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Gay & Bisex

La mia adolescenza 14


di FRANK_1987
25.03.2019    |    7.078    |    3 8.3
"PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Il prossimo capitolo uscirà LUNEDI’..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Il prossimo capitolo uscirà LUNEDI’. Questi racconti si collocano prima dell’inizio della saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”. Possono essere considerati dei prequel non dei sequel, quindi, se volete leggerli immedesimandovi, dovrete dimenticare tutto quello che avete letto finora o almeno cercare di posticiparlo nella vostra mente in modo da rendere queste letture più facili senza confondervi cronologicamente.

La fine dell’estate

CAPITOLO 14

Farsi scopare il culo e’ stato il mio sogno da quando ho iniziato a capire di essere omosessuale. Ricordo che quando trovavo le riviste porno di mio fratello, quelle eterosessuali, mi soffermavo sempre a guardare il cazzo dei protagonisti fregandomene se entravano in un culo femminile o una vagina perché io pensavo a quanto potessero essere fortunate quelle tipe e che un giorno mi sarebbe piaciuto essere al loro posto. Ho perso la mia verginità con un uomo più grande di me che mi ha fatto entrare in questo meraviglioso mondo, un mondo di cui sognavo di farne parte forse da quando sono nato perché ero destinato a vivere questa vita. Per questo motivo, se c’e’ qualcuno che mi piace, mi faccio subito avanti senza dare peso ad un’eventuale rifiuto perché, anche se ho 18anni compiuti da qualche mese, non si sa cosa ci riservi la vita e quindi voglio vivermela e godermela come più mi piace. Siamo in una calda giornata di Settembre. L’estate non vuole ancora abbandonarci sebbene sia iniziato già l’autunno astronomico. Da Ferragosto in poi, io e Giorgio non abbiamo più trovato nessuno di decente nel locale gay quindi ci siamo accontentati, se così si può dire, di divertirci tra noi. Sia la sua stanza che la mia sono stati teatri di scopate memorabili tra due maggiorenni nel pieno della loro vitalità ormonale. Io, però, ho avuto a che fare anche con i cazzi del mio sverginatore e del capomastro rumeno Stanislav fino a quando quest’ultimo, non ha dovuto interrompere le nostre scopate perché la ditta per la quale lavora e’ stata chiamata in un’altra città ad iniziare i lavori di ristrutturazione di un palazzo. Anche Giorgio ha avuto il suo ben da fare perché essendo amante anche dell’altro sesso, non si e’ tirato indietro quando doveva scoparsi qualche bella ragazza facendomi ingelosire, sinceramente, ma solo per il fatto di non poter stare con lui a dividercela perché a me non piace la patata. Il divertimento, quindi, non mi e’ mancato e come accennato sopra, io e Giorgio ci siamo dati alla pazza gioia. Mi piace scopare il suo culetto e a lui piace anche fare la parte attiva nella coppia avvicendandoci nei ruoli. Un giorno mi ha portato anche dove ha perso la verginità per poter fare l’amore lontano da occhi indiscreti e io gli ho indicato il punto esatto da dove mi sono goduto la sua prima volta con un cazzo di colore mostrandogli anche il cespuglio dove ho sborrato. Naturalmente non ci sono più quelle foglie macchiate del mio succo scrotale ma lui le ha volute accarezzare ugualmente per poi passarsi la mano sulla faccia come per dimostrare di essersi spalmato il mio sperma addosso. In fin dei conti se quel fogliame e’ cresciuto ancora più rigoglioso e’ per opera mia e dei miei coglioni che lo hanno annaffiato con il vigoroso seme di un giovane all’epoca appena 17enne. Quando torniamo a casa, mi chiede di poter incontrare l’uomo che si e’ preso la mia virtù ma io ho un po’ di paura a farglielo conoscere. E’ un tipo riservato e, anche se vive e lavora nella sua fattoria, ha talmente così tanti soldi da spendere che non gli dispiace farmi qualche regalino arrivando a comportarsi come quello che oggi chiameremmo sugar daddy (UN UOMO RICCO CHE AMA CONDIVIDERE I SUOI AGI CON UNA PERSONA PIU’ GIOVANE DI LUI). Giorgio accetta la mia risposta negativa e mi conferma di accettare di dividermi anche con gli altri così come io faccio con lui.
