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Gay & Bisex

Il fidanzato di mia sorella 15 - Vacanza brasiliana 2


di FRANK_1987
18.07.2018    |    9.629    |    5 9.2
"Julian rientra nella vasca, attende un pochino e poi inizia a pisciarmi addosso..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): scusate il ritardo nel postare il mio nuovo capitolo ma ho avuto dei problemi familiari, problemi che però qui voglio mettere da parte per deliziarvi con i racconti della mia vita tumultuosa. Buona lettura.

Un incontro...colorato

CAPITOLO 15

E’ mattina presto. Le mie gambe e quelle di Kai sono intrecciate come uno shanghai. Siamo ancora tutti sudati e nell’aria c’e’ un odore di sborra incredibile. Levo le mie gambe cercando di non svegliare il mio fidanzato e mi alzo. Sono nudo, come mamma mi ha fatto, non ho neanche la mia solita erezione mattutina perché il mio cazzo si e’ stancato talmente tanto a farsi il culo di Kai che oggi si e’ preso un giorno di riposo. Entro nel bagno e mi faccio la doccia, poi vado a fare colazione ma in cucina non c’e’ nessuno. Controllo nella camera di zio e lo trovo ancora a letto con Cecilia. Anche loro sono nudi, una coppia assortita ma di certo non usuale. In mezzo alle gambe dello zio c’e’ un matterello a riposo niente male mentre in quelle di Cecilia c’e’ un minuscolo cazzo che somiglia al clitoride che cresce ai trans FTM quando si somministrano il testosterone. Chiudo la porta della loro stanza, mi preparo la colazione da solo e all’improvviso qualcuno mi abbraccia da dietro e mi bacia.
“Buongiorno tesoro”, e’ il mio Kai
“Ciao amore, dormito bene?”, gli domando
“E chi ha dormito?”, mi risponde lui
In effetti non abbiamo dormito quasi niente ma non illudetevi. Certo sono diventato con il tempo anche un modesto scopatore attivo ma nell’altro tempo non usato per scopare, abbiamo parlato.
Abbiamo parlato di noi, dei nostri progetti futuri di vita insieme. Kai vuole andare a vivere con me una volta ritornati in Italia, vorrebbe farsi una famiglia nonostante il mio passato burrascoso con la sorella di Rafael e mi dice che se sono d’accordo, possiamo usare il mio sperma da donare ad una qualsiasi clinica straniera per fecondare l’ovulo di una donna sconosciuta. L’idea non e’ per niente male, avrei comunque un figlio e poi anche tante coppie eterosessuali hanno dei figli in questo modo e gli vogliono bene come se li avessero concepiti con una normale scopata, quindi metto da parte il mio scetticismo e acconsento alla proposta di Kai. Mentre stiamo facendo colazione ripensando alle cose dette la sera prima, Mariano e Cecilia entrano in cucina. Lei indossa uno slip rosa dove si intravede il suo cazzetto mentre lo zio, bellissimo e gigantesco, e’ ancora nudo con il cazzone che gli penzola tra le gambe. Io e Kai non possiamo fare altro che ammirare la bellezza di quell’uomo che abbiamo davanti e la sua disinvoltura nel vivere il quotidiano nella maniera più selvaggia e libera possibile.
“Questo ragazzetto qua stanotte si e’ divertito parecchio”, ci informa Mariano mentre si prende il cazzo dalla radice con una mano e se lo sbatte sull’altra “ma anche i vostri. Abbiamo sentito delle gridate animalesche da paura”
“Muito excitante”, ci fa Cecilia mordendosi il labbro inferiore
“Oggi ragazzi, niente visita guidata. Avrete tutto il tempo per visitare la città. Dopo verrete con me, vi voglio far visitare una delle mie palestre”
Per fortuna non e’ un’altra chiesa, penso io mentre Kai, euforico, sbatte le mani usando soltanto i palmi in un modo da checca sfranta perché sa che in quella palestra ci saranno dei tipi da farci sborrare senza toccarci.
“Andate a vestirvi”, continua zio “noi ci facciamo la doccia e poi siamo pronti per partire”
Dopo la doccia di Mariano e Cecilia tocca a Kai e finalmente partiamo per la palestra. I due fidanzati trans salgono in sella ad una costosissima Honda mentre ai due fidanzati omosessuali, Mariano consegna le chiavi della sua Nissan decappottabile naturalmente guidata da me. La palestra dello zio non e’ molto distante, arriviamo praticamente subito, e già all’ entrata noto un tizio davvero niente male che ha sicuramente iniziato gli allenamenti da poco. Entrati nel regno dello zio, c’e’ davvero l’imbarazzo della scelta. Ci sono ragazze di tutti i tipi snelle e toniche ma anche muscolose che quasi rasentano la mascolinità e ragazzi con gli addominali appena scolpiti ma anche aspiranti Mister Olympia.
