Racconti Erotici > Gay & Bisex > Vita di coppia 5
Gay & Bisex

Vita di coppia 5


di FRANK_1987
01.09.2019    |    5.083    |    1 7.2
"Smette di succhiare Mario e mi fa smettere di succhiarlo, poi mi mette a novanta gradi sul sofà e inizia a leccarmi il buco del culo infilandoci le sue dita..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica. Questi racconti si collocano dopo la saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”

Sorpresaaaa

CAPITOLO 5

Mi alzo senza fare rumore dal letto. Mario sta ancora dormendo come un ghiro. La notte prima ci siamo dati davvero alla pazza gioia. Siamo usciti un po’ sulla spiaggia e quando siamo tornati a casa, ci siamo divertiti con i nostri giochetti sessuali, poi ci siamo fatti la doccia reciprocamente con le nostre pisciate e abbiamo scopato in bagno venendo l’uno nel culo dell’altro. Sono completamente nudo e nonostante siamo in una giornata soleggiata di Giugno, decido di vestirmi perché non posso andare sul terrazzo nudo altrimenti mi denuncerebbero. Prendo i boxer a scacchi blu e bianchi che avevo ieri sera e li indosso. Su una poltrona c’e’ la mia maglietta bianca e indosso anche quella. Socchiudo la porta per non far svegliare il mio fidanzato. Vado in cucina e prendo la macchina del caffè preparandolo e mettendolo sul fuoco. Intanto prendo la posta perché ci siamo svegliati talmente così tardi che e’ già passata. Il caffè e’ ormai pronto così me lo verso in una di quelle grandi tazze che si usano in America e mi siedo su uno sgabello prolungandomi sul tavolo scartando eventuali bollette della luce. Dei rumori di passi prodotti da piedi nudi mi fanno girare istintivamente la testa. E’ Mario che si e’ svegliato. Il suo abbigliamento elasticizzato mette in risalto ogni sua forma perfino quella del suo alzabandiera.
“Buongiorno”, gli dico
“Buongiorno, amore”, mi risponde Mario baciandomi su una guancia “il caffè e’ caldo?”
“Appena fatto”
“Ah bene, ne ho davvero bisogno”, fa mentre si versa la sua bevanda preferita “ho un grandissimo mal di testa e devo essere il più lucido possibile questa mattina anche se non smetto di pensare alla scorsa notte”, prosegue mentre io mi alzo dallo sgabello e mi giro verso di lui poggiandomi con il culo contro il tavolo e lui al lavandino
“Si, lo vedo che non fai altro che pensarci”, gli faccio notare allungando una mano verso il suo cazzo che ha modificato l’elasticità del suo pantalone
Poggio la mia tazza sul tavolo e afferro il collo di Mario con una mano entrando con la lingua nella sua bocca. Lui cerca e trova nel lavandino un posto dove poggiare il suo recipiente e mi abbraccia ricambiando il bacio. I nostri organi gustativi sanno di caffè. Mi sembra di berne ancora e nonostante non sia un grande consumatore di questo infuso, improvvisamente mi piace. Mi appiglio al culo di Marco e glielo strizzo mentre lui mi abbassa un po' il boxer e inizia a masturbarmi. Poi si china davanti a me e si prende in bocca il mio cazzo. Metto le mani sul tavolo e lascio che si lavori il mio membro. Con una mano lo tiene guidandolo nella sua boccuccia e con l’altra si infila dentro la mia maglietta tastandomi il petto. Lo faccio alzare, gli abbasso i suoi indumenti e lo faccio sedere sullo sgabello dove ero precedentemente seduto io. Il suo culo si apre davanti ai miei occhi e il suo cazzo penzola richiamando la mia attenzione. Comincio a leccare le due cose che più mi danno gioia del mio fidanzato ma poi mi alzo e gli infilo il cazzo nel culo. Spingo inesorabile la mia banana dentro al suo buchetto oscenamente aperto dalla posizione assunta sullo sgabello mentre Mario si sega il cazzo. Lo scopo sul bancone della cucina dove facciamo colazione e dove altre volte ci siamo scambiati effusioni. Mario mi abbraccia per il collo, mi bacia ma poi mi sposta facendomi uscire dal suo culo e mi fa piegare a 90°.
