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Benedetto poker - 5


di bird2012
15.12.2013    |    50.478    |    4 9.2
"Cominciai a spingere, mentre Franco mi implorava di fare piano..."
BENEDETTO POKER

Cap.5



Franco mi fissava implorante… aspettava un si! Moriva dalla voglio di vedermi impalare il culetto della moglie!

“Carla, tesoro, hai sentito tuo marito? Desidera vederti inculata da me… che facciamo? Esaudiamo il suo desiderio?”

“Certo! Non aspetto altro che fargli vedere come godo con il tuo cazzone nel culo! Voglio farlo sentire completamente cornuto! Aspetta che prendo la posizione che più mi piace!”

Si alzò, si mise in piedi a gambe larghe davanti al letto e si piegò in avanti, stese le braccia e posò le mani sopra il materasso.

“Dai, papà, sono pronta! Mi fa impazzire farmelo mettere nel culo in questa posizione! Franco, dolce cornuto, goditi lo spettacolo: tua moglie si fa sfondare il culetto dal suo amato papà! Dai, papà… dai!”

Guardai Franco… aveva la bava alla bocca dall’eccitazione!
Appuntai il cazzo contro il buchetto e spinsi leggermente: la cappella entrò dentro senza problemi… rimasi fermo.
Gettai benzina sul fuoco.

“Guarda come glielo ho appuntato al culo… ha proprio un gran bel buchetto di culo mia figlia: non credo possa accontentarsi solo dei nostri cazzi… sarebbe sprecato! Credo sia giusto soddisfi anche altri poderosi uccelli! Tu che ne dici? Potremmo organizzare una bella Gang Bang con vari maschietti ben dotati e la sfonderemo in tutti i buchi! Penso che 5 cazzi siano la perfezione: chiudi gli occhi e sogna! A cavallo del primo se lo infila nella fica, il secondo la impala nel culo, il terzo davanti glielo mette in bocca, mentre impugna i cazzi degli altri due, in piedi ai suoi lati, e li sega con passione! Se la cosa è diretta bene, potremmo venire tutti e 5 insieme! Sogna, Franco: la tua adorabile mogliettina, nonché mia dolce figliola, che contemporaneamente si fa sborrare nella fica, nel culo, in bocca e addosso! Non sarebbe una meraviglia?”

Avevo portato Franco al limite dell’esasperazione: con il viso paonazzo fissava con gli occhi di fuori la mia verga appuntata sul buco del culo di sua moglie, pronta a sfondarla!
Mi implorò di nuovo.

“Ti prego, non farmi soffrire… infilaglielo nel culo… fammi vedere come se lo prende!”

Capii che non era il caso di tirare troppo la corda: se seguitavo a tenerlo sulle spine c’era pericolo di un infarto.
Cominciai a spingere l’uccello nel culetto di Carla… moglie e marito cominciarono a gemere all’unisono… ognuno per il proprio piacere!

“Dio santo, papà, come ti sento entrare bene… mi inculi che è una delizia! Uhmmm!!! Dai… infilamelo tutto… fammi godere ancora… con te non finirò mai di provare orgasmi! Ma ricordati di non venirmi in culo… ti voglio ancora nella fica!”

Anche Franco mi incitava… e mi confermava i desideri di mia figlia nei miei confronti.

“Così… così… daglielo tutto.. tutto! Amo Carla da morire… voglio vederla godere… e lei mi ha sempre confessato di morire dalla voglia di godere con suo padre! Neanche immagini quanto ti abbia desiderato durante questi anni… ora è tua… la tua amante… l’hai fatta godere nella fica, ora falla godere nel culo! Farai felice lei… ed anche me!”

Queste parole mi misero il fuoco addosso: cominciai ad affondare dentro quell’adorabile culetto come un pazzo… la martellavo senza darle tregua… e lei accoglieva i miei colpi di cazzo con urla di godimento, implorandomi di sbatterla sempre più forte.
Ed io facevo il massimo per accontentarla.

“Franco, allargale il culo più che puoi… la nostra porcellina vuole essere sfondata… dai… lavoriamola insieme! Pensa che situazione eccitante: il marito le apre il culo mentre il padre la incula!”

Franco era fuori di testa… le allargava sempre di più le natiche per godersi lo spettacolo del cazzo che entrava e usciva dal culo della moglie, mentre ansimava e gemeva.

“Che meraviglia! Le stai spaccando il culo… glielo stai spaccando! Senti come gode il mio amore!”

In effetti Carla stava urlando come una pazza… ma il cazzo nel culo non le bastava.

“Franco, amore, vieni a leccarmi la fica! Mettiti in ginocchio tra le mie cosce… voglio sborrare nella tua bocca… voglio condividere con te l’enorme godimento di questa inculata!”

Franco mi guardò, come se aspettasse il mio consenso.

“Dai, che aspetti! Facciamola godere insieme! Carla ormai è di tutti e due… tranquillo… non è solo mia!”

Non dimenticherò mai il suo sguardo di riconoscenza… mi abbracciò e sussurrò solo “Grazie!”
Rimasi di sasso: mio genero mi ringraziava perché le concedevo di far godere la moglie!
Si mise in ginocchio davanti a Carla, con il viso tra le sue cosce e cominciò a leccarla, mentre io seguitavo a farle il culo senza un attimo di respiro.
Cominciò a sculettare come una puttana ricavandone un duplice piacere: sentirsi il mio uccello sfregarle bene l’intestino e strofinare la fica sopra la bocca del marito.

Il suono del risucchio della bocca di Franco sopra la fica fradicia di Carla mi mandava al manicomio… il porco stava risucchiando tutti gli umori che colavano dalla fica della moglie.
Carla, dal canto suo, stava confermando, con il suo comportamento, quanto mi aveva confessato: quando godeva non sapeva trattenersi… si lasciava andare al godimento più sfrenato, condito con un turpiloquio che non faceva altro che portare l’eccitazione all’esasperazione.

“Dai, cornuto… leccami la fica che già sto per venire… mio padre con il suo uccello nel culo mi sta mandando ai pazzi! Dai, papà… inculami forte che sto per sborrare in bocca al cornuto… dai… così… siiiiiiii!!!! Cazzoooooo!!!! Vengoooo!!! Beviii… cornutooo!!! Beviiii!”

Sentii il suono del risucchio della bocca di Franco sopra la fica della moglie per bere tutti i suoi umori!
Io seguitavo ad incularla senza fermarmi… la volevo sfiancare!
Ma la puttana non si arrendeva… anzi, aumentò la sua perversione!

“Franco, cornuto, ti eccita vedermi inculata da mio padre?”

Franco rispose prontamente.

“Me lo chiedi? Sto impazzendo dalla eccitazione… ho il cazzo in mano che mi sta scoppiando!”

“Bravo cornuto mio adorato, ma ora scambiamo le parti: adesso mio padre mi ha fatto il culo e tu mia hai leccato la fica fino a farmi venire… ma adesso è il tuo turno! Sono certa che hai ben capito cosa ti aspetta: mio padre ti farà il culo mentre io ti succhierò l’uccello fino a farti venire nella mia bocca! Non ho avuto una bella idea? Così siamo pari… prima a me… adesso a te!!!”

Vidi Franco sbiancare ed anche io rimasi di sasso: per lui sarebbe stata certamente la prima volta e io, sinceramente, non ero molto felice di sverginare il culetto a mio genero. Oltre al lato fisico c’era anche una componente mentale: avevo ritenuto la situazione un bel gioco sessuale, ma ora avrei dovuto sottomettere Franco per farselo mettere dietro!
Franco provò a replicare.

“Carla, amore, ti prego, non chiedermi questo!”

Carla lo guardò seria.

