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Il salto di qualità - 2


di bird2012
26.01.2017    |    59.385    |    8 4.1
"Gemevo e ansimavo tutta la mia goduria: avevo pisciato e sborrato in bocca a mio figlio, ma non sentivo alcun senso di colpa, anzi, ero ancora vogliosa di..."
IL SALTO DI QUALITA’

Cap. 2



Entrai nel vano doccia e lasciai la porta aperta: entrò dentro anche lui e la chiuse!
Eravamo uno di fronte all’altra. Ci fissavamo negli occhi, in un silenzio assordante, ognuno aspettando le mosse dell’altro.
Il suo sguardo mi stava mandando in estasi: mai nessun maschio mi aveva fissato con uno sguardo così intenso e sensuale, colmo di desiderio, di libidine… di amore!
In un attimo ebbi la sensazione che la mia vita stesse cambiando!
Mi venne spontaneo avvicinare le mie labbra al suo orecchio.

“Credo che a questo punto non possiamo più tirarci indietro!” gli sussurrai sensualmente.

“Io non ho nessuna intenzione di tirarmi indietro: credo non ci sia niente di più meraviglioso di un rapporto di amore e sesso tra madre e figlio! Dimmi che mi vuoi come ti voglio io!”

“Tesoro mio… ti desidero come non ho mai desiderato nessun maschio in vita mia! Andiamo avanti, angelo mio… andiamo avanti! Io non ci penso minimamente di fermarmi… e sottrarmi ai nostri reciproci desideri!”

Fu lui a fare la prima mossa!
Senza togliere lo sguardo dai miei occhi, circondò il mio busto con entrambe le mani… e mi sganciò il reggiseno, lasciandolo cadere a terra!
Con un braccio mi strinse dolcemente a lui: il mio seno si trovò subito a contatto con il suo torace nudo, mentre con le dita dell’altra mano accarezzò dolcemente le mie labbra tumide!

Poi le sue mani scesero sopra il mio seno e circondarono una tetta stringendola dolcemente per far spuntare il capezzolo in tutta la sua lunghezza.
Avvicinò le labbra: le sentii circondare il mio capezzolo e cominciare a succhiarlo, mentre le mani mungevano ritmicamente il mio seno!
Abbracciai la sua testa e la spinsi contro il mio petto e gli accarezzai i capelli!
Mentre le sue labbra e la sua lingua mi stavano deliziando, con la mente andai a 23 anni prima, quando lo tenevo stretto a me e lo guardavo amorevolmente suggere il latte dalla sua mamma!

Abbassai lo sguardo: adesso erano le labbra del maschio desideroso della sua donna che mi stavano procurando una eccitazione incontrollabile.
Emisi un lungo gemito.

“Oh, sì, tesoro mio, succhia di nuovo il seno di mamma! Uhmmm! Gioia mia… cosa stiamo facendo!!! Oh, sì, ci stiamo dando un piacere immenso! Dio mio, come è possibile rinunciare a tanto piacere!”

La mia eccitazione era al culmine: capezzoli irti come non mai, il respiro affannato… la mia fica che pulsava… speranzosa!!! La porca smaniava dalla voglia di farsi riempire dal cazzo di mio figlio, non gliene fregava niente dell’incesto… voleva il suo cazzo giovane che la riempisse di sborra!

Marco cominciò a scendere con le labbra, dando teneri bacetti alla mia pelle man mano che scendeva.
Si fermò all’ombelico: lo baciò e ci spinse la lingua dentro... mentre gli accarezzavo sensualmente la testa.

Seguitò a scendere con le labbra lungo il mio corpo… sempre più giù!
Eccolo, pensai, adesso avverrà l’irreparabile!
Fino ad allora avevamo scherzato… era arrivato il momento di fare le cose serie!
Quando arrivò davanti al mio pube sollevò la testa: ci fissammo per un tempo interminabile, occhi negli occhi!
Mentre mi fissava, intrufolò i pollici all’interno dell’elastico del mio minuscolo perizoma… e cominciò a farlo scendere lentamente lungo le cosce!
Guardavo sbalordita la mia fica mostrarsi lentamente, centimetro dopo centimetro, davanti gli occhi di mio figlio.
Appena la vide lanciò un lungo gemito di meraviglia.

“Cazzo santo! Prima con la mano ho sentito che hai la fica pelosa… ma guardandola così da vicino mi fa impazzire!”

Forse ero rimasta una delle poche che non mi rasavo la fica, ma forse ero ancora all’antica: ho sempre ritenuto che la fica pelosa sia molto più eccitante… sempre per chi la sappia apprezzare!
Ovviamente la tenevo sempre ben curata, andavo settimanalmente da Sonia, la mia estetista, per farmela acconciare come si deve: un bel po’ di pelo sul pube, poi altro pelo per incorniciare tutta la fica, lasciando le labbra completamente scoperte!
In questa maniera la mia micia era libera di ricevere lingue, dita e cazzi senza le presenza di peli che potevano dare fastidio durante le varie penetrazioni.

Tra parentesi la mia estetista era una gran lesbicona e ogni volta che andavo da lei, oltre che ad acconciarmi il pelo, si dedicava anche alla mia fica, nella sua interezza: leccava la fica che era uno spettacolo, come solo le lesbiche sanno fare!
Detto tra noi, tanto non ci sente nessuno, spesso andavo da lei con la scusa di farmi acconciare il pelo, ma in realtà ci andavo per farmela leccare.
La porca ormai l’aveva capito e appena mi vedeva entrare nel negozio mi si avvicinava e mi chiedeva sotto voce: “Tesoro, sei venuta per il pelo o per il servizio completo?”

Io le rispondevo in maniera spudorata, sapendo di eccitarla.

“Amore di Claudia, mi rimetto completamente e te! Tra le cosce ho una fica che sta smaniando: tu sai bene di cosa abbia bisogno e conosci la cura adatta per calmarla un pò!”