“Dove vai?”, mi chiede Giorgio vedendomi alzare
“In bagno”, gli rispondo
“A fare cosa?”
“A pisciare”
“Credevo ti incontrassi con qualcuno”
“Ti avrei chiesto di partecipare no?”, gli rispondo accarezzandogli il mento per poi andarmene
Entro nel bagno ed espleto i miei bisogni urinari ma quando la mia mano si allunga per poter tirare lo sciacquone…
“Bevi troietta”, sento dall’altra parte del muro della cabina bagno “com’e’? E’ calda? Di cosa sa? Scommetto che sa di birra”, continua quella voce maschile
Il cuore mi batte all’impazzita come se mi fosse salito fino in gola. Voglio assolutamente osservare che cosa sta succedendo e chi sono le persone protagoniste di questa scenetta a luci rosse. Abbasso la tavoletta e ci salgo sopra spiando dal mezzo muro che divide le cabine. Quello che mi si para davanti e’ qualcosa che non avevo mai sognato di vedere in vita mia, almeno non così da vicino. Un energumeno di più o meno cinquant’anni si tiene il cazzo dal quale esce un getto di piscio dorato che sbatte contro la faccia di un ragazzino ventenne inginocchiato con la testa nel water. L’ uomo e’ il classico bear un po’ panciuto mentre il ragazzino e’ un esile giovanotto dalla pelle chiara e dai capelli a doppio tagliati neri con meche bionde. Il piscio dell’uomo sbatte contro la guancia destra del ragazzo finendo dentro la sua bocca e nella tazza. Deve averla trattenuta per molto tempo perché nonostante l’altezza in cui mi trovo, riesco a notare che emana del fumo. Ho sempre provato disgusto per tutto questo (ALL’EPOCA, ADESSO DECISAMENTE NO) ma ora la cosa mi arrapa decisamente.
“Ti piace eh?”, chiede l’uomo
“Si, ne voglio ancora”, fa il ragazzetto
“Andiamo a fare rifornimento”, gli suggerisce il bear risistemandosi il cazzo nei pantaloni mentre il ragazzino si alza e insieme escono
Io scendo da sopra il water e sono super eccitato. Quando esco dalla mia cabina bagno dimenticandomi di tirare lo sciacquone, mi scontro con il ragazzo che mi fa l’occhiolino. Spero che si sia lavato almeno la faccia perché se fossi in lui, non andrei sicuramente in giro puzzolente di piscio caldo anche se siamo in un locale dove si potrebbe addirittura fare sesso davanti a tutti senza che nessuno ti rompa i coglioni impedendotelo. Raggiungo il salone del locale ma non trovo Giorgio seduto sul divanetto. Poco dopo lo vedo in compagnia di una ragazza la quale sta ridendo ad una sua battuta e gli tocca voluttuosamente il bicipite destro leggermente scolpito dalle sue gare di nuoto. Mi ingelosisco perché quella troia beneficerà del cazzo del mio fidanzato ma fino a quando io non interromperò le mie altre relazioni, non posso pretendere che anche Giorgio mette da parte l’indole etero del suo essere bisex.
