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La mia futura nuora - 1


di bird2012
17.03.2012    |    109.339    |    7 9.7
"Avevo deciso di riagganciare, anche se a malincuore, per un senso di rispetto, ma le ultime parole dette da Marta mi gelarono..."
La mia futura nuora

1° Cap. – La Telefonata



Era una mattina come tante, io a terminare le faccende di casa e Franco, mio figlio, nello studio… stava preparando un altro esame universitario.

Mio marito, Sandro, sarebbe stato fuori città per una decina di giorni per lavoro… sentivo maledettamente la sua assenza… quando sono sola penso sempre a tutti i giochetti erotici che facciamo con i nostri amici di piacere… e anche quella mattina avevo la fica in tiro… avevamo conosciuto da poco una dolce amica molto disponibile sia con i maschietti che con le femminucce… ancora mi sembrava di sentire la sua bocca tra le mie cosce che mi mangiava letteralmente la fica…

Ero eccitata e volevo godere… quando mio marito è lontano preferisco godere con una donna piuttosto che con un uomo… quando desidero godermi un altro uomo mi piace farlo insieme a mio marito… quando gioco con due cazzi vado fuori di testa…

Pensai di chiamare la mia amica per vederla quella sera stessa… avevo voglia della sua lingua… già pensavo di chiamare mio marito per farlo partecipare al mio piacere mentre lei sarebbe stata tra le mie cosce a farmi godere.

Quando alzai la cornetta del telefono per comporre il numero sentii la voce di Franco, mio figlio, che dallo studio stava parlando con Marta, la sua fidanzata: la solita interferenza tra i telefoni della nostra casa.
Avrei dovuto riagganciare: non sta bene ascoltare le telefonate degli altri, ma la curiosità di sapere cosa si dicevano i due innamorati mi spinse a rimanere ad ascoltare.

Non lo avessi mai fatto, o forse attualmente sono felice di averlo fatto: quella telefonata sconvolse la mia vita, e non solo la mia, ma devo ammettere che la sconvolse in senso più che positivo.
Sentivo la voce di Franco…

“Amore, come è andata ieri sera, ti è piaciuto?”

“Da morire Franco, lo sai che quando mi infili quel cazzo nel culo non capisco più niente… è una sensazione stupenda… mi sento piena di te… e poi mi sto accorgendo che ogni volta che mi inculi godo sempre di più… ormai le pareti del mio buchino aumentano la sensibilità ad ogni inculata… in quei momenti mi sento proprio una troia… credo non siano molte le donne che sborrano solo con il cazzo nel culo, senza stimolare il clitoride o la vagina…”

Rimasi allibita, con la cornetta incollata all’orecchio. E’ pur vero che anche a me e mio marito quando facciamo l’amore eccita molto usare un linguaggio osceno, ma non credevo che ragazzi poco più che ventenni fossero così espliciti nell’esternare le loro sensazioni.

Dovetti riconoscere, però, che le parole di Marta non avevano fatto altro che aumentare ancor più l’eccitazione che già avevo. Anche io sono una grande amante del sesso e immaginare Marta a pecorella che sborrava sotto i colpi del cazzo nel culo che le sbatteva mio figlio mi sentii fremere la fica.
Avevo deciso di riagganciare, anche se a malincuore, per un senso di rispetto, ma le ultime parole dette da Marta mi gelarono.

“E poi ti devo confessare che fare la parte di tua madre mentre te la inculi mi ha eccitato in maniera pazzesca… pensare di essere tua madre inculata dal proprio figlio mi ha fatto godere come una pazza… mai provato un orgasmo così travolgente… mi sono sentita una perversa depravata e mi è piaciuto moltissimo…”

Provai una sensazione stranissima… speravo di aver sentito male… ma purtroppo, o per fortuna, avevo sentito benissimo… non potendolo fare realmente, mio figlio pensava di farmi il culo per mezzo della sua fidanzata e quella troietta di Marta, ormai avevo capito che era una gran troia, non solo era pienamente disponibile a sostituirmi, ma ne godeva fortemente.
A questo punto non avrei riagganciato per nessuna cosa al mondo.

