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Un amore di figlia - 1


di bird2012
05.01.2013    |    77.118    |    3 9.6
"!” “E’ stata solo una scusa perché volevi fare l’amore con me?” La sua mano strinse nuovamente la mia fica..."
UN AMORE DI FIGLIA

Cap.1


Mia figlia Lory aveva pochi anni quando mio marito se ne andò lasciandoci sole e da allora niente ci ha diviso: due corpi e un’anima!
Non conosco aggettivi per poter qualificare il nostro rapporto: è idilliaco, stupendo.
Per ovvi motivi siamo state sempre sole e insieme per cui è normale che tra noi si sia instaurato un rapporto particolare, non solo di madre e figlia, ma anche, e soprattutto, di intime amiche, che si scambiano confidenze e consigli.

Se qualcuno avesse sentito i nostri discorsi, quando ci confidavamo i nostri segreti più intimi, sarebbe inorridito, ma ad ognuna piaceva mettere a parte l’altra della propria intimità.

Ho seguito tutto il suo percorso sessuale, in quanto lei, anche se all’inizio molto timidamente, mi ha sempre confidato le sue esperienze ed emozioni, cercando in me , unico suo punto di riferimento, i consigli, le approvazioni ed anche i giusti rimproveri in relazione ai suoi comportamenti.

Mi ricorderò sempre la sua prima sega.
Tornò a casa tutta timorosa.

“Mamma, devo parlarti!”

Dalla sua voce capii subito che aveva bisogno della sua mamma.
Andammo sul divano, l’abbracciai e l’invitai a dirmi tutto.

“Questa sera io e Franco, il mio ragazzo, come sempre siamo andati ai giardini a fare l’amore. Fino a questa sera ci eravamo sempre limitati a baciarci e accarezzarci, ma questa sera lui ha voluto di più… e io mi sento turbata!”

Capii subito cosa fosse accaduto, ma cercai subito di sdrammatizzare.

“Tesoro, tranquilla, nessun problema, dai, raccontami.”

“Franco ad un certo punto mi ha messo una mano sopra il suo… beh! Hai capito!”

“Ma si, tesoro, tranquilla! Sopra il suo uccello, ma puoi anche chiamarlo cazzo, non mi scandalizzo!”

Sorrise… si stava sbloccando.

“Si, in realtà tra amiche lo chiamiamo cazzo.”

“Lo vedi! Tranquilla! Seguita!”

“L’ho sentito duro: avrei voluto togliere la mano, ma non volevo fare la figura della bambina. Tra i discorsi che facciamo tra amiche ho saputo che quasi tutte già lo avevano toccato e non volevo farmi prendere in giro!
Rimasi con la mano sopra, mentre seguitavamo a baciarci, poi lui all’improvviso si è aperto i pantaloni, lo ha tirato fuori e mi ha detto di prenderglielo in mano e di fargli una sega, come facevano le altre ragazze ai suoi amici!

Mamma, io mi vergognavo come un cane al solo pensiero di prendergli il cazzo in mano, ma quando lui ha visto che tentennavo, mi ha preso la mano e me ce l’ha messa sopra lui: mi è venuto spontaneo stringerlo!

Mi sono trovata con quel coso duro in mano e non sapevo che fare, allora mi ha guidato lui: ha cominciato a muovermi il polso avanti e indietro per farmi trovare il ritmo… quando ho capito, ho seguitato da sola… mentre abbiamo ripreso a baciarci! Mamma sono turbata!”

Abbassò gli occhi, ma avevo capito tutto!

“Tesoro, forse sei turbata poiché ti è piaciuto prenderlo in mano al tuo fidanzatino? Ti vergogni di aver provato piacere?”

“Si, mamma, non pensavo fosse così piacevole: sentire quella carne dura, calda, che più la muovevo e più diventava duro! Era molto bello e sinceramente mi è dispiaciuto quando l’ho sentito ammosciarsi!”

Sorrisi e la strinsi a me.

“Lo hai fatto venire?”

“Si, quel porco mi ha schizzato tutto sulla mano!” e rise…

La strinsi ancora più a me.

“Ti è piaciuto farlo venire? Hai fatto godere il tuo uomo!”

“Si mamma, mi è piaciuto moltissimo! Mentre schizzava sentivo il suo cazzo vibrarmi in mano… meraviglioso! Ma ho paura di essere diventata una puttana: ho preso un cazzo in mano e l’ho fatto anche venire!”

Cominciai a ridere.

“Lory, ma stai scherzando? Il sesso è la cosa più bella che esiste al mondo! Ma quale puttana! Stai soltanto diventando donna, cominci a sentire i primi piaceri sessuali, ma ne sentirai tanti altri, molto maggiori di quello sentito con il cazzo in mano! Sai cosa ti dice mamma? Preparati, poiché la prossima volta Luciano vorrà toccarti la passera, o fica che dir si voglia, e se lui sarà bravo sentirai mille volte più piacere di quello che hai sentito prendendoglielo in mano: sarai tu a bagnargli la mano!”

Lory mi guardava sbalordita.

“Ma mamma, se vuole accarezzarmi la passera cosa devo fare?”

“Senti amore quello che ti dice mamma: ho una grande esperienza in merito, per cui ascolta.
Il sesso lo devi decidere tu: con chi farlo, quando farlo e come farlo!
Lo devi fare quando ne hai voglia: chi ti impone di farlo contro la tua volontà, anche marito o fidanzato o amante che sia, liberatene subito.
Fallo solo con chi sei innamorata o con chi ti attrae fisicamente: non lo fare con tutti.
E principalmente fallo perché ti piace farlo e mai per soldi!”

Quella fu la mia prima lezione sessuale di Lory.
Dopo un po’ di tempo fu la volta del pompino: venne a casa raggiante!
Mi abbracciò appena arrivata dentro casa.

“Mamma, devo raccontarti! Stupendo… stupendo! Pensavo che tenerlo in mano fosse piacevole, ma quando l’ho sentito in bocca!!!! Dio santo, quanto è piacevole spompinare un bel cazzo!!!”

Mi raccontò tutti i particolari: mi eccitai come una porca a sentirla raccontare! Le confessai che anche a me piaceva particolarmente succhiare il cazzo e lei, ridendo, mi disse: “Allora ho ripreso da te!”

Crescendo, si era fidanzata stabilmente con Franco, un gran bel ragazzo, e trascorrevano intere giornate insieme, ma Lory non mi aveva più messo a parte di nessuna piacevole novità erotica: mi chiedevo se passassero il tempo solo tra seghe e pompini.

Ma arrivò il momento dei rapporti completi.
Ricordo ancora quella sera: quando tornò a casa era in trance!
La mia esperienza da porca scopereccia mi fece subito capire che la sua era l’espressione di una donna che aveva goduto i piaceri del sesso: un misto di libidine, spossatezza, felicità, eccitazione!
Si distese sul divano con lo sguardo fisso nel soffitto.

Le andai vicino, le presi una mano e l’accarezzai.

“Tesoro, che c’è? Non farmi preoccupare!”

Volse il suo volto verso ilo mio e mi fissò.

“Tranquilla mamma, nessuna brutta notizia… anzi: qualcosa di meraviglioso! Come si dice? Franco mi ha fatto la festa!!!”

Sorrise, ma io le chiesi subito:

“Ma tu eri d’accordo o ti ha costretto?”

“Ma no mamma, che pensi: non mi hai insegnato di fare sesso solo con chi mi va, quando mi va e come mi va? Con Franco sono stata chiara e lui è d’accordo: abbiamo fatto, facciamo e faremo solo quello che piace a tutti e due, senza prevaricazioni di uno sull’altro”

La mia piccola era diventata donna: finalmente la sua fica poteva divertirsi! Ma la mia innata libidine mi rendeva curiosa!

“Tesoro, sono curiosa come una scimmia: solo davanti?”

Mi strinse forte la mano.

“Che adorabile porcellina sei! Vuoi sapere! OK! Oggi io e Franco ci siamo capiti subito: dopo baci, slinguate, intime carezze con mani e bocca, tanto per essere chiari ditalini, seghe, leccate di fica e pompini, Franco mi ha detto:

”Amore ho una gran voglia di scoparti, di sentire il calore della tua fica!”.

La mia risposta è stata brevissima:

“E cosa aspetti? E’ da molto tempo che la mia fica aspetta di essere visitata dal tuo cazzo!!!”

“Perché non me lo hai chiesto?”

“Desideravo me lo avessi chiesto tu! Dai… mettimelo dentro!!!”

E’ stato meraviglioso, ho goduto come una porca e mi ha riempito la fica come avevo sempre sognato!!! Ho fatto il pieno di sborra!!!”

Sorrisi.

“Allora ho fatto bene a farti prendere la pillola!!!”

“Si, mamma, sei stata molto previdente! Ormai possiamo andare a ruota libera!!! Dopo un bel po’ che eravamo venuti e sentivo il suo arnese riprendere vigore, glielo fatta io la proposta. “Senti Franco, dato che ci siamo, perché non completi l’opera, così non ci rimettiamo mano? E’ da molto che desidero farmi sfondare il culetto dal tuo cazzo!!! Dai amore… inculami!”
Così, mamma, in un pomeriggio mi sono fatta aprire davanti e di dietro!!!”

Rise con gioia.

“Posso chiederti dove ti è piaciuto di più?”

“Beh! Nella fica è stato meraviglioso… ma nel culetto ho provato un piacere sublime, che non avrei mai immaginato!!! Che dolce sensazione sentirmelo aprire lentamente: lo sfintere che si allarga delicatamente per accogliere completamente quello stupendo palo di carne, sentire il membro riempirmi completamente e sentirlo padrone incontrastato del mio intestino. Una vera meraviglia!”

Anche io, ovviamente, le raccontavo le mie avventure e la vedevo particolarmente interessata ed eccitata, specialmente quando le raccontavo delle doppie penetrazioni.

“Ma mamma, non ti fa male fartene mettere due insieme?”

“Farmi male? Al contrario… sentissi quanto mi fanno bene!!!”

Ridevamo entrambe, poi seguitavo.

“Certo, la prima volta è un po’ difficoltoso, ma poi con l’abitudine e l’esperienza! Figlia mia, dovresti sentire: pensa al gran piacere che provi nel farti chiavare e poi nel godimento nel farti impalare il culetto! Beh! Unisci i due piaceri e moltiplica per 10: questo è il piacere che provi nel sentirti contemporaneamente riempita nella fica e nel culo da due possenti cazzi che ti scopano e ti inculano insieme! Spero fortemente che tuo marito possa farti provare questo supremo piacere… è il massimo godimento sessuale che una donna possa provare!”

Nonostante le raccontassi di quanto godessi nel farmi impalare dagli uomini mia figlia ignorava che non fosse solo il cazzo a darmi il piacere sessuale!

Avrei dovuto confessarle, infatti, che benché gradisca molto giocare con i maschietti, anche più di uno insieme in estenuanti gang bang, ho sempre avuto un debole per la fica.
Ebbene, si! Il massimo del piacere lo raggiungo tra le braccia, e tra le cosce, delle donne: le loro fiche, le loro bocche, i loro seni, le loro lingue mi provocano orgasmi e piaceri indescrivibili.

Forse qualcuna penserà che dico una bestemmia, ma forse (solo forse!!!) il cazzo potrebbe stancarmi, ma della fica e del suo squisito miele (senza nulla togliere al dolce sapore della sborra!) che mi riempie la bocca non so se potrei farne a meno!

Ho tre amiche con cui lesbico regolarmente, tra una scopata e l’altra, sia singolarmente che insieme, in splendide orgette tra donne.

Delle tre amiche con cui godo Luciana è la mia prediletta. E’ sposata, ma viene spesso a casa mia, per cui io e mia figlia la consideriamo ormai una di famiglia.
Ovviamente approfittiamo di ogni momento che stiamo sole per scambiarci palpate, carezze, baci.
E’ una leccatrice stupenda, certamente la migliore che abbia conosciuto: la sua lingua sulla fica mi fa provare orgasmi devastanti, è instancabile e passerebbe ore a leccarmi la fica e il culetto finché non le piscio in bocca.

