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Non è mai troppo tardi - 5


di bird2012
23.08.2015    |    25.645    |    4 3.8
"“Ti ringrazio del complimento… e poi, detto da una donna, è ancora più gradito! Comunque mica è obbligatorio essere un maschio per saltare addosso a una..."
NON E’ MAI TROPPO TARDI

Cap. 5


Dopo qualche giorno dal mio ritorno alla vita, ricevetti una telefonata da Gianna.

“Ciao, Olga, sono Gianna! Spero non averti disturbato, ma avrei piacere di scambiare quattro chiacchiere con te! Perché domani pomeriggio non mi vieni a trovare? Anzi, se non hai impegni familiari, mi farebbe piacere se rimanessi a cena: sono certa avremo molte cose di cui parlare! Tanto certamente i nostri figli saranno occupati con i loro amici! Dai, ti aspetto!”

Accettai con piacere il suo invito: ero certa mi avrebbe parlato dei nostri futuri rapporti e la cosa mi intrigava non poco!

Avvertii mio marito e i miei figli che la sera dopo non sarei stata a cena.
Il pomeriggio seguente andai da lei.
Appena mi vide mi abbracciò per salutarmi: mi aspettavo i soliti due bacetti sulle guance, invece, stringendomi a lei e pressando i suoi seni contro i miei, pose le sue labbra sopra le mie, in un bacio di una sensualità sconvolgente.
Poi mi guardò e mi accarezzò il viso.
Rabbrividii.
“Cazzo! Come inizio non c’è male!” pensai tra me e me.

“Mentre preparo un paio di caffè accomodati pure in salotto: ti prego, comportati come stessi a casa tua.
Scusa se mi trovi con un abbigliamento non consono per ricevere una persona, ma a casa mi piace sentirmi libera e poi noi ci conosciamo per cui ritengo fuori luogo certi formalismi: sempre che la cosa non ti metta in imbarazzo, altrimenti mi vado a vestire!”

“Assolutamente no! Non credo che ci scandalizziamo se tra femminucce ci mostriamo un po’ discinte! E poi, se posso permettermi, con questa vestaglietta ti trovo molto attraente! Se fossi un maschietto mi verrebbe voglia di saltarti addosso” risposi ridendo.

Ricambiò il mio sorriso.

“Ti ringrazio del complimento… e poi, detto da una donna, è ancora più gradito! Comunque mica è obbligatorio essere un maschio per saltare addosso a una donna!”

Cazzo! Più esplicita di così!
Rimanemmo a fissarci per un po’ senza parlare e ne approfittai per poterla ammirare ancora meglio, con quel suo abbigliamento casalingo che non lasciava certo molto spazio all’immaginazione.

Indossava solo una leggera mini vestaglietta con le bretelline che le lasciava le cosce abbondantemente scoperte, con una ampia scollatura da mettere in risalto due eccitanti tette, con due capezzoli che pigiando la stoffa evidenziavano chiaramente la mancanza di reggiseno… senza calze e senza scarpe… a piedi scalzi!
Certamente sotto era nuda… chissà se indossasse le mutandine!
Dovevo riconoscere che era molto, ma molto invitante!
Si vedeva lontano un miglio quanto sprizzasse sensualità e libidine da ogni poro!
Mi chiesi se quello fosse il suo abituale abbigliamento… oppure lo avesse riservato per me! Se così fosse stato significava che il suo intento fosse quello di eccitarmi… e la porca ci stava riuscendo benissimo!

La guardai mentre si dirigeva in cucina: il suo modo di camminare, il suo sculettare spudorato, le sue cosce che si scoprivano sempre di più ad ogni suo passo, tutto contribuiva ad aumentare la mia eccitazione!
Se fossi stata un uomo l’avrei definita una vera femmina da letto… pronta a soddisfare ed essere soddisfatta!
Chissà se mi avesse invitato per leccarmi la fica: se così fosse non mi sarei certo tirata indietro!
Il pensiero di sentirmi la sua lingua immersa nella mia vagina mi procurò un leggero fremito di piacere!

Anche io non ero affatto male: gonna jeans a pieghe a mezza coscia, un top molto scollato che copriva a malapena i capezzoli e mi lasciava scoperta la pancia e scarpe con tacco!
Anche io niente reggiseno e un minuscolo perizoma che si era già infilato tra le labbra della fica procurandomi un sottile piacere!

Andai in salotto e mi misi seduta sul divano: era molto grande e ci immaginai subito Gianna sdraiata sopra a cosce larghe per farsi soddisfare sia da suo figlio che dai miei.

Dopo un po’ venne con caffè e pasticcini, si mise seduta accanto a me e cominciammo a sgranocchiare i biscotti e a sorbire il caffè.
Ma la porca, mentre mi guardava, si metteva la punta del biscotto in bocca, cominciava a succhiarlo e lo muoveva voluttuosamente tra le labbra.
Mi mandava un chiaro messaggio erotico che percepii immediatamente.
Ormai stavo imparando ad essere spregiudicata e spudorata.

“Sembra proprio tu stia facendo un pompino al biscotto!” le dissi ridendo.

“Quella di succhiare è una dolce abitudine che non riesco a perdere!” mi rispose ricambiando il sorriso.
Poi proseguì.

“Comunque i pompini preferisco non farli ai biscotti, ma a qualcosa di più gustoso!”

Riprendemmo a fissarci, con due sguardi colmi di libidine!
Dio santo, era eccitantissimo ammirarci in silenzio, sentire gli sguardi percorrere i nostri corpi senza alcun pudore: lei fissava il mio seno, vedevo quanto le piacesse, io avevo lo sguardo incollato sopra le sue cosce… scoperte e leggermente divaricate.
Mi venne improvvisamente voglia di metterci una mano in mezzo per accarezzarle la fica!
Riuscii a malapena a trattenermi e le chiesi.

“Perché hai voluto vedermi?”

Mi prese una mano, la strinse tra le sue e cominciò ad accarezzarla: sul dorso, sul palmo, sul polso.
Io non parlavo, mi piacevano le sue carezze: ero in attesa di sapere e non tolsi la mano!
Cominciò a parlare, tenendo sempre stretta la mia mano tra le sue.

“Due giorni fa sono venuti i tuoi figli a trovarci e ci hanno parlato di te: vogliono organizzare una serata in tuo onore per festeggiare nel migliore dei modi il tuo desiderio di unirti a noi.
Ci hanno raccontato del vostro primo rapporto e la cosa mi ha eccitato da morire.
Ci hanno detto tutto: del DVD, del tuo sentirti trascurata, delle vostre reciproche fantasie, del tuo desiderio di tornare a vivere, di sentirti desiderata, di sentirti femmina!

Ormai sai che tra noi quattro si è instaurato un meraviglioso rapporto, non solo intimo, ma anche di stima e fiducia reciproca: ci raccontiamo tutto, poiché siamo certi della nostra riservatezza.
Quando ho sentito che anche tu ti sei concessa ai tuoi figli ho immediatamente pensato di aver finalmente trovato l’amica che ho sempre desiderato: con gli stessi gusti e desideri, anche i più innominabili, per condividere insieme il piacere dell’incesto, per scambiarci le sensazioni che proviamo quando siamo tra le braccia dei nostri figli.
Pertanto non mi dispiacerebbe se tra noi due nascesse una profonda amicizia che cementi ancora di più i nostri rapporti intimi.

Devo confessarti che la sera nel mio letto ho ripensato a tutto ciò che hai fatto con loro e non ho potuto fare a meno di toccarmela fino a dedicarti un favoloso orgasmo: me ne sono venuta immaginandoti con il meraviglioso membro di tuo figlio nel tuo ventre mentre leccavi quella deliziosa passera di Claudia.”

