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Gay & Bisex

Il fidanzato di mia sorella 32


di FRANK_1987
09.11.2018    |    8.863    |    5 7.9
"E’ straordinariamente bello con quella canottiera bianca che mette in mostra il suo fisico palestrato ricoperto di tatuaggi e un po’ sporco di cemento..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Ogni nuovo capitolo uscirà ogni settimana. Nella prima parte del racconto descrivo un incontro di sesso che a molti farà storcere il naso ma continuando a leggere sono sicuro che non ve ne pentirete.

Tutto in famiglia

CAPITOLO 32

Mangiando il panino condito con la sborra di Rafael, il mio patrigno si gode la scena massaggiandosi il pacco con una mano mentre l’altra se la infila dentro la maglietta sollevandola e mostrandomi il suo addome scolpito. Io mi gusto il panino guardandolo con voluttuosità staccando un pezzo di crosta, leccando il liquido seminale dell’argentino che si sta liquefacendo ancora di più e poi mi imbocco il pezzetto di pane. Le offese che Rafael rivolge verso la mia persona mi eccitano così tanto che mi parte in automatico mettermi una mano sulla patta iniziando a massaggiarla delicatamente constatando quanto mi facciano ingrifare i suoi insulti e soprattutto il ritrovarmi nella mia stanza con la situazione che si e’ appena creata. Quando finisco di mangiare il panino, lecco anche il piatto dove c’erano dei rimasugli di sborra schizzata e poi lo porgo verso il mio padrone.
“La prossima volta ti porto anche qualcosa da bere”, mi dice
“Potresti rimediare subito. Ho sete”, gli rispondo voluttuosamente
“Non ho bevuto abbastanza. La prossima volta berrò così tanto che dovrai dire basta quando te la verserò dentro quella gola da puttana”, continua Rafael allontanandosi dalla mia stanza
Mi sdraio sul letto sbottonandomi i pantaloni e mi prendo in mano il cazzo iniziando a segarlo. Comincio a sudare per colpa del maledetto caldo che ancora fa a Luglio, sento che la schiena e la parte posteriore delle mie gambe hanno formato una sagoma di sudore sul lenzuolo ma non me ne frega nulla, continuo a segare il mio cazzo avendo in bocca il sapore del panino sborrato da Rafael e poi vengo sui miei addominali leccando la mia stessa sborra. Mi do una ripulita e poi mi riposo un po’. Una sera usciamo io, lo zio Mariano e Cecilia per andare nell’ormai noto locale gay. Ci sediamo ad un divanetto e tra una chiacchiera e l’altra, dopo una decina di minuti, vediamo avvicinarsi a noi una figura dai lineamenti femminili. Più si avvicina e più le luci riescono ad illuminarla facendo capire che tanto femminile non e’. E’ Valentina, una transessuale italiana amica di Cecilia, che ci saluta e poi si siede accanto a me. Lo zio sorride sornione e subito capisco che ha chiamato Valentina per soddisfare le mie recenti voglie rivolte verso il terzo sesso. Sono frastornato dalle luci e dalle sensazioni che mi provoca quell’essere divino diviso tra l’essere maschio e l’essere femmina e il mio occhio cade subito sul suo enorme seno rifatto, credo che sia una quinta. Le mie mani reagiscono da sole all’impulso di agguantarle le mammelle mentre lo zio e Cecilia si baciano sguaiatamente osservandomi sott’occhio. Valentina inizia a baciarmi e io oso ancora di più abbassandole il top e succhiandole un capezzolo mentre lei mi tiene la testa e la muove nell’insenatura tra la tetta esposta e quella ancora nascosta. Mi alzo eccitato dal divano facendo alzare anche Valentina e l’accompagno nel bagno. Una volta dentro, chiudo la porta dalla cabina a chiave e inizio a limonarla di brutto. A differenza di Cecilia, Valentina si capisce benissimo che e’ nata uomo ed e’ forse questo che mi stuzzica di più. Lei mi massaggia leggermente la patta per poi liberarla, segarla un po’ e infilarsela in bocca non appena si inginocchia