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Gay & Bisex

La mia adolescenza 4


di FRANK_1987
21.01.2019    |    10.371    |    7 9.2
"Mi piacerebbe passare un bell’ultimo giorno di vacanza”, mi dice Thierry alzandosi e andando via Di sicuro non voglio farmi perdere l’opportunità di stare..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Un nuovo capitolo uscirà ogni lunedì. Questi racconti si collocano prima dell’inizio della saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”. Possono essere considerati dei prequel non dei sequel, quindi, se volete leggerli immedesimandovi, dovrete dimenticare tutto quello che avete letto finora o almeno cercare di posticiparlo nella vostra mente in modo da rendere queste letture più facili senza confondervi cronologicamente.

Tappato prima della scuola

CAPITOLO 4

Sono ormai passati un paio di giorni da quando mio cugino Carlo e’ tornato nella sua città e il suo cazzone mi manca incredibilmente. Mi manca averlo dentro di me ogni volta che ne aveva voglia, mi manca toccarlo con le mani sentendo il suo calore e mi manca percepire il vibrare che aveva quando eiaculava. Mi manca anche assaggiare la sua sborra che mi mescolava sempre in pietanze o bevande per farmela assaporare come se fosse Ambrosia, il nettare degli Dei, di cui io non dovevo sprecare neanche una goccia. Avevo deciso di dedicarmi alla ricerca di un nuovo cazzo da far entrare nella mia collezione privata ma al momento quello del mio sverginatore, unico uomo che sta usufruendo del mio culetto ancora minorenne, mi soddisfa pienamente. In fondo sono 25cm di cazzo di uomo maturo e chi non si troverebbe appagato ad avere a che fare con un bestione del genere? Mancano due giorni alla fine delle vacanze estive, Settembre e’ arrivato da poco ed io, nonostante sono uno studente modello, mi sono ridotto all’ultimo momento per finire i compiti che i perfidi professori c’avevano assegnato a fine anno. D’altronde avevo di meglio da fare che studiare. Se vi mettessero ad un bivio dovendo scegliere se passare l’estate studiando oppure scopando con dei cazzi mai visti, voi che cosa scegliereste? Io ho scelto la seconda opzione quindi adesso devo arrangiarmi anche se non ci metto molto a finirli. Tra due giorni inizia un nuovo anno scolastico e decido di prendermi un attimo per rilassarmi. Scendo in spiaggia, il sole non brucia quasi più, mi tolgo la maglietta bianca e mi siedo su un asciugamano per poi sdraiarmi con le mani dietro la testa. Il sole accarezza dolcemente il mio corpo con i suoi raggi delicatissimi e questo mi piace, in fondo “IL SOLE” e’ un parola con radice maschile nella lingua italiana ed essere accarezzato da un maschio “stellare”, e’ l’apoteosi del piacere. Reclino il capo verso destra e verso sinistra per osservare la mercanzia che possono offrire questi ultimi giorni di ferie e poco più in là, la mia attenzione viene attirata da un maschio adulto, muscoloso, con i capelli castano scuro tirati all’indietro dall’acqua che l’ha appena bagnato e un tatuaggio che ricorda una collana che parte dalla spalla destra fino a quella sinistra passando sopra i suoi pettorali. Le goccioline d’acqua scendono dai suoi capelli, gli percorrono la faccia e gli finiscono sul torso scivolando lungo la tartaruga per finire il loro tragitto sullo slip arancione ormai saturo d’acqua e bello gonfio. Una secrezione di saliva acquosa cola dal lato destro del mio cavo orale che prontamente asciugo e lui mi guarda sorridendomi. Chissà per quale motivo quel Dio greco mi mette soggezione, quindi mi sdraio su un fianco dandogli le spalle. Non so perché mi sia posizionato in questo modo sarà perché ho avuto davvero vergogna di essere stato scoperto mentre lo osservavo con sguardo libidinoso oppure perché voglio fargli notare le mie chiappette sode e strette in un pantaloncino aderente rosso? Di sicuro come lui ha fatto colpo su di me, anche io ho fatto colpo su di lui perché un’ombra oscura il tiepido e timido sole settembrino per poi scoprire che quell’Adone si e’ seduto accanto a me. Ha la schiena leggermente curvata in avanti perché le mani incrociate e arpionate alle sue ginocchia gli fanno assumere questa posizione. Ora ha i capelli arruffati e posso notare che ha gli occhi verdi smeraldo. Le sue braccia sono sproporzionatamente muscolose ma non e’ un muscolo duro ma ha quel qualcosa di morbido, un qualcosa che ti fa venire voglia di toccarlo immediatamente.
