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Amore sconosciuto - 1


di bird2012
12.10.2017    |    81.441    |    25 7.9
"Me ne andai a letto pensando alla sua mano che mi aveva fatto venire! La mattina mi ero appena alzata dal letto che arrivò un suo messaggio..."
AMORE SCONOSCIUTO.

Cap.1


Stavo studiando quando sentii arrivare un messaggio sul cellulare: un numero di cui ignoravo il mittente, non essendo presente nella mia rubrica.
Quando lo lessi rimasi basita.

“Questo porco è pazzo!” pensai tra me e me.

Il messaggio era inequivocabile.

“Scusa, non voglio importunarti, ma non riesco più fare a meno di confessarti quanto io ti trovi desiderabile! Perdonami, ma non posso dirti chi sono: essendo un tuo parente sono costretto a mantenere l’anonimato!
In questi giorni che stiamo vivendo nella stessa casa ho l’opportunità di ammirare in ogni dettaglio il tuo corpo: sei stupenda, sprizzi sensualità da ogni poro e da quando sei diventata maggiorenne ti considero una donna, con tutti i desideri di una donna!
Sono certo tu avrai un ragazzo e lo invidio per avere la fortuna di starti accanto, di poter amare una eccitante femmina come te: tesoro, sei diventato il mio chiodo fisso!
Vorrei poterti accarezzare, sentire il calore della tua pelle, accarezzare il tuo seno, stringere le tue mammelle e sentirti gemere di piacere!

Angelo mio, ti faccio una proposta: aspettami questa notte nella tua stanza, siediti sopra la sedia con la schiena rivolta alla porta, con la stanza completamente al buio!
Quando tutti dormiranno verrò da te in silenzio: ti benderò, per essere sicuro tu non possa vedermi, e ti bloccherò le braccia dietro la schiena con le manette ai polsi per evitare che tu possa abbracciarmi e accarezzarmi… capiresti subito chi io sia… e questo non è possibile!

Ti giuro non abuserò di te: mi limiterò ad accarezzarti sperando di darti piacere… mi faresti felice!
Ignorando chi io sia anche tu ti sentiresti più libera di lasciarti andare!

Non dirmi subito di no: ho una certa esperienza e riesco a vedere nello sguardo della donna il desiderio del maschio.
Amore, nei tuoi occhi ho intravisto i lampi di chi non disdegna il piacere sessuale… lasciati andare alle mie carezze: sarà il nostro dolce segreto!

Se anche tu desideri sentire le mie mani sopra il tuo corpo rispondi a questo messaggio con la frase “Vieni, ti aspetto!”
Se non avrò risposta… scusami! Non mi permetterò più di importunarti… e il mio sogno svanirà!
Un bacio da “Il tuo amore sconosciuto”!

Rimasi fortemente turbata: il mio ammiratore sembrava proprio avermi letto nel cervello.
Avevo un ragazzo a cui volevo bene, stavamo insieme da quando eravamo adolescenti, ma non mi faceva certo toccare vette eccelse nel piacere: tutto nella normalità… ma con il passare degli anni le mie esigenze sessuali stavano aumentando.

Le mie amiche non avevano un ragazzo fisso: dicevano che alla nostra giovane età la passera doveva conoscere molti uccelli prima di capire quale fosse quello giusto in grado di soddisfarla… e forse non avevano tutti i torti!
La mia amica più intima, che si era fatta molti compagni del liceo, me lo diceva spesso.

“Gina, guarda che gli uccelli non sono tutti uguali: c'è il passerottino che fa solo tanta tenerezza, e c'è l'aquila che incute rispetto!
Anche gli uccelli degli uomini non sono tutti uguali: c’è il pisellino, o cazzetto che dir si voglia, al massimo circa 15 cm, che dentro la fichetta ti fa sentire solo un po’ di solletico e magari schizza subito.
Poi c’è il cazzo degno di tale nome, di varie misure e consistenze, certamente oltre i 18 – 20 cm, duro, nodoso, bollente, che ti sfonda la fica e ti manda in estasi.

Se fai una attenta ricerca nell'universo maschile trovi di tutto e di più: hai solo l'imbarazzo della scelta.
Per cui ti consiglio di non fermarti al primo maschietto… puoi trovare sempre di meglio!”

