tradimenti
Ultimo atto 9

26.05.2025 |
410 |
18
"“È così che finisce?” pensò, con una fitta improvvisa al petto..."
Capitolo 9Aldo
Il mondo di Sara e mio ora era avvolto in una luce dorata.
Ogni mattina ci svegliavamo l’uno accanto all’altra, tra lenzuola calde e sguardi pieni di dolcezza, con Giulio che dormiva sereno nella sua culla.
Eravamo felici, finalmente.
La nostra ritrovata complicità aveva cancellato le ombre del passato, ed io avevo riscoperto la donna che avevo sposato qualche anno fa.
Sara mi sorrideva con quella dolcezza che un tempo avevo creduto perduta.
Nei nostri gesti quotidiani si percepivano la cura reciproca ed il senso di famiglia che si era ricomposto come se nulla fosse mai stato spezzato.
La nostra intimità era fatta di tenerezza e di gesti che parlavano di amore ritrovato.
Sara si abbandonava tra le mie braccia con naturalezza, e con gioia autentica.
I nostri corpi si incontravano con la familiarità di sempre, senza esitazioni e senza incertezze.
Io la sentivo mia e la vedevo felice.
Ma, come ogni cosa, quei momenti si esaurivano.
Sara sembrava insoddisfatta.
Curiosamente osai interrogarla in proposito
— Ti amo Aldo, credimi: ogni volta che sono con te entro in Paradiso.
— Il guaio è che non vorrei più uscirne.
— Io sto bene e sono me stessa solamente mentre mi possiedi ma basta che il tuo nerbo si afflosci per rendermi insoddisfatta.
— Cosa sono diventata amore?
— Una moderna Messalina forse?
Avevo compreso il problema e la accompagnai da uno dei nostri clienti, un sessuologo che mi aveva sempre ispirato fiducia
La targa sulla porta recitava ;
Dott XXXXX psicologo – sessuologo – terapeuta
Era certo adatto a noi.
Egli ci ricevette nel suo studio e Sara poté confessarsi con qualcuno che era veramente esperto nel campo.
Io ero anche pronto ad uscire per lasciarla sola col luminare ma una decisa stretta della sua mano mi fermo.
— Dottore, sono sempre stata una donna normale, con normali appetiti sessuali e normali voglie di soddisfarli.
— Un maledetto giorno mi sono slogata una caviglia ed abbiamo fatto venire in casa un ortopedico che me la sistemasse
— Deve sapere che mio marito è sempre stato antipatico a mia madre mentre il medico evidentemente le sfagiolava proprio.
— Approfittando del fatto che mio marito doveva allontanarsi per lavoro,mamma mi ha rintontito come solo lei sa fare, ha convocato il medico e lo ha aiutato a sedurmi.
— Il mattino dopo ero presa dai sensi di colpa e mi ha suggerito, per farmeli passare, di continuare la tresca affermando che mi ci sarei abituata.
Io trasecolavo nell’udire per la prima volta quei particolari ma Sara continuò
— Per farla breve dottore io ho trascorso un anno a tre rapporti completi e non protetti per notte: sono rimasta incinta e sono stata fortunata perché mio marito mi ha riaccolta in casa perdonandomi.
Ora ero io a stringerle solidalmente un braccio.
— Veniamo ai giorni nostri: come le ho detto Aldo mi ha riaccolto in casa e naturalmente, essendo sposati, facciamo l’amore.
— Questo è il problema dottore, non mi basta, non mi basta più. non mi basta mai”
— Fintanto che Aldo è attivo dentro di me io sono tranquilla ma basta che si afflosci perche la mia insoddisfazione prenda corpo ed è una cosa grave dottore: un pensiero fisso, costante, sempre rivolto a quell’atto e temo che questo alla fine influisca veramente sul mio matrimonio rovinandolo..
— Ha provato a parlarne apertamente con suo marito?
— È fondamentale che lui capisca la sua difficoltà e che insieme troviate un modo per affrontarla.
— In questo campo non esistono medicinali che possano aiutarvi.
— La soluzione non passa attraverso farmaci, ma attraverso la consapevolezza ed il confronto.
— Potrebbe essere un processo lungo, ma è nella vostra relazione che si trova la chiave per superarlo.
— Se entrambi foste pronti a esplorare nuove strade, la coppia potrebbe evolversi e trovare un nuovo equilibrio.
— Detto questo, vi lascio riflettere.
Con queste parole ci congedò.
Eravamo nuovamente soli con il mio problema
Ne parlammo immediatamente appena giunti a casa ed analizzammo i punti uno ad uno.
Fu un discorso lungo ed approfondito non interrotto neppure dalla necessita di allattare Giulio che nutrii mentre discutevo.
