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I miei gemelli - 3


di bird2012
16.11.2012    |    45.647    |    3 9.4
"“Essendo nata dopo Marco sono io la più grande e allora parlo io anche a suo nome..."
I MIEI GEMELLI

Cap. 3

Organizzammo tutto per il sabato sera successivo, giorno in cui sarebbe tornato Giorgio, mio marito: quale miglior benvenuto.

Al suo rientro fu accolto con baci e abbracci da tutti e tre, specialmente da Vichi che già pregustava splendide porcate con il suo papi.

“Papà, questa sera tu e mamma sarete nostri ospiti: prepareremo la cena io e Marco, voi non dovete pensare a niente, dobbiamo festeggiare!”

Giorgio la guardò con aria interrogativa.

“Cosa dobbiamo festeggiare?”

“Sorpresa, lo vedrai questa sera!”

La sera io e Vichi indossammo entrambe una mini gonnellina che, come si dice, non lasciava niente all’immaginazione: ogni studiato movimento permetteva di mostrare il culetto e la fica coperta da un ridottissimo tanga.
Quando Giorgio ci vide assunse una espressione che ben conoscevo: si era eccitato come un porco!

“Hei! Ragazze, siete uno schianto! Non si fa così, l’uomo non è di marmo. Siete entrambe super: tra madre e figlia non saprei chi scegliere!”

Vichi, da grande troietta, approfittò subito della situazione.

“Papà, non mi dirai che io e mamma ti abbiamo smosso qualcosa!”

Vidi Giorgio trovarsi un po’ in imbarazzo:in effetti la sua patta dei pantaloni corti mostrava un certo rigonfiamento.

“Ma che dici, era solo una battuta!”

“Sarà, mi piacerebbe proprio vedere!” e così dicendo Vichi si avvicinò al padre e gli dette un tenero bacio sulla guancia.

Giorgio rimase immobile, un po’ a disagio.
Intervenni io.

“Vichi, non stuzzicare papà, non vorrai mica sedurlo!”

“Perché no! Brava mamma, questa è una buona idea! Questa sera ci divertiamo: io seduco papà e tu, Marco, seduci mamma!”

Marco sorrise ed esclamò:

“Finalmente posso esaudire tutti i miei desideri verso mia madre: la donna delle mie notti insonni!”

Vichi aggiunse:

“Dai… dai fratellino… questa sera seduciamo i nostri genitori! Ma ora andate a tavola che è pronto.”

Cominciarono a ridere e andarono insieme a preparare le pietanze.
Giorgio mi guardò.

“I nostri figli sono proprio simpatici, hanno sempre voglia di scherzare!”

Lo abbracciai, lo baciai con la lingua in bocca e gli misi la mano sopra il pacco: lo sentii bello gonfio!

“Io non sarei tanto sicura che stiano scherzando! E poi, da quello che sento in mano non credo che a te dispiacerebbe tanto scoparti la tua bambina… o sbaglio?”

Non gli diedi tempo di rispondere e mi avviai in sala da pranzo, mentre lui mi seguiva assorto nei suoi pensieri.

La cena fu deliziosa, innaffiata da un gustoso e fresco vinello.
L’abbigliamento mio e di Vichi, i discorsi fatti prima di cena e le continue battute con i doppi sensi fatte da Marco e Vichi nei confronti miei e di Giorgio avevano creato una atmosfera carica di sensualità.

“Adesso andate in salotto che portiamo lo champagne!”

Era sempre Vichi che gestiva la serata: era veramente adorabile!
Riempì i bicchieri e prese la parola.

“Essendo nata dopo Marco sono io la più grande e allora parlo io anche a suo nome. Innanzi tutto facciamo un primo brindisi all’unione della nostra famiglia, augurando che ci sia sempre tanto amore tra di noi!”

Brindammo e Vichi seguitò.

“Papà, adesso che abbiamo brindato alla nostra famiglia io e Marco dobbiamo farti una confessione, ma siamo certi che tu comprenderai.”

Vidi il volto di Giorgio rabbuiarsi.

“Avete problemi con l’università?”

Vichi rise.

“Ma no, che dici, abbiamo tutti 30!”

Il suo viso riprese l’espressione allegra e distesa: per lui, giustamente, lo studio era importante.

“Allora non vi sono problemi.”

Vichi lo fissò sorridendo.

“Sono felice che tu la pensi così… perché io e Marco siamo amanti!”

Il viso di mio marito assunse una espressione indefinibile.