“Ciao Giulio”, fa Giorgio avvicinandosi a me in compagnia della ragazza “lei e’ Irene”
“Piacere di conoscerti”, dice la ragazza porgendomi la mano ma io non gliela stringo creando un momento di imbarazzo tra noi tre
“Non fare così”, mi dice Giorgio “ho qualcosa anche per te”
“Cosa? Una sua amica? Lo sai che non mi piacciono le ragazze”
“Ti assicuro che e’ meglio di una ragazza”, fa il mio scopamico
“Ma dov’e’?”, si chiede Irene preoccupata “doveva prendersi soltanto da bere. Non vorrei che avesse incontrato qualcun altro”
“Dopo avergli fatto vedere una foto di Giulio? Non credo proprio”, risponde Giorgio
Poco dopo vedo arrivare un ragazzo abbigliato con una maglia rosa e un jeans chiaro. Ha in mano un cocktail, in testa un cappellino rosso e gli occhiali classici dei nerd. Quando si avvicina, posso notare che ha gli occhi celesti e i capelli sulle tempie si mostrano essere di un intenso nero corvino. Irene e Giorgio ci presentano a vicenda e scopro che lui si chiama Oliviero, ha 20anni e viene da un paesino del Pollino. Il ragazzo mi stringe la mano con fare femmineo quasi come se avesse paura di fare la mia conoscenza. Ci avviciniamo al divanetto e ci accomodiamo. Io racconto loro quello che avevo visto nel bagno e Oliviero subito sputa la sua sentenza etichettando quella scena come schifosa e per niente eccitante. Io lo riprendo dicendo che anche a me ha fatto sempre schifo bere il piscio ma ciò non toglie che ho trovato il tutto davvero stuzzicante dal punto di visto sessuale anche se non lo farei mai e poi mai (CHE STUPIDO CHE ERO ALLORA).
“Ora noi andiamo”, fa Giorgio alzandosi in compagnia di Irene
“Dobbiamo estinguere una certa voglia”, fa la ragazza baciando sul collo il mio fidanzato che mi guarda senza farsene accorgere, notando la mia espressione accigliata
“Vi auguro buon divertimento”
“Lo sarà senz’altro”, dice Irene palpando il sedere di Giorgio
“Buon divertimento anche a voi”
“Grazie”, rispondo girando la testa da un’altra parte
Con la coda dell’occhio, mi accorgo che Giorgio e’ un po’ dispiaciuto ma poi decide ugualmente di andare a consumare con Irene la loro serata. In fondo non posso dirgli di non farlo o lui mi chiederà di rinunciare a scopare con il mio sverginatore e rifiutare di avere un altro cazzo nel culo oltre a tutti i soldi che possiede e del quale usufruisco. Io e Oliviero incanaliamo una conversazione basata sulle nostre posizioni sessuali preferite. La sua e’ quella del 69 che praticava con il fidanzato prima di lasciarsi un mese fa. Da allora non ha più incontrato nessuno che lo scopi fino a stasera quando voleva che lo facesse Giorgio il quale, invece, ha scelto di divertirsi con Irene ma non prima di mostrargli una mia foto sul cellulare tanto da convincerlo a spostare verso di me la sua voglia di farsi fottere. Mentre mi spiega queste cose, accavalla le gambe stofinandosi la chiappa destra che io osservo bramoso di poterla vedere senza quel pantalone che la copre ai miei occhi.
“Vogliamo andare?”, gli chiedo
“Ma dove?”, mi risponde
“Tu dove alloggi?”
“In una pensione ma mi vergogno a farmi vedere con un ragazzo”, spiega Oliviero
“Forse io so dove poter andare”
“Davvero? Dove?”
“Seguimi”, gli dico alzandomi mentre lui imita il mio gesto
Usciamo dal locale e ci incamminiamo raggiungendo il mare. La spiaggia e’ frequentata da parecchie persone ma riesco ad individuare un posto isolato che potrebbe fare al caso nostro. Si tratta di un battuage che Giorgio ha frequentato prima di fidanzarsi con me. Tiro Oliviero per un braccio e poi lo poggio agiatamente contro uno scoglio. Ci guardiamo mentre gli sfioro dolcemente il collo con le mie labbra e lui mi accarezza gli addominali infilando la mano dentro la mia maglietta. Poi me la sfila e inizia a baciarmi partendo dal collo scendendo man mano passando per i capezzoli, la tartaruga leggermente accennata e poi si sofferma leccandomi intorno all’ombelico provocandomi dei piccoli spasmi dovuti al solletico. Con le mani palpa il mio cazzo super eccitato e poi si alza e mi bacia. Io giocherello con il bottone del suo pantalone privandolo successivamente dell’indumento superiore constatando la sua magrezza. Io non sono eccessivamente muscoloso ma in confronto, lui sembra la mia lastra.
