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Cerca in famiglia - 4


di bird2012
25.01.2012    |    44.736    |    7 9.7
"“Perché me lo chiedi, porcellina?” Seguitavo a fissarla..."
CERCA IN FAMIGLIA
Cap.4
Mia madre

Questa esperienza ci aveva profondamente toccato, ma certamente in maniera positiva… non solo avevamo finalmente coronato il nostro sogno di condividere il nostro piacere sessuale con un altro uomo, ma lo avevamo addirittura fatto con uno di famiglia e questo aveva reso il rapporto ancora più eccitante… più perverso… e soprattutto senza possibili risvolti negativi.

Il pensiero che fosse mio suocero a farmi godere con il cazzo nella fica e che mio marito si inculasse suo padre, mandava me e Mario fuori di testa… ormai eravamo entrambi travolti dalla libidine… godere con mio suocero era stato troppo bello e non volevamo più fermarci… avevo mille pensieri in testa per placare i bollori della mia fica sempre in fiamme, ma avevo bisogno del pieno consenso del mio amore.

Dopo una estenuante scopata, eravamo come sempre abbracciati a coccolarci e a confessarci reciprocamente le nostre fantasie e desideri… lo abbracciai forte e gli sussurrai:

“Amore, scopare con tuo padre è meraviglioso, vedo che anche tu godi come un porco, però sinceramente non mi dispiacerebbe conoscere qualche altro bel cazzo che ci faccia godere… come si dice “l’appetito vien mangiando…”… tu che ne pensi?”

Mario mi guardò e mi sorrise.

“Amore, penso che sei una stupenda troia… ma è per questo che ti amo da morire… in effetti, fermo restando che seguiteremo a godere con mio padre, non mi dispiacerebbe affatto qualche variazione sul tema…”

“Tesoro, sapevo che anche tu sei un gran maialino… ed ora ho la piena certezza che ti piaccia proprio vedere la tua mogliettina a cosce larghe godere come una troia sotto i colpi del cazzo di un altro uomo…” e cominciai a ridere.

“Si… credo proprio che la tua analisi sia esatta…” e rise anche lui.

“Mi è piaciuto moltissimo sedurre tuo padre… è una cosa molto intrigante… mi piacerebbe sedurre altri porcelloni come noi… ho tante idee per la testa… mi lasci carta bianca se riesco a portarti qualche bel cazzo su un piatto d’argento?”

“Amore, ormai sei tu la mia Dea del sesso… hai la mia più completa approvazione su tutto quello che ritieni giusto fare… mi fido ciecamente di te…”

“Grazie amore… se ben ricordo starai fuori per qualche giorno per lavoro… bene… ne approfitto per andare a trovare mamma e papà… poveri vecchi, è tanto che non li vedo…”

Non appena Mario partì, presi il coraggio a due mani e decisi di andare a trovare mia madre: se nella vita si vogliono raggiungere traguardi bisogna osare. Mi ero preparata un bel discorso, poi bisognava solo sperare per il meglio.
Dopo i soliti convenevoli andai subito al dunque.

“Scusa mamma, avrei bisogno di un tuo consiglio, non ho amiche così intime di cui fidarmi e, di conseguenza, con cui potermi confidare… sono cose molto intime e direi abbastanza particolari… ho riflettuto molto prima di venire, avevo un po’ di vergogna, ma poi ho pensato che sei l’unica persona di cui posso fidarmi”

La risposta di mia madre mi mise subito a mio agio.

“Ma Flora, cosa dici, ti vergogni di parlare con tua madre? Mi dispiace se la pensi così: confidami pure i tuoi segreti, anche i più intimi, cercherò di darti i consigli che crederò più utili anche sulla base della mia esperienza… e poi stai tranquilla che so mantenere i segreti, anche con tuo padre… dimmi apertamente quali sono i tuoi problemi…”

“Grazie, mamma, sapevo di poter contare su di te. Non sono veri e propri problemi… sono confusa… riguarda Mario, mio marito… i nostri rapporti sessuali… è un po’ di tempo che mi chiede di fare cose un po’ particolari… ti premetto subito che non si tratta del mio culetto… quello glielo ho dato già da fidanzati… e devo confessarti con mio grande piacere… ma ora mi fa delle proposte che non mi aspetterei da un marito… non so come dirtelo…”

“Amore, non c’è bisogno che tu me lo dica in quanto so tutto di queste proposte… vediamo se indovino? Ti avrà certamente chiesto che gli piacerebbe inserire un altro uomo nei vostri giochi sessuali… che vorrebbe vederti mentre ti diverti con, diciamo, due bei membri maschili e, magari, vederti fare qualche bella lesbicata con qualche tua amica… o sbaglio?”