“Si, amore… è vero… è stato eccitantissimo… tra noi non ci sono segreti… sai quanto desidero fare l’amore con mia madre… scoparla, incularla, sborrarle in bocca… non so il perché, ma mi eccita in una maniera pazzesca… ha quel viso da troia che mi piace da morire… quando la vedo sento il cazzo indurirsi di colpo e devo fare del tutto per nascondere la mia erezione… per fortuna non se ne è mai accorta…”

“E’ li, invece, il punto Franco… è una sfortuna… sono sicura che se tua madre vedesse quei 25 cm di cazzo che hai tra le gambe, che tra l’altro lei ha contribuito pienamente a creare, sarebbe lei stessa a sedurti e a ficcarselo nella fregna… anche se è tua madre un cazzo come quello che hai tu non può assolutamente essere trascurato…”

“Ma dai, amore… che faccio… vado in giro per la casa a cazzo dritto per farglielo vedere con la speranza che mi dica: - Franco, che bel cazzo che hai, me lo fai assaggiare?- “

Risero entrambi a questa battuta, ma io invece non ridevo… ero serissima… presa da una eccitazione mai provata in vita mia… con gli umori che colavano dalla fica lungo le cosce…

“Comunque Franco ricorda il nostro accordo… ieri sera io ho fatto la parte di tua madre che si faceva inculare dal figlio… questa sera tu dovrai fare la parte di mio padre che si incula la figlia… lo sai che quando penso al cazzo di mio padre mi si bagna subito la passera… chissà che darei perché fosse veramente lui ad incularmi…”

Non riuscivo a credere a ciò che sentivo… bella coppia di depravati avevano fatto mio figlio e la sua futura sposa…lui avrebbe voluto incularsi sua madre e lei desiderava farsi rompere il culetto dal padre… ognuno con la complicità e il consenso dell’altro... tombola…

Io conoscevo molto bene il padre di Marta, poiché insegnavamo entrambi in un liceo, lui materie tecniche, io letterali; eravamo colleghi da molti anni ed avevamo accolto con grande gioia l’unione dei nostri figli. Era un bell’uomo, sportivo, simpatico, aveva molto successo con le mie colleghe, ma non sapevo se qualche volta si fosse concretizzato qualcosa… seguitai a sentire la loro conversazione…

“Lo sai che sto facendo del tutto per sedurlo… giro per casa sempre mezza nuda… assumo pose oscene… mi accorgo che mi guarda di nascosto… dal gonfiore della sua patta mi accorgo che si eccita… ma non ha il coraggio di fare il primo passo… dovrò escogitare qualcosa… ma ora pensiamo alla tua mammina… devo riconoscere che è veramente una gran bella fica, con un qualcosa di eccitante nelle sue espressioni, nel suo modo di essere… anche se io non ho mai fatto l’amore con una donna, devo confessarti, Franco, che quando la vedo mi viene una gran voglia di leccarle la fica, fino a farla godere nella mia bocca… la sua fica dovrebbe avere un sapore squisito…”

Oddio, pure questo… la mia futura nuora desiderava leccarmi la fica… era veramente una dolce troietta… ma improvvisamente mi accorsi che anche a me non sarebbe dispiaciuto contraccambiare le sue attenzioni alla mia fica.

“Amore, pensi che tua madre abbia assaggiato qualche altro cazzo oltre quello di tuo padre?”

“Magari!... la desidererei e l’amerei ancora di più sapendola così troia… bando alle battute, lo ignoro, so solo che ha un gran viso da porca che mi eccita da morire, ma poi se lo sia veramente e si faccia scopare da qualcun altro non lo so… posso dirti che quando papà è fuori città per lavoro la mamma non esce quasi mai, per cui dubito che tradisca papà… dei dubbi ce li ho quando papà è a casa… quando il sabato escono mamma è vestita sempre molto sexy… gonne corte, calze a rete, un trucco che farebbe addrizzare il cazzo ad un eunuco, mi capisci… per cui mi sono spesso chiesto se non avessero qualche incontro particolare… ma, come ti ripeto, è solo un dubbio e, confesso, una speranza di saperli porcelli, ma non ho le prove…”

Il mio bambino era molto vicino alla verità: avesse saputo tutti i cazzi che ho assaggiato con consenso e la partecipazione di mio marito nei privè e non solo… quando capita l’occasione non ci lasciamo sfuggire un bel cazzo o una bella fica da unire ai nostri giochi… a questo punto dovevo ammettere che mio figlio aveva ripreso da noi.

