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Padre, figlia... e - 2


di bird2012
21.04.2016    |    51.703    |    5 4.8
""Devo ringraziarti: Ginevra è un angelo del sesso e non avrei potuto desiderare di meglio! Ma le hai insegnato così bene ad essere una troia che non può..."
Padre, figlia… e

Cap. 2


Mia figlia mi fissava sorridente.

"Vedo che ho fatto bene a tornare prima: è sempre stupendo guardarti mentre hai quella splendida verga in mano per darti piacere! Ti prego, seguita, non ti fermare, seguita a menartelo: lo sai quanto mi ecciti guardarti! Dai, fammi rivivere quei dolci momenti di quando facevamo i porcellini!"

Certo che sapevo quanto si eccitasse quando mi vedeva segarmi l’uccello!

"Vedo che i tuoi gusti non sono cambiati!" le sussurrai, mentre, pur tenendo l'uccello in mano, avevo interrotto il movimento.
Si avvicinò e mi diede un bacio sulle labbra... poi mi fissò.

"Hai visto giusto: i miei gusti nei tuoi confronti non sono affatto cambiati!"

Feci per alzarmi dal divano.

“Mi dispiace tu mi abbia trovato così: scusa, ero eccitato, avevo bisogno di scaricarmi e pensavo di essere solo! Scusa di nuovo: vado nella mia stanza!”

Mi bloccò.

“No, tu rimani qui, vicino a me, e mi dici cosa ti ha fatto eccitare così tanto da farti segare l’uccello! Dai! Ti ricordi quanto mi eccitasse sentirti raccontare le porcate che hai fatto da giovane? Dimmi… a cosa pensavi? Hai qualche troia per le mani?”

Non avevo alcuna voglia di nasconderle la verità.

“Veramente stavo pensando a te!”

Non mi fece finire la frase.

“Magari pensando a quando la sera mi senti godere mentre scopo con mio marito! Me ne sono accorta, sai, che ci spii dietro la porta mentre scopiamo.
Una sera l’ho detto a Giorgio che avevo l’impressione tu stessi dietro la porta ad origliare mentre mi sbatteva!
Ho sentito un suo fremito e il suo cazzo sobbalzare nella fica: mi ha chiesto se mi desse fastidio tu sentissi i miei gemiti.
Volli fargli sapere, invece, come la cosa mi eccitasse molto.

“Affatto, amore, anzi! Mi eccita da morire fargli sentire che sto godendo! Dai, facciamo divertire anche lui: è sempre così solo!” gli sussurrai.

Forse il mio dolce maritino non attendeva altro.

“Sei proprio una porca, amore: vuoi far godere anche tuo padre! Comincio a pensare si stia segando mentre ci sente! Ti confesso che la cosa eccita anche me sapere che mi sente mentre mi chiavo la figlia!” e cominciò a pomparmi la fica con ancor maggior foga!

Da quella sera, sapendo che sei dietro la porta ad ascoltarmi, immagino sia tu a chiavarmi e raggiungo orgasmi dolcissimi.
Giorgio, da gran porco, ha capito tutto.

“Da quando sai che tuo padre ci spia, sei ancora più troia! Non è che immagini sia lui a chiavarti? Sei così zoccola che non mi stupirei se volessi farti scopare anche da lui!”

Ginevra accarezzò la mia mano che impugnava il cazzo e seguitò a parlare.

"Ti ricordi quando ti chiedevo di segarti il cazzo e di sborrarmi sul viso? Guardavo affascinata il movimento della tua mano, inizialmente lento, poi sempre più frenetico, movimento accompagnato dai miei incitamenti sempre più vGinevrari, ma che ci eccitavano tanto!
Rammenti cosa dicevo?

"Dai papà, segati il cazzo in mio onore! Fammi vedere come sputa la sborra dalla sua boccuccia!
Dai, sborrami sul viso! Dai, fallo sborrare questo bel cazzo! Dai, amore: lo sai quanto mi faccia impazzire farmi sborrare in faccia da mio padre, sentire i tuoi schizzi caldi colpirmi con gusto gli occhi, le labbra, le guance!
E alla fine della tua sborrata sentire la tua lingua accarezzarmi il viso, raccogliere ogni traccia di sperma che lo ricopre e riversarlo con tanto amore dentro la mia bocca!"
Ricordi?”

La guardai: non riusciva a nascondere la sua eccitazione nel rammentare quei dolci e perversi momenti di passione!
Anche io ero fuori di testa.

"Gini, amore mio, come farei a dimenticare? Sei stata la mia vita!"

Non mi fece terminare: mi baciò in bocca e sentii nuovamente il dolce sapore della sua lingua penetrarmi tra le labbra... dopo tanti anni!
Poi si staccò e mi sussurrò.

"Ma io voglio essere ancora la tua vita! Dai ti prego, fallo sborrare come una volta questo meraviglioso uccello: sborrami sul viso, imbrattamelo tutto di sperma come quando avevo 18 anni... ti prego!!!”