Ero allibita, non me lo sarei aspettato.

“Ma mamma, come fai a sapere…”

“Come faccio a saperlo? Anche tuo padre, come tanti mariti compreso il tuo, chissà che pagherebbe per vedermi inculata, tanto per essere chiari, mentre spompino il suo cazzo…”

Non credevo alle mie orecchie. Chiesi titubante..

“E… lo avete fatto?”

“No, amore… mi dispiace molto per tuo padre… mi piacerebbe molto farlo contento perché credo lo meriti veramente… e sinceramente piacerebbe pure a me… ma ho molta paura… girano tanti delinquenti, ricattatori e poi con tutte queste malattie…”

La storia si ripeteva, ma nelle parole di mia madre intravidi una facilitazione alla mia opera di seduzione. Cercai di saperne di più, auspicando venisse a mio vantaggio.

“Vorresti dire che se trovassi una persona di cui poterti fidare completamente sotto ogni punto di vista, acconsentiresti a fare l’amore in tre?”

Mia madre mi fissò e mi sorrise.

“Beh, diciamo che valuterei seriamente la possibilità…”

Quindi anche mia madre era potenzialmente una gran troia, come me peraltro… come si dice “tale madre…”

“Oh, mamma, anche io sono nella tua stessa situazione… non so che fare… ogni volta che facciamo l’amore mio marito aumenta la mia eccitazione elencandomi tutta le posizioni che potremmo fare con un altro uomo… e la cosa mi intriga molto… sono certa che se in quei momenti apparisse come per incanto un altro uomo sarei disponibile e vogliosa di fare tutte le porcate possibili e immaginabili…”

Cominciavo a sentire inumidirsi la passera.

“Come ti capisco figlia mia… tuo padre per farmi immedesimare bene nella situazione vuole che quando facciamo l’amore io parli al plurale, come se stessi scopando con due uomini… per esempio… baciatemi… leccatemi insieme… e così via… puoi ben capire la mia eccitazione in quei momenti… e che orgasmi…”

Mamma aveva assunto una espressione altamente libidinosa che non mi sarei mai aspettata… è proprio vero che le persone non si conoscono mai veramente a fondo… neanche i genitori… e i figli… mamma continuò…

“Spesso fantastichiamo anche sulla presenza di qualche persona che conosciamo, qualche amico di tuo padre o qualche ragazzo che abita nel palazzo… fingiamo che stia insieme a noi… e sinceramente quando tuo padre, mentre mi scopa, comincia ad incitare questo amico a sbattermi forte e a farmi godere come una troia, anche io mi unisco ai suoi osceni incitamenti… fingo di scopare con l’altro uomo… chiamo tuo padre con il suo nome… ma quello che mi piace da morire , mentre sto per venire, è quello di gridare:”Dai, dai, amante mio, vienimi dentro, sborrami in fica… mentre mio marito ci guarda… guardami Paolo quanto sono troia… troia come piace a te…”

Ero senza parole, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere… ero eccitata… sentivo la passera completamente bagnata… era questo il momento opportuno per gettare il mio assalto… o la va o la spacca… presi le sue mani e le strinsi…

“Allora, mamma, ripeto, se trovassi un uomo di tuo gradimento e fidato ti faresti sbattere davanti a papà?”

Stavolta mi guardò seria e strinse le mie mani.

“Ti prego, non giudicarmi male, ma penso proprio di si… farei felice non solo tuo padre, ma anche me stessa…”

Il suo volto aveva assunto un’espressione di piacere… cominciai ad accarezzarle i palmi delle mani.

“Se ti faccio una domanda mi rispondi sinceramente?”

“Certo, amore, dopo tutto quello che ti ho raccontato perché dovrei mentire… dimmi”

“Con Mario, mio marito… tuo genero… lo faresti? Ti piacerebbe farti scopare da lui?”

Non si aspettava una domanda del genere. Rimase qualche attimo in silenzio.

“Perché me lo chiedi? Mario è un bel ragazzo, mi è molto simpatico… ma è tuo marito…”

“Avevi detto che tu e papà, come me e Mario, cercavate un altro uomo fidato da inserire nei vostri giochi… potremmo scambiarci i piaceri…”

La sentivo fremere… il suo respiro si era fatto affannoso… le poggiai una mano sulla coscia scoperta e l’accarezzai… lei non parlava… forzai la sua risposta.