davanti a me. Non credevo di ricascarci di nuovo e penso di essere ormai diventato come lo zio, un buco vale l’altro. La faccio alzare prepotentemente, la giro poggiandola contro il muro e inizio a leccarle il buco del culo. E’ oscenamente aperto, pulsante e la mia lingua ci entra con facilità. Anche il mio cazzo vuole entrare lì dentro, allora mi alzo, mi sputo sulla mano, lubrifico la mia nerchia ed entro nel culo della mia seconda transessuale. La scopo tenendola per il collo mentre lei geme a voce alta ma nessuno fa caso al nostro amplesso. Sono chiuso nel bagno di un locale mentre sto scopando una transessuale 40enne, io che a 23anni credevo di aver ormai provato tutto ma e’ vero che la vita non smette mai di insegnare. Esco dal culo di Valentina, mi siedo sul water e lei si siede sul mio cazzo impalandosi da sola. Mentre saltella gridando sul mio bastone, lei mi abbraccia per il collo ed io le strizzo le tette succhiandole una ad una per poi prenderla dalle chiappe aiutandola a fare su e giù dandole delle leggere sculacciate. Sono ormai infoiato e questo nostro amplesso mi eccita da pazzi così le sputo in faccia mentre lei con le sue labbra a canotto gode come un’ossessa. Invasata dalla passione, Valentina mi apre violentemente la camicia iniziando a massaggiare il mio corpo muscoloso e leggermente peloso. Il contatto con quelle mani un po’ maschili ma dall’abbagliante smalto viola, e’ troppo per me, non resisto più, così a strattoni la faccio alzare e prendendola per i capelli facendola gridare, la posiziono davanti al mio cazzone. Mi smanetto i miei 19cm davanti alla sua faccia mentre ha tirato fuori la lingua aspettando di gustare il mio nettare che poco dopo le riverso tutto in bocca e in prossimità del labbro superiore. Se la raccoglie tutta e la gusta con le dita mentre le sbatto il cazzo sulla bocca a cuoricino e poi ci ricomponiamo e raggiungiamo, abbracciati come due fidanzati, lo zio e Cecilia.
“Com’e’ andata?”, mi domanda lo zio
“Benissimo zio, grazie”, gli rispondo
“Così la smetterai di scoparti Cecilia. Lei può fare sesso solo con me e con gli altri ma loro devono pagare quindi stai alla larga dal suo culo”
Per evitare che lo zio non mi scopi più, sto lontano dalla sua fidanzata che invece cerca in ogni modo di sedurmi ma la mia sete di cazzo e’ più forte di ogni altra cosa e riesco a controllarmi anche se poi, quando torno a casa, mi sparo una sega immaginando di venirle nel culo, sulle tette e sulla faccia. Fare sesso anche con le transessuali mi ha portato a perdere i freni inibitori ancora di più così ogni volta che devo scopare con Valentina, divento una belva, un maschio alfa meravigliandomi di me stesso ma se mi faccio una camminata, vado al centro commerciale o anche semplicemente alla posta e vedo un uomo interessante giovane o maturo che sia, la mia rosellina inizia a pulsare incontrollata portandomi a comportarmi da puttana davanti a loro cercando di sedurre quell’esponente del mio stesso sesso anche se non ci riesco quasi mai ritrovandomi davanti a quei rari eterosessuali convinti. Un giorno, camminando per la strada, mi fermo davanti al bar dove ci sono dei ragazzetti seduti ad un tavolo. Sono molto più piccoli di me, potrebbero avere 16-17anni, ma sono molto affascinanti e parto in quarta. Vorrei ritrovarmi con loro, chiuso in una stanza a fare il sottomesso anche solo per leccare i loro corpi senza necessariamente arrivare a farmi scopare. Mentre faccio questo tipo di pensieri, dal bar esce l’ex amore della mia vita: Pedro. E’ straordinariamente bello con quella canottiera bianca che mette in mostra il suo fisico palestrato ricoperto di tatuaggi e un po’ sporco di cemento. Indossa uno jeans anch’esso sporco e delle Lumberjack. Il suo volto e’ parzialmente coperto da un paio di Ray-Ban di colore arancio.