Appena avevo letto il messaggio ero rimasta sconvolta: un parente mi desiderava!
A questo punto devo fare una giusta premessa.
Da alcuni giorni erano venuti ad abitare da noi mio nonno materno e mio zio: mio padre, avendo una impresa di costruzioni, stava ristrutturando la loro casa e li aveva invitati a stare con noi per tutto il periodo dei lavori, circa un mese.
Avevamo una casa molto grande per cui potevamo bene ospitare sia nonno che zio.

All’inizio pensai di escludere papà e mio fratello: vivendo tutti insieme avrebbero potuto provarci con me quando volevano ed avendo una grande voglia di qualcosa di nuovo non è detto mi sarei tirata indietro.
Ma poi scartai l’idea: fosse stato uno di loro due forse avrebbe proprio approfittato di essere in tanti uomini per sviare i sospetti.

Però, più leggevo il messaggio, più la cosa mi intrigava: farmi accarezzare da un maschio diverso dal mio ragazzo non mi sarebbe dispiaciuto affatto!
A quel punto in casa c’erano molti maschi e cominciai a pensare ai miei possibili spasimanti: chi di questi aveva voglia di accarezzarmi volendo mantenere l’anonimato?

Mio padre, Franco: 45enne, in ottima forma fisica e mentale, bell’uomo, affascinante, con una faccia da figlio di puttana, ed ero certa che se gli capitava una fica disponibile non avrebbe esitato a mettere qualche cornetto a mamma.

Mio fratello, Fabio: bel ragazzo, di sei anni più grande di me, qualche mia amica se lo era fatto e il giudizio era stato più che positivo… bel cazzo, buon leccatore, ottimo scopatore con una abbondante eiaculazione.

Mio nonno materno, Mario: un arzillo 65enne, che a detta di mia madre era molto, ma molto arzillo, forse anche troppo, che non dimostrava affatto l’età che aveva. Fisico asciutto, ancora sportivo e dalle battute che faceva spesso mamma doveva essere stato un gran puttaniere… gli era sempre piaciuta la passera… chissà gli piacesse ancora!

Mio zio Marco, fratello di mamma: un bel 45enne single, separato dalla moglie, che viveva con nonno… insieme a papà era il meglio fico! Mamma stravedeva per suo fratello: quando si vedevano si gettavano uno nelle braccia dell’altra che era un piacere vederli! Era veramente un bell’uomo, mi era sempre piaciuto e ci avevo fatto spesso un pensierino: per essere chiari gli avevo dedicato più di un ditalino! Altro che carezze lungo il corpo: a lui avrei dato volentieri la fica!

Completava la famiglia mia madre, Olga, splendida e seducente 43enne, con due tette e un culo da far addrizzare il cazzo anche ai defunti… veramente una bella donna! Molti dicevano io avessi ripreso da lei… magari fosse!

Riassumendo: chiunque dei maschietti presenti in casa fosse stato il mio spasimante desideroso di accarezzarmi, sarebbe stato di mio completo gradimento… anche se poi non avrei saputo chi fosse!
Pensai di rispondere al messaggio… la cosa cominciava a stuzzicarmi.

“Perché vuoi nasconderti ai miei occhi? Non credi potrei sentirmi lusingata sapendo che mio padre, o mio fratello, o mio nonno, o mio zio mi desiderano?”

“Per ora è meglio così, poi vediamo! Allora? Vuoi sentire le mie carezze sopra il tuo corpo?”

“Va bene, ti aspetto!”

La sera, nella mia stanza, mi misi seduta sulla sedia, spalle alla porta, come mi aveva indicato lui.
Non potevo immaginare quanto sarebbero state audaci le sue carezze, ma volli farmi trovare pronta per ogni eventualità: niente reggiseno e niente mutandine, solo una magliettina molto scollata e una gonnellina corta e larga.
Stanza completamente al buio... con il mio cuore che batteva all'impazzata!
Cominciai a pensare a cosa sarebbe potuto accadere!

Si sarebbe veramente limitato ad accarezzarmi? Le sue mani sopra il mio corpo mi avrebbero eccitato a tal punto di farmi venire? Il pensiero di sborrare mentre uno sconosciuto mi accarezzava aumentava la mia eccitazione… avevo la fica già abbondantemente bagnata… e ancora dovevamo iniziare!
Pensai tristemente che quando stavo con il mio ragazzo non mi ero mai sentita così eccitata!