Dopo il primo momento di turbamento la cosa cominciava ad intrigarmi… avevo a disposizione una bella e giovane coppia disponibile ai piaceri del sesso… per di più con la …………… di essere mio figlio e la mia futura nuora… cosa si poteva desiderare di più perverso e trasgressivo… perché non approfittarne… già intravedevo uno scenario altamente erotico…

“Marta, amore, tutti questi discorsi, il desiderio di incularmi mia madre mentre magari tu le lecchi la fica e il pensiero di vederti inculata da tuo padre mentre mi spompini il cazzo, mi hanno fatto eccitare in maniera pazzesca… ho il cazzo che mi scoppia…”

“Tesoro mio, non puoi rimanere così fino a questa sera… dai, fatti una sega… lo sai che non sono gelosa, anzi la cosa mi eccita pensando che ti seghi il cazzo pensando alla tua mammina… una bella sborrata in suo onore così ti scarichi un po’… poi ci penso io questa sera a svuotarti bene…”

“Hai ragione Marta, non ce la faccio ad aspettare stasera… appena mia madre esce per fare la spesa mi faccio una bella sega…”

“Ma no, amore, al contrario… masturbati mentre lei è a casa… mettiti sul divano del tuo studio a cosce belle larghe con il cazzo duro bello in vista… che ne puoi sapere… la fortuna… tua madre potrebbe entrare nello studio pensando che stai studiando e invece ti trova con il cazzo in mano a segarti…”

“Ma amore, pensa che figura… e se mi sgrida e mi tratta male? Non avrei più il coraggio di guardarla in faccia…”

“Non credo, amore… tutti i giovani si masturbano… lo avrà fatto anche tua madre… poi come si dice “chi non risica non rosica”… devi rischiare… può darsi che tua madre appena ti vede che ti stai masturbando richiuda la porta uscendo dalla stanza lasciandoti godere in santa pace… ma pensa amore se invece, vedendo quel bel cazzo che ti ritrovi, non senta il desiderio di collaborare… se fosse lei a farti una sega… non ci pensi… se riuscissi a metterle il cazzo in mano non riuscirebbe più a tirarsi indietro… potremmo coinvolgerla nei nostri giochi… il solo pensiero di vederti mentre inculi tua madre mi fa bagnare la fica… amore fa come ti ho detto… sperando in un po’ di fortuna… adesso devo lasciarti che devo andare all’Università… ci sentiamo in giornata… fammi sapere e… buona sborrata…”

“OK, ci sentiamo, amore…”

Questa conversazione mi aveva procurato una eccitazione mai provata: pensai a mio figlio a cosce larghe sul divano con il cazzo in mano, con la speranza di essere colto in flagrante… i due fidanzatini volevano giocare a fare i porcelli libertini? Non mi sarei certo tirata indietro… in un attimo decisi il da farsi.. non mi sarei certo lasciata sfuggire un’occasione del genere…

Non avevo bisogno di molti preparativi: in casa indossavo sempre solo una vestaglia che mi arrivava abbondantemente sopra il ginocchio, senza biancheria intima…
Feci trascorrere qualche minuto per permettere a Franco di cominciare a masturbarsi, poi, quando ritenni fosse pronto, entrai nello studio senza bussare, esclamando:

“Scusa, Franco, che rimani a pranzo?”

La scena che mi si presentò davanti agli occhi mi fece ribollire il sangue.
Franco era seduto sul divano, con la schiena poggiata sullo schienale e con il corpo molto in avanti, in modo da tenere il sedere fuori dal divano… aveva posizionato due poltroncine ai suoi lati su cui aveva posato i piedi… in questa maniera aveva le gambe completamente larghe con le ginocchia piegate… talmente scosciato che si vedeva il buchetto del culo… e tra le cosce si ergeva uno stupendo cazzo che lui lentamente si stava segando…

Dovevo riconoscere che Marta non aveva esagerato… Franco aveva veramente un cazzo fuori dell’ordinario… sentii un brivido… rimasi immobile davanti a lui… lui non si mosse… lentamente tirò giù la pelle del cazzo e lo tenne dritto e completamente scappellato davanti ai miei occhi per mostrarmi la sua virilità al massimo dell’eccitazione…

“Scusa, mamma, non pensavo fossi entrata mentre studiavo…” ma rimase scosciato a cazzo dritto senza provare minimamente a ricomporsi.

“No, scusa tu… avrei dovuto bussare… ho disturbato un momento della tua intimità… quindi anche le nuove generazioni si masturbano…”

“Ti da fastidio avermi trovato così?”

“No, affatto… pensi che in vita mia non abbia mai visto un uomo masturbarsi?”

“Ma io sono tuo figlio…”

“Si, ma sei sempre un uomo, con i suoi desideri…e se posso permettermi con un gran bel pene…”

“Perché lo chiami pene?”

“Hai ragione… cazzo rende più l’idea… e a te non ha dato fastidio farti trovare così da tua madre?”

“Se non disturba te, a me non disturba… anzi…”

“Che significa – anzi - ?”

