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Sorprese familiari - 2


di bird2012
27.09.2012    |    43.748    |    4 9.2
", adesso lavatevi il viso… io vi aspetto in salotto…” Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti..."
SORPRESE FAMILIARI

Cap. 2


Il racconto di mio marito mi aveva messo un dolce turbamento.

“Cazzo… il nostro bambino ha ripreso proprio dai suoi genitori… sinceramente la cosa non mi dispiace… pensare che mio figlio sia un porcello come la mamma e il papà…”

“Ti ha eccitato l’idea che io abbia fatto l’amore con lui?”

“In effetti la passera è tutta un brodino… pensi di dare un seguito a questo rapporto con Marco?”

Vidi Mario assumere una strana espressione.

“Amore, la cosa non è finita… c’è dell’altro…”

Lo guardai, sorridendo con aria maliziosa…

“Ancora? Non è che ti sei anche inculato tua madre, mia suocera?” dissi ridendo…

“No, amore… è Marco che desidera scoparsi te… è lui il ragazzo 20enne di cui ti ho parlato…”

Ecco… con questa notizia avevamo completato l’opera… lo guardai incredula…

“Scoparsi me… sua madre!!”

“Pensa, amore, ti desidera così tanto che è disposto a farmi scopare Paola, la sua fidanzata, se riesco a convincerti a far l’amore con lui…”

Non riuscivo più a capirci un cazzo…

“Come scoparti Paola…”

“Calma, amore… fammi seguitare il racconto di quel pomeriggio… così capirai…”

“O.K…. seguita…”


CONTINUA IL RACCONTO DI MIO MARITO

Eravamo rimasti che Marco mi aveva raccontato come avesse iniziato le sue esperienze omosessuali.

Avevo ascoltato con grande interesse il racconto di Marco, ma volevo sapere di più.

“Paola, la tua fidanzata, lo sa di queste tue, diciamo, variazioni sul tema?”

“Certo e ne è felice, perché anche lei è come me…”

“In che senso?”

“E’ bisessuale… le sue amiche la chiamano “lingua d’oro” per la sua grande abilità nel leccare la fica e il culetto… sinceramente devo ammettere che la mia Paola è una grande porcellina, grande amante del cazzo e della fica… in ugual misura.

Ci siamo fatti una promessa… finchè saremo fidanzati ognuno sarà libero di divertirsi con persone dello stesso sesso senza coinvolgere il proprio partner… quando saremo sposati, invece, condivideremo tutto… ogni persona sarà amata da entrambi.

Questa promessa potrà essere rotta solo per un evento eccezionale, solo per una persona per la quale potremmo avere entrambi un fortissimo desiderio di godercela insieme.

Per concludere, Paola non vede l’ora che ci sposiamo… ha un enorme desiderio di provare altri cazzi nel suo culetto…”

Quest’ultima frase fece vibrare il mio cazzo nella mano di nostro figlio, che aumentò il ritmo della sega, mentre prese a fissarmi per alcuni istanti senza parlare… anche il suo cazzo aveva preso nuovamente vigore nella mia mano… questi discorsi ci avevano nuovamente eccitato… i nostri respiri si erano fatti pesanti.

All’improvviso si avvicinò e mi baciò, passandomi tutta la lingua lungo le labbra… lo sentivo fremere di desiderio… poi mi chiese:

“Posso farti una domanda? Ma rispondi con sincerità…”

“Certo… dimmi…”

“Te la scoperesti Paola?”

Rimasi un attimo allibito… non mi aspettavo una domanda del genere…

“Ma… Paola è la tua fidanzata… la tua futura moglie.. non…”

“Si… lo so… ma come donna… sinceramente…”

“Beh!... sinceramente… è una gran fica… con un visetto da grande porcellina… poi dopo quello che mi hai detto circa i suoi gusti sessuali è ancora più desiderabile… beh!!!... si… penso sia molto piacevole potersela scopare…”

Sentii la sua mano stringermi il cazzo…

“Ti propongo un patto… se vuoi…”

“Che patto?”

Rimase un po’ in silenzio… poi trovò il coraggio di parlare…

“Io ti faccio scopare Paola… so che ha una grande attrazione nei tuoi confronti… ti trova simpatico e attraente… sono certo che per te romperebbe la promessa… si può pure rompere una promessa quando c’è la possibilità di farsi inculare dal futuro suocero…”

Il mio cazzo si gonfiava sempre di più… non credevo alle mie orecchie… mio figlio mi offriva la sua futura moglie… forse stavo sognando… non sapevo cosa dire… ma poi capii cosa dire…

“Ma sei sicuro che lei accetti?”

