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Gay & Bisex

Aspettando te 17


di FRANK_1987
13.03.2021    |    2.497    |    4 6.3
"Jesus comincia a fare su e giù scopandosi da solo mentre il suo cazzo viene schiacciato tra il mio petto e il suo addome..."
Squartati

Questi capitoli si collocano dopo “UN MESE DI BALDORIE”

CAPITOLO 17

Anche se in questo capitolo all’inizio c’e’ una scena ETERO, continuando a leggere troverete una scena GAY. Vi ho voluto avvisare per non imbattermi in commenti sgraditi ed ho voluto postare il racconto in questa categoria perché e’ quella che mi identifica.

Sono a quattro zampe in una stanza buia. Ho voglia di alzarmi e andarmene o almeno accendere la luce ma non posso. La museruola che indosso mi da fastidio agli occhi che non riescono ad abituarsi neanche all'oscurità che mi circonda come accade di solito. Me l'ha fatta indossare una ragazza di nome Caterina. Non pensate che sia una museruola per cani veri ma e' un oggetto sessuale comprato in un sexy shop fatto indossare ai suoi schiavetti, proprio come sono adesso io. Nel culo ho infilato un dildo ma non uno di quelli che si usano normalmente. E' a forma di coda di cane e quando sculetto sembra che io stia scodinzolando. Quando la luce si accende, ci vuole un po' affinché gli occhi si abituino e quando succede, lei ritorna. Indossa un completino in latex che si aggancia intorno al collo e scende lungo lo sterno lasciando scoperto il seno coprendole però il ventre fino a formare una mutanda. Le gambe sono fasciate con degli stivali delle stesso colore del completino e in faccia porta una maschera a forma di gatto che la fanno sembrare una delle nemiche di Batman. Si avvicina a me brandendo un frustino che usa per colpirmi le chiappe facendomi mugolare. In realtà sto gridando ma la museruola emette solamente dei mugolii che sembrano davvero quelli di un cane. Caterina sta ancora frustando il mio sedere togliendo e rimettendo nel mio ano il dildo a forma di coda di canide. Con il frustino mi picchietta delicatamente sulla schiena mentre il rumore dei suoi tacchi a spillo sul pavimento indicano che si sta portando davanti alla mia faccia. Quando mi toglie la museruola, posso nuovamente respirare a pieni polmoni ma subito dopo mi viene impedito ancora di farlo perché si allenta il bottone in corrispondenza della figa e l'avvicina alla mia bocca facendosela leccare. Ho praticamente la lingua incastrata tra le sue labbra vaginali. E' immobile perché lei mi afferra per i capelli e si fa leccare muovendo la mia testa avanti e indietro facendomi male sia al collo che al cuoio capelluto. Caterina mi prende per il collare e mi avvicina ad un mobile dove vengo ammenettato e poi la vedo prendere uno strap-on. Non ho mai visto una cosa del genere in vita mia. Di misure me ne intendo e ad occhio e croce saranno 25cm di lunghezza e 20cm di circonferenza, almeno alla base. Un cazzo del genere, seppure non di carne, non l'avevo mai preso. Neanche quello del nonno era così, la lunghezza e' la stessa ma la circonferenza no. Caterina indossa lo strap-on ed inizia a lubrificarmi il culo. Non lo fa solo esteriormente ma avvicina la cannula all'ano in modo che del liquido finisca anche al suo interno e possa facilitare l'ingresso del cazzo di lattice che si e' precedentemente legata intorno alla vita. Non appena lo avvicina e inizia a spingere, il mio sfintere si apre e si dilata cominciando ad accoglierlo.
"Mi sa che ora ti rompo il culo un'altra volta"
Con queste parole Caterina fa entrare metà strap-on dentro al mio ano. Mi sento veramente aperto. Sembra quasi di avere un divaricatore che allarga inesorabilmente la mia carne. Non ho mai praticato il fisting, l'ho solo visto nei film porno e se da una parte mi ha sempre fatto paura, dall'altra mi ha anche attratto ed e' così che mi sento. Come quelle persone che hanno un pugno infilato nel culo ed anche mezzo braccio. Lentamente, mentre i pensieri mi pervadono la mente, Caterina comincia a spingere lo strap-on dentro di me. Lo fa prima delicatamente e poi sempre con più veemenza facendolo adattare alle mie pareti. Anche se sono ammanettato, mi aggrappo con le mani ai piedi del mobile cercando di scansare il mio capo per evitare che lo colpisca facendomi male.
"Dai, continua, scopami"