“Che mi piace e mi eccita molto vederti qui davanti a me mentre…”

Interruppe la frase… lo guardai negli occhi… terminai io la frase…

“Mentre ti seghi il cazzo?”

“Oh… si, mamma… tu che mi guardi mentre mi sego il cazzo…”

Per tutto il tempo era stato con le mani pigiate sul ventre per tenere il cazzo completamente dritto… con la destra lo impugnò e iniziò un lento movimento su e giù lasciando sempre la cappella scoperta, mentre con la sinistra prese ad accarezzarsi le palle…

“Devo ammettere che anche per me è molto piacevole guardarti mentre te lo accarezzi… però se permetti sono molto perplessa… hai 22 anni, sei fidanzato e per sfogarti devi ricorrere alla masturbazione? Marta mi ha sempre dato l’impressione di essere una ragazza molto calda, ma forse mi sbaglio e non ti soddisfa? Questo sarebbe molto grave perché il sesso è importante nella vita…”

“Ma no, mamma, che pensi… questa mattina ci siamo sentiti per telefono, abbiamo parlato di tante cose piacevoli che mi hanno fatto molto eccitare… non ce la facevo a resistere fino a questa sera quando staremo insieme…”

“E di che avete parlato di così piacevole da ridurti così?... Hai il cazzo che sta per scoppiare…”

Mi guardò senza rispondere… non trovava il coraggio… intanto seguitava a segarsi lentamente… vedere quel cazzo pieno di vita davanti a me mi stava mandando il sangue alla testa… sentivo la fica colare sulle cosce… avrei voluto ficcarmelo in bocca come piaceva a me, ma dovevo resistere… volevo prolungare questo gioco che mi eccitava molto…

“Non mi rispondi? Ti vergogni? Non ti vergogni di toccarti il cazzo davanti a tua madre, ma ti vergogni di dirmi di ciò che avete parlato? Vuoi che ti convinca a confessarmi i vostri segreti?”

Mi misi in ginocchio davanti a lui… mentre lo guardavo fisso negli occhi portai la mano alla bocca e la riempii di saliva… poi la avvicinai al cazzo e feci colare la saliva sulla cappella…
Cominciai a spalmarci sopra la saliva con due dita.

“Tu seguita a segarti il cazzo mentre la mamma gioca un po’ con la tua cappella… e raccontami i discorsi che hai fatto con Marta… se ti hanno eccitato così tanto da ridurti in questo stato con il cazzo che ti sta scoppiando potrebbe darsi che eccitino pure me… dai, raccontami senza vergogna…”

Ci fissammo negli occhi colmi di libidine… lui seguitava a muovere lentamente la pelle del cazzo su e giù… io seguitavo a girare i polpastrelli dell’indice e del medio sopra tutta la cappella…
Il cazzo aveva preso un’erezione mostruosa… non avevo mai visto un cazzo così gonfio… il mio bambino era eccitato al massimo ed era proprio quello che volevo.

“Mamma, sono eccitatissimo… le tue dita sulla cappella mi stanno facendo impazzire… ti prego… tu stai vedendo il mio cazzo… fammi vedere qualcosa di te…”

“Prima raccontami di te e di Marta… se il racconto sarà eccitante la tua mamma non ti deluderà…”

Non vedevo l’ora di spalancare le cosce per fargli vedere la mia fica fradicia di piacere, ma dovevo resistere… volevo godermi questo gioco eccitante…

“Mamma, ti prego… mi sento in imbarazzo a parlarti dei nostri desideri…”

“Tesoro, non dimenticarti che ti stai facendo una sega davanti tua madre, mentre lei ti accarezza la cappella… quindi metti da parte il tuo imbarazzo e confessami apertamente e tuoi desideri e di quella porcellina della tua fidanzata…”

Gli presi la cappella unta di saliva tra il pollice e l’indice e cominciai un leggero movimento su e giù dalla punta alla base… così facendo la mia mano si scontrava con la sua che segava l’asta.

“Uhmmm… Dio mio… mamma sei stupenda… solo con queste due dita mi stai facendo impazzire dal gusto…”

“Se vuoi di più… raccontami…”

“Ok, mamma, spero solo che non ci giudicherai male…”

“Perché dovrei giudicarvi… non dimenticare che sto giocando con il tuo cazzo…”

“Ok… io e Marta siamo due grandi porcellini… amiamo il sesso da impazzire sotto ogni sua forma… siamo aperti e disponibili a tutto… non c’è situazione sessuale, anche la più perversa e depravata, che noi non vorremmo provare.. avevi ragione quando ritenevi Marta una porcellina… di più… è una gran troia sempre amante del cazzo e non disdegna alcun tipo di rapporto…”

Lo interruppi un attimo.