“Pedro”, esclamo io stupefatto
“Giulio”, mi risponde guardandosi intorno “che fai qui?”, mi domanda
“Niente stavo solo facendo una passeggiata. Tu?”, gli domando
“Sono venuto a prendere un caffè con i miei colleghi”, dicendomi questo, dal bar escono altri tre muratori tutti vestiti come Pedro
Il più giovane può avere 20anni mentre quello più grande intorno ai 45-50. Pedro chiede ai suoi colleghi di essere lasciato un attimo da solo con me per poter parlare senza che qualcuno possa interromperci. Mi racconta che la sua vita dopo la separazione da Claudia continua con alti e bassi. Il lavoro va bene ma per lui e’ difficile trovare in paese una ragazza che voglia stare insieme dopo quello che hanno scoperto sul suo conto. Mi dispiace molto per questo, perché in parte sono anch’io responsabile di questa situazione, ma non mi perdo d’animo e mi offro volontario per soddisfare i suoi bisogni carnali sperando di poter iniziare la tanto desiderata relazione alla luce del sole ma l’argentino mi fredda nuovamente affermando di non voler avere più nessun contatto fisico e sessuale con nessuno degli esponenti della mia famiglia. Questo mi fa un po’ male, ma se e’ una sua prerogativa, lo lascio andare perdendo la possibilità con colui che mi ha sconvolto la vita. Lo vedo raggiungere il suo cantiere insieme ai suoi amici e anche per loro la mia rosellina si schiude pensando a quanto possa essere bello ritrovarmi tra le braccia di quei quattro rudi muratori. Una cerchia di uomini con la U maiuscola formata da ragazzi fidanzati e maschi ammogliati. Li seguo con lo sguardo fino a quando raggiungono l’angolo e l’ultimo dei quattro svanisce insieme agli altri. Con quella vista ancora impressa dentro gli occhi, ora quei ragazzetti seduti davanti al bar non mi fanno nessun effetto e torno a casa sdraiandomi sul letto pensando a quei maschioni. Dopo un paio di settimane dalla mia scopata con Mariano e Kyle, mi ritrovo da solo nella casa di mio padre Massimo in compagnia dello zio, di Cecilia e del mio cuginetto Miguel. Zio e papà sono seduti sul divano intenti a leggere un giornale ciascuno mentre io sono seduto comodamente a terra come gli indiani intento a giocare con il piccolo italo-francese alle costruzioni. E’ un bambino davvero bravo e socievole perché ha familiarizzato con noi in un batter d’occhio. Se il figlio che aspettavo da Sofia, la sorella di Rafael, fosse nato ora avrebbe la stessa età di Miguel, forse un po’ più grande. Cecilia dice a Mariano di voler uscire a fare shopping e di accompagnarla ma lo zio non se la sente di andare in giro con il caldo che fa, così le passa la carta di credito e la bella transessuale esce felice e contenta dalla nostra casa. Sono più o meno le 15 quando Mariano mi dice di portare Miguel nell’altra stanza a fargli fare il sonnellino pomeridiano, allora mi alzo prendendo in braccio quel bel bambino e lo porto nella sua cameretta. Messo nella culla, inizio a cantargli la ninna nanna e in un quarto d’ora, Miguel cade nelle braccia di Morfeo. Sono un favoloso babysitter e sarei stato un altrettanto favoloso papà ma la vita e’ crudele e bisogna prendere quello che ti da. Quando torno in salotto, trovo una scena molto eccitante: Mariano e Massimo sono ancora seduti sul divano a leggere i giornali ma questa volta si sono tolti le scarpe e lo zio anche la maglietta. Fa un caldo bestiale ma sicuramente la mia temperatura non sta aumentando per la calura estiva ma per quello che mi e’ appena venuto in mente di fare. Approfittando della loro distrazione, mi inginocchio davanti a quei due maschioni e inizio ad accarezzare le loro gambe.
“Giulio che fai?”, mi chiede papà smettendo di leggere il giornale
“Lascia fare a me”, gli rispondo
“Fai quello che devi fare, maricas, tanto ho già capito tutto”, fa lo zio comprendendo il mio desiderio feticista