“Senti, cornutone di tua moglie, quante volte mentre mi chiavavi hai espresso il desiderio di vedermi farmi infilare la fica e il culo da un altro uomo? Era anche un mio desiderio che, come vedi, ho ampiamente soddisfatto. E quante volte, mentre mi facevi il culetto, ti ho detto che mi sarebbe piaciuto vedere anche te prenderlo nel culo? Mi sbaglio o mi hai confessato che anche a te sarebbe piaciuto sentirti penetrare mentre mi inchiappetavi? Non era tuo desiderio un bel trenino… un uomo inculava te mentre tu inculavi me? Ci hai ripensato? Io ho soddisfatto te nel vedermi fare la troia, adesso tu soddisfi me nel farti rompere il culetto! E’ anche questione di “par conditio”! E poi, sinceramente, dove sta scritto che solo noi donne lo dobbiamo prendere nel culo? Dai, mettiti a pecora che ti preparo il buchino per non farti soffrire!”

Franco non rispose… come si dice… chi tace acconsente! Evidentemente Carla aveva ragione: a Franco non sarebbe dispiaciuto affatto farsi rompere il buchino! La cosa mi risollevò: se lui lo desiderava a questo punto non mi sarei certamente tirato indietro! Non mi ero mai inculato un uomo, ma nella vita c’è sempre una prima volta… una nuova esperienza da provare!
Intanto Franco si era messo in ginocchio con il culo in aria… Carla, con il viso davanti al culetto di Franco, chiese il mio aiuto.

“Papà, tienigli le natiche aperte, così posso lavorargli per bene il buchino.”

Afferrai le natiche e le allargai più che potevo… il cornuto, nel sentirsi aprire il culetto, mugolò di piacere.
Claudia incollò la bocca sulla rosellina del marito e cominciò a slinguarla e a succhiarla voracemente. Franco all’inizio aveva il culetto contratto, poi, piano piano, sotto le sapienti leccate di Carla, il buchino cominciò a distendersi e ad aprirsi piacevolmente. Franco cominciò a mugolare come un porcellino.
Carla percepì il piacere di suo marito.

“Franco, sento che comincia a piacerti farti lavorare il culo! Ne sono felice, ma adesso rilasciati completamente, che comincio ad allargarti il buchetto… con il buchetto ben preparato e dilatato sentirai solo piacere quando papà ti impalerà!”

Così dicendo, gli appuntò il dito indice sulla rosellina e glielo spinse delicatamente tutto nel culo: Franco emise un lamento.

“Uhmmm! Piano amore… fa piano!”

“Certo… piano piano… te lo allargo bene… poi sentirai che piacere prenderlo in culo… sono certa che dopo non potrai più farne a meno!”

Carla cominciò a girare il dito nello sfintere, prima delicatamente, poi sempre più violentemente: vidi il buchetto del culo cominciarsi a dilatare e sentii Franco gemere sempre di più!”

“Cazzo! Si, Carla… comincia a piacermi… spingi il dito che mi piace!”

Carla lo accontentò immediatamente: al primo dito ne unì un secondo e cominciò ad inculare con foga il marito! Univa il movimento di dentro e fuori con quello circolare per allargargli il culetto sempre di più. Franco mugolava come un maiale!
Dopo un po’ Carla si rivolse a me.

“Papà, credo che Franco sia pronto: il buchetto è bello dilatato… pronto per essere penetrato senza troppo dolore. Vieni… adesso sono io che voglio vederlo mentre glielo metti nel culo!”

Fece sdraiare Franco supino, con un cuscino sotto i reni per posizionare il culetto bello alto… gli si mise sopra a 69, mentre Franco alzò e allargò le gambe assumendo la giusta posizione per farsi penetrare.
Carla gli allargò le natiche.

“Dai, papà… infilalo mentre io gli succhio il cazzo!”

Carla imboccò il cazzo e iniziò a pomparlo come una assatanata… era veramente una splendida puttana!
Franco era eccitatissimo e sotto l’azione di bocca di Carla il suo buchetto si era abbastanza dilatato… ci avrebbe pensato il mio uccello ad aprirlo definitivamente.
Ricoprii la mia verga con abbondante saliva per lubrificarla al massimo e appuntai la cappella sulla rosellina.

