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Il Piacere della Scopata Intelligente


di Membro VIP di Annunci69.it Angel1965
27.06.2025    |    13    |    0 6.0
"Poi si leccò le labbra, si sdraiò accanto a me, appoggiando la testa sul mio petto..."
Con Nicole e Gis – L’Apoteosi del Desiderio



Prefazione

Tre corpi. Una sola mente. Nessuna regola.

Quando il sesso incontra l’amore, quando cazzo, fica e culo diventano strumenti di un linguaggio primordiale, allora non è più solo godimento: è culto. È verità. È apoteosi.



Parte I – Nicole, la mente e la bocca

Era una di quelle sere in cui il mare taceva, come in attesa. Nicole era distesa sul letto, nuda come un’opera d’arte, e sorrideva.

«Sai cosa mi fa godere davvero?» mi chiese.

«Dimmi.»

«Quando mi scopi con la testa prima ancora di togliermi le mutandine.»

Aveva ragione. Con lei non bastava il cazzo. Serviva la mente. Serviva capire ogni angolo della sua anima, ogni fremito della sua fica. La volevo tutta, ma volevo che io sapessi perché. E io lo sapevo.

Lentamente, la presi. Le baciai la pancia, leccai la sua fica già calda. La penetrai con parole e dita. Quando entrai con il mio cazzo, mi accolse come se lo stesse aspettando da sempre. Mi guardava, gemeva, parlava. Ogni orgasmo era una frase. Ogni colpo un’affermazione. Ogni sussulto: una verità erotica.

«Scopami… ma pensami. Fammi venire col cervello. E con il cuore.»



Parte II – L’Altro Ingresso

Dopo averle invaso la mente, la volevo tutta. Lei si voltò, offrendomi il culo.

«Aprimi anche lì. Fammi tua fino in fondo.»

Leccai, preparai, spinsi. Le entrai piano, poi fino al fondo. Nicole godeva anche col culo, e io pure. Le parlai nell’orecchio. Lei mi ringraziava con i gemiti, mi venne addosso toccandosi la fica, mentre io le riempivo l’altro ingresso.

Quando venimmo, fu violento, ma dolce. Totale. Lei tremava. Io pure.

«Con te… non è mai solo scopare. È esistere.»



Parte III – La Bocca di Nicole

Il sole non era ancora salito del tutto. L’aria nella stanza era tiepida, carica di odore di pelle e lenzuola stropicciate. Ero nudo, steso a pancia in su, ancora immerso tra sogno e realtà.

E poi… la sentii.

La lingua di Nicole. Calda. Decisa. Lentissima. Scivolava dalla base fino alla punta del mio cazzo, che si stava già indurendo solo per il suo respiro.

Non disse nulla.

Si era svegliata prima. Mi aveva guardato. Forse si era già toccata. E adesso era lì. Tra le mie gambe. La sua bocca sulla mia verità. Le labbra umide che si chiudevano intorno a me come se mi volessero succhiare anche l’anima.

Mi stiracchiai. Le mani le affondarono nei capelli. Lei non si fermò. Continuò a succhiarmi, lenta, profonda, affamata. Il cazzo completamente sparito tra le sue labbra, mentre ogni tanto mi guardava dal basso con quegli occhi da puttana innamorata.
Il rumore era divino. Schiocchi, succhi, saliva.

Lo teneva in bocca come se fosse la sua colazione. La sua droga.
Ogni tanto usciva solo per dirlo:
«Amo il tuo cazzo. Amo sentirti svegliare così. Amo godere col gusto tuo in gola.»

E tornava giù. Più forte. Più fondo. Me lo faceva scivolare in gola senza sforzo. Senza pietà. E io non riuscivo a resistere. Glielo spingevo dentro. Volevo finirle in bocca. Volevo farle sentire tutto.

La presi per i capelli, glielo ficcai a fondo. Lei non si oppose. Anzi. Sorrise con gli occhi mentre si prendeva tutto.
«Fammi sentire quanto mi vuoi.»
«Te lo do… tutto.»
E con un gemito strozzato, venni.

Un getto caldo, profondo, che le inondò la gola. Lei non si mosse. Non tossì. Non si tirò indietro. Ingoiò tutto. Poi si leccò le labbra, si sdraiò accanto a me, appoggiando la testa sul mio petto.

«Ora sì… buongiorno, amore.»



Parte IV – La Fica di Nicole

Era ancora distesa accanto a me, la testa sul mio petto, le labbra ancora lucide del mio sapore.

Poi, senza dire una parola, si sollevò.
Si mise in ginocchio, nuda, bellissima, e si girò lentamente.
Il suo culo tondo, la schiena arcuata… e poi, si piegò.

Lentamente. Lentissimamente.

Allargò le gambe. E con due dita, aprì la sua fica.
Bagnata. Lucida. Pulsante.
«Guarda quanto mi hai fatta eccitare… solo succhiandoti.»

Io la guardavo. Ipnotizzato.
Il suo buco si apriva come un invito sacro. Le piccole labbra tremavano sotto la pressione delle dita.
Il clitoride duro. Il suo profumo nell’aria.

«Vieni. Fammi tua. Voglio sentirti dentro, ora.»

Mi avvicinai a lei come se stessi entrando in una chiesa.
La punta del mio cazzo — ancora sensibile, ma già in ripresa — sfiorò le sue labbra aperte.
E lei… si inarcò.
«Spingilo… voglio che mi spacchi. Con amore.»

La penetrai lentamente.
La sua fica era calda come un fuoco, stretta e accogliente come la sua anima.
Lei gemeva, piano, piano… e poi sempre più forte.

Le afferrai i fianchi. La presi a fondo.
Ogni colpo un messaggio.
Ogni spinta un: sei mia.
Lei si voltò a guardarmi, il viso stravolto, gli occhi pieni.

«Sì… così… tutto dentro… sento il tuo amore nel mio ventre…»
«Sento la tua fica stringermi come se volesse non lasciarmi mai.»
«Non voglio lasciarti. Vienimi dentro. Ancora.»

E così feci.
Le affondai tutto, fino alla base. Le presi il clitoride con due dita, lo massaggiai mentre la scopavo.
Lei esplose. Un orgasmo totale, urlato, bagnato, tremante.
La sua fica si strinse attorno al mio cazzo come in una morsa divina.

E io venni di nuovo. Dentro di lei. Forte. Profondo.

Rimanemmo fermi, uniti, tremanti.
Lei con la testa piegata sul cuscino. Io sopra di lei, ancora dentro.

Poi si voltò, con il sorriso più vero del mondo.

«Questa fica sarà tua… finché mi farai godere anche l’anima.»



Parte V – Il Culo di Nicole

Non era ancora finita.

Nicole, con un sussurro di sfida e desiderio, si girò lentamente, offrendomi il suo altro ingresso, caldo, stretto, umido.

«Non ti ho ancora dato tutto,» disse, mordendosi il labbro.

Leccai con dolcezza quel piccolo buco che mi chiamava. Lei tremava sotto la mia bocca, con le mani strette ai miei capelli.

Poi, con calma, con amore e rispetto, iniziai a penetrare il suo culo.

Il suo respiro si fece più profondo, le gambe si serrarono attorno a me, e io sentii la sua fica stringersi in risposta, una danza di piacere che ci univa come nulla mai prima.

Spingevo piano, dentro e fuori, scandendo ogni colpo con un gemito, una carezza, una parola dolce.

«Sei dentro il mio cuore, anche qui,» sussurrò Nicole, mentre io la riempivo completamente.

Quando venimmo insieme, fu un’esplosione totale, un urlo muto di piacere, un giuramento fatto di cazzo, fica e culo.

Eravamo uno.



Finale

Stesi sul letto, i corpi uniti e pulsanti, Nicole si voltò verso di me con un sorriso birichino e sussurrò, col cuore in gola:

«Zio, sei unico.»
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