Mi piace sentire l’odore che emanano dei piedi maschili sudati, sto iniziando a venerare questo aroma grazie a Rafael, il primo che me l’ha fatto scoprire. Prendo il piede sinistro di Mariano e inizio a leccarlo da sotto, dal tallone fino alle dita e viceversa. Lecco l’incavo che formano le sue falangi e poi inizio a succhiarle ad una ad una. Lo faccio come se fossero dei cazzi e lo zio mi spinge il suo piede in bocca infilandone una metà, quando lo tolgo dalla bocca, lecco anche il dorso del piede e i piccoli peletti che ci sono sopra arrivando fin sopra la caviglia. Lo stesso trattamento riservo all’altro piede dello zio così come anche a quelli di papà che sono più grandi di quelli di suo fratello minore. I miei due uomini iniziano a toccarsi il cazzo da sopra i pantaloni e mentre tengo il piede destro di papà con le mani infilandomelo in bocca, noto che il suo pene ha deformato il pantalone verso la parte sinistra e quello dello zio verso la parte destra. Intanto Mariano mi accarezza la guancia con il suo piede, si sputa sulla sua pianta e poi se la asciuga sulla mia faccia facendomi leccare la scia che produce. Tolgo il piede di papà dalla bocca e mi avvicino ancora di più ai miei due padroni che ritraggono un po’ le gambe all’indietro allora prendo il piede sinistro di zio e quello destro di papà facendoli incrociare e mi strofino le loro piante dei piedi sulla faccia come se fossero delle mani che mi stanno accarezzando dolcemente. Estraggo la lingua per leccare la parte laterale di quei meravigliosi e maleodoranti piedi gustandomene tutto il sapore con la bocca e l’odore con il naso. Lasciando andare il piede di zio Mariano, me ne metto in bocca uno di papà che spinge le sue falangi dentro la mia boccuccia in un modo tale da farmi venire la tosse e smettere di venerare i loro arti inferiori. Prendo un mocassino di papà e una sneakers dello zio e le annuso assaporandone la fragranza mista di puzza di scarpa nuova e di sudore. Lecco i loro lacci mettendomeli in bocca bagnandoli di saliva mentre noto che lo zio inizia a toccarsi il cazzo, allora getto a terra le due scarpe e le mie mani iniziano a salire lungo le gambe di papà finendo sulla sua patta gonfia. Lui deve essere il primo tra i due a beneficiare di nuovo della mia bocca dopo tutto e’ anche grazie a Massimo se sono qui, al mondo, trasformato in una troia anche a causa sua. Slancio la cintura del suo pantalone, abbasso lo slip, sposto le mutande e il suo pene sbuca fuori all’improvviso. Per la posizione assunta sedendosi, il cazzo e’ eretto ma parte della pelle copre ancora il prepuzio che io prontamente libero cominciando a masturbarlo per poi ficcarmelo dentro la bocca. Lo zio mi guarda eccitato mentre si tocca il pacco con una mano e con l’altra si strizza un capezzolo per poi smettere e spingermi la testa contro il pube di papà.
“Hai generato davvero una puttana, fratellone”, fa mio zio a mio padre
“Ha preso tutto dalla madre”, risponde Massimo
“E anche un po’ da te”, gli da eco lo zio “ti ricordi come ti lavoravi il mio cazzo e quello del nostro vecchio?”, gli ricorda portando papà ad eccitarsi ancora di più capendolo da come si e’ gonfiato il suo cazzo quando lo zio gli ha ricordato il suo passato
“Voglio che mi scopiate”, gli dico
“A tempo debito”, fa lo zio
“Continua a succhiare frocetto di papà”, fa Massimo ed io obbedisco al suo ordine
Succhio il cazzo del mio genitore, quello che e’ entrato nella figa della mamma per generarmi. Sta iniziando a produrre pre-sperma che io ingoio insieme ad una piccola quantità di spermatozoi che possono essere presenti in quel meraviglioso e succoso liquido in grado di mettere incinta una donna anche se si leva il cazzo dalla vagina prima dell’eiaculazione finale. Do una leccata al cazzo di papà e poi passo a quello dello zio che mi aiuta a liberarlo facendolo svettare come l’obelisco di Piazza San Pietro. Lo imbocco immediatamente senza pensarci due volte, sa di pulito come quello di papà ed e’ un piacere leccarlo mentre con le mani mi tiene ferma la testa e muove il suo bacino contro la mia bocca conficcando sempre più il suo bestione nelle profondità delle mie fauci da bocchinara esperta e affermata anche grazie alle scopate passate fatte con lui. Papà intanto si mena il cazzo e quando lo zio mi libera la testa, suo fratello si china su di lui e si baciano con passione. Sono anni, forse, che devono baciarsi in questo modo ammesso che l’abbiano mai fatto perché all’epoca dei loro rendez-vous sessuali, papà non era molto incline ad accettare la sua omosessualità figuriamoci a baciare qualcuno e lo zio, nonostante era un po’ appesantito nel fisico, doveva avere lo stesso istinto animale di oggi che non lo avrebbe portato di certo a compiere un gesto così intimo. Ma magari mi sbaglio perché quello che sto vedendo non e’ un bacio tra fratelli amanti dettato dalla passione del momento ma e’ un qualcosa di così romantico che sicuramente li ha visti coinvolti più volte nel loro passato amoroso. La mano destra di mio padre finisce ad accarezzare la base del cazzo dello zio la cui mano sinistra si ferma invece ad accarezzare solo la gamba destra di papà.