Appena sentì il contatto spinse leggermente il suo culetto verso il mio uccello: inequivocabile segno del suo desiderio di farsi penetrare.
Anche io spinsi leggermente il mio ventre contro di lui: sentii la cappella superare l’anello anale! Emise un gemito di dolore, ma il più era fatto!
Carla, mentre spompinava Franco, fissava il mio uccello che stava per sverginare il marito.
Tolse un attimo l’uccello dala bocca.

“Dai, papà… infilaglielo tutto… mi eccita da morire vedere il tuo cazzo che gli entra nel culo! Dai, spingiglielo tutto!” e riprese a pompare il marito.

Cominciai a spingere, mentre Franco mi implorava di fare piano.
Quando metà dell’uccello gli era entrato dentro mi fermai per farlo abituare.

“Franco, hai metà uccello nel culo, ora mi fermo un attimo… dimmi tu quando posso infilarti il resto!”

Piano piano sentii il suo sfintere dilatarsi… aveva un buchetto molto caldo… cominciai a sentire le contrazioni contro il mio uccello! Cominciai a pensare che poi non era così male incularsi un uomo!
Il porco cominciò a gemere.

“Dai.. spingi… piano, ma spingi… il dolore sta passando… e mi sta piacendo… dai…!”

Spinsi lentamente e gli infilai l’altra metà… ormai lo aveva completamente nel culo!
Mugolava e ansimava come un maiale.

“Cazzo… lo sapevo mi sarebbe piaciuto! Carla, amore, tuo padre me lo ha infilato tutto! Sto godendo… succhiami il cazzo… Dio, che meraviglia… essere inculato mentre mia moglie mi succhia!”

Cominciai ad incularlo con vigore, mentre lui smaniava dal godimento: al cornuto piaceva farsi impalare il culetto.
Carla seguitava intanto a pomparlo con gusto.
Dopo un po’ sollevò la bocca dall’uccello.

“Papà, dovresti sentire che meraviglia! Ad ogni colpo che gli infliggi sento il suo cazzo vibrare e ingrossarsi sempre di più! Dai, seguita… sbattilo forte che mi piace!”

Seguitai ad affondare nel culo di Franco finché non urlò di piacere.

“Spingi… dentro… che vengooo! Siii… vengooo!”

Vidi Carla serrare le labbra intorno alla cappella per ricevere tutti i suoi spruzzi.
Quando Franco terminò di schizzare, Carla si alzò e mi venne vicino, con il viso di fronte al mio.
Aprì lentamente la bocca: era completamente piena dello sperma del marito!
La porca non lo aveva ingoiato… se lo era tenuto in bocca… sentii un brivido.

“Dio santo… quanto sei porca!!!”

Non mi fece terminare: mi afferrò per i capelli e spinse la mia bocca contro la sua!
Appena le nostre labbra entrarono in contatto, mi riversò in bocca una buona quantità di sborra del marito.
Iniziammo un bacio osceno e depravato con reciproco scambio di sperma e saliva.
Dopo aver ingoiato tutto ci guardammo negli occhi.

“Carla, amore, siamo proprio due porcellini!”

“Si, e ne sono felice! Ma adesso tocca a te darmi il tuo sperma… me lo devi schizzare tutto dentro l’utero! Vieni, papà… adesso ti voglio dentro… vienimi dentro come ieri sera al cinema! Il pensiero che mio padre mi sborra nella fica mi fa impazzire!”

Si distese sul letto a cosce larghe e si rivolse al marito.

“Franco, amore, lo sai che mi eccita un casino avere un maritino cornuto che soddisfa tutti i miei desideri? Sei proprio bravo! Adesso vediamo come ti comporti: se rammenti ti ho detto che per farmi sborrare dentro da mio padre avrei chiesto il tuo aiuto… bene! Allora adesso prendigli in mano l’uccello, fagli una bella sega, mi raccomando fatta bene perché voglio tanta sborra, e infilamelo dentro la mia fica: il vero cornuto infila nella fica della moglie il cazzo del suo amante… e papà ormai è il mio amante! Dai… sega papà… fagli un bel servizio… io lo aspetto con la fica aperta!”

Con entrambe le mani si aprì le labbra della fica in una oscena ed incestuosa offerta.
Franco impugnò il mio uccello e cominciò a segarmi lentamente, con la cappella posata sopra la fica aperta di Carla… da come mi massaggiava il cazzo ebbi l’impressione che la cosa non gli dispiacesse molto!
La sua mano era molto calda e delicata… muoveva la pelle lasciandomi sempre la cappella scoperta per dare modo a Carla di sentirla strusciare tra le labbra della fica… si… decisamente la cosa mi stava eccitando molto… e lui prese ad incitarmi.

“Dai… fammi impazzire… fammi vedere come sborri dentro tua figlia… riempila… ti prego… è da quando Carla mi ha confessato la sua forte attrazione per te che sogno questi momenti… vedervi chiavare.
Quando ieri sera mi ha fatto capire che stavate chiavando ero fuori di me dalla felicità, poiché stavamo realizzando entrambi il nostro sogno: lei diventare la tua amante e prendere il posto della madre nella tua vita, nel tuo letto, nel tuo cuore… e io vederla fare la troia con suo padre!
Quando poi ho visto le sue foto con il tuo cazzo in bocca con il gesto delle corna sono andato fuori di testa… non ero più me stesso!
Ho messo una scusa ai miei amici e sono andato a casa, mi sono messo a letto e ho cominciato a segarmi guardando le foto e immaginando cosa stavate facendo.
Ma adesso l’immaginazione è finita: posso finalmente assistere a mia moglie che si fa chiavare dal padre… e lo fa venire dentro!”

Appuntò l’uccello sulla vagina e lo spinse dentro… ne entrò un bel pezzo… sentii Carla gemere.

“Uhmmmm!!! Si… si… cazzo… spingilo tutto… lo voglio tutto!”

L’accontentai: spinsi il ventre contro il suo e la impalai completamente.
Franco si rivolse alla moglie.

“Carla, amore, ti prego… lascia a me il piacere di tenerti la fica aperta mentre tuo padre ti scopa!”

Carla tolse le mani e le portò al seno per strizzarsi i capezzoli e Franco prese il suo posto: con il viso vicino alla fica ne allargò completamente le labbra per godersi lo spettacolo del mio cazzo che entrava e usciva dal ventre della moglie.

Cominciò la danza: toglievo il cazzo lasciando dentro solo la cappella e poi lo infilavo lentamente, per dare modo a Franco di osservare bene come l’asta penetrasse nella vagina di Carla.
Dopo i primi colpi mia figlia cominciò ad andare in estasi.

“Si… papà… così… chiavami così… fa vedere al mio cornuto come mi fai godere… hai proprio il cazzo adatto per la mia fica… dai… che sto godendo!”

Franco ammirava estasiato la fica aperta di sua moglie ricevere il cazzo del padre.

“Dio santo, sto impazzendo: non immaginavo potessi godere così tanto nel vedere mia moglie farsi chiavare dal padre… questo cazzone che le riempie la fica e che la fa godere! Dai… fammi vedere come le sborri nella fica… dai, cazzo… schizzale dentro… dai… mettila incinta… si… fecondala… dai… metti incinta tua figlia… ti prego!!!”

Sentii un brivido lungo la schiena: Carla mi aveva detto di essere protetta, ma questo gioco di simulare che la mettessi incinta mi eccitava oltre modo! Dio mio… mettere incinta mia figlia! Accettai il gioco e mi immedesimai nella parte.

“Sei un cornutone! Non solo godi nel vedere tua moglie farsi scopare dal padre, ma vuoi anche che io la metta incinta! Allora sappi che io sono più che disponibile… sarebbe un onore per me mettere incinta la mia amata figlia… ma anche lei deve desiderarlo! Carla, amore di papà, hai sentito tuo marito, ma tu che ne pensi? Vuoi che venga dentro di te per metterti incinta?”

Il gioco mi stava appassionando… e la risposta di Carla mi mandò fuori di testa.

“Si…si… ti prego! Non è solo il desiderio di Franco, ma anche il mio: mettimi incinta! Dai, papà… voglio un figlio da te! Quando vieni spingi in fondo e schizzami contro l’utero: lui è pronto per ricevere il tuo sperma! Dai, papà… sono io che lo voglio: dammi un figlio… ti prego!!! Vienimi sopra, voglio sentire il tuo corpo sopra il mio!”

Mi gettai sul suo corpo, la abbracciai e la baciai con passione… lei ricambiò il bacio, mentre mi aveva afferrato le natiche a attirava il mio ventre contro il suo.
Prese a mordermi il lobo delle orecchie, mentre mi sussurrava parole che mi mandavano fuori di testa.

“Fottimi… fammi sentire tua! Questo è il più bel momento della mia vita: sto per farmi mettere incinta da mio padre! Lo voglio… lo voglio… dammi un figlio e sarò tua per sempre!”

Anche Carla si era immedesimata perfettamente nella parte.
Sentivo il cazzo scoppiarmi: la situazione mi stava facendo letteralmente impazzire!
Franco, da quando ero sopra Carla, aveva tolto le mani dalla sua fica: aveva preso ad accarezzarmi le palle mentre seguitavo a chiavarmi la moglie.
Sia lui che Carla mi incitavano all’unisono di metterla incinta… e io che acconsentivo!

“Certo che ti do un figlio… apriti tutta amore di papà che sto per venire… si… cazzoooo! Siiii!!! Carlaaaaa!!! Vengooooo!!!! Ti metto incintaaaaa!!! Cornuto!!! Metto incinta mia figliaaaaaa!!!!”

Cominciai a schizzare come non mai: riversai nel ventre di mia figlia una quantità impressionante di sperma, frutto della forte eccitazione.
Seguitavo a giocare… era troppo eccitante!

“Amore di papà… ti sto mettendo incinta!!!”

“Papà… è quello che desideravo di più al mondo! Ti amo!”

Non avevo mai provato un gioco così eccitante: fingere di mettere incinta la propria figlia.

Eravamo spossati: rimanemmo sdraiati sul letto, abbracciati… lei in mezzo a noi due.
Cominciammo ad accarezzarla, mentre lei, con le gambe completamente divaricate, per facilitarci le carezze sulle cosce e sulla fica, passava da una bocca all’altra per gustare le nostre lingue.
Prima si rivolse al marito.

“Franco, amore, ti è piaciuto vedermi fare la puttana con papà? Hai visto il suo cazzone come mi ha riempito bene? Ho ancora tutto il suo sperma dentro di me!”

Franco l’abbracciò forte.

“Si, amore… non puoi immaginare la forte eccitazione che ho provato quando ho sentito nella mia mano le contrazioni delle sue palle mentre ti schizzava dentro e ti metteva incinta! Ho raggiunto l’estasi immaginando il tuo utero accogliere lo sperma per farti fecondare da tuo padre… ho creduto di impazzire! E a te è piaciuto?”

“Da morire! Abbiamo esaudito i nostri desideri, anche vederti prenderlo nel culetto mi ha eccitato da impazzire! E poi abbiamo anche esaudito il nostro desiderio più importante, quello che ci farà cambiare la vita: farmi mettere incinta da papà!”

Cazzo… il gioco stava continuando… e io cominciai nuovamente ad eccitarmi!
Carla, poi, si rivolse verso di me… mi accarezzò languidamente il viso facendomi fremere.

“E a te, papà, è piaciuto?”

