incesto
Unico


27.06.2025 |
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"Nicole mi guardò, gli occhi lucidi, le labbra socchiuse in un sorriso stanco e complice..."
PrefazioneCi sono attimi in cui il desiderio prende il sopravvento, dissolvendo ogni limite, ogni paura. Quando due corpi si cercano con voracità e si fondono in un’unica esplosione di piacere, senza pensare al domani.
Questa è la storia di un incontro così intenso da diventare eterno. Un vortice di passione tra me e Nicole, dove ogni tocco, ogni respiro, ogni gemito è stato un invito a lasciarsi andare.
Il Racconto
Stesi sul letto, i nostri corpi caldi e pulsanti si cercavano, si sfioravano con una fame irrefrenabile.
Nicole si voltò verso di me. I suoi occhi, profondi e carichi di desiderio, mi scrutarono. Poi, con un sorriso malizioso e la voce arrochita dal battito accelerato, sussurrò:
— Zio, sei unico.
Quel sussurro fu la scintilla. Le sue mani, decise e sicure, iniziarono a scorrere sulla mia pelle, tracciando sentieri infuocati. Ogni tocco accendeva le mie zone più sensibili.
La sua bocca si posò sul mio collo, mordicchiandolo con dolcezza e voglia. Le dita scivolarono giù, trovando il mio cazzo già duro e impaziente. E poi, con lentezza provocante, la sua bocca calda e bagnata prese il controllo, avvolgendomi in un piacere profondo, ipnotico.
Si posizionò sopra di me, con movimenti lenti e precisi. Il suo corpo morbido e sensuale aderiva al mio. Il suo culo si muoveva con grazia selvaggia, mentre la sua figa, stretta e bagnata, mi stringeva con una tensione perfetta.
I nostri respiri si fecero affannosi. I gemiti si mescolavano, confondendosi in un crescendo irrefrenabile. Le sue mani mi afferravano con fame, scavavano nella mia pelle, mentre lei cavalcava con sempre più foga, più fame, più fuoco.
— Non smettere... voglio tutto di te, sussurrò, quasi piangendo di piacere.
Le sue labbra si schiantarono di nuovo sulle mie. Un bacio profondo, affamato, umido. Mi perdevo in lei. In quel ritmo primordiale, dove ogni spinta sembrava squarciare il tempo.
Ogni sua curva era un richiamo. Ogni movimento una carezza rovente. La sua figa mi stringeva, succhiava, spremeva ogni goccia di piacere. Le sue dita tra i miei capelli mi tiravano verso di lei, inchiodandomi al suo respiro.
La stanza era diventata il nostro altare. Il letto il nostro mondo. E noi, due anime fuse in un rituale sacro e profano.
Epilogo
Il piacere ci travolse come un’onda impetuosa.
Cazzo, figa, bocca, culo: tutto si fuse in un’estasi selvaggia, rovente, senza più confini. Le urla erano gemiti strozzati. I nostri corpi, scossi da spasmi, si tendevano fino a spezzarsi.
Non c’era spazio per il domani. Solo quel presente. Quel fuoco.
Quando l’ultima ondata ci colpì, restammo abbracciati, nudi, sudati, tremanti.
Nicole mi guardò, gli occhi lucidi, le labbra socchiuse in un sorriso stanco e complice.
— Zio, sei unico.
E in quel momento capii che niente sarebbe mai stato più vero. Più intenso. Più nostro.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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