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Figlia, moglie, madre modello - 4


di bird2012
24.12.2012    |    31.586    |    0 9.4
"” Certamente questa frase era rivolta a me, per la mia qualità di abile pompinara..."
Figlia, moglie, madre modello

4° Cap. – Il figlio della portinaia

Un pomeriggio, approfittando della momentanea assenza della portiera, dissi a Bruno che mio marito la sera lo avrebbe atteso a casa, se voleva parlargli, e che mi scusavo se non sarei stata presente, ma io e mio figlio avevamo degli impegni che ci avrebbero tenuti lontano da casa per tutta la serata.

Vidi gli occhi di Bruno brillare: stando solo con mio marito poteva dare libero sfogo ai suoi desideri.
La sera, quando Bruno suonò alla porta, io e Franco ci nascondemmo nella mia camera da letto davanti allo schermo per godermi lo spettacolo che stava per iniziare tra Bruno e mio marito. Tanto per cominciare io e mio figlio ci denudammo dalla vita in giù e iniziammo ad accarezzarci reciprocamente i sessi.
Come d’accordo Mario, a sua discrezione, poteva organizzare tutte le variazioni che reputasse opportune a secondo dello svolgimento della serata.
Mario fece entrare Bruno in salotto.

“Accomodati, Bruno, mia moglie mi ha detto che volevi parlarmi.”

Bruno si avvicinò a mio marito e gli mise una mano sul cazzo, sopra la patta dei pantaloni.

“Me lo da? Ho pensato molto all’incontro che abbiamo avuto, mi è piaciuto molto e poi mi aveva fatto una promessa.”

Però!! il ragazzo era abbastanza intraprendente..

“Scusa, non ricordo: che promessa?” mentì Mario.

“Mi aveva promesso che la prossima volta che ci saremmo visti me lo avrebbe succhiato!”

“Io mantengo sempre le promesse e se poi si tratta di spompinare il cazzo di un bel diciottenne ancora di più… tiralo fuori…”

Quando Bruno abbassò la zip e tirò fuori il cazzo io e Franco ci scambiammo un gesto di ammirazione: era veramente un gran bel cazzo.

“Papà aveva ragione, è un cazzo di tutto rispetto… mamma, pensi che papà se lo farà mettere nel culo?”

“Non so come proseguirà la serata, ma certo sarebbe un peccato non approfittarne… al solo pensiero la mia passera è già un lago.”

“Lo sento mamma: mi hai bagnato tutta la mano!”

“Lascia stare il grilletto, altrimenti mi fai venire, e infilami le dita nella fica! Uhm… si, così… guardiamo… che lo spettacolo si fa interessante.”

Intanto Mario aveva iniziato a segare il cazzo di Bruno.
Ogni tanto faceva colare la saliva sul palmo della mano per poi passarlo lungo tutto il cazzo e renderlo viscido: questo trattamento aveva fatto prendere al cazzo delle dimensioni veramente impressionanti.

“Che ne diresti di toglierci i pantaloni per stare un po’ più comodi?”

Bruno acconsentì subito all’invito di Mario. Entrambi rimasero nudi dalla vita in giù: anche il cazzo di mio marito era già bello turgido.

“Vieni, accarezziamoci un po’ e parliamo dei nostri desideri.”

Si misero seduti sul divano vicini, uno di fronte all’altro, i due cazzi quasi si toccavano. Ognuno prese in mano il cazzo dell’altro e cominciarono una lenta masturbazione reciproca. Mario avvicinò il viso a quello di Bruno.

“Ti andrebbe di baciarmi?”

“Non so… non l’ho mai fatto…”

“Se vuoi possiamo provare… tira fuori la lingua…”

Bruno tirò fuori la lingua e Mario tirò fuori la sua.
Le due punte si toccarono ed entrambi iniziarono un leggero movimento delle due lingue, punta contro punta… poi piano piano aumentarono il movimento e presero a leccarsi tutta la lingua.
All’improvviso Mario fece colare molta saliva sulla lingua di Bruno e poi se la infilò tutta in bocca e prese a succhiarla.
Poi fu il suo turno a tirare fuori la lingua… Bruno capì, ci sputò sopra un bel po’ di saliva e se la infilò in bocca succhiandola bene. Poi Mario tolse la lingua dalla bocca di Bruno e lo fissò.

“Ti è piaciuto?”

“Mi ha eccitato moltissimo… non credevo fosse così piacevole anche tra uomini!”

