Prime Esperienze
“Fottimi Dove Vuoi – Ely a Riccione”


12.06.2025 |
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"Restammo fermi, ancora uniti, con il mare che ci toccava le gambe e il sole che scaldava i nostri corpi..."
PrefazioneDa settimane non pensavo ad altro. Il suo corpo. Quel modo in cui muoveva i fianchi mentre camminava. Il ricordo della sua voce — calda, un po’ roca — e quei messaggi sporchi che ci scambiavamo ogni notte.
Sapevo che ci saremmo visti a Riccione. E sapevo che l’avrei voluta, senza mezze misure.
Ma non immaginavo quanto Ely fosse disposta a darmi… tutto.
Me la sognavo con il mio cazzo in bocca, la figa bagnata che mi implorava di entrare.
E appena arrivato in spiaggia, bastò uno sguardo per capire: quella giornata non sarebbe finita senza che la scopassi in ogni modo possibile.
Non c’erano regole.
C’eravamo solo io, lei, il mare…
E una voglia che bruciava sotto pelle.
⸻
Capitolo 1 – Ely, voglio tutto
Era lì davanti a me, con quel culo da sogno che ondeggiava sotto il bikini rosa.
Camminava nell’acqua bassa, i capelli lunghi le scendevano sulla schiena, il corpo bagnato dal mare e dal sole.
Avevo il cazzo duro solo a guardarla. Non ce la facevo più.
Mi avvicinai da dietro, in silenzio. Le presi i fianchi e li strinsi con forza, affondando il viso nel suo collo bagnato.
Ely sospirò, piegandosi leggermente, come se stesse aspettando esattamente quel momento.
— Ti piace guardarmi il culo, vero, Angelo? — sussurrò, maliziosa.
— Non solo guardarlo… Voglio scoparti qui. Adesso.
Le abbassai lo slip.
La sua figa era bagnata, gonfia, calda. La toccai con due dita, lentamente, affondandole dentro.
Lei si piegò di più, aprendosi a me, offrendosi senza dire una parola.
Non resistevo. Tirai fuori il cazzo, già duro e pulsante, e glielo infilai dentro con un colpo secco.
Ely gemette subito. Si aggrappò al muretto e spinse quel culo contro di me.
— Cazzo… sì… così… fammi tua… scopami forte…
Affondavo nella sua figa con colpi sempre più violenti.
La prendevo da dietro con rabbia, con fame. Le mie mani si muovevano sui suoi fianchi, poi sui seni, afferrandoli, accarezzandoli.
Sentivo i suoi gemiti salire, il suo respiro spezzarsi.
Poi la tirai su, la girai, e le misi il cazzo in bocca.
Ely lo prese con una voracità che mi fece impazzire. Mi guardava negli occhi mentre lo succhiava, lenta e profonda, con la lingua che mi leccava tutto il glande.
La saliva le colava sul mento. Continuava a masturbarsi con una mano, mentre con l’altra mi stringeva forte le palle.
— Brava troia… succhiamelo bene… fammelo sparare in gola…
Mi trattenni a fatica. La feci rialzare, la piegai di nuovo e le spalancai quel culo perfetto.
Lo volevo. Lo meritavo.
Le sputai sopra, poi glielo infilai nell’ano con un colpo deciso.
Ely urlò. Un urlo di piacere puro. Si aprì per me, accettandomi tutta dentro.
La scopavo nel culo con forza, mentre la sua figa grondava.
Le accarezzai i capezzoli, la baciai sulla schiena, la tenevo stretta a me, dentro di lei.
— Angelo… sto venendo… ti sento ovunque… scopami così… vieni dentro…
E io venni. Dentro il suo culo, profondo.
Ely tremava e godeva sotto di me. Restammo fermi, ancora uniti, con il mare che ci toccava le gambe e il sole che scaldava i nostri corpi.
Le baciai la nuca, ancora dentro di lei.
— Non è finita, Ely. Domani ti voglio sulla sabbia, sotto le stelle.
E voglio sentire la tua figa di nuovo stringermi forte.
Lei si voltò e sorrise.
— E io voglio il tuo cazzo in ogni mio buco, Angelo. Sempre.
⸻
Epilogo – Ancora
Ely si stese accanto a me sulla sabbia, con il corpo ancora caldo e i segni del mio piacere sulla pelle.
Le accarezzai la coscia, poi la figa, ancora gonfia e sensibile.
Lei aprì le gambe, senza dire una parola.
Mi guardò e sussurrò solo:
— Ancora…
Glielo ridiedi.
Lento, profondo. Come una promessa.
I nostri corpi si cercavano senza stanchezza.
Il mio cazzo, duro di nuovo, dentro di lei.
Le nostre bocche incollate. Le dita intrecciate. Il tramonto davanti.
E un pensiero solo nella testa:
Non voglio smettere mai di scopare con Ely.
Non voglio più una vita senza la sua figa.
Senza quel culo. Senza la sua bocca sul mio cazzo.
Senza lei che geme il mio nome come fosse una preghiera.
E so che nemmeno lei lo vuole.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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