Inutile dire che ricambiavo il servizio: non ero brava come lei, ma tra gli anni trascorsi a lesbicare con Giulia sotto le sapienti istruzioni del padre e le lesbicate con le mie due amiche la mia abilità nel leccare la fica era diventata certamente superiore alla media!
Marco non riusciva a distogliere lo sguardo dalla mia fica: ne era rimasto affascinato!

“Tesoro, vedo che ti piace molto la fica pelosa di mamma!” gli dissi con un filo di voce.

“Cazzo, se mi piace! Per questa fica farei pazzie! Mamma, sei meravigliosa… meravigliosa!” fu la sua risposta… che mi procurò un dolce brivido lungo la schiena.

Seguitò a sfilarmi il perizoma, accarezzandomi le cosce, fino a farlo arrivare alle mie caviglie: lo aiutai velocemente, sollevando i piedi, a togliermi l’impaccio.
I nostri sguardi si scambiavano lampi di fuoco: vidi le sue labbra avvicinarsi con una lentezza estenuante verso la mia fica… mi ribolliva il sangue nelle vene!
Mi venne spontaneo, come fosse la cosa più naturale di questo mondo, allargare le gambe, accosciarmi leggermente e spingere il mio ventre in avanti… verso la bocca di mio figlio!

Gli misi una mano dietro la nuca e l’attirai dolcemente tra le mie cosce, come per sugellare l’inizio del più dolce dei peccati!
Quando vidi, e sentii, le labbra della sua bocca posarsi sulle labbra della mia fica, andai in estasi: cominciò a sommergermi di baci, passando dall’attaccatura delle cosce al grillo e poi sulle labbra gonfie di desiderio!
Cominciai a mugolare come una porca.

“Angelo mio! Sì… sì… baciamela… baciamela!!! Uhmmm! Gioia mia… bacia la fica di mamma!!! Uhmmm! Come mi sento porca: farmi baciare la fica da mio figlio!”

Erano baci solo con le labbra, ma colmi di sensualità: se avesse tirato fuori la lingua e me l’avesse infilata nella fica gli avrei sborrato immediatamente in bocca!
Dopo avermi deliziato per un po’ si alzò e tornò in piedi, di fronte a me!
Ora toccava a me ricambiare le mie attenzioni su di lui.
Ma volevo subito dimostrargli che ero una donna navigata, molto navigata, che sapevo bene, anzi, molto bene, come far godere il maschio che mi desiderava: in poche parole che ero una gran porca, senza immaginare che il mio dolce ragazzo era porco quanto me… se non di più!

Mentre seguitavo a fissarlo intensamente, per trasmettergli senza equivoci la mia completa disponibilità, portai la mano tra le mie cosce, infilai due dita nella vagina e le girai dentro per raccogliere un bel po’ dei succhi della mia eccitazione, di cui la fica era colma.
Avvicinai le dita alle sue labbra e ci spalmai sopra il mio piacere… e poi gliele spinsi in bocca.

“Succhia, maialino di mamma! Questo è il mio biglietto da visita… senti che buon sapore!”

Il mio porcellino cominciò a succhiarle con gusto, mentre io gliele muovevo dentro con estrema libidine.

Mentre succhiava gli afferrai un capezzolo e lo strizzai con forza: lo sentii fremere.
Glielo strizzai ancora… un nuovo fremito!
Quando vidi che aveva ingoiato golosamente tutto il nettare di cui erano intrise le mie dita, gliele tolsi dalla sua bocca: il mio adorato porcellino aveva gustato il sapore della mia fica eccitata, ora toccava a me gustare il sapore del suo cazzo!
Lo guardai fisso negli occhi.

“Voglio farti una confidenza intima, ma devi promettermi che non ne farai parola con alcuno!”

“Tranquilla: fai conto io sia il tuo confessore!”, mi rispose sorridendo.

Ricambiai il sorriso e avvicinai le mie labbra al suo orecchio.

“Allora devo confessarti che sono una gran porca, mi piace da morire il cazzo e come se non bastasse mi sono invaghita di te… mio figlio: ti voglio scopare con tutta me stessa! Voglio consumare con te il più inconfessabile, ma nel contempo il più dolce dei peccati: la madre che si concede a suo figlio, per farsi possedere con il corpo e con la mente! Amore di mamma, in un’ora mi hai stregato… sento già di non poter più fare a meno di te!”

Mi strinse forte a lui.

“Mamma, amore mio! Sei la cosa più bella io possa avere avuto dalla vita!”

Mi sentii scoppiare il cuore!
Mi inginocchiai davanti a lui, con il viso rivolto verso il suo gonfio pacco… come una vera troia che si rispetti!

Cominciai a strofinare il viso sopra il cazzo coperto dal costume: sentivo il suo calore anche attraverso la stoffa!
Questa volta fu lui a mettere la sua mano dietro la mia nuca e spingere il mio viso contro il suo cazzo!
Duro da morire: cominciai a morderlo delicatamente… era di pietra!

Imitai il suo gesto di alcuni minuti prima: infilai i pollici nell’elastico del suo costume e cominciai a sfilarglielo lentamente, fissando il suo ventre, nell’attesa trepidante di vederlo!
Apparve all’improvviso in tutta la sua fiera maestosità!
Scattò fuori dal costume come una molla, sbatté imperioso contro il mio volto, lasciandomi strabiliata da tanta irruenza e da tanta bellezza: un cazzo da sogno, non eccessivamente lungo, ma grosso da paura!
Nella mia vita da porca avevo certamente provato uccelli più lunghi, ma mai così eccessivamente grossi: rabbrividii di piacere nel pensare di accoglierlo dentro di me!
Non riuscii a reprimere il mio compiacimento.

“Amore di mamma, come ce l’hai grosso! Mamma mia, che meraviglia di cazzo, grosso da paura!”