Mentre cercavo di immaginare chi dei quattro sarebbe venuto a giocare con me sentii aprirsi la porta.
Dio mio... eccolo!
La porta si richiuse immediatamente.
Lo sentii avvicinarsi dietro di me, mi accarezzò il viso... cominciai a fremere!

Come mi aveva preannunciato mi mise una benda su gli occhi e mi bloccò con le manette le mani dietro la schiena.
Dal rumore dell’interruttore capii che aveva acceso la luce: voleva guardarmi mentre mi accarezzava… ebbi un ulteriore fremito di piacere!
Non feci a tempo a desiderarle che sentii le mani entrare dentro la scollature e afferrarmi entrami i seni: cominciò a mungerli con vigore, ad accarezzarli dolcemente e a strizzare i due capezzoli.

Come se non bastasse sentii le sue labbra a contatto del mio collo: fui sommersa da baci e slinguate mentre i seni seguitavano ad essere deliziati dalle sue carezze.
Questo doppio assalto mi fece eccitare come non mai.
Lui non poteva parlare, per non essere scoperto, ma io si.

"Dio mio, mi piace come mi accarezzi! Mi stai facendo eccitare... mi sto bagnando!"

Mi accarezzò ancora un poco, poi tolse le mani dal seno, si spostò al mio lato destro e mi circondò il collo con il suo braccio sinistro... sentii la sua mano destra posarsi sulle mie gambe ed accarezzarmi le cosce.
Anche le sue labbra avevano cambiato indirizzo: cominciarono a tempestarmi di baci il volto, gli occhi, le labbra, la fronte!
Erano baci solo con le labbra, ma di una sensualità da mandarmi fuori di testa!

Ormai ero in preda di una tremenda eccitazione: allargai le cosce, sperando comprendesse il messaggio che gli stavo inviando!
Ma lui seguitava solo ad accarezzarmi: partiva dal ginocchio, saliva lungo la coscia... e si fermava all'inguine... per poi tornare indietro!

Quando le dita erano arrivate all'inguine certamente aveva sentito che ero senza mutandine, ma non ne aveva approfittato!
Ero eccitata come non mai in vita mia!
Quando sentii nuovamente la mano arrivare all'inguine non riuscii più a trattenermi.

"Ti prego, non ti fermare... sali più su... non ti chiedi perché non indosso le mutandine? Ti prego, non limitarti alle carezze... fammi godere... gioca con la mia fica! Non temere di abusare di me... sono io che te lo chiedo! Dai, con la benda sul viso e le manette ai polsi mi stai facendo sentire una porca… e la cosa mi piace da morire! Dai… dai che ho la fica in fiamme!!!"

Forse attendeva il mio perverso invito: ma a chi era rivolto?
La mano non si fermò più all'inguine, ma arrivò alla fica!
Cominciò ad accarezzarla facendo scorrere il dito medio lungo tutta la fessura: una, due... cinque volte... finché all'improvviso me lo infilò tutto dentro la vagina!
Non me lo aspettavo... andai in estasi.

"Siiii!!!... cazzo... si... fottimi la fica... chiavala con le dita! Fammi venire... voglio sborrarti in mano!"

Forse non si aspettava un linguaggio così spinto e la cosa lo faceva eccitare: lo sentii ansimare, mentre aveva preso a fottermi velocemente con il dito!
Io accompagnavo il movimento di dentro e fuori con continui gemiti e incitamenti!

"Si... bravo... sto godendo... stai facendo godere la mia fica... così... sì… sì… cazzo… sì…! Cazzo santo, non pensavo di essere così porca!"

All'improvviso tolse il dito dalla fica e me lo ficcò nel culo: tutti gli umori della mia fica lo avevano impregnato così bene che mi entrò tutto dolcemente e senza impedimenti.
Emisi un lungo gemito di piacere.

"Uhmmmmm!!! Anche nel culo! Sii... si...! Inculami... inculami! Sei un porco... un dolce porco... un meraviglioso porco!!! Madonna quanto mi piace!"

Era la prima volta che mi infilavano un dito nel culo e provai un delizioso piacere: il mio ragazzo non aveva mai giocato con il mio buchino… avrei dovuto riprenderlo per questa sua mancanza di attenzioni nei miei confronti!
Il porco iniziò un lavoro da farmi impazzire: cominciò a passare dal culo alla fica… solo che adesso nella fica me ne infilava due di dita!