“Ciao sono Thierry”, esordisce l’uomo stritolandomi la mano
“Giulio”, gli rispondo
“Da quanto sei qui?”
“Da tutta una vita. Io ci abito qui”
“Abiti in questo splendore? Che fortunato”, mi dice quasi rosicando
“Tu di dove sei?”
“Francia. Abito in un piccolo paesino sulle Alpi. Ho sempre sognato di venire in Italia. Amo moltissimo il mare e il sole”
“Io li detesto”
“Eppure ti hanno dato una bella abbronzatura“, io sorrido sornione “quanti anni hai?”
“Quanti me ne dai?”
“Vediamo…18, 19”
“18, compiuti a Giugno”, mento spudoratamente
“Perfetto, volevo dire ok”
Noto nei suoi occhi una luce diversa e questa luce si e’ accesa da quando gli ho detto di essere maggiorenne. Non lo sono ancora, ho compiuti 17anni a Giugno e non 18 ma voglio quell’uomo e se devo averlo mentendo sulla mia età perché per lui e’ un problema andare con un minorenne, non me ne frega niente. In fondo lui potrebbe tirarsi indietro scoprendo la verità ma se gliela comunicherò solamente quando mi avrà farcito il culetto, capirà che non mi ha preso con la forza, che sono stato io a volerlo arrivando a diventare un bugiardo.
“Io ho sempre amato la Francia. Studio francese a scuola e mi piacerebbe visitare Parigi”
“Fammi sentire la tua pronuncia”
“Mi vergogno un po’”, gli dico arrossendo
“Ti vergogni di parlarmi in francese mentre non ti vergogni di guardarmi come hai fatto poco fa?”, colpito e affondato
“Ok, che cosa ti posso dire? Voulez vous coucher avec moi?”, pronuncio facendo ridere Thierry
“Complimenti, bella pronuncia”
“Grazie”
“Hai una perfetta erre moscia”
“Anche tu. Spero che di moscio hai solo la erre”, proseguo sfacciatamente
“Vorresti scoprirlo? Soggiorno in un hotel qui vicino, se vuoi puoi venire a farmi visita stasera”
“Mi piacerebbe moltissimo”
“Stanza 27. Ci vediamo verso le 22. Mi piacerebbe passare un bell’ultimo giorno di vacanza”, mi dice Thierry alzandosi e andando via
Di sicuro non voglio farmi perdere l’opportunità di stare tra le sue braccia muscolose, seduto sul suo cazzo piantato dentro il mio culo. Domani Thierry tornerà nel sue paese alpino e non avrò più possibilità di farmi scopare da lui per questo motivo cerco di velocizzare le cose da fare nel pomeriggio anche se poi la sera scopro che mia madre ha invitato una sua amica e la sua figlia 17enne sperando che noi due possiamo fidanzarci. Non pensate male, non e’ un matrimonio combinato come potreste immaginare sapendo che vivo al Sud, ma e’ solo che mia madre non mi ha mai visto con una ragazza e la bellezza della figlia della sua amica può, secondo il suo parere privo della conoscenza sulla mia sessualità, poter far breccia nel mio cuore. Sono ormai le 21.30 passate quando decido scostumatamente di salutare le nostre ospiti con la scusa che un amico mi sta aspettando e prendo il motorino dirigendomi verso l’hotel dove soggiorna Thierry. Il receptionist mi fa salire di sopra e lui apre la porta, bello come il sole.
“Ciao, Giulio, ti aspettavo”, esordisce
“Eccomi qua”
“Entra”, mi dice ed io entro mentre lui chiude la porta “temevo non venissi”
“Non mi sarei mai fatto perdere quest’ occasione”
“L’ho capito che sei uno che prende quello che vuole”
“Adesso voglio quello”, gli dico indicando la sua patta già bella gonfia “e sto venendo a prenderlo”
Mi inginocchio davanti a lui che e’ scalzo ed indossa una canottiera bianca e dei jeans corti sdruciti. Metto le mie mani sul suo bozzo e lo massaggio da sopra i pantaloni mentre Thierry mi accarezza la testa scompigliandomi i capelli. Bacio il suo cazzo ancora avvolto e lecco la stoffa del pantaloni in prossimità della cappella non rendendomi conto se la macchia che si e’ formata e’ dovuta alla mia saliva o al suo pre-sperma. Continuando a leccare, infilo le mani dentro la sua canottiera massaggiandogli gli addominali scolpiti nonostante i suoi 41anni e poi scendo nuovamente in prossimità del suo malloppo, sbottono la lampo, allento il pantalone e viene fuori un cazzo in erezione di 20cm. Ha ancora la cappella semi avvolta dalla pelle del prepuzio ed io, prendendolo in mano, glielo sego leggermente e poi lo metto in bocca. Pompo il cazzo del francese con la mia boccuccia da puttana, poi gli sollevo la pelle del prepuzio in modo che copra ancora una volta la cappella, gliela lecco all’interno e me lo rimetto in bocca scappellandoglielo. Il francese mi tiene ferma la testa con la sua mano sinistra e muove il suo cazzo dentro le mie fauci tanto da far formare il gonfiore della sua cappella sulla mia guancia destra.
“Cazzo, ci sai proprio fare”
“Sono un…mmpphh…esperto ormai”
“Quanti ne hai succhiati?”, mi domanda
“Molti”, gli dico senza precisare il numero perché i cinque cazzi che mi sono spompinato fino ad ora mi sembrano un po’ pochi e non voglio rovinargli l’idea che si e’ fatto su di me, cioè che sono un puttanone nato
Mi tolgo il cazzo dalla bocca e gli lecco le palle, prima singolarmente e poi tutte e due insieme, gli lecco anche l’asta e la cappella finendo per rimettermi in bocca il cazzo del transalpino. Thierry mi prende per la nuca e mi scopa la bocca, poi lo toglie nuovamente e lo sbatte sulla mia lingua e sul naso punendomi. Intanto mentre lo succhio, si leva il pantalone e si toglie anche la canottiera. La mia eccitazione e’ tanta e inizio a sfregarmi il cazzo da sopra il pantaloncino, lui se ne accorge e mi fa alzare, mi leva la maglietta e mi toglie il pantalone e l’intimo tutto insieme. Rimane meravigliato del mio cazzo, evidentemente aveva immaginato che una puttana come me non potesse avere una dotazione simile ma inferiore, perciò si inginocchia davanti al mio obelisco e prima gli da un’annusata e poi me lo succhia. E’ una bella sensazione che ho provato rare volte e sentire il calore delle labbra di un uomo intorno al mio cazzo mi fa eccitare ancora di più. Ora capisco cosa provano quello che vengono succhiati da me e allora gli prendo la testa con le mani e gli scopo il cavo orale senza pietà. Dopo un po’ di tempo, Thierry sputa il mio cazzo fuori dalla sua bocca insieme alla saliva, si solleva e mi bacia appassionatamente mentre le nostre mani percorrono i nostri corpi. Il suo e’ muscoloso ma anche morbido, non floscio ma soffice come se fosse un marshmallow.
“Voglio scoparti, tu lo vuoi?”, me lo domanda
“Sono qui apposta”
“Vieni con me”
“Dove mi porti?”, gli domando
“Devo prepararti il culo, così posso scoparti meglio. Sei così bello che non voglio farti del male. Voglio che ti ricordi di me con dolcezza”
Thierry mi fa poggiare ad un cassettone con le gambe aperte e il culo sporgente verso di lui. Il francese si abbassa dietro di me e con le sue mani grandi mi allarga le chiappette osservando il mio buco del culo oscenamente aperto e poi inizia a leccarmelo. Io muovo il mio sedere in corrispondenza della sua faccia mentre lui mi stimola la rosellina con la lingua e con una mano mi masturba. Mi lecca il buchetto e anche il mio pene che pende verso il basso per poi risalire lungo l’asta, le palle, il perineo e ricomincia a leccarmi di nuovo il buchetto. Usa la lingua come un pennello e io strofino la mia apertura anale contro la sua bocca così che il suo organo gustativo diventi una carta di credito che viene strusciata tra le mie meline diventate quei dispostivi dei supermercati usati per pagare con la Visa o la MasterCard. Thierry mi tocca la schiena mentre io continuo a strofinare il mio culo sulla sua faccia. Sono molto accaldato e anche lui perché mentre mi accarezza le spalle, penzolo un po’ di più con la testa e osservo il suo cazzone sempre eretto che viene masturbato dal proprietario con l’altra mano e un filo luccicante pende dalla sua uretra.
“E’ tempo di fottere”, mi dice alzandomi
“Così va bene?”, gli chiedo mantenendo la posizione aggrappato al cassettone
“No, voglio che ti siedi sul mio sgabello”
“Sgabellone, vorresti dire”, Thierry accenna un sorriso
“Su, impalati, troietta”, mi suggerisce mentre si e’ seduto sul divano e intanto ha indossato un preservativo
Mi avvicino a lui, mi poggio con le mani sulle sue spalle abbracciandolo per il collo e mi aiuta a sedermi sul suo pube. Mentre con la mano destra mi tiene aperta la chiappa corrispondente, con la mano sinistra si prende il cazzo e lo indirizza contro il mio buchetto centrando l’obiettivo. Lo bacio appassionatamente mentre inizio la cavalcata e lui mi abbraccia per le chiappe. Continuando a baciarlo, lo accarezzo su tutto il suo corpo muscoloso e morbido allo stesso tempo e lui mi prende per i glutei e aumenta il ritmo della scopata facendomi spalancare la bocca dall’eccitazione. Cogliendomi alla sprovvista, mi bacia sul mento mentre io con una mano mi aggrappo al suo collo e con l’altra gli tasto il petto. Thierry si solleva un po’ da sopra il divano immaginando che voglia cambiare posizione ma invece mi fa sollevare ancora di più le gambe verso le sue spalle e, prendendomi per la schiena, si alza iniziando a stantuffare il mio culo in piedi. Ha una forza straordinaria riuscendo a sopportare il mio peso, nonostante sia io magrolino, e scopandomi forsennatamente, gemo come una cagnetta in calore per tutto il tempo dell’amplesso.
“Scopami Thierry, scopami”, lo incito
“Sei una puttana”, mi risponde lui smettendo di scoparmi in piedi ma rimanendo sempre ben piantato con il suo uccellone dentro di me
“Io ti ho adescato in spiaggia e tu devi farmela pagare”
“Ti piacciono questi giochetti, eh?”
“Mi fanno impazzire”
“Vediamo”, mi dice gettandomi su un letto togliendomi il suo cazzo dal culo
Sono con le gambe in aria sul letto di Thierry e con una mano mi massaggio il buchetto vergognosamente allargato a dismisura dal suo cazzo e con l’altra mano mi sego. Thierry mi guarda eccitato e poi si avvicina a me, mi allarga le chiappe e dopo avermi sputato sulla rosellina, inizia ad accarezzarla e a schiaffeggiarla prima dolcemente e poi quasi con ferocia. Ci infila dentro qualche dito che viene risucchiato al suo interno e quasi ci galleggia per come sono aperto. Di certo, prima di incontrare Thierry il mio foro anale non era chiuso, sigillato, ma adesso non lo e’ ancora di più perché lui, con la sua scopata in piedi dove sentivo il mio culo aprirsi esageratamente, mi ha profanato meglio di chiunque altro.
“Te lo mangio questo culo”
“Lo sai che non e’ fatto per mangiarlo?”, gli ricordo scompigliandogli i capelli mentre mi lecca il buco del culo
“Lo so e tra un po’ continuerò a scopartelo ma ora voglio leccartelo per bene”, mi dice “tra poche ore tornerò a casa mia e mai mi e’ capitato di leccare un buco così soffice”
“Lecca, lecca”, gli faccio
Thierry continua a leccarmi il buco con la sua calda lingua. Mi apre le chiappe, e di conseguenza la rosellina, mettendo in mostra la carne del mio intestino che, nonostante faccia ancora caldo, percepisce un leggero frescure. Il francese smette di leccarmi e, tenendomi la gamba destra sollevata mentre l’altra penzola ed io mi sego, mi penetra nuovamente con il suo randello imballato con il condom. Fotte il mio culo così bene che e’ un piacere avere il suo cazzo dentro di me. Non che con gli altri non mi sia piaciuto ma sto constatando che mi tromba così bene per lasciarmi una buona impressione o forse i suoi quarant’anni suonati gli hanno dato la capacità di sapere fare bene quello che sta facendo. Per tutto il tempo della scopata, mi masturbo cercando di rallentare per evitare di sborrare mentre ancora voglio godere del suo cazzo duro dentro il mio intestino. Thierry lascia andare la mia gamba destra e, poggiandosi con le mani sul materasso, continua a scoparmi e a baciarmi contemporaneamente. E’ davvero un piacere baciarlo e accarezzare quel corpo muscoloso che sta approfittando di me, di un ragazzino di 17anni che ha mentito sulla sua età pur di avere un altro cazzo dentro al culetto.
“Trombami più forte”
“Sicuro?”
“Si, voglio che mi fai male”
“Ma mi dispiace un po’ farlo”
“Sei un uomo che sta scopando un ragazzo, non una checca”, lo provoco schiaffeggiandolo
Il francese si arrabbia e comincia a scoparmi più forte. Io ansimo dal piacere e dal dolore che il suo cazzo mi da entrando dentro il mio ano. Ha il pene bello tozzo alla radice e quando affonda sempre di più ho come la sensazione che il mio buco del culo si dilati e la paura che rimanga così aperto per sempre. Mentre Thierry mi scopa selvaggiamente tenendomi per le gambe aperte, io lo bacio appassionatamente mettendogli le mani intorno al collo e accarezzandogli la guancia osservando negli suoi occhi il vigore di un uomo che vuole assecondare le fantasie della sua puttana. Baciandomi e rallentando la scopata, si gira sulla schiena mentre io gli salgo addosso sempre senza togliere la sua proboscide da dentro di me. Ci baciamo ancora per un po’, strofino delicatamente il mio cazzo eretto contro il suo ombelico, poi mi sfilo il suo dal culo, mi giro dandogli la schiena ed indirizzo ancora una volta il suo cazzo nel mio orifizio. In questo modo mi tiene le gambe in aria all’altezza dalle ginocchia ed io mi masturbo. Il suo cazzone avvolto nel preservativo ora non mi fa male come prima e non riesce ad usare tutta la sua forza per scoparmi ma quella che usa per spingere il suo bacino contro di me, mi appaga enormemente.
“Ti piace il mio cazzo?”, mi domanda
“Mi piace il tuo cazzo”
“Dimmelo in francese. Mi avevi detto che sapevi parlarlo”
“J’aime ta bite” (Amo il tuo cazzo), gli dico
“Continua”
“Baise mon cul, bâtard” (Scopami il culo, bastardo), gli faccio “Tu aimes mon cul, hein” (Ti piace il mio culo, eh?), gli chiedo
“Je l’aime beaucoup” (Mi piace molto), mi risponde
Thierry mi scopa a gambe aperte mentre io mi masturbo il cazzo che ormai e’ talmente duro che a tratti mi scivola di mano. Quando il francese mi bacia la spalla sinistra continuando a trombarmi, non resisto più ed eiaculo così tanto che il primo schizzo mi si appiccica sul petto mentre tutti gli altri li riverso sul mio addome. Venendo, contraggo il culo costringendo Thierry a rallentare la scopata altrimenti sarebbe venuto nel preservativo. Con una mano raccoglie la mia sborra che ho sul petto e l’assaggia leccandosi le dita facendo la stessa cosa con quella che e’ ancora attaccata sul mio ventre e che si sta liquefacendo colandomi lungo il fianco sinistro. Thierry esce dal mio culo mentre io mi sdraio sul letto che e’ umido dei nostri sudori. Lui si inginocchia dalla parte destra del mio corpo e inizia a masturbarsi il pene in corrispondenza della mia pancia levigata. Io gli accarezzo il braccio sinistro e il relativo pettorale e poi il francese sborra su di me tutta la sua essenza maschile. La raccolgo con le mani freneticamente come se fosse la prima volta che vorrei assaggiare la sborra di un uomo e mi lecco le mani mentre lui si abbassa leggermente toccando i suoi talloni con le chiappe, mi sorride ansimando e poi anche lui lecca la nostra sborra mescolata. E’ un maschio alfa gay ma quando si tratta di sperma da leccare e assaporare facendocelo spruzzare in faccia o addosso, diventiamo tutti delle checche sfrante. Quando si solleva, noto che un po’ di sperma e’ rimasto sulla punta affusolata del suo cazzo ed io mi adopero immediatamente per ripulirglielo facendogli fare dei sussulti di piacere.
“Vieni con me in Francia”, mi dice
“Cosa?”
“Voglio stare con te”
“Non posso, ho la scuola”
“Ma sei maggiorenne. Puoi decidere tu della tua vita adesso”
“Lo so”, gli dico continuando a mentire sulla mia età “ma non posso lasciare la mia famiglia così di punto in bianco. Ho paura che scoprano di me”
“Ok non voglio forzarti”, mi dice candidamente “spero che l’anno prossimo ti troverò ancora qui. Anzi no, spero che tu possa andartene via da questo posto e che sia felice con mille cazzi”
Sorrido sperando che il suo desiderio nei miei confronti si avveri. Mi alzo dal letto e i rimasugli della sua sborrata e della mia, ormai mescolati e disciolti, mi colano dall’addome lungo il pube e con Thierry entriamo nella doccia lavandoci e insaponandoci come due amanti prima che lui prenda l’aereo e ritorni nel suo paese d’origine lasciandomi un bellissimo ricordo su di lui così come io ho gli ho lasciato un bellissimo ricordo su di me perché era anche arrivato a chiedermi di partire con lui, probabilmente per vivere insieme e diventare una coppia fissa magari anche aperta, conoscendo altre persone. Thierry ha segnato la fine dell’estate, una stagione che ho trascorso all’insegna delle scopate con un francese tutto muscoli, il mio sverginatore ma anche con mio cugino lombardo per adozione. L’ultimo weekend di queste calde vacanze e’ ormai finito. Mancano soltanto poche ore e domani mattina dovrò svegliarmi per iniziare il mio quarto anno di liceo. Rivedo nuovamente i miei vecchi compagni, compresi Franco e Stefan, che hanno cambiato fidanzate nel frattempo, e pure Giorgio che ormai ha abbracciato la sua parte omosessuale, venuta a galla per colpa del padre Giovanni, e sfoggia un abbigliamento sgargiante tipico delle persone effeminate (SENZA OFFESA), abbigliamento che io, nonostante al momento mi consideri un gay passivo, non indosserei mai e poi mai. Ma in fondo fa bene ad ostentare il tutto perché così almeno vive serenamente la sua sessualità senza fregarsene del pensiero degli altri, cosa penalizzante qui al Sud Italia. Quando la campanella suona, entro in classe e mi siedo ad un banco che quest’anno non condividerò con nessuno, visto le tensioni con Giorgio. Durante la ricreazione, però, nel corridoio del mio liceo noto…

FINE CAPITOLO 4

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI.
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