“Come amanti, che significa…”

“Significa che scopiamo! Si, io e Marco abbiamo rapporti sessuali, con grande reciproca soddisfazione! Mamma già lo sa: ci ha scoperto in flagrante rapporto e a questo punto abbiamo ritenuto giusto che anche tu sapessi!”

“Ma vi rendete conto che siete fratelli?”

“Si, papà, si… sappiamo tutto: l’incesto, la morale, anche mamma ha provato a redimerci dal peccato! Ma siamo maggiorenni, il rapporto è voluto e desiderato da entrambi senza violenza né sopraffazione, non facciamo male e nessuno. Per cui seguitiamo a scopare… e non solo!!!”

A questa ultima battuta Vichi rise, si avvicinò al padre e gli dette un sonoro bacio sulla guancia.
Giorgio la guardò, sorrise anche lui e ricambiò il bacetto.

“Beh! Ragazzi, a questo punto cosa posso dirvi: buon divertimento!”

Vichi era il ritratto della felicità.
Abbracciò il padre… altro bacetto!

“Oh! Grazie papi, eravamo certi che avresti capito. Ti voglio bene: dai, fammi venire sulle tue ginocchia, come quando ero piccola.”

Prima che Giorgio potesse replicare, Vichi si alzò dal divano e si mise seduta sulle gambe del padre.
Sia Giorgio che Marco indossavano pantaloncini corti.
Il contatto del culetto nudo di Vichi sulle cosce di Giorgio lo fece trasalire: vidi chiaramente sul suo viso una forte eccitazione!
Vichi mi guardò, mi fece l’occhiolino e sorrise: sentiva certamente l’erezione del padre!

Furtivamente posai la mano sulla patta di Marco: sentii un cazzo durissimo e già pronto per l’uso!
Il contatto con il corpo della sua mammina lo aveva già fortemente eccitato… la mia passera cominciava a lacrimare.
Vichi riprese la parola.

“Papà, c’è anche un’altra cosa che devo confessarti.”

Giorgio la guardò.

“Beh! Dopo quello che mi hai detto non credo possa esserci qualcosa che ormai possa scandalizzarmi!”

“Lo credi?”

Io fremevo: non vedevo l’ora di vedere la reazione di mio marito alle confessioni di Vichi e di Marco… avevo voglia di cazzo!

“Dai, non temere, dimmi!” la esortò il padre.

“Va bene, ma te lo dico in un orecchio.”

Così dicendo avvicinò il suo volto a quello del padre e gli sussurrò qualcosa all’orecchio.
Vidi Giorgio trasalire.

“Ma stai scherzando, mi vuoi prendere in giro, forse stiamo su “scherzi a parte”!!!”

Poi mi fissò.

“Olga, dimmi che non è vero!”

Ricambia il suo sguardo sorridendo.

“Amore, non so di cosa tu stia parlando: ignoro cosa ti abbia detto la nostra bambina.”

Vichi intervenne prontamente.

“Mamma, gli ho detto solo la verità: che ci siamo leccate le fiche, che abbiamo fatto uno spettacolare 69 e che abbiamo goduto come pazze… perché, non è vero? Dobbiamo nascondere la verità ed essere ipocrite?”

Mi rivolsi a mio marito, cercando di pigiare sull’acceleratore.

“E’ vero, amore, io e Vichi abbiamo avuto uno splendido rapporto lesbico: non ho mai goduto tanto in vita mia!!! La nostra piccolina ha una fichetta veramente invitante! Dovresti essere felice, amore: non hai sempre desiderato vedermi godere tra le braccia di un’altra donna?. Sapendo quanto sei porco, scommetto che il pensiero che Vichi mi abbia leccato la fica e mi abbia fatto sborrare l’anima te lo ha fatto addrizzare: Vichi, controlla un po’ la situazione di papà?”

“Davvero posso, mamma?”

“Certo, tesoro!”

Non appena Vichi gli posò la mano sul pacco, Giorgio chiuse gli occhi ed emise un lungo gemito di piacere. Vichi, da parte sua, assunse una espressione sbigottita.

“Dio Santo, quanto è duro! Mamma, dovresti sentire!!!Papà, dimmi, ma davvero questa meravigliosa erezione è dovuta al pensiero di me e mamma che ci leccavamo le fiche?”

Giorgio non rispose subito: forse non aveva il coraggio di confessare, di fronte ai suoi figli, i suoi desideri di grande porcone, ma alla fine si lasciò andare.

“Si, è vero, non posso negarlo, ho sempre desiderato vedere tua madre tra le cosce di un’altra donna, ma farlo con te, sua figlia! E tu, Marco, non dici niente? Come giudichi questo rapporto incestuoso?”