Suggerisco a Caterina quello che deve fare ma non se lo fa ripetere due volte. Chissà quanti uomini prima di me sono passati sotto le sue mani e chissà quanti altri avranno usato lo stesso strap-on che lei sta usando su di me. Ma non preoccupatevi, prima che me lo infilasse nel culo ho sentito una leggera fragranza aromatica provenire da esso, a testimonianza che l'ha lavato. Dopo tutto, se così non fosse, non avrebbe tutto questo seguito di uomini pronti a farsi sottomettere da lei se non usasse l'igiene che deve contraddistinguere da sempre la riuscita di una buona scopata. Ansimo di piacere e lei mi prende per i capelli tirandomi la testa all'indietro. E' una ragazza minuta e quando si sporge su di me, il suo cazzo finto mi viene piantato ancora di più dentro il buco del culo dandomi la percezione che mi sta toccando l'ombelico dall'interno.
"Ora ti libero"
La ragazza toglie il cazzo dal mio culo che rimane vergognosamente aperto. Sembra che all'interno ci sia rimasta ancora una pallina che impedisce la sua chiusura che poi lentamente avviene con qualche spasmo. Caterina mi libera dalle manette perché sa che ormai non mi ribellerei se dovesse usare nuovamente lo strap-on su di me. No, non mi ribello ma potrei invece incazzarmi se non riprende ancora a scoparmi. Vorrei dirle tutto ciò ma non faccio in tempo. Come se mi leggesse nella mente, vengo di nuovo scopato dopo essere stato unto di lubrificante come un pezzo di carne che andrà a rosolarsi in padella a fuoco basso. Mentre mi scopa, mi accarezza la schiena grattandomela dolcemente con le sue unghie che sembrano quelle di un gatto, per restare in tema facendo pendant con il suo completino.
"Ficcamelo più dentro"
Ormai sono abituato e non posso fare altro che volere altri centimetri finti nel mio retto. Sotto di me c'e' un tappeto ed ora le mie mani si aggrappano ad esso ma il mio corpo non respinge più l'idea di sentirmi aperto e riempito come un tacchino perchè spingo il mio culo all'indietro scopandomi anche da solo come faccio con gli uomini sebbene lei mi ricordi una trans per via delle sue fattezze femminili. Mentre spinge quella specie di lampione dentro di me, Caterina mi afferra il cazzo masturbandolo. Con le unghie delle dita della mano destra le passa lungo la mia uretra come se dovesse sfilettarlo. Un rivolo di presperma le si attacca ad una falange e lei lo spalma sul mio buco ancora occupato per far si che io venga scopato da un pisello finto intriso degli umori che mi escono dalla minchia.
"Adesso scopami tu"
Non sono molto pratico di sottomissione soprattutto se la carnefice e' una donna ma sono più che sicuro che non si fanno scopare. Oppure scelgono di farlo loro ammanettando o rendendo incapace l'uomo in modo da sedersi sui loro cazzi e cavalcarli fino alla sborrata senza dare al maschio la possibilità di partecipare alla scopata godendo, si, ma in modalità del tutto passiva. Caterina evidentemente non e' come le altre. Le piace sottomettere il maschio ma anche godere di lui e con lui. La ragazza si sfila dal mio culo e si posiziona a pecorina accanto a me mentre io mi alzo. Le vado dietro e inizio a leccarle il culo scendendo fino alla vagina aprendogliela con le dita favorendo l'entrata della mia lingua. Dopo aver indossato il presevativo, le pianto dentro il mio cazzo. Lei, fottendo con lo strap-on, all'inizio ha usato delicatezza ma io posso usare tutta la mia forza perché la sua vagina si adatta ad ogni misura possibile e anche perché il mio membro e' molto più piccolo di quell'attrezzo che tanto mi manca avere nel culo. Inizio a scoparla afferrandola per le chiappe mentre la sento gemere ad ogni mia spinta. Il buco del suo culo si apre ogni volta che entro e questa visione unita al fatto che mi manca lo strap-on nel culo non mi fanno resistere molto e devo scaricarle il mio sperma sulle natiche dopo essermi tolto il condom. Non mi importa di aver fatto una pessima figura. Questa e' stata una delle rare volte che sono durato poco nello scopare una persona ma sono sicuro che Caterina potrà capire che ero già pronto a sborrare mentre lei mi stava scopando e che invece ha preferito cogliere l'opportunità di farsi scopare facendosi eiaculare addosso per evitare che il mio seme sarebbe finito per terra. Intanto anche il penultimo mese dell'anno sta quasi