“La conosco bene… farebbe salti di gioia…”

Altra vibrazione del cazzo…

“Tu hai parlato di un patto… tu mi fai scopare Paola… ed io?”

Mi fissò per lunghi attimi in silenzio… poi sbottò…

“Fammi scopare mamma…”

Se mi avesse dato un calcio alle palle forse sarei stato meno sorpreso… hai capito amore… voleva scoparsi te, sua madre… in un attimo mi comparve nella mente la tua visione che prendevi nella fica il cazzo del tuo adorato bambino… scusa amore, ma il solo pensiero fece sobbalzare di brutto il mio di cazzo, questa volta…

“Ma Marco… ti rendi conto di cosa stai dicendo? E’ tua madre…”

“Lo so… ma è una vita che la desidero… mi eccita da morire… poi mi sembra che il tuo cazzo abbia risposto molto bene alla mia proposta… sono certo che l’idea eccita anche te… come a me eccita l’idea di vederti inculare Paola…”

In effetti la cosa mi intrigava molto… già pensavo a quando te lo avrei detto… pensavo a come avresti reagito…

“Si, devo riconoscere che la cosa mi eccita, ma non so come la prenderà tua madre… anche a lei piace molto il cazzo, specie se di un giovane ben dotato… ma tu sei il figlio…”

“Si… lo so… sarà difficile… ma tu forse sai come convincerla… metticela tutta… ricorda che come premio c’è la fica, il culo e la bocca di Paola…”

Scusa, Olga, amore, ma devi ammettere che il gioco valeva molto la candela…

“OK, Marco… ce la metterò tutta… io penso a mamma… tu pensa a Paola…”

“Ecco, amore … questo è veramente tutto…”


Finito di sentire il racconto mi sentivo lusingata per i desideri di mio figlio, ma nel contempo ero un po incazzata…

“Questo porco… bastardo… figlio di puttana… non solo vorrebbe scoparmi, ma ti propone di mettermi le corna… quando viene questa sera lo accomodo io…”

In tutte queste frasi, però, non avevo risentimento, ma al contrario mi scappava un leggero sorriso sulle labbra…

“No, amore… non lo trattare male… in fondo dovresti essere lusingata dal fatto che lui ti desideri così tanto che sarebbe pronto a offrire la sua futura moglie pur di averti… non lo trovi stupendo?”

Sentii un friccicorino tra le cosce… lo guardai e non potei nascondere la libidine che si stava impadronendo di me…

“Sei un porco… stai dalla sua parte… lascia fare a me… ci penso io a sistemarvi a voi due…”

Si avvicinò e mi baciò.

“Cosa hai in mente, porcellina mia”

Gli misi una mano sul pacco e gli strinsi il cazzo…

“Porco… lo vedrai…”

Come tutte le sere Marco tornò dall’Università e mangiammo in allegria… ma da quando era entrato in casa lo guardavo con aria diversa… la mia troiaggine stava uscendo fuori in tutta la sua pienezza… gli guardavo il pacco e già immaginavo il suo cazzo penetrarmi nella fica e scoparmi da togliermi il fiato.

Alla fine della cena mi rivolsi a Marco.

“Marco, devi uscire questa sera?”

“No, mamma, questa sera sono di casa…”

“Bene, andiamo in salotto e preparaci un drink…”

“Subito Signora…” scherzò Marco

Ci portò i drink… lo sorseggiai…

“Marco, non andare davanti al PC come al solito… siediti un po’ qui con noi… parliamo un po’… ti va?”

“Certo… mia padrona… è un piacere…” seguitò a scherzare Marco, non immaginando certo cosa lo aspettasse.

Portavo il vestitino che indossavo abitualmente per casa durante l’estate… vestaglietta leggera con le spalline, che mostrava generosamente il mio splendido seno, molto mini, che mi copriva a malapena la fica e il culo, lasciando le cosce completamente scoperte…

Marco si sedette su una poltrona di fronte a me e il suo sguardo fu rivolto subito tra le mie cosce.

Quello sguardo mi fece subito ribollire il sangue… bravo porcellino… vuoi vedere… adesso mamma gioca a fare la troia…

Sentendomi scrutata dagli occhi del mio bambino, allargai leggermente le gambe… certamente dal suo punto di osservazione Marco poteva vedere le mie ridotte mutandine che mi coprivano a malapena la fica.

