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Una rivale in casa - 4


di bird2012
03.04.2013    |    40.566    |    1 9.7
"Non potevo parlare: Gina si era impossessata del mio labbro e seguitava a morderlo, come impossibilitata a sfuggire al parossismo sessuale che si era..."
UNA RIVALE IN CASA

CAP. 4

Programmammo tutto per il fine settimana: anche io volevo fare la mia sorpresa e avevo bisogno di tempo per organizzarmi.
Durante i giorni seguenti evitammo di leccarci e godere e anche Gina permise al padre solo qualche veloce carezza, ma niente orgasmi: dovevamo essere tutti belli carichi.
Venne sabato sera…

Durante la cena Gina ci disse che non sarebbe uscita con il fidanzato, in quanto era impegnato con degli amici per un addio al celibato: mentì spudoratamente in quanto era stata lei a mettere una scusa.

“Me ne rimango a casa: vi dispiace se vi faccio compagnia? Non vorrei rovinare qualche vostro “incontro ravvicinato”, anzi… “molto ravvicinato…” e cominciò a ridere.

Anche noi ridemmo ed io ribattei subito.

“Ma quali incontri ravvicinati, cominciamo ad essere troppo vecchi per certe cose!”

Gina rispose prontamente.

“Tu dici? Sarà, ma a me date l’idea di essere due grandi porcellini! Anzi, sono proprio certa che se capitasse l’occasione non vi tirereste indietro!” e rise di nuovo.
Vedevo Carlo un po’ imbarazzato, ma cercai di gettare benzina sul fuoco.

“Tirarci indietro per che cosa?”

“Dai, mamma, ma dove vivi? Per fare un po’ di maialate: non lo sai che ormai è di moda fare l’amore di gruppo? Una donna con due uomini, un uomo con due donne… meglio se le donne sono bisessuali! Dicono che scambiarsi carezze intime tra donne sia molto, ma molto piacevole… bisognerebbe provare! Ah ah ah… siete proprio rimasti ai tempi di Fred Flinstone!”

Seguitando a ridere si alzò da tavola.

“Andate in salotto che vi porto un bicchierino… così vi scaldate un po’!” e giù a ridere.
Andammo in salotto, ci mettemmo seduti sul divano e Gina ci portò due bicchierini di grappa… conosceva i nostri gusti.
Io ero eccitatissima: chissà cosa aveva organizzato la mia porcellina.
Si avvicinò a Carlo e sempre sorridendo gli disse:

“Papà, permetti che mi sieda sulle tue ginocchia?”

E prima che il padre potesse controbattere qualcosa, si mise seduta su di lui, solo che non si mise sulle ginocchia, ma si vide chiaramente che si era seduta con il culetto sopra il cazzo del padre.
Carlo era imbarazzatissimo, ma Gina esclamò:

“Ecco, così sono proprio comoda! E’ bello… mi ricorda quando ero bambina e mi sedevo sul tuo grembo!”

“Si… ma ora non sei più bambina!” ribattè Carlo.

“Già, è vero! E tu papà lo sai bene che io non sono più una bambina… vero?”

E mosse un po’ il bacino per posizionare meglio il culetto sul cazzo del padre.
Mio marito era paonazzo: certamente il culo della figlia sul suo uccello gli risvegliava sentimenti tutt’altro che paterni.
Anche la mia fica dava segni di inquietudine: capivo che stava per accadere qualcosa di altamente intrigante.
Gina avvicinò il viso vicino a quello del padre e, guardandomi, mi fece l’occhiolino.

“Lo sai papà che mamma era molto arrabbiata con me? Adesso abbiamo fatto pace, ma prima… se l’era proprio presa!”

Mio marito, ovviamente, non capiva di cosa Gina stesse parlando.

“Non capisco, Gina: perché mamma ce l’aveva con te? Cosa le avevi fatto?”

“Veramente mamma ce l’aveva per quello che non le avevo fatto!” e riprese a sorridere. Poi continuò.

“Beh! Sinceramente non è che avesse tutti i torti: mi ha detto che non solo i figli devono essere tutti uguali per i genitori che, quindi , non devono fare preferenze per l’uno o per l’altro, ma anche i figli non devono fare preferenze per l’uno o per l’altro genitore!”

Carlo la guardava con aria interrogativa.

