Annunci69.it è una Community rivolta ad un pubblico adulto e maggiorenne.
Puoi accedere solo se hai più di 18 anni.

SONO MAGGIORENNE ESCI
Racconti Erotici > lesbo > Manuela e Lucia: un desiderio che brucia
lesbo

Manuela e Lucia: un desiderio che brucia


di Membro VIP di Annunci69.it Efabilandia
03.06.2025    |    524    |    0 9.2
"Le labbra di Manuela erano morbide, calde, e sapevano di tè e di qualcosa di più profondo, più intimo..."
Lucia era seduta sul divano, le gambe raccolte sotto una coperta di lana grigia, come se volesse proteggersi dal freddo di novembre e dal vuoto che le pesava dentro. L’appartamento era silenzioso, rotto solo dal ticchettio della pioggia contro i vetri. Era passato un mese dalla fine della sua relazione con Giulia, una rottura che non aveva avuto urla o piatti rotti, ma che l’aveva lasciata con un senso di smarrimento, come se una parte di lei fosse rimasta incastrata in un passato che non poteva più raggiungere. Si sentiva fragile, ma c’era anche una scintilla nuova, un desiderio che si accendeva piano, quasi a tradimento, ogni volta che pensava a Manuela.
Manuela era entrata nella sua vita come un soffio di vento caldo, inaspettato e disarmante. Si erano conosciute a una serata di poesia in una libreria del centro, un evento a cui Lucia era andata solo per sfuggire alla solitudine. Manuela, con i suoi capelli castani mossi e un sorriso che sembrava custodire un segreto, aveva letto una poesia che parlava di pelle e mare, e Lucia si era trovata a trattenere il fiato, gli occhi fissi su di lei. Dopo, avevano chiacchierato, un bicchiere di vino rosso in mano, e le loro parole si erano intrecciate con una facilità che aveva sorpreso Lucia. Da quel giorno, si erano viste spesso: un caffè al mattino, una passeggiata sotto gli alberi ingialliti del parco, messaggi che arrivavano a tarda notte, ognuno più intimo del precedente. Ogni incontro era un passo verso qualcosa che Lucia desiderava disperatamente, ma che temeva allo stesso tempo.
Quella sera, mentre Manuela era seduta accanto a lei, con una tazza di tè fumante tra le mani, Lucia sentiva il suo profumo – un misto di vaniglia e legno di sandalo – che le accendeva i sensi. Indossava una camicia di lino bianca, sbottonata quel tanto che bastava a rivelare la curva del collo, e un paio di jeans che aderivano alle cosce in un modo che faceva quasi male guardarla. Lucia si mordeva il labbro, combattuta. Desiderava Manuela con un’intensità che le toglieva il fiato, immaginava di sfiorare la sua pelle, di baciarla fino a perdersi, ma una voce dentro di lei sussurrava dubbi. E se non fossi abbastanza? E se questo desiderio mi ferisse di nuovo? La rottura con Giulia l’aveva lasciata insicura, con il timore che il piacere potesse trasformarsi in dolore. Ogni volta che Manuela le sfiorava la mano o le sorrideva in quel modo che le faceva tremare le ginocchia, Lucia si sentiva sul bordo di un precipizio, attratta dal salto ma terrorizzata dalla caduta.
“Stai bene?” chiese Manuela, la voce bassa, calda, come una carezza. Lucia alzò gli occhi, incontrando il suo sguardo, e sentì il cuore accelerare. “Non lo so,” ammise, la voce incrinata. “Voglio… qualcosa. Te, credo. Ma ho paura di non essere pronta, di non riuscire a… piacerti. O di farmi male di nuovo.” Le parole le uscirono come un flusso, nude, vulnerabili. Si pentì subito, temendo di aver detto troppo, ma Manuela non distolse lo sguardo. Si avvicinò, posando una mano sul suo ginocchio, un tocco che era insieme rassicurante e elettrico. “Lucia, non devi essere pronta. Non devi essere perfetta. Io ti vedo, e ciò che vedo mi fa venir voglia di starti vicino. Non c’è niente di sbagliato nel desiderare, nel provare.” Quelle parole sciolsero qualcosa dentro Lucia, un nodo che non sapeva di avere. Si sporse verso Manuela, spinta da un impulso che non poteva più ignorare, e le loro labbra si sfiorarono.