“Vi piace ragazzi?”, ci chiede lo zio
“A me piace di più la zona maschile”, fa Kai facendo il pingpong con le sue pupille non sapendo scegliere su quale ragazzo posare lo sguardo
“E a te, maricas dello zio?”
“Anche a me, ho chiuso con la zona femminile ma se intendevi nell’insieme, direi che hai fatto davvero la differenza, zietto”
“Venite a fare un giro”
Aggirarsi tra quei Bronzi di Riace e’ un piacere per gli occhi. Ci sono dei ragazzi che ci guardano in maniera del tutto normale o anche in maniera sessuale e noto anche delle transessuali, segno che lo zio usa la sua palestra per mantenere in forma le sue mignotte dai due sessi. Poi ci avviciniamo a due ragazzi di colore e lo zio me li presenta come Ryan e Julian, due fratelli afroamericani personal trainer. Ryan, il maggiore, ha 31anni, un fisico muscolosissimo, due pettorali da paura e delle braccia che se ti prende, ti stritola. Julian ha 29anni, anche lui ha un fisico muscoloso, anche se in maniera minore rispetto al fratello più grande, e un tatuaggio che parte dalla spalla destra fino al dorso della mano. Entrambi hanno occhi e capelli neri e indossano una maglietta nera come anche il pantalone della tuta. I due sembrano molto aperti verso di noi tanto che Kai mi fa segno come per dire che questi magari ci stanno. Finita la visita alla palestra dello zio ci scappa anche una visita allo stadio Maracanà, peccato che non ci sia la nazionale brasiliana ad allenarsi, ho sempre desiderato di incontrarla e sognato di averli tutti nel mio letto. Il resto del giorno lo trascorriamo in spiaggia tra un bagno e qualche gioco sul bagnasciuga. Quando riesco a distrarmi e’ tutto ok ma quando i giochi finiscono mi stranisco e mi perdo con lo sguardo tra la gente.
“Chi stai cercando?”, mi fa Kai notando che cerco qualcuno tra la folla
“Sto cercando un ragazzo che ho visto ieri mentre giocava a pallavolo. Un super figo da paura”
“Non ti basta aver fatto impazzire i due fratelli personal trainer di tuo zio?”, mi ricorda Kai
“Si ma quelli sono di un’altra razza, io invece sono venuto in Brasile per farmi fare il culetto da un bonazzo locale”
Kai scuote la testa sorridendo e rassegnandosi al mio essere troia. Credevo di non vedere più il ragazzo ma invece si presenta con tutti i suoi amici uno più bono dell’altro ma lui e’ superlativo. Iniziano subito a giocare mentre Kai si complimenta con me per l’ottima scelta.
“Se vuoi poi te lo passo”, gli dico
“No, grazie tienitelo tutto tu. Conoscendoti non gli darai il tempo di scopare con gli altri per quanto lo consumerai”, mi conosce fin troppo bene
“Però ci siamo promessi che tutti e due ci dedicavamo a scopare con gli altri. Tu non lo vuoi?”
“Ma certo”, risponde il mio giapponesino mordendo la cannuccia del cocktail guardandomi con i suoi meravigliosi occhi a mandorla
“Hai messo gli occhi su qualcuno?”
“Assolutamente si”
“Dimmelo”
“Mi vergogno”
“Ma dai, cosa vai dicendo?!”
“Ok. E’ tuo zio Mariano”, mi dice Kai dopo un attimo di esitazione
“Vorresti farti trombare da mio zio?”
“Se l’hai fatto tu, posso farlo anche io. E poi il suo cazzo a riposo visto oggi prometteva bene”
“E si, sono 22cm di cazzo calabrese”
Dopo aver rivelato le misure dello zio a Kai, un pallone mi finisce tra i piedi e lo prendo in mano. Il ragazzo brasiliano dal fisico muscoloso e tatuato mi si avvicina con un’andatura da macho.