“E allora seguitiamo a baciarci!”

Mio marito mise una mano dietro la nuca di Bruno e lo attirò verso la sua bocca, mentre seguitava a segarlo con passione: labbra contro labbra, lingua in bocca, reciproche linguate, saliva sputata in bocca, si baciarono diversi minuti come due amanti appassionati.
Non avevo mai visto mio marito baciare un altro uomo e la cosa mi mandò in visibilio… ero eccitatissima… sentii il cazzo di Franco vibrarmi in mano… lo strinsi.

“Anche a te ha eccitato vedere tuo padre baciare un altro uomo?”

“Mamma mia… da morire! Non credevo: quella saliva sulle labbra, sulla lingua e poi leccarla, baciarla, ingoiarla… stupendo!”

Riprendemmo a guardare.
I cazzi di Mario e Bruno avevano raggiunto una splendida erezione… la doppia reciproca masturbazione aveva dato i suoi frutti.
Mario si rivolse a Bruno, mentre seguitava a succhiargli e a leccargli la lingua.

“Dimmi Bruno… ti piace il cazzo?”

“Si… tanto!”

“Hai già avuto altre esperienze del genere?”

“Si… con qualche mio amico.”

“Lo hai preso anche nel culetto?

“No… abbiamo fatto solo con le mani e la bocca…”

“Allora hai un bel culetto vergine…”

“Non proprio…”

“In che senso?”

“Nel mio culo non è entrato ancora nessun cazzo, ma quando mi masturbo mi inculo sempre con qualche oggetto idoneo: vibratore, candela… mi piace molto!”

“Allora il tuo culetto è pronto per conoscere il cazzo!”

“Si… da parecchio!”

“E dimmi, Bruno… ti piace la fica?”

Bruno assunse una strana espressione, come di tristezza.

“Moltissimo… ma la fica che piace a me non posso averla…”

Io e Franco ci guardammo con aria interrogativa.
Anche Mario rimase sorpreso della risposta di Bruno.

“Perché non puoi averla? A chi appartiene?”

Bruno non rispose, ma aveva aumentato il ritmo della sega che stava facendo a Mario, come se il pensiero della fica avesse aumentato la sua eccitazione.
Mario comprese che Bruno aveva qualche segreto ed immaginò anche quale.

“Scommetto che hai qualche desiderio nascosto, vero?”

Bruno annuì con la testa.

“Ti rammenti la mia promessa? Di succhiarti il cazzo e ricambiare la sborrata in bocca? Bene… adesso ti faccio un gran bel pompino e mentre ti succhio tu mi confessi il tuo desiderio… OK?”

Bruno rimase ancora un po’ in silenzio, poi rispose.

“Mi vergogno…”

Mario si inginocchiò davanti a Bruno e cominciò a leccargli il cazzo: alternava colpi di lingua e succhiate con domande rivolte a Bruno.

“Slurp… slurp… se indovino di chi è questa fica me lo dici? Slurp… slurp…”

Bruno chiuse gli occhi per godersi il pompino, ma Mario lo richiamò.

“No, apri gli occhi, guardami mentre ti succhio il cazzo, e devi guardarmi mentre ti dico di chi è questa fica proibita…”

Bruno aprì gli occhi e Mario lo fissò.

“Ti piace come ti spompino il cazzo? Ti faccio godere?”

“Oh!! Si… moltissimo…”
“Scommetto, però, che preferiresti ci fosse tua madre a succhiarti il cazzo… vero?”

Bruno sobbalzò.

“No… Dio… che dici…”

Mario imboccò tutto il cazzo, fino a farselo arrivare in gola, poi lo tolse e fissò nuovamente Bruno.

“E’ di tua madre la fica, vero? E’ lei che vorresti scoparti, di la verità sii sincero! Porco… depravato… te la vorresti inculare, vero?”

“Siiii!!! È vero! E’ una troia, mi fa soffrire, si masturba e mentre gode urla ben sapendo che sto in casa, per farsi sentire! Io la spio attraverso la serratura… lei sa che la guardo e allarga le cosce per farsi vedere! Raggiunge orgasmi favolosi mentre io la guardo e mi masturbo! Lei lo sa, è una porca, ma io non ho il coraggio di entrare e fare qualcosa. Anche lei non dice niente… mi fa morire dal desiderio, ma so che non potrò mai averla… perché è mia madre!”

Io e Franco ci guardammo.