“Mamma, sono certa che Mario ti farebbe godere molto…”

“Ma amore… questo significherebbe che se io scopo con Mario… tu dovresti scopare con…”

Non la feci terminare…

“Con papà… si, dovrei scopare con papà… pensi rifiuterebbe le mie grazie? L’idea di farmi sbattere da papà davanti a te e mio marito mi intriga molto… pensa mamma… potresti urlare ”

Sentii le sue unghie graffiarmi la mano, si abbandonò sulla spalliera del divano allargando un bel po’ le cosce.

“Flora, figlia mia, non ti rendi conto quanto le tue parole siano vicine ai suoi desideri… mi chiedi se tuo padre rifiuterebbe le tue grazie… scusa la volgarità ma tuo padre chissà cosa pagherebbe per romperti il culetto, anche se come mi hai detto te lo ha già rotto tuo marito…”

“Che vorresti dire?”

“Che anche se non te ne sei mai accorta tuo padre ha sempre avuto un interesse morboso nei tuoi confronti… spesso quando avevi 16-17 anni mentre facevamo l’amore mi diceva che gli sarebbe molto piaciuto sapere che tu ci stavi spiando mentre godevamo… mi chiedeva se sapevo se ti masturbavi… quando gli rispondevo che supponevo di si considerato che tutti i giovani lo fanno, lo sentivo godere come un pazzo mentre mormorava: .

Mentre crescevi lo sentivo spesso ammirare il tuo corpo… mi diceva: e in queste parole intravedevo un senso di invidia.

Poi quando ti sei fidanzata mi chiedeva se ti confidassi con me, se mi avevi detto che scopavi con il tuo fidanzato… una sera mentre mi stava inculando mi chiese all’improvviso:… io stavo godendo al massimo con quel cazzo nel culo e risposi con tutta sincerità:… lo sentii irrigidirsi e sborrarmi in culo mentre mormorava fuori di se dall’eccitazione: …”

Non riuscivo a credere alle parole di mia madre… mio padre invaghito del mio corpo… io, sua figlia… non me ne ero mai accorta… devo riconoscere che era stato sempre molto corretto nei miei confronti, non aveva mai fatto anche lontanamente trapelare la voglia che aveva di me.

“Ma allora, mamma, dovrebbe essere semplice scambiarci i favori… tu scopi con Mario che, per inciso, mi ha spesso confidato che ha sempre desiderato farti il culo, ed io scopo con papà… pensa che bello tutti e quattro insieme…”

“Amore, conosco bene tuo padre, ho capito che ti desidera da sempre, ma lui non farebbe mai il primo passo, lo vedrebbe come una violenza nei tuoi confronti… il padre che violenta la figlia… se te lo vuoi fare devi essere tu ad incoraggiarlo… a sedurlo… dovrai essere brava ad offrirgli il tuo corpo su un piatto d’argento… a quel punto si sentirà completamente libero di godere del tuo corpo che tu gli hai donato liberamente e spontaneamente…”

“Tu mi aiuterai mamma? Non sto nella pelle… non voglio aspettare… vogliamo provarci oggi quando torna dal lavoro?”

“Certo, amore, non perdiamo tempo…”

Organizzammo subito un piano per sedurre papà.

Tutti questi discorsi mi avevano eccitato molto… le mie mutandine erano fradice… guardai mia madre…

“Mamma, questi discorsi non ti hanno eccitato?”

Mi guardò con un sorriso sulle labbra.

“Perché me lo chiedi, porcellina?”

Seguitavo a fissarla.

“Perché io me la sento tutta bagnata…”

Sospirò e chiuse gli occhi.

“Se ti confessassi che mi trovo nelle tue stesse condizioni?”

Mi sentivo al colmo dell’eccitazione… non sapevo che dire… parlò mamma…

“Non ce la faccio ad aspettare che torni tuo padre per soddisfarmi… sono troppo eccitata…”

Aprì gli occhi e mi fissò… le parole mi uscirono dalle labbra senza volere…

“Anche io… e allora…”

Seduta sul divano, cosce abbastanza aperte, con la vestaglia che era salita lasciandole abbastanza scoperte, con un gesto falsamente involontario pose la mano sul pube, sopra la vestaglia…

“Oh, Flora, ho una gran voglia di toccarmi…”

Non avrei mai pensato di sentire queste parole da mia madre… gettai via ogni residuo pudore…

“Si… ti prego, toccati… desidero vederti mentre giochi con la tua fica… vedere l’espressione del tuo viso mentre sborri…”

Questo linguaggio osceno ebbe l’effetto sperato.