“Vorresti dire che si è presa nel culo questo super cazzo?”

“Si, mamma, e vedessi quanto le piace prenderlo nel culo… pensa che raggiunge l’orgasmo anche solo con il cazzo che la incula…”

Si, l’avevo sentito dalla telefonata… la Marta era proprio , come si dice, una vera rotta in culo… la mia eccitazione aumentava sempre di più.
Misi la mano sinistra sotto la vestaglia e cominciai a lavorarmi un po’ la fica… gli umori che colavano mi avevano riempito la mano… quando Franco mi vide mettermi la mano tra le cosce sentii il suo cazzo vibrarmi tra le dita…

“Dio santo… mamma, te la stai toccando… ti stai toccando la fica…”

“Certo… vedi che il tuo racconto mi sta eccitando… più mi eccito e più mi faccio…”

“Si… si… ti racconto… ti stavo dicendo di Marta … le piace prenderlo nel culo, farsi chiavare e adora farsi sborrare in bocca… quando stiamo insieme gode come una zoccola e mi fa godere in maniera eccezionale.

Mi fa fare sborrate incredibili in bocca che lei puntualmente lecca, succhia, ingoia… ma noi vogliamo di più… tra di noi godiamo tanto, saremo due sposi perfetti, ma desideriamo altri cazzi e altre fiche con cui godere…

Lei impazzirebbe dal piacere vedermi scopare con un’altra donna e nello stesso modo io non vedo l’ora di vederla godere sotto i colpi di un altro cazzo… vedi mamma, alla base c’è il grande amore che c’è tra di noi. Per cui ognuno di noi è felice se l’altro trova godimento sessuale anche con altri… è solo questione di sesso… l’amore rimane…”

Bravi i miei ragazzi, la pensavano come me e mio marito, che in comune accordo godiamo con chiunque ci piaccia, uomo, donna, ragazzo o ragazza che sia… abbiamo sempre vissuto il sesso liberamente con grande piacere reciproco, senza togliere nulle al nostro amore che aumenta giorno dopo giorno…

Mi riempii la bocca di saliva e la feci colare su tutto il cazzo e sulla mano di Franco e ce la spalmai sopra… poi misi la mia mano sopra quella di Franco e lo guidai nella sega… aumentai un po’ il ritmo per farlo godere di più…
Contemporaneamente mi infilai due dita nella fica e cominciai a fottermi con veemenza… dal movimento del braccio mio figlio capì cosa stavo facendo sotto la vestaglia.

“Mamma… mamma… ti prego, dimmelo… ti stai scopando… vero?”

“Si, tesoro… mi sono infilata due dita nella fica e mi sto fottendo alla grande… hai visto… il tuo racconto mi ha eccitato di più e io mi sto chiavando la fica… ma so che il tuo racconto non è finito… se riuscirai ad eccitarmi al massimo con qualcosa di veramente osceno e depravato la tua mammina ti farà sentire il sapore della sua fica… e poi ti farà finire in bocca… ti va l’idea?”

Lo vidi rabbrividire…

“Come finire … in… bocca… vuoi dire che……”

“Si, tesoro di mamma… hai capito… se riuscirai ad eccitarmi al massimo prima ti farò assaggiare il succo che sta uscendo dalla mia fica e poi ti farò sborrare in bocca… ci pensi porcellino mio… sborrare in bocca della tua mamma…

Dimmi la verità… chi vorreste unire ai vostri giochi? Già conoscete le persone con cui vorreste scopare? Ricordati che se vuoi sborrarmi in bocca devi eccitarmi al massimo… su, dimmi… tu chi ti vorresti inculare? E quella troia di Marta quale altro cazzo vorrebbe assaggiare? Dimmi prima di Marta…”

Le dita nella fica erano diventate tre… il movimento del braccio tra le cosce era sempre più evidente… con la mia mano lo guidai ad aumentare ancora di più il ritmo della sega… la sborrata era prossima…

“Vuoi sapere di Marta… Dio quanto sto godendo… va bene… non ce la faccio più… voglio sborrarti in bocca… e ti dico tutto… uhmmm… che gusto… non mi importa di ciò che penserai… siamo due maiali… io e Marta, due depravati… voglio farti eccitare per sborrarti in bocca…

Il padreeeee… si… il padre… Marta, la mia adorabile porcellina vuole farsi scopare dal padre… la cosa la fa morire dall’eccitazione… e fa impazzire pure me… vedere il padre che si incula la figlia… fantastico… ma purtroppo pensiamo sia un desiderio irrealizzabile…”