Cercavo di resistere.

“Amore, ricordi, abbiamo fatto un patto: devi essere solo di tuo marito!”

Mi baciò di nuovo, con ancor maggior trasporto, mentre afferrò la mano che impugnava l’uccello e cominciò a muoverla su e giù!

“I patti hanno valore a seconda del momento! Tra qualche giorno quel patto non avrà più valore poiché cambieranno i presupposti!
Ti avevo detto quanto fosse porco mio marito: beh! È ancora più porco di quanto pensassi!
Ormai mi conosce bene e sa quanto io sia troia e quanto mi piaccia il cazzo: mi ha fatto la proposta che ormai fanno molti mariti alla moglie, proposta che mi ha fatto immediatamente bagnare la fica!
Vorrebbe vedermi scopare anche con altri maschi, vorrebbe mettere in pratica il famoso triangolo: la sua dolce mogliettina in mezzo a due maschi che la sfondano per bene!

Ho fatto finta di volerci pensare, ma sono più che desiderosa di godermi anche altre poderose verghe… e ho subito pensato a te!
Devo dargli una risposta: gliela darò sabato notte, quando vorrà scoparmi, e gli dirò di noi due!!
Gli metterò la condizione che i maschi che mi vogliono chiavare devono essere di mio completo gradimento: se vogliono la mia fica dovranno avere il mio benestare preventivo… e sai bene quanto tu sia di mio gusto!

Come vedi papà è proprio mio marito che mi chiede di non essere più soltanto sua, ma anche di altri… quindi… a fanculo il patto!
Dai, fammi vedere il cazzo che schizza come una volta… inondami il viso… fammi sentire di nuovo la tua troia!”

Sentii scoppiarmi il cuore dalla felicità: l’abbracciai con la stessa passione di un tempo.

“Amore mio, finalmente di nuovo insieme, poterti entrare di nuovo dentro come prima… è un sogno!”

Cominciammo a riempirci di baci e tra un bacio e l’altro ci confessammo nuovamente il nostro amore e la nostra passione.

“No, papà, non è un sogno! Non solo: tu dovrai essere il primo, voglio che mio marito veda che il primo cazzo che mi entra nella fica mentre lui mi guarda deve essere quello di mio padre!
Se non accetta si può scordare i triangoli, ma sono certa, per quanto penso di conoscerlo, che non perderà l’occasione di vedermi compiere un eccitante incesto!”

Ero fuori di testa: poterla nuovamente avere e magari anche con il consenso del marito! Da impazzire!
Riprese a baciarmi: la lingua entrava e usciva dalla mia bocca come volesse chiavarla, mentre la sua mano seguitava ad accompagnare la mia che aveva ripreso a segare il cazzo.
Ma a quel punto volevo di più!

“Amore, se proprio dobbiamo rompere il patto perché non lo rompiamo per bene?”

Mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite, il volto stravolto dalla eccitazione, il respiro sempre più affannato.

“Dio santo, papà: cosa vuoi? Non ti accontenti di sborrarmi sul viso, vuoi molto di più, vero? Dimmelo, ti prego… non farmi impazzire!”

Io già stavo impazzendo.

“Amore di papà: non rammenti più i miei gusti?”

Vidi il suo volto illuminarsi.

“Oh, cazzo! Il culo… vuoi il culo! Lo hai sempre amato! Si… si… vieni… voglio sentire anche io nuovamente il tuo uccello che mi sonda l’intestino!”

Si alzò in piedi di fronte a me e in un attimo si tolse la gonna e le mutandine… e si girò piegandosi in avanti per mostrarmi il culo.

“Ti piace sempre, vero papà? Dimmelo, ti prego!”

Mi alzai, mi avvicinai a lei e le passai la mano lungo il solco del culo: quando sentii il buchetto mi fermai… lo sentii bello aperto!

“Il tuo buchino lo tieni sempre in piena forma, è ben allenato!”

“Anche a mio marito piace molto farmi il culo e penso uscirà fuori di testa quando vedrà un altro cazzo entrarci dentro! Dimmi sinceramente, papà: ti ecciterebbe vedermi mentre mi faccio inculare da un altro maschio?”

Non pensai un attimo di mentirle.

“Si, tesoro, sarebbe splendido! Vedere il tuo buchino aprirsi come un fiore per accogliere un’altra verga, mentre tuo padre e tuo marito si godono la scena! Dio santo… il solo pensiero mi fa scoppiare l’uccello!”

“Uhmmm! Che meraviglia! Mio padre e mio marito che mi ammirano mentre lo prendo in culo! Allora dovremo organizzare splendide seratine con me come principale protagonista… e voi attenti spettatori!”

Si mise in ginocchio sul divano, con le mani afferrate alla spalliera, le cosce aperte e il culo bello in fuori.