Marco, con il bicchiere in mano che centellinava la bevanda, pur cercando di volgere lo sguardo altrove, non riusciva comprensibilmente ad abbandonare quella splendida visione.

Lo richiamai alla realtà.

“Senti un po’, Marco, porco che non sei altro, ma tu quando vuoi scoparti una donna aspetti che sia qualcun altro a farle la corte e a convincerla al posto tuo? Non sei capace di sedurre una donna da solo, ti serve l’aiuto anche per toglierle le mutandine?”

Marco rimase immobile con il bicchiere vicino alla bocca… era rimasto allibito dalle mie parole… io lo fissavo con un certo sorrisetto , attendendo una risposta… e fremevo…

“Mamma, non ti capisco… cosa intendi?”

“Intendo che tuo padre mi ha detto tutto… dei tuoi desideri e di tutto il resto… a me piace l’uomo intraprendente, sfrontato, che mi dica che sono una bella fica e che ha una gran voglia di farmi il culo… allora posso prendere in considerazione le sue avances… purchè, ovviamente, mi attiri sessualmente…”

Interruppi per qualche istante il discorso rimanendo in silenzio… sempre fissandolo con il mio miglior sguardo da troia… poi seguitai.

“Se volevi scoparmi perché non me lo hai chiesto? Pensi che ti avrei negato la mia fica? A te… un così bel ragazzo, per di più mio figlio che amo moltissimo? Perché hai chiesto a tuo padre di convincermi? Per di più offrendogli la fica di Paola come merce di scambio!! Noi siamo sessualmente aperti a tutto, per cui ben venga che tu fai scopare la tua futura moglie dal suo futuro suocero… è una cosa che ci sta benissimo… ma solo purchè lo desiderate entrambi e non solo come premio per arrivare alla mia fica…”

Marco era inebedito… mi guardava a bocca aperta… non sapeva che rispondere… lo avevo letteralmente fatto nero… trovò la forza di dire alcune frasi.

“Scusa mamma… essendo mia madre non avevo il coraggio… ma veramente se te lo avessi chiesto avresti fatto l’amore con me?”

“Certo, tesoro di mamma!!”

Marco si mise le mani sul viso, quasi disperato…

“Cazzo, che ho fatto!! Ho perso l’opportunità di realizzare il sogno della mia vita… far l’amore con mia madre…”

Guardai mio marito, gli feci l’occhiolino e poi fissai Marco.

“Ma io non ho detto questo!”

Marco mi guardò con un’espressione indescrivibile.

“Vuoi dire che…”

“Si, hai capito, sarò ben felice di darti la fica… e anche il resto… ma il gioco adesso lo conduco io. Io non mi accontento… devo verificare se sei all’altezza… se devo compiere un incesto almeno ne deve valere la pena… avvicinati…”

Marco mi si avvicinò timidamente.

“Vieni, abbassati, non mi fare alzare… sto molto comoda sopra questo divano…”

Marco mi si inginocchiò davanti, a circa mezzo metro di distanza.

“Vienimi più vicino…”

Allargai le gambe e tirai mio figlio verso di me… dalla posizione che avevo assunto, io seduta sul basso divano e lui in ginocchio, il pacco di Marco si trovò a contatto del mio pube… anche i nostri volti erano a pochi centimetri uno dall’altro… lo accarezzai teneramente, fissandolo profondamente negli occhi.

“Amore, se vuoi scoparmi credo sia il caso di fare una conoscenza un po’ più intima… tira fuori la lingua…”

Il volto di Marco mostrava tutta la sua eccitazione… me lo stavo cuocendo a fuoco lento.

Aprì la bocca e tirò fuori la lingua… cominciai a leccargliela tutta e ci feci cadere sopra anche un po’ di saliva… intanto gli accarezzavo il viso… e cominciai a parlargli languidamente, con un tono di voce particolarmente sensuale.

“Vedi Marco, tesoro mio, devi sapere che la tua mamma è molto porcellina… mi sembra giusto che tu lo sappia… se te la vuoi scopare… perché tu mi vuoi scopare, vero?”

