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La maturità - 9


di bird2012
18.09.2013    |    28.659    |    7 9.3
"Spingimelo tutto dentro… dai… sono tua!! Fammi sentire la tua pelle… Dio santo… come ti sento dentro… ho l’intestino pieno di te!! Papà, ti prego… non mi..."
LA MATURITA’
Cap.9


Asia era in trance: la profonda inculata, la leccata di culetto e di fica di Max con relativo orgasmo l’avevano stravolta!
Benchè fosse venuta, era rimasta ancora fortemente eccitata.
Anche io non ero da meno.
Andai in bagno per rinfrescarmi.
C’era un armadio pieno di vari vestiti, tutti molto osè, e accappatoi.
Volevo mettermi in libertà: mi spogliai nudo e indossai un accappatoio.
Asia appena mi vide mi abbracciò… la sentivo vibrare.

“Sei nudo?”

“Si…”

“Cazzo… ti stai preparando… vado a mettermi in libertà anche io…”

Entrò in bagno… mentre i miei pensieri vagavano…
Quando rientrò anche lei indossava un accappatoio.
Certamente era nuda… ancora non l’avevo vista tutta nuda… e lo desideravo immensamente.
Mi avvicinai a lei.

“Voglio vederti…”

“E’ quello che voglio… dopo vedo te! Mi sono preparata come ho sempre sognato vestirmi per il mio uomo… spero apprezzerai…”

Le slacciai la cinta dell’accappatoio… Asia con un gesto veloce lo fece scivolare per terra… rimasi sbalordito… si era vestita in maniera eccitantissima!
Calze fumè, con reggicalze alla vita di merletto nero, estremamente erotico ed eccitante: le giarrettiere nere che partivano dalla vita, percorrevano le cosce fino ad arrivare alle calze per fermarle con le clips… erano una visione stupenda e altamente erotica! Senza mutandine, il suo pube sormontato dall’angioletto e per terminare due sandali aperti con un vertiginoso tacco… solo a vederli mi si era indurito il cazzo.

“Asia, tesoro, sei stupenda… eccitantissima…”

“Nell’armadio nel bagno ci sono indumenti sexy per tutti i gusti… non vedevo l’ora di indossarne uno per una occasione che meritasse! Dimmelo, ti prego, che sono vestita come una puttana… gli uomini sbrodolano quando la loro donna è vestita così… mi sono vestita così per te… voglio farti eccitare, godere, impazzire… adesso vedrò se ho raggiunto il mio scopo… togliti l’accappatoio…”

Più la guardavo, più sentivo il cazzo scoppiare… feci anche io scivolare l’accappatoio… il mio uccello svettava dal ventre completamente eretto.

“Dio santo, che meraviglia… tutto nudo con quel meraviglioso cazzo… me la stai facendo bagnare… abbracciami, fammi sentire il tuo corpo!”

Ci gettammo uno nelle braccia dell’altra… i nostri corpi nudi a contatto… mi prese subito il cazzo in mano e lo strinse con passione, mentre cominciavamo a scambiarci oscene slinguate.

“Dio, come ce lo hai duro… ti ho fatto eccitare… ti piace vedermi vestita da puttana… uhm! Quando ti prendo il cazzo in mano mi va il sangue al cervello!”

Ci baciavamo e ci accarezzavamo con estrema libidine.
Le nostre lingue frullavano nelle nostre bocche, io le accarezzavo il culetto, allargandole le natiche e titillandole il buchino, lei mi segava lentamente.
Ad un certo punto mise il cazzo tra le sue cosce e le strinse, rinchiudendocelo in mezzo… il calore della sua fica fece aumentare la mia eccitazione.
Avvicinò la bocca al mio orecchio e mi sussurrò.

“Posso farti una confessione?”

“Me lo domandi?”

“Mi è piaciuto da impazzire quando me lo hai messo dietro… mi hai mandato fuori di testa! Papà, scusa, ma devo dirtelo: è stupendo avere il tuo uccello nel culo: oltre al grande piacere fisico che provo nel sentirmi quel palo di carne che mi sfonda, c’è la componente psicologica che mi manda in estasi! Si, papà, darti il culo mi fa sentire ancora di più la tua donna, la tua puttana… mi da la dolce sensazione di essere sottomessa a te… al mio uomo… e la cosa mi riempie di gioia! Voglio dimostrarti il mio amore: se lo desideri il culetto lo darò solo a te! Sei stato il primo ad incularmi… se lo desideri potrai essere l’unico a seguitare a farlo! Dio mio, ci pensi… il mio culetto solo per papà!”