“Dai… infilamelo! Riprendiamo i nostri giochi interrotti anni fa: ricominciamo dal culo!”

Mi avvicinai a lei e le allargai le natiche con entrambe le mani: le sputai sonoramente una buona quantità di saliva sul buchetto che poi spalmai dolcemente sopra e dentro!
Il mio tesoro cominciò a gemere.

“Si, cazzo! Sputami sul buco del culo come fossi una zoccola! Bagnamelo per bene! Dai… sto aspettando il cazzo!”

E il cazzo non si fece aspettare: insalivai per bene anche lui, appuntai la cappella sul buco e cominciai a spingere, mentre il mio angelo mi venne incontro con il culo!
Sentii un lungo brivido lungo la schiena: in un attimo se lo infilò tutto dentro!
Cominciò a gemere di piacere.

“Si… si… mi sei di nuovo nel culo! Sfondamelo ancora, come la prima volta, quando avevo 18 anni! Ti ricordi papà, fu una nottata meravigliosa: mi hai sverginata la fica e mi hai rotto il culetto! Dai, che io intanto mi sgrilletto la fica: ricordi? Così veniamo insieme!”

L’afferrai per i fianchi e riprendemmo le nostre antiche abitudini che tanto ci avevano fatto godere!
Le sfilavo lentamente il cazzo dal culo, per farglielo sentire bene mentre le scivolava fuori, e poi lo affondavo con un colpo secco e rimanevo fermo dentro di lei per farle gustare quella dolce sensazione di sentirsi il culo pieno e nel contempo sentire il suo gemito.

“Così… sbattimi forte… dai! Montami il culo come una zoccola!”

Sapevo bene come le piaceva essere inculata e la sfondai per bene!
Ma eravamo entrambi troppo eccitati: il ritrovarci uno nelle braccia dell’altra ci aveva portato in uno stato di eccitazione difficile da controllare.
Io ero quasi al limite, ma fu Ginevra a darmi il colpo di grazia.

“Papà… dai… riempimi il culo! Sto venendooo! Dai, godiamo insieme! Pisciami in culo la tua sborraaaa!!! Godooooo!!! Dioooo!!! Ti sento… sento i tuoi schizzi caldi… siiii… papà mi sborra in culooo… mi sborra in culooo!!!”

Lei, ormai spossata per la lunga inculata, piano piano si adagiò sul divano, io l’accompagnai stringendola forte a me per non far uscire il cazzo dal suo delizioso culo!
Rimasi abbracciato dietro di lei, circondandola con le mie braccia e con il mio cazzo sempre sprofondato dentro il suo dolcissimo culetto!

L'abbracciavo stretta a me: nonostante la sborrata il mio cazzo era rimasto sufficientemente duro da permettermi di tenerglielo ancora dentro.
La porcellina cominciò a massaggiarmi la verga con il buchetto: lo strizzava ritmicamente procurandomi un piacere indescrivibile.
All'improvviso mi disse.

"Ti piace tanto il culo, vero papà? Anche a me piace da morire farmi inculare!"

"Si, tesoro, ho sempre avuto una predilezione per il lato B, specialmente da giovane!"

"Poi con mamma più niente!" mi interruppe lei, ma poi seguitò.

"Ma adesso ci sono io a dartelo: potrai infilarcelo quando vorrai e sono certa avrai l'ampio consenso di quel porco di mio marito!"

Rimase qualche attimo in silenzio poi mi fece una domanda che non mi sarei mai aspettato.

"Scusa papà, sinceramente, tu faresti sesso con un uomo? Te lo inculeresti o ti darebbe fastidio?

Rimasi senza parole!
Non mi era mai passato per la testa avere un rapporto omosessuale.
Volevo comunque saperne di più.

"Non lo so tesoro, non l'ho mai fatto, non so che dirti: ma perché me lo chiedi?"

"Vedi papà, io e Giorgio prima di sposarci ci siamo confessati tutti i nostri desideri sessuali e le nostre esperienze, per vedere se eravamo veramente fatti l’uno per l'altro.
Ovviamente non ho fatto il tuo nome, ma gli ho detto apertamente tutte le dolci porcate che abbiamo fatto e lui è rimasto piacevolmente sorpreso di sapere quanto fosse troia la sua futura moglie!

Ugualmente ha fatto lui, confessandomi apertamente di aver avuto anche vari rapporti omosessuali e di averli trovati molto piacevoli.
Ti dico questo in modo di sentirti preparato nel caso durante i nostri incontri allungasse la bocca sopra il tuo cazzo: sembra abbia trovato molto piacevole succhiare l'uccello! Anche se non me lo ha confessato apertamente, ho la sensazione che non gli dispiacerebbe affatto farsi sfondare anche il culetto.
Ma ovviamente dipenderà poi da te accettare o meno le sue avances!"