“Non pensare di voler godere solo tu con il mio buco”, mi dice
“Che aspetti ad entrare?”, lo incito aprendomi le chiappe con le mani mentre ho il petto poggiato sul bancone che, sebbene sia estate, e’ comuque freddo
“Mi piaci quando fai così”
“Così come?”
“Che prima mi scopi esibendo la tua mascolinità e poi ti trasformi in una puttana che se ne farebbe due o tre per volta”, mi spiega e poi mi penetra
Mario mi scopa afferrandomi per la schiena e anche per i fianchi. Io poggio le mie mani sul bancone unendole come se stessi pregando. La mia però non e’ una preghiera per la vostra divinità, la mia e’ una preghiera silenziosa rivolta a chi mi sta scopando: “MARIO MIO, CHE SEI NEL MIO CULO, SCOPAMI PIU’ FORTE CHE PUOI”. La mia preghiera sembra essere ascoltata. Mario mi penetra con tutta la sua forza. Ha sempre esternato quanto gli piaccia fottersi il mio culo, quello di una persona più grande di lui, anche se solo pochi anni ci separano, e ogni volta che mi tromba, mi fa godere sapendo che sto dando piacere ad un ragazzo più giovane. Mi fa sollevare aderendo il suo torace alla mia schiena e mi bacia tenendo ferma la mia testa con la sua mano diretta verso la mia bocca. Mario esce da me e si sega. Un colpo di genio improvvisamente mi assale. Prendo la mia tazza e gliela porgo. Lui se la prende e dopo essersi smanettato un altro po’, eiacula abbondantemente nel caffè che non avevo ancora bevuto. Anche io faccio la stessa cosa e poi sorseggio voluttuosamente quel liquido che Mario finisce di ingurgitare.
“Mi scoppia ancora la testa”, fa lui
“Quale? Questa?”, gli dico riferendomi alla cappella del suo cazzo che agguanto sporcandomi la mano di residui di sborra
“Quando non e’ tutto programmato mi eccito di più”
“Perché dici che e’ tutto programmato?”
“Perché o scopiamo di mattina o di sera dopo che siamo tornati dal lavoro. Quando e’ stata l’ultima volta che abbiamo scopato avendo il desiderio di farlo?”, mi fa notare
“Dici che stiamo cadendo nella routine?”
“No, dico soltanto che dobbiamo ridimensionare gli altri impegni così possiamo essere più liberi di godere selvaggiamente come questa mattina”
Non potrei che essere d’accordo. Il mio fidanzato si offre di risistemare la cucina ed io vado a farmi una doccia. Non vogliamo farla insieme per dedicarci di nuovo al sesso. Apro il rubinetto dell’acqua calda ed aspetto che l’acqua esca. Mi spoglio, anche se non ho molte cose da togliere, e butto tutto nel cesto dei panni sporchi. Controllo che l’acqua calda sia arrivata e quindi la miscelo con un po’ di acqua fredda. Entro nella doccia, mi prendo lo shampo e me lo passa tra i capelli. Con le mani che massaggiano il mio cuoio capelluto, chiudo gli occhi per evitare che mi ci finisca lo shampoo e i miei bicipiti si gonfiano e sgonfiano ad ogni movimento delle mie braccia. Poi sciacquo i capelli e lascio che si posizionino sulla mia fronte coprendomi leggermente gli occhi cominciando ad insaponarmi il corpo. Passo la spugna sulle mie possenti braccia, sul mio corpo i cui peli si stanno unendo l’uno con l’altro per colpa dell’acqua, sulla mia schiena, sulle mie gambe e poi mi insapono anche il cazzo e il culo in precedenza usati da Mario. Mi lavo completamente, mi asciugo e poi esco dal bagno, nudo. Mi vesto mentre sento il mio fidanzato andare a farsi la doccia e tra un po’ devo andare a lavorare. Devo chiedere a Gustavo, zio del mio amore, se per il giorno del mio compleanno può concedermi una giornata di riposo. So che dovrebbe farmela lui la sorpresa, ma ho intenzione di portare Mario alle terme così uniremo l’utile al dilettevole festeggiando il mio compleanno e trascorrendo una giornata tutta per noi senza interruzioni di nessun genere.
