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Tanto rimane tutto in famiglia - 1


di bird2012
05.02.2018    |    95.079    |    16 9.7
"Lui partiva la domenica sera e tornava il venerdi sera seguente: inutile ti dica che la mia micia era molto risentita e sopportava a malincuore che per tanti..."
Tanto rimane tutto in famiglia

Cap.1


Ero sposata da un anno con Giorgio, un uomo meraviglioso di cui ero profondamente innamorata.
Ero stata fortunata, in quanto era anche particolarmente benestante, considerato che suo padre, Paolo, era titolare di una importante impresa di costruzioni che operava lungo tutto il territorio nazionale e negli ultimi tempi aveva ceduto la conduzione dell’azienda a mio marito.

Dopo sposati siamo andati a vivere con i miei suoceri, Paolo e Gina.
Me lo propose mia suocera, che ormai mi considerava come una figlia, ed io accettai con entusiasmo!
Vivevano in una stupenda villa e poi mi trovavo veramente bene con loro: non erano invadenti e mi mettevano completamente a mio agio.
Considerata la situazione finanziaria non avevo bisogno di lavorare e passavo le giornate insieme a mia suocera a fare la bella vita!
Shopping, palestra, piscina, club e quant’altro!

Ma ogni medaglia, come si dice, ha il suo rovescio!
Mio marito, a causa del suo lavoro, mi lasciava spesso sola, per settimane intere, dovendo andare in giro per l’Italia a verificare i cantieri e, sinceramente, la cosa cominciava a pesarmi!

Era un periodo che stavo molto giù di morale e mia suocera, che ormai aveva imparato a conoscermi bene, si rese conto del mio cambiamento.
Un pomeriggio eravamo in salotto a parlare del più e del meno e lei ne approfittò per chiedermi cosa avessi.

"Giulia, tesoro, ti vedo strana! Tu sempre così solare, sorridente, ma è un periodo che ti vedo di umore strano, come avessi delle preoccupazioni: c'è qualche problema?"

La fissai con i miei occhi da gatta!

"Gina, posso confidarmi con te?"

"E me lo chiedi? Mi sembra che il nostro sia più un rapporto tra madre e figlia piuttosto che non tra suocera e nuora! Dai, tranquilla, dimmi tutto, vediamo se posso aiutarti!"

"Gina, devo confessarti che mi manca mio marito! Hai capito, cosa intendo, vero? Io sono una donna molto calda, fino ad ora ho cercato di arrangiarmi, ma con pochi risultati!”

Vidi nelle sue labbra un sorrisetto dai mille significati: ero certa avesse capito che mi mancava il cazzo!
Mi prese la mani tra le sue e cominciò ad accarezzarmele delicatamente: sentii un dolce brivido lungo la schiena.

“Che intendi per arrangiarti?” mi chiese mentre mi fissava con uno sguardo strano!

Sorrisi. Mia suocera voleva conoscere i particolari di quando giocavo con la mia passera! La cosa cominciava ad intrigarmi.
La mia indole di troia mi fece subito prospettare qualcosa di piacevole.

“Beh! In mancanza di altro mi affido ad un sano autoerotismo! Scusa la volgarità, ma la sera a letto mi sparo dei ditalini da urlo! Fino ad ora sono stati sufficienti a placare un pò i miei sensi in ebollizione, ma non mi bastano più! Quando sono assalita dalla voglia allargherei le gambe anche al primo venuto! Ovviamente è una battuta, in quanto amo moltissimo tuo figlio e non lo tradirei mai, ma è solo per farti capire la mia situazione!”

Seguitò a stringermi ed accarezzarmi le mani.

“Tesoro mio, ti capisco benissimo! Tra femminucce ce lo possiamo confidare: quando la passera comincia a piangere ci dovrebbe essere sempre qualcuno pronto ad asciugarle le lacrime!
Tanti anni fà ho vissuto la tua stessa situazione: mio marito spesso e volentieri era in giro per settimane intere per controllare l’andamento delle filiali della società, quello che ora sta facendo mio figlio da quando il padre gli ha dato le redini della società.