per finire. Sono passati pochi giorni dalla metà del mese e ormai l'autunno inizia a farsi sentire anche in una località balneare come quella dove abito io perché mentre sono in macchina intento a raggiungere la casa di una mia amica che sta per festeggiare il suo compleanno, sul parabrezza vedo fermarsi delle goccie di pioggia più consistenti, la tipica acqua mista a neve. Sono contento come una Pasqua sebbene non sia periodo ma sono anche consapevole che da noi e' ancora troppo presto per vedere cadere la neve. Ma quello di stasera lo considero già un buon auspicio. Parcheggio nel vialetto e scendo bagnando d'acqua il mio cappotto nonostante mi sia riparato con l'ombrello. La padrona di casa mi apre la porta e poi si prende il cappotto posizionandolo nel guardaroba insieme agli altri. Per fortuna l'acqua che viene pisciata dal Cielo non mi ha bagnato la camicia blu e il pantalone elegante nero limitandosi a schizzare piccole goccioline sui mocassini idrorepellenti. Parlo un po' con la festeggiata che ha esaudito il mio desiderio di non invitare anche Mario alla festa. Ma d'altronde lei era amica mia già da prima che io incontrassi il mio ex ed e' normale che mi abbia riservato questa cortesia. Mentre mangio dei mignon, vedo un ragazzo biondo che indossa un maglioncino rosa e un pantalone elegante scuro che fa dei riflessi viola quando si espone alla luce. Il mio gay-radar subito capta le frequenze del suo e dopo che qualche sua movenza mi ha confermato la sua omosessualità, decido di avvicinarmi a lui per scambiare due chiacchiere.
"Ti va di andarcene in un posto più tranquillo?", gli dico all'orecchio
"Magari più tardi", mi risponde dopo essersi girato e avermi squadrato da capo a piedi "voglio assaggiare la torta che ho preparato con le mie mani", continua
"Se vuoi ti faccio assaggiare un dolce alla banana", gli dico afferrandomi il cazzo da sopra i pantaloni facendolo sorridere
Il ragazzo dagli occhi marroni si allontana muovendo il suo culo grosso e sodo ancora fasciato nei pantaloni. Mentre la serata continua tra i vari festeggiamenti, mi poggio ad una colonna intento a mangiare un dolce. Lui sta parlando dalla parte opposta con alcuni amici di entrambi i sessi ed e' intento a mangiare un bacio di dama. Lo morde aprendo le labbra che diventano ancora più carnose rispetto a quando le tiene chiuse e, aiutato con la lingua, fa sparire nella bocca il pezzo di dolce appena addentato. Naturalmente immagino tutto questo mentre sta accadendo al mio cazzo che immediatamente comincia a riempirsi di sangue spostando in avanti il mio boxer in modo che possa contenerlo tutto per poi prendere posto tra gli spazi che il pantalone forma per colpa della mia posizione un po' piegata che ho assunto poggiandomi alla colonna. Per farglielo vedere meglio mi sollevo in posizione eretta e il ragazzo sputa all'improvviso il dolce mezzo masticato e pieno di saliva che va a finire nel décolleté dell'amica che ha davanti. Mentre lei si pulisce esternando qualsiasi imprecazione dalla sua bocca, il ragazzo e tutti gli altri iniziano a ridere contagiando anche me. Finalmente la torta della festeggiata arriva. Tutti le fanno gli auguri e poi fanno anche i complimenti al ragazzo dai capelli biondi perché e' stato lui a confezionargliela. Dopo averla tagliata, la mia amica gli affida l'incarico di servirla agli ospiti ed anche a me, ovviamente. Quando mi si avvicina, mi porge il piatto toccandoci le dita per la prima volta. La assaggio ed e' morbidissima. E' un pasticcere davvero bravo. Chissà se e' bravo anche a letto.
"La tua torta era molto buona", gli dico avvicinandomi a lui dopo averla mangiata tutta "davvero soffice", continuo "anche il tuo culo ha la stessa consistenza dei tuoi dolci?", domando diventato sfacciato
"Se me lo dico da solo non vale. Dovresti controllare tu", mi risponde
"No, non e' lo stesso", replico dopo aver agguantato le chiappe "e' bello sodo. Non sembra una torta, sembra una melone. Ti sei mai scopato un melone?", gli chiedo mentre lui fa cenno di no "io si. All'interno e' davvero morbido, sembra quasi di scoparsi un vero culo. L'unica perdita di tempo e' intagliare il buco dove mettere il cazzo", spiego al ragazzo
"Io un buco già ce l'ho. Se vuoi, puoi infilarci il tuo bel cannolo anche subito", mi dice afferrandomi il cazzo ancora duro