Marco mi guardava stralunato… non aveva il coraggio di dire una parola… lo incalzai…

“Caro porcellino, se vuoi la mia fica non devi più cercare intermediari… me la devi chiedere…” e allargai ancora di più le cosce spingendo il mio ventre contro il suo… speravo si rendesse conto che ero una gran maiala che voleva essere corteggiata e che se voleva raggiungere il suo scopo doveva bandire ogni timore di mancarmi di rispetto… e fui pienamente esaudita…

“Si… mamma… si!! Mi piaci… mi ecciti… mi sono invaghito di te! Voglio scoparti… si… voglio infilarti il cazzo nella fica e spruzzarti dentro tutta la sborra che ho nelle palle…”

Sentii il volto illuminarmi.

“Oh!!! Dio Santo… così mi piaci! Certo che ti darò la fica… piccolo bastardo… mi stai facendo eccitare… sono tutta bagnata… ho le mutandine zuppe… guarda…”

Mi tirai indietro con il busto e alzai le gambe: gli mostrai la mia fica coperta solo dalle minuscole mutandine… Marco appena la vide emise un lungo gemito…

“Uhmmm!!! Cazzo… che bella fica… hai le mutandine tutte bagnate…”

“Te lo ho detto che mi sto eccitando, ma sappi che sono molto esigente in materia di sesso. Non mi accontento tanto facilmente… le solite scopatine non me la fanno tirare: mi piace giocare e i miei giochetti sono molto porci. Sai… mi piacciono i giochetti, diciamo, umidi… ma devo essere certa che tu condividi questi miei gusti… voglio essere libera di poter sfogare la mia libidine liberamente e senza condizionamenti… quando sto godendo non conosco limiti… ma quello che eccita me può fare schifo a te.

Marco mi interruppe.

“Non credo, mamma, che possa esserci qualcosa, di te, che possa farmi schifo!”

“Bravo porcello… dopo un inizio incerto stai acquisendo punti a tuo favore. Papà mi ha confidato che sei molto bravo a lavorare il cazzo… lo succhi con avidità e lo accogli con passione nel culetto… sei un bel porco… ma vediamo a che punto arriva la tua porcaggine…”

Guardai mio marito.

“Mario, vieni anche tu vicino a noi… lo sai che quando godo ti voglio vicino.”

Si avvicinò e si mise seduto accanto a me, lo baciai e poi mi rivolsi di nuovo a Marco.

“Vedi Marco, come ti ho detto, il gioco lo conduco io… mi hai mancato di rispetto facendomi chiedere la fica da tuo padre… mi hai trattato come una mignotta da strada dalla quale si manda l’amico per sapere quanto vuole per farsi chiavare…

Io, invece, voglio essere trattata come una donna che stimola l’interesse sessuale dell’uomo… voglio sentirmi preda… e quando mi ha conquistata voglio essere il suo trofeo di caccia.

E allora, se permetti, devo darti una piccola punizione. Questa sera ti farò soffrire e dovrai sottostare alle mie regole, se vuoi avere la possibilità di scoparmi… non sbagliare poiché sarò inflessibile e la mia fica te la scorderesti per sempre.
Devi fare solo ciò che ti dico… e cerca di osservare scrupolosamente le mie indicazioni…”

Marco mi osservava inebedito… riuscì a proferire solo poche parole…

“Si… mamma… quello che vuoi…”

Intanto mio marito aveva tirato fuori il cazzo e aveva preso a segarlo lentamente… ripresi a parlare con mio figlio.

“Vieni tra le mie cosce e odorami la fica… sopra le mutandine… non toccarla né leccarla… solo odorarla!”

Mi sollevai completamente la gonna fino alla vita e allargai le gambe, mostrando agli occhi esterrefatti di mio figlio la fica coperta dalle mutandine.

Marco posò il naso sopra la patta delle mutandine e cominciò ad annusare profondamente… dopo le prime annusate cominciò a gemere.

“Dio… questo odore mi fa impazzire… l’odore della tua fica… mi viene voglia di mangiarla…”

“Non ci provare… fai attenzione… solo odorarla… lo so quanto è inebriante e afrodisiaco l’odore della fica… piace anche a me… adesso toglimi le mutandine… si… dai… toglimele…”

Marco mi tolse le mutandine ed io allargai subito le cosce per mostrargli la fica scoperta…

“Guardala, porcellino… questa è la fica della tua mamma… quella che desideri… adesso mamma ti fa vedere i particolari… te la allargo tutta!”

Con entrambe le mani mi aprii le labbra e gli mostrai quel ben di Dio che avevo tra le cosce.