Lui partiva la domenica sera e tornava il venerdi sera seguente: inutile ti dica che la mia micia era molto risentita e sopportava a malincuore che per tanti giorni, e tante notti, dovesse rimanere a bocca asciutta.
Ma io fui fortunata e risolsi nel migliore dei modi questa continua mancanza di attenzione tra le mie cosce.
Nel nostro club, che ormai frequenti anche tu, c’era una mia carissima amica: quando mi confidai con lei delle mie voglie insoddisfatte fu molto franca, non fece tanti giri di parole.

“Se vuoi, quando non c’è tuo marito, potrei prendermi cura io della tua passera: ci sono molte signore, nel nostro club, che sono molto insoddisfatte delle prestazioni dei loro legittimi consorti e hanno trovato conforto tra le mie braccia!
Le porcelline sono entusiaste delle mie prestazioni, dicono io sia molto brava!
Puoi provare: se ritieni la cosa non sia di tuo gradimento, beh! Amiche come prima!”

Avevo una voglia da matti e decisi di provare e non mi sono mai pentita!
Tra le sue braccia, e le sue gambe, mi fece provare piaceri sconosciuti.
Insieme a lei godevo come una pazza, orgasmi in continuazione: godimenti diversi da quelli che provavo con mio marito, ma ugualmente entusiasmanti!
Fu un periodo meraviglioso!

Quando tornava mio marito dai suoi viaggi mi concedevo completamente a lui: il porco mi faceva fare indigestione del suo uccello.
Partito lui, entrava in gioco la mia amica e seguitava il mio piacere!
E’ stata un’esperienza sublime, ho imparato molto da lei, sarei certamente in grado di far godere una donna!
Ecco, ti ho confidato come risolsi il mio problema della solitudine: tra le braccia di una donna!”

Il suo racconto mi eccitò moltissimo, ma ritenni quasi doveroso farle una domanda.

“Non ti sentivi in colpa nei confronti di tuo marito?”

Sorrise.

“Tesoro, ancora non mi conosci a fondo! Non potrei mai fare sesso sentendomi in colpa, non sentirei alcun piacere! Per godere devo sentirmi libera con la mente!
Per cui non nascosi la mia relazione a Paolo, glielo dissi apertamente che la mia passera non poteva stare tanti giorni senza godere!
Lui capì perfettamente e non fece obiezioni: mi fece capire che anche per lui la lontananza era un problema, ma che c’era sempre qualche sua segretaria molto disponibile a soddisfare le esigenze del titolare!
Si istaurò un tacito accordo: io mi divertivo con la mia amica e lui, se lo desiderava, faceva altrettanto con le sue segretarie.
Come vedi spesso i problemi sessuali possono essere facilmente risolti: basta la reciproca sincerità, nessuna ipocrisia e tanto amore!”

Mi venne spontaneo chiederle se la vedesse ancora.

“No! La relazione durò alcuni anni, poi lei, per motivi familiari, è andata all’estero e non l’ho più sentita.
Comunque dopo un po’ anche la mia situazione familiare cambiò e non ebbi più bisogno di cercare fuori casa altri piaceri: ero ampiamente soddisfatta di ciò che avevo tra le mura domestiche!”

Ormai la mia curiosità non aveva fine.

“Non hai più pensato a lei ed al piacere che ti aveva dato?” le chiesi.

La sua risposta fu immediata.

“Certo che sì! Ti ho detto che non sono una ipocrita! Spesso ripenso al piacere che provavo nel sentire il suo viso tra le mie cosce e la sua lingua impertinente frugarmi tra le labbra della micia e mi sale l’eccitazione! Non ha senso mentire: devo ammettere che fare sesso con una donna è stata una esperienza esaltante… ho goduto come non mai!”

Rimasi qualche attimo in silenzio, poi non potei trattenermi nel chiederle.

"Mi stai consigliando di farmi un'amante? Una donna che mi soddisfi quando non c’è mio marito?"

Si avvicinò a me, con un braccio mi circondò le spalle e mi strinse a lei, mentre l’altra mano la posò sopra la mia coscia scoperta, vicino al ginocchio!
Mi fissò con uno sguardo che ben conoscevo: uno sguardo colmo di desiderio!

