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Gay & Bisex

Un mese di baldorie 3


di FRANK_1987
07.06.2020    |    3.980    |    6 8.2
"Anche io ho dimenticato alcune di quelle persone che mi hanno scopato o che si sono fatte scopare da me..."
Un incontro fortuito

Eccomi con dei nuovi capitoli. Spero che anche questi vi piacciano. Sono da collocare dopo l’ultimo capitolo della saga “VITA DI COPPIA”. Alcuni di voi mi stavano aspettando, altri non sentivano il bisogno di leggere ulteriori miei racconti ma non mi interessa quindi buona lettura

CAPITOLO 3

“Buongiorno”
“Buongiorno. Dormito bene?”, mi chiede Kalvin mentre tutti e due siamo girati l’uno di fronte all’altro, nudi nel suo letto
“Benissimo”
“Sei davvero bello, lo sai”, mi dice accarezzandomi la guancia destra
“Anche tu”
“La prossima settimana devo partire. Vorresti stare qui fino a quando non andrò via?”
“Cosa intendi per “qui?” Vuoi dire che sarà una settimana di sesso?”
“Si, lo sarà eccome”, mi risponde autoritario
“Si, accetto. E chi rinuncerebbe mai al tuo cazzo?”
“Perché non inizi la settimana?”, fa Kalvin spostando il lenzuolo dal suo pube mostrandomi i suoi 22cm già eretti “non vede l’ora di entrare in ogni tuo buco”
“Accontentiamolo”, faccio io fiondandomi su tutta quell'abbondanza di carne
Non ci siamo ancora lavati e il suo pene odora di sperma, lo stesso sperma che ha eiaculato nella mia bocca impastandomela e che io sto usando per lavorarglielo di nuovo. Mi sistemo a pecorina tra le sue pelose gambe aperte mentre con una mano tengo fermo il suo randello e con l’altra gli tocco il petto. Lui usa la sua mano destra per muovermi la testa contro il suo bacino e in questo modo inturgidisce ancora di più il pettorale corrispondente. E’ di una dolcezza infinita, mi mancherà moltissimo quando dovrà andare via. Ma adesso lui e’ qui, sdraiato sotto di me, intento a farsi praticare un pompino usufruendo dell’alzabandiera mattutina.
“Oh si, continua”
“Ti piace?”
“Hai una bocca fantastica”, si complimenta
“Se vuoi, puoi farmi di nuovo il culo”, lo esorto
“No, meglio di no. Magari dopo”
Ok, e’ mattino presto e posso capire benissimo perché. Non me la prendo e proseguo a infilarmi in bocca tutti i suoi centimetri arrivando a toccare con il naso, il suo pube rasato. Quando compio tutto ciò, Kalvin mette una sua mano sulla mia nuca per spingere ancora di più il cazzo dentro le mie fauci affamate e quando lo risputo fuori, una considerevole quantità di saliva viene rilasciata lungo la sua asta finendo sopra le sue palle gonfie che poi vengono sapientemente ripulite dalla mia lingua famelica che riutilizza lo stesso liquido per continuare a dare piacere a quel membro. Kalvin lo toglie dalla mia bocca e lo sbatte energeticamente sulle mie labbra. E’ arrivato il momento per lui di sborrare così mi posiziono alla sua destra con la faccia sopra il suo cazzo che spara tutto il suo carico bianco sporcandomi la guancia sinistra. Con le dita lo raccolgo e lo degusto ancora una volta. Kalvin mi da uno schiaffetto di gratitudine e poi se ne va in bagno mentre io mi masturbo eiaculando lungo tutta la mia asta finendo poi per raccattare ogni goccia spermatica con il pollice e l’indice salendo lungo il mio cazzo fino alla cappella e, infine, gustando anche il mio.
“Cazzo Giulio, perché non mi hai detto che dormivi da Kalvin?”, grida Mariano quando rientro a casa quasi verso mezzogiorno
“Scusa zio, mi sono dimenticato”, rispondo
“Guarda che anche se sei maggiorenne, tu sei sotto la mia responsabilità”
“Ti ho chiesto scusa”
“La prossima volta che ti fai scopare come la puttana che sei e poi decidi di dormire da chi ti ha aperto come un carciofo, avvertimi”
“Non ci sarebbero questi problemi se in casa trovassi un cazzo per farmi aprire come un carciofo”, gli dico avvicinandomi a lui con fare seducente toccandogli le braccia muscolose e, per la prima volta, anche tatuate
“Smettila, non sono in vena”, fa lui anche se, per un secondo, gli ho letto negli occhi la voglia di punirmi a suon di cazzo per non averlo avvertito che avrei dormito a casa di Kalvin
Sotto la doccia ripenso alla mia scopata e al pompino mattutino. Avevano ragione a chiamarlo “cavallo gay”. Finisco di lavarmi e raggiungo il soggiorno dove ci sono Mariano e Cecilia intenti a parlare forse di me perché riesco a notare, grazie alla zia transessuale, che lo zio si sta calmando e non ha più quello sguardo imbronciato che aveva prima. Comunico ai miei zii che per il resto della settimana continuerò a vedermi con Kalvin e semmai non dovessi tornare la sera dimenticandomi di avvertirli intento a farmi scopare, capiranno sicuramente dove trovarmi. Con lui trascorro la più bella settimana della mia vita. In ogni momento della giornata, il suo pene entra dentro il mio culo, felice di accoglierlo per non so quante volte. Chiedo a Cecilia come abbia fatto a conoscerlo e lei mi dice che gliel’ha presentato un loro amico in comunque ma con Kalvin non ha mai fatto niente in vita sua, sebbene le sia sempre dispiaciuto.
“E’ gay e gli piacciono solo gli uomini, non come te che hai deciso di provare qualsiasi cosa nella vita, inclusa me”, fa la zia accarezzandomi dolcemente senza mai perdere l’occasione di toccarmi sperando che prima o poi io la scopi ancora
Lo zio aveva ragione. L’enorme pene di Kalvin mi ha fatto dimenticare il suo nonostante siano della stessa lunghezza ma sarà il fatto che Kalvin e’ straniero e a me, il cazzo straniero, anche se bianco come il mio, mi e’ sempre piaciuto. Trascorsa la settimana, saluto Kalvin partito per gli Stati Uniti e ritornato al suo lavoro da grande manager di una società informatica della Silicon Valley. Sicuramente adesso troverà un altro ragazzo che beneficerà della sua carne dimenticandosi di me e della nostra forte intesa sessuale formatasi nel corso di questi magnifici sette giorni. Ma in fondo non sono triste per questo. Anche io ho dimenticato alcune di quelle persone che mi hanno scopato o che si sono fatte scopare da me. E’ l’ordine naturale delle cose per quelli come noi che decidono di vivere una vita così dissoluta. Per questo motivo, sicuro che lui non si stia facendo problemi a scoparsi qualcun altro, decido di trovarne uno nuovo anche io.
“Zio, io esco un po’”
“Dove vai?”
“In spiaggia”
“Con qualcuno o da solo?”, mi domanda
“Vado da solo sperando di trovare qualcuno”
“Stai attento”
“Tranquillo, porto sempre i preservativi con me”, lo informo
“Non mi riferivo solo alle malattie sessualmente trasmissibili ma alle persone in generale. Capito, maricas dello zio?”, mi fa accarezzandomi teneramente come faceva quando ero un bambino e lui ancora non era il bonazzo che sarebbe diventato per poi scoparsi suo nipote
Quella parola mi fa perdere tutte le inibizioni e mi fa eccitare come se fossi un ragazzino nel pieno della crisi ormonale. Con il cazzo duro dentro i pantaloncini, esco di casa. Raggiungendo la spiaggia, la mia erezione si e’ ormai dissolta nella stoffa del mio intimo ma per colpa di quella parola eccitante pronunciata dalle labbra rifatte dello zio, ho creduto di aver contratto la malattia di Priapo perché questa volta lo smorzamento del desiderio sessuale c’ha messo più del solito a compiere il suo dovere facendo ritirare il sangue dai corpi cavernosi del mio pene. Camminando, i granelli della sabbia arroventata si infilano dentro le mie infradito per poi scottarmi il sedere quando mi siedo su di essa. Ci sono moltissime persone di entrambi i sessi e diverse età che passeggiano tranquillamente o si fanno il bagno in comitiva o da soli. A volte mi chiedo come faccio ad odiare un posto del genere dove e’ più facile rimorchiare grazie alla possibilità di mostrare il proprio corpo semi nudo. Mi e’ sempre piaciuto mettermi in mostra e la spiaggia e il mare avrebbero fatto al caso mio ma niente, continuo a preferire la montagna, specialmente se innevata. Finendo questo mio pensiero e smettendo di fissare l’orizzonte, un ragazzetto si ferma davanti a me riposando dalla sua corsetta. Indossa una maglietta a giromaniche e un pantaloncino striminzito entrambi di colore nero e porta le cuffie ascoltando della musica. Anche le scarpe e i calzini, lunghi leggermente fin sotto il polpaccio, sono dello stesso colore degli altri indumenti. Mi da le spalle muovendo a destra e a sinistra il suo bacino per proseguire con la ginnastica pur essendosi fermato. Ha una sinuosità davvero impressionante e quando allena le sue braccia stiracchiandole, si gira verso di me capendo che io lo sto guardando. Di certo non distolgo lo sguardo e lui lo ricambia. Mi fa un cenno con la testa di seguirlo così mi alzo e mi incammino mantenendo una certa distanza per evitare che la gente mi scambi per un maniaco sessuale. Ci baciamo appassionatamente poco dopo essere entrati a casa sua. Tiene la mia testa con le sue mani all’altezza delle guance mentre i miei arti gli tastano il sedere. Ha delle labbra morbidissime che e’ davvero un piacere baciare e i suoi occhi verdi fanno trasparire tutta la sua voglia di cazzo. Lo osservo per il suo ciuffo di capelli castani e gli lecco le labbra che lui apre sospirando. Afferrandolo per una mano, lo trascino nel corridoio proprio come se fossi già stato in quella casa conoscendo come muovermi. Ma dopotutto si sa, ogni casa e’ pressappoco la stessa e dopo un corridoio c’e’ naturalmente un salotto che noi raggiungiamo per sederci sopra il divano.
“Voglio che mi scopi”, mi dice in inglese, lingua internazionale
“L’avevo capito”, gli rispondo nello stesso idioma per comprenderci “ho visto come muovevi il tuo culo davanti a me”, continuo
“Ti avevo già visto da lontano e non vedevo l’ora di raggiungerti per poteri far ammirare le mie grazie”
“Le ho ammirate eccome”, gli rispondo tra un bacio all’altro “ma adesso basta parlare perché voglio divertirmi diversamente con te”, gli dico togliendogli la maglietta a giromaniche e poggiandolo delicatamente sul suo sofà
Mi inginocchio davanti a lui e gli levo il pantaloncino e i suoi slip. Ha il cazzo semi eretto e me lo ficco in bocca. In vita mia, tutti i peni entrati nel mio cavo orale erano sempre in piena erezione ma portarne uno a raggiungere il completo ingrossamento, e’ davvero eccitante. Il ragazzo, Zack, cerca di provare piacere stimolandosi i capezzoli mentre io gli sollevo le gambe, mi tolgo di bocca il suo cazzo e lo lecco lungo l’asta, raggiungendo le palle, proseguendo per il perineo per poi soffermarmi sul suo buco di culo. Glielo preparo con la lingua e anche con qualche dito mentre lui si masturba a volte da solo, a volte aiutato da me. Il suo organo riproduttivo ha ormai raggiunto il suo vigore fermandosi sui 17cm. Voglio ancora infilarlo in uno dei miei buchi, la bocca, perché sicuramente nel culo non me lo infilerà.
“Alzati”, mi ordina
“Che cosa vuoi fare?”, gli domando
“Voglio succhiarti il cazzo”
“Allora accomodati”
“Quanto e’ lungo”, osserva Zack accarezzando la forma del mio cazzo attraverso il pantaloncino
Mi sbottono i calzoni lasciando che cadano fino alle mie caviglie e prosegue a massaggiare sempre la forma del mio pene ma questa volta attraverso i boxer celesti. Dall’alto, lo guardo desideroso di mettersi in bocca ogni centimetro della mia carne e, con un cenno del capo, lo invito a farlo. Zack mi abbassa i boxer come se non stesse aspettando altro facendo svettare i miei 19cm che finiscono per la maggior parte nel suo cavo orale.
“E’ bellissimo”, mi fa
“Succhia, zoccola”
“Mmh, quanto e’ grande”
“Ti scopo la bocca”, gli dico ficcando ancora di più il mio membro in lui
“Si, mmh, ancora”
Lo afferro per i capelli e gli scopo la bocca come se fosse un culo. Zack non può fare altro che mugugnare ma poi lo lascio all’improvviso. Lo faccio distendere a pancia in giù sulla penisola del suo divano inarcandogli leggermente la schiena in modo che la sua bocca finisca proprio all’altezza del mio pube, occupandogliela nuovamente. Proseguo a scopargli le fauci selvaggiamente afferrandolo per i capelli temendo che prima o poi mi rimarranno in mano.
“Succhiamelo, puttanella, succhialo”, lo scherniscono
“Voglio che mi scopi”
“Non lo sto facendo già?”
“Intendevo nel culo”
“Speravo me lo chiedessi”
Proseguo ancora per un po’ a scopare la bocca di Zack mentre mi allungo con una mano sulla sua schiena arrivando a stimolargli l’ano che sento vibrare. Glielo stimolo così, a crudo, ma poi mi infilo un dito in bocca assaporando il leggero afrore prodotto dal sudore fra le sue chiappe. E’ normale che si produca, anche se ci laviamo spesso, in mezzo alle chiappe si forma sempre per primo quel tipico odore di culo che a me non dispiace purchè si senta ancora il profumo del bagnoschiuma proprio come lo sento adesso su Zack. Con il dito umettato, penetro il ragazzo mentre adesso e’ lui a infilarsi da solo la mia banana in bocca perché sono impegnato a preparargli il culo. Nonostante abbia detto che vuole essere scopato, voglio farlo crogiolare nel suo desiderio ancora per un po’, prendendomi i miei tempi perché mal sopporto le persone che mi dicono cosa debba fare quando sono io a doverli scopare. Ma poi mi rendo conto di quante volte sono stato al suo posto e così smetto di farmi succhiare il cazzo e lo faccio sollevare. Lo prendo per le guance baciandolo ancora una volta mentre assaporo la sua saliva che sa del mio pene. Noto nei suoi occhi, lo stesso desiderio di prima e così lo posiziono a pecorina sempre sulla penisola del divano, prendo un preservativo dal mio marsupio e dopo averlo indossato, sputo sul mio pene e sul suo culo in modo che ci sia abbastanza lubrificante naturale quando gli entrerò dentro.
“Ahi fai piano”
“Ma non avevi detto che volevi essere scopato?”
“Scopato, non squartato”
“Come sei permalosa”, gli dico schiaffeggiandogli una chiappa “adesso ti faccio vedere come scopano gli italiani”, proseguo
Fotto Zack prendendolo per i fianchi mentre lui e’ inginocchiato sul divano ed io ho un piede poggiato a terra e l’altro disteso dietro di me. Muovo il suo bacino contro il mio inguine con cadenza ritmata mentre lui muove la testa avanti e indietro ansimando di piacere. Ogni tanto lo afferro per le spalle facendo perno su di esse per la mia scopata oppure gli circondo il collo e, mentre spingo inesorabilmente il mio pene dentro il suo culo, Zack mi lecca le dita come se fossero dei piccoli cazzi. Gli tocco le cosce partendo dal ginocchio salendo fin sopra i fianchi come fanno le donne quando vogliono sedurre qualcuno. E’ talmente bello scopare con lui che ho paura di venire subito e per questo rallento un po’ le spinte e qualche volta lo sollevo facendo aderire la sua schiena al mio torace e lo bacio con passione mentre lui si dedica al suo membro segandolo. Quando si abbassa con la testa sopra il divano, apre ancora di più il suo meraviglioso buchetto rotto ed e’ allora, grazie alle mie spinte poderose, che il ragazzo emette dei gridolini come quelli di una femmina. Controllo che al posto dei pettorali non ci sia il seno perché se adesso entrasse qualcuno, dall’altra stanza potrebbe udire i mugolii maschili, i miei, e quelli femminili, di lui, pensando che ci sia in casa una coppia etero intenta a divertirsi. Con una mano mi aggrappo al suo fianco e uso l’altra per dare il cambio alla sua segandolo per poi usare successivamente i miei arti accarezzando le sue spalle che fanno mille movimenti grazie alle mie spinte.
“Si, ancora, più forte, spingi Giulio. Che bello”, sono i suoi classici complimenti
Proseguo imperterrito a scoparlo senza sosta anche se qualche volta noto che e’ da solo che spinge il suo culo contro di me proprio quando io decelero nel fotterlo. E’ evidente che e’ affamato di cazzo, d’altronde lo siamo tutti, io compreso
“Hai un culo morbidissimo”, mi congratulo
Questo stesso culo non può fare altro che dare piacere al mio cazzone. Ed anche il mio cazzone e’ contento di dare piacere al suo culo. E’ davvero una goduria quando c’e’ sintonia tra la coppia, quando tutti e due i partecipanti godono all’unisono.
“Oh si, cazzo, si”
Ancora non ne ho abbastanza del culo di Zack. Ancora non voglio venire. Sarebbe troppo presto e farei la figura di chi soffre di eiaculazione precoce. Invece continuo a fare dentro e fuori da quel culo sodo ma allo stesso tempo morbido ma questa posizione comincia a stancarmi.
“Cambiamo dai”
Mi levo dal sedere di Zack e lo faccio girare verso di me baciandoci ancora una volta. Lui ne approfitta per accarezzarmi il torace i cui peli sono imperlati di gocce di sudore. Poi io mi sdraio sulla penisola del divano e lui si siede su di me puntandosi il cazzo verso il culo adagiandosi ben bene e poi inizia a saltellarci sopra. Io non ho la forza di muovere il mio bacino contro il suo sedere perché la pressione che esercita e’ maggiore unita anche al suo peso corporeo, poi poggia pure le mani all’altezza delle mie scapole impedendomi di muovere le braccia e afferrare le sue chiappe, evitando che sia io a dirigere la scopata. Ora non si sa chi tra i cui sia il passivo, lui che lo prende nel culo oppure io che non riesco a muovere le braccia o il bacino. Continua così per un bel po’ fino a quando non capisce che mi sta facendo male alle spalle allora smette di tenermele ferme ed io posso muovere i miei arti superiori per agguantargli la faccia e baciarlo sollevando le gambe, puntando i miei sul divano per guidare la trombata. Il suo cazzo eretto urta contro il mio ombelico e viene masturbato avvicendandoci le mani. Esco un attimo dal suo pertugio poggiando i piedi per terra così che Zack, una volta impalatosi di nuovo sul mio membro, abbia più spazio per aprirsi ancora ed infatti e’ proprio così perché sento le sue chiappe sfiorarmi le palle al contrario di prima. Lui poggia le sue mani sul mio torace salticchiando allegramente sul mio bastone che e’ altrettanto allegro per quello che sta succedendo.
