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Il fidanzato di mia sorella 3 - Al matrimonio...


di FRANK_1987
24.06.2018    |    17.765    |    10 9.1
"Mio padre la “concede” a Pedro e il parroco inizia a celebrare il matrimonio..."
Il matrimonio tra Claudia e Pedro manda in crisi Giulio che però sa come divertirsi.

CAPITOLO 3

Sono passate tre settimane da quando Giulio ha incontrato il suo futuro cognato Pedro e da quando i due, scoperti innamorati l’ uno dell’ altro, hanno scopato per la prima volta nell’ appartamento di Pedro. In queste tre settimane, Giulio non fa altro che dire a Pedro di non sposare sua sorella Claudia per poter stare insieme ma Pedro ogni volta gli ripete che vuole che suo figlio abbia una famiglia il più normale possibile e che non vuole dire niente a nessuno di loro soprattutto per Giulio che sarà scoperto dalla sua famiglia e allontanato di casa dai suoi genitori senza pensarci due volte. Giulio allora si rassegna a vivere questo amore in gran segreto ma e’ felice del fatto che Pedro pensa anche a lui e lo protegge dalla cattiva gente anche se questa gente sono proprio i suoi genitori. Il giorno del matrimonio tra Pedro e Claudia arriva e i preparativi erano quasi agli sgoccioli.

Quella mattina mi sveglio presto. Mi faccio la doccia, faccio colazione e poi mi vesto. Mentre indosso il costume per fare da testimone di nozze a Pedro immagino di indossarlo per poter sposarci io e lui senza nessuna restrizione davanti ad un altare consacrato come solo due persone eterosessuali possono fare, almeno da noi al Sud. Preso da questo pensiero, decido di prendere la macchina di mio padre e uscire.
“Dove stai andando?”, dice mio padre
“A casa di Pedro”
“Per fare cosa?”
“Per dirgli di non sposarsi con quella puttana di tua figlia perché lui ama me e io amo lui e niente e nessuno, soprattutto voi, riuscirete a farci stare lontani l’uno dall’altro”, penso ma immediatamente vengo subito riportato alla realtà.
“Allora?”, continua a chiedermi mio padre
“Devo aiutarlo a prepararsi per la cerimonia. Un bravo testimone fa anche questo”
Mio padre rimane un po’ sbigottito ed io entro in macchina, metto in moto e parto. Durante il tragitto penso a quali parole usare con Pedro per convincerlo a non sposarsi dato che ogni mio tentativo e’ andato sempre a vuoto finora. Quando arrivo al suo stabile, scendo dalla macchina e salgo le scale fino al terzo piano con il cuore che mi batte all’impazzata ma non e’ l’affaticamento che si prova quando si sale una scala a farmi battere così forte il petto, ma la possibilità che Pedro, durante la notte, abbia cambiato idea. Arrivo davanti al suo appartamento, busso e mi apre un suo amico.
“E’ la fine” penso “ora non avrò più tempo di stare da solo con Pedro e dirgli di non sposarsi”
“Chi sei?”, mi chiede il suo amico
“Sono Giulio, il…cognato di Pedro. Posso parlargli?”
“Certo, accomodati”, mi dice il ragazzo che non e’ niente male. Ha 27anni, capelli castani corti tagliati a doppio taglio, occhi castani, sorriso splendente, un fisico che risalta dalla giacca che per tanto e’ gonfia sembra di una taglia in meno e un evidente pacco imprigionato in un pantalone elegante sicuramente molto appetitoso e anche molto dissetante. Pedro mi vede, viene verso di me a salutarmi e mi abbraccia
“So perché sei qui ma ne abbiamo già parlato. Lo siento”, mi sussurra all’ orecchio
Per non dare troppo nell’ occhio e far capire ai suoi amici che la mia eventuale fuga da casa di Pedro era dovuta alla mia gelosia, rimango a parlare e scherzare con loro. Scopro che il ragazzo che mi ha fatto accomodare in casa si chiama Rafael e che sua moglie avrebbe dovuto fare la seconda testimone di nozze per Pedro.
“E ti pareva che un figo come lui non era sposato?!”, penso
Quando arrivano le 10.30 del mattino, arriva anche il momento di presentarci in chiesa. Le gambe mi diventano di piombo, ho la gola secca e sono diventato bianco in viso. Rafael mi da un po’ di acqua e zucchero e subito mi sento meglio.
“E’ solo l’ emozione”, dice Rafael “successe anche a me quando si sposò mia sorella maggiore. Eravamo così uniti che non volevo che si staccasse da me”
“Già, però tu non amavi il suo futuro marito“, penso e in quel momento noto che Rafael ha indossato i suoi occhiali da sole pronto per uscire ed e’ ancora più affascinante di prima.
Mi alzo e tutti andiamo in chiesa. Aspettiamo la sposa sull’ altare e noto che Pedro non fa altro che guardarmi, forse per consolarmi, ma io tengo sempre la testa bassa. Una mano sulla spalla sinistra mi fa girare.
“Ciao chiappe d’oro”, una voce sussurra al mio orecchio
Mi volto e vedo il mio sverginatore, mio nonno Ugo. E’ riuscito finalmente ad arrivare in tempo, forse era anche a casa ma io, andando da Pedro per cercare di convincerlo, non lo vidi.
“Mi sei mancato tanto”, mi dice mio nonno
“Anche tu nonno, non sai quanto”, rispondo io dandogli un bacio
Mio nonno mi da un pizzicotto sulla guancia e va a sedersi vicino a mia madre. Poi arriva mia sorella. Mio padre la “concede” a Pedro e il parroco inizia a celebrare il matrimonio.
“Chi si oppone a questo matrimonio, parli ora o taccia per sempre” esclama il prete ad un certo punto durante la cerimonia. Pedro mi guarda con uno sguardo che mi fulmina. Per la rabbia mi viene voglia di parlare ma noto che mia sorella si sta toccando l’addome e mi fermo per amore del mio nipotino non ancora nato. Claudia e Pedro si sposano. Durante lo scambio degli auguri, Pedro viene verso di me ma io mi allontano per non congratularmi passando davanti a Rafael che forse ha notato tutto e mi guarda un po’ sbalordito. Arrivati al ristorante, inizia il pranzo di nozze. Gli sposi vanno a salutare gli invitati e tutti si complimentano con loro per la bella coppia che rappresentano. Io tengo sempre la testa nel piatto anche quando al suo interno non c’e’ niente da mangiare. Non voglio vedere la loro felicità, anche se Pedro lo fa soprattutto per me, per come mi avrebbero trattato i miei se avessero scoperto non solo la mia omosessualità ma addirittura la nostra relazione.