Il bacio fu timido all’inizio, un’esplorazione cauta, ma bastò a far esplodere il desiderio che Lucia aveva represso. Le labbra di Manuela erano morbide, calde, e sapevano di tè e di qualcosa di più profondo, più intimo. Il bacio si fece più intenso, un intreccio di lingue che parlava di fame, di bisogno. Le mani di Manuela trovarono il viso di Lucia, accarezzandolo con una dolcezza che contrastava con l’urgenza dei loro movimenti. Lucia rispose, infilando le dita tra i capelli di Manuela, tirandola più vicina, come se volesse cancellare ogni distanza tra loro. Si separarono solo per respirare, i volti a pochi centimetri, i respiri affannati che si mescolavano. “Sei sicura?” sussurrò Manuela, gli occhi pieni di desiderio ma anche di rispetto. Lucia annuì, la voce persa da qualche parte nel suo petto. “Ti voglio,” riuscì a dire, e quelle parole furono un sigillo.
Manuela sorrise, un sorriso che era dolce e selvaggio insieme, e tornò a baciarla, più lentamente, assaporando ogni istante. Le sue mani scesero lungo il collo di Lucia, sfiorando la pelle sensibile, poi si posarono sui suoi fianchi, tirandola più vicino. Lucia sentì il calore del corpo di Manuela attraverso la camicia, un calore che le fece dimenticare ogni incertezza. Si tolsero i vestiti con una fretta che era più desiderio che impazienza, lasciando cadere maglie e jeans sul pavimento, finché non rimasero nude, vulnerabili, bellissime. Lucia si perse nella vista del corpo di Manuela: i seni pieni, la vita sottile, la pelle che sembrava brillare sotto la luce fioca. Manuela la guardava con la stessa intensità, come se volesse memorizzare ogni dettaglio di lei. “Sei bellissima,” sussurrò, e quelle parole fecero arrossire Lucia, ma anche sentire desiderata, voluta.
Si sdraiarono sul divano, i loro corpi che si intrecciavano, pelle contro pelle, un contatto che era insieme conforto e fuoco. Le mani di Manuela esploravano Lucia con una delicatezza che era quasi reverenza, accarezzando i suoi seni, sfiorando i capezzoli che si indurivano sotto il suo tocco. Lucia gemette, un suono basso e profondo, e rispose con le sue mani, tracciando la curva della schiena di Manuela, scendendo fino ai fianchi, sentendo la sua pelle calda, viva. I loro baci non si fermavano, si spostavano dalle labbra al collo, alla clavicola, ogni tocco un’aggiunta a un fuoco che cresceva. Manuela scese più in basso, posando le labbra sul seno di Lucia, succhiando piano un capezzolo, poi l’altro, mentre le sue mani scivolavano tra le cosce di Lucia, trovando la sua fica già bagnata, pronta.
Lucia inarcò la schiena, il piacere che la attraversava come un’onda. “Manuela,” sussurrò, quasi una supplica, e Manuela rispose con un sorriso, muovendo le dita con una lentezza deliberata, esplorando ogni piega, ogni punto che faceva tremare Lucia. Non c’era fretta, solo una connessione profonda, un dialogo fatto di tocchi e sospiri. Lucia ricambiò, le sue mani che trovavano la fica di Manuela, calda, accogliente, e iniziò a toccarla con la stessa cura, sentendo i suoi gemiti, i suoi movimenti che rispondevano ai suoi. Ma Manuela aveva altro in mente. Si spostò, sdraiandosi accanto a Lucia, e la guidò con dolcezza, invitandola a esplorarla con la bocca. Lucia si chinò, il cuore che batteva forte, e posò le labbra sulla fica di Manuela, assaporandola per la prima volta. Il suo sapore era muschiato, dolce, un elisir che la fece gemere. La lingua di Lucia si mosse piano, esplorando ogni piega, trovando il clitoride e succhiandolo con una passione che cresceva ad ogni gemito di Manuela. Le sue mani stringevano i fianchi di Manuela, tenendola vicina, mentre la lingua si infilava più in profondità, bevendo ogni succo, ogni traccia del suo desiderio. Manuela tremava, i suoi gemiti che si trasformavano in sospiri rochi, il corpo che si inarcava sotto il tocco di Lucia.
Poi Manuela si girò, posizionandosi sopra Lucia in un sessantanove che era insieme intimo e selvaggio. Le sue labbra trovarono la fica di Lucia, e la sua lingua iniziò a esplorarla con la stessa devozione. Lucia sentì un’onda di piacere travolgerla, la lingua di Manuela che si infilava dentro di lei, succhiando ogni succo, ogni goccia del suo desiderio. Le loro lingue si muovevano in un ritmo sincronizzato, un dialogo di corpi che parlava di reciprocità, di abbandono. Lucia sentiva il sapore di Manuela sulla sua lingua, mentre Manuela beveva da lei, ogni movimento amplificato dai gemiti che si mescolavano, dai corpi che si premevano l’uno contro l’altro. Era un piacere intenso, caldo, un crescendo che sembrava non avere fine, le loro bocche che si davano e ricevevano con una passione che era quasi sacra.
Il piacere continuava a crescere, un’onda che si costruiva lentamente, alimentata da ogni tocco, ogni bacio. Manuela si spostò di nuovo, posizionandosi sopra Lucia, le loro fiche che si sfioravano, un contatto elettrico, travolgente. Si mossero insieme, i fianchi che si spingevano l’uno contro l’altro, il piacere che si amplificava ad ogni movimento. “Lucia,” gemette Manuela, la voce spezzata dal desiderio, e quel suono fu sufficiente a spingere Lucia al confine. Le loro labbra si trovarono di nuovo, un bacio profondo, disperato, mentre il piacere cresceva, inarrestabile. Lucia sentì l’orgasmo avvicinarsi, un’onda che non poteva più contenere. Venne per prima, un’esplosione che le fece urlare il nome di Manuela, il corpo che tremava, scosso da spasmi di piacere che sembravano non finire mai. Continuò a muoversi, prolungando il piacere, le sue mani che stringevano i fianchi di Manuela, guidandola, incoraggiandola. Manuela la seguì subito dopo, il suo orgasmo un gemito lungo, profondo, che si trasformava in un grido, il corpo che si contraeva, scosso da onde che Lucia sentiva contro di sé. Si tennero strette, continuando a sfiorarsi, a toccarsi, prolungando il piacere con movimenti lenti, delicati, che trasformavano l’intensità in una dolcezza infinita. Ogni tocco, ogni carezza, sembrava amplificare l’orgasmo, un’eco che si propagava nei loro corpi, unendo i loro respiri in un’armonia perfetta.
Rimasero così, sdraiate l’una accanto all’altra, i loro corpi ancora caldi, i respiri che si calmavano piano. Le mani di Lucia trovarono quelle di Manuela, intrecciandosi in un gesto che era più di un contatto, un sigillo d’amore. Le loro dita si mossero, sfiorando i capezzoli duri, ancora sensibili, un tocco leggero che accendeva scintille di piacere residuo. Lucia accarezzò il seno di Manuela, sentendo la sua pelle morbida, il battito del suo cuore sotto le dita, mentre Manuela rispondeva, le sue mani che danzavano sul corpo di Lucia, tracciando cerchi intorno ai suoi capezzoli, un gesto pieno di tenerezza e promessa. Si guardarono negli occhi, sorridendo, e in quello sguardo c’era tutto: il desiderio, la vulnerabilità, l’amore che stava nascendo. “Non so cosa succederà domani,” sussurrò Lucia, la voce incerta ma piena di speranza. Manuela le accarezzò il viso, un sorriso che illuminava il buio. “Non dobbiamo saperlo ora,” disse. “Ma questo, noi, è vero. E io sono qui, con te.” Si baciarono di nuovo, un bacio lento, dolce, che parlava di futuro, di possibilità, di un amore che poteva crescere, libero e autentico.

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Voto dei Lettori:
9.2
Ti è piaciuto??? SI NO

Commenti per Manuela e Lucia: un desiderio che brucia:

Altri Racconti Erotici in lesbo:




® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni