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Gay & Bisex

Vita di coppia 1


di FRANK_1987
04.08.2019    |    13.320    |    8 7.1
"L’unico sarai tu come e’ stato e come sempre sarà”, gli dico per farlo tranquillizzare ma anche perché e’ la verità Mario mi spinge sul divano e si sdraia..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica. Questi racconti si collocano dopo la saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”

L’inizio di una nuova vita

CAPITOLO 1

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI= dopo un’adolescenza trascorsa scopando a destra e a sinistra, travestendomi anche da cameriera sexy per assecondare le fantasie di un ragazzo e lasciando andare il mio ex fidanzato che aspettava un bambino da una nostra compagna di scuola, l’inizio dell’età adulta non e’ stata affatto diversa, anzi, forse più promiscua del solito. Ho fatto sesso con quasi tutta la mia famiglia. Nonno, papà, mamma, zio mi mancano solo mia sorella Claudia e mio fratello Salvatore anche se quest’ultimo, prima di partire per il militare anni fa, mi ha toccato il culo di notte mentre dormivo ma poi non si e’ più permesso di fare una cosa del genere. Crescendo ho assaporato ogni aroma che il corpo maschile può emettere. Dall’odore dei piedi al sapore del piscio. Ho fatto sesso anche con delle ragazze ma e’ stato tanto tempo fa mentre, di recente, ho scoperto di avere una passione addirittura per le transessuali meglio ancora se dai loro connotati si capisce che erano nate maschi. Il 10 DICEMBRE 2010, dopo un’aggressione omofoba, io e Mario, il mio attuale compagno, facciamo sesso per la prima volta scopandoci a vicenda dopo aver passato 10mesi a desiderarci tra pompini fatti di nascosto nel bagno del ristorante dove lavoriamo e innamoramenti vari. Il 25 DICEMBRE dello stesso anno abbiamo riunito le nostre famiglie a casa mia e abbiamo detto loro che ci siamo fidanzati. Come ben sapete, la mia famiglia non ha preso male questa storia, perché tutti sapevano di me, e neanche quella di Mario si e’ scandalizzata troppo essendo già venuta a conoscenza dell’omosessualità del ragazzo. Nel Marzo 2011, i miei genitori divorziano definitivamente. L’avevano deciso tre anni prima quando, durante una festa, ho scoperto la bisessualità di mio padre e con mia madre hanno poi deciso di interrompere il loro matrimonio per vivere contenti le loro vite separatamente. Infatti, da allora, mia madre sta ancora con l’argentino Rafael, mentre mio padre, dopo aver lasciato il nigeriano Muhammad e aver cambiato molti partner, anche donne, ora e’ single. Poi finalmente riesco a laurearmi prendendo 110. In Agosto succede un miracolo divino. Mia madre a 43anni rimane incinta di Rafael che intanto divorzia anche lui dalla moglie. I due decidono di programmare il loro matrimonio che dovrà celebrarsi prima della nascita del loro bambino. Mia madre ha concepito me, Claudia e Salvatore durante il suo matrimonio con nostro padre e vuole che il suo quarto figlio nasca pure lui in una famiglia vera e propria così l’ultimo giorno dell’anno, lei e Rafael diventano marito e moglie. Nel Maggio 2012 nasce mio fratello Esteban. Con il passare del tempo, la casa di mia madre diventa troppo piccola per cinque persone e non sopportando più il piangere di un neonato nel cuore della notte, io e Mario decidiamo di trasferirci in una casa tutta nostra. E’ quindi Novembre quando prendiamo armi e bagagli e andiamo via dalla mia vecchia casa di adolescente. Ci siamo trovati un appartamento appena ristrutturato. Cucina, due camere da letto, un ampio salone e un bagno a dir poco funzionale. C’e’ anche una terrazza coperta che da su una delle vie più rumorose che esistano nella mia città. Nel Marzo del 2013, Barbara, la moglie di mio fratello Salvatore, da alla luce un altro mio nipotino, Gaetano. Claudia e Pedro, invece, firmano i documenti del divorzio e non sono più marito e moglie. In una giornata fredda di Febbraio dell’anno successivo, mi sveglio nel letto e non trovo Mario accanto a me. Mi alzo, esco dalla stanza e lo trovo mentre sta preparando la colazione.
“Buongiorno tesoro”, esordisce lui
“Ciao bel fusto”, gli rispondo io perché, nonostante siamo in inverno, il termocamino ci permette di girare in casa nudi o con qualche indumento addosso
“Vuoi un po’ di caffè?”
“Veramente vorrei altro”, gli dico afferrandolo per la sua canottiera sollevandola facendogli esibire il suo ventre tonico
“Ma ci siamo appena svegliati”
“E allora?”, gli faccio io “tu tieniti carico che quando torno dal bagno voglio scatenarmi un po’”
“Cosa fai? La doccia?”, mi domanda mentre mi allontano
“No, devo pisciare”, lo informo mentre sono già nel corridoio
“Aspettami”, dice Mario e mi raggiunge entrando insieme nel bagno
So già quello che vuole fare. L’abbiamo già fatto molto volte in tutti questi anni. Sono passati esattamente 38mesi da quando ci siamo fidanzati e fin da subito, lui e’ riuscito a capire tutte le mie perversioni facendole sue all’inizio con un po’ di titubanza, ovviamente, ma poi desiderando lui stesso di compierle. Si toglie la canottiera e gli slip entrando nella vasca da bagno mettendo il chiusino allo scarico e si inginocchia davanti a me. Ha la lingua fuori dalla bocca come se fosse un cagnolino assetato e le sue mani fanno su e giù toccandomi la patta gonfia e gli addominali al vento. Poi mi abbassa le mutande prendendosi in bocca il mio cazzo e inizia a succhiarmelo con la sua meravigliosa bocca. Lo prendo per le guance ficcandogli il mio pene dentro le sue fauci e quando lui lo espelle e mi guarda, gli sputo dentro il cavo orale e lui ingoia la mia saliva. Sono così eccitato che vorrei scoparmelo ma non so se sia andato prima in bagno e non voglio rovinare un bel momento come questo ritrovandomi poi il cazzo sporco. Così lascio che ritorni alle sue sembianze naturali in modo che il mio piscio defluisca omogeneo dall’uretra e non a piccoli schizzi come fa quando sono in tiro. Il primo spruzzo di pipì glielo indirizzo verso il corpo e poi l’altro verso la faccia. E’ da stamattina presto che devo pisciare, da quando mi sono svegliato con lo stimolo di farlo, ma non ho voluto portare a termine prima la minzione per evitare che poi non mi sarebbe più preso sonno come mi capita vedendo le prime luci dell’alba. Per questo motivo, la mia urina e’ di un giallo molto concentrato ed emana un odore acre ma Mario la inghiottisce piacevolmente. Nella vasca c’e’ tutto il mio piscio che lui non ha ingoiato. Il mio fidanzato lo raccoglie con le mani giunte e lo usa per lavarsi il petto. Finito di pisciare, entro anche io nella vasca e mi ci sdraio mentre adesso e’ lui ad alzarsi e a svuotare la sua vescica su di me. Non e’ molta perché aveva già urinato appena sveglio ma sono soltanto i residui rimasti nel suo organo contenitivo. Poi si sdraia, allunga le gambe e i piedi nella mia direzione, io faccio lo stesso con i miei e ci bagniamo con le nostre rispettive pisciate.
“Siamo due porci”, fa Mario
“E questo ti dispiace?”
“Assolutamente no”
“Sei contento di aver scoperto tutte queste cose?”, gli chiedo rammaricato
“Certo”
“E ti piace farlo?”
“Secondo te vedi costrizione quando le metto in atto?”
“Assolutamente no”
“Vedi, ti sei risposto da solo”, mi fa notare il mio fidanzato
“Ti amo Mario”
“Ti amo anche io, Giulietto”
Ci facciamo la doccia, consumiamo la colazione e poi andiamo a lavorare. Ogni giorno e’ sempre la solita storia. Dobbiamo fare gli schiavi dei nostri clienti che non apprezzano il nostro lavoro anzi, a volte sembra che lo facciano apposta a comportarsi da stronzi solamente per farci sgridare da Gustavo, zio di Mario e proprietario del ristorante-albergo dove lavoriamo. Per fortuna dobbiamo fare solo il turno di mezzogiorno quindi per le due siamo a casa. In quella di mia madre per l’esattezza, che ci ha invitati tutti per stare un po’ insieme. Gioco un po’ con mio fratello che ha quasi due anni e posso osservare come questo bambino abbia cambiato Rafael più del suo primo figlio avuto con la sua ex moglie. Da quando sono diventato un uomo impegnato, non ha più fatto il gradasso con me anche perché io non gliel’ho più permesso. Sono seduto tra il mio fidanzato e il mio nuovo cognato, Agostino, un ragazzo che ha la mia stessa età. 187cm, capelli castani, occhi verdi. Fa il medico del Pronto Soccorso. In estate ama sempre indossare degli slip ed ha due tatuaggi: uno tribale che parte da metà dell’avambraccio sinistro arrivando fino alle nocche della corrispondente mano e l’altro, un ideogramma cinese, lungo il costato destro. Vi assicuro che vederlo e’ davvero da sbavo. Non ho conosciuto tanti fidanzati di mia sorella Ma gli ultimi due se li e’ scelta bene. Il primo, Pedro, mi ha fatto impazzire per diversi anni fino a quando non ha divorziato da Claudia e il secondo, Agostino, mi sta facendo impazzire ora. Lo so, sono fidanzato, non dovrei più pensare queste cose e fortunatamente rimangono solo pensieri chiusi nei meandri della mia mente perché mio cognato, sebbene sia di larghe vedute e sostenitore dei diritti LGBTQ, non e’ per niente come tutti gli uomini incontrati finora che si sono fatti sedurre dalla mia bocca o dal mio culo. Da una parte ne sono felice ma dall’altra no perché di notte sogno di abbassare il suo voluminoso boxer. Purtroppo ogni volta mi sveglio impaurito e soprattutto perché non so cosa possa nascondere lì sotto e di cosa mia sorella stia usufruendo. Quando torniamo a casa, Mario accende il fuoco ed io mi tolgo la maglietta rimanendo solamente con il pantalone addosso. Prendo un giornale e mi siedo sul divano iniziando a leggere la rivista con la gamba destra piegata sul cuscino e la gamba sinistra penzolante a terra
“Cosa stai leggendo?”, mi chiede Mario sedendosi sul cuscino vuoto del divano con la gamba sinistra poggiata sopra e quella destra per terra
“Oh niente di importante. I soliti tradimenti hollywoodiani”
“Sai, ti ho visto come ti sei divertito oggi stando vicino ad Agostino”, mi dice prendendo il mio piede destro e iniziando ad accarezzarlo
“Che cosa?”, gli chiedo con voce femminea
“Non fare il finto tonto. L’ho notato”
“Senti Mario, lo so, Agostino e’ un bel ragazzo ma e’ il fidanzato di mia sorella”
“Anche Pedro era il fidanzato di tua sorella eppure te lo sei scopato”
“Agostino fortunatamente non e’ come Pedro, non corri nessun rischio di diventare cornuto. Ma come puoi minimamente immaginare una cosa del genere?”
“Lo so, lo so, scusami. So che noi gay non facciamo altro che guardare i bei ragazzi ma oggi mi ha infastidito questa cosa”, mi dice tristemente
“Ti prometto che non lo guarderò più. L’unico sarai tu come e’ stato e come sempre sarà”, gli dico per farlo tranquillizzare ma anche perché e’ la verità
Mario mi spinge sul divano e si sdraia sopra di me. Inizia a baciarmi con passione usando la sua lingua mentre ha le mani sul mio petto e lungo il braccio sinistro. Le mie invece, le posiziono sulla sua schiena e sul suo culetto foderato da un pantalone verdognolo. E’ sodo e il mio cazzo inizia ad eccitarsi ma anche il suo non scherza perché lo sento crescere toccandomi l’inguine. Mario si toglie la maglia bordeaux e comincia a leccarmi i capezzoli.
“Voglio scoparti”, mi fa Mario
“Anche io”
“Sei la mia puttana”, mi dice
“E tu la mia baldracca”
“Voglio distruggerti la tua fichetta anale”
“Ed io la tua caverna voglio allargarla ancora di più”, lo minaccio
“La sento già pulsare”
“E’ una zoccola come il proprietario”, affermo
Mario mi alza le braccia facendomi gonfiare i bicipiti. Me li bacia e poi riprende a leccarmi i capezzoli scendendo fino all’ombelico raggiungendo la mia patta. Sbottona i pantaloni e libera il mio cazzo già bello duro dalle mutande. Se lo prende in bocca e me lo succhia mentre io gli accarezzo i capelli oppure la schiena. Mi lecca la cappella, l’asta e poi se lo prende in bocca per leccarmi nuovamente l’asta e la cappella facendolo sparire successivamente nelle sue fauci. Si solleva da sopra di me ed io gli levo la maglia e poi si inginocchia per terra proseguendo a succhiarmi la minchia. Io mi metto le mani dietro la testa godendomi la sua bocca ma poi mi alzo, lo faccio sollevare da sopra il tappeto e gli abbasso i pantaloni e i boxer bianchi. Il suo pene guizza fuori dall’intimo e lo ingoio nel mio cavo orale. Mario da il ritmo al bocchino tenendo le sue mani sulla mia nuca e intanto io gli sollevo le palle pendenti e gliele lecco, succhiandogli, subito dopo, il suo membro stuzzicandogli l’uretra con la lingua direttamente nella mia bocca. Mi alzo e ci abbracciamo baciandoci e poi ci avviciniamo ad una di quelle sedie che usano i psicologi e Mario si sdraia supino su di essa. Io gli lecco il culo ma ormai, dopo quattro anni d’amore, non sto più a tergiversare così gli pianto dentro il mio cazzo.
“Ah si, scopami, mio stallone”, mi incita Mario
“Sei la mia puttana”, lo apostrofo io
“Dopo la puttana…aaahhh…la farai…ooohhh…tu”, mi informa
“Si, sarò tuo e tu mio”
“Fottimi Giulio…ooohhh…fammelo sentire…aaahhh…tutto. Tutto dentro…uuuhhh…di me”, fa Mario impazzito dal godimento
“Mmh, che bel culo che hai”, gli dico io affermando una verità incontrovertibile
“Scopatelo”
“Me lo chiavo si”, gli dico spingendo e spingendo
Mentre lo scopo, lo afferro per la coscia destra e il ginocchio sinistro spingendo ogni mio centimetro dentro il suo ano rotto. Mario si masturba il cazzo e mi guarda con la bocca a cuoricino indicandomi telepaticamente di non smettere. Non ci penso per niente e proseguo nel scoparmi le sue profonde viscere. Poi rallento la scopata e mi accascio su di lui. Il suo cazzo duro mi urta contro la pancia e dopo averlo baciato, gli ordino di scoparmi. Con il piede della gamba destra sollevata, mi da una spinta facendomi uscire dal suo culo ed io mi posiziono a quattro zampe sulla sedia dove si era sdraiato precedentemente lui. Anche il mio fidanzato mi lecca per un attimo il buchetto, ma non troppo perché immediatamente lo sento affondare in me. Il suo cazzo e’ più giovane del mio, essendo nato tre anni dopo di me, e questo mi eccita ogni qualvolta faccio la parte passiva. Mi appaga dare piacere sessuale ad un ragazzo più piccolo trasformandomi in una troia mentre sento lui trasformarsi nel mio master. Ho la fronte poggiata contro lo schienale della sedia e questo mi permette di non cadere in avanti quando Mario mi scopa prendendomi per le spalle mentre io mi masturbo il cazzo che ciondola tra le mie gambe. Poi mi afferra per il petto e mi da delle forti bordate contro il culo.
“Sei una zoccola, una puttana, una bagascia”, mi dice Mario
“Scopami Mario…aaahhh…scopami forte”
“Pensa che sia Agostino”
“No. No. Voglio…ooohh…solo te. Solo te…uuuhhh…devi scoparmi”
“Sei davvero mio allora e anche questo e’ mio”, fa il ragazzo spingendo forte il bacino contro le mie natiche facendo fare alla mia pelle quel tipico rumore che produce quando qualcosa ci sbatte contro
Mi sollevo girando leggermente la testa verso di Mario che mi abbraccia per il torace e mi bacia muovendo le sue mani su e giù lungo il mio corpo raggiungendo i miei peli pubici ma senza prendersi in mano il mio cazzo. Avrei voluto che lo facesse ma non lo fa per farmi eccitare senza raggiungere l’appagamento, in una sorta di dominazione. Io invece gli accarezzo la chiappa destra ma poi lo faccio uscire dal mio culo e mi siedo sulla poltrona a gambe aperte poggiando i piedi per terra. Non mi ci sdraio ma mi accomodo in posizione composta in modo da poterlo abbracciare quando si impalerà con il mio cazzo. Quando Mario esegue questo mio pensiero, lo abbraccio toccandogli la schiena mentre lui saltella felicemente sul mio membro che gli entra tutto facendomi schiacciare le palle contro le sue chiappe. Abbracciati, ci baciamo e lecchiamo la faccia ed io lo guardo in maniera lussuriosa mentre lui sta godendo. Gli mordicchio leggermente il labbro inferiore e il mio fidanzato fa la stessa cosa con il mio naso. Lo prendo per la nuca e gli ficco la lingua in bocca cercando la sua che subito si fa trovare e si fa stuzzicare piacevolmente. La chimica che c’e’ tra noi due, dopo tanti anni di fidanzamento, non si e’ mai esaurita anzi, ogni giorno sembra crescere molto di più. Sarà per il fatto che noi condividiamo tutto, dalle perversioni alle cose di routine, mentre le altre coppie non fanno questo arrivando da soli a inibirsi e cercare in altre persone quello che il partner non gli concede.
“Dammi il tuo sperma, Giulio”, grida Mario
“Lo vuoi troietta?”
“Si, lo voglio…ooohhh…tutto nel culo, voglio che…me lo inondi”
“Te lo riempio tutto questo culo da zoccola che hai”
“Si, fammi…aaahhh…godere, amore mio”
“Anche tu mi fai godere, tesoro”
Continuo a martellare il culo di Mario spingendo il mio pene contro dentro al suo culo mentre lui spinge il suo culo contro il mio pene. Poi lo prendo per le spalle da dietro e mi sollevo tenendolo in braccio. Sono stato già scopato in questa posizione e so come puntare i piedi in modo da non sbilanciarmi troppo e cadere a terra non riuscendo a sostenere il suo peso. Mario si aggrappa al mio collo mentre mi cinge per il fondoschiena con le sue gambe e io lo faccio salticchiare sulla sua minchia che non vuole ancora sborrare. Vuole godere del suo culo anche se lo fa ormai ogni giorno. Ad ogni ora della giornata, il mio membro entra nel sedere di Mario che poi fa entrare il suo nel mio. Però, se lo facciamo la mattina non lo facciamo la sera e viceversa. Siamo due persone normali che amano il sesso ma non assumendo nessuna medicina artificiale, come fanno gli attori porno, abbiamo bisogno di un po’ di riposare per ricaricarci e godere meglio la prossima volta. Ora, invece, mi siedo nuovamente sulla poltrona avendo il mio fidanzato seduto ancora sul mio sgabello. Mario si masturba freneticamente il cazzo e gli parte uno schizzo di sborra che mi colpisce le labbra mentre il secondo si appiccica sul mio collo e gli altri si depositano sul mio addome. Apro la bocca gustandomi con la lingua la sua essenza e lo afferro per i fianchi e gli scarico il mio succo nell’intestino grugnendo come un maiale. Mario si sdraia addosso a me e inizia a baciarmi leccandosi la sua sborra e poi sputandomela in faccia mentre quella che gli ho depositato nel culo la sento scivolare dalla sua rosellina finendo sulla mia gamba destra.
“Mmmh, che bontà”, mi fa Mario prendendosi la sborra uscita dal suo culo e gustandosela
“Ti piace?”
“Saporita”
“Domani te ne darò altra”
“Anche io, cosa credi stronzetto? Di avere trovato una troietta da usare come vuoi tu?”, mi rimprovera amorevolmente
“No, ho trovato una troietta proprio come me”, gli rispondo e poi ci abbracciamo e ci baciamo
Per noi ogni giorno viene trascorso come l’ho raccontato sopra. Ogni giorno dobbiamo scopare, dobbiamo svuotarci i coglioni e le vescische sui nostri rispettivi corpi. Ormai e’ diventato un’abitudine e non farlo significherebbe mandare a monte tutto quello che abbiamo costruito. Una sera, mente stiamo facendo zapping nel letto, la mia attenzione viene attirata da un ragazzo in tv.
“Ammazza quanto e’ bono”, esclama Mario
“Eh si, lo e’ davvero”
“Guarda che spalle”, fa lui
“E che bicipiti”, rispondo io
“Chissà il cazzo com’e’?”, ci viene da dire ad entrambi scoppiando in una fragorosa risata
Il programma di cui e’ protagonista il ragazzo ha come tematiche il poliamore, un pensiero che fa si che alcune persone abbiano molte relazioni amorose in corso ma sempre con il benestare di ogni amante coinvolto. Il ragazzo in questione ha una fidanzata e da tempo hanno intrapreso una relazione con un’altra coppia eterosessuale.
“Però e’ eccitante”, fa Mario
“Che cosa?”
“Questa idea del poliamore”
“Si chiama poligamia”
“No, perché quel ragazzo non e’ mica sposato con tutte e due”
“Oh, ma che ci stai a fare un pensierino?”
“A te non piacerebbe incontrare altre persone? Pensa se Agostino fosse un sostenitore del poliamore, non lo inviteresti a casa per farti fare il culo?”, mi domanda Mario ed io gli rispondo di si ma solamente nella mia testa
“Io ho avuto già due relazioni aperte e nessuna delle due ha funzionato”
“Perché ti sei fidanzato con un bisessuale che ha il piede in due scarpe e un altro che non vedeva l’ora di diventare transessuale. A me le donne non piacciono, non più almeno, e il mio corpo sta bene così com’e’ quindi…”
“Allora che cosa facciamo?”, gli chiedo
“Iscriviamoci a qualche sito di incontri. Spieghiamo che siamo in due e cerchiamo una terza persona con la quale divertirci senza problemi”
“Ok, mi hai convinto”, gli dico
Il giorno dopo ci svegliamo e mentre facciamo colazione, ci sediamo davanti al computer. Il motore di ricerca ci indica i vari siti di annunci e scegliamo quello che ci sembra il più frequentato. Ci iscriviamo con tanto di fotografia oscurata in viso e poi esponiamo il messaggio: “SIAMO DUE RAGAZZI CHE VOGLIONO PROVARE IL SESSO LIBERO E PULITO. CERCHIAMO UN TERZO COMPLICE CON IL QUALE DIVERTIRCI E CHE AMI IL SAPONE E L’IGIENE QUANTO NOI. ASTENERSI PERDI TEMPO, MERCENARI, DONNE ED UOMINI ECCESSIVAMENTE FUORI FORMA. NO A CHI VUOLE FARSI PAGARE”. Il messaggio e’ online. Secondo voi ci contattano oppure no?

FINE CAPITOLO 1

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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