Già sapevo che mi sarei trovato molto in imbarazzo se mi avesse chiesto di succhiarmi il cazzo: come mi sarei comportato? Avrei rifiutato? Lui si sarebbe offeso? O la presenza di mia figlia mi avrebbe spinto ad accettare?

"Gini, amore, ma non mi hai detto cosa penseresti se mi vedessi fare sesso con tuo marito!"

Sentii il suo buchetto del culo contrarsi dolcemente intorno al mio cazzo, a cui seguì la sua risposta... inaspettata!

"Uhmmm! Mi bagnerei come una puttana! Credo mi ecciterei come non mai se ti vedessi fargli il culo! Uhmmm! Sarebbe stupendo! Ci pensi? Ti inculeresti tua figlia e tuo genero! Sto pensando fortemente di avere anche io esperienze saffiche davanti a lui: so quanto ecciti i maschietti vedere la propria mogliettina leccare la fica di un'altra donna… ed io voglio far felice il mio uomo… specie se mi permette di godermi mio padre!!”

La mia domanda, come si dice, sorse spontanea.

“Non è che poi devo ricambiare il servizio? Sii sincera: ti ecciterebbe vedere tua marito che mi incula?”

Vidi i suoi occhi brillare di lussuria.

“Sono felice tu lo abbia capito! E’ nelle mie fantasie farmi scopare da te mentre mio marito ti sfonda il culetto! Credo che impazzirei dal gusto nel vedere mio padre e mio marito che si inculano reciprocamente! Si, papà: vorrei che anche voi due sentiste lo stesso piacere che provo io quando mi sfondate il culo!”

Mi abbracciò e prese a baciarmi riversandomi in bocca la sua saliva: era una cosa che mi eccitava da morire e lei lo sapeva bene!
Le contrazioni del suo buchino mi stavano facendo impazzire: il mio uccello aveva preso di nuovo vigore, era nuovamente pronto!

“Papà, sei un porco meraviglioso: ti si è addrizzato di nuovo! Sono felice di constatare come il mio buchetto del culo ti faccia sempre un meraviglioso effetto! Papà, amore mio, ti rendi conto che tra noi non è cambiato niente? Tu adori ancora il mio culo e io sempre di più il tuo cazzo! Ti prego, non toglierlo, mi piace troppo!
Dai, facciamoci un altro giro! Inculami ancora, ma questa volta voglio che mi sborri in faccia!”

“Tesoro mio, il pensiero di diventare il tuo amante mi fa impazzire!”

“Si papà ti voglio come amante, ma le nostre scopate me le voglio godere senza quei sensi di colpa che inevitabilmente sorgerebbero se tradissi mio marito!
Ma già so come risolvere facilmente questo problema: voglio che lui sappia di noi!

Per cui, come ti ho detto, ho deciso: sabato sera glielo dico che sei tu l’uomo che mi ha insegnato ad essere una troia e che voglio assolutamente ricominciare a scopare con te! Se vuole che mi comporti da puttana per lui, dovrà accettare anche la tua presenza tra le mie cosce! Sì… voglio che mi scopiate tutti e due insieme!”

Gini mi stava mandando fuori di testa!

“Amore mio, sei diventata ancora più troia, sei meravigliosa!” e ripresi ad incularla con ancor più vigore e lei a godere nuovamente come una porca, la porca che avevo sempre amato!

“Oddio, papà, quanto mi è mancato il tuo cazzo! Mio marito mi fa godere, mi soddisfa, è un gran porco, ma quando mi inculi tu mi sento in paradiso! Forse proprio perché sei mio padre!
L’insuperabile piacere dell’incesto: se avrò un figlio maschio farò del tutto per farmi scopare… dovrebbe essere meraviglioso! Uhmmm!!! Papà, ci pensi… farmi scopare prima da mio padre e poi da mio figlio!!!”

L’idea che anche mio nipote potesse sborrare nella fica della madre come aveva fatto suo nonno mi portò al limite del godimento.

“Ginevra, amore di papààà… sto per venireeee!”

La dolce puttana si sfilò il cazzo dal culo e si mise velocemente in ginocchio di fronte a me.

“Papà… dai, come una volta… tutta in faccia!!!”

Impugnai l’uccello e lo puntai verso il suo viso: bastarono pochi colpi di mano e da quella dolce boccuccia cominciarono a uscire violenti schizzi di sperma che sommersero completamente il viso di Ginevra!
Ma non era certo finita lì: la troia raccolse con le dita tutta la sborra che le ricopriva il viso e la portò nella sua bocca!
Il mio amore non aveva dimenticato le dolci abitudini!

Finalmente venne il sabato sera.
Appena andarono a letto, presi subito posizione dietro la porta della loro stanza per ascoltare i loro dialoghi!
Ero emozionato: Giorgio avrebbe accettato di dividere sua moglie con suo padre?

Sentii subito Ginevra che si rivolgeva a suo marito.