"Uhmmmm!!! Porco… bastardo! Hai raddoppiato la dose: con due dita me l’hai riempita per bene la fica! Mi fai impazzire! Dio santo, sto per sborrare! Ti prego, dimmi chi sei, ti prego, voglio sapere chi mi sta dando tanto godimento! Ti giuro non dirò niente, sarà un nostro segreto... ma voglio sapere chi mi sta facendo sbo....rrr..areeeeeeee! Vengo... vengoooo!"

Mi chiuse la bocca con la sua, per impedirmi di urlare, e iniziò a mulinarmi velocemente la lingua nella bocca, mentre seguitava a muovere convulsamente il dito nella fica per farmi completare il godimento.

Fu un orgasmo sconvolgente!
Mentre corrispondevo con passione al suo bacio muovendo la mia lingua contro la sua, mi dimenavo sulla sedia, agitavo il bacino contro le sue dita, mentre sentivo sbrodolare la mia fica come mai prima di allora… sembrava stessi facendo pipì per quanti umori mi colavano lungo le cosce!

Rimase per un bel po’ con le sue labbra incollate con le mie a slinguarmi oscenamente e con la mano che seguitava ad accarezzarmi la fica fradicia e ad entrare alternativamente nei miei due buchini.
Poi si staccò, mi diede un bacio sulla guancia, lo sentii spegnere la luce, mi tolse le manette e la benda e lo sentii uscire dalla stanza.
Me ne andai a letto pensando alla sua mano che mi aveva fatto venire!
La mattina mi ero appena alzata dal letto che arrivò un suo messaggio.

“È stata una sensazione meravigliosa sentire il tuo orgasmo colarmi sopra la mano. Per tutta la notte l’ho tenuta vicino al mio naso per godere del profumo della tua fica: la mia mano intorno al mio membro e il tuo odore mi hanno procurato un orgasmo irripetibile! Dal mio cazzo è uscita una marea di sperma: ho immaginato fossi tu a darmi piacere!”

Iniziammo uno scambio di messaggi.

“Cazzo! Ma allora sei stronzo! Perché hai fatto da solo! Se me lo mettevi in mano ti avrei fatto venire io: avrei ricambiato con vero piacere il godimento che mi hai fatto provare! ”

“Davvero mi avresti fatto venire? Mi avresti fatto una sega?”

“Si, ti avrei fatto sborrare l'anima! Sarebbe stato meraviglioso sentirmi colare la tua sborra nella mano! Anche se sono giovane e non ho tanta esperienza credo di essere brava con le mani… ed anche con la bocca! Comunque nessun problema: sarà per la prossima volta!” gli risposi.

“Davvero vuoi ci sia una prossima volta?”

“Perché tu no? Non vorrai mica finirla qui! Mi è piaciuto molto come mi hai accarezzato e come mi hai fatto venire: non vorrei mi giudicassi male, ma devo confessarti che ho particolarmente gradito quel dito dietro!”

“Si, me ne sono accorto quanto ti piacesse, ma ho trovato il tuo culetto molto stretto: devo pensare che hai il buchino ancora illibato? Generalmente le ragazze della tua età hanno già provato tale piacere… vanno più sul sicuro!”

“Si, lo so, hai ragione, so che quasi tutte le mie amiche lo hanno preso dietro, meno che io: ancora non ho trovato chi si dedicasse a lui! Le tue carezze sono state meravigliose… ma a questo punto voglio qualcosa di più! Che ne dici di questa notte?”

“Sarà un piacere tesoro! Visto che ti è piaciuto voglio farti una proposta: durante questo periodo di convivenza potremmo vederci con una certa regolarità, diciamo una volta a settimana, ed ogni volta potrei farti provare piaceri diversi… in un crescendo di godimenti! Ovviamente, se vuoi, puoi pormi dei limiti che rispetterò… che ne dici?”

Uhmmm, Dio santo: se mi aveva fatto godere tanto con un ditalino nella fica e nel culetto, chissà quali piaceri avrei provato se gli avessi concesso la completa libertà di farmi tutto!
Non ci pensai due volte… risposi subito!

“Ormai sono maggiorenne, mi sento donna, voglio essere trattata come una donna… non ti pongo alcun limite… sono certa sai bene cosa fare!”