"Tesoro! Voglio solo dirti che se hai bisogno di una intima carezza, di una lingua che ti frughi tra le cosce per placare le tue voglie di donna io ci sono! Non credi che una deliziosa leccata da parte di tua suocera sia molto meglio di un ditalino? Ovviamente puoi contare sulla mia discrezione!"

Rimasi sconcertata: non mi sarei mai immaginata quella risposta!
Mia suocera si stava offrendo spudoratamente per soddisfare la mia fica!

"Dio mio, Gina! Veramente faresti sesso con me?"

"Certo, angelo mio! Non voglio più nascondere i miei desideri nei tuoi confronti! I tuoi occhi verdi mi hanno stregato dal primo momento mio figlio ti ha portato a casa per farci conoscere la sua futura moglie! Sarei veramente lusingata poter dare piacere alla moglie di mio figlio! Non hai mai notato il mio sguardo che ti accarezza il corpo ogni volta che ho la possibilità di vederti nuda?

Quando andiamo in palestra e alla fine ci facciamo la doccia insieme? O quando andiamo a fare shopping per acquistare la biancheria intima e ci spogliamo nude nel camerino per provarla? Tesoro mio, ogni volta ti salterei addosso: sei così dolce che ti mangerei tutta! Giulia, sei un amore! Sappi che sono sempre pronta a darti il piacere che desideri… dove vuoi… quando vuoi! Non credi che nel momento del bisogno ci si debba aiutare tra suocera e nuora? Tanto, come si dice, rimarrebbe tutto in famiglia: sarebbe un dolce ed eccitante segreto tra noi due!”

Le parole di mia suocera mi avevano messo il fuoco addosso!
Sentii andarmi il sangue in testa: mia suocera mi voleva!
La mia fica era un fiume in piena, non l’avevo mai sentita così bagnata!
Avevo letto in molte riviste per sole donne che ormai era molto alta la percentuale di femminucce che avevano provato esperienze saffiche e che le avevano trovate altamente soddisfacenti: ormai la bisessualità non era più un tabù e leccarsi le fiche era diventato un piacevole diversivo tra porcelline!

Prima di conoscere Giorgio non mi ero certo risparmiata nel fare sesso e mi ero comportata sempre da grande troia: non mi ero fatta certo scrupoli nel godermi ogni cazzo che ritenevo idoneo a soddisfare i miei buchetti!
Se alle mie doti di troia amante del cazzo avessi aggiunto anche l’esperienza saffica sarei diventata una splendida porca a tutto tondo!

L’eccitazione si era completamente impossessata delle mie azioni, non capivo più nulla: avvicinai il mio viso a quello di mia suocera, a pochi centimetri dal suo, e la fissai negli occhi… la sentii fremere.
Sussurrai una frase che mi avrebbe aperto un mondo sessuale tutto nuovo, inesplorato!

“Dio mio, Gina, mi fa impazzire l’idea tu voglia la mia fica! Eccola, prendila… è tua! Ti voglio adesso! Qui, subito, ma voglio sentire la tua bocca mentre me la accarezzi!” ed incollai le mie labbra contro le sue alla ricerca spasmodica della sua lingua, per un bacio lesbico che mi fece impazzire!

Mi sentii avvampare, ma sentii che anche lei era scossa da un fremito!
Le nostre lingue si incontrarono vogliose, desiderose una dell’altra, e diedero inizio ad un reciproco lingua in bocca da far accapponare la pelle!
Cominciammo a baciarci in maniera oscena, volgare, ci leccavamo il viso come due cagne fameliche, le nostre lingue si leccavano al di fuori della bocca, le ricoprivamo di saliva per poi succhiarle con gusto.
Eravamo in preda di una libidine senza limite!