“Ti piace succhiare il cazzo?”, mi domanda il mio genitore
“Da impazzire”, gli rispondo
“Succhia quello di mio fratello”, fa lo zio ed io lascio stare il suo cazzo, mi tolgo la maglietta e ritorno a pompare quello di papà
Massimo si abbassa pantaloni e mutande fino alle ginocchia mentre Mariano si denuda completamente e il suo cazzo viene arpionato da papà che ritorna a masturbarlo dopo 30anni dall’ultima volta. Mentre succhio il cazzo di papà che si slinguazza con lo zio, quest’ultimo smette di dedicarsi alla lingua del fratello per alzarsi dal divano e abbassarmi pantaloni e mutande che io mi tolgo aiutando la sua opera. Papà si alza privandosi di ogni indumento liberando la sua carne al vento e poi si siede nuovamente sul divano ma questa volta si sposta verso un bracciolo del sofà e mi rimette la sua minchia dentro la mia bocca e nel frattempo lo zio prima mi massaggia o sculaccia le chiappe per poi iniziare a leccarmi il buco del culo, a colarci sopra la sua saliva e ad infilarci dentro le sue grosse dita. La sua lingua mi da sollievo, sento un leggero brivido di freddo salirmi lungo la schiena mentre Massimo mi prende per le guance e mi scopa letteralmente la bocca. Il mio cazzo non esiste per lui quindi lo prendo e me lo sego da solo dandomi piacere mentre uso l’altra mia mano per tenere il randello di papà per la radice sbattendomelo sulla lingua mostrandogliela piena di saliva al gusto cazzo genitoriale. Mentre mi lavoro la nerchia di papà, non sento più le attenzioni dello zio verso il mio culetto scoprendo poi che e’ salito sul divano ed ha infilato in bocca a papà la sua minchia dura come il marmo. Tenendomi per i capelli scopandomi la bocca, anche papà riceve lo stesso trattamento dallo zio infatti comincia a perdere saliva ogni volta che suo fratello toglie il cazzo dal suo cavo orale e la saliva gli cola sul mento e sul collo. Papà mi getta con la schiena sul divano togliendomi il cazzo dalla bocca e quello dello zio dalla sua, mi solleva le gambe e mi lecca il culo intervallando alcune leccate anche al cazzo che finalmente riceve le sue attenzioni da un’altra persona all’infuori di me. Poi lascia il posto allo zio che mi tiene le gambe aperte afferrandole per i piedi, papà si posiziona sulla mia faccia ficcandomi il cazzo in bocca e lo zio smette di leccarmi il culo per penetrarmi.
“Ah que delicia”, esclama Mariano infilandosi dentro il mio pertugio
“Rompigli il culo”, gli suggerisce papà mentre si fotte la mia bocca
“E’ sempre più aperto”, si meraviglia il brasiliano di adozione
“Tappamelo”, gli ordino io togliendomi per un attimo il cazzo di papà dalla bocca tossendo “tappamelo con il tuo cazzo, padrone”, continuo
Lo zio inizia a scoparmi il culo tenendomi per il polpaccio della gamba destra sollevata mentre l’altra e’ poggiata a terra e papà ritorna a scoparmi la bocca. Mariano toglie il suo pene dal mio buco del culo e poi lo rinfila, continua a giocare così per un po’ per poi cominciare a chiavarmi con la sua solita carica erotica che ormai conosco da un po’ di anni. Quello che invece non riconosco e’ mio padre Massimo. Sono molto sorpreso dalla mascolinità di mio padre, non che non ne sia a conoscenza oppure che non lo dimostri avendo il classico fisico da maschio peloso, ma quando abbiamo scopato insieme con la mamma e durante la festa dell’addio al celibato di Enrico, non mi e’ sembrato così quindi sicuramente deve dimostrare a suo fratello che lui e’ cambiato, che desidera ancora avere un cazzo nel culo ma che sa anche come soddisfare una troietta e adesso quella troietta sono io, suo figlio.. Mentre lo zio mi scopa non curante della presenza del fratello maggiore, papà smette di usare la mia bocca come una fica o un culo, si mette di fianco dalla parte destra e inizia a strizzarmi i capezzoli. Sono molto eccitato e mentre con una mano aiuto lo zio a tenere sollevata la gamba in modo che mi scopi meglio, con l’altra mi masturbo il cazzo che ormai e’ diventato grosso e manca poco che raggiunga già il suo godimento finale. Sono in balia di due maschi alfa uno dei quali e’ un toro da monta mentre l’altro riesce a godere con il culo e far godere con il suo cazzo. Ora capisco come mai il compagno di mio padre, Muhammad, aveva il culo così allargato quando me lo sono scopato durante l’orgia a casa della mamma.
