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Gay & Bisex

La mia adolescenza 26


di FRANK_1987
17.06.2019    |    5.733    |    4 7.7
"Con tutte le etnie del mondo sto giocando come alla figurine “celomimanca”..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Il prossimo capitolo uscirà LUNEDI’. Questi racconti si collocano prima dell’inizio della saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”. Possono essere considerati dei prequel non dei sequel, quindi, se volete leggerli immedesimandovi, dovrete dimenticare tutto quello che avete letto finora o almeno cercare di posticiparlo nella vostra mente in modo da rendere queste letture più facili senza confondervi cronologicamente.

Pre-festa di maturità

CAPITOLO 26

Ho il cuore che mi palpita talmente forte che tra un po’ stramazzo a terra. Sono agitato come un ramoscello durante una tempesta di vento. Davanti al portone del mio liceo, ci sono tutti gli altri alunni che devono sostenere il tanto temuto esame orale della maturità. Poggiato con un braccio alla ringhiera della discesa per i disabili, sbatto ritmicamente il piede sull’asfalto, più che altro per il nervosismo che ho. Non ho dormito e per tenermi sveglio, questa mattina ho bevuto litri di caffè. Giorgio mi si avvicina per rassicurarmi. Gli ho fatto leggere la mia tesina, a lui e’ piaciuta ma il mio lavoro non ha ancora affrontato il giudizio della commissione scolastica. Quando il bidello fa suonare la campanella, sembra che nessuno voglia entrare a scuola. Da dove ero io, pare che ci impiego ore e non minuti a raggiungere le scale dell’edificio. Entrati, consegniamo i nostri documenti di riconoscimento al preside e qualche attimo dopo, il tempo di sistemare meglio le aule dove verremo interrogati, viene chiamata la prima alunna. L’ordine e’ alfabetico, il mio cognome inizia per C e prima che io possa essere torchiato per bene, devo aspettare che interroghino almeno altri dieci ragazzi. Cammino su e giù per il corridoio dove stiamo aspettando. Alcuni studenti sono potuti entrare insieme a chi espone la sua tesina ma io ho preferito non farlo. Dall’ufficio del vicepreside, esce lui, il professor Christian. E’ bellissimo nel suo completo grigio. Appena mi vede, si avvicina a me.
“Ciao Giulietto, ti vedo teso”
“Si, ho paura”
“Non devi averne, andrai benone. Tutti i professori parlano di te come uno studente modello durante le riunioni”, mi spiega mettendomi una mano all’altezza del collo
“La ringrazio professore”
“Chiamami Christian. Dopo tutto ti ho scopato il culo e fino all’altro giorno ti ho dato così tanta sborra da bere che avrei messo incinta una vacca”, mi ricorda e io gli sorrido forzatamente “senti, ancora c’e’ da aspettare prima che ti chiamino, che ne dici se andiamo nel bagno…”, fa Christian spostando la sua mano dal collo fino alla guancia poggiandomi un dito sul labbro sfiorandomelo
“Ok, ci sto”, gli dico
“Bene, andiamo a smorzare la tensione”
Mi guardo circospetto e poi mi allontano seguendo il professore. Entriamo in uno dei bagni che di meno vengono usati, scegliamo una cabina e chiudiamo a chiave. Christian mi mette le sue mani sulle mie guance e mi guarda con passione. Mi da un tenero bacio sulle labbra e poi fa scendere delicatamente i suoi arti superiori lungo il mio torso coperto da una camicia di jeans. Io gli accarezzo la testa pelata scendendo fino alle spalle e poi gli infilo le mie dita tra la sua giacca posizionandole sopra i suoi pettorali gonfi. Scendendo ulteriolmente, mi ritrovo in prossimità della cintura. Pochi centimetri mi separano da un cazzo che ormai non vedevo dall’ultimo giorno di scuola. Quando glielo tolgo di fuori, glielo prendo in mano masturbandolo lentalmente.
“Ti e’ mancato?”, mi chiede
“Moltissimo”
“Anche tu sei mancato a lui. Gli e’ mancato ogni buco di te”
“Adesso sono qui, pronto a soddisfarlo, professore”
“Ti ho detto di chiamarmi Christian”
“Ma io voglio chiamarla professore. Rende il tutto più erotico, più proibito”
“Sei una troietta e sai anche come far impazzire le persone. Adesso abbassati e succhiami la minchia”, mi ordina
Mi abbasso verso il pavimento del bagno ma senza inginocchiarmi. Visti da sotto, i 20cm del cazzo del professor Christian sembrano raddoppiati. Lo tengo in mano per la radice e lo sego senza raggiungere la cappella. Poi lo avvicino alla mia bocca che viene occupata in un attimo. Christian reclina la testa e sospira di piacere mentre io, tenendomi metà della sua asta nelle fauci, muovo la lingua giocherellando sulla sua pelle. Poi inizio a spompinarlo. Muovo su e giù il mio cavo orale contro la nerchia del professore che ogni tanto mi poggia le mani sulla testa spingendomi altra carne nel mio buco superiore. La camicia che si e’ dovuto togliere dai pantaloni per far prendere aria al suo membro, mi mostra la pelle del suo ventre ed io infilo una mano al suo interno massaggiandogli la pancia piatta come una tavola da surf, fino all’ombelico. Christian mi prende per le tempie e mi fotte la bocca. Lo fa così prepotentemente che la saliva che sto raccogliendo in bocca fa il tipico rumore dei gargarismi. Le mie labbra sono leggermente aperte ma per colpa del suo cazzo che fa dentro e fuori, non riesco a respirare e devo farlo solamente con il naso, cosa che mi risulta un po’ difficile. Quando lui smette di abusare delle mie fauci, devo ingoiare tutta la saliva per non farla colare sulla mia camicia evitando macchie impresentabili.
“Succhia, puttanella, succhia”, mi incita
“Professore, mi fanno male le ginocchia”
“E allora?”
“Posso sedermi sul water?”
“E se fossi tu il mio water?”, mi risponde sospettando che voglia pisciarmi in bocca “non temere, non voglio fare niente di quello che hai pensato, l’ho voluto dire perché tu sarai il mio scarico di sperma”, precisa il professore “va bene, siediti pure lì sopra”, mi dice dandomi il permesso di alzarmi
Ho il cazzo che mi scoppia nei pantaloni e con le gambe allargate seduto sulla tazza del cesso, mi tirano le mutande facendomi male alla cappella. Christian mi poggia la testa contro lo sciacquone che e’ alle mie spalle spingendo follemente la sua banana dentro la mia bocca. Quando smette, senza però farmi prendere fiato, io gliela masturbo. Mi spiega di essersi trombato la moglie prima di venire a scuola ed e’ per questo che sta durando tanto. Io masturbo il mio cazzo facendolo uscire dalle mutande ma restando ancora nei pantaloni. In questo modo, avendo più spazio per distendersi, non mi fa male. Christian priva la mia bocca del suo cazzone e se lo sega davanti alla mia faccia. Gli chiedo se si può avvicinare di più per non imbrattarmi i vestiti e, dopo averlo fatto, mi sborra sul mio viso e in bocca. Il primo schizzo si deposita sopra il labbro superiore finendomi addirittura in una narice mentre gli altri vengono sparati sulla mia lingua. Mi alzo ripulendomi la faccia e leccando gli ultimi residui della sua sborrata, forse l’ultima della sua vita con me, ma di sicuro, ci saranno altri alunni che gliele procureranno. Mi afferra per i fianchi baciandomi con passione. La sua lingua fuoriesce dalla mia bocca strusciandosi sul mio mento mentre le sue mani si insinuano nella mia camicia arpionandomi i fianchi e stimolandomi la pelle con i pollici. Mi dispiace non rivederlo più ma come siamo entrati nel bagno furtivamente, allo stesso modo usciamo.
“Complimenti Giuletto”
“Grazie professore”
“Anche se non sono nella commissione scolastica, ho dovuto presenziare lo stesso, e secondo me non dovresti farti interrogare dagli altri professori. L’esame orale l’hai superato alla grande”, mi dice facendomi l’occhiolino e andandosene lasciandomi contento nell’animo
“Ma dove sei stato?”, mi fa Giorgio avvicinandosi
“In bagno…con Christian”
“Ha ancora abusato di te?”
“No, mi ha chiesto se volevo allentare la tensione, io gli ho risposto di si e poi mi sono ritrovato dinanzi a lui allentandogli la cintura”, dico a Giorgio che scuote la testa nervosamente “ma non e’ stato come le volte precedenti, e’ stato diverso, più romantico”, continuo a spiegargli
Poco dopo, tocca a me essere interrogato dai professori esponendo la mia tesina. Modestamente, sono stato così bravo che la prof di italiano si e’ alzata in piedi applaudendomi. Mi giro e dietro di me c’e’ Giorgio seduto vicino a Camilla e poco più in là c’e’ Benito. Il mio fidanzato mi guarda sorridendo e si unisce all’applauso per poi alzarsi e uscire prendendo il cellulare. Spiego ogni cosa alla mia famiglia che e’ davvero felice per me. Non vorrei rallegrarmi e poi aver preso il minimo ma non credo, altrimenti la mia insegnante non mi avrebbe osannato, o sbaglio? Comunque sia, la sera decido di uscire con Giorgio. Sono ancora seduto al tavolo mentre sto cenando quando ricevo un sms da parte del ragazzo. Mi spiega di andare a casa sua perché ha una sorpresa per me. Muoio dalla voglia di sapere cosa sia e mangio più in fretta possibile. Tanto averlo fatto non significa raggiungere prima la sua casa. Devo almeno aspettare che, quel che resta della sua famiglia, esca dall’abitazione. Per questo motivo mi faccio una doccia e, con l’asciugamano alla vita, apro poi le ante del mio armadio. Prendo una camicia bianca e un jeans sdrucito e li indosso. Mi pettino portando il ciuffo di capelli sul lato destro della testa e poi esco raggiungendo Giorgio.
“Non potevi resistere eh”, mi dice non appena apre la porta osservandolo mentre indossa, con la sua solita eleganza, una maglietta grigia e uno jeans nero
“Certo che no, anche se non so cosa sia questa sorpresa”
“Secondo te?”, mi chiede ammiccando
“Un ragazzo?”
“Non proprio”, mi risponde con un po’ di mistero
Entro nel salotto di casa sua e ci sediamo sul divano. Limoniamo un po’ bevendo qualcosa e poi suonano al campanello. Giorgio va ad aprire ed io, potendo solo ascoltare e non vedere, intuisco quattro voci diverse tutte maschili. Quando il mio fidanzato ritorna da me, quattro maschietti niente male lo seguono. Mi spiega che sono dei ragazzi che ha conosciuto dopo aver perso la verginità e che ha voluto invitare stasera per festeggiare la nostra promozione sicura, visto il buon risultato. Gli ricordo che festeggiare in anticipo porta male ma gli altri mi rispondono che se voglio possa andare via. Non ci penso per niente. I partecipanti sono: Kenneth, 26anni, capelli biondi alla emo, occhi castani, indossa una camicia celeste e uno jeans, Angelo, 22anni, capelli castani, occhi verdi, e’ abbigliato con una camicia nera e un pantalone a fantasia, Cesare, 22anni, capelli biondi, occhi blu, ha addosso un completo elegante e Tiziano, 28anni, capelli neri, occhi neri ha una maglietta grigia e un pantalone scuro che completano il resto. Essere al loro cospetto mi riempie di gioia e la mia rosellina pulsa. Giorgio prende le birre mentre Tiziano ha portato anche un po’ di erba (LO SO NON SI FA E VOI NON FATELO). Beviamo e fumiamo divertendoci come pazzi e facendoci numerosi scherzetti, sempre innocenti, fino a quando non mi ritrovo inginocchiato davanti alla patta di Kenneth che mi accarezza i capelli e le mie mani rovistando tra le sue cosce.
“Tiramelo fuori e succhiami”, mi incita Kenneth
“Quanto ce l’hai lungo?”
“Perché non controlli?”
“Non mi sembra abbastanza, io me ne vado”, gli dico giocando un po’ sollevandomi da terra leggermente
“Ora ti faccio vedere io”, mi dice il ragazzo fermandomi per i polsi e aprendosi la patta
Un cazzo di 17cm si mostra davanti ai miei occhi. Me lo metto subito in bocca e muovo la mia testa e il mio organo orale su e giù su quell’asta. Il ragazzo si sbottona la camicia senza togliersela, mi accarezza i capelli e sposta il mio ciuffo che gli solletica l’addome per vedere meglio lo scomparire del suo pene nelle mie fauci. Dall’altra parte della stanza, Tiziano e’ inginocchiato davanti a Cesare succhiandogli la minchia. Un bel bastone di 18cm viene lavorato sapientemente dal ragazzo, il più grande nella stanza, che lo lecca e masturba contemporaneamente. Quasi vicino a me e Kenneth ci sono Giorgio e Angelo. Quest’ultimo e’ seduto sul divano e succhia la banana del mio trombamico il quale si e’ già denudato togliendosi la maglietta portandosi i pantaloni fino alle ginocchia. Io succhio la verga di Kenneth che mi prende per le orecchie guidando il pompino, Giorgio fa la stessa cosa con Angelo afferrandolo, però, per la nuca. Cesare, invece, indossa ancora il suo vestito elegante e posiziona la cravatta sul suo cazzo facendoselo poi prendere in bocca da Tiziano. Angelo smette di succhiare Giorgio e si avvicinano ai due ragazzi. Finalmente Cesare si spoglia allietandoci gli occhi con il suo fisico e, insieme ai suoi due amici, si fa succhiare la minchia da Tiziano. Lui ora ha a disposizione tre bastoni di carne compreso quello di Angelo che misura 20cm. Io invece mi lavoro ancora il pene di Kenneth che poi mi fa alzare. Mi spoglio completamente di ogni mio indumento e mi siedo su di lui. Si sputa su una mano lubrificandomi il buchetto e infila alcune dita sostituite subito dopo dal suo poderoso e giovane membro.
“Mmh, com’e’ largo”, dice sospirando
“Non sono largo io, sei tu che sei grosso e me lo stai allargando”
“Sei veramente una zoccola”
“Allora chiavami”
“Ti accontento subito”
Kenneth mette le sue mani sotto le mie gambe raggiungendo le natiche. Le afferra e con tutta la forza che ha nel corpo inizia a farmi saltellare sul suo palo. Io mi aggrappo alla spalliera della poltrona così posso scaricare tutto il mio peso lungo la schiena facendolo defluire fino al culo così che si apra ancora di più. Ci baciamo e poi ci guardiamo con lussuria. Non ci conosciamo neanche ma tra noi c’e’ grande intesa anche se non basta. Voglio provare altri cazzi e chiedo a Cesare se voglia entrare lui in me al posto del suo amico. Alla sua risposta affermativa, mi alzo e mi avvicino al ragazzo, mi metto a pecorina poggiandomi alla poltrona e Cesare e’ dentro di me in un attimo. Giorgio smette di succhiare le minchie di Tiziano e Angelo avvicinandosi a Kenneth. Gli solleva le gambe, fa colare un rivolo di saliva che finisce sul buchetto della sua futura vittima e poi lo penetra aggrappandosi alle sue caviglie e spingendo il suo bacino. Tiziano si mette a pecorina di fronte a me. Mentre limoniamo, Angelo va alle sue spalle e quando Tiziano apre la bocca sospirando, capisco che la sua scopata e’ appena iniziata. Io mi faccio chiavare da Cesare, Tiziano si fa chiavare da Angelo e Kenneth si fa chiavare da Giorgio. Nella stanza si sentono così tanti sospiri che sembra ci sia l’eco. Non ci importa che sua madre o qualcun altro ci scopra. Al momento ognuno sta pensando al piacere da dare all’altro o da ricevere. Ognuno si masturba il cazzo come meglio può mentre i nostri culi vengono scopati. Posso anche notare, avendolo di fronte, che nonostante il cazzo di Tiziano sia il più piccolo tra quelli dei presenti, 15cm, e’ abbastanza tozzo.
“Scopami, più forte”, grido contro Cesare
“Certo, che ti scopo, non ti preoccupare”
“Mmh, che bel cazzo che hai”, fa Tiziano rivolgendosi ad Angelo
“L’ho preso da mio padre. Mia madre mi diceva che l’avevo come il suo”, mi informa perché il ragazzo e’ per metà messicana
“Grazie per avermi invitato”, dice Kenneth a Giorgio
“La tua versatilità ci servirà”, risponde lui
Io, Tiziano e Kenneth continuiamo ad essere scopati. Ogni lembo della nostra pelle viene accarezzata soavemente da chi sta approfittando dei nostri culi. Anche se la parola “approfittare” risulta fuori luogo perché siamo ben disposti ad accogliere le loro minchie. Io alzo la mano destra e la avvolgo attorno al collo di Tiziano che fa la stessa cosa con la sua mano sinistra. Le altre due le usiamo per evitare di cadere a terra e quelle che abbiamo attorcigliato alle nostre nuche, ci servono per avvicinare anche di più il viso l’uno verso l’altro e limonare. Angelo e Cesare si danno il cambio. Cesare entra nel sedere di Tiziano e Angelo, dopo avermi fatto posizionare a gambe in aria sul divano, mi penetra. Sembra instancabile e lo e’, essendo ancora giovane. Muove il suo bacino contro il mio inguine con cadenza ritmata. Ad ogni affondo che la sua minchia da dentro il mio culo, io apro la bocca e lo accarezzo sulla schiena raggiungendo le sue chiappe. Non e’ la prima volta che mi faccio scopare da uno straniero ma un mezzo messicano ancora mi mancava. Con tutte le etnie del mondo sto giocando come alla figurine “celomimanca”. Kenneth e Giorgio smettono di scopare. I due si sono invertiti i ruoli ed e’ adesso Giorgio a prendere nel culo la banana di Kenneth, seduto su di lui a smorzacandela ma dando la schiena al ragazzo che può scoparlo facendo perno sul suo addome.
“Ti piace il cazzo messicano?”, mi chiede Angelo
“Lo adoro”
“E’ il primo straniero che prendi?”, mi domanda facendomi ridere
“No, ti sconvolgerai sapendo quanti cazzi stranieri ho preso”
“Sei proprio una puttana allora. Si vede che e’ la parte del corpo maschile che ti piace di più”, mi dice Angelo “e il cazzo nero? Ti sei fatto scopare da un bel big bamboo?”
“No, ma lo spero presto”, gli dico facendolo eccitare
Evidentemente, immaginare che un grosso cazzo di colore mi chiavi, fa impazzire Angelo. Ha i connotati del padre ma gli occhi chiari della madre e questo mix mi risulta davvero erotico. Cesare esce dal culo di Tiziano e si avvicina a Giorgio e Kenneth. Si inginocchia sui cuscini del divano ed entra nel culo del mio amico già occupato. Ho sempre sognato ricevere una doppia penetrazione ma mi risulta ancora difficile concepire tutto ciò quindi mi godo il bellissimo cazzo italo-messicano, il più grande nella stanza. Mi scopa toccandomi l’addome ed io ricambio. Quando mi ricapiterà di vederlo ancora? E’ una tale perfezione architettonica che sembra una statua. Masturbandomi con una mano, uso l’altra per raggiungere il mio buchetto. Lo sento tappato dalla banana di Angelo e tra un po’ i peletti del suo pube mi solleticheranno le chiappe. Ad occhio e croce, gli mancano solo 4cm per raggiungere la mia pelle il che significa che i restanti 16 sono tutti dentro al mio intestino. Dall’altra parte del divano, Giorgio continua ad essere scopato da Kenneth e Cesare allo stesso tempo. Il mio trombamico si sega per poi sborrare sul suo addome. Anche Cesare lo segue e, smettendo di tenergli le gambe sollevate per le caviglie, mescola il suo sperma a quello dell’amico. Kenneth, invece, esce dal culo che sta scopando, eiacula sulle palle del suo passivo di turno e poi infila nuovamente il suo bel cazzo biondino e sporco di crema bianca granulosa dentro quelle viscere ancora una volta.
“Stai godendo?”, mi chiede Angelo
“Si, tantissimo”, gli rispondo
“Si vede, godi come una cagna”
“E’ tutto merito tuo”
“Allora lasciati scopare ancora”
“Si fallo”
“Quando sborri?”
“Adesso”, lo informo
Sono talmente rannicchiato tra i cuscini del divano e lo schienale che a momenti mi sborro in bocca. Invece la mia essenza si limita a squirtare all’impazzata colpendo lo sterno di Angelo e tutto il mio petto compresa la spalla sinistra. Smetto di far uscire le ultime gocce dalla mia uretra quando lui smette di scoparmi. Si sega il cazzo in prossimità del mio buchetto spruzzandoci sopra il primo schizzo e lasciando che gli altri vengano scaricati nel mio intestino. Gli strattoni che mi da per spremersi il cazzo mi fanno male ai fianchi quando si arpiona ma poi li lascia andare e il piacere prende il sopravvento. Dal mio culetto fuoriesce un rivolo di sborra che macchia il divano ed io la pulisco con un tovagliolo. Ritorniamo a bere e fumare un po’. Presi dal godimento, ci accorgiamo che Tiziano e’ sparito. Il ragazzo ritorna più tardi dalla cucina con una torta in mano. E’ quella che dobbiamo mangiare per festeggiare il superamento della maturità. Questa festa doveva svolgersi dopo ma non fa niente, resterà comunque il ricordo di una bellissima serata semmai il diploma non riuscissi a prenderlo. Dopo aver messo la torta nei piattini ed averla consegnata a tutti, ci fa gli auguri ordinando di mangiare. Su un pezzo di cioccolata, noto una crema bianca traslucida. Il ragazzo ha sborrato sulla torta e la sta facendo mangiare ai suoi amici. Non dico niente agli altri, magari potrebbero schifare la cosa, e prendo con la forchetta proprio quel pezzo di dolce e lo assaporo guardando Tiziano facendogli l’occhiolino. Lui capisce che io ho capito quello che ha fatto e mi sorride. Poi ritorniamo ognuno a casa propria aspettando il mattino dopo e l’uscita dei quadri prevista tra qualche giorno.
“Ti sei divertito ieri sera?”, mi chiede Giorgio
“Tantissimo. Ma quando hai avuto il tempo di organizzare tutto?”
“Quando la professoressa ha fatto quell’applauso durante gli esami, ho pensato che era arrivato il momento per farti conoscere chi ha scopato con me”
“E’ stato davvero bellissimo”
“Però mi e’ dispiaciuto non aver assaggiato la sborra di Tiziano. E’ davvero dolcissima”
“Già, così dolce che potrebbe essere usata come farcitura per una torta”, gli rispondo sorridendo e facendogli capire tutto
“No! Non dirmi che ha sborrato sulla torta e ce l’ha fatta mangiare?”
“Proprio così”
“Cazzo. Non me lo sarei mai aspettato”
“Io l’ho già fatto con mio cugino. Metteva la sua sborra in ogni cibo e bevanda. Mi e’ piaciuto rifarlo ancora”
“Anche noi dobbiamo farlo”, mi dice Giorgio toccandosi la patta gonfia per l’eccitazione
Ogni merenda consumata insieme a Giorgio, viene condita con il nostro sperma. Prima io sborro sulla sua e la mangia e poi lui sborra sulla mia facendomela degustare. Dopo cinque giorni dalla festa e dall’esame orale di maturità, finalmente escono i quadri. Siamo tutti elettrizzati e chi con il minimo chi con il massimo, passiamo. Io mi diplomo con 95/100 anche se, mentre stiamo visionando i quadri, Camilla inizia a sentirsi male…

FINE CAPITOLO 26

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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