Non mi sarei mai aspettato una tale prova di amore… la strinsi forte.

“Asia, lo ritengo un privilegio e una grande prova di amore, ma non vorrei privarti del piacere di godere anche con altri…”

“Agli altri solo le mani, la fica e la bocca… a te tutto, anche il culo!”

“Neanche al tuo futuro marito? Per esempio Max?”

“Solo se farà il bravo… glielo darò solo come ricompensa per aver accettato di condividermi con te… se mi permette di scopare con mio padre un premio dovrò pure darglielo, non credi?” e sorrise, mentre seguitava a stringermi il cazzo tra le cosce.

“Allora finché non ti sposi il tuo buchino è solo mio?”

“Se lo desideri si! Anzi, mi faresti felice… saprei di avere qualcosa che serbo solo per il mio adorato papà!”

La feci girare lentamente e l’abbracciai da dietro: la circondai con le braccia, le afferrai le tette e le strinsi delicatamente… il mio cazzo duro era a contatto con lo spacco del suo sederino.
Le baciai il collo, mentre lei strofinava le sue spalle contro il mio torace… e cominciava a ondeggiare languidamente le natiche contro il mio uccello.
Le leccai un orecchio e la sentii fremere… mentre le sussurravo…

“Visto che questo culetto è solo mio allora non ti dispiacerà se me lo godo ancora un po’! Te lo avevo promesso che ti avrei inculato ancora! Tesoro, anche a me piace da morire mettertelo dietro… lo senti quanto è duro… se te lo allarghi ti appunto la cappella sul buchino… poi voglio sia tu a infilartelo tutto dentro… dai tesoro, voglio che ti impali sul cazzo di tuo padre!”

La sentii tremare… il tremore del suo corpo contro il mio mi eccitava da morire.

“Si, papà… si! Ti voglio ancora dietro… ancora nel culo… te lo allargo… appuntamelo, fammelo sentire contro il buchetto… poi sarò io a infilarmelo tutto dentro!”

Portò le mani sulle natiche e se le aprì completamente, mentre spingeva il culo in fuori, contro il mio cazzo.
Impugnai il mio uccello, lo appuntai contro lo sfintere e spinsi leggermente: il buchino, rimasto bello dilatato dalla precedente inculata, accolse la cappella senza difficoltà!

“Asia, tesoro, la cappella è entrata… ce l’hai dentro… la senti…”

“Cazzo se la sento! Il buco si è allargato per riceverla… mi sento già il culo aperto! Ma adesso rimani fermo… me lo infilo io… tu abbracciami forte… mentre io mi inculo!”

La strinsi forte, una mano sul seno a sfregare i capezzoli, l’altra sulla fica e le spinsi il dito medio tra lo spacco… sentii un grillo completamente scappucciato e duro… il mio amore stava godendo!
Accostai il mio viso al suo, con la mia bocca vicino al suo orecchio, per sussurrarle il mio piacere.

“Brava, amore… spingi il culo… fatti penetrare dal cazzo di tuo padre!”

Cominciò a spingere lentamente, piano piano, per godersi centimetro dopo centimetro la gustosa penetrazione… ansimava, mentre si impalava contro il cazzo del suo papà!

“Si, papà, si… ti voglio in culo! Ecco… così… sta entrando… Madonna santa… il culo si sta aprendo per farlo entrare… papà, ti sento… mi stai aprendo il culo… uhmmm… cazzo santo… è entrato tutto… papà… papà, che meraviglia… ce l’ho tutto dentro! Papà, angelo mio…

Sentirmi chiamare “angelo mio” mi fece sobbalzare il cuore nel petto.
Spinsi il mio ventre contro il suo culo… e lei spinse il suo culo contro i mio ventre!
Le ero completamente dentro!
Il pensiero che quel dolce buchino fosse soltanto mio rendeva il rapporto ancora più eccitante.
Asia volse il viso verso di me.

“Baciami, papà… il mio culo è solo tuo! Sfondami e fammi provare la delizia di avere in culo l’uccello di mio padre!”

La baciai con passione, mentre iniziavo un libidinoso dentro e fuori la sua rosellina.
Appena sentì che il cazzo entrava e usciva dal suo corpo con la bocca incollata alla mia cominciò ad emettere mugolii di godimento.
Cominciai a incularla lentamente, per farglielo gustare bene!
Lo sfintere, ormai, era completamente dilatato… l’uccello entrava dentro e fuori che era una meraviglie.

Mentre le facevo il culetto, i nostri corpi erano avvinghiati uno contro l’altro: l’avevo circondata con le braccia per tenerla stretta a me, la mano sinistra sul seno a mungere le tette, la destra sulla fica.
Lei aveva portato la mano destra all’indietro, intorno alla mia testa per spingere il mio viso contro il suo… guancia a guancia!
Ansimava sempre di più, a dimostrazione di quanto gradisse il mio uccello nel culo.

“Papà, stringimi! Ti prego… fammi sentire il tuo corpo contro il mio mentre mi fai godere! Stringimi forte… si… così… uhmm!... spingimelo tutto dentro… dai… sono tua!!
Fammi sentire la tua pelle… Dio santo… come ti sento dentro… ho l’intestino pieno di te!! Papà, ti prego… non mi lasciare… ti voglio dentro per tutta la vita!”

Ero fuori di me… tutto di lei mi faceva impazzire: il suo culo contro il mio ventre, il suo sfintere che si contraeva ritmicamente contro il mio uccello, il calore della sua pelle contro il mio petto, le sue umide labbra che soffocavano di baci il mio viso.
Ma la posizione eretta mi impediva di affondare completamente l’uccello nel suo intestino.

“Amore, posa le mani sul tavolo e piegati in avanti… così posso spingertelo più in fondo e puoi gustartelo meglio!”

Accolse subito il mio invito: piegò il busto in avanti, allargò le gambe, le piegò per spingere indietro il bacino e distese le braccia afferrando con le mani il bordo del tavolo… stupenda posizione per farsi sfondare il culetto!

“Dai, papà… dai!”

L’afferrai per i fianchi e cominciai ad affondare dentro quella meraviglia della natura… davo colpi decisi, profondi, glielo spingevo più in fondo che potevo, per farglielo sentire tutto dentro… e la mia adorata porcellina collaborava alla grande spingendo il culo contro il mio ventre per aumentare la penetrazione.

“Così, papà… così… spingilo dentro… cazzo, quanto mi piace… ancora… che inculata meravigliosa!”

Continuai ad impalarla senza sosta… ad ogni affondo sentivo lo sfintere dilatarsi sempre di più… ormai l’uccello scivolava dentro l’intestino che era una meraviglia!
Ma la mia porcellina stringeva ritmicamente il suo adorabile buchino per gustare meglio il contatto con l’uccello.
Io ero intento ad ammirare il mio uccello che entrava e usciva dall’intestino e non feci caso al grande specchio nella parete, ma Asia, girando la testa a destra e sinistra in preda al godimento, vide la nostra immagine.

“Papà, cazzo, guarda lo specchio… Signore mio, che meraviglia… vederci uniti mentre godiamo… il movimento del tuo bacino, avanti e indietro contro le mie natiche… Dio santo che godimento vedermi piegata mentre mi fai il culo! Seguita… seguita… mi eccita da morire guardarci mentre mi inculi!!!”

Volsi lo sguardo verso lo specchio e mi sentii il sangue andare alla testa! Aveva ragione Asia: una immagine sconvolgente! Lei piegata a pecora, calze nere e giarrettiere… io dietro di lei, con le mani strette ai suoi fianchi, che la sbattevo nel culetto! Da impazzire!
Vedere la nostra immagine riflessa nello specchio ci portò nel parossismo del piacere!
Ormai ero arrivato al culmine… e quelle immagini così erotiche ed oscene stavano peggiorando la situazione… se non sborravo mi sarebbe scoppiato il cervello… ma volevo farlo nel migliore dei modi.

“Asia, tesoro mio, seguita a guardare lo specchio… voglio farti vedere in diretta il momento più bello ed esaltante del nostro amore… guarda le nostre immagini e memorizzale nella mente… saranno un dolce ricordo!”

Gli diedi altri tre o quattro forti colpi di cazzo nel culetto da farla sobbalzare, poi lentamente sfilai l’uccello… Asia esternò immediatamente le sue rimostranze.

“No… papà no… perché…”

Ma appena sentì la cappella all’ingresso della vagina cambiò subito opinione.

“Ohhh!!! Si… papà… si… si… nella fica… nella fica… finalmente… dammelo nella fica!!!”

Entrambi fissavamo lo specchio, mentre glielo spingevo lentamente nel ventre!
Lei mi venne incontro con la fica… si fermò solo quando sentì le palle sbattere dolcemente contro le sue natiche!

“Papà, amore mio… finalmente mi sei dentro! Il momento che ho sempre sognato… il momento più elettrizzante della mia vita! Ho visto nello specchio mentre me lo infilavi… mi sono sentita in paradiso! Dammelo tutto… tutto… lo voglio tutto! Papà, vita mia, con il tuo cazzo nella fica mi stai mandando in estasi! Chiavami… sfondami… fammi morire con il tuo uccello in corpo!”

Cominciai a chiavarla lentamente… stavo scopando la fica di mia figlia… me la volevo godere con calma, come quando si centellina un liquore di alto lignaggio… ormai era la mia donna, la mia amante, la mia dolce puttana, il mio amore… e me la volevo gustare e farla godere come meritava!
Sentivo le sue pareti vaginali accarezzare il mio uccello, lo avevano avvolto in un abbraccio

“Tesoro di papà, angelo mio, adesso papà ti chiava come desideri… e come hai sempre sognato! Ma sono certo che hai anche un altro sogno da realizzare… che ormai è diventato anche un mio sogno! Amore, questa volta non lo tolgo il mio uccello dal tuo ventre… voglio completare l’opera in bellezza! Te lo lascio dentro fino alla fine… fino alla fine… fino alla fine!”

Asia comprese benissimo… mentre io cominciai ad accelerare il ritmo… ormai ero in dirittura d’arrivo!

“Siiiiii!!! Vieni dentro! Amore mio… amore mio… vienimi dentro!!! Riempimi con il tuo sperma… non lasciare fuori neanche una goccia! Lo voglio tutto! Dai… dai… scopami forte che sto per venire… Madonnina santa… sto per venire con il cazzo di mio padre nella fica… dai, papà, amore mio… dai che sto per arrivare… cazzo… cazzo… la mia fica ti sta aspettando per venire insieme… pompala… pompala… dai… dai, papà… la mia fica sta aspettando la tua sborra per venire insieme a te… Dio santo… pompami che sono al limite… basta un tuo schizzo di sborra per farmi scoppiare!”

Cominciai ad affondare nella fica con colpi decisi… allentai tutti i miei freni… e mi lasciai completamente andare…

“Asia… Asia… amore… eccomi… tesoro, eccomiiiiiii!!!! Guarda lo specchio mentre ti sborro dentroooooo!!!! Vengooooo!”

Cominciai a schizzare come mai in vita mia… e come aveva previsto Asia, bastò il primo schizzo di sperma contro il suo utero per farla scoppiare in un orgasmo devastante.

“Dio… vengo… godo… godo… amore… amore.. li sento tutti i tuoi schizzi… tutti… bollenti… seguita… sborrami tutta… sborrami tutta… riempimi!!!”

Mentre le venivo dentro andai fuori di testa dal godimento… stavo sborrando nella fica di mia figlia e stavo perdendo la ragione!
Cominciai a sculacciarla… la sua posizione piegata in avanti con il culo in fuori si prestava bene per le sculacciate!
Ad ogni schizzata uno schiaffo sul culo.
Mentre schizzavo seguitavo a chiavarla… e a sculacciarla.

“Amore… godi che ti schizzo dentro… e mi piace sculacciarti… dicono che farsi sculacciare mentre si ha il cazzo nella fica aumenti il piacere! E io voglio farti provare tutti i piaceri del mondo!”

“Si… dai… è vero… cazzo… mi piace… a ogni sculacciata sento il cazzo vibrare nella fica! Dai, papà… ormai sono tua… sculacciamo anche più forte… e seguita a chiavarmi… fammi godere… ti prego… fammi godere!”

Continuai a sculacciarla finchè non mi svuotai completamente nel suo ventre.
Sentii la sborra colare lungo l’uccello… ma ormai la libidine si era impossessata di me… non volevo perdere niente.
Lei era spossata e aveva posato il petto sul tavolo per distendersi.
Mi sfilai dalla fica, mi misi seduto per terra e intrufolai il mio viso tra le sue cosce.
Accostai le labbra alla sua fica e cominciai a lapparla con gusto… però! Dovevo riconoscere che il mio sperma aveva un buon sapore.
Asia allargò di più le cosce, per agevolare il mio lavoro, mise una mano dietro la mia nuca e spinse libidinosamente la mia bocca contro la sua fica.

“Dio santo, papà… sei un angelo… mi hai letto nella mente! Hai preceduto il mio desiderio! Lecca tutto… io ti aspetto con la bocca aperta!”

All’inizio ingoiai tutto, poi tenni in bocca le ultime dolci colate di sperma.
Ci alzammo in piedi e ci gettammo uno nelle braccia dell’altra, i nostri corpi nudi uniti in un abbraccio da togliere il respiro.
Incollai la mia bocca alla sua, aprì le labbra e le riversai dentro tutta la sborra che tenevo in bocca!
Cominciò a ingoiarla con gusto, mentre sentii le sue unghie conficcarsi nella mia schiena! Un dolce dolore che mi fece tremare.
Mentre ingoiava il mio sperma, mugolava e gemeva dal piacere.
Dopo aver pulito per bene le mie labbra dalle ultime tracce di sborra, all’improvviso mi morse il labbro a sangue e poi cominciò a succhiarlo con estrema libidine.
Il labbro sanguinante mi doleva, ma non volevo sottrarmi a quel bacio così colmo di passione, libidine e amore!

Dopo aver succhiato il mio labbro a morte, si staccò… ci fissammo… le sue labbra sporche del mio sangue… tirò fuori la lingua, la passò sopra le labbra e pulì tutto.

“Papà, ancora non abbiamo finito: anche io non voglio perdermi niente!”

Si inginocchiò davanti a me, prese l’uccello tra le sue mani e cominciò a leccarlo tutto, dalla cappella alle palle, per pulirlo con amore di tutto lo sperma che ancora lo ricopriva.
Alternava le leccate con dolci baci… e gli parlava!

“Sei una meraviglia… sei un cazzo adorabile! Hai un sapore stupendo: sapore di sborra e di fica! I sapori più buoni che esistono! Sapessi quanto mi hai fatto godere… di dietro e davanti… nel culetto e nella fica! E poi mi hai spruzzato dentro tutto il tuo amore! Cazzo mio adorato, ti voglio bene… anzi, no… ti amo! Con i tuoi schizzi mi hai mandato in paradiso! Ora sei il mio cazzo! Sei il cazzo del mio papà… ma ora sei mio! Dovrai ancora farmi godere… perché ormai non posso più fare a meno di te! Ti amo… ti amo… ti amo!”

Dopo averlo completamente ripulito dallo sperma, seguitò a colmarlo di baci sulla cappella… sembrava stesse in adorazione!
Dopo un po’ si alzò, mi riabbracciò e mi fissò negli occhi.

“Papà, ormai sei mio… completamente mio! Tu mi hai irrorato con il tuo sperma, e io ho succhiato un po’ del tuo sangue! Potrò avere altri mille uomini, ma solo tu sarai completamente mio! Non credere che questa sera abbiamo finito: mi hai stregata… mi hai fatto godere in maniera sublime… e ti voglio ancora… ti voglio ancora!”

E incollò di nuovo le sue labbra sulle mie, con la sua lingua che mi frullava in bocca.
Dopo aver di nuovo limonato, mi staccai e le dissi.

“Certo, amore, che mi avrai di nuovo, dobbiamo terminare la serata con Max.”

Mi guardò prima con espressione seria, poi mi sorrise e mi lanciò un bacetto.

“No! Questa sera voglio solo te!”

Rimasi sorpreso.

“E Max? Lo abbiamo tanto invogliato ed eccitato! Gli abbiamo detto che lo desideri e non vedi l’ora di godere con lui!”

“Ed è vero, Max mi piace moltissimo, spero possa essere il mio uomo, anche mio marito, sempre con te, ovviamente… ma no questa sera! Prima non sapevo potesse essere cosi bello godere tra le tue braccia! In fin dei conti lui mi ha già fatto godere con la sua lingua, ma dentro il mio corpo questa sera voglio solo te! Questa sera nella mia fica e nel mio culetto voglio solo il tuo benedetto uccello! Glielo dico io che c’è stata una variazione di programma… sono certa che capirà!”

Lupus in fabula!
Suonò il campanello: era Max con i secondi.
Asia mi guardò.

“Papà, credo non sia il caso di eccitarlo ulteriormente!”

Prese l’accappatoio e si coprì… altrettanto feci io.
Aprii ed entrò Max… con due fumanti grigliate di pesce.
Appena ci vide esclamò:

“Dalle vostre espressioni deduco che avete nuovamente dato libero sfogo alla vostra passione!”

Asia gli si avvicinò e lo abbracciò.

“Max, mi piaci molto: vuoi essere il mio uomo?”

Max non credeva alle sue orecchie.

“E me lo chiedi? Sarebbe un onore! Mi sembra di averti detto che saresti la donna dei miei sogni… con la tua libidine perversa!”

“Accetti che io scopi con mio padre, come, dove e quando voglio, sia da sola che insieme a te?”

“Certo! Condividerti con tuo padre mi eccita da impazzire! Io e lui insieme sono certo ti faremo morire! Già questa sera possiamo dartene una prova!”

Asia non ebbe timore a rispondere prontamente.

“Scusa Max, spero mi perdonerai, ma sono certo che mi capirai! Tranquillo, che non è cambiato nulla: io, te e mio padre saremo un triangolo perfetto, non vedo l'ora di avervi tutti e due nel mio corpo... ma da domani! Ho sbagliato a dirti di stare con noi questa sera, ma ho riflettuto: questa è la nostra prima sera insieme, è come se fosse la nostra luna di miele... questa sera voglio dare tutto solo a lui... da domani anche a te! Comunque non voglio lasciarti eccitato… sarebbe un piacere farti venire nelle mie mani!”

Pensavo Max si incazzasse per il mancato appuntamento, ma mi sbagliavo… la mia stima per lui aumentava sempre più.
Abbracciò Asia e la strinse forte.

“Asia, ti voglio bene e ti comprendo! E’ giusto che la prima sera tu possa goderti completamente tuo padre senza altre presenze. Lo vuoi tutto per te e vuoi essere tutta per lui! Se tu mi amerai solo la metà di quanto ami tuo padre sarò la persona più felice del mondo! Comunque ti ringrazio, ma preferisco non godere… mi voglio preservare bene per domani!”

Asia lo baciò.

“Grazie, Max, ero certa che avresti compreso! Domani sera, se puoi, ti aspettiamo a casa nostra… e non rimanderemo certo l’appuntamento!”

“Domani sono libero, il locale è chiuso per riposo settimanale!”

Altro bacio di Asia.

“Molto, molto bene! E vedrai che sapremo, io e papa, farci perdonare nel migliore dei modi il mancato appuntamento di questa sera!”

Max mi guardò e sorrise.

“Se volete rimanere soli per il resto della serata posso portarvi subito anche il dessert… così non vi disturbo più! I liquori sono nel frigo.”

“No, grazie, non portarci altro, è sufficiente il secondo! Poi ci sazieremo con qualche altra piacevole pietanza!” rispose sorridendo Asia.

“Allora vi lascio… buon proseguimento!”

Mentre stava uscendo Asia lo chiamò.

“Max, ci vediamo domani sera… in direzione c’è il mio indirizzo… ti aspettiamo!”

Appena Max uscì Asia mi venne vicino e mi diede un tenero bacio sulle labbra!

“Papà, mi è passata la fame: mi si è chiuso lo stomaco!”

“In verità anche io non ho più appetito: però è un peccato lasciare la grigliata!”

“Sono certa che sarà ottima anche se si raffredda! Papà, mettiamoci ancora più comodi… apriamo il letto… spero anche tu abbia ancora desiderio di me!”

In un attimo tirammo giù il divano che si trasformò in un ampio e comodo letto.
Asia si tolse l’accappatoio, rimanendo di nuovo nuda: sulle sue calze nere spiccavano evidenti macchie bianche… alla loro vista sentii il mio uccello addrizzarsi di nuovo repentinamente! Lo sperma colato dalla sua fica aveva lasciato libidinose tracce di piacere!

Le accarezzai il viso.

“Amore, hai tutte le calze sborrate!”

Mi sorrise.

“Lo so e la cosa mi eccita… avere addosso il ricordo della tua sborrata! Sapessi quanto mi sono sentita porca mentre lo sperma mi colava lungo le cosce e tu seguitavi ad affondare il tuo cazzo nel mio ventre! Ti prego, papà, ti voglio ancora… dammelo ancora…”

Si sdraiò sul letto, piegò e allargo completamente le cosce.

“Anche la prima volta te l’ho aperta per fartela ammirare… ma questa volta voglio che mi chiavi! Vieni… vieni… mettimelo ancora dentro!”

In un attimo Asia portò entrambe le mani sulle labbra della fica e le allargò tutte al massimo: la sua rossa vagina, ormai sempre più dilatata e vogliosa, era nuovamente pronta per essere penetrata.

“Si… si, papà… ti offro la mia fica con tutto il mio amore… e tu dammi il tuo meraviglioso cazzo con tutto il tuo amore! Dai, infilami di nuovo…”

Appuntai la cappella sulla vagina, spinsi leggermente per farla entrare e mi lasciai cadere lentamente su di lei: sentii le pareti vaginali aprirsi completamente per accogliere il mio cazzo fino alle palle.
Asia allungò le gambe e si distese completamente supina… gambe divaricate con il mio uccello imprigionato nel suo ventre.
Le montai sopra con tutto il mio corpo: le ero completamente addosso, con tutto il mio peso.
Presi le sue mani, le allargai le braccia, distese a croce, e intrecciammo le dita… avvicinai il mio viso al suo e cominciai a baciarla e a leccarla sul viso, sul collo, dentro le orecchie… mentre tenevo spinto l’uccello dentro la sua fica… sentivo le dolci contrazioni della sua vagina che mi mandavano in estasi.
Cominciò a mugolare e a gemere come una cagna.

“Si, papà… così… così ti voglio… con il tuo corpo sopra al mio… sentire il tuo peso… voglio sentirmi soffocare mentre il tuo uccello mi sfonda! Chiavami muovendo solo il bacino, ma non togliere il tuo corpo dal mio… ti voglio sentire mentre godi!”

Così feci: cominciai a muovere il bacino in alto e in basso… il cazzo entrava e usciva dal suo ventre procurando un indicibile godimento al mio angelo.
Asia non stava nella pelle per il piacere che provava.

“Così… così… papà… sei una meraviglia… che stupenda chiavata… dai… scopami, fottimi, sbattimi come una puttana… la tua puttana… dai, amore mio… chiavami per tutta la vita!”

Non so quantificare per quanto tempo rimasi con l’uccello dentro il suo corpo: dopo la mia prima venuta la mia resistenza aumentò enormemente… non contai più quanti orgasmi riuscii a procurarle! Veniva in continuazione… urlando il suo amore per me… e ad ogni orgasmo mi incitava di chiavarla ancora… ancora… ancora!
La scopai senza soluzione di continuità, fino a sfinirla… finchè non mi implorò.

“Papà… mi hai distrutto… mi hai sfondato la fica come ho sempre desiderato… finiscimi… vienimi ancora dentro!”

La riempii nuovamente, mentre mi aveva afferrato le natiche e attirava il mio ventre contro il suo… se lo voleva sentire tutto dentro per gustare ogni schizzo di sborra!
Rimanemmo ancora un bel po’ abbracciati, a stringerci e a baciarci con passione.

Tornammo a casa, esausti ma felici.
Davanti alla porta, prima di entrare, l’abbracciai e le sussurrai:

“Che ne dici di dormire insieme, da oggi in poi?”

Mi fissò, mi diede un tenero bacio sulle labbra… e tornò improvvisamente il Dr. Jeckil.

“No, papà! Io ti amo e voglio seguitarti ad amare anche solo come padre! Ormai abbiamo deciso che sarai il mio amante per tutta la vita e insieme vivremo il sesso nella più completa perversione: non dimenticare che ci dobbiamo scopare la mia amica Vanessa… glielo ho promesso! E sto già pregustando di sedurre mamma… voglio sentire il sapore della sua fica… e la voglio sentire urlare sotto il lavoro della mia lingua!
Ma non voglio mischiare i ruoli e i sentimenti: l’amore per mio padre che mi ha dato la vita è una cosa… l’amore, la passione e la libidine per mio padre-amante è un’altra! E poi se dormissi con te diventerebbe un rapporto scontato, proprio quello che non amo: ormai lo sai… voglio desiderarti e voglio che ogni volta sia sempre come una prima volta! Dai, entriamo in casa.”

Aprii la porta in silenzio… ogni mia parola avrebbe rovinato tutto.
Appena dentro mi diede un bacetto sulla guancia.

“Buona note, papà… a domani mattina! E non dimenticare le buone abitudini… aspetto che mi porti la colazione a letto!” e mi sorrise… con quei suoi splendidi occhi verdi.

La guardai mentre si recava nella sua stanza e riflettei sugli ultimi dieci minuti della serata: Asia era molto più matura di me!



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