Passammo in rassegna tutti i punti non trovando indizi di soluzione finche non giungemmo all’ultimo punto: esplorare nuove strade ed evolvere la coppia
— Bel buco nell’acqua abbiamo concluso,
— Questo suggerisce alla fine di dividere la coppia, ognuno col proprio “amico” personale, mentre proprio un amante, per di più indesiderato. è stato la causa di tutto
Proruppe Sara sconsolata.
— Non è detto
Risposi io
— Pensiamoci bene amore forse proprio questa è la soluzione
— Dimmi un po’ con quei tre rapporti a notte poi di giorno ti sentivi normale?
— Si Aldo, ma con Elio avevo un conto aperto: volevo esaurirlo e sfinirlo, non posso pretendere lo stesso sfruttamento a te; io ti amo.
— Anch’io ti amo cucciola, mi sembra di avertelo dimostrato lasciandoti consumare la tua vendetta come tu volevi ed attendendo pazientemente che tu tornassi da me..
— Non ti dico di tornare a stuzzicare quel maiale di Elio ma se tu trovassi un amante più gagliardo di me lui sarebbe certo in grado di fornirti quelle due prestazioni che a me mancano
— Ma questi sarebbe un vero tradimento Aldo, vuoi che ti riempia la casa di figli dell’amore forse?
— No amore: esistono anche i rapporti protetti che potresti adottare con un amante, uno scopamico con cui concorderesti sin da subito: “solo sesso e provvisorio”, lasciando solo a me ed alla nostra volontà congiunta la possibilità di inseminarti la notte.
— Una formula matrimoniale recita: In ricchezza e povertà, in salute e malattia,
— Tu ora sei equiparabile ad una persona malata ed hai bisogno di quei rapporti per restare in salute.
— Tocca a me, tuo marito, aiutarti, sostenerti e sopportarti sino a quando non sarai guarita
— Durante una certa trattativa mi avevi chiesto libertà: e proprio questa libertà, che io ti concedo immediatamente riuscirà alla fine a guariti ed a restituirti completamente a me.
— Sono certo che pian piano riuscirai a formare dai 3 rapporti a quell’unico giornaliero che io posso offrirti e, in quel momento, sarai completamente sempre e solo mia.
— Solo allora potrai rinunciare al terzo incomodo col cuore leggero.
— Io ti ho atteso perché avevi promesso di essere sempre mia e di essere sempre con me.
— Ora forse sarò più semplice: non credi?
— Alla sera condivideremo comunque il letto.
— Per tutto il periodo della tua cura: che ne diresti di un’ora libera al mattino e di una al pomeriggio passando con me il resto del tempo?
Sara volle comunque avere lei l’ultima parola chiudendo la mia bocca con un lungo bacio appassionato.
Narratore
Dora sedeva immobile, il corpo pesante, il viso rigido.
Non aveva più voglia di combattere.
Tutta la sua vita era stata una strategia, un calcolo perfetto, un’arte sottile nel muovere le persone come pedine.
Ora quella certezza si era spezzata.
Sara non era più sotto il suo controllo.
Aveva preso una strada propria; aveva infranto il legame invisibile che Dora aveva intessuto con tanta pazienza; aveva riguadagnato la sua libertà al fianco di un uomo che lei odiava.
Per anni aveva creduto di poterla guidare, di poterla manipolare per proteggerla ed, insegnarle il modo giusto di vivere.
Ma ora?
Ora non contava più nulla.
Si passò una mano sulla fronte, avvertendo il peso della sua disfatta.
“È così che finisce?” pensò, con una fitta improvvisa al petto.
Aveva passato la vita a manipolare, a influenzare, a dirigere il destino di chi aveva accanto.
Eppure, in questo preciso momento, si sentiva solo una spettatrice impotente.
Stringendo le labbra, lasciò che la rabbia si trasformasse lentamente in amarezza.
Perché Sara non aveva solo chiuso un rapporto: l’aveva privata di tutto ciò che la definiva.
Di tutto ciò che dava senso alla sua esistenza.
Fu in quel momento che la porta si aprì.
Elio entrò con passo sicuro, il volto freddo, lo sguardo deciso.
Dora lo fissò.
Per un attimo, quasi si aspettò di vedere nel suo viso la stessa disfatta che avvolgeva lei ma non era così.
Elio non era abbattuto.
Elio era pronto a reagire.
Le parole uscirono dalle sue labbra senza esitazione.
Sara ed Aldo avranno notizie dai miei avvocati.
Dora trattenne il fiato.
Non era il solito Elio, non era quello che aveva sempre conosciuto.
Lui si voltò verso la finestra, osservando le luci lontane della città.
—Non si terranno mio figlio.
Decisione inutile, Dora lo sapeva mentre avvertiva una strana fitta al cuore.
Aldo aveva in mano tutti gli Assi i Re e le Regine di quella partita.
Per l’ultima volta chiuse gli occhi mentre la sua coscienza svaniva ed udiva Elio pronunciare con voce ai suoi orecchi sempre più fioca:
— Farò immediatamente inviare loro una lettera, poi …
FINE
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Ultimo atto 9:
