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Voglia di triangolo - 12


di bird2012
08.07.2015    |    17.628    |    4 9.4
"Completai l’opera per essere veramente irresistibile: indossai lo strap-on che mi aveva dato la donna al sexy shop..."
VOGLIA DI TRIANGOLO

Cap. 12


Ci mettemmo a tavola, ovviamente io in mezzo a loro: ormai mi faceva impazzire sentirmi in mezzo a due uomini, il contatto delle loro cosce contro le mie, percepire il fremito dei loro corpi desiderosi di avermi!
I miei amori non perdevano tempo: mentre con una mano mangiavano, con l’altra prodigavano deliziose carezze alle mie cosce e alla mia fica.
Io tenevo le cosce completamente aperte per gustarmi liberamente le loro dita che giocavano con la mia sempre più vogliosa passera!

Io, dal canto mio, passavo da una bocca all’altra per baciarli con passione e avevo entrambe le mani impegnate a giocare con i loro uccelli.
I due adorabili porcellini, infatti, avevano deciso di imboccarmi loro per non farmi togliere le mani dai loro gioielli.
Tra un boccone e l’altro di delizioso pesce, tra un bacio e l’altro, tra una carezza e l’altra sopra la mia fica e tra una carezza e l’altra sopra i loro uccelli chiesi notizie a Claudio della sua fidanzata.

“Claudio, perché non ci parli della tua fidanzata? Più posso conoscere dettagli della sua personalità più mi sarà facile entrare in amicizia e confidenza con lei.”

“Si, certo, credo sia giusto. Si chiama Lory, simpatica e molto solare, sempre disponibile a fare amicizia. Le piace essere elegante e sempre ben curata ed è veramente una bella ragazza.
Dal punto di vista sessuale, come ti ho detto, le piace fare tutto con esclusione dell’ingoio… lì bisogna lavorarci! Una cosa importante che può tornare a nostro vantaggio è che si eccita molto presto: basta una carezza, un bacio o farle sentire l’uccello duro contro la sua coscia o contro il culo che si bagna subito e le viene subito voglia di godere.

Tra l’altro è anche multi orgasmica: quando facciamo l’amore raggiunge orgasmi a ripetizione, anche anali.
Un’altra cosa importante è che adora farsi leccare la fica: starebbe un’ora a cosce aperte per gustarsi una bella leccata.

Da quello che vi ho detto sembrerebbe che Lory sia una grande troia, ma purtroppo non è così.
Anche quando si eccita e gode sembra quasi vergognarsi, non si lascia andare completamente come piacerebbe a me, diciamo che non si comporta da puttana: è questo che mi fa temere che non accetti di farsi scopare da altri se anche con me si comporta in maniera timida e con estremo pudore.

Io, da parte mia, vedendo il suo comportamento, non ho mai avuto il coraggio di farle proposte diciamo particolari: sono certo penserebbe io sia un porco, un maniaco, un depravato che offre la propria moglie alle voglie di un altro uomo! Sono certo mi lascerebbe, ma l’amo molto e non voglio perderla!”

Poi mi fissò e come sempre il suo sguardo profondo mi faceva sciogliere.

“Chissà cosa darei se Lory fosse come te! Potermela godere mentre si fa infilare senza vergogna né pudore! Mi eccito al solo pensiero!”

Avevo ascoltato attentamente.

“Tranquillo, da quello che mi dici credo sia un terreno su cui si possa lavorare: ci penso io, tu comincia a preparare il terreno, dille che abbiamo fatto amicizia, che ci hai parlato di lei e che avremmo piacere di conoscerla a trascorrere una serata insieme.”

Terminata la cena dissi loro di andare in salotto a bersi un bicchierino.

“Luciano, fa tu gli onori di casa, offri qualcosa da bere a Claudio… io torno subito!”

Mi andai a preparare: avevo tante eccitanti cose in mente.
Indossai una lingerie da vera troia, quella che fa addrizzare il cazzo ai maschietti.
Saranno pure indumenti scontati, ma, chissà perché, mandano fuori di testa gli uomini, e noi femminucce ne raccogliamo i frutti… cioè le loro meravigliose erezioni che ci deliziano i buchini.

Calze fumé, reggicalze da zoccola, un eccitante reggiseno a cui avevo praticato due bei fori per far uscire i miei deliziosi capezzoli, scarpe aperte con abbondante tacco (non so il perché, ma le scarpe con il tacco fanno veramente esplodere il cazzo).
Mi guardai allo specchio: si, ero proprio una zoccola, avrei deliziato molto i miei amanti.

Completai l’opera per essere veramente irresistibile: indossai lo strap-on che mi aveva dato la donna al sexy shop.
Secondo le sue indicazioni, mi infilai il cazzo più corto completamente nella fica e fissai l’altro cazzo, quello più lungo a forma di cono, sopra il pube con le cinghie in dotazione.
Mi riguardai allo specchio ed ebbi un fremito: Dio mio, sembravo un trans, con quella bestia che spuntava dal ventre.
Già pregustavo l’imminente sodomizzazione dei miei due tesori!
Tornai dai miei amanti, portando con me la crema miracolosa.

Quando entrai in salotto rimasi dolcemente sorpresa: i mie maschietti si erano completamente denudati e Claudio era seduto sul divano, dolcemente allungato con il sedere quasi completamente fuori, con le gambe completamente divaricate.
Mio marito, in ginocchio davanti a lui e allungato in avanti nella classica posizione della pecorina, gli stava succhiando il cazzo con una libidine inaspettata!

Sentii la fica contrarsi violentemente: mi eccitava da impazzire vedere mio marito con il cazzo in bocca!
Guardando la posizione che aveva assunto, con il culo bello in aria, per pompare l’amico, mi venne subito voglia di sfondarglielo: ma non volevo precorrere i tempi.

Claudio, da parte sua, con le gambe aperte al massimo, mi permetteva di ammirare i suoi splendidi coglioni, gonfi da paura, che si muovevano su e giù oscenamente seguendo il ritmo della pompa che Luciano stava riservando al cazzo.
Appena Claudio mi vide emise un piacevole apprezzamento nei miei riguardi.

“Franca, sei meravigliosa! Deliziosa nella tua oscenità! Quel membro che spunta dal tuo ventre mi fa temere il peggio!” e mi sorrise.

Luciano, che ancora non mi aveva visto, “la bocca sollevò dal fiero pasto”, cioè il gustoso uccello di Claudio, e anche lui rimase sorpreso.
Si rivolse al suo amico di merende.

“Claudio, pensavo ci saremmo dovuti inculare a vicenda, ma vedendo la mia mogliettina così bardata, comincio ad avere qualche dubbio!”

Mi avvicinai ai due porcellini…

“Si, avete ragione! C’è una piccola variazione di programma, ma sono certa apprezzerete!
Sarei felice vorreste dare a me l’onore di visitare per prima i vostri vergini buchetti!
Non fa piacere anche a voi pensare che sia stata io a deflorare i vostri culetti? Quando ve li avrò aperti per bene, poi sarà veramente piacevole vedervi inculare vicendevolmente: che ne dite?”

Acconsentirono con piacere di farsi sverginare da me e la cosa mi inorgoglì!
Mi inginocchiai tra le cosce di Claudio, con il mio viso vicino a quello di mio marito.
Teneva mezzo uccello dentro la bocca: gli accarezzai sensualmente la testa.

“Vedo che li stai facendo bene gli onori di casa: con il cazzo di Claudio nella tua bocca! Amore, sei stupendo! Ma puoi fare meglio: devo darti un po' di istruzioni sull'uso della bocca per deliziare il cazzo! Tranquillo, amore, stai alle prime armi e ti serve solo un po’ di esperienza!”

Gli spinsi lentamente la testa contro il cazzo.

“Amore, lo devi ingoiare tutto! Se vuoi far godere il tuo amante gli devi prendere tutto il cazzo in bocca, fino alle palle! Gli devi far capire che il suo cazzo ti appartiene, che è completamente tuo e il maschio che spompini deve sentirsi sottomesso alla tua bocca, alle tue labbra, alla tua lingua! Deve sentirsi soggiogato dal tuo pompino e non potrà più fare a meno della tua bocca!”

Sotto la spinta della mia mano glielo avevo fatto ingoiare tutto: dalle sue labbra spuntavano fuori solo le palle!
Lo tenni fermo per un po’ per farlo abituare, poi tolsi la mano: sollevò la testa sfilandosi il cazzo dalla bocca!
Era rosso dall’eccitazione e dalle labbra colavano rivoli di saliva: il cazzo conficcato in gola lo stava facendo sbavare!
Lo fissavo con uno sguardo colmo di lussuria.
Gli diedi ulteriori istruzioni.

"E poi non devi limitarti a deliziare solo l’uccello, devi pensare anche ai coglioni! Dai, prendili nella mano, accarezzali, stringili, senti come vibrano sotto la tua mano, baciali, leccali! E mentre ti dedichi a loro non trascurare il cazzo, seguita ad accarezzarlo e segarlo: il tuo amante deve sentire il doppio piacere, sul cazzo e sulle palle. Se poi lo vuoi mandare fuori di testa, prendigli i coglioni in bocca e succhiaglieli: avanti, prendili nella bocca, fagli sentire il calore delle tue labbra, e accarezzagli le cosce! Dai, amore, fammi vedere quanto sei bravo a far godere Claudio!"

Il mio amore seguì alla lettera le mie istruzioni: con una mano segava l’uccello, con l’altra accarezzava le cosce mentre si era messo in bocca un coglione!
Claudio grugniva come un maiale.
Dopo un po’ Luciano tolse la bocca e mi guardò: forse attendeva un cenno di approvazione per il suo operato.

“Dio, amore, come sei porco! Me la fai bagnare quando ti vedo giocare con il cazzo e le palle di un altro maschietto! Dio, quanto ti amo!” e lo baciai e gli asciugai con le labbra e la lingua tutta la saliva che colava dalla sua bocca.
Le sue labbra avevano un sapore dolcissimo.

“Uhmmm! Tesoro, mi piace baciarti dopo che hai succhiato un bel cazzo, ti rimane il sapore del maschio sulle labbra, mi eccita da morire: ma sarà ancora più gustoso baciarti dopo averlo fatto venire tra le tue labbra… con la bocca piena!”

Lui mi fissò con uno guardò colmo d’amore.

“Amore, avevo iniziato a prepararlo per te! Ho visto quanto ti piaccia il cazzo di Claudio e lo stavo preparando per fartelo godere nuovamente come meriti! Tesoro, senti come glielo fatto diventare duro: voglio tu lo senta bene dentro il tuo adorabile culetto! Ho visto con quanto gusto lo hai accolto dentro il tuo ventre, adesso voglio vederti mentre lo prendi nel culo: so quanto ti piaccia!”

Allungai una mano e lo impugnai: cazzo, era veramente un paletto di marmo!

“Però! Sei diventato bravo a far addrizzare gli uccelli! Non vedo l’ora di sentirmelo dentro! Ma mi hai fatto venire voglia di succhiarlo un po’ anche io: adesso vengo a darti man forte! Tu succhia il cazzo che io penso ai coglioni!”

E mentre lui imboccava nuovamente l’uccello di Claudio io cominciai a leccargli i coglioni: il nostro amico cominciò a mugolare come un maiale.

“Dio mio, siete stupendi! Il marito mi succhia il cazzo, mentre la moglie mi lecca i coglioni! Siete una coppia di porcellini veramente invidiabile! Seguitate, vi prego: è la prima volta che un maschio e una femmina si dedicano insieme al mio cazzo!”

Lo deliziammo ancora per un po’, poi io mi alzai invitando mio marito a seguitare a succhiare l’uccello, mi avvicinai a Claudio lo abbracciai e lo baciai.
Cominciammo a limonare, mentre i rumori dei risucchi di Luciano sopra il suo cazzo risuonavano per la stanza.
Mentre lo slinguavo cominciai a parlargli.

“Hai visto quanto mi ama mio marito: ti sta preparando il cazzo per farmelo gustare nel culetto! Come posso non amare con tutta me stessa un uomo del genere! Non credi che ogni donna dovrebbe avere un marito come il mio che le permetta di godersi tutti i maschi che vuole senza inganni, sotterfugi, tradimenti! Una chiavata con il consenso del tuo sposo te la godi molto di più, senza il timore di essere scoperta e di dover fare tutto in fretta e di nascosto!

Il cazzo dell’amante deve essere gustato con calma, gli devi concedere tutta te stessa, lo devi soddisfare procurandogli due o tre abbondanti sborrate… e tutto questo richiede tempo! E allora cosa di meglio di una meravigliosa chiavata alla presenza e con la fattiva collaborazione del proprio sposo? Claudio, dimmi sinceramente, ti eccita chiavarmi davanti a mio marito?”

“Franca, mi fate impazzire! Mi manda fuori di testa vedere quanto vi amate, ognuno pronto a soddisfare ogni desiderio dell’altro, senza gelosie né ipocrisie.
Da quando sono entrato ho subito percepito il piacere di tuo marito nel vederci abbracciati a baciarci ed accarezzarci ed anche tu lo hai apostrofato con frasi d’amore quando lo hai visto con la mia verga nella sua bocca!”

Lo baciai e mi alzai.

“Tesori miei, è arrivato il momento di farvi provare nuovi piaceri! Su, alzatevi e mettetevi in ginocchio, a pecora, sul divano, uno vicino all’altro. Bravi, così! E adesso porcellini ognuno impugni l’uccello dell’altro e segatevi reciprocamente, mentre io mi dedico ai vostri adorabili buchini!”

Quando vidi i loro culetti protesi verso di me, pronti a soddisfare le mie insane voglie, mi sentii pervadere da un senso di dominazione verso i due maschi.
Avevo invertito i ruoli, quei ruoli che dalla notte dei tempi avevano visto fosse la donna offrire il culo al suo uomo, farsi penetrare dal suo membro come atto di profonda sottomissione e perverso piacere, quell’atto che, benché i falsi moralisti lo definiscano “contro natura”, per noi donne, o almeno per quelle degne di tale nome, è la massima espressione del godimento sia fisico che mentale.

Quando diamo il culo al nostro uomo, quando sentiamo il suo cazzo violare dolcemente la nostra rosellina e riempire profondamente il nostro intestino, quando ce lo sentiamo dentro come facesse parte di noi stesse e quando inizia quel dolce movimento di dentro e fuori, dentro e fuori che ci porta all’esasperazione dei sensi, ecco… in quel momento al nostro uomo non stiamo dando solo il culo, ma gli stiamo dando l’anima!

Ero entrata completamente nella parte: dovevo far provare ai miei due splendidi amanti lo stesso piacere erano capaci di farmi provare loro quando mi facevano il culo.
Mi ero riempite entrambe le mani di crema e iniziai a spalmarla contemporaneamente sopra e dentro i loro buchini.
La mano destra lavorava lo sfintere di mio marito, la sinistra quello di Claudio.
Man mano che li massaggiavo li sentivo dilatarsi dolcemente e quando capii che erano discretamente aperti, li penetrai con due dita.
Ci fu un piacevole crescendo: prima li sentii irrigidirsi, poi piano piano rilassarsi e poi sentii arrivare i loro gemiti di piacere.

Cominciai a muovere le dita dentro i buchini, avanti e indietro, e più gliele affondavo dentro più aumentavano i loro mugolii.
I porcellini stavano iniziando a provare il perverso piacere di farsi infilare il culo, anche se solo con le dita: anche le loro mani avevano aumentato il movimento sopra i loro reciproci cazzi.
Tolsi le dita.

“Claudio, tesoro, spero non ti dispiaccia se inizio da mio marito: è l’uomo della mia vita e credo sia giusto abbia la precedenza!”

Gli allargai le natiche e gli appuntai lo strap-on sullo sfintere: cominciai a tremare dall’eccitazione e in quel momento capii cosa possa provare un uomo quando appunta il cazzo sul buchetto del culo della sua donna!
Cominciai a spingere lentamente: la conformazione a cono dello strap-on e l’effetto della crema, facilitavano molto la penetrazione.

Quando vidi il buco di Luciano cominciare a dilatarsi oscenamente sotto la spinta del mio cazzo finto, andai fuori di testa… mi prese come un raptus!
Afferrai mio marito per i fianchi, come fa il maschio quando penetra la sua donna, e seguitai a spingere: più il cono entrava, più vedevo il buco dilatarsi e più aumentavo la spinta!
Luciano cominciò a sentire un po’ di dolore.

“Piano… piano, amore, mi piace ma mi fa male! Fa piano!”

Ma io non lo ascoltavo: senza rendermene conto mi prese un senso di sadismo e presi ad incularlo con estremo vigore, quasi selvaggiamente!
Il movimento forsennato si ripercuoteva sul cazzo che avevo nella fica e mi procurava un intenso piacere.
Ma il mio interesse era rivolto al culo di mio marito: volevo farlo godere, come lui faceva godere me quando mi impalava!

Lui seguitava a lamentarsi per il dolore, mi implorava di fare piano, ma io ormai non connettevo più!
Era come ci fosse una forza esterna che mi spingeva ad andare sempre più a fondo, sempre più a fondo!
Guardai il cuneo dentro il suo sfintere e rimasi di sasso!
Avevo ecceduto!
Senza rendermene conto, in preda ad una libidine violenta, non mi ero accorta di avergli infilato quasi tutto il cazzo a forma di cono dentro il culo: erano rimasti solo alcuni centimetri.
Fissavo sbalordita come si fosse dilatato il buco di Luciano ed ancora non era il massimo!
Il buon senso mi diceva di smettere, di sfilarglielo, ma la libidine e la perversione ebbero il sopravvento.

“Luciano, amore, ti prego, resisti! Capisco tu possa sentire dolore, ma ti prego, non negarmi questo immenso piacere! Non avrei mai pensato mi piacesse tanto sfondarti il culo e te lo voglio dare tutto, fino in fondo! Resisti, amore… prendilo tutto… tutto!!!”

Diedi un ultimo colpo secco e il cuneo lo penetrò completamente: Luciano urlò di dolore, ma ormai era finita!
Lo tenni stretto a me, senza muovermi, in attesa gli passasse il dolore.
Ero avvinghiata al suo corpo, con lo strap-on completamente conficcato nell’intestino!
Aveva più di 20 cm di cuneo sprofondati nel culo, ma non era tanto la sua lunghezza, quanto la larghezza: la fine del cuneo gli aveva aperto il culo di quasi 5 cm.

Quando lo sentii rilassato, piano piano gli sfilai lo strap-on: rimasi basita, il suo buchetto era rimasto piacevolmente dilatato, una immagine profondamente oscena, ma di una libidine e di una eccitazione indescrivibile.
Aveva ragione la donna del sexy shop: dopo un servizio del genere il mio maritino era pronto a prendersi qualsiasi cazzo di cui avesse desiderio!

Poi passai a Claudio, ma con lui fui più cauta: glielo aprii per bene il culetto, ma con più delicatezza.
Capii subito che Claudio era molto portato per la penetrazione anale: la natura lo aveva dotato di un buchino molto elastico, per cui fu molto facile, ed estremamente piacevole, infilargli tutto il cono nel culo.
Mentre lo inculavo cominciò a sculettare come una puttana: era veramente eccitante vederlo ondeggiare il bacino a destra e sinistra per godersi meglio lo strap-on.
E non si tratteneva nell’esternare il suo piacere.

“Dai, Franca! Mi piace! Si, si, mi piace! Mi hai fatto scoprire un altro piacere! Si, ancora: ti do il culo… ti do il culo!”

Ormai il mio dovere, e piacere, lo avevo fatto: era il momento di nuovi accoppiamenti e nuovi godimenti.
Quando si alzarono in piedi potei ammirare quanto avevano gradito il mio amorevole servizio: dai loro ventri spuntavano i loro uccelli con una superba erezione!
Li abbracciai.

“Amori miei, lo strap-on è servito solo per preparare la strada, ora siete pronti per gustare il cazzo! Sono certa apprezzerete la differenza! Forza ragazzi, è l’ora dei trenini! Con i vostri culetti aperti ormai possiamo sbizzarrirci: chi è il primo che me lo mette nella fica mentre l’altro se lo incula?”

Mio marito guardò Claudio.

“Sono certo vuoi possederla di nuovo! Te la leggo negli occhi la voglia che hai di fotterti ancora mia moglie e anche lei lo desidera! Te lo ha detto che questa sera è completamente tua, che puoi averla quanto vuoi! Dai, mettiglielo dentro, voglio vedervi scopare con passione: io aumenterò il vostro piacere dedicandomi ai vostri culetti! Penso sarà un trenino entusiasmante e comincerò da te! Dai, Claudio, chiavala! Guardala la mia adorabile porca, è già scosciata in attesa del tuo cazzo! Adesso sarai veramente nostro: mia moglie ti da la fica e io il cazzo! Dai, mettiglielo nella fica che io te lo metto nel culo!”

L’eccitazione era alle stelle, eravamo tutti e tre in balia della libidine più esasperata.
Io, come aveva detto Luciano, avevo già preso posizione.
Supina e completamente scosciata nella più oscena delle posizioni, ero in trepida attesa di vivere quell’eccitante accoppiamento: il maschio che scopa la donna mentre viene inculato!
Il maschio che, nello stesso rapporto sessuale, conosce contemporaneamente il doppio e diverso piacere comportandosi sia da attivo che da passivo.

Io, dalla mia posizione da supina, con il volto rivolto verso di loro, potevo ammirare le loro espressioni mentre godevano.
Claudio mi venne subito sopra e mi penetrò fino in fondo: era veramente una delizia sentirmi il suo uccello riempirmi la fica.

“Claudio, tesoro, mi sei nuovamente dentro! Dimmi la verità, non puoi proprio fare a meno della mia fica! E allora prendila, abbracciami forte e fottimi… e baciami, baciami, baciami!”

Mi circondò con le braccia, unì la sua bocca alla mia, in uno strepitoso lingua in bocca che mi faceva impazzire, e cominciò nuovamente a fottermi con la passione che ormai ben conoscevo.
Il suo delizioso uccello mi stantuffava nella fica che era una meraviglia: affondava tra le pareti vaginali, colpiva l’utero facendomi vibrare ad ogni spinta ed io ricambiavo con ritmiche contrazioni della vagina intorno al suo cazzo.
Ci stavamo donando completamente uno all’altra!
Ad un tratto lo sentii irrigidirsi improvvisamente: sentii il cazzo sussultare dentro la fica e Claudio stringermi forte a lui.
Si staccò dal bacio e aprì la bocca per emettere un lunghissimo gemito di piacere.

“Ahhhh!!! Franca, mi sta inculando! Mi ha infilato il cazzo nel culo! Lo sento, lo sento, ce l’ho tutto dentro! Dio mio… tuo marito mi sta inculando!”

Tutti e due intenti a goderci reciprocamente quella splendida chiavata, non avevamo notato i movimenti di Luciano.
Mentre Claudio mi fotteva con passione, Luciano gli era andato dietro, glielo aveva appuntato sul buchetto ormai abbastanza dilatato da ricevere senza problemi la sua verga e con una poderosa spinta gli era entrato completamente dentro.

Quando me ne resi conto non potei trattenere la mia libidine.
Lo circondai con le braccia e lo avvinghiai stretto a me per non farlo muovere, nel contempo cominciai a ondeggiare il ventre per sentirmi muovere il suo cazzo dentro e incitai Luciano con tutta la voce che avevo!

“Dai, amore, inculalo, affonda forte il tuo cazzo, fagli sentire quanto sia più gustoso un bel cazzo caldo e duro invece dello strap-on! Lui mi sta fottendo la fica, tu fottigli il culo, dai, facciamolo godere insieme!”



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