“Ma Giulio che cos’hai?”, mi chiede mia madre “e’ tutto il giorno che non ridi, non sei mica ad un funerale”
“Si, il funerale della mia anima”, penso “non preoccuparti, mamma”, le dico a voce alta “e’ solo che oggi a casa di Pedro sono stato un po’ male e ancora non mi e’ passata”
“Forse un ballo con tua sorella, ti farebbe stare meglio”, dice mio padre
“Si, e’ una tradizione. Gli uomini della famiglia devono ballare con la sposa”, replica mia madre
Così, per non dare troppo nell’ occhio, inizio a ballare con mia sorella.
“Sei veramente fortunata, Claudia”
“Perché’?”, mi chiede lei
“Perché’ hai trovato l’ uomo della tua vita. Anch’ io lo vorrei”
“Che cosa?”, mi domanda sconcertata
“No, ma che hai capito? Non l’ uomo, ma la donna della mia vita. Si, vorrei incontrare una donna con la quale passare tutta la mia vita”, gli rispondo nascondendo sempre la mia omosessualità
“Vedrai che presto succederà”, mi rincuora mia sorella ma al momento non riesco a pensare ad un altro uomo che non sia Pedro e forse non riuscirò ad innamorarmi mia più di un’altra persona se quella che amo con tutto me stesso la vedrò sempre in giro per la casa ad usare me come un bidone dell’immondizia dove gettare la parte più nascosta di lui e mia sorella come un’incubatrice per bambini. Il mio sguardo però cade sempre verso Pedro che sembra felice e sorridente con i suoi amici ma poi si accorge che io lo sto guardando e gli vengono gli occhi lucidi dall’emozione. Il ballo finisce, mia sorella cambia partner e io mi poggio ad una colonna quando una mano mi strinse una chiappa.
“Ciao nipotino”
“Nonno ma che fai?”
“Sto toccando il tuo sederino. Mmh senti com’e’ morbido me l’hai fatto diventare duro. Il mio coltello ha voglia di infilarsi nel tuo culo morbido come il burro”
“Non e’ il momento”
“Ah, lo sapevo che ti mancavo”
“Con un cazzo come il tuo sfiderei chiunque ad ammettere il contrario”
Mio nonno si sorprende sentendo quelle mie parole. Non sono mai stato uno sboccato e ne tantomeno uno che risponde sempre alla mano ma questa volta lo faccio. Forse tutta la storia con Pedro e anche la giornata che sto trascorrendo, mi hanno cambiato.
“Che ne dici di andare in bagno?”, chiedo a mio nonno
“Sai quanto sono spericolato ma non fino a questo punto. Se fossimo stati ad una festa dove non conoscevo nessuno ti avrei scopato anche davanti a tutti ma adesso non si può, tuo padre potrebbe entrare e sorprenderci”
“Allora quando?”, gli chiedo insistentemente
“Mi sono preso qualche giorno per staccare dalla fattoria. Possiamo vederci nella mia stanza. Presto ti darò l’indirizzo del mio albergo”
Dicendomi questo mi stringe ancora di più la chiappa e poi se ne va. Subito dopo passa un cameriere che mi porge un calice di spumante ma io ne prendo due. Bevendo, bevendo la natura chiama e così vado in bagno. Entrato nel bagno non c’e’ nessuno così mi scelgo una cabina dove fare i miei bisogni. Dopo avermi sgrullato il cazzo e alzato la lampo, sento la porta sbattere. Esco dalla cabina bagno e vedo Rafael con un bicchiere di spumante in mano.
“Ciao Rafael”, gli dico mentre raggiungo un lavabo
“Anche con i vecchi te la fai adesso?”, mi chiedo alquanto alticcio
“Scusa?”
“Lo so che sei un finocchio. L’ho capito da quando sei arrivato a casa di Pedro oggi quando mi hai squadrato da capo a piedi. Ti piaccio?, mi chiede sfiorandosi il pacco
“Non so di cosa tu stia parlando”
“Non fare il fintotonto. Lo so che ti piacciono i maschi. Ma non credevo che ti piacessero i matusalemme come quel vecchio con il quale parlavi poco fa”
“Quello e’ mio nonno, stronzo”, gli dico mentre mi lavo le mani
“E da tuo nonno ti fai toccare il culo?”, dice Rafael poggiando il bicchiere su un altro lavabo
Quell’affermazione mi fa gelare il sangue nelle vene. Il balordo ci aveva visti.
“Era solo un gioco che facevamo quando ero un bambino”
“Non me la racconti giusta”, mi dice fermandomi con una mano davanti al petto proprio mentre sto camminando verso di lui in direzione della porta “ho visto come facevi lo spavaldo con lui. Un nipote non si comporta in quel modo con il nonno anche se hanno un rapporto il più aperto possibile”
“Va bene, d’accordo? Mi faccio scopare da mio nonno ma tu che cazzo vuoi da me?”, gli chiedo guardandolo dritto negli occhi quasi come a sfidarlo
“Voglio darti il mio cazzo”
Dicendomi questo mi prende per un braccio e mi porta nella stessa cabina bagno dove avevo pisciato poco prima. Quasi d’istinto abbasso la tavoletta del water sedendomici sopra mentre Rafael nel frattempo si apre la patta e spostando un boxer azzurro libera il suo cazzo. Un obelisco di carne marmorea già scappellato che ad occhio e croce può essere sui 23cm. Rafael mi prende la testa e me l’avvicina al cazzo mentre io apro la bocca e lo accolgo tutto nelle mie caldi fauce. Rafael emana un sospiro di goduria e inizia a scoparmi la bocca come se fosse la fica della moglie.
“Hai una bocca che sembra un’idrovora”
“Grazie…mmpphh…l’ho addestrata con il cazzo…mmpphh…di mio nonno e di tutti…mmpphh…gli altri che ho conosciuto…mmpphh…da ragazzino”
“E anche con quello di Pedro”
“Come lo sai?”, gli dico togliendomi dalla bocca quella bestia carnosa
“Quindi l’ammetti?”
“Ok, lo ammetto”
“Avevo ragione” e subito mi ficca ancora il suo cazzo in bocca “oggi in chiesa ho notato che non gli hai fatto gli auguri ed io ho fatto due più due conoscendo Pedro”
“In che senso?”, dico quasi soffocando
“Ho addestrato io il culo di Pedro. E’ una cosa divina”
Ecco perché quando l’ho scopato anche io la strada era già aperta. Mi viene su un’erezione e sono costretto a tirarmi fuori il cazzo e a masturbarmi
“Complimenti per l’arnese. Quant’e’?”
“19cm”
“Minchia”, dice Rafael prendendo la mia testa e scopandomi
Ogni tanto mi fa prendere aria ma continua sempre a fottermi la bocca e qualche volta mi colpisce anche l’ugola. Quando me lo sfila, dei filamenti di presperma e saliva ricoprono la sua cappella scendendo lungo tutto il tronco del cazzo che io mi infilo di nuovo in bocca e continuo a succhiare.
“Devo venire”
“Vienimi in bocca, bastardo”, gli dico quasi come un imperativo
Rafael mi spinge ancora il suo cazzo dentro la mia bocca ma poi si ferma di colpo, mi prende la testa con le mani e sento i suoi schizzi sulla mia lingua. Sono tanti e lui mugola di piacere mentre io ingoio la sua sborra. Quando me lo sfila dalla bocca gli do due leccate per ripulirlo, poi se lo rimette nei pantaloni, si chiede la lampo ed esce. Io prendo il mio cazzo, mi masturbo come un matto e con ancora il sapore della sborra di Rafael in bocca che mi eccita, vengo anch’io sparando il mio carico per terra nel bagno. Mi rassetto, prendo un fazzoletto e pulisco per terra quando un’ombra si presenta davanti a me. E’ ancora Rafael con il bicchiere che aveva in mano quando entrò nel bagno ma stranamente sembra più pieno di prima.
“Apri la bocca”, mi ordina
“Cosa vuoi fare?”
“Voglio farti bere tutto quello che esce dal mio cazzo”, mi dice
Faccio per alzarmi ma mi da una spinta e mi fa di nuovo sedere sul water.
“Se non lo fai, vado di là e rovino la tua famiglia di pervertiti”
Io guardo quel bicchiere. Devo dirvi che l’idea di bere il suo piscio mi stuzzica ma la mia reticenza porta Rafael ad attaccarmi ancora.
“Ok, l’hai voluto tu”
Istintivamente allungo il braccio ed apro la mano per prendermi il bicchiere.
“Brava troietta”
Rafael mi mette il bicchiere in mano e io l’avvicino alla mia bocca. L’odore e’ pungente e il colore e’ giallo scuro segno che aveva bevuto troppo e per troppo tempo l’aveva trattenuta. Faccio coraggio e bevo il primo sorso attento a non rovesciarmela addosso. La ingoio quasi senza assaporarla anche se alla fine non posso fare altro.
“Sa di spumante, vero?”
Mi dice Rafael sghignazzando prendendosi il bicchiere ed andando via. Io mi alzo, esco dalla cabina bagno e mi avvicino al lavabo per sciacquarmi la bocca. Non so come ma la mia mano si ferma, non vuole aprire il rubinetto e spazzare via dalla mia bocca un sapore al quale comincio ad abituarmi e che comincia lentamente a piacermi.
“Cazzo”, penso
Ho un’altra erezione ma questa volta devo tenerla sotto controllo non vorrei che qualcuno entrasse nel bagno e mi trovi intento a masturbarmi. Così esco dal bagno e ritorno alla festa di matrimonio di Claudia e del mio Pedro. Gli occhi lo cercano ma si fermano su mio nonno seduto accanto a suo figlio (mio padre) e sua nuora (mia madre). Il sapore del piscio di Pedro mi fa venire un’idea. Non appena mio nonno mi darà l’indirizzo del suo albergo dovrò farmi pisciare in bocca, anzi, dovrò farmi fare direttamente la doccia con il suo piscio come ho visto in tanti film su internet che prima schifavo ma che adesso non vedevo l’ora di realizzare.

FINE CAPITOLO 3

TO BE CONTINUED

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