Anche la sua risposta fu immediata.

“Le tue parole me lo hanno già fatto addrizzare! Sono pronto a farti provare di tutto… e quando dico tutto intendo tutto, ma dovrai essere tu a chiedermelo, spudoratamente e senza ritegno… sarà più eccitante! Comunque non aspettarti tutto e subito: voglio prenderti un pò per volta, voglio centellinare il piacere del tuo corpo… ogni nostro incontro dovrà riservarti piaceri diversi.
Il godimento dovrà avere un crescendo da mandarti fuori di testa: dovrai essere tu a chiedermi sempre di più… sempre di più!
Aspettami a mezzanotte: sarò da te come ieri sera! Un bacio!”

“Non tardare: ti aspetto a gambe larghe! Voglio godere ancora! Un bacio!”

Durante il giorno non combinai niente: avevo il pensiero fisso su quello che sarebbe accaduto la sera.
Non gli avevo dato alcun limite, gli avevo dato la libertà di godere del mio corpo come meglio credesse.
La sera a cena scrutai a lungo i visi dei quattro maschi, sperando che qualche sguardo nei miei confronti potesse tradire il mio amore sconosciuto… invece niente… normali espressioni.

Terminato di cenare me ne andai subito in camera mia, fingendo un mal di testa.
Mi volevo godere l’attesa.
Ripensai alla citazione di una pubblicità: “L’attesa del piacere è essa stessa un piacere!”
Proprio vero… mi sentivo eccitata ancor prima di sentire le sue mani e le sue labbra sopra il mio corpo.
Qualche minuto prima di mezzanotte mi spogliai tutta nuda e, nel buio della stanza, mi misi seduta sulla sedia... in attesa.

Come la sera prima lo sentii entrare, mettermi benda e manette e accendere la luce.
Il cuore mi batteva forte.
Lo sentii subito ansimare: era già eccitato.
Mi baciò subito in bocca: risposi al suo bacio cominciando a succhiargli la lingua!

Ci slinguammo per un bel po’: la fica aveva iniziato a secernere lunghi rivoli di umori… i suoi baci mi eccitavano… ma era solo l’inizio.
Scese con la bocca e arrivò ai seni: cominciò a succhiarmi i capezzoli che divennero subito irti come due chiodi… iniziavo a godere sempre di più!
Mi eccitava parlargli mentre si dedicava al mio corpo!

“Cazzo, quanto mi ecciti! Appena mi tocchi mi fai tirare la fica! Spero questa sera non ti limiterai a un semplice ditalino: i ditalini me li faccio anche da sola! La mia fica ha bisogno di qualcosa di più… molto di più! Dai… dai… che mi sento una gran porca!”

Lo sentii togliersi: mi aiutò ad alzarmi dalla sedia, mi accompagnò vicino al letto e mi fece sdraiare supina, vicino al bordo del letto.
Capii che si stava mettendo in ginocchio… mi allargò le gambe e sentii il suo viso intrufolarsi tra le mie cosce: trasalii… il porco voleva leccarmi la fica, una pratica da me particolarmente gradita, anche se lo stronzo del mio ragazzo non la metteva in pratica con la frequenza che avrei desiderato.
Mi piaceva da morire quando me ne venivo e sentivo colare sopra le sue labbra tutti i miei umori di godimento, ma vedendo quanto lo facesse di rado e solo dietro mia esplicita richiesta cominciai a pensare la cosa non fosse molto di suo gradimento!

Forse per placare le mie voglie di sesso non mi bastava un ragazzo della mia età, un diciottenne non era in grado di soddisfarmi come mi sarebbe piaciuto!
Avevo bisogno di un uomo, con una esperienza alle spalle… possibilmente un gran porco!
Mi scosciai completamente per facilitargli il compito di leccarmi per bene ed il mio amore sconosciuto non mi deluse affatto!

Cominciò a baciarmi e leccarmi l’attaccatura delle cosce, poi con entrambe le mani mi allargò le grandi labbra della fica e la tempestò di baci: sul grilletto, sulla vagina, sulle labbra… ogni contatto delle sue labbra con la mia carne eccitata mi faceva sobbalzare.

