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Gay & Bisex

Vita di coppia 23


di FRANK_1987
05.01.2020    |    3.145    |    1 7.2
"Così, usa tutta la sua forza per spingere il suo membro esagerato in me e il mio nell’intestino del mio fidanzato..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Questi racconti si collocano dopo la saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”

Brindiamo

CAPITOLO 23

Mancano due giorni a Natale. Mi sveglio nel mio letto accanto a Mario e lo guardo mentre dorme. Poi vado in salotto e mi fermo davanti al presepe e all’albero di Natale. Per tutto questo periodo, cerco di rendere le cose il più piacevole possibile. Sono passati due anni da quando abbiamo addobbato la casa per le feste l’ultima volta e mi sembra una vita. Sposto le decorazione dell’albero in modo che in nessun punto ci siano spazi vuoti. Mi piace carico ma solo di palline preferibilmente rosse, il colore tradizionale del Natale. Sposto anche i personaggi del presepe per disporli omogeneamente all’interno della capanna. Lo so, sono fissato ma e’ il mio mese preferito e voglio che sia tutto perfetto. Faccio il caffè e intanto si sveglia Mario. L’unica cosa dell’inverno che odio sono i pigiamoni. Solo per questo motivo, desidero che arrivi l’estate così che possiamo svegliarci nudi o con quei pochi vestiti addosso ed ammirare le rispettive erezioni mattutine. Ma tanto ormai ho già visto tutto del mio fidanzato quindi potrebbe anche vestirsi con il burqa nella stagione calda perché immagino le sue forme e lui le mie. Prima di andare a lavoro, incontriamo Pietro. Ci informa che zio Mariano e’ andato a fargli visita perché voleva rivedere la casa dove ha passato la sua adolescenza prima di partire per il Brasile. Lo trova un bell’uomo, non posso dargli torto, e gli piacerebbe molto fare sesso con lui. Credo che anche allo zio possa fare piacere ma mi ingelosisco un po’. Non so se continui a vedere altri uomini, donne o transessuali mentre e’ sposato con Cecilia, ma vederlo scopare con una persona che conosco mi farebbe infuriare. Dopo aver fatto sesso con Pietro, io e Mario andiamo a casa di papà dove sta ospitando la famiglia carioca.
“Come stai, mio maricas?”, mi domanda zio abbracciandomi per i fianchi davanti a Mario
“Bene, grazie”
“Mmh, lo vedo come stai bene. Guarda che fisico hai tirato su”, mi fa Mariano toccandomi i bicipiti “e questo culetto sodo ne ha visti di altri cazzi eh?”, continua
“Si, ne ha visti parecchi”
“Mi fa piacere”
“Abbiamo iniziato a incontrare altre persone per divertirci insieme e così mi sono aperto ancora di più”, lo informo
“L’ho sempre saputo quanto sei zoccola”, mi dice zio agguantandomi per le chiappe e baciandomi il collo dopo avermelo leccato
“Scusa, non parlare così al mio fidanzato”, lo sgrida Mario “sia in mia presenza e sia quando non ci sono. Sei un villano”
“Che cosa hai detto?”, fa lo zio avvicinandosi minacciosamente al mio ragazzo “e’ mio nipote e gli parlo come voglio io, hai capito?”, gli grida in faccia
“Ma e’ il mio fidanzato e tu non hai tanto diritto come credi”
“Ah si? Ma chi cazzo sei tu per dirmi quello che devo o non devo fare?”
“Per favore, smettetela”, cerco di stemperare i toni
“Non ho ancora avuto il piacere di martellarti il culo ma se non sti zitto te lo faccio sanguinare”, fa Mariano avvertendo Mario
Mariano mi si avvicina, mi prende per i fianchi e mi bacia appassionatamente con la lingua. Sono esattamente più di sei anni che non abbiamo un contatto così ravvicinato di tipo sessuale. Mario e’ incazzato come una bestia ed io allontano lo zio, con dispiacere però, ma non prima di avergli messo una mano sui pettorali ed averglieli toccati muovendo lentamente le dita. E’ un chiaro segno che gli dovrebbe far capire che ci sto, che può farmi tutto quello che vuole lui, che Mario starà zitto e buono perché io voglio che lui si comporti così con me e magari il mio fidanzato potrebbe anche partecipare insieme a noi due almeno capirà perfettamente che lo zio non e’ la persona rude che gli e’ sembrata poco prima ma nasconde anche un animo gentile. Pranziamo da papà ed io cerco di far ragionare Mario. Gli ricordo che con lo zio ho sempre avuto questo tipo di rapporto, che mi fa piacere farmi trattare in quel modo perché mi fa sentire desiderato. E in più, se Mariano ha deciso di riprovare la gioia di ficcarmi il suo cazzone dentro al mio culetto, io voglio che questo accada perché non ho mai smesso di sognarlo la notte da quando e’ successo l’ultima volta. Il mio fidanzato mi rivela che piacerebbe anche a lui essere scopato e fargli indirizzare quell'aggressività nel cazzo e non sono nelle parole ma non gli e’ piaciuto per niente il fatto che se n’e’ fregato della sua presenza facendo i comodi suoi.
“Ne sei veramente sicuro?”, mi chiede Mario
“Si, lo sono”
“E’ che mi e’ sembrato uno sbruffone. Uno che e’ abituato a prendersi tutto nella vita”
“Lo e’. La prima volta che gliel’ho succhiato e’ successo nella dependance. Era estate e doveva prestarmi una maglietta ma siccome aveva capito che sono gay, c’ha provato ed io non mi sono tirato indietro”, lo informo
“Forse gliel’hai permesso”
“Si gliel’ho permesso perché mi piace il suo modo di fare che non e’ per niente autoritario. Si comporta in quel modo perché e’ una testa calda”
“Ok, come vuoi tu. Ma davvero ha un bel cazzo?”, mi domanda il mio fidanzato
“22cm di carne”, lo informo vedendogli brillare gli occhi “e poi hai visto che belle tempie brizzolate che ha? Secondo me anche i peletti del corpo hanno cominciato a cambiare colore. Non devo l’ora di vederglieli”
“Sei proprio una baldracca”
“E tu? Ti sei eccitato”, gli faccio notare
Mario e’ d’accordo con me. Vuole anche lui provare il cazzo dello zio. Per me non sarà la prima volta ma scoprire se e’ invecchiato anche il suo organo sessuale e accarezzare i suoi peli grigiastri, mi procura quasi un orgasmo, anche anale. In fondo Mariano ha ormai 48anni suonati e gli uomini maturi mi hanno sempre affascinato. Intanto anche Natale e’ passato. Babbo Natale non mi ha portato il cazzo dello zio ma spero che l’anno nuovo mi faccia questo regalo. Con il permesso di Mario, che ha acconsentito nel vedermi far trattare male da Mariano, qualche giorno prima della fine dell’anno lo invito a casa nostra. Non c’e’ mai stato ed e’ un onore averlo nostro ospite. E’ il luogo perfetto dove scopare nuovamente. Prima lo facevamo a casa di suo padre ma ora non posso più approfittarne, sebbene un componente della famiglia che l’ha comprata, fa sesso quotidianamente con noi. Anche sua moglie e suo figlio vengono a pranzo da noi ma poi dico alla mia zietta transessuale se può lasciarci il maritino per un po’. Quasi controvoglia, accampa la scusa di dover andare dall’estetista e che avrebbe portato Miguel a giocare con il mio fratellastro Esteban così c’avrebbe lasciati da solo. Quando zio Mariano si offre di accompagnarla ma lei gli dice che invece deve assolutamente restare con noi, lui capisce subito quello che stiamo orchestrando e sorride sotto i baffi.
“Che cosa volete fare?”, ci chiede
“Io volevo chiederti scusa”, esordisce Mario “mi dispiace di averti attaccato in quel modo. Non avevo capito bene che rapporto hai con Giulio”
“Non fa niente. E’ normale preoccuparsi per la persona che si ama”, gli dice zio “il mio maricas e’ stato davvero fortunato a trovare uno come te”
“A questo proposito, non e’ che vorresti approfittare di due maricas al prezzo di uno?”, gli domando accarezzandogli il petto
“Non vedo l’ora”, mi risponde “sono venuto per questo”
“Hai portato i preservativi?”, chiede Mario
“Io non scopo mai con quei cosi. Mi faccio sempre le analisi e sono sano”, fa lui arrabbiato
“Ma io non scopo più con una persona che non conosco senza proteggermi”
“Non importa”, intervengo io prima che lo zio possa picchiare Mario “ci sono dei profilattici di là nel secondo cassetto”, ricordo al mio fidanzato “ti andrebbe di scopare lui con il preservativo e me, senza?”, chiedo a Mariano
“Va bene, lo faccio solo per te e non per lui che mi sta rompendo il cazzo”
Zio si alza dalla sedia e si avvicina a noi. Dal suo jeans si intravede la forma della sua banana. Un bastone di carne e’ posizionato sulla sinistra e lui se lo massaggia con voglia e ci guarda accattivante. Io, che sono il suo familiare, mi avvicino, gli sollevo un po’ il maglione e gli sbottono la patta facendo prendere aria al suo cazzone. Me lo infilo in bocca mentre Mariano e Mario iniziano a baciarsi. Mi prende per la nuca con la mano sinistra e mi fotte la bocca allora io infilo una mano dentro il suo pullover toccandogli il petto villoso. Erano anni che non lo facevo più ma non c’e’ voluto poi molto per riabituarmi a lui e alla sua virilità. Il mio fidanzato si denuda completamente e sale su una sedia quindi lo zio prende a succhiargli il cazzo proseguendo ad abusare della mia bocca come quando ero un ragazzino. Mi da anche uno schiaffo e uno sputo nelle fauci che io ingoio con piacere. Mario mi spinge la mia testa contro il pube di Mariano ma poi scende dalla sedia. Si avvicina al divano e si inginocchia sui cuscini. Io mi alzo e mi svesto di ogni indumento. La stessa cosa fa zio mostrandomi nuovamente il suo fisico ma non e’ più quello di una volta. E’ tonico, chiaramente, ma incominciare a cedere in alcuni punti, soprattutto i suoi pettorali che pendono di più rispetto a prima rimanendo comunque solidi. Ma la peluria brizzolata del suo corpo nasconde ogni imperfezione che l’età, ahimè, gli sta arrecando.
“Venite, voglio succhiare le vostre minchie”, fa Mario
“Hai sentito nipotino?”
“Ho sentito zietto”
“Fa sempre così?”, mi domanda
“Quasi ogni volta”
“Presto non resisto”, esclama il mio fidanzato
“Io direi di farlo aspettare ancora un altro po’”
“Si, facciamolo disperare”, consiglio
“Guarda, come si tocca la rosellina”
“Chissà come gli pulsa”
“Dici che e’ abbastanza?”
“Ma si, andiamo ad usufruire di quello che ci offre”, consiglio io provando un po’ di compassione “tu devi punirlo per come ti ha parlato. Ti ricordo che con me non usavi mezze misure”, proseguo
“Ricordo benissimo”
“Allora non fargli sconti”, gli consiglio salendo sui cuscini del divano e mettendoci ai lati di Mario
Il mio fidanzato si prende le nostre nerchie e inizia a leccarle e succhiarle una per volta. Io accarezzo il corpo di zio Mariano e lo bacio. Sbattiamo i nostri cazzi sulla lingua di Mario e poi lo zio spinge la sua testa contro il mio pube costringendomi a scopargli la bocca. Non e’ una vera e propria costrizione perché per me e’ una goduria stare lì dentro. La medesima cosa faccio io con la minchia dello zio quando finisce nella bocca del mio fidanzato ma lui, al contrario di me, spinge anche il suo pube contro il viso di Mario quasi soffocandolo. Avevo dimenticato quanto sappia essere animale nel fare sesso. In passato mi prendeva senza nessun preavviso scioccandomi di quanto stesse accadendo ma poi ritornavo alla realtà e mi meravigliavo di avere di nuovo nel culo, il pene di un mio familiare. Zio Mariano toglie il suo cazzo dalla bocca di Mario. Lo faccio anche io e posizioniamo il mio ragazzo a pecorina. Sembra un manichino da sistemare in vetrina come piace a noi. Zio si abbassa dietro le sue natiche e gliele apre iniziando a leccargliele. Gliele scopa con la lingua mentre io mi faccio succhiare il cazzo. Dal godimento che sta provando, il mio fidanzato stringe più forte le labbra contro la mia minchia e mi ricordo di quanto Mariano sappia usare il suo organo gustativo per portare a sborrare anche senza averti penetrato. Dopo avergli preparato il culo ed indossato un preservativo, l’italiano naturalizzato brasiliano entra in Mario.
“Ah que prazer”, esclama come fa di solito
“Ti piace?”, gli chiedo
“E’ davvero largo”
“Dopo si apre di più”, lo avverto
“Lo spero. Ma quanti ne prendete ragazzi?”
“Nessuno era come il tuo”, risponde Mario
“Me ne compiaccio”, gli fa lo zio iniziando a scoparselo
Con una mano sulla natica, Mariano comincia a spingere il suo manganello nell’orifizio di Mario il quale e’ già provato per le dimensioni che gli sono entrate nel culo. Io proseguo a farmi succhiare il cazzo ma ogni tanto lo perde di bocca ma non e’ colpa sua. E’ lo zio che usa così tanta veemenza nel trombarsi il culo del mio fidanzato che non gli permette di concentrarsi a darmi piacere con il suo cavo orale. Mariano penetra inesorabilmente il suo budello. Con una spinta più forte lo fa cadere sui cuscini del divano e gli si sdraia sopra senza uscire dall'intestino di Mario e continuando ad approfittarne. Io mi inginocchio e poggio le mie mani sulle natiche dello zio. Voglio che tutto il suo bestione entri nel culo del mio fidanzato e spingo i suoi glutei verso il bacino di Mariano. Prosegue per una cinquina di minuti in questa posizione e poi si alza. Ha il corpo bagnato di sudore e i peli attaccati alla pelle. Con una mano si asciuga la faccia passandosela sul torso e fotte Mario senza pietà. Il mio ragazzo finalmente si accorge di dare un po’ di piacere al suo membro. Finora nessuno se n’era preso cura. Io ero intento a farmi succhiare il mio e ad aiutare lo zìo a sodomizzarlo come si deve. La schiena di Mario e’ piena del sudore che Mariano gli ha lasciato quando lo stava scopando appoggiato a lui così gliel’accarezzo cercando di bagnarmi le dita e poi me le lecco.
“Vieni qua, tesorino”, mi fa lo zio uscendo dal culo di Mario “sdraiati qui sopra”, mi ordina sbattendo una mano sul divano
“Che cosa mi vuoi fare?”, gli domando io cercando di fingere di essere spaventato ma posizionandomi come mi ha ordinato
“Ti scopo come speri che faccia”
“Con il tuo stuzzicadenti?”, gli chiedo sarcasticamente
“Questo ti sembra uno stuzzicadenti?”, mi dice muovendo energeticamente la sua mazza sulla sua mano “uno stuzzicadenti non ti farà male ma questo si”
Finisco di sdraiarmi supino sul divano e lo zio si toglie il preservativo. Da quando ho deciso dobbiamo indossarlo sia io e sia quelli che mi scoperanno, questa e’ la prima volta dopo tanto tempo che faccio sesso bareback. Spero di non aver infranto la promessa che ho fatto al mio ex fidanzato bisessuale defunto ma in fondo e’ lo zio Mariano che me lo sta mettendo nel culo. Lo stesso zio che mi cullava, che mi scopava da adolescente e anche se non so con chi abbia potuto fare sesso in tutti questi anni, io mi fido di lui. Mariano inizia a spingere il suo cazzone dentro il mio povero culetto mentre ho le gambe aperte come una rana, mi masturbo il cazzo e Mario mi bacia. Sento che il pene dello zio entrare tutto nel mio budello. I suoi peli pubici brizzolati mi solleticano il perineo e quasi mi portano alla sborrata ma cerco di resistere il più a lungo possibile. Lo zio e’ un assatanato di prima categoria. Lo ricordavo esattamente così ma forse adesso sta usando tutta la sua forza per soddisfarmi spingendo il suo grosso membro nel mio largo orifizio. Ma non deve dimostrarmi nulla, se questo e’ il suo obiettivo. Non deve provarmi che con l’età che avanza uno perfeziona la sua tecnica di scopamento perché lui non ne ha bisogno e perché so già che una volta mi scopava peggio di adesso. Prendendomi per i fianchi, muove il suo inguine contro il mio schizzandomi con il sudore della sua fronte ogni volta che si muove in avanti su di me. Io, allora, gli lecco la fronte assaporando l’asprezza della sua traspirazione.
“Cambiamo posizione?”, mi domanda uscendo da me
“Come?”, gli faccio
“Smorzacandela?”, consiglia Mario
“No, facciamo il trenino ma da sdraiati”, si decide finalmente zio Mariano raggiungendo insieme a noi la camera da letto “io scopo Giulio che scopa te”, fa al mio fidanzato “ci state?”, domanda ed io sono già posizionato su un lato con la gamba alzata
Mentre sono sdraiato sul lato destro, Mario poggia la sua schiena contro il mio petto nella mia stessa posizione e gli pianto il cazzo nel culo. Ormai e’ stato allargato da quello dello zio e non c’e’ bisogno di lubrificazione alcuna. Mariano si sdraia dietro di me ed io sollevo la gamba sinistra. Lo zio mi massaggia le chiappe, soprattutto il buchetto, poi si stende abbracciandomi e infila la sua minchia nel mio retto. Le spinte che mi da fanno in modo che io spinga e scopi anche Mario come se il mio cazzo sia un prolungamento di quello di Mariano. Quello che spinge di più però e’ lo zio perché io, ritrovandomi tra due uomini, devo limitare i miei movimenti pelvici e infatti ogni tanto la mia banana esce dal culo del mio fidanzato. Lo zio mi tiene sollevata la gamba sinistra mentre Mario si mantiene la propria e muove all’indietro il suo corpo agevolando le mie movenze un po’ impedite dal sandwich che stiamo formando. Il corpo dello zio e’ veramente abbronzato e sembra quello di un africano in confronto al nostro. Mariano allunga la sua mano destra lasciando la mia gamba, e la poggia sulla spalla di Mario. Così, usa tutta la sua forza per spingere il suo membro esagerato in me e il mio nell’intestino del mio fidanzato. Queste sue iniziative erotiche mi fanno ricordare tutte quelle che ha intrapreso quando eravamo più giovani. Quando mi scopava in casa in presenza di papà oppure davanti ad un modello tatuatissimo che poi e’ diventato uno dei suoi gigolò fino a quando mi ha scopato nel bagno di un locale.
“Si, spingete, spingete”, urla Mario
“Ora finalmente la smetterai di alzare la voce contro di me”, gli ricorda lo zio
“Scusami, non lo farò più e se lo faccio, tappami la bocca con il tuo cazzo”, gli risponde il mio fidanzato
“Te lo sei saputo scegliere proprio zoccola”, si complimenta
“Grazie, zietto”
“Però mai quanto te”, mi dice baciandomi
Zio Mariano continua a spingere il suo cazzo dentro il mio culo. Io non resisto più e scarico il contenuto delle mie palle nel retto del mio fidanzato. Mario, a sua volta, si sega e sborra sul suo interno coscia. Tolgo il cazzo dal suo culo e un rivolo di sperma cola dal buchetto. Zio lo prende con una mano e me lo infila in bocca facendomelo gustare. Poi anche lui si leva dal mio sfintere e si inginocchia sul letto. Io mi metto tra le gambe di Mario e gli lecco la sua sborra. Con uno strattone, Mariano mi fa posizionare la testa vicino a quella del mio amore. Lui si erge sul materasso come un’imponente statua greca e si masturba sborrando sulle nostre facce. Io e il mio fidanzato ci lecchiamo a vicenda cercando di raccogliere più liquido seminale possibile con le nostre lingue. Zio Mariano si abbassa su di noi e lecca i residui della sua sborrata dai nostri visi. Scende dal letto trionfante e si avvia verso la porta. Mi e’ sempre piaciuto vederlo allontanarsi da me dopo avermi trombato e il suo corpo, rispetto a prima, e’ diventato più massiccio che tra un po’ rimane incastrato tra gli stipiti della porta e per uscire gli serve camminare di lato come gli egiziani. Quando zio esce completamente dalla stanza, io e il mio fidanzato ci abbracciamo appassionatamente. Sebbene il suo non sia stato un cazzo nuovo dentro al mio culo, per Mario quello dello zio lo e’ stato eccome ed e’ fiero di essersi fatto trombare.
“Sei felice di esserti fatto scopare dallo zio?”, gli chiedo
“Felicissimo”
“Tra poco la sua vacanza finirà”
“Mi manca già”, mi dice dispiaciuto
“Però possiamo usufruire del suo cazzo come e quando vogliamo”
“Credi che Cecilia se la prenderà a male?”
“Certo che no. Con tutti quelli che lo zio si scopa in Brasile, se voleva arrabbiarsi, l’avrebbe anche lasciato appena sono andato in vacanza io da loro anni fa”
“Bene. Non vedo l’ora di assaggiare ancora il suo sperma”, esclama Mario
“E’ davvero saporito, eh?”, constato io chiedendoglielo
“Sembra orzata”
“Chi vuole assaggiarne un po’?”, domanda la zio entrando con una zuppiera piena di liquido giallo
“Che cos’e’?”, fa Mario
“Il mio spumante. Non e’ ancora l’ultimo dell’anno ma dobbiamo brindare lo stesso perché io e Giulio ci siamo ritrovati e perché ho incontrato un’altra troietta”, dice lo zio
Mariano poggia la zuppiera su un mobile e va ancora in cucina a prendere due bicchieri e un colino. Quest’ultimo lo usa per riempire della sua pipì i bicchieri come fosse punch durante le feste liceali americane. Ce li offre stracolmi ed io mando giù il mio deglutendolo senza assaporare il suo gusto. Lo faccio solo alla fine, quando si e’ depositato sulla mia lingua. Mario, invece, lo assapora lentamente come qualcosa di raro e infatti lo e’. Lo zio riempie nuovamente il mio bicchiere e anche quello del mio fidanzato fino a quando nella zuppiera non rimangono che poche gocce del suo piscio, le quali non possono essere raccolte con il colino. Per questo motivo, solleva il contenitore e riversa nella sua bocca il suo stesso spumante frizzantino e amarognolo. Si avvicina verso di noi gattonando sul letto e ci bacia mescolando i vari gusti che la sua urina ha lasciato sui nostri organi gustativi. Poi facciamo la doccia tutti e tre. Mariano scopre i nostri giochetti sessuali, dai dildo, ai fleshjack fino alle sonde uretrali. Ha deciso che vuole provarli tutti e noi siamo ben disposti a lasciarlo fare. Con l’arrivo di Gennaio, e il suo conseguente ritorno a Rio de Janeiro, perdiamo un fantastico compagno di giochi. Adesso non dobbiamo fare altro che trovarne uno nuovo. Ma d'altronde l’abbiamo già, e’ Pietro. Con lui facciamo ogni cosa che facevamo con lo zio, almeno non perdiamo il ritmo di quelle vacanze natalizie che sono ormai un ricordo.

FINE CAPITOLO 23

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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