“Amore ti ho sempre parlato dell'uomo che mi ha fatto conoscere i segreti del sesso, ma non ti ho mai detto chi fosse.
A questo punto, considerate anche le proposte indecenti che mi stai proponendo, penso sia giusto dirtelo: stiamo per diventare una bella coppia di porcellini che vogliono condividere i piaceri del sesso, anche quelli più inconfessabili, per cui voglio essere sincera con te! Non vedo più il motivo di nascondertelo!”

Giorgio la interruppe.

“Amore, ma pensi proprio io sia così sciocco? Mi fà immensamente felice che tu mi metta a parte dei tuoi segreti giovanili, ma ho capito perfettamente chi ti ha fatto diventare una così dolce troia e gli sono riconoscente: se ho la moglie porca che ho sempre desiderato lo devo a lui!
Gli sono debitore!”

“Davvero sai chi è?” chiese timidamente Ginevra.

“Amore, tu non ti rendi conto quanto ti brillino gli occhi quando parli di tuo padre!
Il tuo viso assume una espressione così sensuale che è impossibile non accorgersi di quanto tu lo desideri!
E il tuo comportamento quando credi ci stia guardando mentre facciamo l'amore? Diventi ancora più troia di quanto tu non lo sia e penso di non sbagliare se qualche volta immagini sia lui a scoparti al posto mio e sinceramente devo dirti che la cosa mi eccita da morire!!”

Rimase qualche attimo in silenzio, poi Ginevra gli fece la domanda che mi fece fremere.

“Ti piacerebbe vedermi mentre mi scopa? Mi hai esternato il tuo desiderio di vedermi godere anche tra le braccia di altri maschi e ti dico subito che sarò ben felice di accontentare le tue voglie di marito depravato, anche perché eccita anche me l’idea di farmi fottere da qualche altro bel cazzo… ma voglio anche quello di mio padre! Si, amore: con il tuo amorevole consenso vorrei tornare ad essere la sua puttana, come prima ti sposassi! Dimmi la verità, porco: non ti ecciterebbe vedere mio padre che mi monta come una troia incestuosa?”

“Tesoro, ho sempre rispettato il rapporto tra te e tuo padre non chiedendoti mai niente: il rapporto incestuoso è un rapporto particolare ed è giusto lo abbiate vissuto liberamente! Lo sai quanto io sia depravato, ma non ti ho mai chiesto di farlo scopare con te, per il rispetto che ti devo e perché non ho voluto interferire nei vostri sentimenti.

Ma se tu desideri riallacciare la vostra relazione, beh! Ti confesso che ne sarei felice: impazzirei nel vedervi godere uno nelle braccia dell’altra! Lo accoglierei a braccia aperte: sarebbe il benvenuto nel nostro letto e guardando quanto brillano i tuoi occhi credo ti troveresti proprio a tuo agio in mezzo a noi due! Penso proprio che i tuoi dolci buchini dovranno fare gli straordinari per soddisfare i nostri uccelli!”

Dai suoni che riuscivo a percepire capii che Ginevra lo stava riempiendo di baci.

“Grazie, grazie amore... ti amo! I vostri meravigliosi cazzi avranno tutte le attenzioni che meritano!” la sentii sussurrare!

Alle loro parole seguì un lungo silenzio: mi aspettavo una scopata furibonda dopo le confessioni di entrambi... invece silenzio!

Me ne tornai nella mia stanza con la testa che mi scoppiava dalla eccitazione.
Mi sdraiai sul letto, completamente nudo, impugnai l'uccello e presi a menarmelo lentamente, ad occhi chiusi... immaginando il prossimo futuro!
Avrei ripreso a fare sesso con mia figlia, splendidamente donna, per di più insieme al marito: cosa poteva esserci di più eccitante, depravato e perverso!

Nella mia giovane vita da libertino avevo avuto molte avventure di amore di gruppo, quindi avevo molta esperienza in materia: sapevo molto bene come due maschi potevano far godere una donna fino a mandarla fuori di testa, fino a sfinirla... fino a farla sentire in paradiso!
Ginevra, inoltre, era già meravigliosamente aperta in tutti i buchi, per cui era più che pronta a ricevere due verghe dentro di lei!

Cominciai a immaginare mia figlia che giocava con i nostri uccelli e si concedeva a noi in tutte le posizioni possibili e immaginabili, mentre seguitavo a segarmi piano per non venire subito: me la volevo godere quella sega, mentre pensavo a Ginevra che faceva la troia con me e il marito!
Ero tutto preso a godere quando sentii aprirsi la porta: il cuore mi balzò in gola!

"Eccola! - pensai - mia figlia sta venendo da me! Il marito le ha concesso di venire da sola per riprendere il discorso interrotto anni prima!"

Aprii gli occhi... e rimasi sorpreso!
Non era lei... era lui!
Giorgio, completamente nudo e in piena erezione, mi si avvicinò: il viso era una maschera di libidine!
Mi tolse la mano dall'uccello... e lo impugnò lui!