“Ti spacchiamo, lurida vacca”, mi minaccia lo zio
“Domani non potrai ne’ camminare ne’ sederti”, gli fa eco papà
“Dai scopatemi…aaahhh…sono la vostra troia”, comunico ai miei due scopatori
Zio Mariano aumenta l’intensità della sua chiavata facendomi sentire ancora di più lo strusciare del suo cazzo contro le pareti del mio ano mentre papà Massimo prima cerca di mettermi le palle in bocca, poi se le prende formando un tutt’uno con il cazzo e me le sbatte sulla lingua. Zio toglie il suo cazzo dal culo e aiutato da papà mi fanno posizionare a terra a pecorina venendo nuovamente infilzato dallo zio che mi scopa tenendomi stretto per i fianchi mentre papà mi mette il suo cazzo nella bocca tenendomi per la nuca e il mento fottendomi la gola. Quando estrae il suo randello, perdo saliva dalla bocca e Massimo mi bacia con dolcezza quasi ritornando ad essere un semplice papà che vuole coccolare il figlio invece di sembrare uno che ha appena scopato la bocca della carne della sua carne. Lo zio, dal canto suo, mi tiene una mano sul coccige e con l’altra gioca con il mio culetto schiaffeggiandomelo con il suo cazzone mentre si diverte a centrare il mio buco come se fosse un tiro a segni. Dopo avermi lasciato respirare un po’, i due fratelli ricominciano a maltrattarmi uno il culo e uno la bocca. Lo zio spinge talmente forte il suo cazzo dentro di me facendomi sentire contro le chiappe i peli del suo pube. Papà, invece, mi scopa la bocca con una mano sulla nuca mentre l’altra la usa per tapparmi il naso impedendomi di respirare e per un attimo capisco di stare perdendo i sensi. Sono felice, appagato, finalmente vengo trattato per come sono, una troia, una puttana, uno schiavo nato solamente per essere usato e questo mi porta ad annullare i sentimenti che provo verso quei due familiari così come loro li stanno annullando nei miei confronti. Papà capisce la mia sofferenza e mi libera il naso ma l’aria che riesce a penetrare dalle mie narici non e’ sufficiente per farmi stare bene allora espello il cazzo di Massimo dalle mie fauci e sputo lungo il suo obelisco tutta la saliva accumulata fino a questo momento che gli cola anche sulle cosce finendo sul pavimento.
“Sei la nostra pattumiera”, fa lo zio
“Scaricatevi dentro…aaahhh…di me, voglio…uuuhhh…tutti i vostri liquidi”, gli rispondo
“Tranquillo figliolo, ti facciamo bere ogni cosa”, mi assicura papà
“Ti facciamo la doccia, proprio come piace a me”, gli fa eco lo zio
“Si, la voglio…ooohhh…la voglio”, grido spingendo il mio culo contro il cazzo dello zio scopandomi quasi da solo e muovendo la testa a destra e a sinistra come se fossi posseduto
Però lo sono davvero. Sono posseduto dallo spirito del sesso, un infido demone che riesce a far emergere il lato più oscuro delle persone e soprattutto di me, una parte del mio carattere che non avevo ancora soddisfatto a pieno prima di venire usato come vittima da un cliente del ristorante dove lavoro adescandomi come si fa con una prostituta. Di solito con le persone possedute da un demone, si chiede l’aiuto di un prete esorcista ma questa volta non chiamatelo per favore, non voglio essere esorcizzato dallo spirito del sesso, fatemi il piacere di aiutare questo diavoletto che e’ dentro il mio corpo a dare libero sfogo ai suoi istinti perché mi piace come mi fa comportare ed e’ desideroso di tutte le attenzioni e le depravazioni che papà Massimo e zio Mariano stanno accontentando usandomi.
“Vuoi scopartelo?”, Mariano domanda a Massimo
“E me lo chiedi?”, gli risponde “non sto aspettando altro”
“Si, voglio il cazzo di papà”, dico io infoiato
“Aspetta un po’”, fa Mariano non sapendo rinunciare al piacere che il mio culo procura al suo cazzo
“Dai Mariano che ho voglia di scopare questo culo da troia”, dice papà verso lo zio
Mariano esce dalla mia voragine che per quanto e’ aperta mi fa avvertire una sensazione fresca, come un vento che e’ entrato dentro il mio intestino allargato all’inverosimile dallo zio senza riuscire a potersi richiudere ritornando alla sua normale apparenza. Lo zio si alza masturbandosi il cazzo e Massimo mi fa sdraiare a pancia in giù. Mi tocca il culo con le sue mani callose da ultraquarantenne e mi fa eccitare ma in questa posizione non riesco a raggiungere il cazzo quando finalmente anche il pene di papà trova rifugio dentro il mio culo. Papà e’ sudato che sembra gli stiano gettando dell’acqua addosso mentre con la sua mano destra sopra la mia chiappa sinistra detta il ritmo della scopata e lo zio mi mette il cazzo in bocca approfittando dei sospiri che faccio ogni volta che apro il mio cavo orale per far capire a mio padre quanto mi piaccia il suo cazzo. Il mio, invece, non riesco ancora a raggiungerlo ma non c’e’ problema perché il contatto con i miei pantaloni dove si e’ poggiato il mio pube, fa si che i movimenti di Massimo simulino una sega. Che bello pensare che il cazzo che mi sta scopando da anche piacere ad un culo nero nigeriano mentre quello che ho in bocca si diverte ad entrare dentro il pertugio di una transessuale, la stessa che aveva usufruito del mio cazzo in bocca quando ero in vacanza a Rio de Janeiro.
“Gliel’hai davvero allargato”, fa papà verso lo zio scopandomi
“Ce l’ha così di natura”, gli risponde lo zio fottendomi la bocca
“No, no, ti dico che prima non era così. Gliel’hai ampliato come una galleria, ma e’ quello che si merita questo troione”
Dicendomi queste parole, papà mi scopa il culo e con una mano mi sculaccia talmente forte che la chiappa inizia a farmi male, si arrossisce e delle piccole lacrime di dolore solcano il mio viso finendo per mescolarsi con la saliva e il pre-sperma dello zio. Quando quest’ultimo mi toglie il cazzo dalla bocca, mi giro verso papà che continua imperterrito a scoparmi e gli accarezzo il corpo sudaticcio mentre lui nota le mie lacrime, le raccoglie mettendosi le dita in bocca e poi mi sputa in faccia. Mi fanno male il buco del culo e anche le chiappe ma Massimo esce da dietro e, tirandomi per i piedi, mi fa sdraiare supino sul pavimento sollevandomi per le natiche e leccandomi il culo dandomi un po’ di sollievo. Finalmente posso segarmi e constatando quanto mi abbiamo maltrattato, lo zio e papà decidono di farmi riposare un po’ per dedicarsi a loro due. I fratelli si baciano avvinghiati l’uno all’altro mentre io prendo le loro mutande e me le metto in bocca. Poi vedo papà sedersi sul divano alzando le gambe e lo zio che si inginocchia davanti a lui, sputa sulla sua mano passandola sul buco di Massimo, sul suo cazzo e poi gli entra tutto dentro. Papà geme riavendo il cazzo del fratello di nuovo nel suo buco dopo tanti anni, quando credeva che ormai non potesse più succedere una cosa simile. Massimo lo sta scopando tenendolo per una gamba mentre papà si tiene l’altra e si masturba. Io nel frattempo mi sto segando. Quella visione che ho davanti di una coppia di fratelli che sta scopando sul divano di casa del loro genitore, mi fomenta ma non voglio venire ancora. Lo zio scopa impassibile il culo di papà grugnendo come un maiale facendo godere Massimo come prima stava facendo godere me. Ora tutta la mascolinità che papà ha usato nel fottermi, viene solo riflessa da un corpo massiccio, peloso e virile di un uomo che si sta facendo scopare da un cazzo. Con la sua minchia ancora dentro, Mariano si accascia su Massimo per poi uscire dal suo buco posteriore e alzarsi insieme avvicinandosi a me.