“Oh, amore, davvero vorresti vedermi mentre mi lavoro la fica? Sono brava, sai… lo faccio spesso mentre penso alle peggio porcate… e tu non vuoi farmi vedere la tua fica? Lo so che anche tu hai voglia, anche tu hai bisogno di godere… perché non lo facciamo insieme… una di fronte all’altra… dicono che una delle immagini più erotiche, più libidinose è vedere una donna che si masturba, vedere la sua mano che gioca con la sua fica… vederla mentre se ne viene…”

Sentivo il miele della mia micina colarmi sulle cosce.

Mi avvicinai a lei mettendo il mio corpo a contatto con il suo e le poggiai una mano sulla coscia scoperta… avvicinai il mio viso al suo e le sussurrai:

“Ognuno per conto suo?”

Mi guardò, poggiò la sua mano sulla mia che stava sulla sua gamba e la strinse.

“Che vuoi dire?

“Che non ho mai accarezzato la fica di un’altra donna… mi piacerebbe provare… e tu l’hai fatto mai con un’altra donna?”

La sua mano mi strinse di più…

“No, Flora, tu saresti la prima… oh, Dio… proprio tu… la prima esperienza con mia figlia…”

Ormai era fatta, non sarebbe tornata più indietro, ma volevo almeno all’inizio essere dolce e delicata.

Cominciai a darle piccoli baci sulla guancia e presi ad accarezzarle la coscia… avvicinai le labbra al suo orecchio… cominciai a leccarlo ficcandole la lingua dentro… la sentii rabbrividire… le sussurrai:

“Togliti le mutandine…”

Si girò verso di me e mi abbracciò forte.

“Non c’è l’ho… non le porto mai quando sono a casa… mi sento più eccitante con la fica e il culo scoperti… sentila… metti una mano…”

“Mamma, non avrei mai pensato tu fossi così porca…”

“Ti dispiace?”

“Affatto, sei come me…”

Non indugiai più… le infilai la mano sotto la vestaglia e andai direttamente sulla fica… era un lago… raccolsi i suoi umori con le dita, portai la mano sulla sua bocca e li feci colare sulle sue labbra…

“Se sei porca comportati da porca… senti il sapore della tua fica…”

Cominciò a leccarmi le dita e raccolse tutti i suoi liquidi.

“Uhmmm… è bello… così mi piace godere…”

In un attimo mi tolsi i jeans e le mutandine, mi misi in ginocchio sul divano a cosce larghe rivolta verso di lei, presi una sua mano e me la misi sulla fica…

“Senti anche la mia come è bagnata… dai troia… godiamo… non ce la faccio più…”

“Si, figlia mia… te la apro tutta… chiavami… ti prego…”

Si allungò di più sul divano e allargò le cosce alzando le gambe e piegando le ginocchia… la sua fica completamente spalancata era li a mia completa disposizione… passai le dita unite lungo tutto lo spacco e quando fui all’ingresso della vagina unii le quattro dita a cuneo e cominciai a penetrarla lentamente… la fica era talmente piena di umori e talmente aperta dall’eccitazione che le quattro dita entrarono completamente fino alle nocche.

“Aaaah… si, me la hai riempita… quante dita hai infilato…”

“Quattro, mamma… ho lasciato fuori il pollice per massaggiarti il grilletto…”

“Si, brava… porcellina mia adorata… sfondamela…”

Sentivo che anche lei stava infilando le dita nella mia fica… allargai bene le cosce… con la mano libera presi il suo polso e tirai la sua mano verso il mio ventre per farmi penetrare completamente dalle sue dita.

Con la mano destra presi a chiavarla lentamente, ma sempre in profondità, mentre con il pollice massaggiavo il suo duro clitoride… con la sinistra mi chiavavo con la sua mano, cercando di muovere entrambe le mani a tempo… dentro… fuori… dentro… fuori….

Mamma aveva il viso stravolto dal piacere… avvicinai la mia bocca alla sua.

“Apri bocca… dolce porca… tira fuori la lingua…”

Non se lo fece ripetere… aprii la bocca e feci colare la mia saliva sulla sua lingua… gliene sputai sopra più che ne potevo… poi presi a baciarla… ci scambiammo le salive… le nostre lingue mulinavano nelle nostre bocche come serpentelli… le nostre mani seguitavano a lavorare le nostre fiche… non avremmo resistito a lungo…

“Mamma… stai godendo?”