“Voglio che mi scopi”, mi fa
“Non aspettavo altro”
“Con questo bel cazzo duro”, esclama Oliviero tastandomi
“Te lo infilo tutto nel culetto”, lo minaccio agguantandogli le chiappe “perché non controlli se e’ di tuo gradimento?”, gli chiedo
“Lo faccio immediatamente”, dice il ragazzo sbottonandomi i pantaloni e abbassando il mio boxer nero facendo svettare verso l’alto il mio pene ingrossato “mi piace un sacco, e’ bellissimo, Giulio. Mi piace quando si vedono le vene”, fa Oliviero sorridendo per poi abbassandosi e iniziando a succhiarmelo
Il ragazzo mi succhia il cazzo masturbandolo urtando contro il mio pube con i suoi occhiali che gli si posizionano in modo storto sulla sua faccia facendolo ridere. Io glieli aggiusto e gli faccio cenno di non far rumore altrimenti ci scoprono e lui ritorna a succhiare il mio cazzone. Smettendo di masturbarmi, Oliviero usa solo la bocca per darmi piacere mentre usa le sue mani per sbottonarsi i pantaloni e abbassandoseli fino alle ginocchia insieme alle sue mutande mostrandomi un cazzo un poco più corto del mio. Mentre lui continua a succhiarmi, io mi inumidisco le dita e le uso per stimolargli l’ano verificando quanto sia largo, forse più del mio, perché non riesce neanche a stare chiuso oppure e’ la sua frenesia di essere scopato a farglielo aprire ancora prima che lo faccia il mio pene. Accarezzare il suo esile corpo e’ davvero un piacere tanto che per poco non sborro nella sua bocca che devo smettere di fargli usare per raggiungere un po’ la calma e rilassarmi un attimo prima di continuare. Quando Oliviero si alza e ci spogliamo completamente, usiamo le nostre magliette come delle coperte per poterci sdraiare di lato abbracciandolo di spalle. Mi sputo su una mano lubrificandomi il cazzo in modo che la saliva si soffermi sulla punta della mia cappella e lo penetro.
“Ahi, mi fai male”, esclama Oliviero
“Sshh”, gli dico mettendogli una mano sulla bocca “zitto o ci sentiranno”
“Ma mi hai fatto male”, continua lui farfugliando tra le mie dita
“Scusa credevo che fossi abituato a cazzi del genere”
“Lo sono ma e’ la posizione che non mi aiuta”
“Allora facciamo in questo modo”, suggerisco sollevandogli la gamba destra rimanendo sempre ancorato dentro di lui “così va meglio?”, gli chiedo
“Molto, ora scopami”
Non me lo faccio ripetere due volte. Gradualmente aumento l’intensità della scopata mentre il ragazzo mi guarda con i suoi occhi vogliosi attraverso le sue lenti. Muovendo il mio pube contro il suo delicato culetto, gli prendo il cazzo e lo masturbo. Non e’ eretto al 100% ma poco me ne importa perché so che non me lo metterebbe mai nel culo e capisco che non gli interessa raggiungere la completa erezione godendo con il suo membro perché lui si sente una donna e una donna, nella sua mente, sa solo farsi scopare e non scopare a sua volta. Spingo Oliviero con la faccia rivolta verso uno scoglio e, sollevando una gamba come se fosse un cane che fa la pipì, lo scopo senza pietà. Lui ansima di piacere mentre con una mano afferro il suo torace passandogli sotto il fianco sinistro e con l’altra mi aggrappo o alle sue chiappe oppure alla sua schiena. Lo scopo talmente con libidine che sento la pelle del mio cazzo arrossarsi ogni qualvolta che entrano toccando le pareti del suo ano. Poi il mio pene fuoriesce dalla sua rosellina e quando glielo pianto nuovamente dentro, Oliviero si solleva leggermente con la schiena poggiandosi contro il mio petto e io inizio a baciarlo sul collo abbracciandolo da dietro per dargli un po’ di affetto da un ragazzo a lui praticamente sconosciuto ma anche, e soprattutto, perché così il mio membro entra facilmente nelle sue viscere.
“Mi stai facendo…aaahhh…impazzire”, afferma Oliviero
“Perché sei una troietta”, gli rispondo
“No, perché tu…ooohhh…sei un toro”
“Con le corna”
“Con il corno”, precisa
“Allora sono un unicorno”
“Un unicorno con un corno che sembrano due”, dice il ragazzo facendomi sorridere
Continuo ancora un po’ a scoparlo per un lato ma poi mi sollevo uscendo dal suo culo e lo faccio posizionare a pecorina. Aggiustiamo meglio le nostre maglie per terra e lo poi lo scopo ancora. Lo tengo per la schiena mentre lui si aggrappa al suo indumento sporco di granelli di sabbia e respira con affanno tenendo aperte le sue labbra grosse e rosa. Quando lo afferro per la gamba destra, lo schiaffeggio sulla chiappa sinistra e in men che non si dica, sulla sua natica dalla pelle biancastra si formano i segni della mia mano e delle mie dita. La stessa cosa faccio con l’altra chiappa aggrappandomi alla gamba sinistra. Ora il suo culo e’ rosso, come se i miei arti superiori fossero sporchi e me li sono puliti su di lui lasciandogli i segnali delle falangi tanto che il neo che ha sulla chiappa destra si mette bene in evidenza. Siamo tutti e due sudati e le goccioline di sudore scendono dai miei capelli per depositarsi sulla pelle della schiena di Oliviero che, stranamente, ha soltanto la faccia avvampata di calore mentre il resto del corpo no al contrario di me che sembro dipinto di una tonalità di rosso ancora sconosciuta allo spettro visibile.
“Vieni, voglio farti un regalo”, gli dico smettendo di scoparlo
“Cosa?”, chiede lui eccitato
“Hai detto che la tua posizione preferita e’ il 69. Vogliamo farlo?”
“Assolutamente si”
“Tu sopra o sotto?”, domando
“Mettiamoci di lato”, suggerisce Oliviero
“Ok, come vuoi tu”
Ci sdraiamo l’uno davanti all’altro in modo che i nostri cazzi puntino verso le nostre bocche, insomma non devo essere io a spiegarvi come si fa un 69, chissà quanti di voi l’hanno praticato oppure visto nei film porno. Oliviero mi prende il cazzo in bocca e inizia a succhiarlo. Anche io faccio la stessa cosa e con mia grande sorpresa, il suo pene si manifesta in tutta la sua erezione, 15cm, quella che non ha raggiunto quando invece lo stavo scopando. Mentre ci stiamo succhiando la banana a vicenda, sentiamo delle risate maschili avvicinarsi a noi. Con le bocche occupate dai cazzi, smettiamo di far rumore e ci guardiamo preoccupati. Le risate, però, come si erano avvicinate dalla nostra parte, adesso sembrano allontanarsi perché i due amanti come me e Oliviero, hanno trovato evidentemente un posto dove sollazzarsi. Noi, allora, continuiamo a leccarci le nerchie fra rumori di bocca e slinguazzate varie. Oliviero si sbatte il mio cazzo sulla lingua e poi cerca di praticarmi un deepthroat ma la posizione purtroppo non glielo consente. Anche io non riesco a succhiarglielo bene ma la cosa non mi preoccupa perché sono più che appagato.
“Grazie Giulio”, fa Oliviero
“Per cosa?”, gli domando perplesso
“Per la bella serata. Si vedeva dalla faccia che eri un mandrillo”
“Peccato tu non voglia scoparmi il culo perché altrimenti ti avrei fatto vedere anche che puttana sono”, gli spiego
“Lo immagino. Se sai fare così bene l’attivo figuriamoci quando doni il culo”
“Chiedilo a Giorgio”, gli dico e poi ci sediamo sulla sabbia e ci baciamo
Dopo aver limonato per un po’ di tempo, spingo Oliviero con la faccia sui nostri indumenti e lui automaticamente solleva il suo culetto in aria. Mi inginocchio dietro di lui e riprendo a scoparlo. Afferrandolo per l’inguine, lo scopo duramente e poi lo faccio piegare e con le mani spingo il suo bacino contro la sabbia satura d’acqua in modo tale che la sua apertura posteriore possa spalancarsi ancora di più. Avevo ragione a praticare questa posizione, perché i colpi del mio bacino contro la sua serratura fanno in modo che la mia chiave entri fino alle palle utilizzandola come un martello pneumatico. Oliviero, forse dal dolore che le mie mani gli procurano all’altezza del coccige, si solleva leggermente aprendo le gambe a forbice ma mai facendomi smettere di torturargli l’ano. Con la mano destra si agguanta il cazzo e inizia a masturbarsi e dopo poche menate, sborra la sua crema proprio sulla mia maglietta. Io invece continuo a scoparlo ma poi smetto, con la mano sinistro lo faccio girare supino e con la destra mi sego evitando di sborrare prima che lui si sia messo comodo. Fatto ciò, mi piazzo sulla sua faccia ed erutto il sperma nella sua bocca e sui suoi sexy occhiali da secchione. Glieli tolgo e due grosse macchie di sborra galleggiano sulle lenti e poi le faccio defluire sulla sua lingua. Lui ci giocherella un po’ e poi la manda giù. Io ripulisco i suoi occhiali mentre lui raccoglie i residui della mia sborra e alla fine gli sputo saliva e sborra mescolati direttamente in gola senza dargli il tempo di degustarla anche perché ha la bocca oscenamente aperta come lo e’ il suo buco di culo. Dopo esserci ripresi, suggerisco a Oliviero di andare a fare il bagno. E’ quasi mezzanotte e la temperatura dell’acqua e’ di mio gradimento. Pulitici del proprio nettare, sudore e salsedine, io e Oliviero ci salutiamo promettendoci di rivederci prima che possano finire le vacanze.
“Com’e’ andata la scopata?”, chiedo gelosamente il giorno dopo a Giorgio chiamandolo
“Bene, pensa che si e’ fatta scopare anche nel culo”, mi risponde
“Spero che ti sia lavato”
“Certo e poi non ce n’era bisogno”
“Lo dico perché eri tu quello che aveva la paura di trovare sporcizia”
“Il tuo culetto sempre pulito e sporco soltanto del mio sperma me l’ha fatta passare”, mi dice facendomi ritornare il sorriso
“Dove le sei venuto? Hai usato il preservativo? Non vorrei diventare “zio” di un bambino che mi ricorderebbe una cosa spiacevole”
“Si, l’ho usato, stai tranquillo”, mi rassicura il mio fidanzato “e poi le sono venuto sulle natiche. E tu? Ti sei divertito con Oliviero?”, mi chiede Giorgio
Gli racconto telefonicamente la mia scopata con il ragazzino comunicandogli che ci saremmo rivisti prima dell’inizio della scuola. Giorgio mi svela di voler partecipare a questo incontro e così e’ stato. Oliviero ha avuto due cazzi a disposizione per godere e noi due abbiamo avuto un culetto da riempire a dismisura con il nostro sperma. L’estate purtroppo, ma solo per gli incontri sessuali che vanno scemando, finisce e si ritorna a scuola. Nel cortile cerco lo sguardo di Alberto e Kevin ma non riesco a vederli anche se, con tutti gli altri studenti, e’ difficile riuscirci. Dopo un paio di giorni dall’inizio dell’anno scolastico, scopro che i due si sono trasferiti in un’altra città perché il padre, vigile del fuoco, e’ stato assegnato ad una caserma diversa. Non mi hanno nemmeno informato della cosa preferendo interrompere così i nostri incontri lasciandomi però il ricordo di una bellissima scopata che ci siamo fatti il giorno prima delle vacanze quando loro dovevano partire per villeggiare in Sardegna mentre io rimanevo qua a fare strage di cazzi e culi. Una settimana dopo dall’inizio della scuola, approfittando dei 18anni compiuti, posso finalmente iscrivermi alla scuola guida così avrò la patente, mio padre mi darà la sua auto e potrò andare a rintracciare altri cazzi in varie parti della Calabria…

FINE CAPITOLO 14

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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