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Gay & Bisex

Aspettando te 7


di FRANK_1987
13.12.2020    |    3.406    |    3 5.3
"Mi immagino mentre cambio il pannolino a mio figlio, oppure quando lo porto in giro nel passeggino, quando lo accompagno al suo primo giorno di scuola fino a..."
Boys, boys, boys

Questi capitoli si collocano dopo “UN MESE DI BALDORIE”

CAPITOLO 7

Sono parecchi giorni ormai che ho la testa come un pallone. Sto continuando a scoparmi Carmen, Elvira, Camillo e Rafael. Ho diversi cazzi, fighe e culi da soddisfare che non ce la faccio più. Alcuni di voi mi direbbero che sono fortunato ad averne così tanti perché c’e’ qualcuno che non può averne neanche uno ma credetemi, sostenere questo ritmo di vita non e’ affatto facile come ti fanno vedere nei film dove dei ragazzi ogni sera scopano con persone diverse dalla precedente senza addirittura ricordarsi i loro nomi. Non vedo l'ora che arrivi la fine dell'estate così almeno Carmen, Elvira e Camillo torneranno nei propri paesi lasciando solo Rafael da soddisfare in tutto quello che lui desidera. Ma so già che la situazione non cambierà con la fine di questa stagione. Già altre volte ho scopato con tante persone in inverno, anche più dell'estate perché l'inverno ha la prerogativa di far avvicinare due persone l'una all'altra finendo per darsi calore reciproco, magari anche solo davanti ad un caminetto acceso, per poi finire per andare a letto insieme. In questi giorni, però, non sono mancate le preoccupazioni. Quando mi scopo Elvira sono sicuro che, anche se le vengo dentro, non potrà mai più rimanere incinta mentre con la cugina di Rafael il discorso e' diverso. Ha 17anni, gli ormoni impazziti e non posso permettermi di essere additato come un maniaco. Forse lo sono già semplicemente per il fatto che lei e' minorenne e non c'entra nulla la questione del consenso o meno. Ma dopo averle sborrato nella fighetta la prima volta, tutte le altre trovo la forza necessaria per spostarla da sopra il mio corpo e spararle altrove il mio seme. La stronza, quando capisce che devo eiaculare, mi monta come un cavallo cercando di non farmi muovere prendendo il sopravvento su di me ma non mi farò più fregare come la volta scorsa. Basta. Sebbene il divertimento con lei e' assicurato, quando penso che quell'unica volta potrei averla messa incinta, mi sale l'angoscia. Gira sempre per casa con delle magliette corte mettendo in mostra l'ombelico ed io le guardo l'addome con fare insistente soprattutto quando lei se lo tocca, come se volesse farmi capire che lì dentro sta avvenendo uno dei più bei miracoli della natura. Mentre la fisso, sembro Superman che con i suoi raggi X vuole scrutare cosa stia succedendo all'interno delle sue tube di Falloppio. Vorrei vedere se un mio spermatozoo e' riuscito a raggiungere e fecondare il suo ovulo che poi ha emesso una sostanza acida in grado di distruggere gli altri mentre il vincitore si fa strada sempre più dentro di lui iniziando la scissione dei gameti e il conseguente raggiungimento dell'utero. Sono convinto che se mi fosse stata data la possibilità di diventare genitore, sarei stato un ottimo papà. Lo so, sono di parte, ma chi non lo sarebbe desiderando di crescere il proprio bambino come le persone eterosessuali? Quando penso questo, tutte le preoccupazioni che mi assalgono svaniscono di colpo. Mi immagino mentre cambio il pannolino a mio figlio, oppure quando lo porto in giro nel passeggino, quando lo accompagno al suo primo giorno di scuola fino a quando si confessa con me dicendomi di essersi innamorato, soprattutto se di una ragazza così possiamo far capire alle persone che il nostro amore non condiziona la mentalità dei più piccoli. Ma poi mi sveglio da questo sogno e ritorno alla realtà dove ci sono numerosi assistenti sociali e giudizi intenzionati a lasciare il bambino ad una 17enne che non ha ancora finito la scuola, non sa come crescerne uno e che lo farà vivere in un ambiente instabile, costretto a vedere sua madre che va con diversi uomini. Alcuni potrebbero dire che anche io potrei mostrargli questo ma, conscio di quello che pensa la gente, vivrei la mia vita sessuale con più prudenza.
"Ahi, mi fa male", grida un giorno Carmen
"Cosa c'e'? Ti senti bene?", le fa mia madre
"No, per niente"
"Dove ti fa male?", chiede Rachele
"Mi fa male qui", risponde la ragazza toccandosi l'addome
Quando vedo questa scena, rimango di pietra. Con la coda dell'occhio scorgo lo sguardo di Rafael che mi fissa preoccupato e poi posso vedere mentre la sua preoccupazione si trasforma in rabbia. Ha capito che mi sono scopato Carmen e che quei dolori al suo addome potrebbero essere l'inizio di una gravidanza. Sono terrorizzato ed entusiasta allo stesso tempo per i pro e i conti elencati prima dovuti ad una mia possibile paternità.
"Vuoi un analgesico?", chiede Elvira alla parente
"No, vado a sdraiarmi un po'"
"Ti accompagno", rispondo cercando di trovare un modo per rimanere da solo con Carmen e capire bene cosa stia succedendo
"Tu resti qui, ci va tua madre", mi fa Rafael stritolandomi un braccio
Mi siedo e riprendiamo a mangiare come se nulla fosse. Mamma, Elvira e suo marito Pietro non possono sospettare quello che sta succedendo a Carmen. Gli unici che hanno un vago sospetto siamo io e Rafael. Il mio patrigno mi guarda in cagnesco mentre io devo lasciare la cena a metà perché mi si e' chiuso lo stomaco come se quello incinto fossi anche io. Quando tutti sono andati a dormire, mi alzo e vado in camera di Carmen. Lei vorrebbe fare sesso mentre io mi siedo sul letto intento a parlare senza lasciare che la sua quarta di seno e le sue gambe chilometriche che fuoriescono dal pantaloncino mi distraggano più del dovuto. Cerco di capire se aspetta veramente un bambino insinuando in lei un dubbio che finora non le era mai venuto. Mi promette che il giorno dopo andrà in farmacia a comprare un test di gravidanza ma non vengo informato sul suo esito alimentando in me, altre preoccupazioni.
"Hai parlato con Carmen?", chiede mamma a Elvira mentre in salotto bevono un drink
"Si le ho parlato"
"Come sta?"
"Come qualsiasi donna alla sua età"
"Quindi le faceva male la pancia perché dovevano venirle le mestruazioni?", domanda Rachele cercando di delucidarsi
"Si. Mi ha detto che non si ricordava quand'e' stata l'ultima volta che le ha avute e non aveva associato il mal di pancia a loro", spiega Elvira
"Beh meno male. Sai, al giorno d'oggi i telegiornali ti terrorizzano. Avevo pensato chissà a quale malattia"
Questa e' la discussione che sento mentre rientro a casa dalla palestra. Sono sollevato. Getto il borsone in camera mia e poi raggiungo il bagno. Mi tolgo la maglietta a giromaniche tutta sudata, il pantaloncino e mi butto sotto l'acqua leggermente calda che mi scivola sulla testa disperdendosi sul mio massiccio corpo. Insaponandomi cerco di mandare via le preoccupazioni avute in questi giorni. Sono triste per non essere diventato papà ma sono ancora più contento che la madre non sia una minorenne. Sarebbe troppo per me, anche se in passato e’ già successa una cosa del genere. Mi prometto che non farò più sesso con Carmen ma poi il mio pensiero va al suo corpo e il mio risponde in automatico procurandomi un'erezione e decido di segarmi. Il sapone mi finisce nell'uretra bruciandomi un po' ma continuo a masturbarmi prendendo questo bruciore come una punizione per espiare quello che ho fatto e che farò ancora.
"Ciao, come va?", mi chiede un ragazzo sedendosi accanto a me al bar
"Bene, grazie", gli rispondo un po' freddamente
"Ti ho già visto prima"
"Dove?"
"Al locale", mi dice "quello gay", precisa abbassando il tono della sua voce mentre io mi guardo intorno "ti ho visto qualche mese fa insieme ad un altro ragazzo dai capelli neri. E' il tuo fidanzato?", domanda
"Lo era. Ci siamo lasciati"
"Mi dispiace. Ti va di dimenticarlo con me?", fa il ragazzo mentre io mi giro guardandolo da capo a piedi "mi piacerebbe essere come quelle persone che vi portavate a casa. Sai, un mio amico mi ha detto che l'hai scopato da Dio e vorrei sentire anche io cosa si prova"
"Ti farei solo del male. Si vede che hai il culo stretto"
"E allora? Perché non me lo allarghi tu?", mi risponde sfacciatamente mettendomi addosso una certa voglia “ti lascio il mio numero così non hai nessuna scusa da usare quando ci vedremo in giro”, prosegue sfacciato
Quando si alza e se ne va, mi giro a guardarlo mentre sculetta. Gli ho detto che mi sembrava che avesse il culo stretto per allontanarlo ma adesso mi viene davvero voglia di constatare se sia così oppure no. Magari se stretto ce l’ha veramente potrei allargarglielo io a suon di cazzo. Il biglietto usato affinché io possa avere il suo numero lo prendo e lo metto in tasca. Raggiungo la casa di Camillo dove diamo vita ad un incontro sessuale molto intenso. D'altronde manca pochissimo al suo ritorno in Molise e quando riusciamo a vederci ci scateniamo come meglio possiamo. Dopo mangiato, vado in camera a cambiarmi gettando la roba sporca nel cestino apposito. Mi ricordo del biglietto con scritto sopra il numero di telefono del ragazzo conosciuto al bar. Corro in bagno a controllare le tasche del pantalone ma non lo trovo. Rovisto in ogni angolo della mia stanza per cercarlo ma niente. Eppure sono sicuro di averlo messo in tasca. Lo ricordo benissimo perché il suo culetto mi aveva invogliato a farlo. Poi mi ricordo anche che potrebbe essere caduto a casa di Camillo. Lo chiamo ma mi risponde con un tono molto serio. Gli chiedo del biglietto e mi risponde che avevo ragione a pensare che mi fosse caduto lì soprattutto perché la moglie lo ha trovato ed ha pensato che appartenesse a qualche sua amante, naturalmente donna, perché non sospetta della bisessualità del marito. Gli dico che mi dispiace tantissimo per quello che e' successo ma riesco lo stesso a farmi dettare il numero dicendogli che quel biglietto può anche gettarlo. Ma non credo proprio. Dopo avergli spiegato a chi appartiene, ho la strana sensazione che anche lui beneficerà delle carni di quel ragazzo come ho intenzione di fare io quando lo chiamo e fisso un incontro per il giorno successivo. Cristiano, così si chiama il ragazzo del bar, ha 24anni, i capelli e gli occhi castani e quando apre la porta, trovandomelo di fronte, indossa una camicia di jeans aperta mettendo in mostra la sua fisicità tonica ma non esagerata e un pantalone anch'esso di jeans. Mi fa entrare in salotto e, con mia grande sorpresa, trovo seduti sul divano due suoi amici ma nessuno dei due e' quello che mi sono scopato. Alessio, 21anni, capelli castani, occhi celesti e' abbigliato con una camicia rossa e blu e un pantalone verde acqua. L'altro ragazzo, Cesare, 22anni, capelli neri, occhi verdi, porta una camicia bianca e un pantalone elegante nero. Già altre volte mi hanno teso un agguato del genere. Pensavo di scopare con una sola persona ma invece mi sono ritrovato in un'orgia. Non e’ la prima volta, ovvio, ma avrei preferito essere avvertito prima. Tra i presenti sono il più grande e chi tra di voi non vorrebbe trovarsi al posto mio avendo la possibilità di scopare tre giovani ragazzi imberbi? Avanzo spudoratamente per sedermi tra di loro dando e ricevendo le attenzioni tipiche di incontri del genere.
"Mi hai teso una trappola eh?", dico a Cristiano afferrandolo per le guance
"E' di tuo gradimento?", mi chiede
"Soltanto se non sono io quello che deve scopare"
"Tranquillo, sarà un piacere fotterti", risponde Cesare
"Vedrai come ti divertirai", gli fa eco Alessio afferrandosi il bozzo tra le gambe
Iniziamo a spogliarci singolarmente ma tutto ciò non mi piace. Non mi suscita nessun desiderio, sembriamo degli automi che devono fare questo spogliarello per forza. Voglio passione e desiderio anche nello scoprire un corpo, non importa se sia maschile o femminile, non più ormai. Mi avvicino ad Alessio, il più piccolo che sembra quasi un adolescente, ed inizio a denudarlo io al posto suo. Lui mi sorride guardandomi negli occhi e fa la stessa cosa con me. Mi toglie la camicia accarezzandomi il torace come se non ne avesse mai visto uno. O, semplicemente, desiderava toccare quello di un uomo più grande di lui, anche se di pochi anni. Intanto, con la coda dell'occhio, vedo che Cristiano e Cesare sono completamente privi di vestiti e si baciano appassionatamente mentre i loro cazzi duri di 17cm e 16cm, rispettivamente, sembrano due spade che cercano di colpire l'avversario. Alessio mi tasta il cazzo duro attraverso i pantaloni per poi togliermeli del tutto e cadere stupefatto sul divano alla vista del mio membro turgido e venoso che punta contro di lui. Anche i suoi amici smettono di baciarsi rimanendo per un attimo imbambolati. Io sorrido quasi vergognandomi dell'attrezzo che ho in mezzo alle gambe ma poi prendo Alessio per la nuca e lo avvicino al mio pube infilandogli in bocca più della metà dell'appendice sessuale che poco prima l'aveva così tanto meravigliato.
"Sei una puttana. Ti piace succhiarmi il cazzo eh?", gli domando mentre con le mani e il bacino mi aiuto a scopargli il cavo orale
"Si, e' stupendo. Uno dei più belli mai visti", si complimenta
"Per i complimenti che mi hai fatto ti aspetta una ricompensa", gli dico proseguendo a farmelo succhiare per poi toglierlo di getto
Le labbra di Alessio si bagnano di saliva e pre-sperma accumulate dentro la sua bocca. Lo faccio alzare baciandolo e stuzzicandogli il buchetto ma poi lo sposto via e afferro Cristiano per un braccio posizionandolo a pecorina sul divano con i piedi piantati a terra. Alessio e' un po' amareggiato ma tanto sa già che non andrò via da questa casa se prima non avrò scopato anche lui quindi e' contento di dare la possibilità al suo amico di essere fottuto per primo, dopo tutto ci troviamo nel salotto della sua abitazione ed e’ normale dare la precedenza a lui. Dopo aver preparato per bene il culetto del padrone di casa, mi metto il preservativo e inizio a scoparmelo. Cristiano cerca di aggrapparsi al divano per attutire i miei colpi ma non ci riesce perché il tessuto che ospita metà del suo corpo non glielo permette. Io gli accarezzo la schiena e lo bacio chinandomi su di lui mentre continuo a trombarlo allargandogli le chiappe. Alessio e Cesare, in piedi dietro di me, osservano in silenzio la scena menandosi i cazzi anche se proprio in silenzio non riescono a stare. Anche il pene di Alessio e' di 17cm e, masturbandoselo in compagnia dell'amico, emette dei rantoli di piacere. Li bacio entrambi toccandoci reciprocamente le lingue che vengono ospitate nella mia bocca e le vedo unirsi a pochi centimetri dal mio naso e poi smetto di scopare Cristiano. Lo faccio poggiare con la schiena sul divano mentre mi inginocchio tra le sue gambe.
