ragazzo, alzando in aria le gambe mostrandogli il mio buchetto. Cambiato l’involucro al suo bastone, il siciliano entra nelle mie viscere mentre Giorgio gira dall’altra parte del letto e da il suo membro a Lorenzo che lo accoglie nelle sue caldi fauci. Calogero inizia a scoparmi il culo facendo perno con le sue mani sotto le mie ginocchia. Io, invece, apro ancora di più il mio culo con le mani per favorire l’entrata di altri centimetri della sua banana. Giorgio smette di farsi succhiare il cazzo da Lorenzo, si sdraia sul letto e poi il piemontese sale sopra il mio ragazzo e si impala sul suo membro dandogli le spalle. Lorenzo saltella sopra il cazzo di Giorgio masturbandosi il suo mentre io sono aggrappato alle lenzuola del letto del mio ragazzo e Calogero mi tiene per i piedi, che ora ha appoggiato sulle sue spalle, ed il mio pene struscia verticalmente contro il mio ombelico.
“Devo venire”, fa Lorenzo masturbandosi
“Sborra puttanella”, gli risponde Giorgio e poi il ragazzo eiacula sul suo addome
“Ora tocca a me”, fa Giorgio sfilandosi dal suo culo mentre Lorenzo scende dal letto, si inginocchia sul tappeto e posiziona la sua testa in prossimità del pene di Giorgio che gli spruzza in faccia tutta la sua felicità
“Che troie che sono i nostri fidanzati, vero?”, mi chiede Calogero scopandomi mentre io annuisco con la bocca aperta “tu dove vuoi che ti sborro?”, continua
“Dappertutto”, gli rispondo così lui toglie il cazzo dal mio buchetto e mi sborra addosso
Dopo aver visto gli schizzi di Calogero uscire dalla sua uretra per depositarsi sul mio petto e sul mio addome, prendo il mio randello e lo masturbo mescolando lo sperma di un calabrese con quella di un siciliano. Calogero mi sposta sul letto e si sdraia dietro la mia schiena posando il suo pisello floscio e sporco all’altezza del coccige. Anche Lorenzo fa la stessa cosa con Giorgio e mentre io e il mio fidanzato ci baciamo appassionatamente, il siculo e il torinese ci accarezzano sinuosamente i nostri corpi. Poi i due tornano alla loro abitazione mentre io informo la mia famiglia che sarei rimasto a dormire a casa di Giorgio. Il mattino dopo mi risveglio con una grossa erezione. Vorrei che Giorgio ne approfittasse ma sta ancora dormendo. Quando mi sposto leggermente, lui si gira verso di me mostrandomi il suo cazzo in tiro dentro le sue mutande. Mi viene voglia di fargli un pompino così gli abbasso leggermente l’elastico dell’intimo e faccio fuoriuscire solo la cappella che inizio a succhiare. Poco dopo, Giorgio si sveglia e mi mette una mano sulla nuca. Io lo guardo, lui mi sorride e allora abbasso il suo slip fin sotto le palle e inizio a ciucciargli non solo la cappella ma anche tutta l’asta. Nonostante la madre di Giorgio sappia della sua bisessualità innescata in lui da quello stronzo del padre, la frenesia nel pompare il suo obelisco di carne nella mia bocca unita al fatto che la madre possa trovarlo in atteggiamenti intimi con un ragazzo, lo fanno sborrare nella mia bocca. Non e’ molta, per via della minima durata del pompino, ma e’ cremosa che la mando giù che e’ un piacere.
“Buona colazione”, fa Giorgio
Io gli sorrido accondiscendente e poi ci alziamo per andare in bagno dove e’ lui a fare colazione con il mio sperma…

FINE CAPITOLO 13

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI.
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