“Guarda che bel clitoride, già sta uscendo fuori dal cappuccio! Mi eccita fartelo vedere… nella mia troiaggine ha un posto preponderante l’esibizionismo: mi piace molto mostrare le mie grazie ed eccitare i miei partners e dalla tua espressione credo che anche tu ti sia eccitato, vero?”

Marco trovò la forza di dire solo:

“Da morire… mamma… da morire…”

Seguitai.

“Vedi quanto sei stato stupido… fossi stato più coraggioso e intraprendente questa sera avresti potuto giocare con la mia fica come meglio avresti creduto… invece ti devi accontentare solo di guardarla… se vuoi puoi vederla anche più da vicino… ma ricordati… solo guardarla…”

Marco era quasi cotto a puntino… la libidine lo stava travolgendo… si avvicinò ancora di più alla mia fica e si fermò a pochi centimetri…

“Mamma… posso masturbarmi?”

“No! Te lo dico io quando! Per ora seguita a porgere i tuoi omaggi alla mia fica… guarda la vagina… come è rossa… sapessi quanti cazzi hanno avuto il piacere di fare la sua conoscenza… sempre con l’amorevole consenso di tuo padre!

Lo vedi questo buco? Non ci crederesti mai… riesco a farci entrare anche due cazzi insieme… è il miglior godimento che provo con due uomini: quando godo con due cazzi nella fica raggiungo l’apice del piacere e mi sento veramente soddisfatta!”

Marco provò a chiedere.

“Mamma… ce li farai mettere a me e a papà?”

“Certo… ma dipenderà solo da te…”

“Dai, mamma, ti prego… dimmi cosa devo fare per averti… non farmi soffrire…”

“Pazienza, ogni cosa a suo tempo. Adesso se vuoi puoi sentire ancora il suo odore: senti la differenza senza le mutandine! Ma attento… solo odorarla… non provare a baciarla o a tirare fuori la lingua per leccarla: devi annusarla come fa il cagnolino con la fica della sua padrona! Per annusarla meglio ti permetto di toccare la fica con il naso… e basta!! E adesso, se vuoi, puoi masturbarti…”

“Oh!!, grazie mamma… grazie… posso togliermi i pantaloncini?”

“Va bene… concesso… toglili…”

In un attimo si tolse i pantaloncini: il suo cazzo durissimo, al colmo dell’eccitazione, svettava imperioso dal ventre e non potei fare a meno di lanciare un grido di ammirazione.

“Però… complimenti… hai un bel cazzo… vediamo se sarai bravo a farmelo assaggiare… per ora accontentati di segartelo e di annusarmi la fregna!”

Marcò ficcò il naso tra le labbra della fica e cominciò ad annusare nuovamente, mentre aveva preso a segarsi con veemenza il cazzo.

Mentre annusava a pieni polmoni, prese a passare il naso lungo tutto lo spacco della fica, dal grilletto alla vagina.

Dopo un po’ di strofinamento sù e giù, mi infilò il naso nella vagina spingendo il viso contro la fica per farlo entrare il più possibile… emisi un lungo lamento…

“Uhmm!!!... uhmm!!... porco… bastardo… ti avevo detto di limitarti ad annusare!!!”

Marco sollevò un attimo la testa.

“Mamma, scusa… mi avevi detto di annusare la fica e usare solo il naso… è quello che sto facendo… solo il naso nella fica… sto annusando la vagina… il suo odore è meraviglioso!”

Il naso strofinato e infilato nella fica mi stava facendo eccitare: sentivo di aver assunto una espressione particolarmente porca. Mio marito, intanto, con il cazzo in mano che seguitava a segare, fissava estasiato lo spettacolo che io e il figlio gli stavamo dando.

Seguitai a gemere.

“Uhm!!... bastardo! Figlio di puttana!! Stai giocando con le mie parole… comunque, va bene… il naso te lo concedo… il naso sulla fica!”

Marco rituffò il naso tra le labbra della fica e me lo infilò di nuovo nella vagina… aspirava il suo odore e cominciò a roteare il viso per far girare il naso all’interno… anche io ero partita!

“Uhm!!!... Dio mio… il naso nella fica… mi piace! Cazzo!! Mi piace! Porco… mi stai scopando con il naso… figlio di puttana… dai… che mi piace!!!”

Marco seguitò per un po’ a roteare il naso nella vagina, poi sollevò il viso e guardandomi mi disse:

“Mamma… adesso ti annuso il clitoride!”

Ormai stavo godendo come una troia.…

“Si… si… amore di mamma! Sei il mio angelo perverso!!! Annusamela tutta… anche il grilletto!”