Poi cominciò a lavorare di lingua e a mandarmi fuori di testa!
Cominciò a passarla più volte lungo tutta la fessura, dalla vagina al clitoride e viceversa, per poi dedicarsi a leccate mirate.
Iniziò dalla vagina: sentii la sua lingua viscida e calda entrarmi dentro, roteare dentro le pareti per poi cominciare un libidinoso movimento di dentro e fuori che mi mandò ai pazzi… il porco mi stava chiavando con la lingua!
Emisi un urlo di piacere, ma mi mise una mano sopra la bocca per impedirmi di urlare e farmi sentire.
Ma non potevo trattenermi dal esternare il mio godimento… abbassai il tono!

“Perdona il mio urlo, godo moltissimo nel farmi leccare la fica e tu lo stai facendo in maniera fantastica! Cazzo santo, questa sì che è una leccata di fica! Ti prego, non fermarti, voglio godere nella tua bocca: quando me ne vengo mi esce un fiume di miele dalla fica… voglio sentirti ingoiare tutto… come io ingoierò la tua sborra quando mi schizzerai in bocca!”

Ma il mio porco sconosciuto non si limitò a leccarmi la fica: con entrambe le mani mi allargò le natiche per esporre la mia rosellina, ci posò sopra le labbra e iniziò a tempestarla di bacetti, poi prese a leccarla, prima con la punta della lingua, poi con la lingua a spatole! Sentivo il buchetto del culo pulsare: ad ogni colpetto di lingua si apriva e si chiudeva… stavo impazzendo!

Pensai ancora al mio ragazzo: avrei voluto chiedergli se sapesse che un maschio degno di tale nome lecca anche il buco del culo della sua donna per farla godere!
Ma la tortura non era finita: sentii le labbra incollarsi sul buchetto a ventosa e cominciare a succhiare… quando lo sentì aprirsi sotto l’effetto della succhiata spinse la lingua dentro e cominciò a muoverla convulsamente!
Mi venne spontaneo spingergli il culo contro la bocca!

“Porco! Bastardo! Figlio di puttana! Prima mi hai scopato la fica con la lingua, adesso mi stai inculando! Mi stai facendo morire! Non mi hanno mai leccato il buco del culo… è meraviglioso, un gusto tremendo! Non ce la faccio più, devo godere, sto impazzendo! Fammi sborrare… voglio venirti in bocca!”

Tolse la bocca dal culo: sempre completamente scosciata mi sentivo la fica e il buchetto completamente aperti… le leccate avevano dato i loro frutti!
Improvvisamente sentii due dita entrarmi nella fica, a fondo, fino a stuzzicarmi la bocca dell’utero… poi le sfilò e le appuntò sul buchino e spinse… mi entrarono completamente anche nel culo!
Fece questo servizio per quattro o cinque volte, alternando il culo e la fica: pensavo avesse voluto farmi venire come la sera prima solo che adesso le dita erano due… ma mi sbagliavo di grosso!
Sentii due dita appuntarsi sul buchino e altre due sulla vagina… e poi le sentii scivolarmi dentro, davanti e dietro!

Capii che dietro aveva infilato il mignolo e l’anulare, mentre davanti avevo l’indice e il medio!
Questo maiale patentato mi aveva riempito la fica e il culo con le sue dita!
Cominciò a muoverle velocemente dentro e fuori: mi scopava e inculava nello stesso momento!
Quando le metteva dentro le spingeva con forza fino in fondo e le muoveva convulsamente per sollecitare le pareti anali e vaginali!
Ero fuori di me!
Cominciai a dimenarmi muovendo il bacino contro le sue dita.

“Dolce amore mio, mi stai distruggendo! Mi chiavi e mi inculi! Vuoi farmi venire con il culo e la fica pieni! Dai… dai… mio dolce porco! Sei una meraviglia della natura!”

Ma non era quella la sua intenzione, almeno non solo quella!
Mentre seguitava a muovere le dita dentro e fuori sentii le sue labbra avvolgere il mio grilletto e cominciare a succhiarlo con libidine!
Bingo!!!
Chiavata, inculata e succhiata di fica!
Impossibile resistere: ebbi un orgasmo devastante, pensavo di svenire!

“Siiiiiii… godo… godo… inculami… chiavami… succhiami… ti vengo in bocca!”