“Da morire, tesoro…. Non avrei mai pensato di poter godere tanto con mia figlia… siamo due porche… due complici nella perversione… ti scoperai tuo padre… io mi farò tuo marito… ma desidero godere anche con te… mi sta piacendo troppo… anche tu vorrai fare l’amore con me piccola mia?...”

“Oh, si… mamma… ti amo e ti desidero anche io… faremo le troie con papà e con mio marito e, se loro vogliono, anche con altri cazzi… ma quando saremo sole ci daremo reciproco piacere come solo noi sapremo fare…”

“Brava la mia bambina… allora tra di noi non ci devono essere limiti al piacere… mi hai scopato abbastanza… togli la mano e leccami la fregna… voglio sborrarti in bocca… tu lo vuoi?”

Queste parole mi mandarono il sangue n testa…

“Dio… se lo voglio…”

Tolsi la mano e mi gettai sulla sua fregna spalancata… non avevo mai leccato una fica… il forte odore della sua fica fortemente eccitata e il sapore del liquido vischioso che ne sgorgava mi procurarono un orgasmo indescrivibile… urlai il mio godimento…

“Siiiiiiiiiiiii… vengo… chiavami che sborrooooooooooooooooo… la tua fica mi ha fatto sborrare… ancoraaaa… ancoraaa…”

“Si, piccola mia… godi… ti piace la mia fregna…. potrai godertela quando vuoi… adesso leccamela… leccamela tutta… fammi sborrare che sto impazzendo…”

Le allargai le labbra della fica, presi il grilletto tra le labbra e cominciai a succhiarlo come fosse un piccolo cazzo… sentii mamma vibrare… poi passai la lingua per tutto lo spacco… la infilai nella vagina e presi a rotearla dentro… poi scesi fino al buchetto del culo… anche lui era bello dilatato… spinsi la lingua dentro… la inculai per un po’… poi incollai le labbra a ventosa sul buco e cominciai a succhiarlo… mamma cominciò a tremare dal piacere… passai alle labbra della fica… le presi in bocca e succhiai anche loro… mamma era in estasi…

“Cosiiiiiiii… succhiamelaaaaaaaaaaa… che piacere mi stai dando bambina mia… potessi tornare indietro con il tempo… se avessi solo immaginato… avrei dovuto sedurti quando eri giovane… quando tuo padre ti desiderava… avresti fatto godere me e lui… Dio, quante leccate di fica mi sono persa…”

“Hai ragione, mamma… sarebbe stato bellissimo godere insieme a voi… ma non è mai troppo tardi… ci rifaremo, mamma… te la leccherò quando vuoi… e se lo vuoi puoi anche pisciarmi in bocca…”

“Cristo, Flora… tu mi farai morire dal piacere…”

Prese la mia testa con entrambe le mani e mi spinse contro la sua fica… cominciai a leccare il grilletto come una invasata… mamma mi dava colpi di fica contro la mia bocca… il suo corpo cominciò a vibrare… stava per venire… mamma stava per sborrarmi in bocca…

“Dai piccola… stai leccando la fregna della tua mamma… la stai facendo godere… dai… daiiiiiiiiii… siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii… vengoooooooooooooo… bastarda… non fermartiiiiiii… leccami ancora… vuoi la mia pipì… vuoi che te la faccia in bocca… mamma ti accontenta… dai… leccami sul buchino… così… si…. daiiiiiiiii… daiiiiiiiiiiiiii… eccola…. te la faccio in boccaaaaaaaaaaaaa… siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii… mi piace… mi piace… Dio santo… mi piace…”

Un getto caldo mi colpì la bocca… la spalancai per sentirne il sapore… stavo godendo come una porca… ormai io e mamma non avevamo più limiti alla perversione… mi riempii la bocca, avvicinai il mio viso al suo e feci sgorgare lentamente il biondo liquido sulle sue labbra… mamma tirò fuori la lingua per gustarne anche lei il sapore…

Rimanemmo per un po’ abbracciate ed esauste per il piacere provato.

“Ti è piaciuto, mamma?”

“Me lo chiedi? Non ho mai goduto tanto in vita mia… sensazioni nuove… la trasgressione di godere con mia figlia… la prima lesbicate della mia vita…”

“E pensa che questo è solo l’inizio… comunque non dimenticare che mi sei debitrice di una leccata di fica…” le dissi sorridendo.

Mi guardò anche lei sorridendo.

“Stai tranquilla… non vedo l’ora di sdebitarmi… che ne dici questa sera davanti a tuo padre?”


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