La sua carezza sulla gamba si fece più spudorata: la sua mano cominciò a salire lentamente lungo la coscia.
Più la mano saliva più io allargavo le gambe, non riuscivo a trattenermi!
In un attimo pensai mi stessi comportando da gran depravata: mi stavo lasciando andare, stavo offrendo la mia fica a mia suocera, la madre di mio marito!
Ero combattuta, ma il mio tentennamento cessò immediatamente appena sentii la mano di Gina raggiungere il desiderato obiettivo!!
Spalancai completamente le cosce come una troia e spinsi il bacino contro la sua mano!

"Sì! Sì! Ti prego... ti prego!!! Divertiti con la mia fica!"

La porca afferrò la mia fica con tutta la mano aperta e me la strizzò come si strizza un limone: sentii uscire dalla vagina un fiume di umori che inzupparono in maniera indecente le mie mutandine!
Cominciai ad andare in escandescenza.

“Uhmmm!! Sììììì!!! Gina, quanto sei porcaaa!!! Strizzamela… falla godereee!!! Ti prego… a pelle! Fammi sentire la tua mano a pelle, sopra la fica! Amore, ti prego, fammi sentire come me la accarezzi!”

La porca mi scansò le mutandine e mi afferrò di nuovo la fica con tutto il palmo della mano e cominciò a strizzarla ritmicamente: un piacere mai provato prima!
La puttana stringeva la fica in maniera tale da far sfregare le labbra della fica contro il grillo: un modo di masturbarmi la fica tutto nuovo che mi stava facendo impazzire! Il grilletto non veniva stimolato dalle dita, come generalmente avviene, ma dalle labbra della fica!
Poi volle conoscermi meglio, un po’ più a fondo: mi infilò subito due dita dentro mentre emetteva un lungo gemito di piacere.

“Cazzo santo, angelo mio, sei fradicia! Sei eccitata… io ti sto eccitando! Dio mio, che fica bollente hai: tutta da masturbare, succhiare e leccare! Ti voglio, tesoro mio… ti voglio!” e cominciò a muovermi le dita dentro la vagina eccitandomi come non mai!

Anche io avevo una gran voglia di sentire le sua fica e le infilai la mano sotto la gonna e la insinuai tra le sue cosce: la porca allargò subito le gambe e spinse il bacino verso la mia mano.
Sentii la sua carne che colava come una fontana: rimasi sorpresa, la puttana era senza intimo!
Le morsi dolcemente un labbro!

“Non immaginavo fossi così porca! Adesso comincio a conoscerti meglio: non indossi le mutandine, come fanno le troie per essere sempre pronte a farsi chiavare!”

Prese ad ondeggiare il bacino per strofinarmi la fica fradicia contro la mano!

“Giulia, non ti eccita sapere che ho la fica sempre pronta per godere insieme a te? Mi piace comportarmi da troia, mi eccita da morire! Voglio che anche tu quando stai a casa non indossi più le mutandine: sarà più eccitante! Uhmmm! Due troie, suocera e nuora, sotto lo stesso tetto!! Dai, gioca con la mia fica, senti quanto è larga: puoi infilarci dentro quante dita vuoi! Lo sai che c’è stato un felice periodo della mia vita che in questa fica ci entravano due cazzi? Due cazzi in fica ti scopano da mandarti in paradiso! Le mie pareti vaginali sono rimaste meravigliosamente dilatate e sarebbero ancora in grado di far godere due verghe!”

Dato per scontato, almeno credo, che un uccello fosse del marito, il secondo di chi poteva essere? Una domanda a cui mi sarebbe piaciuto conoscere la risposta!
Volli esaudire il suo desiderio: ricambiai le sue attenzioni infilandole anche io due belle dita nella fica!
La sua risposta non si fece attendere e cominciò ad usare un linguaggio scurrile e triviale: capii subito quanto la eccitasse il turpiloquio

“Giulia, tesoro mio, brava! Dai, fottimi con le dita! Tesoro mio, sapessi quanto mi piace sentirmi le dita che mi rovistano dentro la fregna! Mi fanno sborrare come se pisciassi!!!”

Anche le sue dita mi stavano facendo impazzire.
Cominciai ad urlare il mio piacere!