“Please, the ball”, mi ordina e io gliela lancio
Lui la prende al volo, mi saluta e se ne va ma io, volendo instaurare almeno una conoscenza con lui, lo faccio fermare. Scopro che si chiama Fernando, ha 38anni, che e’ nato in una favelas alla periferia di Rio de Janeiro ma che grazie al suo lavoro può permettersi di praticare tutti i luoghi più importanti della città. Poi raggiunge i suoi compagni, lo vedo frugare tra il marsupio poggiato sulla sabbia e torna da me porgendomi un bigliettino con il suo numero di telefono.
“Non credo che quello sia omosessuale, l’hai visto?”, mi fa Kai sbalordito “ma com’e’ che tu riesci a farti dare il numero anche dagli eterosessuali più convinti che ci sono sulla Terra?”
“Evidentemente non sono poi così convinti”, gli dico “oppure ha visto il mio bel culetto bianco e vuole castigarlo prima che torniamo in Italia. Comunque non ti preoccupare”, lo consolo io “vedrai che ti preparerò un incontro con lo zio”
Kai e’ entusiasta e mi bacia con passione. Dopo cena mi apparto con lo zio in terrazza e gli racconto quello che vuole fare Kai. Mariano non rimane molto turbato dalla cosa perché il ragazzo aveva suscitato in lui un certo interesse e allora mi dice di avere una sorpresa anche per me. Gli chiedo cosa sia ma decide di non dirmelo, altrimenti che sorpresa e’, ma intanto si e’ abbassato l’elastico dei pantaloni e si e’ tirato fuori il suo pisellone.
“Non e’ questa la sorpresa, zio. L’ho già visto”, gli faccio
“Questo e’ l’antipasto”, mi dice prendendomi per il collo facendomi abbassare tra le sue gambe e di nuovo il suo cazzo e’ dentro la mia bocca
Il sapore del cazzo dello zio e’ fantastico, sa di maialaggine e lo lavoro come se fosse un lecca-lecca. Prima me lo pianto in gola, poi gli succhio l’asta, la cappella, con la lingua gli giro intorno, gli sputo sopra la mia saliva e poi me lo riprendo in bocca. Lui mi tiene per la testa spingendomela verso il suo inguine ma qualche volta mi prende per le guance e mi bacia. Mi tiene la testa ferma mentre usa il suo bacino per martellarmi la bocca dalla quale mi escono dei rumori grotteschi. Con le mani entro dentro la sua canottiera, gliela sollevo e tocco la sua tartaruga che da seduta forma delle pieghe di compressione. Voglio che mi scopi, che mi lecchi il culo facendomi venire come la volta scorsa ma si e’ fatto tardi e i suoi impegni serali improrogabili hanno purtroppo la precedenza rispetto al mio culo quindi sento che mi da dei colpi in bocca con una mira tale da raggiungere presto l’eiaculazione
“Devo venire”
“Così presto?”, gli domando io un po’ seccato della cosa
“E’ colpa tua. Hai una bocca famelica”
“Voglio...mmpphh...che mi fai il culo”
“La prossima volta, mio maricas. Ora ho degli impegni, devi accontentarti di averti fatto scopare questa boccuccia da pompinara”
D’accordo mi accontento, meglio questo che niente, no? Mariano mi sfila il cazzo dalla bocca, si alza, si masturba davanti al mio viso e poi mi spara in faccia tutta la sua crema da zietto. Il primo schizzo mi finisce tra i capelli, il secondo sul sopracciglio destro, il terzo in prossimità di una nadice e gli altri due in bocca. Li raccolgo tutti e mi li ficco nella mia cavità orale. E’ un anno che aspetto di riprovare la sua sborra, di assaporarla dentro la mia bocca mescolata alla mia saliva per poi mandarla giù nel mio stomaco e ora che e’ successo così all’improvviso, mi prendo tutto il tempo necessario per farlo.
“Alzati bocchinaro che dobbiamo andare”
Ci ricomponiamo e con la sua Nissan decappottabile mi accompagna davanti all’entrata di un hotel.
“Non potevamo farlo a casa tua?”, gli domando
“Ma non siamo qui per farlo”
“E allora per cosa?”
“Certo, tu farai sesso stasera, sesso selvaggio ma non con me”
“Mi stai dicendo che hai detto ad un tizio che mi avrebbe scopato lasciandomi all’oscuro?”
“Non uno ma due”
“Mmh, la situazione si fa allettante. Cosa devo fare?”
“Entra, chiedi di avere la chiave della camera 15 e aspetti. Tra 10minuti arriveranno da te”
“Grazie zio, sei il mio preferito”
Bacio in bocca zio Mariano scendo dalla macchina ed entro in hotel. Chiedo alla receptionist di avere la chiave della camera 15 e lei me la porge. Raggiunto il piano e arrivato in camera, la trovo adornata come se tra poco dovesse svolgersi un festino hard. E’ ancora vuota ma mi sento al centro dell’attenzione e per perdere ancora di più i freni inibitori, anche se ormai non li ho più da tempo, prendo la bottiglia di champagne e me ne verso un bicchiere, mi faccio un giro per la stanza e poi mi fermo davanti alle grandi finestre da dove si vede uno spettacolo mozzafiato: il quartiere Botafogo con le sue mille luci e più distante il Pan di Zucchero. Sento bussare alla porta, vado ad aprire e mi trovo davanti i due fratelli afroamericani personal trainer della palestra dello zio, Ryan e Julian. Ryan indossa una maglietta a giro maniche larghe nera e uno shorts rosso mentre Julian e’ il più elegante perché indossa una camicia blu a maniche corte e un pantalone classico grigio che mostra un enorme bozzo sul davanti. Mi chiedono di poter entrare e io li faccio accomodare, naturalmente.
(IMMAGINATE I DIALOGHI CHE STO PER NARRARE IN INGLESE)
“Cosa facevi?”, mi chiede Ryan
“Stavo guardando il panorama”, rispondo avvicinandomi alla finestra “c’e’ una vista fantastica. Domani voglio andare a visitare il Pan di Zucchero. Sapete quanto misura?”
“Perché non misuri i nostri cazzi?”, mi fa Julian facendomi girare e ficcandomi la lingua in bocca
Anche Ryan si unisce al nostro bacio e non si trovano per niente a disagio mentre le loro lingue ogni tanto si toccano nella mia bocca in cerca della mia. Ryan si leva la maglietta mostrandomi il suo fisico esageratamente muscoloso ma quando Julian inizia a sbottonarsi la camicia, lo fermo e inizio a farlo io. Mi piace spogliare un uomo prima di far l’amore con lui e mi piace farlo lentamente per scoprire piano piano tutto quello che i vestiti nascondono infatti dopo che gli ho sbottonato la camicia, vedo che Julian ha un tatuaggio tribale intorno all’ombelico che nascosto dalla camicia e in palestra dalla maglietta, non avevo notato. Tocco quei muscoli d’ebano che mai prima d’ora avevo potuto toccare. Ho sempre desiderato provare nella mia vita un cazzo di colore. In paese ho continuamente fantastico mentre camminavo tra le bancarelle del mercato piene di marocchini, nigeriani e ragazzi colorati vari, di poter provare un giorno anche uno solo dei loro cazzi marroni ma adesso ne ho addirittura due. Avevo chiesto al mio ex fidanzato adolescenziale di presentarmi il negro che gli aveva fatto perdere la verginità ma mi disse che ormai aveva perso i contatti con lui. Tolgo gli shorts a Ryan che rimane in mutande, delle mutande bianche con l’elastico rosso e un cazzo quasi in erezione puntato verso il basso, poi slaccio la cintura a Julian, gli sbottono la patta e mentre gli calo i pantaloni posso ammirare che indossa uno jockstrap a fantasia juventina contenente una bella minchia africana. I due fratelli di colore si tolgono gli indumenti arrivati alla caviglia e poi liberano le loro bestie nere. Julian ha un cazzo di 22cm già scappellato con delle belle palle gonfie mentre Ryan ha un cazzo di 20cm la cui cappella e’ ancora ricoperta dal prepuzio e delle palle pendenti. Dopo averle ammirate, mi metto in bocca le loro nerchie colorate. Ho per la prima volta un cazzo di un altro colore nella mia bocca e questo mi manda su di giri, ho il cazzo che mi esplode nei pantaloni e lasciando la presa su quelle meraviglie permettendo ai padroni di ficcarmele in bocca da soli, uso le mie mani per liberare il mio cazzo e segarmelo. I due fratelli mi scopano la bocca da soli o in concomitanza mentre mi accarezzano il corpo aiutandomi a spogliarmi oppure mi prendono per le guance e mi ficcano il cazzo in bocca. Altre volte mi baciano con le loro lingue ruvide. Julian e Ryan sedendosi sul letto si tolgono l’intimo, mi fanno inginocchiare davanti a loro ed entrambi mi porgono i loro piedi costringendomi a succhiarglieli. La differenza di colore tra le piante dei piedi e i dorsi e’ evidente e questo accende in me l’insana voglia di leccarle mentre mi ficcano le loro falangi in bocca. Con i piedi mi schiaffeggiano e poi mi sputano addosso e fanno a gara a chi mi centra la bocca che io, eccitatamente, tengo aperta. Questo giochetto piace molto ai due ragazzi perché i loro cazzi sono sempre svettanti. Numerose volte fanno centro nella mia bocca con la loro saliva e il vincitore risulta essere Julian quindi mi prende per le ascelle, mi solleva, mi toglie pantaloni e mutande e mi getta sul letto sollevandomi il culo verso la sua faccia. Capisco che il gioco di sputarmi in bocca non era solo una trasgressione, un divertimento erotico, ma avrebbe anche decretato chi mi avrebbe scopato per primo. Julian mi lecca il buco del culo con la sua lingua, mi ci sputa sopra, me lo penetra con le sue dita bicolore mentre mi accarezza le chiappe e ogni tanto me le schiaffeggia. Poi si solleva, si avvicina dietro al mio culo, sento una sensazione fresca scendere nel solco che divide le mie chiappe e dopo averselo masturbato un po’, il ragazzo mi ficca il suo cazzo nel culo facendomi sporgere in avanti ma lui prontamente mi tiene fermo per i fianchi tornando indietro e facendo ciò, lo sento tutto nel mio orifizio. Julian inizia a penetrarmi con vigore tenendomi stretto per i fianchi mentre Ryan viene davanti alla mia bocca e ci infila il suo cazzo. Sembro un pollo allo spiedo, mi guardo allo specchio e vedo due figure scure gigantesche mentre i loro cazzoni si scopano un ragazzo nel culo e in bocca e intanto mi masturbo il cazzo. Julian da il cambio a Ryan che prende il posto del fratello mentre il primo che mi ha scopato reclama la mia bocca. Anche Ryan mi sparge del lubrificante sul buco del culo e poi mi entra dentro. Mi scopa tenendo le sue mani sul mio coccige per poi toccarmi la schiena mentre io mi lecco il cazzo di Julian o i suoi addominali.
“Change please”, dico ai miei scopatori che mi fanno sdraiare sul letto e Ryan continua a penetrarmi
Mentre chi si diverte con il mio buchetto, mi stuzzica anche i capezzoli, Julian si mette dietro la mia testa a gambe aperte facendo oscillare il suo cazzone sulla mia faccia e quando la sua cappella tocca le mie fauci, io la imbocco voracemente. Il più grande dei due fratelli, per agevolare la chiavata, mi tiene le gambe piegate verso di me mentre il più piccolo dei fratelli continua a martoriarmi il buco prendendomi per i fianchi. Ryan esce da me e insieme a Julian si sdraia sul letto poggiando la schiena contro la spalliera e io mi siedo sul cazzo di Julian a smorzacandela girato verso di lui. Mentre mi scopa tenendomi le chiappe, le mie mani sono dappertutto sul suo corpo intente a controllare ogni centimetro della sua pelle. Julian mi bacia scopando il mio culo mentre Ryan mi da degli schiaffetti sulla chiappa sinistra. Mi alzo da sopra il palo di Julian e mi avvicino a quello di Ryan ma invece di sedermi a smorzacandela girato verso di lui, gli volto la schiena così posso sdraiarmi su quel corpo dandogli la possibilità di incrociare le sue mani sul mio addome martellandomi a dovere. Anche Julian vuole provare questa posizione e mi scopa facendomi dire basta. Sono stremato, mi getto sul letto e mentre mi masturbo e sborro sul materasso, mi accorgo che i miei due nuovi amici non hanno ancora sborrato e i loro cazzi sono in tiro pronti sicuramente per altre posizioni degne del più importante libro Indiano. Infatti Julian mi gira con la faccia verso il materasso, mi alza le chiappe e di nuovo mi scopa a pecorina. Ho il culo in balia di un cazzo nero di 22cm mentre il resto del corpo e la faccia sono piegati di 45gradi. La schiena inizia a farmi male ma Julian non accenna a smettere di scoparmi mentre Ryan, di lato, cerca un modo possibile per continuare a farsi succhiare il cazzo, un modo che io riesco a trovare benissimo. Julian esce dal mio culo dandomi una forte pacca facendomi cadere e, tirandomi per i piedi, insieme al fratello mi fanno poggiare la testa alla fine del materasso e finalmente mi sborrano in faccia e in bocca. Alla fine ho assaggiato la sborra africana dopo quella italiana, rumena, francese, tedesca, russa, albanese, irlandese, algerina, argentina e giapponese. E’ buona come tutte le altre che ho già provato e spero che quelle che proverò in futuro siano buone come queste. Julian e Ryan si siedono sul letto accanto a me e mi dicono che lo zio aveva ragione a definirmi un maricas, forse il migliore che abbiano conosciuto fino a quel momento. Ryan si alza per andare a fare la doccia e anche Julian lo segue facendomi alzare dal letto e portandomi con loro nel bagno. Posso insaponare i corpi di due statue di colore che stanno diventando bianche per quanto indugio su di loro cospargendole di bagnoschiuma. Julian ad un tratto cerca di uscire dalla doccia perché gli scappa di pisciare ma io lo fermo per una spalla e gli dico che può usare me come suo bagno personale e mi inginocchio. Julian rientra nella vasca, attende un pochino e poi inizia a pisciarmi addosso. Ha paura di indirizzare il getto caldo di piscio verso il mio volto temendo che io non lo gradisca ma invece io gli prendo il cazzo e mi faccio pisciare in faccia, in bocca e sui capelli proprio come se fosse una vera doccia. Intanto Ryan ci guarda e si mena il cazzo senza però raggiungere l’erezione, dopo aver passato già molto tempo a scoparmi doveva avere bisogno di molto riposo per ritornare a svettare ancora. Dopo avermi pisciato addosso, Julian mi fa alzare e mi lava come fa un genitore con il suo bambino. Puliti e profumati ci salutiamo promettendoci di vederci ancora e così chiamo un taxi e ritorno a casa. Quando apro la porta, la scena che mi si presenta agli occhi sembra quella di un film porno. Kai messo a pecorina mentre il cazzo di zio Mariano lo fotte nel culo ed e’ anche intento a succhiare il cazzettino appena accennato di Cecilia.
“Che cosa succede qui?”, domando fingendo di essere arrabbiato
“Stiamo punendo la tua troietta”, risponde lo zio tutto sudato mentre scopa Kai
“Ah, fate bene. Mi raccomando punitela come si deve”, dicendo questo mi levo la giacca e inizio a sbottonarmi il pantalone togliendomi il cazzo già duro e quando raggiunto i tre, ce l’ho già di fuori
Kai lascia stare il cazzettino amorfo di Cecilia e inizia a succhiare i miei 19cm mentre Mariano lo tiene per le spalle e gli ficca nel culo il cazzo e magari anche le palle. Cecilia si abbassa in prossimità della bocca di Kai, gli leva il mio cazzo e se lo ficca nella sua cavità orale. “E’ un maschio in fin dei conti”, continuo a ripetere dentro di me mentre delle labbra color rosso fuoco fanno su e giù sul mio cazzo “devo venire”, dico eccitato rapidamente da quella situazione, allora Kai, geloso, leva il mio cazzo dalla bocca di Cecilia e ficcandoselo dentro, gli sparo tutto il mio sperma in bocca
Poi prende Cecilia, le tiene la bocca aperta e le passa il mio sperma finendo poi per baciarsi tutti e due. Mariano invece esce dal culo di Kai, ci fa stendere tutti e tre l’uno vicino all’altro, raggiunge la mia destra e gli parte uno schizzo che riesce a coprire la distanza tra me, Kai e Cecilia. Naturalmente i più fortunati siamo io e Kai che racimoliamo più schizzi rispetto a quelli della trans. Io ho già assaggiato varie volte lo sperma di mio zio quindi mentre Kai muove su e giù il pomo d’Adamo gustandosi quel nettare, io me lo tengo in bocca e glielo colo facendoglielo ingoiare per poi alzarmi. Sdraiati nel letto, io e Kai ci raccontiamo le nostre serate. Lui ammette di voler provare Julian e Ryan mentre io adesso mi concentro su Fernando. Per due giorni non riesco a vederlo giocare sulla spiaggia insieme ai suoi compagni ma ho il suo numero di cellulare e uno squillo voglio farglielo più che volentieri…

FINE CAPITOLO 15

TO BE CONTINUED

PS: NONOSTANTE CONTINUO AD USARE LO STESSO TITOLO, PEDRO NON APPARE IN QUESTE SCOPATE MA SICCOME E' INIZIATO TUTTO DA LUI, DOPO IL NONNO NATURALMENTE, HO DECISO DI TENERE QUESTA INTESTAZIONE ANCHE PER I RACCONTI SUCCESSIVI AI PRIMI DUE.

QUESTA E’ UNA STORIA ASSOLUTAMENTE INVENTATA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI..
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