Sentii il cazzo di Marco vibrarmi in mano.

“Vedi, papà, non sono in grado di poter giudicare, perché anche io devo confessarti una cosa: io e mamma…”

Giorgio lo guardò con aria interrogativa.

“Oddio… non mi dirai che te la sei scopata?!!!”

“No!!!”

“Ah! Meno male!”

“Me la sono inculata!!!”

Scoppiammo tutti e tre a ridere, io e i miei adorati gemellini, mentre sentivo il cazzo di Marco vibrarmi in mano.

“Come inculata! Olga!!! Ma siete pazzi!!!”

Mi girai verso di lui in maniera di coprire il corpo di Marco alla mia sinistra e armeggiai con la zip dei pantaloncini: il mio bambino capì al volo, si aprì la patta e lo tirò fuori!
Lo presi in mano, lo strinsi con desiderio e cominciai a masturbarlo.
Mi rivolsi a Giorgio.

“Giorgio, amore mio, ormai è inutile mentire: mentre io e Vichi ci leccavamo la fica, Marco mi ha fatto il culo, mi ha inculato in maniera portentosa! Tu sai quanto mi piaccia prenderlo nel culo, ma forse è meglio se cominciamo dall’inizio…”

Raccontai tutto a Giorgio, nei minimi particolari: il mio ritorno improvviso a casa, la scoperta del rapporto tra Vichi e Marco, la loro seduzione nei miei confronti, il piacere che provammo tutti e tre insieme.

Alla fine del racconto il viso di Giorgio era colmo di libidine!
Per tutto il tempo Vichi era rimasta con la mano sul suo cazzo ed anche questo aveva contribuito a portare mio marito al colmo della eccitazione, che poi era quello che io e i miei figli auspicavamo.
Seguitai a parlare.

“Vedi, Giorgio, anche io all’inizio ero bloccata: pensavo all’incesto, alla morale, ma poi mi sono resa conto di aver vissuto, con i miei gemellini, un rapporto di sesso e amore che non avrei mai pensato potesse avvenire tra madre e figli. E’ stato un piacere, un godimento inimmaginabile e indescrivibile che solo chi lo prova può capirlo.

Siamo stati tre corpi che si sono dati reciproco piacere in piena libertà e sia io che i miei adorabili figli abbiamo preso una decisione, di comune accordo: vorremmo che tutta la famiglia sia unita anche per condividere i piaceri del sesso, come il titolo del film “Tutti insieme… appassionatamente!”

Giorgio mi fissò con un leggero sorriso, mentre mise la sua mano sopra quella di Vichi che stava sul suo cazzo.

“Con questo vorresti dirmi che ti piacerebbe ancora farti inculare da tuo figlio e lesbicare con tua figlia, mentre io potrei scoparmela, cioè la nostra famiglia sarebbe unita non più solo nel sentimento, ma anche e soprattutto nel sesso! Libero sesso tra genitori e figli e di questo ne siete tutti e tre fautori.”

Marco e Vichi risposero all’unisono.

“Si, papà, lo desideriamo tanto!”

Io misi la mia mano sulla sua, che stava sopra a quella di Vichi che stava sul suo cazzo, mi avvicinai e gli misi la lingua in bocca, poi fissandolo con l’espressione da grande troia infoiata gli sussurrai.

“Anche io, amore, lo vorrei tanto: vorrei tanto vederti inculare Vichi mentre Marco incula me!!!”

Questa volta fu lui a infilarmi la lingua in bocca per trasmettermi la sua eccitazione.
Tutti e tre pendevamo dalle sue labbra, specialmente Vichi, che non aveva mai smesso di accarezzare il cazzo paterno.

“Beh!! Che devo dire, io sono democratico… e in democrazia la maggioranza vince! Sono nelle vostre mani: Vichi, fammi vedere se oltre a essere brava a leccare la fica di mamma, sei anche brava a leccare il cazzo di papà!”

Vichi saltò sul divano al colmo della felicità.

“Wow!!!!!Oh!! Papà! Ti amo… ti amooo!” e incollò le labbra contro quelle del padre, mentre con la mano cominciava a sbottonagli i pantaloncini.
Anche io diedi libero sfogo alla mia gioia.

“Finalmente, non ce la facevo più!! Marco, vieni da mamma, leccami un pò… fammi godere!”

In un attimo tolsi la gonna e le mutandine, allungai il busto sul divano e allargai le cosce: Marco si inginocchiò davanti a me, mi allargò le labbra della fica e cominciò a succhiare tutto il miele che ne sgorgava… il rumore del suo risucchio mi mandava ai pazzi.

