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Gay & Bisex

Il fidanzato di mia sorella 2


di FRANK_1987
22.06.2018    |    24.418    |    8 9.6
"“Cosa vuoi fare?” “Voglio festeggiare”, risponde “Ma non andiamo fuori?” “Possiamo farlo anche qui” deglutisco anche se ho la gola secca “lo so che ieri..."
Cosa e’ successo a Giulio dopo aver incontrato per la prima volta, ed essersi innamorato, del suo futuro cognato

CAPITOLO 2

Il giorno dopo aver conosciuto Pedro, vado all’ Università, supero il mio esame e decido di festeggiare insieme ad un gruppo di amici. All’uscita dall’ Uni, vedo il suo furgone parcheggiato e Pedro che scende.
“Mamma mia, chi e’ quel fusto?”, domanda un mio amico
“E’ mio cognato Pedro”
“Ammazza, solo a vederlo sono venuto”
“Smettetela, siete dei maiali”, grida una mia amica
“Non dirmi che a te non piace. Mi farei dare una ripassatina”, gli risponde ancora il mio amico
“Vado a vedere cosa vuole. Voi aspettatemi”
Così mi allontano dai miei amici e mi avvicino a Pedro. Indossa ancora la tuta da lavoro e ha della pittura sulle braccia e sulla faccia.
“Ciao, che ci fai qui?”, gli chiedo
“Sono venuto a prenderti. Andiamo a mangiare qualcosa”
“Veramente devo andare a festeggiare con i miei amici. Ho superato l’ esame”
“Fantastico. Ma allora puoi festeggiare anche con me”
Sono indeciso. Da un lato vedo i miei amici e da un lato Pedro, il mio amore. Voglio uscire con i miei amici e anche se nella mia comitiva c’e’ un altro ragazzo gay, lui non mi attira, non quanto mi attira Pedro.
“Ok”, gli rispondo “però devo dirglielo”
“Ti aspetto”
Mi avvicino ai miei amici e dico loro che sarei andato a festeggiare con Pedro.
“D’ accordo, ma dopo ci dirai di che colore ha le mutande”, dice la mia amica ridendo insieme al mio amico gay.
Io penso subito che Pedro non indossa mutande ma boxer, sorrido, mi avvicino a Pedro e salgo sul suo furgone. Mi dice che sarebbe passato un attimo da casa sua a cambiarsi e che poi saremmo andati a festeggiare. Poi mi chiede una cosa che fa raffreddare i miei bollori.
“Senti...c’ho pensato su e non mi va di chiedere una cosa del genere al mio datore di lavoro”
“Hai bisogno di soldi? Io non lavoro”, gli dico
“No scemo. Voglio solo che tu mi faccia da testimone al matrimonio”, come già detto, sbianco.
“Sei una persona importante per Claudia e tra poco lo diventerai anche per me. Non dovrai fare altro che starmi sempre vicino durante la cerimonia”, e così dicendo mi fa l’occhiolino.
Io accetto sorridendo forzatamente e lui mi poggia una mano sul ginocchio sinistro e mi ringrazia guardandomi in faccia per la prima volta durante tutto il tragitto. Ha delle macchie di pittura sui capelli che gli coprono gli occhi e io immagino subito di avere i miei capelli sporchi della sua sborra. Scatta in me un’ altra erezione, così allontano il mio ginocchio in modo che non mi tocchi più e copro le mie parti intime con lo zaino. Arrivati a casa, scendiamo dal furgone. Vive in un vecchio stabile e il suo appartamento non e’ dei migliori. Comunque mi eccita stare lì. La sua casa mi da una sensazione di selvaggio, di animalesco che spero abbia contaminato anche il proprietario. Mi dice di mettermi comodo perché si sarebbe dato una rinfrescata e saremmo andati subito a festeggiare l’esito positivo del mio esame scolastico. Mi abbandono sul suo divano e penso:
“Ma perché e’ venuto a prendermi all’ Uni senza prima darsi una rinfrescata?”
Finito i miei pensieri, Pedro esce dal bagno. Indossa solo un boxer grigio (avrei davvero dovuto raccontarlo ai miei amici), ha i capelli bagnati e gocciolanti e noto, oltre a quelli sulle braccia, un tatuaggio sul fianco sinistro e un altro sullo stinco sinistro. Naturalmente non posso non notare che il suo boxer grigio nasconde un così bel pacco abbondante.
“Possiamo andare a festeggiare”, dice
“Ma non dovresti prima vestirti? Hai un bel corpo, di certo le ragazze ammirerebbero vedere uno come te in giro così, ma non puoi uscire mezzo nudo”