Allora fui io ad abbracciarla e a baciarla.

“Amore mio, mi avete fatto impazzire: il gioco di metterti incinta mi ha veramente fatto raggiungere il parossismo sessuale! Dietro i vostri incitamenti mi sono talmente immedesimato nella parte che pensavo realmente di metterti incinta… e la cosa mi ha eccitato da morire! E’ stato un gioco meraviglioso! E ho sentito che anche a te è piaciuto il gioco!”

La sentii stringermi forte… forte… e riempirmi il viso di bacetti.

“Papà, non puoi neanche lontanamente immaginare quanto mi sia piaciuto… per il semplice fatto che non era affatto un gioco!”

Li per li non capii, ma lei non mi diede tempo di replicare.

“Papà, spero tu possa comprendere l’amore che ho per te!
Io e Franco volevamo un figlio, ma purtroppo lui non può averne.
Avevamo deciso di adottarne uno, ma quando mi disse, come ti ho raccontato, che se mi fossi fatto un amante avrebbe preferito fossi tu, mi è balenata l’idea in testa… e glielo dissi, proponendogli la pazzia!

“Guarda – lo avvertii – tu sai quanto io desideri mio padre… se riuscirò a sedurlo e a farmi scopare andrò fino in fondo… non userò alcun anticoncezionale… e lo farò godere dentro il mio ventre! Me lo voglio godere completamente, come una donna si deve godere il proprio amante! Se dovrà accadere io sono pronta… rimarrebbe tutto in famiglia!”

Seguitò a riempirmi di baci.

“Papà, spero tu possa perdonarmi, ma se non potevo avere un figlio da mio marito ho pensato fosse meraviglioso averlo da te! In fin dei conti a trent’anni posso ben decidere da chi farmi mettere incinta! Ho programmato tutto: questo è il mio periodo fecondo…”

I suoi occhi umidi mi impedirono di replicare… ormai sapevo che non era più un gioco, ma l’eccitazione si stava nuovamente impossessando di me… il mio uccello era nuovamente duro.
Guardai Franco.

“Anche tu sei d’accordo?”

La sua risposta fu perentoria.

“Più che mai!”

Montai sopra a Carla… nuovamente il mio corpo sopra il suo… il mio uccello a contatto della sua calda e umida fica.

“Amore di papà, lo sai che per rimanere incinta non è sempre sufficiente un unico rapporto… in questi giorni dovrò riempirti spesso… penso sarebbe opportuno, per raggiungere il nostro scopo, dormire tutti e tre insieme: credo sia giusto far partecipare anche Franco alla tua fecondazione! Franco… rimettilo dentro tua moglie!”

Mai invito fu più ben accetto: sentii la mano di Franco intrufolarsi tra le mie cosce, afferrare la verga e infilarla nuovamente nella fica di Carla, la quale, ben felice di farsi chiavare ancora, aveva allargato e alzato le cosce per farsi facilmente penetrare.
Mi strinse nuovamente con rinnovata passione.

“Grazie, papà… la mia fica è pronta a riceverti ancora!”

Unimmo le nostre bocche in un bacio incestuoso, ma colmo d’amore, e iniziai a chiavarla con un duplice scopo: farla nuovamente godere e metterla incinta.

Ormai eravamo amanti a tutti gli effetti! Mia figlia aveva preso a pieno titolo il posto della madre e mentre la chiavavo sentivo che ormai quella fica stupendamente calda e umida di piacere mi apparteneva di diritto… con la santa benedizione di Franco! In fin dei conti lui godeva nel vedere sua moglie farsi scopare: perché negargli questo piacere? Io e mia figlia avremmo fatto di tutto per accontentarlo!
Lui avrebbe potuto seguitare a giocare a poker senza preoccupazioni… ben sapendo che la moglie avrebbe saputo benissimo come trascorrere il suo tempo: aprire le sue stupende cosce per offrire spudoratamente la sua vogliosa fica alla verga del padre… con la speranza di rimanere incinta!



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