orge
Come se il mondo stesse finendo


30.06.2025 |
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"Dani si muoveva su e giù, e io la stringevo per i fianchi, prendendola più forte, più a fondo..."
Era iniziato con uno sguardo.Daniela e Alidiana si scrutavano da minuti. Il vino nei bicchieri era appena toccato, la luce morbida accarezzava la stanza.
Io ero lì.
Seduto. A guardarle.
Presente, ma fuori dal gioco.
O almeno così credevo.
Daniela, spavalda, lasciò che la sua mano cercasse il ginocchio di Ali.
— Ti sei mai fatta toccare da una donna? — chiese.
Ali sorrise. Un lampo negli occhi, le guance arrossate.
— Non così… — rispose.
Poi si baciarono.
Piano, poi più forte.
Le lingue si cercavano come se lo facessero da sempre.
In pochi istanti sparirono nella stanza accanto.
E io restai.
A guardare.
A desiderare.
A prepararmi.
⸻
— Apri le gambe per me — sussurrò Daniela.
Ali obbedì.
La fica già lucida, calda, tremante.
Dani scese subito. Le mani le allargarono le cosce, e la lingua affondò tra le labbra bagnate, esplorando ogni piega, ogni gemito.
— Sapori così non li dimentichi mai… — mormorò.
La sua bocca succhiava forte il clitoride, mentre una mano la apriva e l’altra accarezzava l’ano con lentezza peccaminosa.
Ali si contorceva.
— Ti sto venendo in faccia… — ansimava.
E fu proprio così:
un getto caldo, uno squirt improvviso.
La faccia di Dani lucida.
Il letto un lago.
Io, nel buio, non ce la feci più.
— Posso venire anch’io?
⸻
Mi spogliai.
Il cazzo duro, teso, palpitante.
Ali salì su di me.
Si sedette sul mio petto, offrendomi la fica ancora bagnata.
— Leccami, fammi venire di nuovo…
E io lo feci.
Con fame. Con passione.
Le labbra tra le mie labbra.
La lingua sul clitoride, poi giù, poi di nuovo su, mentre lei si muoveva piano sopra il mio viso.
Nel frattempo, Daniela prese il mio cazzo tra le mani.
Poi tra le labbra.
Profonda. Lenta. Bagnata.
Una sopra.
Una sotto.
Io al centro del loro godimento.
Ali si allontanò, esausta.
Daniela salì su di me e si calò sopra il mio cazzo.
Calda. Stretta.
La sua fica lo inghiottì tutto, lentamente.
— Oh, cazzo sì… così… tutto dentro…
Ali le stava dietro.
La baciava sul collo.
Le mordeva l’orecchio.
Dani si muoveva su e giù, e io la stringevo per i fianchi, prendendola più forte, più a fondo.
La stanza tremava.
I corpi urlavano.
Quando venni, lo feci dentro di lei.
Tutto.
Dani si piegò all’indietro, urlando.
Ali venne accanto a noi, stringendoci.
⸻
Epilogo – Il mattino dopo
Il sole filtrava tra le tende leggere.
Io ero disteso tra loro.
Le lenzuola buttate sul pavimento.
I corpi nudi, caldi.
Ali si mosse per prima.
Si stiracchiò, poi mi montò il fianco, nuda, con la fica ancora morbida e pulsante.
— Ti sei guadagnato un altro giro — disse con un sorriso sporco e dolce.
Daniela si svegliò ridendo.
— Allora dividiamocelo: mezza mattina a testa.
E lo fecero davvero.
Con calma.
Con baci lenti.
Con la pelle che si risvegliava.
Le loro bocche sul mio collo.
Poi sul petto.
Poi più giù.
Ancora la lingua.
Ancora le mani.
Ancora tutto.
Non c’era più fretta.
Solo un lento ritorno al piacere.
Senza tempo.
Senza colpa.
Solo noi tre.
⸻
“Se questa è una colpa… voglio peccare per sempre.”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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