"Lascia... faccio io! Tua figlia ha fatto tante lodi su questo cazzo: fallo gustare anche a me!" mi sussurrò.

Ripensai alle parole di Gini circa i desideri omosessuali del marito, ma io non avevo mai desiderato tali rapporti!
Il primo pensiero fu quello di scansarlo gentilmente, per non offenderlo, per fargli capire che non gradivo!
Ma quando sentii la sua bocca avvilupparmi l'uccello, scendere lentamente fino a infilarlo completamente in bocca, fino alla gola, mentre la sua mano mi accarezzava con maestria i coglioni mi abbandonai alla sua bocca e senza rendermene conto emisi un lungo gemito di piacere, mentre la mia mano involontariamente andò sopra la sua testa e cominciò ad accarezzarla!

"Ummm!!! Quanto sei porco! Sei una zoccola come mia figlia! Dai... succhiami il cazzo! Fammi godere come faceva lei quando me lo preparava bene con la bocca per farselo mettere nel culo!"

Non glielo avessi mai detto: dietro il mio incitamento iniziò un lavoro di bocca da lasciarmi esterrefatto... degno delle migliori troie!
Era evidente quanto gli piacesse succhiare il cazzo!
Lo leccava, lo mordicchiava, ci sputava sonoramente sopra, con la mano ci spalmava sopra tutta la saliva per poi imboccarlo e risucchiarla tutta!
Poi passava ai coglioni e dedicava loro lo stesso servizio: li ricopriva di saliva per poi risucchiare il tutto!
Mi stava facendo godere come un porco!
Dopo avermi fatto per un pò questo delizioso lavoro di bocca si fermò e mi prese per la mano.

"Vieni, tua figlia è impaziente: non puoi neanche lontanamente immaginare quanto ancora ti desideri! La sua fica sta sbavando in attesa di sentirti nuovamente dentro di lei"

Mi condusse in camera da letto... e lei era lì, languidamente sdraiata a gambe larghe, con indosso solo un paio di calze a rete con reggicalze e giarrettiere e scarpe rosse con abbondante tacco aperte e legate al piede con un cinturino alla caviglia.
Mi sentii fremere: mi era sempre piaciuto vederla vestita da troia!

Le dita della sua mano destra vagavano oscenamente dal buchetto del culo al grilletto, passando per la vagina!
Mi fissava come solo lei sapeva fare, mentre si infilava due dita nel culo, poi se le infilava nella vagina e poi saliva lungo il solco della fica per raggiungere il bottoncino che stuzzicava con gusto!
E poi ricominciava: dita nel culo, nella vagina e sul grilletto!
Intanto la mano sinistra si dedicava ai seni e ai capezzoli… massaggiandoli, accarezzandoli, strizzandoli!
Il suo sguardo era un dolce invito al peccato più perverso!

"Papà, ti piaccio? Mi ricordavo quanto ti piacesse vedermi vestita così, come le troie!"

Me la stavo mangiando con gli occhi, quando Giorgio mi cinse un braccio intorno alle spalle e mi strinse a lui.

"Devo ringraziarti: Ginevra è un angelo del sesso e non avrei potuto desiderare di meglio! Ma le hai insegnato così bene ad essere una troia che non può più fare a meno del suo pigmalione! Ti vuole con tutta l'anima e il solo pensiero di vederti possederla mi manda ai pazzi!
Dal suo comportamento nei tuoi confronti ho capito subito come fossi tu il suo maestro di sesso e ho desiderato subito di vedervi intimamente abbracciati, ma volevo fosse lei a dirmelo... e questa sera me lo ha confidato!

Dai, fammi vedere come un padre si scopa la figlia!
Prendila... falla urlare di piacere: voglio vedere tua figlia avvinghiata al tuo corpo mentre le sei dentro, mentre la fotti!
Voglio vederla contorcersi sotto i colpi del cazzo del padre!
Voglio sentire dalle sue labbra che ti implora di sborrarle dentro!
Lei ti vuole: riallacciate il vostro rapporto incestuoso... falla felice... e farai felice anche me!!

Così dicendo mi spinse verso mia figlia, che mi stese le braccia... gli occhi le brillavano!

"Vieni, papà... ricominciamo da dove eravamo rimasti!" e spalancò le cosce, mentre con entrambe le mani si allargava le labbra della fica!
La vagina, completamente dilatata, non aspettava altro che essere penetrata!
Le fui dentro in un attimo: la sua fica era la classica fica della porca, bella aperta, sempre pronta a farsi riempire dal cazzo!
Appena sentì l’uccello scivolarle dentro mi circondò con le braccia e mi strinse forte a lei.

