incesto
Cugina proibita


06.05.2025 |
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"La svolta è arrivata il terzo giorno..."
Cinque Terre. Un’estate da incesto e delirio.Avevo sempre saputo che Giulia era una bomba. Fin da piccoli, quando ci incrociavamo nei pranzi di Ferragosto, spiccava tra tutti con il suo modo di fare disinvolto, sfrontato, quasi esibizionista. Ma ora, a ventidue anni, era esplosa. Letteralmente. Un corpo scolpito, pelle dorata dal sole, fianchi larghi, gambe lunghe e uno sguardo che ti fregava l’anima.
Eravamo finiti insieme in vacanza alle Cinque Terre. Due famiglie, una casa in affitto, e tanta voglia di staccare. Ma quando l’ho vista quel primo giorno, in costume, col culo perfetto in vista e un sorriso da film porno, ho capito subito che sarebbe successo qualcosa.
Che fosse mia cugina, in quel momento, non contava più un cazzo.
La prima sera si è presentata a tavola con un vestitino trasparente, senza reggiseno. I capezzoli si vedevano nitidi, tesi, pronti a sfidarmi. Mi parlava guardandomi negli occhi, leccandosi piano le labbra, ridendo, sfiorandomi il braccio. Giocava, e sapeva perfettamente cosa stava facendo.
La svolta è arrivata il terzo giorno.
Eravamo rimasti soli a casa. Genitori in gita. Lei si è presentata in cucina, in bikini rosso, bagnata, profumata di mare e sole.
Mi ha guardato il pacco, poi mi ha sorriso.
«Ti sei messo in forma, cugino…»
«E tu, Giulia, non sei più una bambina.»
«Mai stata, con te.»
Poi si è avvicinata e ha sussurrato: «Se non mi baci adesso, ti salto addosso.»
L’ho baciata. Forte, profondo, carnale. E da lì è scoppiato l’inferno.
Le ho strappato il bikini, l’ho sollevata sul tavolo della cucina e le ho aperto le gambe. Era già bagnata, pronta, bollente. Le ho passato la lingua piano, poi sempre più dentro. Lei gemeva come una puttana in estasi.
«Continua… sì… lì… leccami tutta…»
Quando è venuta la prima volta, tremando, mi ha guardato negli occhi e ha detto:
«Ora scopami. Dentro. Subito.»
L’ho penetrata con tutta la forza che avevo. Le mani sui suoi fianchi, il cazzo che affondava a fondo dentro di lei. I suoi gemiti rimbombavano tra le piastrelle. Il culo che sbatteva contro il mio bacino.
«Più forte… sì… sei mio…»
«No, sei tu che sei mia, cugina.»
Siamo venuti insieme, urlando, sudati, distrutti. Ma non era finita.
Lei si è voltata, si è piegata sul tavolo e mi ha mostrato quel culo da sogno.
«Vuoi essere il primo anche qui? Mai dato a nessuno.»
Mi tremavano le mani.
«Lo voglio. Ora.»
Ho preso il mio cazzo ancora duro e gliel’ho spinto piano dentro quel buchino vergine. Lei ha gemuto, si è aggrappata al tavolo. Lentamente, centimetro dopo centimetro, ho affondato in lei. Era stretta, calda, pulsante. Un paradiso proibito.
L’ho scopata nel culo con ritmo crescente, sentendola tremare, goderci, godermi. Quando ho eiaculato dentro di lei, profondo, lei ha sorriso soddisfatta.
«Ora sì che sei mio per davvero.»
Ma il capolavoro doveva ancora arrivare.
Più tardi, nudi, distesi sul letto, lei si è inginocchiata sopra di me, si è abbassata piano e si è fatta entrare tutto il mio cazzo, godendo di nuovo fino all’ultima vena. Si muoveva come una dea del sesso.
«Voglio squirtare per te. Voglio bagnarti tutto il petto.»
«Fammi vedere… voglio che tu esploda.»
Le ho preso i seni, le ho succhiato i capezzoli, l’ho baciata mentre cavalcava impazzita, sempre più bagnata, più fradicia, finché all’improvviso il suo corpo ha tremato, ha urlato e ha squirtato su di me con uno spruzzo caldo, potente, bagnando tutto: petto, ventre, letto.
Un’onda di piacere.
Un urlo liberatorio.
Un orgasmo epocale.
Un incesto consumato, violento, dolce.
Giulia si è lasciata cadere su di me, stremata.
«Cugino… adesso non mi perdi più.»
«No. Sei mia. Sempre.»
E mentre fuori il sole tramontava sulle Cinque Terre, io e lei, sporchi e complici, sapevamo che quella vacanza aveva appena cambiato per sempre le nostre vite.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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