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Figlia, moglie, madre modello - 5


di bird2012
24.12.2012    |    39.259    |    3 9.4
"Il cazzo nel culo aveva fatto addrizzare nuovamente il cazzo di Bruno e Franco prese a masturbarlo: lo inculava e lo masturbava contemporaneamente… Bruno..."
Figlia, moglie, madre modello

5° Cap. – La portinaia

Come d’accordo, con una scusa feci venire a casa la portinaia, la Sig.ra Gina. Ero in abbigliamento casalingo con un mini vestito che faceva vedere abbondantemente le mie grazie.

“Entri, Signora Gina, scusi l’abbigliamento succinto, ma quando sono a casa mi piace sentirmi libera.”

“Ma si immagini, come vede anche io amo portare le mini gonne.”

“Si, vedo, forse inconsapevolmente siamo due esibizioniste che amano far vedere il loro corpo… che ne pensa?”

“In effetti, mi vergogno dirlo, ma quando sento gli sguardi degli uomini che mi scrutano… beh!... la cosa non mi dispiace affatto!”

“Oh, bene, anche lei è una porcona come me…” e scoppiai a ridere per metterla a suo agio e anche lei sorrise. Andai subito al dunque.

“Signora Gina, l’ho invitata per confidarle una cosa che ritengo molto importante. Scusi e mi perdoni anticipatamente se invado la sua vita privata, anzi, di più, la sua intimità, ma anche io ho un figlio maschio a cui tengo moltissimo e come mamma mi sento in dovere di parlarle. Sono certa che anche lei ami suo figlio e tenga alla sua salute per cui mi perdoni per quello che sto per dirle.”

La Signora Gina sgranò gli occhi e assunse una espressione preoccupata.

“Oddio, Signora, cose c’è? Cosa sa? Forse mio figlio si droga?”

“Ma no, stia tranquilla, non è questo, posso parlarle francamente senza ipocrisie o peli sulla lingua?”

“Oh, grazie a Dio, temevo qualcosa di brutto, ma la prego, parli liberamente, non mi faccia stare in ansia… cosa c’è?”

“Signora Gina, devo sinceramente dirle che suo figlio desidera ardentemente scoparsela!”

La Signora Gina fece un salto sul divano e diventò rossa.

“Ma cosa sta dicendo… come si permette…”

“Allora scusi, come se non le avessi detto niente, speravo di instaurare con lei un rapporto tra due mamme che potrebbero avere gli stessi problemi con i loro figli maschi, ma evidentemente mi sbagliavo.”

“No, Signora Olga, scusi lei se sono stata maleducata, ma sentirsi dire queste cose… lei mi comprenda… per una mamma sentire che il proprio figlio desidera… come dire…”

“Scoparsela, è il termine più appropriato!”

“Beh! Si… diciamo scoparsela, capisce che è una notizia scioccante.”

“Certo, ma da quello che so lei fa del tutto per eccitare suo figlio, comprese le masturbazioni a cosce larghe e con lamenti osceni a voce alta pur sapendo che suo figlio è in casa e certamente la sta spiando dietro la porta.”

Il viso della Signora Gina era rosso fuoco… lo sguardo basso…

“Ma… ma… come fa a saperlo?”

“Già, forse è meglio che io inizi dal principio. Tutto è stato per caso, giorni fa sono andata nel locale cantine ed ho sentito dei lamenti provenire dalla sua cantina. Lamenti dl genere:

Presa dalla curiosità mi sono inchinata e attraverso la serratura ho visto Bruno, con i calzoni e le mutandine calate seduto su una sedia, si stava masturbando ad occhi chiusi… se posso permettermi ho notato che ha anche un gran bel cazzo!”

“Si… lo so…” esclamò Gina, poi mi guardò come pentita di ciò che aveva detto. Passai a darle del tu.

“Glielo hai visto?”

“Si… anche io talvolta lo spio… ha un cazzo favoloso…”

“Gina, la situazione è grave, te lo dico da mamma, lui sta soffrendo: questi desideri sessuali non esauditi, queste continue voglie represse possono influire negativamente sul suo sistema nervoso. Come mamme dobbiamo pensare alla salute dei nostri figli!”

“Parli bene tu! E’ vero… quando vedo il suo cazzo mi eccito da morire! Quando mi masturbo e so che mi guarda godo come una troia, ma è mio figlio, non posso mica scoparmi mio figlio: tu te lo scoperesti il tuo?”

La fissai negli occhi.

“Vuoi che dica la verità?”

“Certo che devi!”

“Beh, sinceramente per la salute e la felicità di mio figlio sono pronta a fare qualsiasi sacrificio!”