Allargai ancora di più le labbra della fica per permettere a mio figlio di annusarla meglio: posò la punta del naso sul clitoride e mentre aspirava a pieni polmoni il suo odore, con leggeri movimenti della testa, cominciò a strofinarcelo sopra.

Alternava movimenti di su e giù, dall’alto in basso, a movimenti circolari intorno al grilletto… la punta del naso che mi sgrillettava il clitoride mi mandò in visibilio.

“Uhmmm!!!... sei un gran figlio di troia… bocchinara!!!... Con la scusa di odorarmi il clitoride mi stai facendo un ditalino con il naso! Ma non posso certo redarguirti: è stata colpa mia, sono stata io a dirti di mettermi il naso sulla fica per sentirne l’odore! Aaaaaaaa!!!!... dai… seguita ad annusare il mio grilletto… si… seguita!!! Porco… seguita!”

Marco seguitò a strofinarmi la punta del naso sul clitoride: mi stavo godendo questo ditalino di naso come una porca. Era una novità… tra i miei innumerevoli amanti nessuno aveva pensato di masturbarmi con il naso… ma nel movimento il naso sfregava anche il meato urinario.

Infatti dopo un po’ lo fermai.

“Dio, Marco, amore… mi stai facendo morire… ma il tuo strofinamento mi sta stimolando la pipì… aspetta… vado un attimo in bagno.”

Mi alzai, ma mentre mi dirigevo verso il bagno, Marco mi prese la mano e mi fermò.

“Mamma, ti prego… almeno questo… posso venire anche io?”

Lo guardai con un sorrisetto da gran maiala.

“E bravo il mio porco… vuoi vedere tua madre pisciare… beh!... O.K., dai… visto che non ti faccio toccare, è giusto che almeno ti faccia guardare… vieni… andiamo!”

Poi mi rivolsi verso mio marito.

“Amore… ovviamente allo spettacolo sei invitato anche tu!”

Entrai in bagno seguita dai miei maschietti.

Avevo ancora la vestaglietta… la tolsi… rimasi completamente nuda.

“Spogliatevi anche voi… che aspettate!”

Eseguirono subito l’invito.

Non mi misi seduta sul vater… ritengo che le cose o si fanno bene, oppure è meglio non farle… i miei due spettatori erano li davanti a me con il cazzo in mano a fissarmi con una espressione colma di libidine, impazienti di godersi un meraviglioso spettacolo… non potevo certo deluderli.

Volevano vedere… e io li avrei accontentati.

Rimasi in piedi, a gambe larghe ai lati del vater… mi allargai la fica con entrambe le mani e mi accosciai leggermente sporgendo il ventre in avanti, per farla vedere bene.

“Venite più vicino… non la volete vedere in primo piano?”

Si misero in ginocchio, ad una brevissima distanza dal mio ventre.

“Guardate, ragazzi… adesso alla mia micina facciamo fare la pipì… piss… piss… piss… piss…”

Stimolata dal suono delle mie labbra, dalla fica sgorgò un getto di biondo liquido che diressi dentro il vater.

Mio marito, benché molto eccitato, era abituato a tale spettacolo… era un giochino che facevamo spesso anche con i nostri amici.

Ma per Marco no… per lui era la prima volta … guardava estasiato la mia fica pisciare… aveva il volto trasfigurato dall’eccitazione.

“Brutti porcellini… siete due maiali… vi eccita vedermi pisciare… depravati… ma piace anche a me… mi eccita farmi guardare mentre la faccio!”

Fissavano la mia fica con gli occhi di fuori: chissà che avrebbero pagato per metterci le labbra sopra e sentirne il sapore… beh!!!... Perché non accontentarli…

Quando sentii che stavo per terminare, alzai di più il bacino e, aiutata anche dalle mani, diressi all’improvviso gli ultimi getti verso i visi dei miei amanti.

Ruotando il bacino a destra e a sinistra, feci in modo di colpire entrambi.

Non se lo aspettavano, ma fu un attimo… Marco aprì la bocca e muovendo la testa cercava di catturare al volo gli schizzi.

“E bravo il mio bambino porco… vedo che ti piace! Bene… la prossima volta te la farò in bocca mentre ti faccio leccare la fica: se vuoi diventare il mio amante ti devi abituare a fare un po’ di pissing… non credi?”

“Oh!... si, mamma… fammela in bocca!”

“O.K., adesso lavatevi il viso… io vi aspetto in salotto…”



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