“Si, tesoro di mamma, mangiamela! Si… così… succhiamela tutta!”

Guardavo mio figlio, il mio adorato figlio, mentre mi faceva godere: non riuscivo a staccare lo sguardo!
Che stupenda visione… io e lui uniti nel piacere!
Il suo viso tra le mie cosce spalancate, la mia fica spinta contro la sua bocca, mentre con entrambe le mani attiravo il suo viso contro il mio ventre e gli accarezzavo languidamente i capelli, la sua lingua che scorreva su e giù per tutto lo spacco, il suo sguardo fisso sul mio volto per scorgere le espressioni di godimento che mi procurava la sua lingua!

Una immagine di estrema libidine che mi infondeva nel corpo sensazioni indescrivibili: il suo sguardo attendeva un cenno di approvazione ed io non lo delusi.

“Tesoro mio, stai facendo impazzire la fica della tua mamma! Sto sbrodolando come una troia! Si, la tua troia! Dai, amore… dai… leccamela tutta… tutta!!!”

Intanto Vichi aveva tolto i pantaloncini al padre e aveva preso possesso del suo cazzo.

“Ohhh!!! Papà, che stupendo cazzo hai: sapessi quanti ditalini gli ho dedicato, mentre sognavo di averlo nel culo, nella fica, in bocca.”

Cominciò a leccarlo e succhiarlo con tutta la libidine che aveva in corpo: lo riempiva di saliva e poi se lo strofinava sul viso.

“Papà, mi piace tanto fare delle porcate e sono certo che le gradirai, perché anche tu sei un porco, proprio come me!”

Cominciò a sputare sul cazzo: quando lo aveva riempito di saliva la risucchiava tutta e poi riprendeva a sputarci sopra.
Marco alzò il viso dalle mie cosce.

“Brava sorellina, adesso sputo anche io sulla fica di mamma!”

Cominciò anche lui a sputare sulla mia fica e a risucchiare la saliva.
I rumori degli sputi sui nostri sessi e quello dei risucchi mi mandavano in estasi: mi avevano sempre eccitato questi rumori osceni.
Ma la troia di Vichi voleva scandalizzarmi ancora di più, se fosse stato possibile.

“Fratellino, avvicinati e apri bocca!”

Marco, ubbidiente, avvicinò il viso a quello della sorella con la bocca spalancata: Vichi gli sputò due o tre volte dentro fino a riempirgliela di saliva.

“Dai, fratellino, adesso sputala sulla fica di mamma!”

Marco non si fece pregare: mi sputò sulla fica tutta la saliva della sorella… avevo i brividi lungo la schiena!

“Sorellina, voglio ricambiare.”

Questa volta fu Marco a riempire di saliva la bocca di Vichi che, per par conditio, ricoprì il cazzo del padre con la saliva del fratello.
Mi rivolsi verso Giorgio.

“Amore, hai visto come sono bravi i nostri gemellini?”

“Hai ragione, Olga, non me lo aspettavo: Vichi ha una bocca meravigliosa, sembra non abbia mai fatto altro in vita sua, è proprio una pompinara nata! E Marco te la lecca bene?”

“E’ stupendo, sia lui che la sorella hanno una lingua fantastica: si vede che hanno molta esperienza.”

Me la stavo proprio godendo bene quella leccata di fica!
Distesa, a cosce larghe, completamente rilassata e libera da ogni pregiudizio e falsa moralità, con il viso di mio figlio sulla mia fregna!
All’improvviso mi venne voglia di altre perversioni.

“Ragazzi, perché non vi date il cambio?”

Marco alzò il viso dalle mie cosce e mi guardò con una espressione sbigottita.

“Come il cambio!”

“Si, Marco fammi vedere come succhi il cazzo di tuo padre: la nostra famiglia deve essere unita in tutto e per tutto… uno per tutti e tutti per uno! Se io e Vichi ci lecchiamo le fiche è giusto che tu e tuo padre vi spompiniate i cazzi Dai, prendiglielo in bocca e fammi vedere, ho sempre desiderato vederlo godere con un uomo!”

Marco e Vichi si guardarono e scoppiarono in una risata! Non capivo.

“Perché ridete?”

Marco mi dette un bacio sulla fica e poi mi fissò di nuovo sorridente.

“Vedi mamma, io e Vichi non te lo abbiamo detto perché non sapevamo come l’avresti presa: in poche parole… io sono bisex! Tante coppie di amici che frequentiamo sono bisessuali, per cui anche io ho imparato, con immenso piacere, a godere anche con gli uomini e devo ammettere che la cosa mi piace molto!”

Questa confessione aumentava ancora di più la mia libidine.

“Tesorodi mamma, sapessi come la cosa mi ecciti da morire, ma dimmi: lo hai preso anche nel culetto?”

"No, mamma, nel culo no, ancora no.” e nel dirlo accentuò la parola “ancora”.

“Hai sentito, Giorgio? Ancora non lo ha preso dietro.”

Giorgio mi guardò sorridente.

“E’ un invito?”

“Fai tu, ma ora voglio vedere Marco che ti spompina.”

“A questo punto, visto che abbiamo deciso di essere una famiglia unita, ritengo doveroso ricambiare il servizio, anche se non l’ho mai preso in bocca!”

Guardai mio marito sempre più illibidinita.

“Finalmente potrò godermi un bel 69 tra due uomini!Per quanto riguarda la tua inesperienza nei pompini puoi seguire due strade: imitare Marco e fare al suo cazzo ciò che fa al tuo, oppure fare al suo cazzo ciò che vorresti fosse fatto al tuo!”

Gorgio mi guardò e annuì.
Invitai Vichi a venirmi vicino.

“Vieni vicino a mamma, tesoro, godiamoci lo spettacolo!”

Vichi si sdraiò sul divano accanto a me e mi mise subito la mano sulla fica, cosa che ricambiai immediatamente.

“Anche a me piace vedere gli uomini che si spompinano reciprocamente. Quando ci incontriamo con le altre coppie ci scambiamo lo spettacolo. Prima gli uomini, scambiandosi carezze e masturbate, guardano noi ragazze cimentarci in fantastici e osceni 69 lesbici, poi siamo noi che ammiriamo i nostri partners scambiarsi stupendi pompini e quando siamo tutti cotti al punto giusto diamo vita a stupende orge bisessuali dove nulla è vietato.

Come ti ha già detto, Marco ancora non si è fatto inculare, anche se lui si è inculato tutti i suoi amici, ma ha promesso che quanto prima anche lui si farà rompere il culetto. Mamma, pensa che bello se fosse papà a fargli il servizietto!”

“Questi incontri che fate sono molto stimolanti: perché non invitate pure noi, o vi sentite in imbarazzo visto che siamo i vostri genitori e che molti amici ci conoscono?”

Sia Vichi che Marco risero.

“Mamma, gli amici con cui facciamo sesso hanno tutti una mentalità apertissima e la vostra partecipazione ai nostri incontri sarebbe accolta con grande gioia e ammirazione e certamente il nostro rapporto procurerebbe una amichevole invidia a molti dei nostri amici che da sempre desiderano, purtroppo invano, scoparsi il padre o la madre… e noi ci siamo riusciti!

Non immaginate neanche lontanamente quante ragazze desiderano farsi scopare dal loro padre e quanti ragazzi si scoperebbero le loro madri, come pure quanti genitori farebbero sesso con i loro figli!Ma la mancanza di coraggio a fare il primo passo e la grande ipocrisia che regna sovrana nella nostra società impedisce a ognuno di esaudire i propri desideri.”

Queste confessioni di Vichi non facevano altro che aumentare le mie secrezioni vaginali.
Intanto Giorgio e Marco si erano completamente denudati e si erano sdraiati sul tappeto nella posizione del 69, Giorgio sotto e Marco sopra.
Io e Vichi li incitammo.

"Forza, fateci vedere come vi succhiate, ma cercate di non venire, la sborra la dovete dare a noi!"

Cominciarono a spompinarsi con grande passione.

"Dio, che bel cazzo hai, papà, non riesco a prenderlo tutto in bocca per quanto è grosso! I nostri amici e le nostre amiche farebbero pazzie per farselo mettere dentro."

"Anche tu non scherzi, figliolo, sei veramente ben messo: ora capisco perchè mamma non ha saputo resistere!"

Io e Vichi li guardavamo al colmo della eccitazione.
Le nostre fiche erano letteralmente un lago di umori: non è certo uno spettacolo di tutti i giorni vedere padre e figlio spompinarsi reciprocamente.

Ognuna di noi aveva ficcato completamente due dita nella fica dell'altra e le girava a mulinello. La visione delle loro lingue, le loro labbra che leccavano e succhiavano le palle, l'asta, la cappella ci avevano messo il fuoco addosso.
Dopo qualche minuto non ce la feci più.

"Vichi, tesoro, che ne diresti di partecipare: tu pensa a papà, a Marco ci pensa la sua mamma!"

Continua.


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