“Papà, amore mio, il tuo cazzo ha ripreso il posto che gli compete: dentro il mi ventre! Dio mio, come sono felice: possiamo ricominciare da capo e sarà ancora più bello… mio marito è un gran porco e sarà un ottimo compagno di giochi!
E’ voluto venire lui nella tua stanza: aveva un gran desiderio di succhiartelo!
Papà, ci divertiremo molto noi tre: saremo una famiglia perfetta!
Ma ora chiavami come sai fare tu: voglio che mio marito si renda conto a che punto di piacere può arrivare una donna nel farsi chiavare dal padre!
Dai… dai… come una volta… fammi sborrare tre volte senza togliermi il cazzo dalla fica! Giorgio, amore, guarda che bella coppia di amanti siamo io e papà!”

Sapevo come farla godere, conoscevo bene i suoi punti deboli!
Oltre a colpirle l’utero con profondi colpi di cazzo, cosa che la mandava ai matti, sapevo come eccitarla verbalmente!
Sapevo quanto amasse il turpiloquio e fantasticare le situazioni più oscene e rammentai cosa mi disse dei desideri omosessuali suoi e del marito… e ci andai giù pesante!

Appena cominciai a dirle che era la nostra troia, che io e il marito ce la saremmo scambiata senza alcuna gelosia, e che eravamo così innamorati di lei che per soddisfare tutti i suoi desideri di zoccola l’avremmo fatta scopare da tanti bei cazzi possenti raggiunse subito un primo intenso orgasmo!
Cominciò ad urlare.

“Sìììì… sìììì… sarò la vostra zoccola! Fatemi chiavare da chi vorrete… per i miei e i vostri desideri!

Poi passai a parlare di Giorgio: le dissi che mi aveva succhiato il cazzo come una zoccola, che sei lei avesse voluto me lo sarei inculato, che avrei messo sia lei che lui a pecora, vicini a stretto contatto e sarei passato da un culo all’altro per farli godere insieme… e seguì un altro orgasmo.

Seguitai a pomparla con foga: ad ogni possente colpo di cazzo contro l’utero sentivo le pareti vaginali contrarsi spasmodicamente intorno alla mia verga!
Per finire, le dissi che io e Giorgio la volevamo vedere lesbicare con una sua amica mentre noi ci alternavamo nei suoi buchi.
Le urlai che volevamo vederla leccare la fica della sua amica dopo che noi l’avevamo riempita di sborra… e raggiunse un terzo struggente orgasmo!
Al terzo orgasmo cominciò a mordermi, a graffiarmi, a baciarmi come un’invasata.

“Mi fai morire! Con il tuo cazzo che mi sfonda è una sbrodolata continua! Tra le tue braccia mi sento una gran porca, una vera puttana: mi fai venire voglia di abbandonarmi a rapporti sempre più perversi e depravati!
E’ sufficiente un tuo sguardo, una tua carezza, una tua parole per farmi eccitare come una cagna in calore.

Quando poi me lo infili dentro non ragiono più: sei stato il mio primo uomo, mi hai fatto conoscere il piacere e forse il mio corpo tutto questo lo ha memorizzato… riconoscerebbe il tuo dolce cazzo tra mille… e raggiunge l’estasi sessuale!
Baciami… e godimi dentro!”

Unimmo le nostre labbra, mentre aumentai il ritmo degli affondi per venirle dentro.
Sentii Giorgio gemere di piacere.

“Dio mio… sì! Dai, sborra nella fica di tua figlia! Fammi vedere come la mia dolce moglie si fa riempire di sperma dal padre! Dai… sborra… voglio venire insieme a te!”

Così dicendo avvicinò il cazzo alle nostre labbra: Gini mi fissò con uno sguardo colmo di libidine.

“Dai, papà: facciamo godere anche lui!”

Tirò fuori la lingua e cominciò a leccare il cazzo del marito!
Ormai avevo metabolizzato che prima o poi mi sarebbe toccato: tirai anche io fuori la lingua e iniziai a leccare l’asta!
Giorgio cominciò a mugolare.

“Sì… sì… leccatelo insieme! Padre e figlia con lo stesso cazzo! Dio, che gusto! Succhiatemelo, vi prego… succhiatemelo!”

Gini lo afferrò, se lo mise in bocca e prese a succhiare la cappella, mentre io seguitavo a leccare l’asta.
Dopo un po’ lo tolse dalla bocca e lo spinse dentro la mia: aprii le labbra e, per la prima volta in vita mia, imboccai un cazzo, mentre lei seguitava a segarlo!
Devo confessare che trovai la cosa abbastanza gustosa: sentirsi in bocca quel paletto di carne dura, calda e umida mi provocava una sensazione molto piacevole… e iniziai a succhiare la cappella con gusto!
A Ginevra brillavano gli occhi.

“Bravo, papà! Succhiagli la cappella, mentre io lo sego: dai, che lo faccio venire nella tua bocca! Senti che buon sapore ha il suo sperma! Dopo voglio che lo inculi: è ancora vergine… voglio che gli apri il culetto come hai aperto il mio!”

Sentendo queste parole Giorgio cominciò ad impazzire.