Mi sbrigai a sfilargli completamente il costume, senza togliere un attimo lo sguardo da quella meraviglia: mi avrebbe riempito la fica e il culo in maniera fantastica!
Lo avvolsi con entrambe le mani, lo strinsi per gustarne il calore e la durezza e tirai giù la pelle per scoprire completamente l’enorme cappella rosso fuoco: avvicinai le labbra e le diedi piccoli bacetti di benvenuto!
Mentre lo baciavo e accarezzavo non facevo che ripetere a voce alta, per farmi ben sentire.

“Dio mio, come è grosso! Chi lo avrebbe mai pensato: mio figlio con un cazzo del genere! Il vero cazzo spacca culi! Proprio il cazzo che piace a me da prendere nel culo! Sì… un cazzo tutto da godere!”

Anche Marco cominciò ad incitarmi, come avevo fatto io con lui.

“Sì… sì… dai, baciamelo… baciamelo! Uhmmm! Mamma, sapessi quante volte questo cazzo ha sborrato pensando alle tue labbra! Oh, sì, sono state sborrate meravigliose sognando tu me lo stessi succhiando!”

Sentii una fitta tremenda tra le cosce: mio figlio si era masturbato pensando a sua madre!
Sollevai la testa, lo fissai nuovamente negli occhi e gli sorrisi.

“Amore di mamma! Questa è una verga tutta da godere! Tesoro, pensi io possa accontentarmi di darle solo qualche bacetto sulla cappella? Marco, devi sapere che io non ho mezze misure nel sesso: per me esiste o il “no” o il “si”… non esiste il “ni”! E per te, gioia mia, avrò sempre un “si”! Questa meraviglia che hai tra le gambe me la voglio godere in ogni buchetto del mio corpo, senza fare torto a nessuno: centimetro dopo centimetro, affondo dopo affondo, schizzo dopo schizzo!”

Iniziai con i preliminari del caso!
Intrufolai la testa tra le sue cosce e cominciai a leccare, succhiare e mordere delicatamente i suoi grossi coglioni, gonfi di sborra!
Poi passai a leccare con gusto tutta l’asta, il frenulo e la cappella.
Poi lo impugnai stretto in mano e mi strofinai la cappella per tutto il viso e ad ogni strofinata non facevo che ripetere: “Uhmmm, che meraviglia di cazzo!”

Ripresi a fissare mio figlio mentre gli imboccavo la cappella: per farla entrare dovetti spalancare la bocca come non mai!
Cominciai a spingere la bocca verso il suo ventre: sentivo l’asta strusciare dolcemente contro le mie labbra mentre si incuneava deliziosamente dentro la mia gola profonda!
Marco mi accarezzava la testa e mi guardava con uno sguardo estasiato: certamente non avrebbe mai immaginato che la sua dolce mammina fosse capace di tanto… riuscire ad imboccare il suo cazzone!

Con il suo uccello completamente piantato in gola racchiusi i suoi gonfi coglioni tra le mie mani e cominciai a strizzarglieli ritmicamente: ad ogni strizzata sentivo il cazzo vibrarmi in bocca e gonfiarsi sempre di più… mi stava soffocando… e il mio porcellino gemere di piacere!
Già pregustavo quando avrei sentito quelle eccitanti vibrazioni dentro il mio ventre!

“Dio santo, che bocca! Saresti la gioia di ogni maschio! Sì… sì… mamma… sì! Madonna mia… che dolce porca! I miei amici impazzirebbero nel farselo succhiare da te! Sapessi quanti ammiratori hai tra i miei amici che sbavano per te!”

Senti senti! Il mio tesoro aveva amici buongustai, tanti ammiratori desiderosi delle mie labbra! Perché no! Non avrei certo respinto bei cazzi giovani da far schizzare nella mia bocca! Dovevo o no fare un vero salto di qualità?

Sentirmi chiamare “dolce porca” da mio figlio mi mandò il sangue in testa: volli dargli una deliziosa conferma di quanto fossi “dolce, porca e bocchinara”!
Lo afferrai per le natiche e cominciai a pompargli il cazzo con tutta la passione che avevo in corpo!
Lavoravo solo di bocca, labbra e gola!
La mia esperienza mi ha portato a ritenere come il miglior pompino sia quello senza mani, dove il cazzo può gustarsi completamente il risucchio delle labbra, il calore della bocca e l’entusiasmante affondo nella gola!

Seguitavamo a fissarci: non avrei tolto i miei occhi dai suoi per tutto l’oro del mondo, volevo leggerci dentro il piacere che gli stava dando sua madre!
Sfilavo il cazzo fino a tenere solo la cappella tra le labbra, poi affondavo la bocca, fino ad arrivare con le labbra a contatto del suo pube, per ingoiarlo completamente fino in gola!
Lo tenevo fermo per le natiche, lo pompavo io: sempre più veloce… dentro e fuori… dentro e fuori… mentre lui mi accarezzava la testa e le guance!
Marco stava godendo come un maiale.
Tolsi un attimo l’uccello dalla bocca.

“Marco, amore, mi fa impazzire sentirmi la bocca piena del tuo cazzo! Ti piace come mamma te lo succhia? Sarà meraviglioso farti godere tra le mie labbra e ingoiare tutto il tuo seme!” esclamai e poi ripresi a pomparlo con gusto.

“Mamma… cazzo che bocchinara! Mai nessuna mi ha succhiato il cazzo come te! Dai, pompami! Porca, pensa che stai pompando il cazzo di tuo figlio… si, del tuo monello! Dai, pompa il tuo monello! Dai, porca, sarà un piacere riempirti la bocca di sborra!”

Sentii i brividi lungo la schiena ripensando a quando, da giovane, gli dicevo che era un monello quando ne faceva qualcuna delle sue: come passa il tempo… adesso il monello aveva il cazzo nella bocca della sua mamma!

Fermai il movimento della mia bocca, rimasi ferma e con le mani strette alle sue natiche lo attirai verso di me, per spingermi il cazzo in bocca, poi lo spinsi indietro e poi lo attirai di nuovo verso di me: il maialino capì immediatamente!
Mi tenne ferma la testa con entrambe le mani e cominciò a chiavarmi in bocca: era proprio quello che volevo, sentire la sua spinta fino in gola!

“Sì, ho capito, vuoi che ti scopi in bocca! Eccolo, prendilo tutto, ho visto che ti piace fartelo arrivare in gola! Sei una meravigliosa pompinara con la gola profonda: chissà se anche la tua fica e il tuo culetto sono altrettanto profondi!”

Cominciò a chiavarmi in bocca con affondi potenti, ma più lenti dei miei: forse temeva, con quel cazzone che si ritrovava, che un affondo in gola troppo veloce potesse recarmi qualche danno… e apprezzai molto il suo rispetto e la sua delicatezza nei miei confronti.

Dopo un po’ lo fermai e ripresi a pomparlo io: come sanno bene le vere bocchinare il piacere è diverso se pompi tu o se ti chiava in bocca lui… per cui niente di più piacevole che alternarsi!

Dopo essermi gustata per un po’ quel meraviglioso cazzo conficcato in gola, lo sfilai dalla bocca e gli diedi ancora qualche bacetto.
Mi alzai in piedi: io e mio figlio eravamo nuovamente uno di fronte all’altra, completamente nudi!
I nostri sguardi, i nostri respiri affannati, le nostre espressioni colme di libidine non riuscivano più a dissimulare la nostra eccitazione e il reciproco desiderio che avevamo uno per l’altra!
Gli sorrisi dolcemente, allungai una mano e gli afferrai il cazzo, mentre con l’altra accarezzai sensualmente il suo viso: ricambiò il mio sorriso e la carezza sul viso!
Seguirono due breve frasi… che fecero scatenare l’inferno!

“Marco… amore di mamma! Spero non ti dispiaccia sapere che sono una gran porca e che il tuo cazzo mi sta mandando ai matti! Non ne ho mai provato nessuno così grosso: certamente le tue puttanelle faranno la fila per gustarselo, ma da oggi questo cazzo me lo voglio gustare anche io! Sì… sì… adesso ci sono anche io che reclamo i suoi servizi: sono certa ti farà piacere se come mamma rivendico il mio diritto di precedenza! Che ne dici, ti piace l’idea? Ti va di far godere la tua mamma e di considerarmi la favorita tra le porche che ti scopi? Ovviamente la tua mamma ricambierà le tue attenzioni con gli interessi!”

“Mamma… dolce amore mio! Anche per tutta la vita… se vuoi! Io sono pronto… voglio prendere il posto di papà! Dimmi che lo vuoi anche tu… e potremmo amarci ogni notte! Il pensiero tu voglia concederti a me mi manda ai pazzi! Mamma, dolce amore mio, anche io voglio avere il diritto di entrare nella tua vita!”

Sentii scoppiarmi la testa: mi aveva chiamato “dolce amore mio!” e voleva prendere il posto di suo padre!
Ci gettammo uno nelle braccia dell’altra, come impazziti: i nostri corpi nudi e bollenti si avvinghiarono uno all’altro come volessero fondersi in un unico corpo!
Cominciammo a soffocarci di baci appassionati!

Ero fuori di testa, un piacere indescrivibile: baciare mio figlio in bocca, con le lingue che si cercavano vogliose, mi stava mandando ai pazzi! Mi dava l’impressione che baciarlo in bocca con la lingua mi eccitasse ancora di più che prendergli il cazzo in bocca!
Le nostre lingue saettavano furibonde nelle nostre bocche: ci slinguavamo, ci scambiavamo le salive, ci leccavamo il viso come due cagnette in calore… e ci mordevamo le labbra spinti da una irrefrenabile voglie di godere!

Allungai una mano e aprii la doccia: l’acqua cominciò a pisciolare sopra i nostri corpi allacciati in un meraviglioso abbraccio incestuoso!
Presi il contenitore del sapone liquido: ne misi un bel po’ sia sulla mia mano che sulla sua.

“Marco, tesoro, eravamo venuti per lavarci! Dai, lavami tutta, amore! E quando dico tutta dico “tutta”!”

Cominciammo a insaponarci reciprocamente tutto il corpo: le spalle, il seno, il torace… ma le mani scendevano sempre più giù, mentre le nostre bocche non pensavano neanche lontanamente di staccarsi!
Le sue mani scivolarono veloci tra le mie cosce e tra le natiche: una mano davanti e una di dietro cominciarono a insaponarmi dolcemente la fica e il buchetto del culo!
Allargai le cosce più che potevo e mi accosciai leggermente: volevo gustarmi le carezze di Marco sopra le mie intimità!
Avevo sempre amato il turpiloquio quando facevo sesso, aumentava la mia eccitazione: mi lasciai andare senza più alcun ritegno!

“Oh, sì, angelo mio… uhmmm, come sei porco! Così, lavami bene… in profondità! Dai, maialone di mamma, lavami dentro il buco del culo… ed anche nella fica! Io, intanto, penso al tuo cazzo e ai coglioni!”

Presi ad insaponarglieli con libidine: una mano la dedicavo alle palle, l’altra la passavo lungo tutta l’asta, dura come il marmo, per insaponarla completamente.
Mentre mi gustavo quella dolce sensazione di sentirmi in mano il cazzo duro e viscido, il porco con la mano dietro mi infilò due dita nel culo e con la mano davanti mi infilò le dita nella fica, mentre posava il pollice sul grillo: sentii la vagina piena come non mai!
Mi aggrappai al suo collo per non cadere ed emisi un lungo gemito.

“Uhmmmm! Marco, amore, ma quante me ne hai messe dentro la fica?”

“Quattro! Con la tua dolce fica così dilatata e piena di sapone sono scivolate dentro in maniera meravigliosa! Ho lasciato fuori solo il pollice per trastullarti il grilletto… ma se vuoi posso provare a infilare anche lui: sono certo accoglieresti tutta la mano senza troppa fatica! Tutte le porche che hanno accettato di farsi infilare la mia mano nella fica mi hanno confessato che sono impazzite dal godimento… un piacere ineguagliabile!”