Il mio cuore iniziò a palpitare: Alex e Claudia le avevano raccontato tutte le nostre intimità, ma mi accorsi che la cosa non mi disturbava.
In fin dei conti anche lei faceva le stesse cose con il figlio, anche da molto tempo prima di me, quindi non avevo nulla di cui vergognarmi nei suoi confronti.
Inoltre ero felice sapesse che lei non era la sola a godere delle attenzioni di suo figlio: anche io mi ero concessa ai miei due angeli e mi sentivo orgogliosa di aver instaurato con loro un meraviglioso rapporto di amore e sesso.
Gianna seguitò a parlare.

“Non faccio altro che pensare a quando staremo tutti e cinque insieme: non riesco più a contenere l’eccitazione, la mia fica è un continuo brodo di piacere!
Immagino io e te sdraiate una accanto all’altra a cosce larghe, le nostre bocche unite a scambiarci baci infuocati, mentre tu ti fai chiavare da mio figlio e io dal tuo! Ci pensi, Olga, vedere i nostri due angeli galoppare dentro le nostre fiche senza darci tregua!

Claudia fungerà da battitore libero: è un meraviglioso jolly che si integra alla perfezione in ogni situazione.
Giocherà con i coglioni dei nostri maschietti mentre ci fottono, li accarezzerà e li succhierà per dare loro il massimo del piacere, piacere che si riverserà sui loro cazzi e da li dentro le nostre fiche.
Poi si dedicherà ai loro buchini: Olga, credimi, credo non ci sia nulla di più piacevole ed eccitante per i nostri figli che sentirsi leccare il buco del culo da Claudia mentre ci chiavano!

Poi tua figlia penserà anche a noi due con baci, carezze, slinguate, strizzate dei capezzoli e dei nostri clitoridi e ci metterà la sua fica in bocca per farci gustare il sapore dei suoi umori.
Alla fine sarà lei a raccogliere dalle nostre fiche lo sperma che i nostri dolci ragazzi avranno riversato con tanto amore nelle fiche delle loro mamme!
Poi seguirà un delizioso scambio di sborra a tre bocche, dalla sua alle nostre: saremo tre libidinose amanti lesbiche, avvinghiate in un sensuale abbraccio saffico, che si spartiscono equamente lo sperma dei loro figli!

Ecco, Olga, immagino tutto questo e tanto altro: voglio vederti inculata dai nostri due figli, mentre tu ci lecchi le fiche e loro si scambiano il tuo delizioso buco di culo!”

Quella puttana mi stava mandando fuori di tasta dall’eccitazione con quelle sue fantasie sessuali!

Mentre mi confessava le sue fantasie erotiche nei miei confronti, mi fissava intensamente negli occhi, aveva uno sguardo magnetico, sensuale, uno sguardo carico di significati.
Si, Gianna mi piaceva, mi faceva sentire desiderata, quella dolce sensazione che mi era mancata da una vita e che avevo trovato nei miei figli e che ora stavo trovando in lei.

Mi resi conto che non mi interessava fosse un uomo o una donna a desiderarmi: il mio corpo, la mia sensualità, il mio sguardo passionale eccitavano un altro essere umano, maschio o femmina che fosse stato, che avrebbe voluto amarmi e la cosa mi inorgogliva e nel contempo mi infiammava!

Percepivo il suo desiderio nei miei confronti: lo percepivo dai suoi sguardi, dalle sue sensuali carezze sulla mano e anche dal suo passarsi ripetutamente la lingua lungo le labbra mentre mi fissava.
Mi sentivo presa da lei, dalla sua prorompente femminilità, dalla sua sensualità che mi stava eccitando non poco.
La mia fica stava sbavando, ma ormai la mia spudoratezza non aveva limiti: mi avvicinai al suo viso e la baciai in bocca!
Gianna non attendeva altro: mi gettò le braccia al collo e mi strinse a lei, mentre le nostre lingue cominciarono a cercarsi per scambiarsi un bacio lesbico colmo di libidine e lussuria!

“Olga, angelo mio, aspettavo le tue dolci e caldi labbra! Abbiamo tutto il pomeriggio e la sera davanti a noi: potremo amarci con calma, senza fretta, come richiede il primo dolce incontro tra due amanti! Saremo una preda dell’altra!”

Le accarezzai il viso… poi con la mano scesi verso il seno, mi intrufolai dentro la scollatura e le presi una tetta in mano: l’accarezzai e la strinsi dolcemente!
Gianna ebbe un fremito ed emise un lungo gemito.

“Si, Olga… accarezzami! Si, si, accarezzami il seno che mi fai bagnare!”

La mia nuova amica non fu da meno: mi tirò fuori un seno dalla magliettina e ricambiò subito il piacere.
Ci abbracciammo e unimmo nuovamente le nostre labbra e le nostre lingue, mentre con le mani mungevamo reciprocamente i nostri bollenti seni!
Dopo un po’ mi staccai dal bacio.

“Hai detto che vuoi condividere con me il piacere dell’incesto: hai sentito dalle labbra dei miei figli tutti i particolari di come mi hanno sedotta, i miei orgasmi e le sensazioni che ho provato sia nel farmi possedere da mio figlio che nel lesbicare con mia figlia!
Perché non mi dici di te e di Tony? Mi eccita sapere come è iniziato, come te lo sei fatto, cosa hai provato quando ti è entrato dentro! Prima mi hai detto che i pompini preferisci non farli ai biscotti: ho interpretato la tua frase come se preferissi farli a tuo figlio!”

L’abbracciai e la baciai di nuovo: ansimavamo entrambe come due porche!
Avvicinai le labbra al suo orecchio e le sussurrai, con un tono più sensuale possibile.

“Dai, Gianna, mentre siamo abbracciate ad accarezzarci il seno raccontami di te e di tuo figlio! Claudia mi ha detto che ha un bel cazzo: è vero?”

La porca non aspettava altro per lasciarsi andare.

“Si, è vero, Tony ha un cazzo da favola e poi lo sa usare proprio bene, come tuo figlio, d’altronde: quando te lo infila dentro e ti sbatte come una puttana ti manda in paradiso… non vedo l’ora di vederti a cosce larghe mentre te lo infila! Davvero vuoi sapere di quando Tony me lo ha messo nella fica?”

Capii che Gianna amava il linguaggio spinto.

“Si, e anche quando lo hai fatto venire nella fica… perché lo hai fatto venire dentro, vero?!

“Si! Si… avresti dovuto vederlo come me l’ha allagata di sborra! Ma ora ti racconto tutto, voglio eccitarti come non mai!
Poi andremo a letto, nella mia alcova: ti ho fatto venire da sola apposta, voglio goderti tutta per me… ce ne verremo insieme, una nelle braccia dell’altra!!”


IL RACCONTO DI GIANNA


Devi sapere che per me e mio marito il sesso ha avuto sempre una importanza preponderante nella nostra vita: posso dire che ne abbiamo fatte di tutti i colori, essendo, inoltre, entrambi bisex.
Non abbiamo mai sfuggito le occasioni che ci si sono presentate per godere.
Rapporti a tre, a quattro, a cinque, sia etero che omosessuali: amavamo entrambi sia l’uccello che la passera, quindi capirai quanti meravigliosi e vari godimenti potevamo provare sia con i maschi che con le donne.

Purtroppo, come sai, a causa di un incidente è venuto a mancare improvvisamente: mi è crollato il mondo addosso, ma mi sono fatta forza e ho reagito, avendo anche Tony da crescere.
Per fortuna stiamo molto bene economicamente, per cui, almeno da quel punto di vista, non ho avuto problemi.

Dopo un po’ di tempo i problemi li ha cominciati ad avere la mia passera: forse sarò malata, ma non riesco a vivere senza i piaceri del sesso.
Sono una donna molto calda, mi eccito facilmente e mi pesava molto la mancanza di un bel membro che potesse alleviare le mie sofferenze.
Con mio marito ero ormai abituata a godere senza alcun pudore: il mio amore mi permetteva di togliermi qualsiasi sfizio!

La mia fica e il mio culetto erano sempre in esercizio, mio marito mi organizzava serate di sesso senza limiti: inesauribili rapporti lesbici contornati da profonde penetrazioni in ogni buchetto disponibile.
Non ho mai negato niente ai miei amanti per il loro e il mio piacere.
Per cui trovarmi all’improvviso privata di quei meravigliosi giochi che mi davano tanto piacere fu veramente una sofferenza indescrivibile.
Non pensavo ad avere altri uomini in quanto seguitavo ad avere in mente mio marito, l’amore della mia vita e all’inizio non pensai neanche lontanamente a mio figlio, fu solo il caso.

Per calmare la mia voglia di sesso, avevo preso l’abitudine di masturbarmi mentre guardavo video porno: mi ha sempre eccitato moltissimo vedere persone che fanno sesso e internet è una miniera inesauribile.
Una sera, per caso, trovai un video di incesto: era una madre che seduceva il figlio, gli faceva fare tutto… davanti e dietro… per poi finire in bocca!
Anche se ero consapevole fossero attori, il pensiero di vedere il figlio penetrare la madre sia nel culo che nella fica e poi riempirle la bocca di sborra mi mandò letteralmente fuori di testa!

Vedevo l’espressione estasiata della madre mentre veniva penetrata dal figlio e mi risuonavano nelle orecchie le sue frasi di incitamento: “Amore, chiava mamma… fammelo sentire… si, fammi sentire il cazzo nella fica! Sto godendo, amore di mamma… sto godendo!”
Mi ricordo che quella sera ebbi un orgasmo devastante, come mai provato prima guardando video porno non di incesto.

Mi resi subito conto che quel membro che poteva soddisfare le mie voglie io lo avevo in casa, a portata di mano, e presi la drastica decisione che avrei fatto del tutto per portarmi Tony a letto!

Vedi Olga, tra te e i tuoi figli è nato tutto per caso: in un solo pomeriggio ti hanno posseduta e sono entrati prepotentemente nella tua vita!
Se non avessi visto il loro video avresti seguitato a soffrire ed ora non staresti qui vicino a me.

Invece la mia è stata una cosa premeditata: mi sono coltivato mio figlio giorno per giorno, ho sofferto le pene dell’inferno nel vedermelo vicino, consapevole di quanto anche lui mi desiderasse, senza poterlo avere.
So di essere una bella donna con una spiccata sensualità, aperta ad ogni piacere sessuale, per cui, se avessi voluto, avrei potuto avere decine e decine di maschi pronti a soddisfarmi, ma io avevo deciso: solo mio figlio avrebbe preso il posto del padre!

Usai la solita tecnica, sempre vincente, di stare a casa sempre molto discinta: vestitini sempre molto corti e scollati per mostrare abbondantemente le cosce e il seno, senza reggiseno, affinché potesse ammirare i mie turgidi capezzoli spingere voluttuosamente la stoffa.
Senza contare che assumevo volutamente pose scomposte per mostrare le mie intimità.

Quando vedevo che mi guardava le cosce scoperte, facevo finta di non accorgermene e aprivo le gambe per fargli ammirare le mie mutandine.
Quando lo vedevo andare in bagno per scaricare la sua eccitazione, sognavo di essere io a farlo godere con le mie mani!
Spesso lo spiavo dal buco della serratura per vederlo con il suo giovane uccello in mano: quando vedevo partire gli schizzi di sborra mi veniva voglia di aprire la porta e fiondarmi con la bocca aperta davanti alla sua cappella per accogliere tra le labbra, come la più amorevole delle mamme, tutta la sua calda e cremosa sborrata!

Ho sempre provato un immenso piacere farmi sborrare in bocca, sentirmela piena del piacere del maschio!
Ancora oggi dovresti vedere come io e tua figlia Claudia svuotiamo i coglioni dei nostri due maschietti con le nostre bocche: anche lei è diventata molto brava e spesso facciamo una simpatica gara a chi riesce a ingoiare completamente le interminabili sborrate dei nostri figlioli senza perderne una goccia!
Devo dire che spesso la gara finisce in parità!
Inutile dirti che la sera, nel mio letto, mi sfinivo di ditalini ripensando al cazzo di Tony mentre sborrava!

Ormai era divenuta una dolce ossessione: già dalla mattina appena alzata cominciavo a pensare come eccitarlo!
Mi mandava ai matti il pensiero di fargli addrizzare il cazzo, vedere la sua patta gonfia sotto la spinta del suo giovane uccello, vederlo accarezzarsi il pacco di nascosto mentre mi guardava il culo credendo non lo vedessi, ma io lo vedevo benissimo attraverso i riflessi dei vetri e la cosa mi faceva tirare la fica in maniera spaventosa!

All’epoca aveva 17 anni, era quasi alla fine dell’adolescenza, il periodo in cui tutti i maschietti stanno sempre con il cazzo in mano: seppi solo dopo che in quel periodo già giocava con i tuoi figli!

Ogni giorno cercavo di trovare qualcosa di nuovo per eccitarlo, ma la cosa che maggiormente raggiungeva lo scopo era quando mi facevo trovare sdraiata sul divano con le cosce aperte, in modo da mostrargli la mia fica, facendo finta di essermi addormentata mentre lo aspettavo tornasse da scuola.

Mi mettevo scosciata proprio di fronte alla porta del salotto, in modo che lui, entrando, potesse subito godere della visione della fica di sua madre.
Appena sentivo aprire la porta di casa mi alzavo la gonna a mezza coscia, allargavo le gambe, una piegata sopra il divano, l’altra posata per terra per facilitare al massimo l’eccitante spettacolo, tenevo una rivista tra le mani per dare l’impressione mi fossi addormentata mentre leggevo, e reclinavo la testa sul bracciolo del divano ad occhi chiusi… in dolce attesa.

Quando lo sentivo entrare e avvicinarsi al divano per ammirarmi meglio sentivo il cuore scoppiarmi in gola!
Dio santo, Olga, credevo di impazzire!
Sentivo il suo respiro, il suo ansimare dall’eccitazione, lo immaginavo in piedi davanti a me, con il suo sguardo fisso sopra la mia fica, che a malapena coprivo con minuscole mutandine per dargli modo di vedere anche il pube e un po’ di labbra gonfie dall’eccitazione, mentre si accarezzava il cazzo sopra i pantaloni.

Sapessi quante volte fui tentata di aprire gli occhi per vedere il suo viso sconvolto dalla libidine mentre ammirava la fica di sua madre, per fargli capire che la mia era solo una finzione per farmi guardare e desiderare, che se avesse voluto io ero lì, distesa sul divano a cosce larghe, pronta per lui!
Olga, ci pensi, sarebbe bastato un niente, non ci sarebbe stato bisogno di parole: mi sarei scostate le mutandine per scoprire interamente la fica, avrei allargato completamente le gambe e avrei spinto il ventre verso di lui, in segno della più indecente offerta che possa fare una madre verso il figlio… quella di offrirgli la fica per farsi chiavare!
Ma riuscii a trattenermi, ancora non era arrivato il momento che avevo programmato: volevo che mio figlio mi prendesse da uomo e no da ragazzo!

Infatti, per portarmelo a letto attesi avesse compiuto diciotto anni: forse per una questione psicologica volevo fosse maggiorenne per scoparsi sua madre!
Ormai non volevo più aspettare: era troppa la voglia che avevo di mio figlio!
La mia fica reclamava a gran voce quei piaceri che aveva conosciuto e che ormai le mancavano da troppo tempo.
Ormai era maggiorenne da molti mesi, per cui decisi di fare il grande passo: lo avrei accolto tra le mie cosce per concedermi completamente a lui… e iniziare una nuova vita insieme!


Se pensate sia di vostro gradimento vado avanti.

Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]
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