“Ma, Gina, seguito a non capire...”

Gina gli mise un braccio intorno al collo e lo strinse: Carlo era sempre più a disagio! La porcellina mi guardava e cominciò a sussurrare sorridendo.

"Lo sai cosa mi ha detto mamma? Mamma si è offesa, pensava non le volessi bene, ma poi abbiamo fatto pace… e che pace! E’ meraviglioso litigare con mamma per poi fare pace: avevi ragione, sai... ha una lingua portentosa!"

Mio marito era sbiancato.

"Ma Gina, non capisco... cosa stai dicendo?"

"Forse tu non capisci, ma mamma ha capito benissimo... senti!"

Gina mise una mano in tasca e tirò fuori il mio registratore: lo aveva preso a mia insaputa... era quella la sorpresa!
Lo accese: lo aveva posizionato nello stesso punto che avevo fatto sentire a lei.
Carlo chiuse gli occhi e abbassò la testa dalla vergogna: dalle sue labbra uscirono solo poche parole.

"Dio mio! Dio mio!"

Gina cominciò a muovere il culo sul cazzo del padre.

"Papà, su con la vita, non ti abbattere: la realtà non è poi così brutta come sembra! Forse lo ignori, ma mamma è una gran porca come noi: non solo quando ha scoperto che scopavamo non si è incazzata, ma quando ci ha sentito godere si è eccitata e ha sborrato come una cagna! Poi quando ha sentito quest'altro colloquio è andata fuori di testa!"

Riprese il registratore, lo posizionò in un altro punto e lo accese: le urla di godimento di padre e figlia risuonarono nella stanza.
Carlo mi guardò... gli sorrisi!
Gina si alzò dalle gambe del padre e gli mise una mano sul cazzo.

"Papà, ho un'idea: se mamma si è eccitata tanto solo a sentirci, perché non le facciamo vedere qualcosa dal vivo? Facciamola godere... abbiamo tanto da farci perdonare!"

Mentre parlava aveva sbottonato la patta del padre e gli aveva tirato fuori il cazzo: nonostante la situazione era bello dritto... il culetto di Gina aveva fatto il suo effetto!
Carlo era immobile, aveva subito passivamente le manovre della figlia e mi guardava: forse voleva un segno di incoraggiamento da parte mia che non tardò a venire... avevo la fica fradicia dall'eccitazione!

Senza parlare mi alzai e mi tolsi il vestito: ero senza mutandine!
Rimasi nuda, ma mi ero preparata come piaceva a lui: calze autoreggenti e scarpe con tacco a spillo... formato troia!
Mi rimisi seduta di fronte a loro, allargai le cosce e cominciai ad accarezzarmi lascivamente la fica con la mano destra, mentre con la sinistra presi a martoriarmi i capezzoli tra l'indice e il pollice.
Cominciai a mugolare.

“Forza ragazzi, fatemi vedere come scopate… mi eccita vedervi! Carlo, fammi vedere come infili il cazzo nella fica di nostra figlia… falla urlare! E poi voglio che le fai il culo! Forza che sto godendo!”

Mi infilai due dita nella fica in attesa di vederli all’opera.
Mi marito non credeva alle sue orecchie.

“Olga… davvero posso?”

“Sei un porco bastardo: fino ad ora te la sei scopata di nascosto e adesso mi chiedi il permesso? Scopala, Carlo… cazzo santo, scopala… mi eccita vedervi scopare! Dai… sbattila!”

Gina lo abbracciò.

“Papà, hai sentito mamma… dai, dammi il cazzo!”

In un attimo si spogliarono nudi.
La situazione cominciava ad eccitare mio marito: il cazzo era completamente dritto! Gina si inginocchiò davanti a lui e glielo prese in bocca: cominciai ad incitarla a gran voce!

“Forza Gina, succhiaglielo… ingoialo tutto… fammi vedere come spompini il tuo papà! Questo maiale, non si è accontentato della fica e del culo della moglie, ha voluto gustarsi anche la figlia e la porcella c’è stata… questa puttana di nostra figlia! Dio santo… Gina… fammi vedere quanto sei puttana… succhiaglielo!”

Gina, eccitata dalle mie parole, succhiava il padre con grande passione: pompava forte sulla cappella, mentre con entrambe le mani lo segava… anche Carlo prese ad incitarla!

