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La Signora Nicoletta - cap. 4


di MissSerena
10.09.2022    |    10.906    |    5 9.5
"Spero solo un giorno tu possa perdonarmi tuo marito Pietro” Mandai subito un vocale ad Ambra per comunicarle la bella notizia, sapendo che era ancora..."
Capitolo 4

Ben sapendo i miei appuntamenti fissi, Ambra fece finta d’incontrarmi per caso al tennis club, per farmi una delle sue solite proposte oscene.
“Domani è il compleanno di Theo, uno dei miei stalloni preferiti, e sai quanto sono esigente in queste cose. Ecco avevo pensato di fargli un regalo diverso dal solito, e per questo avrei bisogno del tuo aiuto.”
“Va bene Ambra dimmi cos’hai in testa senza farci un poema sopra.” le risposi con una certa malcelata curiosità.
Lei mi spiego la sua idea, che ovviamente era ad altissimo contenuto erotico, ma quel che mi convinse di più fu il poter rifare sesso con lei, che in fondo era stata la donna che m’aveva fatto metter le corna a mio marito per la prima volta. Anche se mi era ben chiaro che preferissi di gran lunga farmi scopare da Ian, o qualche suo amico che lui m’aveva fatto conoscere, Ambra aveva un fascino tutto suo, che la rendeva una partner non comune, oltre ad avere una fantasia senza limiti.