“Ma che cosa stai dicendo?”, mi domanda Mario sbalordito
“Ti sto dicendo di venire alle terme con me”, gli spiego
“Non possiamo”
“Perché no?”
“Perché sarà il tuo compleanno e dobbiamo festeggiarlo”
“Lo festeggeremo alla grande lo stesso”, gli dico prendendolo per i fianchi
“I compleanni si devono festeggiare sempre in famiglia”
“Sono 27 compleanni che festeggio in famiglia. Credo che questa tradizione possa essere interrotta quest’anno”
“No, altrimenti non potrò darti il mio regalo”
“Se il regalo che vuoi darmi e’ il tuo culetto, posso scartarlo anche nella stanza di un albergo, con vista mare dopo una bella giornata trascorsa a fare i fanghi”, lo stuzzico con l’idea di passare qualche giorno immersi nel lusso
“Mi piacerebbe moltissimo ma il regalo che voglio farti io non e’ il mio culo ma e’ qualcosa alla quale ho detto di venire qui, in questa città e non in un’altra”
“Ok, ho capito. Anche quest’anno dovrò festeggiare il mio compleanno come se fossi un bambino. E meno male che non avevo prenotato prima, porca puttana”, esclamo allontanandomi dandogli le spalle
La metà di Giugno e’ arrivata e con lei anche il giorno del mio compleanno. Ora dovrei essere sdraiato su un lettino a farmi fare un massaggio magari da un massaggiatore negro per risentire ancora una volta le sue mani bicolore fare su e giù sul mio corpo. E invece trascorro la giornata in compagnia della mia famiglia. Non fraintendetemi, voglio bene a tutti loro ma sono già passati tanti anni da quando sono diventato maggiorenne e adesso convivo, quindi queste feste in stile preadolescenza non fanno al caso mio. Cerco di mascherare questo mio malumore scartando i regali che tutto sommato non sono affatto male. Alcuni sono contento di averli ricevuto e penso che se fossi andato alle terme non ne avrei beneficiato. Il mio fratellastro Esteban sta giocando con le costruzioni aiutato da suo padre Rafael. Ha compiuto da poco 2anni e gli voglio un bene pazzo. Lo stesso bene che voglio al padre sebbene non abbiamo mai più scopato ne tantomeno si e’ permesso di fare il gradasso con me. Rafael adesso ha 34anni e oggi e’ vestito con una maglietta rossa che sembra quasi sbiadita e un pantalone corto di jeans. La maglietta mette in risalto il suo fisico ancora più muscoloso rispetto a quando gli passavo addosso le mie mani e le sue braccia tatuate mi mandano in visibilio. Quando esce in giardino indossa i suoi occhiali da sole e si, l’uomo con gli occhiali scuri e’ più eccitante, più misterioso e il viola delle lenti evidenzia le sue labbra rosa. Sono così eccitato che me lo farei di nuovo ma invece e’ solo mia madre ad usufruire del suo cazzone argentino. Durante la festa vedo Mario estraniarsi più di una volta mentre parla al cellulare. Sorride ogni volta ma non faccio caso a lui, probabilmente starà parlando con qualche suo amico. Credevo di aver raggiunto il massimo dell’eccitazione con Rafael ma mi sbagliavo perché quando arriva Claudia con i figli avuti da Pedro e il suo nuovo fidanzato Agostino, abbigliato con una camicia viola, il pantalone elegante e le meches biondine fatte sul ciuffo di capelli più lungo degli altri, devo correre in bagno a spararmi una sega dopo aver aperto il loro regalo. A festa conclusa, io e Mario torniamo a casa nostra.