Non terminai la frase: eravamo sedute una di fronte all’altra, le cosce completamente scoperte a causa delle nostre gonne mini.
Le misi una mano sulla coscia, mi avvicinai leggermente a lei e fissandola negli occhi le sussurrai:

“Ma poi pensi veramente che sarebbe un sacrificio farsi scopare dai propri figli?”

Chiuse gli occhi e sospirò! La incalzai…

“Gina, ho tanta paura per i nostri piccoli, sono così indifesi. Questa è l’età in cui cominciano a conoscere il sesso, ma ho paura! Forse vanno con prostitute, oppure ragazze di facili costumi… c’è l’Aids… non dobbiamo lasciarli soli, dobbiamo aiutarli: pensa se si ammalassero… dobbiamo aiutarci tra mamme!”

“Si… forse hai ragione… ma come possiamo fare?”

Per tutto il tempo avevo tenuto la mano sulla sua coscia, adesso cominciavo a muoverla in una leggera carezza… la mia passera iniziava ad inumidirsi! Non tergiversai oltre, ma andai dritta al sodo.

“Scopiamoceli noi i nostri figli! Sono certa che se trovassero il loro interesse sessuale tra le nostre cosce non andrebbero più a cercare facili, ma pericolosi, amori fuori di casa e per di più non avrebbero desideri repressi con gravi conseguenze per la loro salute.”

“Olga, cosa dici! Sei un demonio… come potremmo… incesto…”

“Se preferisci potremmo iniziare per gradi: tu ti scopi mio figlio ed io il tuo… poi vediamo… se la cosa nasce cosa! Ti va l’idea?”

“Olga, a te lo posso confessare che amo tanto il cazzo giovane, anche quello di tuo figlio: quando passa davanti alla guardiola ci faccio sempre un pensierino! Mentalmente sono una gran troia! E poi…”

Per alcuni istanti rimase in silenzio alternando il suo sguardo dal mio viso alle mie cosce…

“E poi, se devo essere sincera… non mi eccitano solo i cazzi!”

Capii che Gina era molto porca e libidinosa e me ne volli accertare subito.

“Quello che dici è molto interessante… vediamo se ho capito bene!”

Così dicendo feci scivolare la mano sulla coscia fino ad arrivare sulla sua fica: le sue mutandine erano fradice di umori.
Mi fissò quasi sorpresa, ma non tolse la mano, anzi mi sembrò che allargasse leggermente le cosce.

“Olga… cosa fai…”

“Ti sto toccando la fica… non è quello che desideravi? Scommetto che avevi tanta voglia che te la toccassi… sei fradicia… a parlare dei cazzi dei nostri figli ti sei bagnata come una porca! Stai mentendo a te stessa: hai voglia di farti chiavare da tuo figlio, come hai voglia di far l’amore con me, ma non trovi il coraggio! Io invece questo coraggio ce l’ho… non ti farò uscire da questa casa senza averti fatto sborrare!”

Così dicendo le scansai le mutandine e le spinsi due dita nella fica: era talmente bagnata che non trovai ostacoli.
Gina allargò le cosce per farsi penetrare bene e mi abbracciò forte.

“Olga, ti prego, fammi godere… non fermarti… sono tanto eccitata…”

“Anche io sono eccitata… senti la mia fica…”

Presi la sua mano, la portai tra le mie cosce e la spinsi sulla mia fica: ero senza mutandine e sentì subito il calore della carne.

“Olga, sei una troia! Con la fica sempre pronta! Ti invidio perché sei la donna che ho sempre desiderato essere io: intraprendente, spudorata, svergognata, pronta a prendere ciò che vuole! Quando ti vedo sapessi quante volte ho desiderato accarezzarti la fica, ma non ho avuto mai il coraggio di farlo!”

“Adesso mi stai accarezzando, non pensiamo più al passato, se vuoi potremmo diventare buone amiche e darci reciproco piacere: infilami anche tu le dita nella fica… e godiamo!”

Allargai le cosce e sentii subito le sue dita penetrarmi in fondo: spinse fino a toccarmi la bocca dell’utero.

“Gina, così mi spacchi la fica!”

“Ti dispiace?”

“Affatto! Dai… chiavami… e baciami!”

Cominciammo a slinguarci una di fronte all’altra sedute con le cosce spalancate e con le dita ognuna nella fica dell’altra. Sapevo che i nostri figli stavano guardandoci e la cosa aumentava molto la mia eccitazione.

“Brava Gina, muovi le dita, fottimi bene: pensa se i nostri figli ci vedessero così… non sarebbe più bello ed eccitante?”

“Si, è vero: già mi eccito molto quando so che mi spia mentre mi masturbo, pensa se mi vedesse che godo con un’altra donna! Uuhmmmm! Mi piace come mi chiavi la fica con le dita! Fammi godere Olga, ho tanto bisogno di godere insieme a qualcuno: sono stanca di masturbazioni solitarie!”

“Non pensi che questo “qualcuno” ce lo abbiamo dentro casa? Non dobbiamo cercare, potremmo unire l’utile al dilettevole: scopandoci i nostri figli preserveremmo la loro salute… e soddisfaremmo le nostre voglie!”

“Olga, ma tu saresti veramente capace di scoparti tuo figlio?”

“Senti Gina, stiamo dandoci reciproco piacere come due troie e spero di godere con te anche in futuro, per cui credo non ci sia più motivo di fingere: te lo devo confessare… io mio figlio già me lo scopo!!!”

A queste parole sentii la fica stringersi intorno alle mie dita.

“Te lo scopi? Mi stai prendendo in giro… non ti credo! Una mamma che scopa il figlio… non è possibile!”

Ma sentivo la sua fica pulsare.

“O.K., allora facciamo un patto: se ti dimostro che io mi scopo mio figlio tu poi ti devi scopare il tuo, Bruno. Ci stai? Ricordati che i patti si rispettano… che ne dici?”

“Come puoi dimostrarmelo?”

“Accetti il patto?”

“… Si!!”

“Brava! Finalmente: sappi che Franco ci sta guardando di nascosto!”

“Ci sta guardando? Oh, Dio, che vergogna!”

“Quale vergogna… hai la fica fradicia… non aspetti altro che vedere un cazzo giovane! Franco vieni…”

Come avevamo programmato Franco dopo qualche attimo entrò nella stanza indossando solo un minuscolo tanga che a malapena conteneva il cazzo già bello duro e pronto.

“Buongiorno, Sig.ra Gina!”

Sentivo sempre la sua fica pulsare.

“Ciao Franco…”

Mi rivolsi a lui.

“Franco, figliolo, la mia amica Gina non crede che noi scopiamo considerato che siamo madre e figlio… che ne dici di dimostrarglielo? Dai, tira fuori il cazzo e mettimelo in bocca… io intanto seguito a masturbare la nostra amica!”

In un attimo Franco si tolse il tanga: il suo cazzo svettava maestoso… gli occhi di Gina brillavano di lussuria e la sua fica aumentava le secrezioni vaginali.

“Guarda che bel cazzo che ha il mio bambino… ti piace?”

“Si! Olga… Dio santo… è bello…”

“Noi non siamo gelosi… né egoisti… se lo desideri dopo te lo faccio assaggiare, ma adesso deve scoparmi… ricorda che abbiamo un patto!”

Franco si avvicinò e me lo mise in bocca: lo spompinai per un bel po’ mentre Gina mi guardava esterrefatta, ma aveva aumentato il movimento delle dita nella mia fica.

“Olga… Dio… stai spompinando tuo figlio… siete stupendi!!”

“Adesso è arrivato il momento di averlo nella fica! Io mi sdraio, tu mettiti in ginocchio con il viso vicino alla mia fica, voglio che tu veda il cazzo di mio figlio che mi penetra fino in fondo, mentre io ti chiavo con le dita!”

Mi sdraia scosciata.

“Dai Franco, porcellino mio, ficcalo dentro, fai vedere bene a Gina come un figlio scopa bene la sua mammina! Ooooooh! Si!! Cosiiiiiiiii… dai…. amore mio!”

Franco appuntò il cazzo e spinse: in un attimo lo sentii tutto dentro!
Poi cominciò a scoparmi come piaceva a me… lentamente… dentro… fuori… dentro… fuori…
Gina era in ginocchio scosciata: le infilai quattro dita in fregna e cominciai a sfotterla forte.

“Vedi Gina come mi scopa il mio bambino? Aaaaaaaaaah!! Godo!!”

“Dio santo, non credo ai miei occhi: è vero… Franco, ti stai scopando tua madre! Ma come avete iniziato il vostro rapporto incestuoso?”

“Poi te lo diciamo, ma adesso goditi questa scopata! Franco scopami ancora un po’, ma non sborrare, dobbiamo pensare alla Sig.ra Gina, deve rispettare un patto! Tu Gina mettimi la fica in bocca, fammi sentire il suo sapore.”

Gina si mise a cavallo del mio viso sempre rivolta verso Franco, poggiò la fica sulle mie labbra e cominciò a muovere il ventre avanti e indietro, poggiando sulla mia lingua alternativamente il clitoride, la vagina e anche il buchino del culo: presi anche a penetrarla con la lingua, sia nella vagina che nel culetto!

“Olga! Sto godendo! Leccami! Ti voglio sborrare in bocca… ti prego! Vedere il cazzo di tuo figlio che ti penetra la fica mi fa impazzire: è meraviglioso! Dovresti vedere come si allargano le labbra quando il cazzo entra, il clitoride si è indurito come un piccolo cazzetto… che godimento…”

Ma non volevo farla sborrare: dovevo mantenere al massimo il suo stato di eccitazione: avevo tante idee in testa!

“Fermiamoci un pochino… prolunghiamo il piacere: Franco togli il cazzo e fa sentire a Gina il sapore della mia fica!”

Franco si alzò in piedi e avvicinò il cazzo viscido dei miei umori vaginali alla bocca di Gina.

“Prendilo… succhialo… senti che buon sapore!”

Gina aprì la bocca e Franco piano piano, con delicatezza, spinse il cazzo dentro… Gina iniziò a succhiarlo e leccarlo…

“Uhmmmm! Che buono! Caldo… duro… viscido del miele della mia amica! Slurp! Slurp! Mi piace! Slurp! Quanto mi piace…”

La feci spompinare per un po’ Franco, poi la fermai.

“Vieni Gina… sdraiati… e allarga le cosce.”

“Che vuoi fare?”

“Farti godere! Vieni…”

Gina si sdraiò supina e allargò le cosce: io al suo fianco cominciai a baciarla, accarezzarle i seni, masturbarle la fica.

“Adesso devi tenere fede al tuo patto: mio figlio mi ha scopato davanti a te… adesso devi farti scopare da tuo figlio!”

“Come “adesso”!”

“Si Gina… adesso! Anche tuo figlio ci sta guardando: è dall’inizio che ci sta guardando, ha visto e sentito tutto, aspetta solo che tu lo chiami! Si, devi essere tu a invitarlo tra le tue braccia… tra le tue cosce…”

“Olga… Oddio… mio figlio… no… ti prego…”

“Quando sentirai il suo cazzo nella tua fica mi ringrazierai per tutta la vita! Dai! Chiamalo… ti sta aspettando!”

Gina taceva… aveva gli occhi chiusi… non aveva il coraggio!
Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai mentre le masturbavo il grilletto.

“Pensa al cazzo di mio figlio quando mi penetrava! Anche Bruno ti può penetrare così! Chiamalo… se non lo chiami non avrà il coraggio di venire! Chiamalo… e sarà tuo per tutta la vita!”

Allargò le gambe, mi abbracciò forte e quasi urlò come per liberarsi finalmente di tutti i suoi timori.

“Siiiiiii!!! Dio!!! Non resisto più! Bruno… figlio mio… vieni!!! Siiiii… vieni da tua madre!!!”

Gina aveva sempre gli occhi chiusi: Bruno entrò già tutto nudo, con il cazzo al massimo dell’erezione.
Baciai Gina, seguitando a masturbarle il grilletto.

“Gina… è entrato Bruno… guardalo…”

Gina aprì gli occhi e vide suo figlio in piedi davanti a lei con un cazzo maestoso che si ergeva dal ventre.

“Oh! Quanto è bello! Bruno, figlio mio… che penserai di me!”

“Mamma, finalmente! Vederti così scosciata, con la tua fica aperta, come in segno di offerta… cosa penso? Che sei la mamma che ho sempre desiderato! Mamma… ti desidero… lo sai… voglio fare l’amore con te! Scoparti fino a farti urlare dal piacere, quel piacere da tanto tempo dimenticato, ma non voglio farlo contro la tua volontà, non me lo perdonerei: se anche tu mi desideri, devi dirmelo tu! Mamma, lo vuoi? Vuoi che ti scopi?”

Io ero abbracciata a Gina e seguitavo ad accarezzarle la fica: sentivo il suo corpo vibrare, la sua fica era colma di miele!
La baciai con la lingua in bocca… tremava!

“Che aspetti… goditelo… è tutto tuo!!!” le sussurrai.

Gina allungò una mano verso suo figlio, Bruno la prese e la strinse… Gina lo guardò fisso.

“Vieni Bruno… figlio mio! Ti voglio anche io… da morire! Vieni… fatti tua madre… scopami… dai!!!”

Bruno si inginocchiò tra le cosce della madre e appuntò il cazzo all’ingresso della vagina… si fermò… fissò sua madre…

“Mamma… sto per infilartelo…”

“Dai tesoro… infilamelo… siiiiiiiiiii”

Bruno spinse il cazzo che in un attimo sparì nel ventre della mamma.

“Mammaaaa!! Ce l’hai in fica! Te l’ho messo dentro!!! Aaaaaaah!!! Mammaaaaaaa!!!”

“Siiiiiiiii!!! Oh! Siiiiiiiiii!! Lo sento… Dio, come lo santo!!! Mi hai riempito tesoro… ho la fica piena del tuo cazzo! E’ stupendo! Sbatti bene la tua mammina piccolo mio… fottimi… scopami… sventrami… ma fammi godere! Come fossi la tua amante! Uhmmm!!!”

“Ma mamma… adesso sei la mia amante!!!”

“Hai ragione: allora scopami… scopami… amore…”

Bruno cominciò a scopare la madre con grande passione e Gina contraccambiava con grande ardore: aveva incrociato le gambe intorno alla vita di Bruno e con i talloni spingeva i suoi reni per dettare i tempi della scopata…

“Dai… pompami Bruno… ho tanto bisogno del tuo cazzo… fammi godere! Aaaaaaaaah!!! Mi ero dimenticata del piacere che si prova con un cazzo nella fica! Uhmmmmm! Come ce lo hai grosso figliolo: te lo ho visto spesso, come tu hai visto la mia fica! Sapevo che fosse grosso, ma averlo dentro la fica è tutta un’altra cosa! Dai! Dai! Fottimi! Aaaaaaaah! Come lo sento… uhmmmm!”

“Oh, mamma, che fica che hai: sento le pareti vaginali pulsare intorno al mio cazzo… sembra che tu mi stia facendo un pompino con la fica!”

“Amore, dobbiamo ringraziare Olga di tutto questo altrimenti avremmo passato la nostra vita a soffocare i nostri desideri. Ma adesso siamo qui abbracciati… a scopare… a godere insieme. Aaaaaaaah! Siiiiiii!!! Cosiiiiiiiiii!!! Spingi!. Spingemelo dentro più che puoi… dai pulcino mio! Sventramiiiiiiiiiii!!!! Ancoraaaaa!!!!!!!!”

“Mamma, sto impazzendo! Ti prego… posso venirmene dentro? Posso sborrarti nella fica?”

“Come “posso”…, tu “devi” sborrarmi dentro! Dovrai sempre venire dentro il mio corpo: in bocca… nella fica… nel culo… non dovrai più sprecare il tuo sperma! Da oggi la tua sborra appartiene solo a me! Quando vuoi schizzami pure dentro… ma se puoi resisti… chiavami ancora… mi piace sentirmelo ancora dentro!!!”

Io e Franco, abbracciati, stavamo gustandoci questo amplesso incestuoso.

“Franco, guarda come sono belli, madre e figlio, nel loro godimento: sono molto felice, abbiamo fatto la nostra buona azione, li abbiamo spinti uno nelle braccia dell’altro! Guarda come godono quei due corpi avvinghiati nel piacere… guarda la fica di Gina: è bellissimo vedere la fica di una madre penetrata dal cazzo del proprio figlio! Guarda come entra e esce… pensa… il cazzo del figlio che penetra la fica da cui ha ricevuto la vita… è una visione bellissima!!!”

“Anche noi siamo così belli quando scopiamo, mamma?”

“Noi siamo molto più belli…” ci guardammo e scoppiammo a ridere.

“Mamma, io sono eccitatissimo e non ho sborrato: perché non ci uniamo a loro?”

“No, amore! Anche io non ce la faccio più, ma la loro prima scopata facciamogliela fare da soli. Voglio vederli sborrare e poi ho già pensato ad un bel programmino… guarda come si muovono convulsamente… stanno per godere!”

Bruno stava scopando la madre con impeto.

“Tieni… prendilo… sentilo il mio cazzo che ti scopa! Mamma sto per venire… non riesco più a trattenermi…”

“Anche io pulcino mio… vengo anche iooooooooo!!! Schizzami dentroooo! Bastardo!!! Stai facendo venire tua madre! Siiiiiiiiiiiii!!! Sbrodooo!!! Cosiiiiiiiiiiii!!!!!!! Sborroooo!!!!”

“Eccola! Sentila dentro il tuo corpo… la mia sborraaaa nella tua ficaaa! Aaaaaaaaah! Mamma baciamiiiiiiiii!!!!”

Mentre l’orgasmo aveva preso contemporaneamente entrambi cominciarono a slinguarsi oscenamente, mentre seguitavano ad esprimere il loro piacere.

“Mi hai riempito di sborra, amore… non lo levare… lasciami il cazzo dentro… voglio ancora sentirlo! Aaaaaaaah!”

“Mamma, ti amo!”

Erano rimasti abbracciati, con il cazzo sempre dentro la fica. Mi avvicinai e baciai Gina.

“Siete stati stupendi, avreste dovuto vedervi mentre godevate, ci avete fatto molto eccitare e sarebbe molto bello se ci faceste sborrare, che ne dite?”

“Olga, amica mia, faremo sempre ciò che vorrai: Ti saremo riconoscenti per tutta la vita! Se non fosse stato per te questo cazzo che ho nella fica non lo avrei mai avuto!”

“Gina, la vostra riconoscenza sarà quella di godere insieme a noi, ma solo quando e se lo vorrete, non dovrete assolutamente sentirvi mai obbligati: il sesso è stupendo, ma solo se fatto per libera scelta e senza costrizione! Comunque affinché siate veramente liberi nel piacere, come si dice, abbiamo fatto trenta facciamo trentuno: credo sia giusto che Bruno ti sveli un suo piccolo segreto. Dai Bruno, a mamma ormai non devi nascondere più niente!”

“Cosa c’è Bruno? Ti prego, non nascondermi niente, come io, da adesso in poi, non ti nasconderò più niente.”

“Si, mamma, Olga ha ragione, non c’è più motivo di nasconderci i nostri gusti. Vedi, quando ti desideravo ero sempre eccitato: vederti masturbarti a cosce larghe, la tua fica, i miei desideri osceni, non sapevo come soddisfarmi. Mi masturbavo, ma non mi bastava! Allora… scusa mamma… ma ho cominciato a godere con altri uomini! Comunque come hai visto non sono gay: la fica mi piace moltissimo, ma adesso che ho te forse non avrò più bisogno di farlo con gli uomini!”

“Ma quando lo hai fatto ti è piaciuto?”

“Mamma, devo sinceramente dirti che mi è piaciuto molto… anzi… moltissimo!”

“Figliolo, tesoro, ma allora perché devi escluderti questo piacere: non hai visto che prima anche io stavo godendo insieme ad Olga? Amore, tu hai ripreso della tua mamma, siamo bisessuali: se ti piace fare l’amore anche con gli uomini fallo pure liberamente. A me non dispiace, anzi, credo che mi piacerebbe ed ecciterebbe molto vederti!”

Approfittai subito della situazione.

“Se vuoi vedere tuo figlio che spompina un bel cazzo c’è qui quello di Franco a disposizione, anche se Bruno questo cazzo già lo conosce: sapessi come ha spompinato con grande ardore sia Franco che mio marito!”

“Oh, Dio… anche tuo marito…”

“Si, Gina, anche mio marito è della partita e avresti dovuto vedere che bel terzetto avevano fatto: mio marito, mio figlio e tuo figlio… pompini e inculate a volontà! Io mi sono goduta tutte le loro porcate di nascosto, poi sono intervenuta anche io nell’orgia per placare gli ardori della mia fica! E’ stato durante questo incontro galante che abbiamo saputo del grande desiderio che aveva Bruno di te ed abbiamo deciso di aiutarvi… tutto sotto la mia regia!”

“Olga, non finisci mai di stupirmi, siete tutti dei gran porconi, ma quanto mi piacete! A questo punto non mi rimane che farmi scopare anche da tuo marito!”

“Di questo puoi starne pure certa: è da molto che ha fatto un pensierino alla tua fica… e non solo!”

“Oh, cazzo, siete dei demoni!”

“Credo tu abbia ragione, ma adesso godiamoci i nostri ragazzi che si amano! Vieni, lavorami la fica e fammi godere!”

Ci sedemmo sul divano, una accanto all’altra con le cosce completamente spalancate, con le mano ognuna sulla fica dell’altra e cominciammo a goderci lo spettacolo che i nostri adorati figlioli erano pronti ad offrirci.

“Gina, masturbami bene il grilletto… ecco… oooh… siiii… brava! Ancora non ho sborrato e sono al colmo! Con la mano libera mi ficco un dito nel culo e mi inculo! Uhmmmmmmm!!! Che belloooo! Imitami… ficcatelo anche te!”

“Olga, quanto sei porca! Ecco… uhmmm… me lo sono infilato nel culo anche io! Aaaaah!! E’ belloooo… un dito nel culo e la mano della mia amica che mi lavora la fica… aaaaaaaaaaaah!!!”

I nostri ragazzi, intanto, non avevano perso tempo: Bruno si era inginocchiato davanti a Franco dritto in piedi a gambe larghe, aveva imboccato il suo cazzo e afferratolo per le natiche aiutava il movimento del ventre contro la sua bocca.

Franco gli teneva la testa ferma e lo stava chiavando in bocca: tirava fuori il cazzo fino alla cappella, la lasciava qualche attimo nella bocca di Bruno che la succhiava per poi rificcarglielo completamente in gola, fino alle palle. Bruno lo ingoiava tutto, senza dare segni di fastidio.

“Bravo Bruno, succhiami il cazzo, mi piace come me lo spompini! Anche tua madre è molto brava: prima me lo ha succhiato un po’ e mi è piaciuto molto. Sono certo che noi quattro andremo molto d’accordo. Aaaaah… succhiaaaa! Chissà se la tua mamma con la fica è brava come con la lingua… mi piacerebbe provarla… me la farai scopare? Dai… porco… dopo ti farò scopare la mia!!!”

Bruno per un attimo si tolse il cazzo dalla bocca.

“Franco, non solo sono d’accordo, ma credo che mi piacerebbe molto vedere mamma che prende un altro cazzo nella fica, purchè ovviamente lei sia disponibile. Che ne dici mamma, ti piacerebbe farti scopare da Franco? E lei, Signora Olga, si farebbe scopare da me?”

Queste parole non fecero altro che aumentare la nostra eccitazione. Gina mi strinse la fica per farmi capire il piacere che gli procuravano queste frasi.

“Oh, Bruno, tesoro, me lo chiedi? Quello di Franco è veramente un gran bel cazzo! Se poi so che ti eccita vedermi fare la troia anche con altre persone… beh!... come si dice… mi inviti a nozze! Figlio mio, penso proprio che ci divertiremo molto io e te insieme.”

Anche io aggiunsi i miei desideri.

“Non solo ci scoperete a turno senza gelosie, ma ci scoperete anche insieme: non vedo l’ora di far provare a Gina la doppia penetrazione, un cazzo nella fica e uno nel culo e sono certa che lo gradirà moltissimo, ma per questo c’è tempo! Adesso fateci vedere una bella inculata: Franco, incula Bruno, ficcagli tutto il cazzo nel culetto, fa vedere alla mamma come piace al figlio prenderlo nel culo!”

“Si, dai Franco… inculami… mamma guardami!”

Bruno si sdraiò supino, alzò e allargò le gambe portando quasi le ginocchia al petto e con entrambe le mani si allargò le natiche scoprendo completamente il buchino.

“Dai Franco… ficcamelo dentrooo!”

Franco gli si inginocchiò davanti e cominciò a sputargli sul buchetto del culo e a spalmargli sopra la saliva. Poi prese a strofinare la cappella sopra il buchino.

“Oh! Si!! Mi piace! Ma infilalo… ti pregooooooo!!!”

Franco appuntò la cappella sul buco del culo e cominciò a spingere lentamente: piano piano il cazzo cominciò ad entrare tutto!

“Oh! Aaaaaah! Uuuum! Che meraviglia! Mamma guarda… guarda come lo prendo nel culo! Mi piace… mamma guardami ti pregooo! Aaaaaaaah!! Ce l’ho tutto dentroooooooo!!!”

Franco cominciò ad incularlo lentamente.
Il cazzo nel culo aveva fatto addrizzare nuovamente il cazzo di Bruno e Franco prese a masturbarlo: lo inculava e lo masturbava contemporaneamente… Bruno gemeva!

“Siiiii!! Siiiiiii! Cosìììììììì!!! Daiiiiiiiii! Mi piace il cazzooo… mi piace la ficaaaaa… mi piace godereeee!!!”

Gina aveva gli occhi fuori dalle orbite.

“Olga, Dio santo, sono bellissimi! Non avrei mai creduto fosse così bello ed eccitante vedere due uomini fare l’amore: guarda mio figlio come gode con il cazzo nel culo!”

Aveva aumentato il movimento della mano sulla mia fica.

“Succhiagli il cazzo… dai Gina, non pensare a me, oggi è la vostra festa! Succhia il cazzo di tuo figlio mentre lo prende nel culo, lo farai godere ancora di più!”

“Oh, grazie Olga… a buon rendere!”

Si mise in ginocchio accanto ai nostri figli.
Franco capì e lasciò libero il cazzo di Bruno, Gina lo prese e cominciò a spompinarlo con grande passione: a pochi centimetri dal suo viso vedeva il cazzo di Franco entrare e uscire dal culo del suo bambino!
Sembrava un’invasata: leccava, succhiava e accarezzava alternativamente il cazzo e le palle!

“Slurp!! Slurp!! Mi piace! Dai Franco, inculalo forte il mio bambino, fallo godere: ad ogni colpo di cazzo nel culo sento vibrare il suo cazzo nella mia bocca! Slurp… slurp…”

Io intanto mi ero ficcata tre dita nella fregna e mi stavo chiavando mentre godevo di quella splendida scena: Bruno lo prendeva nel culo mentre sua madre lo spompinava.
Decisi di unirmi al trio. Mi avvicinai, mi misi in ginocchio dietro a Gina e l’accarezzai tra le cosce e nel solco del culo. Gina ebbe un fremito.

“Oooooh! Olga… siiiii… accarezzamiiiii!!!”

Alzò il culo e allargò le cosce per permettermi di accarezzarla meglio, ma io feci di più: mi bagnai bene le dita con la saliva e la inforcai infilandole contemporaneamente due dita nel culo e due nella fica. Gina sobbalzò.

“Aaaaah!!! Olgaaaaaaaa!!! Siiiii! Bravaaaa… spingi le dita dentro, in profondità! Ummmm! Mi piace sentirmi piena nel culo e nella fica mentre succhio mio figlioooo!”

Presi a scoparla e incularla con forza, mentre con l’altra mano mi pizzicavo il grilletto come se stessi facendomi una sega… non avrei resistito molto. Cominciai ad incitare i miei amici di piacere.

“Forza, Franco, incula il tuo amico, rompigli il culo… noi già sappiamo quanto gli piaccia sentirsi un bel cazzo duro nel culo! Riempigli il culo di sborra e tu Gina succhiaglielo bene il cazzo al tuo bambino: fallo godere, fatti sborrare in bocca! Ancora non la hai assaggiata la sua sborra, questa è la prima volta: goditela bene questa prima schizzata di tuo figlio!”

Io seguitavo a chiavare e inculare Gina che alzava sempre di più il culo e allargava le cosce per farsi penetrare sempre più in profondità.

“Olga, amica mia… ancora… spingiii… ficcami le dita più dentro che puoi! Mi voglio sentire piena, mentre succhio questo splendido cazzo di mio figlio!”

“Si, mamma, spompinami, succhiami la cappella! Ooooh! Siiiiiiiii… che tra poco ti riempio la bocca di sborra!!!”

L’eccitazione di questa scena non mi faceva più connettere, non capivo più niente, volevo solo godere e far godere: sentivo la fregna di Gina completamente dilatata e fradicia di umori!
Capii che due dita erano poche!
Tolsi le dita, le unii tutte e cinque a cuneo, le appuntai sulla vagina di Gina e cominciai a spingere lentamente.

Mano a mano che le dita entravano nella fica sentivo le pareti vaginali dilatarsi al massimo: sapevo che vi erano donne con la vagina particolarmente dilatabile e sentivo che Gina era una di queste.
Ormai tutte e cinque le dita erano nella fica: ero arrivata alle nocche della mano!
Mi fermai per farla abituare e iniziai un lento movimento dentro e fuori per far dilatare ancora di più la fica… Gina cominciò ad andare fuori di testa!

“Cosiiii!! Così ti vogliooooo!!! Godoooo! Quante dita hai infilato… mi sento morire dal piacere!”

“Sono tutte e cinque le dita… vuoi di più? Vuoi che ti rompa la fica? Vuoi tutta la mano?”

“Dio santo! La mano… siiiiii… siiiii… infilamelaaa!!!”

Spinsi lentamente, le pareti si dilatarono ancora, le nocche passarono l’anello vaginale: avevo la mano completamente all’interno della fica!
Era la prima volta che infilavo una mano in una fica e fu una sensazione stupenda!
Sentivo le pareti vaginali coprirla completamente… presi a muoverla lentamente!

“Aaaaaaaaaah! Mi stai spaccando! Godoooooo! Bruno, figlio mio, Olga mi ha infilato tutta la mano nella fica: è una cosa stupendaaa!!! Aaaaaaaah!!! Vengo!!! Vengoo!! Sborrami in boccaaaa… ti pregooo… aaaaaaaah!!!”

Vidi Franco accelerare il ritmo dell’inculata.

“Dai Bruno, senti tua madre, sborrale in bocca, accontentala! Dai… che vengo anche iooooooo! Ti sborro in culooo! Ummm! Aaaaah… ti sborro in culooo!!!”

Franco cominciò a dare forti colpi nel culo di Bruno: stava sborrandogli dentro.
Vidi il cazzo di Bruno gonfiarsi.

“Mamma! Oddio, mammaaaa, Franco mi sta spaccando il culo! Vengo… ti vengo in bocca! Aaaaaaah… ti vengo in boccaaa!”

Quando vidi che Bruno stava sborrando in bocca alla madre non capii più niente: sfilai la mano dalla fica di Gina e mi gettai letteralmente sul cazzo di Bruno accostando la mia bocca a quella di Gina.

“Gina, ti prego, dammene un po’, non la ingoiare tutta, fammi assaggiare la sborra di tuo figlio! Passamene un po’… ti prego!”

Gina aprì la bocca, mentre suo figlio seguitava a schizzarci dentro!
La sborra cominciò a uscire copiosa: mi avventai sulle sue labbra e presi a leccare e succhiare tutto lo sparma!
Le dita nella mia fica e il pensiero di assaporare lo sperma del figlio della mia amica mi procurarono un terribile orgasmo.
Bruno tolse il cazzo dalla bocca della madre e fece colare lo sperma rimasto nel suo cazzo sopra le sue labbra: nel vedere questo gesto Franco lo imitò subito, tolse il cazzo dal culo di Bruno e fece colare la sborra sulle labbra di Gina.
Io e Gina ci guardammo, ci sorridemmo maliziosamente e ci baciammo in un bacio osceno scambiandoci le salive e lo sperma dei nostri bambini: avevo trovato una vera amica troia come me con cui dividere tante piacevoli maialate.

Continua…


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