“Ora proviamo una posizione dove sarai costretto a subire solamente”, gli dico minacciandolo
“Non ci penso per niente ad alzarmi da qui”, mi fa lui continuando a scoparsi “mi piace troppo il tuo cazzo. Non ho intenzione di smettere”, insiste
“Ma non ti ho detto che dobbiamo smettere”, gli faccio eco afferrandolo per le chiappe “non smetterò di scoparti, stai tranquillo”, lo rassicuro
“Ok, proviamo”
Mi sollevo da sopra il divano e prendo Zack da sotto le braccia. Mi alzo insieme a lui tenendolo in braccio mentre si abbarbica intorno al mio collo circondandomi le chiappe con le sue gambe. Ci baciamo un po’ e successivamente lo adagio sul divano spostando all’indietro i suoi arti inferiori in modo che lui li tenga fermi e si apra a me. Mi intrufolo nel suo buco ed inizio a scoparlo. Zack lascia andare le gambe, cercando di tenerle il più sollevate possibile, mentre io poggio le mie mani sul suo inguine usandoli come cardini. Lui si masturba e mi guarda mordendosi il labbro. Anche se non serve, queste sue moine mi caricano ancora di più quindi metto una mano all’interno del ginocchio sinistro, con l’altra gli afferro la caviglia e lo tiro verso di me scopandogli il culetto con colpi più forti ma meno mirati. Le dita del piede sinistro, all’altezza della mia faccia, finiscono nella mia bocca leccandogliele avidamente assaporando un gusto misto tra il calzino e la scarpa da tennis. Zack si sega mentre io continuo a chiavarlo e sborra sul suo corpo raggiungendo il pettorale sinistro. Anche per me e’ arrivato il momento di scaricarmi. Mi tolgo dal suo collo e comincio a masturbarmi. Il mio seme finisce dentro il suo ombelico e anche sul dorso della mano che ancora veniva usata per sbarazzarsi degli ultimi spasmi dovuti alla sborrata. Mi chino su di lui e lo bacio per poi ripulirgli il pettorale dal suo sperma. Anche lui vuole assaggiare il mio, quindi si lecca la mano sporca e poi si prende anche il mio cazzo in bocca pulendolo per bene e lasciando solo scie di saliva al posto di sborra.
“Cazzo e’ tardissimo”, fa Zack all’improvviso
“Perché? Dove devi andare?”
“Da nessuna parte ma stanno per arrivare”
“I tuoi amici?”, domando
“No, i miei genitori”, mi risponde lui cercando di raccogliere i suoi indumenti
“Alla tua età vivi ancora con loro?”, chiedo
“Perché? Quanti anni mi dai?”
“20, 22”, provo a indovinare
“Magari. Ne ho 17”
Porca puttana sono andato di nuovo a letto con un minorenne. E chi l’avrebbe mai detto? Non dimostra certo la sua età e dopo aver avuto la conferma di aver compiuto un atto illegale, alla svelta cerco di ricompormi. Non trovo le mutande e Zack mi dice di guardare dentro i pantaloncini mentre lui se ne va, forse in camera sua. Prendo i miei indumenti ma non trovo le mutande anche perché adesso mi ricordo di averle tolte separatamente e non insieme ai miei calzoni. Forse Zack le ha prese per sbaglio quando ha raccolto la roba oppure l’ha fatto apposta essendo feticista. Non mi va di stare a discutere su questo perdendo tempo facendomi beccare dai suoi, quindi infilo i miei vestiti e vado via da quella casa. Tornando dallo zio, penso che la scopata che mi sono appena fatto non e’ poi stata così male. Certo, se avessi saputo che Zack era minorenne mi sarei fermato ma poi penso che e’ adulto e vaccinato, che non si e’ fatto costringere, anzi, per come mi sbatteva il suo culo in faccia sulla spiaggia sono sicuro di non essere stato l’unico maggiorenne a cascare nella sua trappola. E’ passato già un po’ da quando sono in Brasile e ancora non ho provato nessun cazzo colorato. Devo subito rimediare…

FINE CAPITOLO 3

TO BE CONTINUED

Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica

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