“Avevi detto che mi avresti dato il tuo regalo personale, oggi, ma non ho ricevuto niente”
“Tra poco lo avrai”
“Che cos’e?”, gli chiedo voglioso
“Aspetta e vedrai”
Poco dopo suonano alla porta. Vorrei andare ad aprire ma Mario me lo impedisce e se ne va nel corridoio. Sento una voce con uno strano accento e poi il mio fidanzato entra in salotto con un ragazzo di colore alto 178cm, capelli corti riccioluti neri come gli occhi, un leggero baffetto appena accennato sul bordo del labbro superiore e un pizzetto sul mento di un paio o forse tre centimetri di lunghezza. Lo presenta come Malik, ha 28anni ed e’ un suo vecchio amico congolese. E’ abbigliato con una camicia beige e un pantalone verde. A stento riesco a notare dei tatuaggi su entrambi gli avambracci perché sono mimetizzati con la sua pelle. Mi stringe la mano e si accomoda sul divano. Mario mi dice che Malik e’ il suo regalo di compleanno per me. Ha capito che negli ultimi tempi l’ossessione per il cazzo nero era riemersa prepotentemente in me tanto da farmi arrivare a masturbarmi davanti a film interrazziali. Ma chi di noi non l’hai mai fatto in vita sua? Il mio fidanzato riceve una chiamata da suo zio e io rimango a parlare con Malik. La voglia di mettergli le mani addosso e che lui lo faccia a me, prende il sopravvento e così mi inginocchio camminando a gattoni verso di lui e poi lo bacio. Le mani fanno quello che avevano deciso di fare da tanto tempo e così iniziano a massaggiare la sua patta e a tirare fuori dai suoi pantaloni un cazzo nero di 23cm. Me lo infilo in bocca e comincio a spompinarlo mentre gli abbasso i pantaloni fino alle caviglie e Malik si sbottona la camicia facendomi notare il suo enorme tatuaggio sul petto.
“Zio ha detto che puoi…”, fa Mario smettendo di parlare al telefono “ah vedo che ti sei dato subito da fare”, continua verso di me
“Grazie tesoro”, gli dico “e’ il più bel…mmpphh…regalo di compleanno…mmpphh…che ho ricevuto in vita mia”
“Sono felice che ti piaccia”
“Succhiami il cazzo, troietta bianca”, fa Malik spingendomi la testa contro il suo pene manifestando ancora una volta il suo italiano africanizzato
“Malik, zio Gustavo ha detto che da domani puoi andare a lavorare come lavapiatti nel suo ristorante”
“Grazie, amico. Sei un angelo”, gli risponde il congolese battendo il pugno con il mio fidanzato
Mentre io succhio la minchia africana di Malik accarezzando il suo petto, Mario si massaggia la patta gonfia e poi si apre la zip sfoderando il suo cazzo. Il ragazzo di colore mi tiene ferma la testa con la sua mano sinistra e con la destra impugna il suo bestione colorato sbattendomelo sulla lingua per poi infilarmelo nuovamente in bocca, facendomi leccare la sua cappella tutta intorno e poi anche l’asta raggiungendo i coglioni che mi imbocco singolarmente. Quando mi metto il cazzo di nuovo nelle mie fauci, l’africano si solleva volendosi sedere comodamente e la sua nerchia finisce tutta dentro la mia gola. In questo modo, Malik muove il suo bacino scopandomi la bocca che emette i rumori tipici del riempimento di saliva che io verso lungo tutta l’asta del cazzo nero quando il suo proprietario si accascia ancora sul divano smettendo di fottermi la bocca. Mario si apre la sua camicia celeste e si siede accanto a Malik iniziando a baciarlo segandosi il cazzo. Io mi sposto tra le gambe del mio fidanzato e occupo la mia bocca con il suo pene mentre lui si abbassa su quello del suo amico sbocchinandolo. La posizione assunta da Mario gli risulta un po’ scomoda quindi mi toglie il cazzo dalla bocca, che non perde occasioni di occuparsi di quello di Malik, e il mio fidanzato si inginocchia sui cuscini del divano facendosi succhiare la banana dall’immigrato. Bruscamente, Malik si alza dal divano. Smette di succhiare Mario e mi fa smettere di succhiarlo, poi mi mette a novanta gradi sul sofà e inizia a leccarmi il buco del culo infilandoci le sue dita multicolor. Dopo avermi lavorato il culetto, si siede sui cuscini del divano, prende un preservativo dai suoi pantaloni, lo indossa, si lubrifica il cazzo con un grosso sputo e poi io mi siedo su di lui impalandomi, dopo quattro anni, nuovamente su un cazzo straniero.