“Figliolo mio… ti stai per sposare una vera troia pervertita… ma sono certa che ti farà provare molti piaceri… anche a me eccita l’idea di vedere Marta inculata dal padre… e perché pensi sia irrealizzabile… mai dire mai… comunque mi hai eccitato ancora di più… senti il sapore della mia fica…”

Tolsi le dita colme di umori dalla fica e gliele misi in bocca…

“Leccale, tesoro di mamma… senti che buon sapore…”

Franco cominciò a leccare e succhiare le dita come un invasato… era diventato rosso dall’eccitazione… stava per scoppiare…
Tolsi la sua mano dal cazzo e ci misi la mia… cominciai a segarlo… era stupendo… era bollente dall’eccitazione… duro al massimo… sentirselo in mano procurava una eccitazione indescrivibile.

Quando terminò di leccarmi le dita tolsi la mano dalla sua bocca e gliela misi tra le natiche… cominciai ad accarezzargli il buchino… emise un sospiro di godimento…

“Oooh!! Si… mi piace se mi accarezzi lì… mamma scusa se te lo dico… anche tu sei una bella porcellina…”

“Non pensi che anche la mamma è una donna con tanti desideri sconci e vizietti inconfessabili? Ora tocca a te… chi ti vorresti scopare oltre a Marta?”

Sapevo la risposta, ma mi eccitava da pazzi poterlo sentire dalla sua voce… sentivo scoppiarmi il cazzo in mano… dovevo mettere in atto gli ultimi preparativi per procurargli una sborrata che doveva ricordarla per tutta la vita…

Mentre con la destra seguitavo a segarlo, con la sinistra raccolsi dalla fica un bel po’ di succo e lo spalmai sulla sua rosellina per renderla bella unta… poi appuntai il dito indice e spinsi leggermente per far entrare la prima falange.. cominciai a muoverla leggermente avanti e indietro cercando di mantenere lo stesso ritmo della mano destra…
Franco cominciò a gemere…

“Oh… no… no… mamma ti prego… è troppo belloooo… il dito in culo… mi fa sborrare…”

“Ma io ti voglio far sborrare… decidi tu come e dove schizzare il tuo sperma… fammi eccitare… dimmi con chi vorresti fare l’amore… e io ti faccio sborrare in bocca…”

“Dio… tu lo sai… non lo immagini? Se Marta si vuole scopare il padre, chi pensi io desideri incularmi?”

Seguitai a fare la finta tonta…

“Lo ignoro… ci sono tante donne degne di prendersi questo cazzo… dimmelo tu… e ti faccio sborrare in bocca…”

“Sei una gran troia, mamma… una porca… una zoccola… depravata… hai capito che sei tu quella che desidero inculare con tutto me stesso… ma vuoi sentirlo dire dalla bocca di tuo figlio… ebbene siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!! Io tuo figlio desidero farti il culoooooooooo!!!!! Con questo cazzo… farti gridare dal godimento… incularti finchè lo vorrai…”

Sentire direttamente dalla voce di mio figlio che desiderava infilarmi il suo splendido cazzo nel culo mi procurò un brivido lungo la schiena… gli strinsi il cazzo per trasmettergli la mia eccitazione… era durissimo, stava per esplodere… ed io ero pronta a riceverlo… anche io dovevo sborrare altrimenti impazzivo…

“Sei un porco bastardo… depravato… ma le tue parole mi hanno messo il fuoco tra le cosce… mi hai eccitato…”

“Mamma, c’è dell’altro…”

“Ti prego, dimmi tutto… prima di sborrarmi in bocca…”

“Marta, la mia adorata porcellina, desidera leccarti la fica… non ha mai goduto con un’altra donna, ma tu la ecciti da morire…”

“Sapessi quanto mi state eccitando voi due… tu vuoi incularmi… lei vuole leccarmi la fica… siete fantastici…cercherò di accontentarvi… e accontenterò anche me… ti sei meritato un bel premio tesoro della mamma… godiamo insieme…”

“Mamma, non posso crederlo… solo un’ora fa parlando con Marta pensavamo fosse un sogno impossibile… ora sei tra le mie cosce a giocare con il mio cazzo… pronta a farti sborrare in bocca da tuo figlio…uhmmmm… ti amo… non so se un figlio può amare la madre… ma io ti amo… ti vedo troia come ti ho sempre sognato e desiderato… la mia troia… Dio santo… non ce la faccio più…”

“Aspetta, adesso la tua mammina ti farà godere…”

Tolsi la mia mano dal cazzo, presi la sua e gliela poggiai sopra…
“Prendi il cazzo e segalo lasciando sempre la cappella scoperta… e se vuoi usare frasi oscene non ti fare scrupoli… piace anche a me l’oscenità… il turpiloquio… al resto penso io… dimmi solo quando stai per sborrare…”

Misi la mano destra tra le cosce e mi infilai tre dita nella fregna… era completamente aperta e colma di dolce e viscido miele… contemporaneamente gli spinsi tutto il dito della mano sinistra nel culo… emise un gemito di godimento…

“Oooooh… siiiiii…”

“Ti piace il dito nel culo, vero?”