“Dai, Gina… fammi godere! La mia fica ha bisogno di sborrare! Ti prego, falla sbrodolare! Gina, fammi sborrare… fammi sentire come sei brava con le mani, con la bocca, con la lingua a far sborrare una donna! Anche io voglio leccarti: voglio sapere che sapore ha la fregna di mia suocera!”

Gina era una maschera di libidine e lussuria: era irriconoscibile!
Mi prese per la mano e mi fece alzare dal divano!

“Se vuoi godere andiamo sul mio letto, dove mi scopa mio marito! Dio santo, mi fa impazzire l’idea di avere una nuora porca come me!”

Mi condusse in camera sua e appena entrati la sua voce fu perentoria.

“Spogliati porca… ti voglio nuda!” e mentre me lo diceva si era tolta immediatamente gonna e camicetta!
L’avevo vista tante volte nuda, ma in quel momento la situazione era diversa! Si era spogliata per godere insieme a me, per lesbicare con sua nuora e la cosa mi eccitava come non mai!
Anche io rimasi nuda in un attimo, per offrirmi alle sue carezze!

Bastò uno sguardo e ci gettammo sul letto, una nelle braccia dell’altra.
Cominciammo a limonare come due maiale, mentre le nostre mani, come comandate da un unico segnale, raggiunsero le nostre fiche: allargammo le cosce e ognuna prese possesso della fica dell’altra!
Dio santo, che goduria!

Abbracciate strette, i nostri corpi nudi a stretto contatto, i capezzoli che si strusciavano libidinosamente uno contro l’altro, le bocche unite in un bacio lesbico e le nostre mani che deliziavano spudoratamente le nostre fiche!
Dopo un po’ ci staccammo e mi guardò con uno sguardo colmo di lussuria!
Mi afferrò le tette e le strinse con gusto insieme ai capezzoli, mentre mi sussurrava, con il respiro affannato per l’eccitazione.

"Benvenuta tra le mie braccia, tesoro mio! Sapessi da quanto tempo aspetto di poterti abbracciare! Giulia mia, che bel seno hai: caldo, sodo, proprio fatto per essere accarezzato e succhiato! Non avrei mai immaginato potessi lesbicare con la moglie di mio figlio: è una meravigliosa sorpresa!
Se non ci sarà il cazzo di mio figlio ci sarò io a dare piacere a questa deliziosa fica: non credi che una relazione tra suocera e nuora sarebbe un piacevole diversivo alle solite scopate?”

Intanto le nostre dita impertinenti seguitavano a passeggiare beatamente tra le labbra gonfie di desiderio delle nostre fiche!
Con le cosce spalancate e le fiche ampiamente dilatate dalla forte eccitazione, ci stavamo sgrillettando furiosamente come due zoccole!

“Ginaaa… cazzo! Se seguiti così mi fai sborrare! Mamma mia: sei proprio brava a giocare con la fica!” le sussurrai, e dai fremiti del suo corpo capii che anche lei gradiva molto il ditalino con cui stavo sollazzando la sua passera!

“Giulia, angelo mio, guarda che possiamo fare molto di meglio che non masturbarci soltanto! Dai, vienimi sopra!”

Si sdraiò sul letto, allargò le cosce e con entrambe le mani si allargò le labbra della fica: una immagine di una eccitazione unica!
Ai miei occhi si presentò l'eccitante visione della sua fica oscenamente aperta, completamente rasata e rossa come il fuoco che albergava dentro di lei!

Le grandi labbra, gonfie dall'eccitazione, si erano aperte mostrando la vogliosa vagina da cui colavano rigagnoli di umori a dimostrazione del suo stato di eccitazione!
Come se non bastasse il grilletto completamente eretto che spuntava dalla fica confermava le voglie di porcate della mia dolce suocera.
Ero affascinata da quell'eccitante spettacolo e Gina se ne accorse.

"Ti piace la mia fica, vero? Lo vedo dai tuoi occhi e allora dai... vienimi sopra nell’eccitante posizione del 69, fammi sentire le tue labbra e gustati la mia fica! Io intanto penserò alla tua! Vieni porcellina, ricambia il servizio a Gina tua!"