“Dai, Gina, fai vedere a mamma quanto sei porcellina! Glielo hai detto che ti piace farti sborrare in bocca? Che ti piace il sapore dello sperma caldo? Olga, te lo ha confessato nostra figlia quanto le piace il cazzo?”

Con le dita mi stavo sfondando la fica: fissavo estasiata le labbra di Gina intorno alla cappella del padre!
L’eccitazione stava raggiungendo il massimo… le dita non mi bastavano più!
Risposi a mio marito.

“Si, me lo ha detto che le piace il tuo cazzo, ma adesso le piace anche la mia fica! Non ho dovuto insegnarle niente: credo che per lei leccare la fica sia un dono di natura!! Anzi, vedendo come succhia il cazzo e sapendo che adora farsi inculare, credo che per lei tutto il sesso sia un dono di natura! Dai Carlo, facciamola godere insieme la nostra bambina! Gina, vienimi a leccare la fica, fai vedere a papà come hai imparato bene! Tu, Carlo, dammi l cazzo in bocca… fallo gustare un po’ anche a me!”

Presto fatto: mia figlia in ginocchio tra le mie cosce incollò la bocca sulla mia fica e cominciò a titillarmi il grillo con la punta della lingua! Cazzo che gusto! Le misi la mano sinistra sulla testa e spinsi il suo viso contro la mia fica… volevo sentirla bene!

Carlo avvicinò il suo cazzo alla mia bocca e lo imboccai completamente: mi piaceva sentirmi la bocca piena di cazzo!
Intrufolai la mano destra tra le sue cosce e raggiunsi il buchetto del culo, lo sentii già umido!
Appuntai il dito medio e glielo spinsi tutto nel culo: sapevo bene quanto gli piacesse sentirsi un dito nel culo mentre veniva spompinato e il suo gemito lo confermò.

“Ohhh!!! Si! Olga… in culo… spingilo tutto! Anche tu sei una deliziosa puttana… e per di più conosci tutti i miei punti deboli!” e abbassò il bacino spingendo il culo contro il dito per ficcarselo ancora più dentro.

Con il viso di mia figlia spinto sulla fica, con il dito ficcato nel culo di mio marito, iniziai un pompino senza mani da urlo.
Il movimento della testa avanti e indietro faceva entrare e uscire il cazzo completamente dalla bocca: la natura mi ha dotato di una bella gola profonda, per cui riuscivo ad ingoiare tutto il cazzo con grande facilità.

Dopo le prime boccate di cazzo, Carlo mi afferrò la testa con entrambe le mani e cominciò a condurre lui la danza: iniziò a scoparmi con potenti colpi di ventre contro la bocca… tanto sapeva bene che ero in grado di reggere i colpi!
La cappella in gola aumentava il mio godimento… sentivo l’orgasmo avanzare inesorabile.
Presi a roteare il dito nel culo di Carlo.
Sentivo il cazzo pronto a scoppiare, ma volevo di più: tolsi il cazzo dalla bocca e lo guardai!

“Carlo, amore, mettiglielo nel culo: fammi vedere come inculi nostra figlia!”

Mi guardò sorridendo e mi dette un tenero bacio sulla bocca.

“Perché non me la prepari tu? Non è più eccitante? La madre che prepara il culetto della figlia per farla nculare dal padre?”

Sentii un brivido lungo la schiena.

“Cazzo santo: è un piacere! Si… si… te lo preparo io il suo culetto!”

Mi alzai, ma dissi a Gina di rimanere in ginocchio, a pecora. Mi misi dietro di lei, anche io in ginocchio, e le allargai completamente le chiappe del culetto con entrambe le mani… la sua rosellina pulsava di desiderio.
Iniziai a passare la lingua piatta piena di saliva lungo tutto lo spacco.
Quando passava sopra il suo buchino la sentivo fremere: dopo un po’ di slinguate mi soffermai sul buchino e cominciai a leccarlo con grande vigore… piano piano lo sentivo cedere sotto la lingua.

Misi una mano sulla sua fica, raccolsi un bel po’ di umori e umettai il buchino che stava diventando sempre più largo.
Presi il cazzo di Carlo, gli detti un altro po’ di sbocchinate e lo appuntai sulla rosellina: appena la cappella fu a contatto vidi lo sfintere allargarsi per accoglierla con tutti gli onori.
La cappella entrò subito: le tenevo le chiappe completamente allargate e vedevo il buchetto del culo aperto con la cappella dentro… una visione che mi mandava fuori di cervello.
Incitai mio marito.