“Hai capito la troia: fa eccitare suo figlio, ma poi lo lascia a cazzo dritto! E’ una gran figlia di puttana! Far soffrire così suo figlio… madre snaturata!” esclamai.

Franco mi dette un bacio sulla guancia.

“Tu non mi lascerai mai a cazzo dritto, vero mamma?”

“Amore, pensi che la tua mamma ti lascerebbe eccitato e insoddisfatto? Sappi che troveresti sempre tra le mie braccia, e tra le mie cosce, qualunque appagamento dei tuoi desideri… come sono certa che non trascurerai mai la fica della tua mamma lasciandola bagnata di voglie insoddisfatte!”

“Mamma, ma che dici: preferirei morire piuttosto che trascurare la tua deliziosa fica… mi ha stregato… “

“E allora dammi una bella leccatina alla fica, tesoro: il pensiero che Bruno si vuole scopare la madre mi ha fatto eccitare ancora di più! Ripenso al tuo desiderio di incularmi: vieni, bevi un po’ del miele che mi sta uscendo dalla fica, mentre io guardo quel porco di tuo padre con il cazzo di Bruno in bocca…”

Franco si inginocchiò e prese a leccarmi la fregna con la sua solita passione, mentre io ripresi a guardare Mario e Bruno.
Dopo un altro po’ di spompinate Mario si riavvicinò a Bruno e, baciandolo nuovamente in bocca, gli chiese:

“Pensi sia piacevole scopare con il proprio genitore?”

“Si, Signor Mario, penso sia eccitantissimo!”

“Anche tra padre e figlio?”

Bruno lo fissò: il suo viso era una maschera di libidine.

“Dio mio, Sig. Mario… padre e figlio che si inculano… dovrebbe essere stupendo!”

“Beh! Io con l’età che ho potrei essere tuo padre…”

“Si, ci ho pensato e infatti mi piace farlo più con lei che con i miei coetanei: farlo con un uomo molto più grande è più perverso!”

”Sei proprio un bel porcellino, ma dimmi… hai mai giocato con due cazzi? Lo hai mai fatto in tre?”

“No, ma credo mi piacerebbe molto!”

“Se vuoi ci sarebbe un altro cazzo pronto per te, stasera…”

“Un altro cazzo? E chi sarebbe?”

“Sai, io e Franco, mio figlio…”

Mario non terminò la frase, sperando che Bruno capisse… Bruno capì e lo guardò sbalordito.

“Vorrebbe dire che lei e Franco godete insieme?”

“Si! E con grande reciproco godimento!”

“Dio santo! E mi dica… vi siete inculati?”

“No, ancora no, ma ci siamo molto vicini.”

Rabbrividii: Mario cominciava a desiderare di inculare Franco e essere inculato da lui.

“Franco, amore… hai sentito papà?”

Franco si sollevò dalla mia fica e con il viso completamente viscido dei miei umori mi venne vicino.

“Si, mamma, ho sentito… prima o poi doveva accadere… ma tu lo desideri?”

“Da morire tesoro! Sai quanto mi eccita vedere due uomini godere insieme! Quando vi siete spompinati mi avete fatto morire e da allora ho auspicato con grande desiderio una vostra inculata reciproca: ognuno di voi svergina il culetto dell’altro… il papà al figlio… il figlio al papà.

Ma non ho voluto forzarvi a farlo poiché voglio che ognuno di voi abbia il forte desiderio di farselo mettere nel culo: il padre dal figlio… il figlio dal padre… senza pressioni anche psicologiche esterne da parte mia. Da ciò che ho sentito, tuo padre lo desidera… e tu?”

Franco mi guardò un attimo, poi mi strinse forte a lui.

“Mamma, vi amo entrambi e voglio essere di entrambi! Quando ho spompinato papà ho sentito un grande godimento, come quando lecco la tua fica! A te il mio cazzo l’ho dato e tu mi hai dato la fica: adesso voglio dare il culo a mio padre, voglio che mi svergini e se vorrà ricambierò con tutto il mio amore!”

“Tesoro, certo che papà vorrà che lo inculi ed io vi sarò vicina a condividere con voi il vostro piacere! Adesso vai da papà e da Bruno… falli godere… dopo verrò anche io…”

“Si, mamma… ti amo!”

“Anche io tesoro… vai…”

Franco entrò nella stanza e fu accolto da entrambi con baci e abbracci.

“Bruno, conosci Franco, guarda che bel cazzo che ha, anche lui è uno dei nostri: ama il cazzo e la fica in ugual maniera, ma penso che questa sera si dedicherà solo ai cazzi… vero Franco?”

“Certo, papà, e per iniziare fammi assaggiare il cazzo di Bruno.”

Si inginocchiò e in un attimo si infilò tutto il cazzo in bocca, fino alle palle… Bruno ebbe un lungo fremito.

“Dio Santo che bocca… se lo è preso tutto… bravo Franco… uhmmm!!! Succhialo!”

Mentre Franco in ginocchio lo spompinava alla grande, Mario lo abbracciò e comincio a leccargli il viso e a strizzargli i capezzoli… Bruno era in estasi!

“Sapevo che ti sarebbe piaciuto come ti spompina Franco: ha iniziato da poco a prendere i cazzi in bocca, ma è già un esperto. Si vede che è nella sua indole, nel suo DNA succhiare il cazzo, ma forse è una dote di famiglia.”

Certamente questa frase era rivolta a me, per la mia qualità di abile pompinara.
Il livello di eccitazione dei tre era alle stelle.
Mario accarezzava e baciava con dolcezza il viso di Bruno, mentre gli aveva infilato una mano in mezzo alle natiche e si vedeva che gli stava titillando il buchino.
Bruno, da par suo, ricambiava segando il cazzo di mio marito, mentre con l’altra mano spingeva la testa di Franco contro il suo cazzo.
Mario aveva letteralmente ricoperto il viso di Bruno di saliva.

“Bruno, sei un porco, ti piace farti leccare il viso come una cagnetta e farti spompinare il cazzo da mio figlio! E dimmi… ti piace questo ditino che ti solletica il buchetto del culo?”

“Oh!!! Si, Signor Mario… mi piace tanto…”

“Ti piacerebbe fartelo mettere nel culo da Franco? Io intanto ti spompino: ricordati che devo mantenere la mia promessa.”

“Si! Si! Mi faccia inculare… lo voglio… voglio il cazzo di Franco nel culo… è il primo cazzo che prendo nel culo… lo voglio… Franco, inculami!”

“Franco, il tuo nuovo amico vorrebbe il tuo cazzo nel culo: che ne dici di coronare questa amicizia con una bella inculata?”

“E’ un piacere e vedo che ha anche un bel culetto!”

“Allora vieni Bruno, noi spompiniamoci, mentre Franco ti incula, goditi questi due cazzi tutti per te!”

“Oh, si… Signor Mario…”

“Allora dai… vienimi sopra…”

Mario si sdraiò e Bruno gli si mise sopra nella posizione del 69, in ginocchio tra la sua testa: entrambi si presero i cazzi in bocca e cominciarono a succhiarsi reciprocamente.
Mario con il cazzo di Bruno in bocca gli prese le natiche e le allargò al massimo scoprendo completamente il suo buchino… Franco lo leccò un po’ insalivandolo per bene e poi ci appuntò la cappella: zoommai la telecamera come mi aveva insegnato Franco e misi in primo piano il buchetto del culo di Bruno ed il cazzo di Franco.
Appuntata la cappella Franco cominciò a spingere lentamente: vidi lo sfintere allargarsi e ricevere la cappella, mentre Bruno cominciò a mugolare dal piacere.

“Che bello… finalmente lo prendo nel culo! Dai Franco… infilalo tutto… riempimi! Uhmmmm!!”

Franco seguitò a spingere: il buchino si allargava al massimo per ricevere completamente tutto il cazzo di mio figlio… una scena altamente eccitante!
Immaginai il mio buchino del culo quando avrebbe ricevuto il cazzo di mio figlio: lo vedevo allargarsi piano piano mentre il suo cazzo mi avrebbe penetrato centimetro dopo centimetro.

Ancora non gli avevo dato il culo a mio figlio: lo avevo spompinato e bevuto la sua sborra, mi aveva leccato la fica e gli avevo pisciato in bocca, mi aveva scopato e sborrato nella fica… ma non mi aveva ancora inculata.

Ma avevo già programmato di dargli il culo… lo ritenevo un atto di grande amore!
Molti uomini mi avevano inculata durante i miei giochi sessuali, ma lo avevo sempre considerato un semplice atto di sesso, seppure molto piacevole.
Con mio figlio, invece, la consideravo la mia prova del mio amore per lui. Farmi fare il culo da mio figlio! Il solo pensiero mi fece sentire un brivido lungo la schiena: dovevo sicuramente registrare l’avvenimento per rivedermi mentre mi entrava nel culo il suo amato cazzo.

Tutti questi pensieri scorrevano nella mia mente mentre sullo schermo seguitavo a vedere una scena idilliaca: mio marito e Bruno si spompinavano con ardore mentre Franco inculava Bruno!
I tre maiali stavano godendo senza di me!
Non era giusto, non ce la facevo più… l’eccitazione mi aveva preso alla testa… dovevo unirmi a loro!

Indossai un corpetto nero con calze autoreggenti, fica e culo scoperti senza mutandine e mi avviai verso il salotto.
Entrai piano, senza fare rumore: mio marito e Bruno, data la loro posizione e tutti presi a spompinarsi, non si accorsero del mio ingresso.
Mi vide mio figlio che seguitava ad inculare Bruno: mi sorrise e io gli feci cenno di tacere.

Andai verso il viso di Bruno… aveva gli occhi chiusi dal piacere che stava provando dall’avere un cazzo in culo e uno in bocca e mio marito che lo spompinava.
Mi accosciai davanti a lui con le gambe aperte e la fregna in piena vista. Aveva il cazzo di mio marito in bocca e con una mano gli stava accarezzando le palle.

Gli misi una mano in testa e gli accarezzai i capelli: sentendosi toccare aprì gli occhi e mi vide.
Per un attimo vidi sul suo viso una espressione di timore, ma poi, vedendomi con la fica spalancata e con la mano che mi stavo masturbando, realizzò immediatamente che davanti a lui non vi era una educanda, ma una gran troia con tanta voglia di porcate.

“Signora Olga, anche lei…”

Seguitai ad accarezzargli la testa.

“Si, piccolino, non temere, anche io sono dei vostri… mi piace vedervi tutti e tre uniti nel piacere.. ti stanno facendo godere i miei maschietti?”

“Oh, si… immensamente! Sia Franco con il suo cazzo nel mio culetto, sia suo marito che mi sta spompinando in maniera meravigliosa! Anche lui ha un bel cazzo, piace anche a me succhiarglielo.”

“Allora continua, fammi vedere come sei bravo a spompinare il cazzo di mio marito.”

Gli spinsi la testa verso il cazzo, se lo infilò di nuovo in bocca e ricominciò a succhiarlo con voracità, mentre alternava il suo sguardo dal mio viso alla mia fica.
Mi infilai tre dita in fregna… ero eccitatissima!
Con l’altra mano lo presi per i capelli e cominciai a muovergli la testa su e giù, sempre più veloce e più in profondità… gli feci arrivare il cazzo in gola.

“Forza, porco, fa godere mio marito! Spompini come una troia… pompagli il cazzo!”

Seguitando a spingergli la testa sul cazzo avvicinai la fica al suo viso: mentre spompinava poteva vedere la mia fica a pochi centimetri dai suoi occhi e sentire il suo odore di sesso!
Quando vidi che non ce la faceva più a ricevere quei colpi di cazzo in gola gli lasciai la testa e lui fece uscire il cazzo dalla bocca ansimando.

“Sei proprio un bel porcellino, come mio figlio che ti sta inculando…”

“Signora… anche lei con suo figlio?”

“Certo piccolino! Mio figlio mi scopa: spero non ti scandalizzerai, ma mi piace tanto il cazzo di mio figlio che mi riempie la fica e non ci rinuncerei per tutto l’oro del mondo!”

“Scandalizzarmi? Io vi invidio: potessi pure io… sarei il ragazzo più felice del mondo!”

“Si, ho sentito: vorresti scoparti tua madre! La troia ti eccita masturbandosi a fica spalancata, ma abbi fede che cercherò di aiutarti. Quando decido di sedurre una persona, uomo o donna che sia, difficilmente fallisco e poi tua madre mi sembra un soggetto su cui si può lavorare bene! Te lo prometto… te la farò scopare!”

“Oh, signora, come invidio Franco ad avere una mamma come lei! Uhmmmm! Come mi stanno facendo godere suo marito e suo figlio!”

“Vuoi godere ancora di più?”

“Certo, signora…”

“Mi sembra di aver capito che tu hai già visto la fica di tua madre, vero?”

“Si, ce l’ho sempre davanti agli occhi: quando se l’allarga con entrambe le mani, quando titilla il clitoride, quando si penetra con le dita…”

“Bene! Allora senti: anche io ti allargo la mia fica con entrambe le mani. Leccala! Leccami la fica, ma chiudi gli occhi e pensa alla fica di tua madre! Immagina di leccare la sua fica, di sentire il suo sapore… il suo odore… sarà molto più eccitante!”

“Oh, Dio! Signora… grazie!!!”

“Poi, ormai ho capito che sei un porco, come piace a me! Allora se sei bravo e mi fai godere, se mi lecchi bene la fica e mi fai fare una bella sborrata, ti faccio un regalino, una bella sorpresa che sono certa ti piacerà molto: dopo aver sborrato ti piscio in bocca! Pensa… la tua mammina che ti piscia in bocca mentre se ne viene! Adesso comincia, porco… leccami… e seguita a masturbare mio marito… facci godere tutti e tre!”

“Si, signora! Si! Qualunque cosa…”

Sempre scosciata davanti a lui mi allargai la fregna e gliela appoggiai sulla bocca: cominciò a leccare come un invasato, mentre seguitava a segare il cazzo di Mario.
Dalla posizione in cui mi trovavo avevo il viso rivolto verso Franco che dietro a Bruno seguitava ad incularlo con vigore.

“Dai Franco, inculalo forte, faglielo sentire bene il cazzo nel culo!”

“Uhmmmm, mamma! Sapessi che culetto disponibile ed accogliente ha Bruno: se lo prende tutto il mio cazzo, gli entra tutto fino alle palle e sentissi come me lo munge, come stringe e allarga il buchetto intorno al cazzo, sembra mi stia facendo un pompino con il culo! E’ proprio un bel porcellino e tra poco gli sborro in culo.”

“Avvertimi quando stai per sborrare che gli piscio in bocca!”

“Mi manca poco. Oh, Dio, Bruno sta tremando, sta dando colpi di bacino verso il mio cazzo e verso il viso di papà! Mammaaaaaa… Bruno sta sborrandoooo… in bocca a papà!!”

Il grido di godimento di Bruno risuonò per tutta la stanza.

“Grrrrrrrrrrr…. Uhmmmm!!! Aaaaaaah!!! Vengoooo!!!”

Così dicendo riprese a leccarmi la fica con più vigore: vidi che anche il corpo di Mario cominciò a sobbalzare e capii che stava per sborrare.
Avvertii Bruno.

“Bruno… svelto… mio marito sta per sborrare! Prendiglielo in bocca! Svelto… bevi la sua sborra… tutta… dopo riprendi a leccarmi!”

Bruno lasciò la fica e avvicinò la bocca al cazzo di Mario e lo imboccò proprio mentre stava iniziando a schizzare: circondò la sua cappella con le labbra e dal movimento di su e giù del pomo di Adamo capii che si stava ingoiando tutto lo sperma schizzatogli in bocca da mio marito!
Dopo aver bevuto tutto riprese a leccarmi la fica: il porco stava unendo il sapore dello sperma con quello della fica!
Franco, intanto, stava dando gli ultimi forti colpi di cazzo nel culo di Bruno.

“Vuoi che ti pompi forte il culo… allora prendi… prendi la mia sborra! Mammaaaaa!! Sto venendoooo!!! Gli sborro in culooooo! Aaaaaaaaaah!!! Pisciagli in boccaaaaaaa!!! Ummmm!!”

Non resistetti oltre: un tremendo orgasmo mi prese per tutto il corpo.
Con tutte e due le mani spinsi la testa di Bruno contro la mia fica e cominciai a strofinargliela sul viso.

“Leccami bastardo! Maiale… lecca tua madre! Svelto… più sveltooooo… che ti piscio in facciaaaa!!! La tua mammina ti piscia in boccaaa!!! Aaaaaaaah… prendilaaaaaaa!!!”

Rilasciai tutti i muscoli pubici e cominciai a pisciare… mentre Bruno strofinava il suo viso contro la fica della sua mammina!!!

Dopo un po’ ci alzammo con difficoltà: eravamo spossati per la stupenda sborrata, ma la mia mente già pregustava futuri piacevoli amplessi.

“Senti Bruno, domani sera sei invitato nuovamente da noi… sempre che tu ne abbia voglia!”

Mi guardò sorridente

“Mi prende in giro? E’ un immenso piacere!”

“Bene, ho in mente qualcosa di veramente piacevole: voglio farti scopare tua madre… ci stai?”

Il volto di Bruno era l’emblema della felicità, i suoi occhi brillavano dalla gioia.

“Oh!!! Signora Olga… certo… certo.. grazie! Dio mio! Grazie!”

“Bene… allora ci vediamo domani sera…”


Continua…


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