“Finalmente”, penso potendo avere ancora una volta le attenzioni di quei due maschi solo per me
“Credevi che ci fossimo dimenticati di te, troietta?”, mi chiede lo zio
“Assolutamente no”, gli rispondo ammiccando “attendevo con ansia le vostre attenzioni”, continuo mordendomi l’elastico di una mutanda
“Bene perché non abbiamo ancora finito con te”, mi comunica papà
Felice, getto le mutande di papà e zio a terra mentre papà si china su di me a leccarmi il buco e zio mi si posiziona da dietro. Poi Massimo mi fa abbassare le gambe prendendole da dietro le ginocchia e io istintivamente mi abbarbico al suo collo facendomi prendere in braccio. Penso voglia farmi scendere ma invece lo zio viene verso di me e trovandosi il mio culo già aperto, mi infila dentro il suo cazzo mentre faccio un’espressione di dolore in braccio a papà che mi bacia con passione. Mariano inizia a scoparmi il buchetto tenendomi per le chiappe mentre Massimo, baciandomi, mi fa saltellare sul cazzo grosso del fratello. Quando smetto di baciare papà, lo zio mette il suo braccio destro intorno al mio collo per poggiarsi meglio ma mi sta strozzando e Massimo, in un momento di tenerezza, gli sposta il braccio per difendere il suo bambino per poi infilarmi anche lui il suo cazzo insieme allo zio. Adesso ne ho due piantati nel culo allargato a dismisura ma stranamente non provo nessun fastidio, nessun dolore ma tanto piacere. Saltello aiutato dai due sui loro cazzi fino a quando me li tolgono dal buco, mi poggiano per terra e mi sborrano in faccia, sul mento e anche sugli occhi tutta la loro deliziosa essenza maschile. A questo punto anche io afferro il mio cazzo segandolo e poi sborro lungo la mia coscia destra che prontamente viene ripulita dalla lingua di papà. I fratelli scopatori non sono ancora soddisfatti a pieno quindi mi fanno alzare e mi portano in bagno. Non mi fanno però entrare nella vasca, mi ci fanno invece posizionare a pecorina solo con la testa mentre papà e’ in piedi di lato e lo zio si e’ seduto sulla tavoletta del water. Papà inizia a pisciarmi in faccia lavandomela dalla loro sborra che si mescola al piscio giallognolo che in parte cade nella vasca e in parte ingoio come un beduino assetato del deserto. Lo zio mi sta leccando il buco del culo quando all’improvviso sento il rumore dello sputo ma non percepisco dove abbia potuto depositarlo. Solo dopo capisco che si e’ sputato sull’alluce che usa come un piccolo cazzo per scoparmi ancora il buco del culo. Quando Massimo finisce di pisciarmi in faccia sgrullandosi il cazzo sopra la mia testa, Mariano si alza e facendomi mettere le mani sui bordi della vasca, entra nuovamente in me. Il suo cazzo e’ ritornato ancora in tiro e io ne sono felice perché nuovamente assaporerò la sua squisita sborra ma succede qualcosa che non avevo mai pensato, qualcosa mai successa nella mia vita: lo zio inizia a pisciarmi dentro il culo. Largo com’e’, riesco benissimo a sentire gli schizzi di piscio che escono dalla sua uretra a intervalli avendo il cazzo duro. Dopo aver finito di scaricarsi la vescica dentro il mio ano, Mariano mi tiene strette le chiappe, prende una bacinella e la posiziona sotto il mio culo. Quando apre le mie chiappe, tutto il suo piscio finisce dentro il catino e poi, insieme a papà, mi prende per la testa collocandomi dentro il bidet e rovescia il contenuto della bacinella sopra la mia testa. Sono stremato, senza forze, non ce la faccio più, il culo mi fa un po’ male e mi accascio tra il water e il bidet. I due fratelli, invece, soddisfatti del loro operato, si toccano schiena e petto a vicenda e poi iniziano a baciarsi. Quando nonno e Cecilia ritornano dalle loro commissioni, trovano i nostri vestiti ancora nel salotto e noi tre intenti a farci la doccia. Per fortuna il baby monitor presente nella stanzetta di Miguel non ci ha avvertiti del suo risveglio perché presi dalla lussuria, ci eravamo dimenticati di lui che ha dormito beatamente per tutto il tempo della nostra scopata. La sera la trascorro a casa di nonno Ugo insieme alla mia famiglia allargata in compagnia anche di Muhammad, mamma Rachele e Rafael. C’e’ ancora un altro mese da passare in compagnia dello zio che non sarà l’unico a beneficiare del mio cazzo e del mio culo…

FINE CAPITOLO 32

TO BE CONTINUED

PS: NONOSTANTE CONTINUO AD USARE LO STESSO TITOLO, PEDRO NON APPARE IN QUESTE SCOPATE MA SICCOME E' INIZIATO TUTTO DA LUI, DOPO IL NONNO NATURALMENTE, HO DECISO DI TENERE QUESTA INTESTAZIONE ANCHE PER I RACCONTI SUCCESSIVI AI PRIMI DUE.

QUESTA E’ UNA STORIA ASSOLUTAMENTE INVENTATA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI.
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