Pensavo di morire: mai nessuno mi aveva infilato la mano nella fica ed ora la proposta indecente mi veniva da mio figlio!
Però! Perché no!!

“Tesoro, sei il primo maschio che mi fa una richiesta del genere, ma devo confessarti che la tua proposta è molto interessante: ci penserò… sì, credo proprio che ci penserò sopra!” gli sussurrai sorridente.

Intanto, mentre seguitavo ad accarezzargli il cazzo insaponato, con l’altra mano mi intrufolai nel solco delle sue natiche alla ricerca del suo buchino e appena lo sentii sotto le dita non persi tempo: gliene infilai due dentro, facilitata dalla presenza del sapone.
Mi era sempre piaciuto molto infilare le dita nel culetto dei maschietti e sentire lo sfintere contrarsi intorno alle mie dita.
Il mio incestuoso amante non solo contrasse spasmodicamente il buchetto intorno alle mie dita, ma spinse indietro il culo per sentirsele bene dentro.
Però! La mia domanda, come si dice, sorse spontanea.

“Ti piace prenderlo nel culo?” gli sussurrai.

Mi guardò aggrottando le ciglia.

“Perché mi fai una domanda del genere?”

“Perché io adoro il rapporto anale, mi fa impazzire sentirmi il dardo infuocato entrarmi nell’intestino: godo come una troia quando il maschio mi incula! Muoio dalla voglia di sapere se hai i miei stessi gusti! Sento spesso dire che i figli riprendono dai genitori, anche per quanto riguarda il sesso!” gli risposi sorridendogli maliziosamente.

Nel contempo mi resi conto che le due dita gli erano entrate nel culo troppo facilmente: era pur vero che il sapone facilitava l'introduzione, ma la mia esperienza mi permetteva di riconoscere un buchino verginello, da uno un pò meno verginello!
Cominciai a pensare che il buchetto di mio figlio aveva qualche eccitante segreto da nascondere: ero proprio curiosa!
Cominciai a pensare che se anche Marco fosse stato bisex come me ci sarebbe stato da divertirsi: io a leccare la fica e lui a spompinare un bel cazzo... se non addirittura farsi inchiappettare!
Il pensiero mi procurò un dolce brivido di piacere!

Non è facile trovare maschi veramente bisex amanti della fica e del cazzo, è più facile trovare femminucce che gradiscono le attenzioni di un'altra donna!
Essendo io profondamente bisex mi ha sempre eccitato moltissimo l'idea di vedere due maschi concedersi completamente uno all'altro, ma non ho mai avuto questa fortuna.
Chissà se con mio figlio mi sarei potuta levare questo sfizio, sempre ammesso che non avessi fatto una valutazione errata sul suo buchetto del culo!

Comunque, alla domanda se gli piacesse prenderlo nel culo non rispose!
Mi sorrise, tolse le dita dalla fica e mi fece alzare in piedi: mi fece girare, la mia schiena contro il suo petto!
Mi abbracciò da dietro, circondandomi il seno con la mano sinistra.
Con la destra impugnò il cazzo e cominciò a spennellarmi la cappella su e giù lungo tutto il solco del culo.
Cominciai a tremare, mi abbandonai a lui, reclinando la testa all’indietro sulla sua spalla.

“Dio mio, Marco, amore di mamma, cosa vuoi fare! Il tuo cazzo mi sta scandagliando il solco del culo: cosa stai cercando, amore mio? E’ quello che penso io? Dimmelo, angelo mio… dimmi che lo vuoi! Vuoi giocare con il buchetto del culo di mamma? Oddio, quanto mi piace… strofinalo ancora… ancora! Ti prego, non ti fermare: mi piace sentire la cappella tra le natiche!”

Per facilitargli il compito e per sentirmi per bene la cappella strusciarmi in mezzo al culo, mi afferrai le natiche e me le allargai più che potevo: la cappella ebbe campo libero per percorrere dolcemente tutto il culo.
Cominciai a gemere, mentre Marco aveva iniziato a baciami e a mordermi deliziosamente il collo… ero in preda ad una eccitazione indescrivibile.

“Mi piace… mi piace… il tuo cazzo che sta cercando il buco del culo tra le mie chiappe mi fa morire! Dimmi che lo vuoi! Dai… dai… mettimelo nel culooo!”

Rispose con una frase breve, ma che non lasciava adito a dubbi!

“Sì che lo voglio, come niente altro al mondo! Dai, mia dolce porca, fammi vedere quanto ti piace prenderlo nel culo!”

Un attimo dopo sentii la cappella centrare lo sfintere: una leggera spinta e la sentii penetrarmi dentro!
Il mio sfintere si era aperto dolcemente per far entrare quella enorme cappella!
Sentii ribollirmi il sangue: mio figlio mi aveva appuntato l’uccello al culo!
Oh, cazzo! Non me la volevo certo perdere una inculata con mio figlio!
Persi ogni ritegno: mi inchinai con il busto in avanti, allungai le braccia e posai le mani sopra la parete… un’ottima posizione per farmelo mettere nel culo!
Girai la testa verso Marco: aveva gli occhi di fuori dalla eccitazione.

“Tesoro, sei un porco… sei un figlio di puttana! Brutto maialone di mamma, non hai voglia di aspettare, vuoi subito il culo da mamma! E allora sappi che mamma è felice di dartelo! Tieni, porco, prendi il culo di mamma! Oh, sì, Marco, sfondamelo… sfonda il culo della tua dolce porca… come mai nessuno prima!”

Facendo leva con le braccia contro il muro, inarcai la schiena e spinsi indietro il bacino: il cazzo di mio figlio, ben lubrificato dal sapone e facilitato dal mio buchetto ampiamente dilatato dalle frequenti e molteplici introduzioni, mi scivolò completamente dentro in un attimo!
Sentii le pareti anali dilatarsi in maniera impressionante come mai prima per poter ricevere la bestia di mio figlio!
Ne avevo presi di cazzi nel culo in vita mia, ma per quello di Marco anche il mio buchetto trovò delle difficoltà!
Urlai il mio piacere.

“Sììì, Marco, amore mio… me lo hai messo tutto dentro! Mi hai riempito il culooo!! Mamma mia, come ce l’hai grosso, mi stai dilatando il buco del culo: non ho mai preso un cazzo del genere! Dai, tesoro… prendi il culo di mamma… prendi il culo di mamma!!! Sììììììì… cazzooooo… sìììììììììì… è il massimoooo! Questa è la madre di tutte le inculateeeeee… il figlio che incula sua madreeeee… Dio mio, sto impazzendooo!!!”

Ero fuori di testa!
In campo sessuale il rapporto anale era quello che preferivo, sia dal punto di vista fisico che mentale: l’uccello nel culo mi mandava in estasi, quel paletto di carne che mi sfregava le pareti anali mi faceva impazzire e poi mi sentivo una gran porca, il ché aumentava a dismisura il mio godimento!
Girai nuovamente il viso verso di lui, proprio nel momento in cui mi stava sferrando una sonora sculacciata!
Sentii uno strano piacere pervadermi lungo il corpo.

“Tesoro, mi sculacci con il cazzo nel culo! Mi stai facendo sentire una gran troia! Dio santo… sculacciata e inculata!”

“Brava mamma! Con me devi sentirti troia! So per esperienza che le donne porche che amano prenderlo nel culo adorano anche essere sculacciate con forza: è una questione psicologica, si sentono ancora più sottomesse al maschio che le sta sodomizzando, e questo senso di sottomissione aumenta a dismisura il piacere di essere inculate dal proprio maschio!”

Cazzo, era vero! Era bastata solo una sculacciata per farmi rabbrividire di piacere!

“E allora tesoro che aspetti? Fammi le chiappe rosse mentre mi sei dentro! Prima però comincio io: voglio farti un bel servizietto, mentre mi spingi tutto l’uccello dentro! Dopo lascio il buchetto a tua completa disposizione: potrai farne ciò che vuoi!”

Appena sentii il suo cazzo completamente conficcato nell’intestino contrassi più che potevo lo sfintere e lo imprigionai dentro di me!
Cominciai a dimenare il culo selvaggiamente, a destra, a sinistra, in alto, in basso, lo roteavo in senso orario e antiorario… per gustarmi il cazzo che mi strofinava le pareti del culo in maniera indecente.
Il mio dolce porco, intanto, aveva iniziato a sculacciarmi e ogni schiaffo sulle mie natiche si trasmetteva sul mio buchino che si contraeva deliziando sempre di più la verga di mio figlio che mugolava come un maiale.

“Mamma, Dio santo, lavori di culo in maniera fantastica! Mi stai stritolando il cazzo da mandarmi ai pazzi! Spero tu non ti offenda, ma sei una gran porcona, aperta di fica e di culo… ed io adoro le porcone sfondate davanti e di dietro! Dai, porca, seguita a sculettare che poi tocca a me renderti il servizio! Dai, sculetta, lavorami il cazzo con il culo! Dai, dai mia dolce porca: ma non vedi che siamo fatti l’uno per l’altra?”

“Tesoro, perché dovrei offendermi? Mi faccio inculare da mio figlio e mi dovrei offendere se mi dici che sono una porca? Ma questo è il minimo che potresti dirmi! Comunque sappi che il turpiloquio e le frasi oscene mi eccitano da morire!
Dai, maialone di mamma, goditi il mio buco di culo! Oh, si, amore mio… ti sento mio… ti sento mio!”

Seguitavo a tenere il viso rivolto verso di lui, per leggere nei suoi occhi il piacere e l’eccitazione che gli stava donando sua madre!
I nostri sguardi sprizzavano lussuria e libidine incontenibile, testimonianza di un amplesso perverso tra madre e figlio, avvinghiati nel più depravato dei rapporti incestuosi: il figlio che incula la madre e lei che ne gode scodinzolando senza ritegno con il cazzo del figlio conficcato nel culo!
Adesso toccava a lui.

“Marco, adesso pensaci tu! Sono certa hai capito quanto mi piaccia il sesso anale… e allora sbattimi per bene! Ma ti prego, tesoro, cerca di trattenerti più che puoi: è una gioia sentirti dentro di me così meravigliosamente duro! Per quanto possibile cerca di non venire: mi voglio godere il tuo cazzo più a lungo possibile! Dai, sborrone di mamma, sbattimi forte… dai… dai… che sborro con il culo! Dai, inculami… incula questa porca depravata!”

Lo vidi sorridermi apertamente, afferrarmi per i fianchi, sfilare l’uccello da culo e poi infilarlo di nuovo con un colpo secco da farmi scoppiare la testa, con conseguente sonora sculacciata!
Seguì un secondo affondo micidiale da togliermi il respiro… ed altra sculacciata: il mio angioletto aveva preso alla lettera il mio invito, mi stava spaccando il culo come non mai.

“Marco… Marco… angelo mio… mi sfondi! Che meraviglia! Dai… dai… affonda nel culo di mamma! Uhmmm!!! Che inculata… che inculata!!! Mi scivola in culo che è una meraviglia! E’ la prima volta che mi faccio un’inculata al sapone! Cazzo che gusto!”

Marco aveva impresso un ritmo forsennato alla sua inculata!
Ormai il mio buco del culo era completamente dilatato e il cazzo, reso bello viscido dalla mia sapiente insaponata, entrava e usciva che era una delizia.
Ogni suo potente affondo era seguito da nostri gemiti, mugolii, incitamenti.