"Sbattimelo dentro, sbattimelo dentro", ripete Cristiano incessantemente
"Se continua così ti perfora l'intestino", gli risponde Alessio
"Io me lo farei rompere volentieri. Sono pronto a non sedermi sulla sedia per un mese pur di aver quel cazzo nel culo", dice Cesare aumentando la mia autostima che fa aumentare di conseguenza anche le bordate rivolte contro il povero culo di Cristiano
Scopo il ragazzo tenendolo fermo per l'interno delle ginocchia anche se le mie cominciano a farmi male strofinandole contro il freddo pavimento del salotto di casa sua. Lui, invece, riesce a masturbarsi il cazzo che prima, a pecorina, riceveva solamente delle piccole sensazioni di piacere che la stoffa dei cuscini del divano gli riservavano perché il padrone di casa era intento ad aggrapparsi, inutilmente, in ogni dove per limitare il dolore che gli procuravo. Cesare e Alessio iniziano a toccarmi la schiena. Sento le loro mani scendere lungo i muscoli, che si muovono a seconda delle mie spinte, per poi raggiungere il mio sedere e tastarne la sodezza. Cesare, il più furbetto dei due, toccandomi le natiche finisce per lambire lo spazio che le suddivide diventando sempre più audace arrivando a sfiorarmi il buchetto con le dita. E’ una sensazione davvero piacevole, dovreste saperlo, e il mio membro si gonfia dentro lo sfintere di Cristiano allargandone le pareti ancora di più. Mentre ci stavamo spogliando, mi hanno assicurato che anche loro avrebbero goduto di me toccandosi i cazzi, quindi e' arrivato il momento di farli sollazzare. Esco nuovamente da Cristiano e lo aiuto ad alzarsi prendendo il suo posto sul sofà. Mi sputo sulle dita iniziando a infilarle nel sedere guardando i ragazzi con aria lussuriosa chiedendogli chi dei tre e' intenzionato a scoparmi per primo.
"Lo faccio io", risponde Cesare e ne sono veramente contento
"Dai vieni", gli faccio gesticolando con le mani come Anita Ekberg faceva con Marcello Mastroianni nel film "La dolce vita"
"Ora sei tu la nostra puttana", mi fa Cristiano sputando contro la mia faccia colpendomi lo zigomo destro quasi vicino all'occhio
Cesare si mette il preservativo, mi sputa sul culo in maniera dispregiativa e poi mi entra dentro usando un po’ di irruenza. Inizia a fottermi con tutta l’energia che ha dentro se. D'altronde ci separano 9anni di differenza. Lo so, non significa nulla perché non e' la giovane età che contraddistingue un buon scopatore, ma in questo caso significa molto. E mi fa sentire una puttana dare piacere ad un ragazzo più piccolo usando il mio culo. Cerco di segarmi ma me lo impedisce. Mi da delle manate per evitare di toccarmi il cazzo. Vuole che io goda solamente delle sue spinte. In parte e' così perché nonostante abbia un cazzo più piccolo del mio, e' più tozzo e mi slabbra il buco del culo ancora di più, se e' possibile. Alessio, il più agile del gruppo, si inginocchia sui cuscini del divano poggiandomi il suo pene sulle labbra. Gli lecco delicatamente tutta la cappella aprendo lentamente la mia bocca che viene dolcemente e gradualmente occupata dal resto del cazzo come se fosse il buco di un culo vergine che deve essere penetrato per la prima volta con delicatezza. Ma, non appena ho la bocca piena di carne umana, la delicatezza di Alessio si trasforma in ferocia agguantandomi per i capelli mentre mi tromba il cavo orale che si riempie di saliva, la quale, non potendo fuoriuscire tutta dai lati della bocca, mi sale fin dentro le narici uscendo anche da esse. E' la prima volta che pratico il gagging e mi e' piaciuto eccome.
"Mi scopi?", mi chiede ritornando ad essere l'angelo che credevo che fosse
"Adesso ti distruggo, zoccola", lo minaccio
"Bada a come parli", mi dice Cesare dandomi un pugno su un pettorale teso per la posizione che ho assunto
"Lascialo stare", gli grida contro Alessio che lo spinge facendolo uscire dal mio culo ma non so se l'abbia fatto per il rispetto della mia persona o semplicemente perché vuole fargli smettere di scoparmi per farsi scopare lui stesso da me
"Sei una puttana", sclera Cesare contro Alessio cercando di scagliarsi contro di lui ma l'intervento tempestivo di Cristiano fa si che il più piccolo non venga aggredito da quello che sembra il più irascibile dei tre
Calmati gli animi dei ragazzi, Alessio si posiziona a pecorina sul tappeto mentre Cristiano cerca di far calmare Cesare. Io mi adagio dietro il ragazzo e, dopo aver indossato un altro preservativo, gli entro dentro. Agguanto Alessio per le solide chiappette e concentro la mia forza solo sul bacino per scoparlo il più selvaggiamente possibile. Tutto questo e' una reminescenza delle scopate che mi sono fatto in tutti questi anni con lo zio Mariano, l’unico, oltre a nonno Ugo, in grado di soddisfare la mia voglia di cazzo quando ero un adolescente. Afferro il ragazzo per il collo poggiandogli il palmo della mano sul pomo d'Adamo che lo sento fare su e giù per l’eccessivo godimento e poi lo sollevo facendo aderire la sua schiena ancora bianca come una mozzarella contro il mio petto leggermente imperlato di sudore. Gli infilo un indice in bocca facendoglielo ciucciare ma non mi accorgo che Cristiano e' sparito. Poco dopo lo sento farsi largo tra le mie chiappe mentre il suo pene sprofonda in me. Mi giro quasi sbalordito di quello che sta facendo e lui, sorridendo con la sua faccia di bronzo, inizia a spingere. Alessio gode come se avesse due cazzi in culo perché le mie bordate e quelle del padrone di casa si scaricano tutte addosso a lui. Cesare si alza e si avvicina a noi smanettandosi e poi ficca il suo membro in bocca ad Alessio schiaffeggiandolo delicatamente ma sempre notando sul suo viso ancora i segni dell'arrabbiatura.
"Si, così, tappagli la bocca a questa baldracca", mi rivolgo contro Cesare che mi guarda in malo modo e ficca il suo cazzo dentro la bocca di Alessio
"Hai un culo meraviglioso. Ci starei dentro per ore", dice Cristiano mentre mi scopa
"Anche il suo cazzo e' qualcosa di divino", gli fa eco Alessio tra una succhiata e l'altra data al pene dell'amico
Dall'alto, vedo Cesare infilare il membro insalivato dentro il cavo orale del ragazzo ma non riesco a vedere perfettamente la bocca. Dalla mia posizione, sembra che glielo stia infilando su per il naso e questo mi fa sorridere per un attimo. Questo pensiero così stupido viene allontanato dalla mia mente grazie alle sapienti mani di Cristiano che mi avvolgono il torace facendomi sollevare leggermente riportandomi alla realtà.
"Ne hai presi parecchi eh?", mi domanda
"Non sai quanti", gli rispondo
"Ti piace fare la troietta?"
"A chi non piacerebbe? E poi la mia fisicità mi consente di andare con chiunque mi piaccia", continuo a dirgli spingendo il culo all'indietro
Abbraccio Cristiano per le spalle e mi giro baciandolo con la lingua. I nostri bacini rallentano le chiavate concentrandosi su un petting che si mescola sapientemente ad un sesso gay già consumato. Quando mi sfilo dal culo di Alessio, anche Cristiano esce dal mio e mi posizionano a pecorina sul tappeto. L'unico che non mi ha scopato e' stato Alessio ma non credo che voglia farlo. Lui e’ come me agli inizi. Quando vedevo un maschio alfa mi trasformavo in una zoccola senza trasformare me stesso in un uomo scopandoci a vicenda. Per il ragazzo e i suoi amici e’ arrivato il momento di sborrare e infatti il mio fondoschiena viene ricoperto da tre eiaculazioni da altrettanti sapori. Quando invece tocca a me venire, i tre ragazzi si avvicinano l'uno all'altro sotto il mio pene e le loro facce vengono sporcate. Chi ne riceve di più, chi meno ma su tutti almeno uno schizzo di sborra ci finisce e lo degustano delicatamente come si fa con i più pregiati vini. Dopo una doccia rigenerante, ritorno a casa mia pienamente soddisfatto. Ormai e' tardi e cerco di fare piano affinché mio fratello Esteban non si svegli. Per tutto il restante mese di Agosto ho continuato a scopare con quei ragazzi fino a quando i loro impegni non li hanno portati lontano da me. Ma l'estate non e' finita, ho ancora la casa piena di persone con le quali scopare e anche la città ne offre parecchia soprattutto con l'avvicinarsi del festival...

FINE CAPITOLO 7

Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica

TO BE CONTINUED

TUTTO CIO' E' ACCADUTO PRIMA DEL COVID-19

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