"Andiamo in bagno?"
"No, meglio a casa mia. Saluto la festeggiata e poi possiamo andare", dice lui allontanandosi mentre i miei occhi si muovono come due palline di ping-pong seguendo l'andamento del suo culo
Il ragazzo si avvicina alla nostra amica in comune e la saluta. Non posso sentire le parole che si stanno dicendo ma capisco che gli sta spiegando che ha trovato di meglio da fare per questa sera e lei capisce anche che sono io il meglio quando mi vede indossare il cappotto e mi fa l'occhiolino. Dopo aver lasciato la festa e aver raggiunto l'appartamento del ragazzo brasiliano di nome Jesus, lo giro facendolo poggiare ad un mobile e gli abbasso i pantaloni cominciando a leccargli il buco del culo. Gli infilo le dita al suo interno mentre con l'altra mano gli sego il cazzo di 17cm. Me lo prendo in bocca per poi leccargli le palle e ritornare a leccargli il culo. Intanto ci spogliamo. Lui si denuda completamente mentre io tengo ancora addosso i pantaloni che proprio Jesus mi abbassa per poi prendersi in bocca il mio pene.
"Succhiami la minchia, puttanella", incito Jesus mentre gli accarezzo la testa e lui si infila in bocca più centimetri possibili "fammi vedere quanto ti piace il cazzo italiano", gli dico afferrandolo per i capelli e scopandogli il cavo orale "adesso basta succhiarmi il cazzo", gli dico "fammi vedere come lo prendi nel culo, maricas", lo apostrofo come faceva zio Mariano quando mi scopava
Prende un preservativo e me lo porge. Dopo averlo srotolato sul mio membro, Jesus lo lubrifica per poi salire a cavalcioni su di me che invece sono seduto su una sedia con i braccioli. Da sotto di essi fa uscire le sue gambe mentre il mio cazzo unto gli sporca le chiappe e poi trova rifugio dentro il suo buchetto. Jesus comincia a fare su e giù scopandosi da solo mentre il suo cazzo viene schiacciato tra il mio petto e il suo addome. Ci gioco un po' dandogli dei piccoli schiaffetti ma preferisco tenere le mie mani ancorate sulle sue natiche in questo momento. Mi aiutano ad agevolare i suoi saltelli visto che le gambe sono leggermente socchiuse e posso muoverle al minimo. Anche i miei coglioni sono costretti a poggiarsi sulle mie cosce invece di penzolare fieri in mezzo a loro. Jesus mi bacia con la lingua afferrandomi il collo con una mano mentre tiene l'altra salda allo schienale della sedia. Io sposto le mie lungo la sua schiena facendogli venire un brivido perché e' chiaro che tutto il mio calore corporeo si e' radunato intorno al mio pene. Continuando a baciarci, sento il suo membro emettere del liquido prespermatico che mi bagna il petto mescolandosi al sudore provocato dal calore che arriva dal caminetto acceso.
"E' meglio scoparsi il mio culo o un melone?", mi domanda
"Il melone", gli rispondo lasciandolo un attimo sbalordito "il tuo culo e' così affamato che tra un attimo me lo stacca", mi correggo e lui, per dimostrarmi che quello che ho detto corrisponde a realtà, da una spinta verso il basso impalandosi completamente schiacciandomi le palle e facendomi sussultare
Jesus non e' il tipico brasiliano che pensate voi. Di norma i carioca hanno la pelle ambrata e capelli ed occhi quasi tutti di colore scuro mentre lui, con i suoi capelli biondi e la pelle che e' più chiara della mia, non sembra per niente un sudamericano se non fosse per gli occhi marroni. Quando mi sfilo dal suo culo, ci alziamo tutti e due facendo dei piccoli mugolii di dolore causati della posizione che la sedia c'ha fatto assumere. Ridiamo guardandoci negli occhi e ci baciamo mentre le mie mani ravanano il suo culo. Poi lo spingo contro il tavolo dove mangia, lo faccio piegare in avanti e gli entro ancora dentro. Il suo pene al contatto con il freddo legno perde un po' di erezione e la sua cappella viene leggermente coperta mentre il mio, fiero e autoritario, continua incessantemente a martellargli il culo. Jesus poggia una gamba sul mobile aprendosi ancora di più e cerca di accarezzarmi ma io gli afferro la mano, gliela poggio sulla schiena e la uso come perno per darmi forza nel scopargli lo sfintere. Ormai non gli interessa più provare piacere con il cazzo lasciando che si ammosci perché il suo unico desiderio era quello di farsi scopare, non il contrario. Il suo corpo privo di peli mi manda in visibilio e non so quale parti toccare ancora per eccitarmi.