Il giorno seguente mi recai in un appartamento in centro, che Ambra e un paio di sue amiche, avevano affittato per farne la loro alcova privata. Per l’occasione avevo messo sotto il vestito un’intrigante completino viola, composto da un tanga davvero minuscolo e un reggiseno col ferretto che arrivava a coprire giusto i capezzoli.
Non feci quasi in tempo a suonare il campanello che Ambra venne ad aprire, per condurmi in una camera che sembrava esser stata arredata solo per il sesso. Oltre ad un letto di dimensioni extra-large, c’erano solo un grande divano e un comò, che poi scoprii essere il ‘magazzino’ dei suoi toys, mentre su quasi tutti i muri c’erano dei lunghi specchi messi uno vicino all’altro.
“Wow ma qui ci vieni solo a scopare o anche a fare meditazione ?” le domandai ridacchiando.
“Dipende sai a me piace rilassarmi con un bel cazzo dentro la fica.” mi rispose facendo ridere di gusto entrambe “Però adesso togliamoci i vestiti così siamo pronte per quando arriva Theo.”
Dopo aver sfilato gli abiti riprendemmo a ridere, visto che tutte e due avevamo in pratica la stessa linea di lingerie, coll’unica differenza che lei aveva scelto un body che forse la copriva ancor meno dei miei due pezzi.
Ambre prese quindi due plug del tutto simili, sul cui manico c’erano due vetri colorati, dando a me quello col rosso e tenendo per lei quello col blu, per poi porgermi il gel lubrificante.
“Inutile che ti dica d’abbondare, perché Theo sa essere un vero animale, e del resto non m’aspetto altro.”
“Se poi ci metti che gli stiamo sbattendo il culo in faccia….”
Non appena i plug entrarono nei nostri buchetti, Ambra ricevette una telefonata da Theo, al quale disse il numero dell’appartamento, e che avrebbe trovato la porta aperta.
Quello che non gli spiegò è che c’avrebbe trovate carponi sul divano, una vicina all’altra che ci baciavamo languidamente quasi incuranti del suo arrivo.
“Ambra ma sei proprio una maleducata !” disse l’uomo dal fisico piuttosto palestrato e completamente calvo cercando di non ridere “Sono entrato e tu non mi presenti la tua amica !”
“Lei è Nicoletta e l’ho chiamata perché m’annoiavo ad aspettarti da sola.”
Theo si accomodò fra noi due con non-calanche, e subito Ambra ed io gli poggiammo una mano sulla patta, riprendendoci a baciare davanti alla sua faccia. Lui prima fece scivolare una mano fra le gambe d'entrambe, per poi mettersi fra di noi e ricevere i nostri baci.
“Siete una meglio dell’altra, tanto che non so da dove cominciare.”
“Inizia da qui.” gli rispose Ambra che s’alzo per mettersi dietro di me e abbassarmi il tanga sino a metà coscia.
Il pelato mi aprì le natiche con le mani e Ambra prese con la bocca il pomello del plug, che fece uscire molto lentamente, per poi mettere il cuneo nella bocca di Theo, dicendogli di giocarci come meglio credeva.
Theo dopo aver preso in mano il plug prese a sodomizzarmi molto delicatamente con quello, facendomi uscire un gemito sempre più forte ogni volta che lo tirava fuori. La mia amica non restò certo a guardare, ma fece passare una mano da sotto la pancia, sino a raggiungere la mia passera, dove due sue dita fece capolino.
“Che ne dici di lasciare il posto alla bionda.” mi disse l’uomo dandomi un bacio, ma soprattutto lasciandomi dentro il buchetto il plug.
Un po’ a malincuore lasciai il centro della scena ad Ambra, la quale ricevette il mio stesso trattamento, sia da parte di Theo che le spostò la parte inferiore del body quel tanto che bastava per scoprirle il buchetto, che da me. Con un certo stupore inizia ad apprezzare il dare piacere ad un’altra donna, soprattutto perché questa volta non era casuale, com’era successo la prima volta con lei e Ian, ma cercato e voluto. Infilare le dita nella sua passera mi diede ben più di un sottile piacere riflesso, tanto da ritrovarmi ancor più eccitata di prima.
Ambra però non voleva certamente limitarsi a quei giochetti seppur piacevoli, così scivolò di fianco a Theo per potergli sbottonare i pantaloni, e tirar fuori un pene che prese subito in bocca, invitandomi con un cenno della mano a fare lo stesso. Ci ritrovammo così entrambe carponi ai lati dell’uomo, tutte prese a leccargli la mazza e le palle, ma senza alcuno spirito di competizione, anzi in perfetta sintonia soprattutto quando mettevamo il suo bastone in mezzo alle nostre bocche.
“Inizia a scopartelo tu.” mi sussurrò Ambra in un orecchio “Tanto questo basta per tutte e due.”
“Con vero piacere.” le risposi mettendomi sopra Theo che rimase immobile in attesa che m’impalassi sopra di lui.
Nonostante non avessi messo il gel sulla passera, il pene dell’uomo m’entro dentro quasi tutto insieme, e senza che io provassi alcun dolore. La presenza del plug nel retto non fece altro che amplificare il mio piacere, che aumentò vertiginosamente quando Ambra iniziò a faro roteare dentro di me, anche se in modo appena percettibile, dopo aver poggiato le dita sulla parte esterna.
Come mi succedeva sempre da quando avevo iniziato ad avere rapporti con uomini molto dotati, non riuscii a mantenere un minimo di pudore, gemendo e mugolando sempre più forte, sino ad arrivare quasi ad urlare. Quella che invece era cambiata era la mia ‘resistenza’ prima d’arrivare all’orgasmo, ma non volendo e potendo monopolizzare la scena, lasciai il mio posto ad Ambra, che lo prese dopo essersi tolta in tutta fretta il body.
Ripetendo quello che oramai era diventato un copione, presi anch’io a giocare col suo plug, mentre lei si godeva la mazza di Theo, che sembrava quasi indifferente a tutto ciò che lo circondava, noi due comprese. In realtà era chiaro che godesse almeno quanto noi, ma la sua faccia era sempre la stessa, e solo il respiro non più regolare tradiva quello che stava provando.
Quello che accade di lì a poco fu però qualcosa di per me completamente nuovo, e per certi versi fin troppo sconvolgente.
Ambra infatti mi fece mettere carponi sul letto, e dopo aver giocato col plug fingendo di tirarlo fuori, disse all’uomo quanto mi piacesse prenderlo dietro, nonostante non fosse vero. Theo però credendole si piazzò dietro di per sodomizzarmi completamente con pochi e violenti affondi, che mi fecero sì male, ma allo stesso tempo mi mandarono in estasi. Non paga di quel che aveva fatto, Ambra si mise davanti a me con le gambe per aperte, per poi prendermi la faccia e sbatterla letteralmente contro la sua passera.
“Leccami la fica mentre lui t’incula così godiamo tutti quanti.” mi disse trattandomi peggio d’una troia.
“Sì mi piace vederti godere mentre mi fotto un’altra.” le rispose Theo facendomi capire che quello non era il loro primo rapporto a tre.
Non so dire il perché, ma invece d’incazzarmi fui ben lieta di dare anche a lei del piacere, così cercai di leccarle la passera al meglio delle mie capacità, mentre Theo mi martellava da dietro senza un attimo di sosta.
Pensai per un attimo cosa avrebbe detto mio marito, che mi considerava una mezza suora, vedendomi con la testa fra le gambe di un’altra donna, mentre un uomo m’inculava come lui non aveva forse neanche mai pensati di poter fare, ma soprattutto con me che godevo senza alcun ritegno.
Mi consideravo una cagna in calore tanto godevo in quella situazione, ma allo stesso sapevo che in fondo quella era la mia vera anima, e che solo un matrimonio che durava da troppo, m’aveva chiuso nel ruolo di signora rispettata e rispettabile.
Quando mi sfiorai la passera con una mano ebbi un violento orgasmo, che mi lasciò quasi inerme e senza più alcuna energia.
“Prendi il mio posto.” mi disse Ambra mettendosi al mio fianco “Scommetto che hai un paradiso da leccare fra le gambe, e poi voglio anch’io la mio dose di cazzo.”
Con un po’ di fatica feci quanto mia aveva chiesto la mia compagna d’avventure, scoprendo che non solo era una vera maestra nel leccare la passera, ma che vederla sodomizzare da Theo faceva godere anche un po’ anche me.
Il loro rapporto fu più lungo del mio, ma del resto Ambra era ben più esperta di me, ma questo mi diede modo di scoprire una nuova via del piacere, fatta più di sensazioni mentali che fisiche, ma non per questo meno goderecce.
Vedere quella donna godere in modo osceno nonostante fosse presa in quel modo così violento, fece nascere in me una profonda invidia, e non solo perchè io al suo posto avrei solo urlato per il dolore. Ambra era invece li ad istigare Theo a scoparla con ancora più forza, col suo seno che ballonzolava ad ogni affondo dell’uomo, e nonostante ciò mi stava leccando la passera come non ero riuscita io a fare con lei.
“Cazzo voglio diventare peggio di te.” pensai riuscendo però a tenere quel progetto nel mio cervello “E non m’importa se dovrò divorziare da quell’incapace di mio marito, ma d’ora in poi voglio solo godere come non ho mai fatto in vita mia, e fanculo quello che dirà la gente.”
Alla fine Theo ci fece mettere con le bocche vicine, in modo da poter dare a tutte e due un po’ del suo orgasmo, con Ambra e me che ce lo scambiammo poi l’un l’altra a colpi di lingua.
Mi resi conto che s’era fatto tardi, così con dispiacere lasciai i due ben sapendo che avrebbero continuato a scopare in mia assenza, ma dovevo tornare a casa per non far insospettire mio marito che forse era già tornato dal lavoro.
Quando aprii la porta di casa c’era uno strano silenzio, al quale non feci però caso, poi entrando in cucina vidi un foglio bianco con vicino una rosa bianca.
Iniziai a leggere con curiosità per poi finire per terra tanto ridevo di gusto, infatti il testo era più e meno questo.
“Cara Nicoletta
non ho il coraggio di lasciarti guardandoti in faccia, quindi scappo via prendendomi tutte le mie colpe. Ho un’altra, ma forse tu questo già lo sai, ed infatti con me sei sempre più fredda e distaccata. Ho portato vie le mie cose mentre tu non c’eri, e tremo solo all’idea di rivederti dal giudice per il divorzio, ma mi rendo conto che non è giusto che continui a mentirti per giustificare il tempo che passo con lei.
Spero solo un giorno tu possa perdonarmi
tuo marito
Pietro”
Mandai subito un vocale ad Ambra per comunicarle la bella notizia, sapendo che era ancora impegnata con Theo, ma quando rispose mi fece piegare dal ridere.
“Benissimo, vorrà dire che da domani avrò ben DUE posti dove andare a scopare, perchè è chiaro che tu non fai altro godendoti il soldi del cornuto.”
Al che non mi rimase che scriverle qualcosa di altrettanto esplicito.
“Potremmo iniziare già da domani, ma solo se trovi due maschioni degni di questo battesimo.”
E Ambra li trovò e non solo quei due.


FINE

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(quelli volgari saranno subito cestinati)






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