“Oh, da quanto tempo”, esclamo
“Ti piace, eh?”, mi fa Malik accarezzandomi i fianchi
“Si, che mi piace”
“Il mio regalo di compleanno e’ di tuo gradimento?”, mi chiede Mario
“Perché? Ho ricevuto altri regali?”, gli dico scherzando “quello che mi hai fatto tu li batte tutti”, continuo baciandolo testimoniandogli la mia riconoscenza
“Dai, puttanella, comincia a goderne”, mi fa Malik
“Perché non mi scopi tu? Muovi il tuo cazzo dentro di me”, lo rimprovero
“Guarda che l’hai voluto tu”, mi risponde mostrandomi la sua bianca dentatura in forte contrasto con la sua pelle scura
Prendendomi per le chiappe, Malik inizia a muovere il suo cazzo dentro il mio culo. Io gli tengo le mani poggiate sul petto e giocherello seguendo le linee che fa il tatuaggio. Mario mi prende per la nuca e mi bacia appassionatamente mentre si sega il cazzo ed io gli accarezzo la chiappa destra poggiandomi con l’altra mano sullo schienale del divano evitando di cadere. Ma e’ una cosa che non può mai succedere perché Malik scivola un po’ sui cuscini puntando i suoi piedi a terra dando stabilità alla mia posizione a smorzacandela. Succhio il cazzo del mio fidanzato mentre il mio pene struscia sul petto dell’africano. Per come sono appollaiato su di lui, la mia cappella punta verso il suo sterno. L’immigrato mi mette le mani sul coccige, le unisce tra di loro e le usa per spingere il mio culo verso il suo cazzone senza muovere il bacino. Praticamente mi sto scopando da solo anche se non sono io a muovere le natiche ma e’ un altro che le fa muovere al posto mio come se fossero telecomandate. Mario mi accarezza le chiappe e anche la minchia foderata del suo amico. Mi apre le meline per agevolare la scopata, per garantire che io mi stia divertendo con il mio regalo di compleanno. Eccome se mi sto divertendo!
“Scopami”, fa Mario a Malik
“Ok, troietta italiana”, gli risponde il ragazzo di colore uscendo dal mio culo mentre io mi alzo “stenditi”, gli ordina e Mario lo fa
“No, non toglierlo”, esclama il mio fidanzato verso il suo amico che si stava togliendo il preservativo
“Lo stavo cambiando”, gli dice” o vuoi farlo senza?”, gli domanda
“No, non devi ne’ cambiarlo ne metterne un altro, fa Mario “voglio che mi scopi con gli umori del culo di Giulio sul tuo bel cazzo d’ebano”, gli spiega mentre io mando un bacio volante a Mario segandomi
Mario si stende sul divano alzando le gambe mentre Malik si sputa su una mano e la passa sul buchetto che andrà a scoparsi. Poggiando la gamba destra piegata sul sofà e quella sinistra a terra, entra nel culo di Mario che sospira felice mentre io mi inginocchio dietro la sua testa e mi masturbo oppure gli do anche il mio pene da succhiare. Malik afferra le gambe del suo amico per l’interno delle ginocchia e inizia a fotterlo. Non può usare tutta la sua veemenza come l’ha usata con me perché la loro collocazione li inibisce un po’. Ma comunque basta per far sospirare di piacere il mio fidanzato che si tiene il mio membro in bocca facendomi sentire il suo alito sulla mia pelle ogni volta che il cazzo di colore entra nel suo culo. Fottendosi il culo di Mario, Malik si sdraia su di lui baciandolo ed e’ in questo momento che può infilare e sfilare più velocemente la sua nerchia dalla rosellina del suo amico pappone. Si perché Mario lo e’ veramente. Ha contattato Malik con la promessa di fargli avere un posto di lavoro nel ristorante dello zio se in cambio si fosse di nuovo scopato lui e anche me come regalo per il mio compleanno. Promessa che ha mantenuto quando poco fa gli ha detto che farà il lavapiatti.
“Cazzo, devo venire”, dico io
“Vienimi in faccia”, mi esorta Mario prendendomi per le gambe
“Oh si”, esclamo mentre erutto il mio sperma sul suo volto
“Mmh, che bel lavaggio facciale”, dice il mio fidanzato leccandosi la sborra finita sulla sua faccia
“Ora ti do la mia”, lo minaccia Malik ed eiacula sul viso di Mario
Un’innaffiata di sborra congolese colpisce Mario dappertutto. Sui capelli, sugli zigomi, sugli occhi ed anche in bocca che e’ aperta più per la meraviglia che le e’ stata spruzzata addosso che per il tentativo di berla. Evidentemente era da tanto che quei due dovevano scopare, e me lo auguro, quindi Mario si era dimenticato quanto ne produceva il suo amico. La sborra africana inizia a colare dalla faccia del mio ragazzo ed io mi precipito a leccarne il più possibile. Mario, dal canto suo, si prende il cazzo e se lo masturba venendo sul suo pube mentre Malik mi da il suo cazzo da ripulire ed io glielo faccio ritornare come nuovo aspettando che mi si ammosci in bocca. Malik chiede di farsi la doccia e noi gli diamo il permesso, non vogliamo di certo passare per dei spilorci. Chiunque può usare la nostra acqua a patto che prima ci scopi.
“E’ stato il regalo più bello di tutta la mia vita”
“Dici sul serio?”
“Certo, non potrei scherzare”
“Con la sborra di Malik sulla faccia non sei tanto convincente”
“Non potevo certo lasciare che fossi tu ad assaggiarla solamente”
“Che troia che sei”
“Cazzo, ma quanta ne fa?”
“Credo che non si sia scopato nessuna per parecchi giorni e che non si sia neanche masturbato”
“No, io credo invece che se ora esce dalla doccia e gli chiedo di fargli un pompino, verrà ancora più di prima”
“Lo dici sul serio?”
“Certo. La maggior parte dei ragazzi di colore sborrano quanto un cavallo. Io ne so qualcosa perché, al contrario di te, Malik non e’ stato il primo che mi sono fatto”
“Cazzo mi stai facendo di nuovo eccitare”
“E poi sarei io la troia?”
Io e Mario ci baciamo mentre Malik finisce di fare la doccia ed esce con il suo cazzo moscio che dondola tra le gambe e ci raggiunge. Lo guardiamo mentre si riveste e sembra uno di quei pendolini usati da sedicenti maghi per ipnotizzarti la mente. Ci saluta dando un bacio ad entrambi dicendo che d’ora in poi, avendoci sempre vicini anche al lavoro, possiamo vederci ogni volta che ne abbiamo voglia. Naturalmente non possiamo che essere più felici e poi lui se ne va. Ormai la nostra casa sta diventando un bordello. Tranne quelle due trans che ci siamo scopati in un albergo lontano da dove abitiamo, da quando abbiamo iniziato a vedere altre persone la vivo con più erotismo. Ogni angolo mi sussurra come vorrei farmi sbattere sia da Mario che dagli altri. Mi vedo a pecorina sullo spigolo della scrivania facendomi trombare rischiando che il computer cada a terra e anche quando vado in bagno, immagino di fottermi un bel culetto stretto al ritmo della lavatrice che fa la centrifuga. Tante sono state le volte che Malik mi ha fatto assaggiare il suo sperma nel bagno del ristorante oppure mi ha trombato. Ormai io e Mario lo vediamo frequentemente e come potremmo mai rinunciare ad un idrante del genere? Il secondo sabato di Luglio, Claudia ed Agostino celebrano la loro promessa di matrimonio. Le nozze sono fissate per l’inizio del prossimo anno e, a patto che non rimanga incinta in questi mesi, per lei e’ la prima volta che si sposa senza avere l’utero pieno come un tacchino. Luglio, però, e’ anche il mese delle ferie e le trascorreremo in un posto davvero esotico…

FINE CAPITOLO 5

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 7.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Vita di coppia 5:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni