Racconti Erotici > Gay & Bisex > Vita di coppia 27
Gay & Bisex

Vita di coppia 27


di FRANK_1987
13.01.2020    |    2.901    |    1 4.1
"Federico si fa succhiare le dita da Mario mentre ci seghiamo i cazzi e ci baciamo..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Questi racconti si collocano dopo la saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”

Un’estate caldissima

CAPITOLO 27

Il culo di Geremia, il nipote 16enne di Mario, ormai e’ irrimediabilmente rotto. Da quando ho preso la sua virtù, ci vediamo sempre più spesso. Il ragazzino stava quasi per ripetere l’anno a causa dei suoi studi interrotti per poter scopare, per poter avere il tanto desiderato cazzo nel culo. Alcuni di voi si stanno chiedendo: ma Mario sa di tutto questo? Sa che continuo a fottermi il suo nipotino? Certo che lo sa, lo fa anche lui. Un giorno ho chiamato il 16enne dicendogli di venire a casa nostra perché suo zio era appena uscito. Quando l’ho fatto spogliare, si e’ posizionato a pecorina e poi ho iniziato a scoparlo, un attimo dopo il suo culetto era pieno del cazzo dello zio che aveva preteso di prendere il mio posto di nascosto. Geremia ci rimase male, si vergognò un po’ ma ormai il danno era fatto. Mario era entrato nelle viscere di uno dei suoi parenti e il ragazzo ha voluto continuare praticando anche loro l’incesto. Come questa volta. Geremia e’ sdraiato su una dormeuse, Mario e’ in piedi facendosi succhiare il pene mentre io lavoro quello del ragazzo. Siamo tutti e tre nudi perché il caldo di Luglio fa si che la nostra temperatura si alzi vertiginosamente. Mi sollevo da terra e do il mio membro a Geremia per succhiarmelo alternandolo con quello zio che gli accarezza la testa dolcemente. Mi sembra di rivedere me e zio Mariano. Tante volte lui, quando avevo io 16anni, mi accarezzava teneramente senza immaginare che un giorno avesse usato quella mano sulla nuca per dare il ritmo ad un pompino fatto dalla bocca del nipote. E così sono adesso Mario e Geremia.
“Inginocchiati”, intima Mario al ragazzo
“Mmh, non vedevo l’ora”, fa lui
“Adesso sarai scopato”, gli ricordo
“Spero da tutti e due”, risponde arditamente il ragazzo
“Certo, da tutti e due”, lo rassicuro
“Ma prima dallo zio”, dice Mario
Il ragazzo si inginocchia sulla dormeuse e si gira verso il mio fidanzato che subito inizia a leccargli la rosellina. Geremia geme di piacere e prende a succhiarmi la minchia con più energia. Avendo lo stesso DNA e sapendo che suo nipote non ha scopato con nessun altro tranne che con me, anche questa volta Mario entra nel suo sederino senza preservativo. Geremia gode a ricevere una banana familiare nel culo così come gode Mario intento a scoparsi un buchetto con quasi il suo stesso sangue. Anche io godo perché il mio fidanzato spinge la testa del nipote contro il mio uccello aiutandolo a prenderlo tra le sue accoglienti fauci adolescenziali. Mi allungo sulla schiena del ragazzo e gli allargo le chiappe in modo che la mia anima gemella lo scopi meglio. In questo modo, anche la mia nerchia entra nel suo cavo orale per tutta la sua interessa toccandogli il naso con il mio pube rasato sentendo un respiro caldo sulla mia pelle. Lo zio si scopa il nipote afferrandolo per le spalle facendogli fare delle smorfie di godimento sulla faccia. Mi eccitano quelle espressioni e devo togliergli il cazzo dalla bocca prima di sborrare e non scoparmi il suo culetto, cosa che voglio assolutamente fare. Ne approfitto per toccargli la schiena oppure per baciare il mio fidanzato intento a fottersi un culo che parecchie volte in passato ha urtato contro il suo bacino ma non per farsi penetrare, come sta succedendo in questo preciso momento, ma perché si faceva prendere in braccio e si faceva cullare.
“Fammelo scopare”, dico a Mario
“Ne hai voglia eh?”, mi chiede
“Non sai quanto”
“E tu?”, chiede Mario al nipote
“Si, voglio anche il suo”, risponde Geremia
“Ok, fatti scopare da tutti e due i tuoi zietti”
“Si, per favore, si”, fa lui eccitato
Mario esce dal culo del ragazzo e si alzano entrambi dalla dormeuse permettendomi di sedermici sopra. Geremia si accomoda su di me dandomi la schiena poggiandola contro il mio petto. Ha i piedi poggiati sul cuscino e quindi mi fa vedere dove sia il suo buchetto voglioso così che io possa centrarlo con la mia nerchia. Con il culo occupato dal mio cazzo, il ragazzetto lo spinge un po’ verso il basso e poi inizia a muoversi su e giù aiutato anche dalle mie mani che lo agevolano nella cavalcata. Il suo pene e’ moscio e’ lo sento sbattere contro il suo inguine. Non ha ne’ il tempo ne’ la voglia di concentrarsi su di lui. Deve concentrarsi invece sul mio cazzo che gli trapana la rosellina e quello dello zio che gli sta scopando la bocca dopo essersi alzato e sistemato vicino a noi. Gli tocco il suo fisichetto scolpito ma ancora acerbo e poi gli prendo in mano il pene. Il contatto con la mia pelle lo risveglia un po’ ma non del tutto, in fondo non gli abbiamo mai chiesto di farci scopare da lui, a me sta benissimo farmi solo il suo culetto e quindi lui pensa che vada bene così e non si concentra per farselo indurire. Mi abbraccia per il collo ed io gli lecco l’ascella destra e anche il capezzolo corrispondente. Mi eccita sentire il contatto della sua faccia imberbe contro la peluria del mio viso. Mi fa ricordare quello che ogni tanto mi sfugge, che sto scopando con un ragazzo poco più grande di me quando persi io la verginità anni addietro con il nonno.
“Hai davvero una bocca fantastica, da vera pompinara”, si complimenta lo zio “succhia, puttana, succhiami la minchia”, continua
“Mmh, che buon sapore”
“Ti rendi contro che stai succhiando il cazzo di tuo zio?”, gli ricordo
“Mi piace farlo”
“Non credevo che potesse essere così bello”, dice il mio fidanzato rivolgendosi a me mentre io annuisco perché so cosa stia provando “coraggio, continua a leccarmi la minchia”, dice Mario al nipote prendendolo per la faccia
Mario scopa la bocca del ragazzo così furiosamente da fargli colare la saliva sul petto. Io gliela spalmo addosso e poi gli faccio succhiare le dita. Mi tolgo dal culo di Geremia e do la possibilità a Mario di poterlo scopare nuovamente. Ormai la dormeuse e’ diventata la nostra alcova d’amore. Geremia si siede sul cazzo dello zio e si fa impalare. Immediatamente lo cavalca. Ormai non sente più dolore. Sono più di due mesi che gli facciamo il culo, dovrebbe provare solamente piacere e lo prova per davvero. Mario tocca le chiappe del nipote e anche il suo cazzo per cercare di immaginare quanti centimetri siano entrati dentro. Io mi inginocchio dietro di loro e inizio a leccare le palle del mio fidanzato nonostante la cosa mi risulti un po’ difficile perché con i piedi piantati a terra, spinge il suo bacino urtando i glutei di Geremia e la mia lingua gli lecca anche il perineo. Si baciano come due fidanzati. Sono un po’ geloso perché in questi momenti condividono le stesse emozioni che condividevo io con i miei parenti quando scopavamo e mi sento un po’ escluso. Ma e’ soltanto una mia impressione, sicuramente sbagliata, perché loro non l’hanno mai reso pubblico. Il mio fidanzato fa alzare il nipote da sopra di lui e lo fa inginocchiare. Si sega il cazzo e poi gli viene nella bocca aperta e sul mento. Geremia ingoia lo sperma dello zio e poi mi unisco a loro scaricando la mia essenza sulla faccia del ragazzo facendoci poi ripulire i cazzi.
“Devi andare a studiare”, fa Mario
“Posso farlo domani?”
“Sai quanto tua madre si arrabbia se non studi durante la vacanze”
“Che palle però”
“Modera il linguaggio, ragazzino”, lo rimprovera lo zio
“Che c’e’? Non ti vergogni a farmi il culo ma poi non vuoi sentirmi parlare così?”
“Dai, ascolta tuo zio e vai a studiare adesso, per scopare abbiamo tutta l’estate”, gli ricordo anche se Geremia sbuffa nervosamente “peccato che non studi educazione sessuale”, gli dico “se così fosse, avresti preso sicuramente un bel dieci”, continuo
Ritorna a casa senza che i suoi genitori possano sospettare qualcosa. Se così fosse, verremmo sicuramente denunciati. Tutta questa attenzione per nostro nipote, fa arrabbiare leggermente Pietro che a volte si rifiuta di farsi scopare da tutti e due come per dispetto. Con l’inizio della bella stagione, decidiamo di andare in vacanza. Questa volta la destinazione e’ un famoso luogo di villeggiatura europeo. Il giorno della partenza, alle 11.00 precise, ci ritroviamo a Fiumicino, Roma. Stiamo per imbarcarci su un volo che ci porterà in Spagna. Come ogni estate, non la trascorriamo mai in Italia nonostante le meraviglie che ci sono nel nostro Paese. Ma si sa, nessuno e’ profeta in patria quindi le bellezze architettonica e naturali del Bel Paese vengono apprezzate di più dagli stranieri che da noi italiani. Siamo già in volo. La hostess c’ha portato un aperitivo. Lo sorseggio seduto al sedile vicino al finestrino dell’aereo. Mi piace veder la natura anche se adesso riesco a vedere solamente un tappeto blu. E’ il Mar Tirreno che si estende interminabile. Poco dopo sorvoliamo un’isola. Credo che sia la Sardegna. Da quassù e’ così piccola, si riescono a vedere sia le coste che vengono bagnate dal Tirreno che quelle bagnate dallo stesso mare che sbatte sulle spiagge della Spagna. Siamo diretti a Barcellona e dopo poche ore di volo, riusciamo finalmente ad atterrare. All’aeroporto, dopo il ritiro dei bagagli, e’ davvero un’impresa riuscire a prendere un taxi. L’atmosfera che si respira qui e’ diversa da quella italiana. C’e’ più libertà e riesco a notare, tramite il mio gay radar, un’altra coppia gay venuta in vacanza come abbiamo fatto noi. Arrivati all’hotel, finalmente ci rilassiamo un po’. Abbiamo due settimane per goderci le bellezza di questa città, quindi la sera decidiamo di non uscire ma di partecipare comunque ad una festa nella piscina dell’hotel stesso. C’e’ una coppia eterosessuale italiana, proprio calabrese come noi, per niente scandalizzata dal vedere due ragazzi omosessuali insieme. Di solito lo sono, anche se nella mia città sembrano tutti all’apparenza gentili e ben disposti a tenderci una mano in segno di amicizia. La coppia ci invita sempre a mangiare al loro stesso tavolo. Non so se ci sia qualcosa di losco dietro ma non credo perché il marito non e’ minimamente interessato a nessuno di noi due.
“Siamo qua da tre giorni e oltre ad avere visitato i monumenti della città non abbiamo cercato quelli che più mi interessano”, fa Mario
“Quali?”
“Quelli dove si rimorchia. Ci sono tanti locali gay a Barcellona, possiamo andarci oppure dobbiamo sorbirci sempre le solite feste dell’hotel?”
“Non sono male, si beve gratis”
“Ma non si scopa”
“E dove vorresti andare esattamente?”, gli domando
“Ce n’e’ uno che si chiama Atame. Mi sembra l’ideale per noi”
“E’ lontano?”
“No, solo dieci minuti di taxi”
“Allora preparati che stasera usciamo”
Mario e’ contento e lo sono anch’ io. Sebbene mi manca il culetto di Geremia, anche il mio chiede le sue attenzioni ed e’ intenzionato a riceverle questa sera. Indosso una camicia celeste e un pantalone di jeans. Mario invece si mette una maglietta con lo scollo a V e un pantaloncino corto sempre di jeans. Entrare nel locale e’ un’impresa ma finalmente ce la facciamo. C’e’ l’imbarazzo della scelta. Ragazzi alla moda, fighettini che sembrano più grandi della loro età ma anche uomini maturi che mi fanno sentire a disagio come se, empaticamente, sentissi il loro malumore trovandosi in un posto con persone che non sono fisicamente proprio come loro. Seduti ad un divano circolare, ci sono due tipi davvero interessanti. Il primo e’ seduto accavallando le gambe. Indossa una maglietta nera e uno jeans dello stesso colore. Ha una leggera barba e un po’ di pelo del petto esce dal colletto del suo indumento. Il secondo e’ stravaccato con le gambe aperte. E’ abbigliato con una camicia blu scura e un pantalone elegante. Ha i capelli un po’ a spazzola e la barbetta punteggiata di bianco. Un movimento che percepisco come omosessuale da parte del primo ragazzo mi porta a far cenno al mio fidanzato di avvicinarmi a loro. Quando lo facciamo, i due si presentano come Federico e Santiago, sono soci di un’importante azienda della città ed il primo e’ apertamente omosessuale mentre il secondo e’ segretamente bisessuale. Inutile perdere tempo a raccontarvi altro perché dopo un po’ ci ritroviamo a casa di Federico.
“Quindi voi siete fidanzati?”, ci domanda Federico
“Si, lo siamo”, gli rispondo
“E fate spesso questo tipo di vacanze?”, chiede Santiago incuriosito
“Andiamo spesso in vacanza e conosciamo altra gente ma lo facciamo anche nella nostra città”, lo delucida Mario
“In un locale gay della nostra zona c’e’ tutto quello di cui abbiamo bisogno”, gli dico “uomini, trans, donne”, continuo
“Anche con le donne ve la fate?”, fa incuriosito Santiago
“Io una volta ho avuto una fidanzata ma era soltanto una copertura”, li informa Mario “lui invece si e’ scopato diverse ragazze”
“Ma davvero?”, risponde Federico stupefatto “adesso vi facciamo vedere noi che ci vogliono solamente gli uomini per quelli come voi”, continua
Federico mi bacia con passione e intanto mi leva la camicia toccandomi il petto. Anche io lo spoglio poggiando le mie mani sul suo torso muscoloso e ricoperto di peli. I nostri arti viaggiano lungo i nostri corpi in cerca di sollazzo e lo trovano quando si posano sulle nostre minchie dure. Santiago, invece, si capisce che e’ bisessuale perché non ama i baci e accarezza Mario dopo averlo denudato della maglietta. Lo bacia però sul collo e il mio fidanzato gli tocca gli addominali. L’uomo li ha leggermente pelosetti e un tatuaggio arricchisce il suo braccio destro. Lecco il corpo di Federico con la mia lingua famelica. Ogni tanto qualche peletto si stacca dal suo posto finendomi sul mio organo gustativo ingoiandolo insieme alla saliva. Anche lui ha il corpo macchiato di inchiostro. Il simbolo dell’occhio onniveggente e’ stampato all’interno dell’avambraccio sinistro e una scritta e’ stata stampata sull’altro avambraccio. Tutti e quattro ci spogliamo rimanendo come le nostre madri c’hanno fatto. Federico esibisce un manganello di 21cm mentre quello di Santiago misura 20cm. Federico mi getta sul letto e inizia a succhiarmi l’uccello. Mario si posiziona con il culo sulla mia faccia facendosi leccare l’ano mentre si infila in bocca la banana di Santiago. I due hanno scoperto delle loro inclinazioni sessuali ritrovandosi un giorno proprio nel locale dove li abbiamo incontrati. Santiago sapeva di Federico, per via delle sue movenze più aggraziate anche se sembrerebbe un vero eterosessuale ma il gay ha scoperto che il suo amico e’ bisessuale quando lo ha visto uscire dal bagno con un ragazzo.
“Che dici? Li scopiamo?”, chiede Santiago a Federico
“Non gli ho preparato il culo”, fa lui
“Non preoccuparti”, gli rispondo smettendo di leccare la rosellina di Mario “basta un solo sputo per farlo aprire come si deve”, lo rassicuro
“Il mio e’ già pronto. Volete favorire?”, domanda Mario vogliosetto
Dopo aver succhiato le gigantesche minchie ai due spagnoli, ci fanno mettere a pecorina l’uno rivolto verso l’altro. Con un solo sputo come gli aveva consigliato, Federico lubrifica il mio ano e lo penetra dopo aver indossato un condom. Stessa cosa fa Santiago con il buco di Mario che però era già stato abbondantemente preparato in precedenza da me stesso. Ci scopano aggrappandosi ai nostri fianchi oppure alle nostre spalle mente io e il mio fidanzato ci baciamo con passione, leccandoci a vicenda le lingue e anche il mento e il naso disseminandoli di saliva. Santiago mi infila un dito in bocca facendoselo succhiare come se fosse un cazzo mentre Federico prende il mio posto nella lingua di Mario limonando con lui. Scopandolo fortemente, Santiago perde il cazzo dal culo del mio fidanzato, me lo fa succhiare con tutto il preservativo e poi riprende a scoparlo. Anche Federico toglie il suo pene dal mio buchetto e lo usa per martellarmi le chiappe e il buchetto stesso. Lo usa come un pennello per spennellare sulle mie natiche ogni secrezione prodotta dal mio culo. Poi ci infila solo la cappella e successivamente la tira fuori. Vuole che sia io a dirgli di fottermi, vuole che sia io a desiderarlo e ci riesce. Quando gli chiedo gentilmente di rientrare in me, lo fa con una violenta spinta che mi fa dare una testata contro il fianco destro di Santiago che mi da uno schiaffo facendomi arrossire tutta la guancia.
“Si, più forte. Follame, follame”, incito Federico
“Cabron, te lo rompo todo” (Figlio di puttana, te lo rompo tutto), mi risponde
“Ah si, ah si”, esclama Mario
“Te gusta, eh? Te gusta mi polla, puta?” (Ti piace, eh? Ti piace il mio cazzo, puttana?), gli chiede Santiago
Federico mi tiene la testa poggiata sul materasso girata leggermente verso destra. In questo modo posso aprire di più il mio culo e lui può forzare ancora l’entrata finendo per farmi avvertire sulle mie natiche i peli del suo pube. Con una mano sulla testa, me la preme contro il letto scopandomi. Santiago tiene le sue mani posizionate sul coccige di Mario facendogli inarcare la schiena fottendogli l’ano sempre più largo. Io mi sollevo e Federico mi prende per il petto abbracciandomi e baciandomi. I suoi occhi castani come sono i suoi capelli e quella leggera barbetta lo fanno sembrare esattamente per quello che e’, un vero stallone. Tutti e due escono dai nostri culi. Santiago si distende sul materasso e Mario gli si siede sopra. Federico fa fare la stessa cosa a me mettendomi supino. Ma mentre Mario si cala lentamente sulla minchia di Santiago che e’ a pochi centimetri dal mio viso avendo la faccia quasi sul suo pube, Federico mi solleva la gamba sinistra in aria e mi ficca il suo cazzo. Mi sego con una mano mentre con l’altra accarezzo di corpo del mio scopatore. Anche il mio fidanzato si masturba e poggia l’altra sua mano sul mio petto. E’ felice di saltellare su una banana così grande anche se quella che lo e’ di più, sta penetrando il mio intestino instancabilmente. I due amici si guardano soddisfatti l’uno con l’altro per avere punito altre due troiette in vacanza come lo siamo io e Mario.
“Voglio scoparmi lui”, fa Federico a Santiago
“Vuoi cambiare?”, gli chiede l’amico
“Questo qua mi sta distruggendo”
“Anche tu”, gli dico io
“Si, dammi il tuo cazzo”, fa Mario allungando una mano fino a toccare la faccia di Federico
Io mi alzo dal letto e Mario dal cazzo di Santiago. Federico si sdraia avvicinandosi la sua testa a quella dell’amico che però si solleva e si siede a bordo letto. Mario si mette cavalcioni su Federico facendosi impalare ed io lo faccio con Santiago. Mentre il mio ragazzo ha comodamente poggiate le ginocchia sul materasso e una minchia può entrargli facilmente nel culo, io ho il mio che n’e’ riempito solo per la metà essendomi seduto su Santiago come una rana. In compenso, mi abbraccia per le spalle facendo urtare il mio petto contro il suo e posso guardarlo dritto negli occhi verdi. I suoi 49anni gli hanno dato l’esperienza giusta per far godere una cagnetta come me. La fede nuziale che porta sul dito dell’altra mano rispetto a quella dove la mettiamo noi, mi fa eccitare ancora di più. Il cazzo di un bisessuale sporco degli umori di una vagina che poi tromba anche il mio culo, mi fa diventare più checca di quello che sono immaginando di farlo godere molto meglio di quanto possa fare una donna. Chissà se la moglie sa dei suoi intrighi notturni? Non credo, visto che porta ancora la fede. Intanto mi bacia quasi con rabbia mentre Federico prende le chiappe di Mario e le muove su e giù sulla sua nerchia. Il mio fidanzato ha le mani arpionate sui pettorali villosi del ragazzo che poi e’ ormai un uomo avendo 42anni. Quando Santiago si sdraia sul letto, io distendo le gambe in modo da far entrare la sua minchia nel mio retto e saltellare poggiando le mani all’indietro sulle sue ginocchia.
“Que puta eres” (Che puttana che sei), mi insulta
“Gracias, me gusta ser tuyo” (Grazie, mi piace essere tuo), gli rispondo
“Dove hai imparato lo spagnolo’?”
“Dal mio ex cognato mentre mi scopava il culo come stai facendo tu”
“Ti facevi scopare il culo dal marito di tua sorella?”, mi chiede ed io annuisco mormorando “che zoccola. No eres una puta, eres una maldita perra” (Non sei una puttana, sei una maledetta cagna), mi dice Santiago
Santiago e Federico ci danno delle sculacciate per farci alzare. Il più grande tra i due mi da una spinta facendomi cadere con la schiena sopra il letto. L’altro spagnolo, invece, bacia delicatamente il mio fidanzato e lo fa accomodare nella mia stessa posizione. Le nostre teste urtano l’una contro l’altra e Mario fa in modo che possiamo baciarci. I due uomini ci alzano le gambe e ci trapassano con le loro grosse frecce. Santiago mi tiene le gambe aperte poggiando le sue mani sotto le mie ginocchia mentre Federico poggia i suoi arti sul materasso spingendo il suo bacino contro il culo di Mario. Santiago smette di scoparmi per farsi leccare il cazzo dal mio fidanzato in modo da poterlo lubrificare come a dargli la colpa di averlo unto per poi usarlo per trombarmi. Rientrando dentro di me, poggia le sue grandi mani sulle mie scapole e spinge spietatamente. Federico si fa succhiare le dita da Mario mentre ci seghiamo i cazzi e ci baciamo. Il primo a venire e’ Mario che sborra sui suoi addominali. Federico smette di scoparlo e si abbassa su di lui leccandogli lo sperma che gli ha macchiato il corpo e ripulendogli anche il cazzo. Poi lo fa rannicchiare per terra con le spalle contro il materasso e gli scarica sulla lingua e sul mento tutto il suo latte. Io lo guardo mentre lo raccoglie e glielo fa gustare ma il mio culo non smette di essere pistonato dall’uccello di Santiago. Non ci mette molto però a venire anche lui. Smette di scoparmi e si sega il cazzo. Intanto Federico e Mario salgono sul letto e il mio fidanzato avvicina la sua faccia alla mia venendo colpito dagli schizzi dello spagnolo. Dopo aver raccolto ogni tracce spermatica dai nostri visi, e’ il mio turno di eiaculare facendolo su una mano di Santiago che la fa leccare un po’ a me, un po’ a Mario e un poì al suo amico frocio. Ci gettiamo sul letto ridendo e parlando della nostra vita accarezzandoci a vicenda i corpi bagnati di sudore e sborra italo-spagnola. Nel corso delle due settimane trascorse a Barcellona, abbiamo incontrato i due amici ogni giorno. Che bisogno c’era di incontrare altre persone quando loro c’hanno scopato come se ognuno valesse doppio?

FINE CAPITOLO 27

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 4.1
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Vita di coppia 27:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni