incesto
La Notte, la Verità
di 
Angel1965
02.07.2025 |
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Capitolo 3: Il Pompino Epocale
Angelo era disteso, esausto ma ancora duro..."
IntroduzioneIn una notte senza tempo, quando i ruoli si dissolvono e il desiderio prende il sopravvento, tre corpi si incontrano per riscrivere ogni regola.
Un uomo, due donne: zio, nipote, cognata — ma anche molto di più.
Tra sguardi ardenti, carezze audaci e voglie sfrenate, nasce una verità cruda e incontrollabile, fatta di cazzo, fica, bocca e ano.
Qui, nella penombra, non ci sono tabù. Solo la brama che divampa, senza freni né compromessi.
Benvenuti in La Notte, la Verità.
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Capitolo 1: La Fame della Notte
Lo specchio rifletteva ogni dettaglio. I loro corpi nudi brillavano di sudore e desiderio. Le lenzuola erano cadute a terra, dimenticate. Il letto gemeva sotto il peso di quella fame carnale.
Angelo teneva Nicole piegata davanti a sé, il cazzo duro che penetrava la sua fica bagnata con forza e ritmo deciso. Le sue mani stringevano i fianchi di lei, come a non volerla lasciare mai.
— «Guarda come si piega per me…» — ansimò con la voce roca.
— «E tu, Gis, vieni qui. Voglio la tua bocca.»
Gis si avvicinò a carponi, come una belva affamata. I capelli scompigliati, le labbra gonfie e umide di voglia. Si inginocchiò tra le gambe di Angelo, avvolgendo il suo cazzo con la bocca mentre lui scopava Nicole senza tregua.
— «Ti piace guardare come prendo la tua fica, eh?» — disse senza fermarsi.
— «Ora voglio anche te, in ginocchio. Fammi impazzire.»
Gis scivolò con la bocca fino all’ano di Angelo, leccandolo con avidità, mentre Nicole gemeva per il cazzo che la riempiva.
— «Oh cazzo, sì… più forte… fammi urlare… fammi tua davanti a lei.»
Poi il tempo si fermò, solo il respiro affannato di tre corpi roventi.
Angelo li guardò.
— «A letto. Tutti e tre. Voglio sentirvi dentro di me. Tutte insieme.»
Le spinse sul materasso, una accanto all’altra.
Nicole spalancò le cosce, Gis lo guardava con occhi carichi di brama.
— «Chi prendo prima?» — domandò, godendo a vederle tremare.
— «Prendici tutte e due… vogliamo il tuo cazzo dentro di noi, insieme.»
E quando il piacere esplose in urla e gemiti, il mondo scomparve.
C’erano solo loro: un uomo, due donne, un solo inarrestabile desiderio.
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Capitolo 2: Le Sovrane della Notte
La notte era iniziata in silenzio.
Angelo dormiva, esausto dal giorno prima, il corpo segnato da morsi e graffi. Ma Nicole no: la sua fica voleva ancora il cazzo, e Gis la seguiva come un’ombra.
— «Stanotte lo prendiamo noi.» — sussurrò Nicole a Gis. — «Ci ha preso abbastanza. Ora toccherà a lui essere preso.»
Si spogliarono lentamente, carezzandosi, mentre lui dormiva ignaro. Nicole si inginocchiò tra le sue gambe, afferrando il cazzo duro in mano. Gis si sedette a cavalcioni sul petto di Angelo.
— «Amore, svegliati.» — mormorò Nicole, mentre la lingua le scivolava sul ventre di lui.
Lui aprì gli occhi, confuso, ma vide le due donne nude sopra di sé.
— «Che cazzo fate?» — chiese con voce roca.
Gis lo zittì con un dito sulle labbra.
— «Adesso comanda il desiderio. E noi lo useremo.»
Lo presero con passione, senza pietà. Gis lo fece entrare dentro di sé mentre lo teneva per i polsi, Nicole si abbassò sulla sua bocca e scese lenta fino all’ano, leccandolo con foga.
— «Tieni duro, cazzo. O stanotte perdi tu.»
— «O ti perdi dentro di noi.»
Tre corpi, un solo fuoco. Senza regole, senza limiti, solo abbandono.
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Capitolo 3: Il Pompino Epocale
Angelo era disteso, esausto ma ancora duro.
Nicole si inginocchiò tra le sue gambe, i capelli spettinati, la bocca pronta.
— «Stavolta non scappi.» — sussurrò.
Lo prese in mano e cominciò a giocare col suo cazzo. Lo baciò sulla punta, con dolcezza feroce.
— «Ti ricorderai questo pompino per tutta la vita.»
Iniziò lenta: le labbra morbide, la lingua che danzava sul cazzo teso.
Poi salì di ritmo, sparì tutta in gola, risucchiandolo con fame e voglia.
Angelo gemeva, il cazzo duro come non mai, perso nella bocca calda di Nicole. Gis accarezzava il suo viso, sussurrandogli parole di piacere.
— «Ti sta succhiando l’anima.»
— «Sto per venire…»
Nicole non mollava, lo guardava negli occhi mentre lo finiva, ingoiando tutto senza perdere un goccio.
Poi sorrise, passandosi la lingua sulle labbra.
— «Questo sì che è un pompino epocale.»
Gis rise.
— «Ora puoi morire felice, zio.»
Angelo chiuse gli occhi, tremando di piacere.
— «Lasciatemi qui. Prigioniero vostro.»
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Epilogo: Dopo l’Estasi
La stanza era silenziosa, solo il ticchettio della pioggia contro i vetri e il respiro lento dei corpi nudi sul letto.
Nicole accoccolata sul petto di Angelo, le dita che disegnavano cerchi pigri sulla sua pelle.
Gis sdraiata al loro fianco, la gamba intrecciata alle altre due, il sorriso ancora sulle labbra.
Non erano più zio, nipote, cognata.
Erano fuoco, saliva, carne, piacere.
Erano verità.
E la notte, quella notte, non finiva.
Si ripeteva dentro di loro ogni volta che si guardavano, ogni volta che si toccavano, ogni volta che chiudevano gli occhi.
Perché certe notti… non finiscono mai.
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Frase di chiusura
E quando il desiderio si placa, resta solo la consapevolezza che certe notti non finiscono mai davvero, ma vivono dentro di noi, pronte a incendiare ogni nuovo incontro.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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