“Hai ragione”, replica, “non siamo mica sulla spiaggia. Lì si che le ragazze mi mangiano con gli occhi. E anche i ragazzi come te”
Il cuore mi batte a mille all’ora. Lui si avvicina a me, mi prende per mano e mi fa alzare.
“Cosa vuoi fare?”
“Voglio festeggiare”, risponde
“Ma non andiamo fuori?”
“Possiamo farlo anche qui” deglutisco anche se ho la gola secca “lo so che ieri sera te ne sei andato in camera tua per non vedere me e tua sorella che ci baciavamo. So anche che ti sei eccitato quando ti ho spinto sull’altalena. Anche io, ma al contrario di te, non ho voluto nascondere la mia erezione”
Infatti l’avevo vista, era impossibile non notarla
“Tu stai per sposare mia sorella e aspettate un bambino”
“E’ stato solo un incidente di percorso. Quel maledetto preservativo bucato. Ma io voglio prendermi cura di mio figlio anche se voglio qualche volta divertirmi con altre persone”
“Persone?”, gli chiedo
“Si. Mi piacciono gli uomini e le donne. Sono bisex e tu sei gay. Uno più uno fa…”
“Due”, rispondo finendo la sua frase
“Finisci le mie frasi ora?”
“Non volevo”, mi scuso
“Allora?”, mi chiede lui
“Mi sei sempre piaciuto fin dall’ inizio, ma non so se…”
Interrompe la mia frase con un bacio. Un bacio così suadente che mi abbandono a lui. Sento la sua lingua giocare con la mia.
“Adesso chi e’ che finisce le frasi degli altri?”, gli chiedo
“Tanto so che avresti voluto che finisse così”
Ci baciamo ancora. Mi prende lo zaino e lo butta sul divano. Inizia a spogliarmi lentamente fino a farmi rimanere in mutande mentre io lo tocco dappertutto. Schiena, braccia, fianchi, fino a quando le mie mani non raggiungono la sua patta. Lui toglie le mani dal suo pacco abbondante e inizia a toccarmi i fianchi, il ventre fino a mettermi le mani sul collo e baciarmi con violenza quasi come se volesse staccarmi la lingua dalla bocca. Io riprovo a toccarlo tutto anche se le mie mani istintivamente scendono sul suo boxer. Abbasso l’ elastico e salta fuori una bestia. E’ lunga sui 21cm ed e’ molto larga. Lui sorride e in un colpo abbassa le mie mutandine denudandomi. Il mio cazzo misura 19cm e lui si complimenta con me. Inizia di nuovo a baciarmi fino a scendere sui miei pettorali. Poi e’ il mio turno. Gli lecco i capezzoli, la tartaruga e mi soffermo sul suo ombelico fino a quando sento le sue mani sulla mia testa che mi spingono verso il suo cazzo. Lo ammiro per un attimo e lui mi sbatte la cappella sulle labbra e finalmente lo avvolgo con le mie labbra. Gode come un maiale e io me lo infilo tutto in bocca fino alle palle. Poi me lo tiro fuori, gli sputo sopra e gli passo di nuovo la cera. Ad un tratto mi prende per la testa e inizia a fottermi la bocca. Non riesco a respirare e anche se ci provo con il naso, lui ogni tanto me lo chiude facendomi venire un conato di vomito così sputo tutta la saliva che si e’ accumulata nella mia bocca per tutto il tempo del pompino. Lui mi fa alzare, mi bacia e poi si abbassa su di me, succhiandomi il cazzo. Io non ho la sua forza e quindi gli lascio fare il classico pompino senza impormi troppo. Poi si alza e mi conduce sul letto dove ci stendiamo e ricomincia a leccarmi dappertutto.
“Ho pensato a te per tutta la sera”, mi dice
“Anch’ io volevo che mi scopassi”
“Sarai accontentato”
Mi alza le gambe e inizia a leccarmi il buchino. Mi inserisce dentro delle dita e ci sputa sopra, prende un cuscino, lo mette sotto di me e poi inizia a spingere delicatamente la sua cappella contro il mio buchetto e in un attimo e’ dentro.
“Non stringere il culo”, mi dice
“Voglio sentirlo tutto”, gli rispondo
“Che troietta”
Comincia a spingere come un forsennato e io godo come una cagna in calore con le gambe in aria. Le sue espressioni di rabbia quando mi ficca dentro il suo cazzone mi fanno eccitare e inizio a segarmi. Alterno le seghe sul mio cazzo alle carezze che gli faccio lungo le braccia, i pettorali tirati dal movimento del suo corpo e l’addome tesissimo. Poi mi fa avvolgere le gambe intorno alla sua schiena e, continuando a scoparmi, inizia a baciarmi mentre io accarezzo le sue spalle muscolose.
“Scopami più forte”, gli dico
“Sei veramente insaziabile”
“Fammelo sentire tutto. Follame el culo”, gli dico in spagnolo pronunciando una frase imparata guardando i film porno di un famoso attore ispanico a luci rosse
Da dei colpi di reni tremendi e mi sento lacerare dal suo cazzone molto largo. Poi mi prende per la schiena, scende le sue forti mani sul mio sedere e mi solleva. Anche lui si alza e mi scopa i piedi tenendomi per il culo. Mi fa saltellare sul suo cazzo togliendo e mettendo le sue mani sulle mie chiappe mentre io mi tengo aggrappato alle sue braccia oppure mi lascio andare oscillando ma in questo modo il suo cazzo si ficca sempre di più dentro di me.
“Sei una puttana. La mia puttana”, mi dice Pedro mentre mi scopa
“Allora farciscimi”
“Ancora e’ troppo presto”
Dicendo questo mi butta sul letto e toglie il suo grande cazzo dal mio culo facendomi cambiare posizione e scopandomi a pecora così che lui possa abbassarsi su di me e spingermi tutto il suo cazzo nel mio culo.
“Oh si e’ da quando…aaahh…ti ho visto che desideravo…uuuhh…questo momento”
“Anche io. Da quella volta…ooohh…quando sull’altalena ti spingevo toccandoti…aaahh…il tuo bellissimo culetto”
“Adesso e’ tutto…ooohhh…tuo. Fanne quello che vuoi”
“Te lo apro in due. Te lo…aaahh…spacco questo culo da lurida vacca italiana”
Va avanti ancora per un altro po’, mi toglie il cazzo dal culo e mi chiede di scoparlo. Io sono incredulo perché anche se ho già fatto l’attivo non mi e’ mai capitato di scopare un maschio alfa come lui ma non me lo faccio ripetere due volte. Lo giro e inizio a leccargli il buchino e a infilarci le dita dentro come lui fece con me. Lui ansima e muove il culo come una troia levigata aprendolo lentamente per poi richiuderlo. Dopo averlo preparato per bene, glielo infilo dentro.
“Ah si, così”
“Ti faccio male?”, gli chiedo
“No, continua. Sei bravissimo”
Inizio a scoparlo piano piano per aumentare il ritmo sempre più gradualmente. Poi lo prendo per le spalle e glielo infilo tutto dentro. Lui geme a voce alta e io non posso credere che sto inculando un uomo. Proprio io che mi sento donna e in quanto tale desidero solo prenderlo nel culo e non darlo.
“Si Giulio scopami il culo”
“Come sto andando? E’ da un bel po’ di tempo che non scopo qualcuno”
“Stai andando benissimo. Spaccami il culo con il tuo cazzo”, mi incita
“Te lo infilo tutto”
Più Pedro parla, più mi eccito e glielo ficco in fondo fino a toccare le sue chiappe con i miei peli pubici. Tutto questo mi eccita talmente tanto che non resisto più e gli sborro dentro. Mi scuso con Pedro per la poca resistenza avuta e gli spiego che mi sono eccitato talmente tanto da durare poco. Lui non si scompone, anzi, mi da una carezza e poi mi bacia. Mi spinge verso il suo cazzo e glielo prendo in bocca. Me la riempie tutta e glielo succhio mentre mi aggrappo alle sue gambe pelose accarezzandogliele fin nell’interno coscia. Dopo pochi minuti spruzza il suo seme argentino sulla mia lingua, sulla mia fronte e sulle mie guance. Lecco tutto e bevo tutto e poi ci baciamo ancora. Lui si alza e se ne va ma mentre va via, noto che il mio sperma e’ uscito dal suo culo e gli ha imbrattato le gambe. Mi alzo, prendo una salvietta dal mio zaino e mi avvicino allo specchio. Ho una macchia di sborra sui capelli proprio come Pedro aveva una macchia di pittura sui suoi. Quello che avevo pensato nel suo furgone durante il tragitto a casa sua, si e’ realizzato. Mi ripulisco e poi andiamo a festeggiare fuori a pranzo. Le tre settimane che separano Pedro dall’essere un uomo sposato passano in fretta e le passiamo scopandoci a vicenda ma arriva il giorno del suo matrimonio con mia sorella e questa e’ un’ altra storia…

FINE CAPITOLO 2

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ UNA STORIA ASSOLUTAMENTE INVENTATA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI..
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