“Dai, Carlo… spingi! Ficcaglielo nel culo! Fammi vedere come le entra tutto… dai… dai!”

Carlo cominciò a spingere il bacino lentamente.
Uno spettacolo entusiasmante apparve ai miei occhi: il cazzo cominciò ad entrare centimetro dopo centimetro dentro il culo di nostra figlia, la quale stava godendo come una troia.

“Siiii!!! Papà… spingilo tutto! Dai… lo sai quanto mi piace prenderlo nel culo! Mamma, ti prego, tienimi il culo allargato! Dio… si… lo sento meglio!”

Le allargai le chiappe più che potevo, il buco si aprì completamente e il cazzo del papà le entro tutto, fino alle palle: quando il ventre di Carlo fu a contatto con il culo di Gina, un urlo bestiale uscì dalla bocca della nostra adorata porcellina.

“Grrrrrrrr!!!! Siiii!!! Papààààà… ti sento tutto nel culooo!!! Dio… me lo hai infilato tutto! Uhmmmm!!!! Aaaahh!!! Inculamiiiii!!! Fa vedere a mamma come mi inculi… falla godere!”

Ed io si che stavo godendo, come una pazza… un piacere diverso: in quel momento cominciai a capire il piacere che provano i voyeur nel vedere due persone fare l’amore.
Avevo gli occhi incollati fissi sul buco del culo di mia figlia che con entrambe le mani seguitavo a tenere bello aperto: mio marito cominciò a infilare e a sfilare il cazzo nel culo della figlia con una lentezza esasperante, per permettermi di gustare a pieno l’inculata incestuosa.

Sfilava piano il cazzo fino alla cappella, poi lo rinfilava sempre più lentamente: vedevo la rosellina di Gina aprirsi spudoratamente per ricevere centimetro dopo centimetro tutto il cazzo del padre!
Stavo uscendo fuori di testa… senza contare i lamenti, i mugolii e gli incitamenti che risuonavano per la stanza.

“Mamma! Mamma! Lo vedi… ti piace vedere papà che mi incula? Ti prego, dimmelo… aaaaahhh!!! Dai, papà… daiii!!!”

“Tesoro adorato di mamma, dovresti vedere il tuo buchino come si allarga per prendere l’uccello del tuo papà: siete meravigliosi entrambi e mi state facendo impazzire! Hai un culo stupendo, amore di mamma… stupendo… lo voglio pure io!”

L’eccitazione si stava impossessando completamente di me… mi rivolsi a mio marito.

“Amore, seguita ad incularla, tienile il buco bello aperto, torno subito…”

Mi alzai e andai in bagno a prendere la mia sorpresina: uno strap-on nero lungo circa 25 cm, che aveva un altro bel cazzo, sempre nero, da infilarsi nella vagina.
Indossai lo strap-on, infilandomi il cazzo nella fica, e me lo fissai con le cinghie: dal pube spuntava l’altro superbo cazzo che incuteva paura e desiderio al solo vederlo.
Tornai in salotto e appena Carlo mi vide emise un gemito di ammirazione.

“Dio… Olga… sei stupenda!”

Gina, dalla sua posizione a pecora con il cazzo del padre nel culo, sentendo questa esclamazione girò la testa per guardarmi.

“Ohh!! Mamma… che bello!”

Ero fuori di me… mi avvicinai a Carlo.

“Togliti, che adesso tocca a me… allargale il culo!”

Carlo si tolse e mi posizionai dietro il culo di mia figlia.
Avevo già provveduto a ungere bene il cazzone con una crema lubrificante: non stavo nella pelle!

“Dai, Carlo, allargalo per bene, me la voglio inculare anche io questa porca di nostra figlia!”

Carlo prese le chiappe di Gina e le allargò: il buchetto del culo, dopo la penetrazione del padre, era apertissimo!
Appuntai i miei 25 cm di cazzo e cominciai a spingere.

“Sentilo, troia… adesso ti inculo io! Dimmi quale cazzo ti piace di più: quello di tuo padre o questo di un bel negrone?”

Spingevo senza timore: il buchino si allargò ancora di più e cominciò a prenderselo tutto.

“Aaaahh!!! Mamma… mi rompi il culoooo!!! Diooo… è grosso! Siiii… durooo… ma Dio mio… quanto è bello! Mamma… amore… dammelo tutto!!!!!”

Glielo infilai tutto: che dolce sensazione, infilare nel culo di mia figlia quel ben di Dio di cazzo!

“Carlo, adesso me la inculo, se lo è preso tutto la porca, non c’è più bisogno che le tieni il culo largo! Mettile il cazzo in bocca e fatti spompinare mentre le apro il culo!”

Carlo prese subito posizione mettendosi seduto sul divano a cosce larghe davanti al viso di Gina, la quale, a sua volta, non perse tempo: mentre rantolava dal gusto che le dava il mio strap-on nel culo, imboccò il cazzo del padre e cominciò a spompinarlo come una troia.

Il buchetto del culo le si era allargato come non mai: era un piacere inimmaginabile vedere come il culo della mia bambina si prendesse tutto quel paletto di gomma.
Il cazzo di mio marito aveva dimensioni ragguardevoli, ma non poteva certo competere con quel cazzo che avevo legato alla vita e il culo di Gina sentì piacevolmente la differenza.

“Mammaaa!!! Madonna santaaa… come me lo hai aperto! Mi sento il buco del culo allargato in maniera impressionante! Mi hai riempito il culo… daiiiiii!!! Rompimelo del tutto!!!! E’ troppo bello!”

La inculavo con colpi poderosi e ad ogni colpo sentivo il cazzo che avevo nella fica colpirmi la bocca dell’utero.
Non riuscivo più a discernere cosa mi desse più piacere… inculare mia figlia o sentire il cazzo che mi chiavava la fica!

Per un attimo sentii un sottile piacere di vendetta: volevo far soffrire e rompere il culo più che potevo a quella puttanella di mia figlia che aveva osato rubarmi il cazzo di mio marito.
L’avevo afferrata per i fianchi e l’attiravo con forza verso il mio ventre, mentre con spinte violente le spingevo il cazzo nel culo.

L’effetto di questa doppia manovra fu quello di infilare nel culo della mia troietta tutti i 25 cm dello strap-on… e ad ogni colpo di cazzo incitavo me stessa con la mente… “aprile il culo…”- “slabbrale per sempre il buco del culo…” – “falla soffrire questa troia… falla soffrire…”… ma Gina non sembrava affatto soffrire nel sentirsi quei 25 cm di cazzo nel culo.

“Mamma! Mamma… brava! Dio, me lo sento tutto nell’intestino: mi sembra mi sia entrato nello stomaco! Mamma, amore… che dolce sensazione! Si… mamma… mi stai facendo godere come non mai! Ti amo! Ti amo! Seguita… ti prego… non ti fermare!”

Bastarono queste parole per cancellare dalla mia mente ogni sentimento di vendetta, ma risvegliarono in me tutto l’amore e la passione che avevo per mia figlia.

“Siiii!!! Amore adorato di mamma… si… voglio farti godere! Voglio che questo cazzo che ti sto affondando nel culo ti faccia capire quanto ti amo! Godi, piccola mia, ma la tua mammina vuol farti godere ancora di più… ancora di più!”

Anche mio marito cominciò a gemere.

“Olga, seguita ad incularla, nostra figlia non mi ha mai succhiato il cazzo con tanta passione: il tuo cazzo nel culo sta aumentando la sua porcaggine! E’ stupenda… la nostra piccolina è stupenda! Seguita ad incularla!”

Ma io avevo altri desideri!
Piano piano le sfilai il cazzo dal culo e la rosellina per qualche secondo rimase completamente aperta: comparve un buco di circa 4 cm di diametro!
Stupendo… stupendo… il mio tesoro emise un lungo gemito di delusione!

“Ohhh!!! Noooo!!!! Mamma… perché!!!!!!”

“Tesoro, tranquilla… mamma vuole farti godere di più!”

Feci sdraiare mio marito supino.
La tremenda inculata aveva spossato Gina: l’aiutai a mettersi a cavallo del padre, con la schiena rivolta verso il suo viso, e le appuntai il cazzo sul culo.

“Dai, amore… inculati sul cazzo di papà!”

Il buchetto era ormai così largo che in un attimo il cazzo di Carlo fu risucchiato nel culo di Gina, la quale allargò e piegò le gambe, adagiandosi leggermente all’indietro: era completamente scosciata, con il cazzo del padre nel culo e con la fica oscenamente spalancata!
La mia adorata puttanella cominciò ad ondeggiare il bacino in su e in giù per incularsi anche in questa posizione.

“Gina, tesoro di mamma… sei stupenda!”

Mi chinai tra le sue cosce e cominciai a leccare: le palle di mio marito, il cazzo che usciva ed entrava nel culo, la fica della mia bambina, fino ad arrivare al suo grilletto… incredibilmente duro!

“Aaahhhh!!! Uhmmm!!! Mamma… si… succhiami il grillo mentre papà mi incula! Dai, mamma… fammi venire!”

Ma non mi passava neanche lontanamente nella testa di farla venire con la lingua.
Mi sollevai e mi misi in ginocchio tra le sue gambe, con il cazzo puntato sulla sua oscena fica spalancata.
Mi fissò con uno sguardo preoccupato.

“Mamma… non mi dirai che vuoi…”

Le sorrisi.

“Si… gioia mia!”

“Ma, mamma… così mi sventri!”

Le sorrisi ancora.

“Si, gioia mia… non vuoi?”

E le appuntai il cazzo all’ingresso della vagina.
Il volto di Gina era una maschera di libidine: il cazzo del padre nel culo… sua madre con lo strap-on appuntato sulla fica pronta a sfondarla!
Rimasi ferma.
Aspettavo un suo segnale… ripetei…

“Gioia mia… non vuoi?”

Mi gettò le braccia al collo, mentre il padre con le mani la sorreggeva per la schiena.

“Si! Si! Mamma lo voglio! Ti voglio… dai… sfondami la fica! Vi voglio tutti e due dentro!” e incollò la sua bocca sulla mia.

Aprii le labbra per accogliere la sua lingua.
Non volevo essere violenta, avrei potuto farle veramente male: la mia amata porcellina doveva godere, no soffrire!

Cominciai a spingere piano piano.
Lo strap-on cominciò ad entrare lentamente: ci abbracciammo forte, i nostri corpi nudi a contatto, capezzoli contro capezzoli!
Man mano che il cazzo la penetrava la sentivo fremere tra le mie braccia.
Era quasi entrato per metà… mi staccai un attimo dalla sua bocca.

“Tesoro, un po’ è entrato: vuoi che mi fermi?”

“No, mamma… no… dammene ancora! Te lo dico io se devi fermarti: se non ti dico niente dammelo tutto… piano piano, ma dammelo tutto!” e riprese a baciarmi e a succhiarmi le labbra.

Cominciai a muovere lo strap-on lentamente avanti e indietro per far abituare bene i muscoli vaginali, ma ad ogni spinta ne infilavo un pochino di più: sempre più dentro… sempre più dentro!
La sentivo tremare!

“Dio mio! Dio mio! Mamma… ancora… dammelo ancora!” e io gliene diedi ancora.

Tutte le mie manovre ovviamente facevano muovere anche il cazzo che avevo nella fica: ero al limite della sborrata, considerando anche la fortissima eccitazione che provavo nel sentire mia figlia godere tra le mie braccia.

Cominciai ad accelerare i colpi, la scopavo e spingevo sempre più, era quasi entrato tutto, solo qualche centimetro era ancora fuori dalla sua fica: il mio amore se lo era preso quasi tutto, senza considerare il cazzo del padre nel culo!
La sentii stringermi quasi a soffocarmi: sentivo lo sciabordio del mio strap-on dentro la sua fica… doveva essere allagata di umori.

“Noooo!!! Mamma… ti adoro! Daiii!! Daiii… che sto per venireeee! Amore mio… tua figlia ti ama! Falla godere! Daiiiii!!!!!! Mammaaaa… Madonna santaa!!! Noo!!! Daiii!!!... Maaaammmaaa!! Sventramiiii!!! Che godooo!!!”

Accelerai al massimo i colpi nella fica: sentii le sue unghie conficcarsi nella mia schiena e mi afferrò il labbro inferiore mordendolo a sangue.
Forse senza saperlo ero masochista: il dolore delle unghie nella schiena e il morso sul labbro, unito al piacere che mi dava il cazzo nella fica, mi procurarono un orgasmo da impazzire.