"Scopami, si, ancora, non ti fermare. Cazzo, che bello. Continua Giulio, continua", esclama Jesus ormai andato completamente fuori di testa per colpa del mio cazzo o forse lo fa con tutti ma a me piace pensare che sia la mia nerchia a fagli questo affetto perchè pensarlo mi gasa di più
"Que lindo", affermo facendogli capire di parlare la sua lingua
Non e' l'unico brasiliano che mi sono fottuto sia in Italia che nel suo Paese e quindi voglio fargli capire che conosco il portoghese. O almeno quelle poche parole che mi permettono di esprimermi con lui e i suoi connazionali durante una scopata. Tutto questo e' merito di mia zia Cecilia, la moglie transessuale di Mariano. Il mio striminzito portoghese ha effetto su Jesus ed io lo abbraccio dal petto poggiandomi il suo corpo contro il mio. Mentre lui sbiascica parole miste tra l'italiano e il portoghese sia per incitarmi che per esprimere la sua voglia di continuare ad essere scopato, io esaudisco la sua preghiera infilando ritmicamente il mio cazzo nel suo culo come se fossimo due cani in mezzo alla strada. Lo fotto con la stessa velocità che quegli animali usano per copulare e Jesus ansima mentre io gli bacio il collo e poi anche la schiena. Riprendo a scoparlo come fanno due esponenti della razza umana ma di certo non con delicatezza. Tutti gli anni passati a chiavare con mio padre Massimo, mio nonno Ugo e mio zio Mariano, miei consaguinei, mi hanno trasmesso la stessa foga che avevano loro. Persino Pedro e Rafael, parenti miei ma non con lo stesso sangue, hanno contribuito a trasformarmi nell'animale che erano loro.
"Squartami", mi ordina Jesus ormai arrivato al limite
"Non lo sto già facendo?", gli domando ansimando al suo orecchio
"No, ne voglio di più. Voglio che mi apri le gambe come si faceva con le bambole quando ci giocavo da piccolo", dice lui confessandomi, seppur in minima parte, come trascorreva la sua infanzia
L'unico modo che mi viene in mente per far si di aprirgli ancora di più le gambe e' un'altra posizione e quindi smetto di scoparlo e lo faccio sdraiare sul tavolo della cucina con le gambe sollevate per aria. Così dovrebbe essere abbastanza aperto e dovrebbe fargli provare la sensazione di sentirsi come quelle bambole. Vi voglio confidare un segreto: anche io ogni tanto ci giocavo con quelle di mia sorella e quando dovevamo cambiargli i vestiti, le loro gambe sempre si staccavano dal corpo. Questo voleva dire Jesus e così voleva sentirsi anche se io non posso di certo staccargliele davvero, morirebbe dissanguinato. Dopo aver infilato la mia verga in lui, lo afferro per le caviglie e ricomincio a scoparlo vedendo che il suo organo sessuale ha di nuovo raggiunto l'erezione e se lo sta smanettando davanti a me guardandomi con i suoi occhi infoiati che ogni tanto vengono coperti dai lunghi ciuffi biondi di capelli. Con una mano mi accarezza il torace facendo dei ghirigori intorno alla mia peluria. Impazzisco quando lo fanno, quando mi toccando il petto mentre sto scopando e questo fa ingrossare il mio pene dentro di lui facendomi capire che e' il momento di sborrare. Ma prima lo fa Jesus che erutta sul suo addome mentre io mi tolgo da lui e mi smanetto aiutandolo ad alzarsi per poi farlo inginocchiare davanti a me e ricevere il primo schizzo ben oltre la sua testa andando a depositarsi sul tavolo dietro di lui. Gli altri sei schizzi, invece, gli imbrattano il viso facendolo sorridere mentre ha gli occhi leggermente socchiusi per impedire che lo sperma gli finisca dentro. Quando ogni residuo spermatico esce dal mio cazzo ripulito dalla lingua di Jesus, la mia ripulisce la sua faccia e ci baciamo e tocchiamo dappertutto sporcando ogni lembo di pelle in quello che si presenta, a chi ci vedrebbe adesso, come un sovraccaricamento di muscoli da parte di due uomini fisicati e appagati dalla fine di un amplesso. La felicità di aver trovato un nuovo scopamico si trasforma in tristezza quando mio nipote viene portato d'urgenza all'ospedale.

FINE CAPITOLO 17

I RACCONTI VERRANNO POSTATI OGNI DUE GIORNI FINO A QUANDO NON SI ALLINEERANNO CON LE DOMENICHE COME QUANDO VENIVANO PUBBLICATI PRIMA DELL'INTERRUZIONE

TO BE CONTINUED

TUTTO CIO' E' ACCADUTO PRIMA DEL COVID-19

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