Ecco i suoi gemiti, durante la spinta: “mamma… eccolo… prendilo… è tuo… porca… ti inculo… ti inculo…”
Ed ecco i miei gemiti, dopo il suo affondo: “sì… angelo mio… così… così… sbattimi… sbattimi… sono una porca… ti dò il culo… sì… mamma ti dà il culo! Dio mio, che cazzo grosso… mi stai slabbrando il buco… me lo stai slabbrandooooo… nooooo… Marco… sto venendooooo… godo con il culoooo!!! Non ti fermareee… seguita ad incularmi… ti pregooooo… ti pregoooooooooo… non fermarti, amore mio!!! Spaccami il culoooo… spaccameloooo… che me ne vengoooo… me ne vengooooo!!!”

Raggiunsi un orgasmo anale devastante, rantolai il mio piacere e senti colare la fica: godevo con il culo, ma era la mia passera a secernere abbondanti succhi di piacere!
Non avevo goduto mai così tanto con un cazzo nel culo e le sue spinte vigorose seguitavano senza soluzione di continuità.
Quando accelerava il ritmo temevo stesse per venire!
Ecco, mi dicevo, adesso mi sborra nel culo e finisce questa fantastica inculata! Ma è troppo bello… lo voglio ancora!
Invece niente: seguitava imperterrito a fottermi il culo come mai nessuno prima di lui!
Sembrò leggermi nel cervello!

Mi attirò contro di lui, mi circondò con le braccia, una sul seno e l’altra sopra la fica, spingendo il mio bacino contro il suo ventre per impedire al suo uccello di uscire dal dolce pertugio!
Le sue dita iniziarono immediatamente un duplice lavoro: strizzarmi dolcemente i capezzoli e il grilletto… sempre, ovviamente, con il suo cazzo piantato nel mio culo.
Mi stava inculando e sgrillettando in piedi, stretti uno all’altra.
L’acqua della doccia, che per tutto il tempo aveva seguitato a bagnare i nostri corpi, aveva quasi del tutto tolto il sapone.
Marco, mentre seguitava a lavorare di cazzo e di mano, cominciò a baciarmi dietro il collo e a sussurrarmi.

“Mamma, amore, lo sento quanto ti piaccia essere inculata a lungo! Credo tu abbia timore io me ne venga troppo presto e che tu rimanga insoddisfatta! Tranquilla, mamma! Potrei rimanere dentro di te per ore senza raggiungere l’orgasmo!
Devi sapere che il mio cazzo risponde solo ai miei comandi: riesco a comandarlo a mio piacimento! Lo faccio schizzare solo quando la donna, dopo essere stata ampiamente soddisfatta da numerosi orgasmi, sia anali che vaginali, mi chiede di lasciarmi andare e di farle gustare il pieno di sborra… dove più piace a lei! Quindi non temere: ti starò dentro finché me lo chiederai tu!”

Rimasi dolcemente sorpresa dalle sue parole: erano musica per le mie orecchie, anzi, musica per il mio culetto e la mia vogliosa passera.

“Marco, dici veramente? Me lo dai finché voglio?”

“Sì, finché non sarai tu a dirmi di sborrare… e mi dirai dove!”

Non stavo nella pelle: troppo bello per essere vero!
Girai il viso verso di lui e tirai fuori la lingua: il porcello raccolse l’invito!
Cominciammo a leccarci oscenamente le lingue mentre seguitava ad incularmi senza soluzione di continuità!

“Tesoro, a questo punto voglio che mi fotti davanti e di dietro come si deve: dai, andiamo a festeggiare a letto l’inizio del nostro meraviglioso rapporto incestuoso!”

Si sfilò dal mio culetto e, sotto l’acqua della doccia, cominciammo a toglierci reciprocamente il sapone da dosso: le nostre mani scivolavano deliziose lungo i nostri corpi, donandoci sensuali carezze, mentre le nostre labbra avevano ripreso a baciarsi spudoratamente.
Ad un tratto lo fissai sorridendo.

“Tesoro, il rumore dell’acqua mi sta stimolando: mi scappa la pipì!”

Vidi i suoi occhi brillare.

“Oh! Sì… mamma… sì! Mia dolce porca… ti prego!”

Prima che me ne potessi rendere conto si inginocchiò davanti alla mia fica!

“Ti prego: in faccia… schizzamela in faccia! Dopo questo gesto di sottomissione mi sentirò tuo per sempre… nulla potrà più dividerci!”

Cominciai a tremare dall’eccitazione: mio figlio mi implorava di fargliela in faccia e mi accorsi che la cosa avrebbe eccitato anche me… come non mai!
Vederlo in ginocchio davanti a me, fissandomi negli occhi mentre sperava acconsentissi alla sua perversa richiesta, mi stava mandando ai pazzi!

Era una cosa che non avevo mai fatto, ma in un attimo mi resi conto che erano molte le cose che non avevo mai fatto con i miei occasionali amanti: avevano solo pensato a ficcarmi il cazzo nella fica e scopare… niente di nuovo sotto il sole!
Adesso, invece, era mio figlio che mi stava proponendo le più dolci porcate: la mano dentro la fica, la pisciata in faccia… e avevamo iniziato il nostro delizioso rapporto incestuoso solo da un paio d’ore! Chissà quante altre indecenti proposte aveva intenzione di farmi il mio maialone!

Ma si, cazzo… sì! Era lui che me lo stava chiedendo, significava che era un suo desiderio… ma allora perché negarglielo! Ormai sentivo un immenso piacere nel soddisfare qualunque sua voglia, anche la più inconfessabile e depravata!
Allargai le gambe e mi accosciai, avvicinando ancora di più il ventre al suo viso.
Con entrambe le mani mi allargai le labbra della fica e spinsi in avanti il bacino, per fargliela vedere bene!

“Marco, amore mio, davvero vuoi? Desideri che mamma ti pisci in faccia? Guarda la mia fica, te l’ho aperta tutta: tra qualche attimo vedrai il mio caldo zampillo che ti colpirà sul viso! Non ce la faccio più, sta arrivando! Eccolaaaaa… Marcooo… eccolaaaaaa!!! Marcooooooo… piscioooooo!!! Prendila tuttaaaa… tuttaaaaa!!!”

Marco fissava estasiato la mia fica… in attesa: appena vide partire lo zampillo spalancò la bocca!
Oh, cazzo santo… la voleva in bocca!
Ma lui, appena sentì il getto dorato entrargli in bocca lo risputò fuori: capii che il porco era abituato a certi giochini bagnati!

Avvicinò il viso al mio ventre e immerse il naso tra le labbra della fica a contatto del grilletto e cominciò a muoverlo furiosamente: mi stava facendo un ditalino con il naso mentre seguitavo a pisciargli in faccia!
Strofinava tutto il viso contro la mia fica che pisciava, mentre girava volutamente il naso contro il grilletto!
Quel naso mi stava eccitando oltre misura.
Cominciai a urlare, mentre seguitavo a svuotarmi contro il suo viso!

“Marco! Porco di mamma! Mi stai sgrillettando con il naso! Fermati, cazzo, altrimenti me ne vengo!”

Ma il maiale non mi ascoltava minimamente: seguitava a godersi la pisciata in faccia della mamma, mentre roteava freneticamente il naso intorno al grillo!
Con la testa piegata verso il basso ammiravo la mia fica che seguitava a irrorare con la sua pioggia dorata il viso di mio figlio!
Quando terminai pensai immediatamente che era stata una esperienza di una eccitazione unica… ma non era certo finita!

Appena Marco vide che avevo terminato tirò fuori la lingua: il porcone cominciò a leccare e a succhiare la fica pisciata!
Non trascurava un centimetro quadrato di pelle: succhiava e leccava golosamente le labbra, l’attaccatura delle cosce, il pube… succhiò golosamente tutti i peli intrisi del biondo liquido… finché non arrivò al grillo!
Prima me lo spompinò per bene, mandandomi il sangue in testa, poi prese a leccarlo furiosamente!

Credevo di impazzire: non era una lingua, era un vibratore!
Lo fissai e vidi nel suo volto una espressione che non avevo mai visto in altri uomini! Non era la solita leccata di fica che fa un maschio per far venire la donna: il suo volto era estasiato nel leccare la fica pisciata di sua madre!
La leccava con passione, con amore: le sue labbra incollate sulla fica pisciata e la sua lingua che frullava impazzita sul bottoncino mi fecero capire che solo chi ha un sentimento che travalica il puro desiderio sessuale può leccarti la fica come stava facendo Marco!

Non ci vidi più: non si può rimanere insensibili a queste prove d’amore!
Mi scosciai ancora di più, gli afferrai la testa con entrambe le mani e la spinsi contro la mia fica!

“Marco… Marco, angelo mio! Sto venendo! Seguita, non fermarti che sto godendo! Gioia mia, prima ti ho pisciato in bocca, adesso sto per sborrarti in bocca! Sìììì… Marco, sìììììì… leccami la ficaaaaa… sììì, leccami la ficaaa! Marco mioooooooo…. Ahhhh… sborroooooo… ti godo in boccaaaaa!!!! Maialone di mamma… sborro ancoraaa, mi stai facendo sborrare per la terza voltaaa!!!”

L´orgasmo mi partì dalla spina dorsale fino ad arrivare alla fica che Marco seguitava a succhiare e leccare spasmodicamente!
Fu un orgasmo che mi tolse i sentimenti: in un’ora me ne ero venuta tre volte, un orgasmo con la masturbazione, uno con l’inculata e uno con la leccata di fica!
Ero distrutta: non ce la facevo a stare in piedi, mi adagiai sul pavimento ad occhi chiusi, seguitando a godermi fino in fondo gli ultimi sprazzi del terzo orgasmo.

Gemevo e ansimavo tutta la mia goduria: avevo pisciato e sborrato in bocca a mio figlio, ma non sentivo alcun senso di colpa, anzi, ero ancora vogliosa di provare tutte le dolci sensazioni che era capace di procurarmi Marco!

Mentre l'acqua seguitava a cadermi addosso per detergermi le ultime tracce si sapone, mi accarezzavo la fica per sciacquarla per bene dopo l'abbondante pisciata sul viso del mio tesoro!

Aprii gli occhi: Marco era in piedi davanti a me, a gambe aperte, sopra il mio corpo, con il suo gustoso attrezzo in mano!
Se lo stava menando lentamente… mentre mi fissava stravolto dalla libidine.
Mi chiesi se era vero che poteva scoparmi e incularmi finché volevo senza venirsene: non vedevo l'ora di accertarmene!

Vidi che dirigeva la cappella verso il mio corpo: non chiedeva, ma compresi il suo desiderio... che capii subito come fosse anche il mio!
Misi le mani sotto le ginocchia, portai le gambe al petto e allargai le cosce: avevo la fica spudoratamente aperta come una troia!

"Amore, ti andrebbe di ricambiare? Ho una gran voglia di una gustosa pisciata sopra la mia fica: che ne dici?"

Marco mi guardò incredulo, non credeva alle mie parole.

"Cazzo! Sei proprio la porca che ho sempre sognato!"

Non ci volle molto: bastarono pochi titillamenti sulla punta del cazzo e partì un getto di pioggia dorata che mi centrò il grillo!
Quel getto bollente mi face urlare: era una sensazione nuova, molto, ma molto piacevole!
Lo incitai come una zoccola!

"Sì.. sì... Così... così!!! Piscia forte che mi piace!!! Sì… sì… sulla fica di mamma… piscia sulla fica di mamma!"

Beh! Dovevo riconoscere che fare sesso con mio figlio non sarebbe stato certo monotono!
Si adagiò sopra il mio corpo, ci abbracciamo e riprendemmo a limonare senza ritegno... mentre l'acqua della doccia seguitava imperterrita a schizzare, anche lei, sopra i nostri corpi.

"Marco, maialone di mamma! L'antipasto è stato veramente all'altezza dei migliori Chef! Ora andiamo in camera da letto per terminare il pasto: voglio gustare ogni pietanza, anche il dolce, la frutta, il caffè e il digestivo! Tanto mi sembra di aver capito che il tuo è un cazzo da battaglia!”


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