“Si… siiii… non toglierlo… ti prego…”

“Stai certo che non lo tolgo… devo preparare il tuo buchino per tanti bei giochini…”

Passai le labbra sulla cappella e ci sputai sopra un po’ di saliva… poi tirai fuori la lingua e cominciai a leccarla… piccoli colpetti sulla punta… poi la giravo tutta intorno per poi fermarmi a leccare il filetto… so quanto è piacevole farsi leccare li… poi prendevo la cappella in bocca, la succhiavo dolcemente e poi riprendevo a leccare…

Le mie dita, intanto, non avevano smesso di lavorare… con tre dita mi chiavavo con foga la fregna, mentre con il dito della mano sinistra inculavo il mio amato porcellino… dalle contrazioni del buchino intorno al dito capivo quanto il mio bambino gradisse l’operazione…

“Uhmmmmm… quanto sei brava… leccami la cappella… Dio, quanto sei troia… zoccola… già sogno il giorno che ti inculerò… oh, mamma… voglio farti innamorare del mio cazzo… vorrei che tu non potessi più farne a meno… e anche della fica di Marta… vedessi che bella fica ha il mio amore… vorrei che ti innamorarsi anche della sua fica, della sua bocca, del suo culetto… pensa che bello… io, te e lei… un dolce rapporto incestuoso senza limitazioni… lei ti vuole… ti desidera… come desidera il cazzo del padre… ti desidera così tanto che ti leccherebbe la fica anche mentre le pisci in bocca…”

Questo fu troppo… il pensiero di sentire la lingua di Marta mentre le pisciavo in bocca e le tre dita che mi chiavavano mi fecero raggiungere un orgasmo pazzesco…

“Si… siiii… vengo… siiiiiiiii… le piscerò in bocca… ma non solo a lei… anche tu dovrai assaporare il gusto del mio piscio… vengooooooooooo…”

“Anche io… mamma… vengoooo… mi piscerai in bocca… siiiiiiiii… sborroooo… mamma… bevi… sborroooooooooooo…”

Imprigionai la cappella nella mia bocca… tolsi il dito dal suo culetto ormai bello aperto… appuntai l’indice e il medio e spinsi infilandogli completamente le due dita nel culo…

“Ahhhhhhhhhh… siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii… inculami mentre sborrooooo…”

Sentii gli schizzi della sua sborra colpirmi la lingua e riempirmi la bocca… la trattenni senza ingoiarla fino a sentirmi la bocca piena… poi piano piano aprii leggermente le labbra e la feci colare tutta sul cazzo e sulla mano di Franco che seguitava a segarsi il cazzo…

Quando tutta la sborra fu uscita cominciai a leccarla e a risucchiarla dalla mano e dal cazzo per ingoiarla tutta… mi piaceva da morire pulire il cazzo coperto dalla sborra e mi eccitava moltissimo emettere il classico rumore del risucchio…

“Slurp… slurp… come è buona la tua sborra… bambino mio… slurp… slurp… adesso la tua mammina la ingoia tutta e ti pulisce bene questo stupendo cazzo… slurp… slurp… e la mano… slurp… slurp…”

“Che splendida porca che sei mamma…”

Dopo aver ingoiato tutta la sborra rimasi un po’ con il viso sopra il suo ventre e lo abbracciai forte.

“Ti è piaciuto?”

“Da morire… ho sborrato l’anima…”

“Te lo aspettavi?”

“Come potevo? L’ho sempre desiderato, sognato… ho sperato che mi avessi trovato a masturbarmi e che avessi partecipato al mio piacere… devo ringraziare il fatto che tu sia entrata per caso nella stanza proprio mentre io desideravo la tua presenza…”
A quel punto decisi di bandire tutte le finzioni e di andare dritta allo scopo.

“Ma io non sono entrata per caso…”

Franco mi fissò per qualche istante con aria interrogativa..

“Che vuoi dire?”

“Voglio dire che sono entrata di proposito… sapevo che ti stavi menando il cazzo sperando che io entrassi… credo sia giusto dirti la verità… dopo aver bevuto la tua sborra non ha più senso seguitare a fingere… ringraziando le interferenze che ci sono tra i telefoni della nostra casa, ho ascoltato per caso tutta la conversazione tra te e Marta… il tuo desiderio di incularmi… il suo di leccarmi la fica e di scoparsi il padre… ho capito quanto desideriate una vita sessuale all’insegna della perversione e della depravazione.

Ovviamente avrei potuto far finta di niente… ci sono tanti figli che si farebbero le madri, ma ciò non significa che poi la cosa si realizzi… io non entravo, tu ti segavi il cazzo sognando il mio culetto e tutto finiva lì…

Invece la cosa mi ha intrigato molto e ho sentito bagnarsi la fica… non è da tutti aver per amanti un figlio con un super cazzo e una nuora particolarmente porca… per cui non ho esitato ad entrare…”

“Dio, non posso crederci… allora sei disposta ad esaudire i nostri desideri? A partecipare ai nostri giochi?”

“Certo… e non solo… ho tante belle idee per la testa… ma prima devo accertarmi che tu e Marta siate veramente pronti a fare il salto di qualità… un conto fantasticare e desiderare certe situazioni e un conto farle realmente… se volete intraprendere una vita da veri libertini in cui il sesso e il piacere sia al centro di tutto dovete essere mentalmente pronti ad accettare tutto.

Vedi figliolo, io e tuo padre pratichiamo il sesso libero da quando ci siamo conosciuti e ci amiamo moltissimo… ognuno di noi gode del piacere che prova l’altro… non facciamo mai nulla di nascosto… siamo, come si dice, due corpi e un’anima...

Se anche per voi è così allora la vostra vita sarà piena di felicità e di piacere, altrimenti è meglio non iniziare poiché sarebbe un inferno e il vostro matrimonio finirebbe prima di iniziare…”

“Perché mi dici queste cose? Noi desideriamo farlo…”

“Ti ho detto che un conto è il desiderio e un conto è la realtà… sei certo che non ti darà fastidio vedere un altro uomo che scopa tua moglie, che gli sborra in bocca e che se la incula? Non c’è pericolo che sorga in te la gelosia quando la sentirai gemere e godere sotto i colpi del cazzo di un altro uomo? Se tu desideri scoparti una donna devi essere pronto a che il marito si scopi la tua… ma non devi solo accettare passivamente che Marta scopi con altri uomini, poiché il vostro rapporto sarebbe piatto e senza emozioni.

Tu devi desiderare che lei goda con altri, gli dovrai trovare altri cazzi per farla godere e tu dovrai godere del suo piacere… ovviamente lo stesso discorso vale anche per Marta nei tuoi confronti…
Tanto per essere chiari… tu desideri incularmi e la cosa sinceramente mi lusinga… ma Marta è pronta a farsi sbattere da tuo padre il quale accetterebbe con grande piacere e invoglierebbe le tue attenzioni verso di me, ma certamente ben gradirebbe la possibilità di farsi la futura nuora… siete pronti a tutto questo?”

Per tutto il tempo Franco era rimasto a fissarmi a bocca aperta… non si aspettava certo un discorso del genere…

“Vedi, mamma, io e Marta parliamo spesso di queste cose e abbiamo capito che noi ci amiamo per ciò che siamo, al di fuori del sesso… siamo certi che non ci si innamora solo per il sesso, altrimenti ci si dovrebbe innamorare solo di superdotati e di strafiche… noi abbiamo deciso di considerare il sesso come un gioco a cui possiamo invitare a partecipare chi ci aggrada per il nostro piacere… parli di gelosia? Solo il pensiero di vedere Marta succhiare il cazzo del padre o farsi inculare da papà sento il cazzo che mi scoppia… e per quanto riguarda Marta non credi che se desidera tanto il cazzo del padre non sarebbe molto ben disposta a godersi il cazzo del suocero?”

“Bravo, era questo che desideravo sentirti dire… allora iniziamo la nostra vita di porcellini con una sorpresa… non dire niente a Marta di quello che è successo… dille che non sono entrata… invitala questa sera a casa con la scusa che io vado da alcune amiche… io mi nasconderò nella mia stanza… voi entrate nella tua camera e comincia a scoparla fingendo di essere suo padre, come lei desidera… lascia la porta aperta e parla a voce alta in modo che io possa sentire e decidere il momento di intervenire… poi ci divertiremo tutti e tre… in attesa dei vostri papà…”


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