“Sììì… ti darò il culo! Devi incularmi come hai inculato tua figlia! Dai, godi dentro tua figlia… che ti sborro in bocca!!!”

Capii che stava per arrivare un momento magico per tutti e tre!
Sentii che stavo per venire: cominciai a infliggere potenti colpi dentro il ventre di mia figlia.
La sentii gemere e contrarre ancor di più la fica contro il mio cazzo: la porca stava godendo ancora!

“Papà… angelo mio: mi fai venire ancora!!!”

Accelerò il ritmo della sega, mentre io serravo le labbra intorno alla cappella: ormai ero in ballo… e dovevo ballare!
L’avevo istruita bene la mia dolce porcellina e ormai conosceva tutti i trucchetti per far godere i maschi!
Mentre con una mano segava il marito dentro la mia bocca, con l’altra si intrufolò tra le mie chiappe e appena trovò il buchino lo penetrò profondamente con due dita: sapeva bene quanto mi piacesse sborrare con le dita nel culo!
Cominciai a schizzare nella fica di Ginevra una quantità impensabile di sborra!
Non volevo abbandonare il cazzo di Giorgio ed emisi un lungo gemito di godimento a bocca chiusa.

“Mmmmmmmmmmmmmmmmm……….!!!!!!!!!”

La puttana, mentre seguitava a muovermi convulsamente le dita dentro, mi incitava come piaceva a lei… in maniera più volgare possibile.

“Così… così!!! Pensavi avessi dimenticato quanto godevi nel sentire le mie dita che ti inculavano mentre mi venivi dentro? Dai, mio dolce porco: svuota i tuoi coglioni nella fica di tua figlia! Uhmmmmm!!! Senti come vibra il cazzo di mio marito… te lo sto facendo sborrareee in boccaaaaaa!!!”

Non terminò di parlare che sentii violenti schizzi riempirmi la bocca, mentre Giorgio urlava il suo piacere.

“Sììììììììììììììì…………”

Un godimento, sia fisico che cerebrale, da impazzire: nello stesso momento che riempivo di sperma la fica di mia figlia suo marito riempiva la mia bocca!
Non ero omosessuale, ma dovetti riconoscere che quella sborrata nella mia bocca, mentre godevo dentro mia figlia, non fece altro che accentuare ancor di più il mio piacere: fu una porcata veramente inebriante!
Mentre Giorgio seguitava a spruzzarmi in bocca fissai Ginevra: tra noi non c’era bisogno di parole… bastava uno sguardo!

Mise la bocca sotto la mia e la spalancò completamente!
Quando sentii la bocca completamente piena dello sperma di Giorgio aprii le labbra: la sborra cominciò a tracimare dalla mia bocca a quella di mia figlia!
Appena Giorgio vide la sua sborra colare dalla mia bocca dentro quella della moglie andò fuori di testa.

“Sì… sì… così… siete stupendiiii!!! Baciateviiii… sììì… baciateviiii!!!!!!”

La mia dolce Ginevra diede ancora una volta prova di quanto fosse porca!
Lasciò il cazzo del marito, ormai completamente svuotato, allungò il braccio, lo afferrò per i capelli e attirò il viso vicino ai nostri.

“Amore, non vuoi partecipare al banchetto?” e spinse la sua bocca contro le nostre.

Iniziammo un fantastico bacio a tre bocche!
Cominciammo a passarci lo sperma e le salive da una bocca all’altra, poi le nostre tre lingue, protese fuori dalle bocche, presero a leccarsi oscenamente… poi accadde quello che non mi sarei mai aspettato!

Gini, ormai maestra di cerimonia, ci fissò.

“Papà, Giorgio, ormai più nessuno potrà dividerci: saremo tre corpi e un’anima! Da questo momento ognuno di noi apparterrà completamente agli altri due e ognuno sarà pronto a soddisfare i desideri degli altri! Amori miei, suggelliamo il nostro rapporto di amore e sesso!”

Così dicendo incollò le sue labbra alle mie e mi baciò con passione, poi passò alla bocca del marito e gli fece lo stesso servizio, poi si staccò e ci guardò, con uno sguardo colmo di lussuria.

“Adesso tocca a voi… per completare degnamente il nostro entusiasmante triangolo!” e così dicendo spinse le nostre teste una contro l’altra, per far incontrare le nostre bocche.
Forse Giorgio non aspettava altro: appena le nostre labbra si toccarono sentii la sua lingua calda scivolarmi in bocca e cercare la mia!
Rimasi titubante solo un istante, ma poi rammentai che era uno dei desideri di mia figlia vederci godere uno tra le braccia dell’altro… e non potevo certo deluderla!
Cominciammo a baciarci con una libidine e una passione inaspettata… mentre la nostra Ginevra ci accarezzava amorevolmente i capelli e ci sussurrava dolcemente:

“Sì, sì, baciatevi amori miei… come due dolci amanti!”



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