Mi diede ancora alcuni colpi in culo e fica e poi tolse le dita… e incollò le labbra sopra la vagina per bere avidamente tutti i succhi della mia sborrata… come gli avevo chiesto!
Rimasi sdraiata sul letto in preda agli ultimi spasmi dell’orgasmo.
Sentii che si alzava e si metteva al mio lato, attirò il mio corpo verso di lui e sentii il contatto delle sue cosce.
Dopo qualche attimo sentii il suo corpo sussultare ritmicamente e il suo respiro farsi sempre più affannato, ansimava in preda ad una forte eccitazione!
All’improvviso realizzai: si stava masturbando!

“Dio mio… ti sento… ti stai segando il cazzo! Vuoi godere mentre ammiri il mio corpo nudo! Guardami… ti allargo le cosce… guarda la mia fica aperta che hai appena fatto venire! Sborrami tutta… svuota i tuoi coglioni addosso a me! Vorrei poter dire “addosso a tua nipote”, oppure “addosso a tua sorella” o ancora più eccitante “addosso a tua figlia”… ma ignoro chi sei… so solo che vorrei godere con te per tutta la vita!”

Cominciai a sentire i suoi grugniti… il cuore mi batteva forte… stava per venire… finalmente avrei conosciuto la sua sborra!
Emise un lunghissimo grugnito… eccolo che stava venendo!

“Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

Il primo schizzo bollente mi colpì il viso, poi sentii il mio amore sconosciuto muoversi veloce intorno al mio corpo e sentii il secondo schizzo colpirmi la fica, poi fu la volta del seno e poi ancora sul viso, sulle labbra, sulla pancia!
Mi aveva sborrato addosso, mi aveva riempita di sperma!
Distesa sul letto, completamente nuda, bendata, con le manette, con il corpo imbrattato di sperma dal viso alla fica mi sentivo una porca, una troia, una zoccola… ma tanto felice di esserlo! Finalmente cominciavo ad essere appagata sessualmente!

Ripensai al mio giovane ragazzo: mi chiesi come l’avrebbe presa se la prossima volta gli avessi chiesto di sborrarmi sul viso invece che nel fazzoletto!
Il mio amore sconosciuto, mi tolse la benda, le manette e uscì dalla stanza.
Non persi tempo: con le dita raccolsi tutto lo sperma dal viso, dalla fica, dal seno e lo portai alla bocca per gustarlo ed ingoiarlo!
Squisito: cremoso, dolce e ancora caldo!

La mattina glielo mandai io un messaggio.

“Buongiorno! Ho ancora addosso le tracce del tuo sperma: la maggior parte l’ho ingoiato… proprio buono! Ovviamente attendo di berlo dalla fonte! Parliamo anche di cose serie: quando mi scopi? La mia passera attende la famosa ciliegina: dopo il ditalino e la leccata si aspetta venga completato il servizio… è certa non la deluderai!
Come si dice? Rimango in attesa…”

Dopo un po’ mi arrivò la risposta.

“E’ stato meraviglioso sborrarti addosso: ad ogni schizzo che colpiva il tuo corpo ti vedevo sussultare dal piacere!
All’inizio eri titubante anche di farti solo accarezzare, adesso godi nel sentirti coperta di sperma e mi chiedi senza pudore di scoparti: brava!
Stai diventando proprio una porcellina e sono felice sia io l’artefice del tuo cambiamento!

Ma come ti ho detto mi piace farti godere un po’ alla volta… ancora c’è tempo per scoparti! Voglio che mi desideri, che sogni il mio cazzo dentro di te, che ti sfinisci di ditalini al pensiero che io venga dentro la tua fica!
Mi accorgo quando scruti i nostri visi nella speranza che qualcuno di noi tradisca il suo desiderio per te… non devi scoprire chi sono… non pensi sia più eccitante? Mi piacerebbe sapere chi di noi quattro maschi preferiresti sia quello che ti sta facendo godere… tranquilla, non mi offendo se non sono quello che desideri!”

Certo che avevo il mio desiderio, quello di tutte le femminucce: farmi scopare da mio padre!
Ma a lui non lo dissi: se non era papà temevo si dispiacesse, nonostante ciò che avesse detto.

“Siete tutti e quattro desiderabili, ma ovviamente uno mi attizza molto di più… ma non te lo dico: anche tu devi rimanere con la curiosità, come l’ho io nei tuoi confronti.”

“Ok, hai ragione. Ci vediamo sabato prossimo e preparati come il solito… e non cercare di capire chi io sia!”


Se vi piace vado avanti.

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