Presi subito posizione sopra di lei!
Mi misi a pecora, a cavallo del suo viso, con le gambe bene aperte e il culo in fuori e le misi la fica sopra la bocca!
Era proprio una meravigliosa posizione: potevo gustarmi sia la bocca che la fica di mia suocera!
Non avevo mai leccato una fica in vita mia, ma non era mai troppo tardi per iniziare!

Appena sentii le labbra di Gina tempestare di baci la mia passera tuffai il viso tra le sue cosce e incollai le labbra della mia bocca sopra le labbra della sua fica e ricambiai i suoi libidinosi baci: Gina mi mise le mani sopra la testa e cominciò ad accarezzarla lascivamente.
Poi cominciò a darmi le istruzioni per l'uso: capii subito quanto la eccitasse dirigere le operazioni.

"Senti che buon odore ha la mia fica, annusala come farebbe una cagnetta, mettici il naso in mezzo e aspira forte: l'odore della fica è un forte afrodisiaco, eccita da morire! Dai, annusala... porcellina mia!"

Ubbidii come una brava bambina: passai il naso più volte lungo la fessura mentre aspiravo con il naso l'eccitante odore della fica eccitata di Gina... era veramente piacevole!
Cominciammo a leccarci le fiche come impazzite!
Ognuna con il viso tra le cosce dell'altra, con le gambe oscenamente spalancate per facilitare al massimo il lavoro delle bocche sopra le fiche!
Ci dimenavamo come due assatanate: sculettavamo oscenamente per strofinarci le fiche sopra le nostre bocche assetate del brodino che colava copioso!

La puttana mentre mi succhiava il grillo mi infilò due dita nella fica e cominciò a chiavarmi: non ce la feci a trattenermi!
Cominciai ad urlare il mio orgasmo.

“Puttanaaa!!! Daiii… leccami e chiavamiii… leccami e chiavamiiii!!! Daiii!!! Dai cazzo… che sto venendooo!!!

Il mio orgasmo non ebbe fine: dalla mia fica uscì una marea di umori che invasero la bocca della mia amante, la quale cominciò a risucchiare tutto.
Tra un risucchio e l’altro Gina ebbe la forza di dirmi.

“Giulia, angelo mio, scendi più giù con la bocca! Ti prego, leccami il buchetto del culo! Dai, che mi fa impazzire!!! Sììì… brava porcaaa!! Cosììììììììì!!”

L’accontentai immediatamente: raggiunsi il buchetto del culo e iniziai a leccarlo con tanta bramosia e passione!
Per darle più piacere le spinsi la lingua dentro la rosellina e iniziai un libidinoso dentro e fuori!
I sospiri di piacere di Gina non facevano altro che aumentare la mia voglia di farla godere.
Mentre le spingevo la lingua con forza dentro lo sfintere, le sfregavo il clito imprigionato tra il pollice e l’indice!
Questa volta fu lei a urlare il suo piacere!

“Sìììììì… leccami il culo che mi fai sborrareee!!! Amore mio che meraviglia!!! Daiii… inculami con la lingua! Dai, dentrooo… spingi… spingiiiiiii…. Sììììììììììì!!! Cazzo quanto godoooo!!!”

Fu il mio turno a ingoiare con gusto tutto il viscido miele che sgorgava dalla sua fica!
Dopo aver goduto ci sdraiammo, abbracciate, a scambiarci dolci coccole come due amanti che debbono riprendersi dopo il piacere provato!

“Giulia, sei meravigliosa! Mentre te ne stavi venendo ho visto la tua fica aprirsi come un fiore e colare nella mia bocca tutto il tuo piacere… e ti ho sentita mia! Stavi sborrando sopra la mia bocca e la cosa mia ha mandato in estasi! Stavo facendo godere la moglie di mio figlio: mamma mia che goduria!” mi sussurrava dolcemente.

Dopo un po’ Gina riprese ad accarezzarmi vogliosa!
La sua bocca faceva la spola tra i miei capezzoli, che seguitava a succhiare con libidine, facendomi fremere ad ogni risucchio, e le mie labbra, a cui prodigava, alternativamente, dolci baci e oscene leccate.