Non potevo parlare: Gina si era impossessata del mio labbro e seguitava a morderlo, come impossibilitata a sfuggire al parossismo sessuale che si era impadronito di lei!
Sentivo il sangue colarmi dal labbro lungo il mento: dalle mie labbra uscivano solo grida che nulla avevano di umano.

“Aaaaaahhhhh!!!!.... Grrrrrrrrrr…. Uhmmmmm!!!!... ahhhhhh!!!”

Forse Gina mi stava mandando un segnale: mamma ti sto facendo soffrire… fa soffrire anche me!
Seguitai a dare tremendi colpi di strap-on dentro la sua fica, senza limitare più la mia azione, avevo perso la capacità di autocontrollo: ormai nella sua fica erano entrati tutti i 25 cm di cazzo e ad ogni colpo che le davo sfondandole l’utero, lei mordeva di più il mio labbro… e il sangue usciva a fiotti.
Non ci saremmo fermate: io la sventravo e lei mi mordeva a sangue!
L’urlo bestiale di mio marito ci richiamò alla realtà.

“Troiaaa!!! Ginaaaa!!! Ti vengo in culoooo!!!”

Ci fermammo: rimasi ferma, con il cazzo piantato nella sua fica e lei iniziò delicatamente a succhiare e a leccare il sangue che usciva dal mio labbro.
Dopo un po’ sfilai lo strap-on dal suo ventre e lei si alzò facendo uscire il cazzo del padre dal culo.
Ero spossata: mi tolsi lo strap-on e mi sdraiai per terra.
Gina mi venne vicino.

“Mamma… posso abbracciarti?”

Non parlai: le stesi le braccia, il suo corpo nudo si incollò al mio, mi circondò con le sue braccia e incrociò le sue gambe tra le mie… la mia fica contro la sua coscia… la sua contro la mia!
Prese a soffocarmi di baci.
Mio marito, seduto sul divano, ci guardava sorridendo.

“Siete stupende: madre e figlia abbracciate a limonare come due innamorate!”

Gina lo guardò.

“Papà, ti prego, voglio la sincerità: sei geloso che adesso anche mamma faccia l’amore con me?”

Carlo non perse tempo a rispondere.

“Gina, ma scherzi? Io vi amo tutte e due, come potrei essere geloso?”

“Grazie, papà!”

Gina riprese a baciarmi: sempre strette una all’altra, sentivo il suo caldo corpo fremere contro il mio.
Muoveva leggermente il petto per strofinare i suoi capezzoli contro i miei… che sublime sensazione!
Ma le sublimi sensazioni non erano terminate: Gina avvicinò le sue labbra al mio orecchio e mi sussurrò pianissimo, forse per non farsi sentire dal padre.

“Mamma… ma una figlia può innamorarsi, oltre che del padre, anche della madre?”

Dio santo!!!
Sentii il cuore scoppiarmi nel petto: la strinsi come non avevo mai abbracciato nessuno in vita mia… e sentii inumidirmisi gli occhi!
Accostai la mia bocca al suo orecchio.

“Non lo so, amore mio… non so se una figlia si possa innamorare della madre! Di certo so solo una cosa…”

Non finii la frase: forse temevo di parlare troppo… ma lei voleva sapere.

“Cosa, mamma?”

Non potei fare a meno di rispondere.

“Che una madre si possa innamorare della figlia!!!” e la baciai in bocca, con tutta la passione che potevo.

Sentii nuovamente le unghie penetrarmi la schiena e le sue labbra impossessarsi della mia lingua in un appassionato bacio: il mio messaggio era stato perfettamente recepito… e ricambiato!
Sentii la voce di mio marito.

“Cosa state bisbigliando che io non possa sentire?”

Gina si staccò un attimo dalle mie braccia e rimase a fissarmi negli occhi, mentre rispondeva al padre.

“Niente, papà, cose di donne… piccoli segreti tra mamma e figlia! Vero mamma?”

“Si, tesoro, piccoli segreti tra mamma e figlia! Che nessuno potrà mai capire!!!!!!”

E riprendemmo a baciarci, accarezzarci e abbracciarci… incuranti della presenza di Carlo.

Fine.


Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]
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