Le sue dita, intanto, proseguivano la loro opera meravigliosa spaziando dalle mie chiappe, dove massaggiavano, stuzzicavano e penetravano il buchetto del culo, alla mia fica, dove si dilettavano ad entrarmi nella vagina e fotterla in profondità, per poi passare a tormentarmi il grilletto, procurandomi un piacere indescrivibile!
La porca ci sapeva fare, mi stava facendo nuovamente eccitare, mi stava preparando per un’altra entusiasmante sborrata!
Sentii le sue dita entrarmi nella fica e cominciare a fottermi in maniera magistrale.

“Brava, Gina, brava! Dai, fottimi… non ti fermare! Spingile bene in fondo queste dita! Dai, porca, mettimele tutte e quattro dentro: voglio sentirmi la fica piena, come fosse un cazzo che mi sta fottendo! Oohhhh!!! Sììì… come se avessi un cazzo nella fregna!!! Dio santo, ho la fregna affamata di cazzo! Ginaaa, voglio un cazzo che mi chiaviiii… che mi sfondi la ficaaa!!!”

La porca, mentre seguitava a chiavarmi senza interruzione, avvicinò il volto al mio, mi riempì di baci e mi disse parole che mi sconvolsero.

“Giulia, tesoro mio, tu non puoi seguitare così: la tua fica ha uno smodato bisogno di cazzo! Pensare che mio marito ha un debole per te: chissà che darebbe per prendere qualche volta il posto di suo figlio dentro di te! Vedessi che cazzo grosso ha Paolo, grosso come quello di Giorgio e te la riempirebbe proprio bene questa fica, proprio come fà mio figlio! Posso garantire io sulle sue prestazioni: mio marito è un gran porco e sono certa apprezzeresti molto il suo uccello! Ti farebbe sborrare come una maiala, proprio di ciò di cui hai bisogno!”

Ero fuori di me!

“Gina, Dio mio, mi stai chiedendo di farmi scopare da tuo marito? Vorresti dirmi che quando non c’è tuo figlio la mia fica potrebbe trovare il giusto conforto con il cazzo di mio suocero?”

“Giulia, cosa ci sarebbe di male? In fin dei conti se fai sesso con me puoi farlo anche con tuo suocero, cosa cambierebbe? Tanto rimarrebbe tutto in famiglia: lesbichi con me e ti fai chiavare da lui!!
Tesoro, io di te non sono gelosa: ormai tu fai parte della famiglia e tra i componenti della famiglia non ci devono essere gelosie! Se Paolo desiderasse un’altra donna allora sì che sarei gelosa, ma di te mai! Anzi, sarebbe eccitante sapere che possiamo godere entrambi del tuo magnifico corpo! Quando non c’è mio figlio potresti anche dormire nel nostro letto, in mezzo a noi: ci penseremmo io e mio marito a prenderci cura di te… per farti godere come meriti!
Quindi... se vuoi!!! Noi ci siamo!!!”

Rimanemmo per un po’ in silenzio, poi Gina riprese a parlare.

“Amore mio, so bene cosa stai provando: non puoi fare a meno del cazzo di mio figlio e solo io posso capirti!
Quando lo senti che ti entra dentro e ti riempie completamente la vagina senti mancarti il respiro e vai in estasi!
Poi comincia a martellarti la fica, prima piano, poi forte, mentre ti strizza i capezzoli per aumentare il tuo godimento!
Poi, quando meno te lo aspetti, lo sfila dalla fica e te lo sbatte in culo!
Te lo infila con un colpo secco da mandarti ai pazzi e incomincia ad incularti con la stessa tecnica di quando ti era nella fica: prima piano… poi forte… poi piano…. poi forte… e ti fa godere come una zoccola!

Poi inizia quella meravigliosa spola davanti e dietro!
Prima inizia a fotterti la fica, poi lo sfila e te lo mette al culo e dopo un po’ te lo rimette in fica, in una alternanza di meravigliosi affondi nel ventre e nell’intestino!
Ti rimane dentro per un tempo interminabile, finché non ti fa sborrare innumerevoli volte e quando ti sente distrutta si toglie velocemente e porta il suo uccello verso le tue labbra: gli piace sborrarti in bocca, vederti con la bocca aperta colma della sua sborra e di come la ingoi lentamente!
Tu conosci bene i suoi gusti, come dovrebbe sapere ogni donna del suo uomo, e lo aspetti a bocca aperta per gustarti la sua interminabile sborrata!
Angelo mio, capisco quanto ti manchi tutto questo, per cui sappi che tuo suocero è bravo e porco come tuo marito… e non ci rimetteresti con lo scambio!”

Rimasi allibita per come aveva descritto così bene come mi scopava mio marito!
Cominciarono ad accendersi un po’ di lucette nella mia mente: cominciai a mettere insieme un po’ di particolari a cui inizialmente non avevo dato importanza, ma che ora mi davano da pensare!

Fino ad allora ero stata passiva a godermi le sue carezze, ma ora toccava a me prendermi cura di lei!
Girai il mio corpo e le andai sopra: sentire il suo corpo nudo sotto il mio mi eccitava molto.
Cominciai a baciarla, a morderle le labbra, a strizzarle i capezzoli: la sentivo ansimare come una porca… era il momento adatto!

“Sembra quasi tu conosca molto bene come scopa tuo figlio!” le sussurrai.
“Non credere mi siano passati inosservati i vostri sguardi, sguardi che ben conosco, sguardi di due persone che si desiderano!
In mio marito, lo sguardo di chi vuole farti capire che desidera farti il culo e nei tuoi occhi lo sguardo della porca avida di cazzo, pronta a togliersi le mutandine per farselo infilare nella fica!

Sguardi a cui, però, non avevo mai dato peso! Ma ora le tue frasi: “Mio marito ha il cazzo grosso come quello di mio figlio!” oppure: “Mio marito ti scoperebbe bene come tuo marito” e questa dettagliata descrizione di come mi scopa Giorgio!
Mi hai detto di non essere ipocrita ed allora dimmi: c’è qualcosa tra te e tuo figlio? Lo accogli amorevolmente dentro di te?”

Mi strinse forte e nascose il suo volto tra la mia spalla e il mio viso: stavamo guancia a guancia, con le sue labbra a contatto del mio orecchio.
Capii non avesse il coraggio di guardarmi.

“Sì! Vedo che lo hai capito, ma ormai è tutto finito: è una cosa che appartiene al passato!” mi sussurrò, quasi timidamente.

Non mi sfuggì un velo di commozione nelle sue parole, mentre a me la cosa stava intrigando enormemente: mio marito che si era scopato sua madre!
Wow! Incesto in famiglia: che cosa eccitante! Ma volevo sapere di più.

“Sarà pure finito come dici tu, ma da come vi guardate sembra vi vogliate saltare addosso da un momento all’altro! Per quale motivo avete deciso di interrompere il vostro rapporto?” le chiesi.

“Abbiamo deciso di smettere quando ci ha parlato di te, che eravate molto innamorati e che volevate sposarvi! Specialmente dopo averti conosciuta, così bella, così dolce, così profondamente innamorata di mio figlio, non meritavi di essere tradita: io e mio marito ti abbiamo accolto come una figlia e ci saremmo comportati da esseri spregevoli se io e mio figlio avessimo seguitato la nostra relazione alle tue spalle, non ce lo saremmo perdonati.
Devi credermi: dal giorno che Giorgio ti ha portato dentro questa casa per farti conoscere i suoi genitori il nostro rapporto è terminato!”

La strinsi forte a me: il pensiero avesse rinunciato al piacere di concedersi a suo figlio per non tradire la mia fiducia mi riempì di gioia.

“Gina, ti voglio bene: sono certa non sarà stato facile prendere quella decisione e di ciò te ne sarò sempre riconoscente! Se la cosa può consolarti sappi che mi eccita da morire sapere che ti sei fatta scopare da tuo figlio! Ma dimmi, ormai puoi confidarti con me senza alcun timore: come è iniziato in vostro rapporto? Hai preso tu l’iniziativa o è stato lui?”

Gina si accoccolò sopra il mio seno e iniziò a raccontare.

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