La cosa, sinceramente, non mi disturba, anzi: provo un profondo piacere quando vedo con che godimento accoglie il mio biondo liquido che le schizzo in bocca e sul viso!

Nonostante io e mia figlia avessimo instaurato un rapporto così coinvolgente fatto di complicità, confidenza e massimo reciproco rispetto, non avevo mai avuto il coraggio di confessarle le mie tendenze omosessuali: forse temevo il suo giudizio negativo.
Ma evidentemente mi sbagliavo e mai timore fu più infondato.

Una sera, dopo cena, mentre eravamo sedute sul divano, mi chiese improvvisamente.

“Mamma, hai esperienza di amore tra donne?”

Non mi aspettavo una domanda del genere, ma non volevo insospettirla nel mostrarmi particolarmente pudica.

“Pochissimo! Sai, da giovane ho provato con una amica del liceo… volevamo entrambe sentire piaceri diversi… è stato piacevole, ma poi è finita li!”

Mi vergognavo: era la prima volta che le mentivo, ma non potevo fare diversamente.

“Ho capito, ma anche nel tuo piccolo certamente hai più esperienza di me! Mamma, ho bisogno del tuo aiuto.”

“Dimmi, amore… se posso…”

“C’è una amica che mi attira moltissimo. Non so come spiegarlo, ma mi attira dal punto di vista sessuale! Non so perché, ma quando le sono vicino mi eccito e mi sento bagnare: vorrei abbracciarla, baciarla e mi piacerebbe tanto farci l’amore, ma non so come sedurla! Mi aiuti? Come potrei fare?”

Rimasi basita.

“Vuoi dire che dovrei insegnarti come fare per godere insieme alla tua amica?”

“Brava, mamma, hai capito benissimo! Dai, ti prego: tu come faresti se desiderassi portarti a letto una tua amica?”

Lo sapevo benissimo come avrei fatto: quante giovani fichette avevo iniziato all’amore saffico! Ancora avevo nelle orecchie i loro gemiti di godimento quando per la prima volta sentivano la lingua di una donna frugare tra le labbra della loro fica.

Volevo portare il discorso su un altro binario.

“Ma tesoro, tu sei fidanzata!”

“E quale è il problema? Mica me la devo sposare la mia amica, voglio solo sentire cosa si prova a fare sesso con un’altra donna! Potrebbe anche darsi che lo dica a Franco, mica voglio tradirlo! E poi non mi hai sempre detto che si deve fare sesso quando se ne ha voglia! Ed io ho una gran voglia di farmi la mia amica!”

Già… lo avevo detto!
All’improvviso mi venne una idea per cercare di risolvere la situazione.

“Senti, amore, ho dimenticato di dirti che tempo fa, a casa di certi amici, ho visto uno splendido film porno di lesbiche. Parlava di una donna che seduceva con arte sopraffina una giovane ragazza. Rimasi piacevolmente impressionata e ricordo perfettamente ogni gesto: potrei farti vedere come faceva lei… potremmo provare!”

“Oh! Si, mamma… si… si… brava! Dai… fammi vedere come faceva lei!”

La cosa cominciava ad intrigarmi.
Premetto che il nostro abbigliamento era particolarmente invitante.
Stando a casa da sole, senza presenze estranee, indossavamo vestitini particolarmente succinti, a mezza coscia, senza reggiseno, con minuscole mutandine che coprivano a malapena le nostre intimità.
Cominciai.

“Allora, Lory, siediti vicino a me. Ecco… cerco di ripetere i gesti della donna cercando di spiegarti ciò che penso di aver capito.
Mentre parli con la tua amica, poggiale con naturalezza una mano sul ginocchio e comincia ad accarezzarla delicatamente!”

Alle parole feci seguire l’atto: posai la mia mano destra sul suo ginocchio e l’accarezzai.

“Poi le fai un complimento sulla bellezza del suo seno e con la punta dell’indice fai dei cerchi intorno ai suoi capezzoli.”

“Come? Mi fai vedere?”

“Certo! Così!”

Tolsi la mano dal ginocchio e con il polpastrello dell’indice cominciai a stuzzicarle i capezzoli.

“Poi li stringi tra il pollice e l’indice e li fai roteare… così! Piano piano diventano duri…”

“I miei già sono duri! Mamma, posso provare con i tuoi? Voglio vedere se ho capito.”

“Certo, amore… se vuoi…”

Prese i miei capezzoli tra le dita, li strinse e li fece roteare: sentii una fitta al basso ventre! La mia fica cominciava a dare segni d’inquietudine.

“Così va bene, mamma?”

“”Si, amore… va benissimo! Ma poi rimetti la mano sulla coscia e accarezzala. Alterna le carezze… sulla coscia e poi sul seno e viceversa… le devi far provare piaceri diversi!”

“Ho capito.”

Le rimisi la mano sulla coscia e l’accarezzai per tutta la lunghezza… mi imitò immediatamente!

“Adesso viene la parte più importante: se ancora non ti ha tolto la mano e non ti ha detto niente potrebbe darsi che ci stia! Ma non è sicuro: forse gradisce solo qualche carezza e basta! Ma, dimmi Lory, tu vuoi limitarti a un po’ di petting o vuoi dell’altro?”

“Mamma, io voglio andare fino in fondo! Voglio la sua fica in bocca e voglio sentire la sua lingua sul mio grilletto, voglio venirle in bocca, mentre bevo il suo miele!”

“Bene… ho capito… sei stata chiarissima!”

La situazione stava prendendo una brutta piega: la mia fica palpitava e il liquido che usciva copioso dalla vagina veniva a malapena tamponato dalle mutandine! Chissà come sarebbe andata a finire!!!

“Stavo dicendo, mentre l’accarezzi dalle un leggero bacetto sulla guancia, solo con le labbra, con delicatezza e fissala negli occhi: falle capire il tuo desiderio!”

“Così?”

Non mi dette tempo di terminare la frase: posò le sue morbide labbra agli angoli della mia bocca!
Quel contatto mi fece rabbrividire: con un gesto istintivo le strinsi la coscia, mentre lei seguitava ad accarezzare la mia!

Poi mi fissò negli occhi: ci guardammo per un tempo indefinito!
Le nostre mani vagavano dal ginocchio alla metà delle cosce: non osavamo andare più su!
Sempre fissandoci le sussurrai.

“Se non ti dice niente e non scosta il suo viso dalle un leggero bacio sulle labbra… così…”

Posai le mie labbra sulle sue: stavolta fu lei a stringermi la coscia!
Dopo qualche istante le sussurrai di nuovo.

“A questo punto se ha accettato il tuo bacio, osa di più: tira fuori la lingua e leccale le labbra! Se poi anche lei tira fuori la lingua…”

Fu un attimo: sentii la lingua accarezzarmi tutte le labbra!
Non potevo resistere ancora: la tirai fuori anche io!
Le nostre lingue iniziarono una dolcissima carezza che si protrasse per un tempo interminabile: niente baci, stavamo soltanto leccandoci la lingua fuori dalle nostre bocche.

Mentre seguitavamo ad accarezzarci reciprocamente le cosce, con le braccia libere ci abbracciammo e finalmente incollammo le nostre bocche in un bacio osceno ed incestuoso: aprii le mie labbra ed accolsi la sua lingua che mi turbinò desiderosa nella bocca mentre io la succhiavo con una avidità e una passione sconosciuta!
Le nostre salive passavano da bocca in bocca, le nostre labbra succhiavano: stavamo sbavando una sulla bocca dell’altra!.

Strette nel nostro abbraccio!
Per un attimo realizzai che la ragazza con cui stavo limonando era mia figlia: stranamente sentii aumentare la mia eccitazione.
All’improvviso si staccò.

“Va bene così, mamma?”

“Si, tesoro mio, va benissimo, non potresti fare di meglio!”

“E se la mia amica vuole farmi capire che i baci, seppure piacevolissimi, non le bastano, ma vuole qualcosa di più… di molto di più?”

L’eccitazione mi faceva star male: era una eccitazione diversa da quella che provavo con le altre donne!
La mia vagina iniziava ad avere un eccesso di contrazioni, la sentivo pulsare come non mai!
Non ce la facevo più a resistere, mi lasciai andare: sarebbe stato come doveva essere!

“Amore, ti allargherà le sue cosce, per farti capire che desidera la tua mano sulla fica… così!!!”

Spalancai le cosce: così facendo il vestito mi salì sul ventre mostrando la fica a malapena coperta dalle mie minuscole mutandine.

La sua mano non si fece attendere: percorse tutta la coscia e raggiunse la mia fica sopra le mutandine… la strinse con libidine!!!

“Dio santo! La tua fica, mamma… la tua fica! Ho la mia mano sopra la tua fica!! Uhmmmm!!! Dio mio… che meraviglia!!! La mia fica… senti la mia fica!”

Allargò le cosce anche lei… le aprì completamente!
Non me ne ero accorta prima: la mia porcellina era senza mutandine!
La sua fica aperta, gocciolante di umori, non aspettava altro.

Ero sopraffatta dalla libidine: ormai ero fuori di testa! Figlia o non figlia!!!
Il piacere carnale stava prendendo il sopravvento sull’istinto materno!

Ci misi la mano sopra e spinsi il dito medio tra le labbra!
La mia dolce bambina accolse il mio dito nella sua vagina con un lungo gemito di piacere e con frasi inequivocabili.

“Aaaahhh!!! Siiiiiiii!!! Mamma! Dentro! Dentro! Finalmenteee!!!! Finalmente!!! Mamma… tesoro mio! Finalmente!!!!”

Non avevo capito niente: lei senza mutandine… le parole “finalmente”!
All’improvviso mi si accese una luce!
Le accarezzai il viso con la mano sinistra, mentre con la destra iniziavo a muoverle il dito nella fica!
La fissai con libidine e amore!

“Lory, amore di mamma, non esiste nessuna amica, vero?”

Ricambiò il mio sguardo, poi chiuse gli occhi e sussurrò.

“No…..!”

“E’ stata solo una scusa perché volevi fare l’amore con me?”

La sua mano strinse nuovamente la mia fica.

“Si… scusa mamma, ma stavo impazzendo! Non resistevo più! Ti dispiace?”

“No, angelo mio, no! Abbracciami forte: non puoi immaginare quanto sia felice di averti tra le mie braccia!”

Incollai la mia bocca alla sua e le spinsi oscenamente la lingua in bocca!
La sua risposta fu immediata: sentii la sua mano scostarmi le mutandine e penetrarmi con due dita nella fica!
Le accolsi con passione, spingendo il ventre contro la sua mano.
Per un po’ ci slinguammo, mentre le nostre mani lavoravano le nostre fiche.
Poi si staccò dal bacio.

“Oh! Mamma… mamma… credevo di impazzire! Quando ho visto il tuo viso tra le cosce di Luciana… le sue urla per il piacere che le davi… e quando le hai spalancato la fica sulle labbra urlando il suo nome mentre le pisciavi in bocca… Dio santo che meraviglia vedervi!!!”

Ci guardavamo occhi negli occhi: eccitate, sconvolte, tremanti, ma pienamente consapevoli del reciproco piacere che ci stavamo dando e di cui avevamo un profondo bisogno!
Ancora baci, carezze sulle fiche, lamenti e gemiti.

“Ma adesso finalmente la tua fica nella mia mano… e la mia sulla tua!
E’ stato un pomeriggio che ero tornata a casa prima del previsto.
Appena sono entrata ho capito subito: i lamenti, le grida, le frasi oscene che provenivano dalla tua stanza erano inequivocabili… vi stavate dando piacere!
Pensavate di essere sole in casa, per cui vi lasciavate andare senza alcuna remora.

Quando ripenso alle tue frasi rabbrividisco dall’eccitazione!
Ho ancora davanti agli occhi la scena: tu a cosce completamente spalancate, Luciana con la bocca incollata sopra la tua fica, tu con entrambe le mani avevi afferrato la sua testa e la spingevi contro la fica, mentre arcuavi la schiena per spingerle il ventre contro il viso… e urlavi… urlavi il tuo godimento:

“Leccami… leccami la fica! Dai… porca… fammi godere! Fa godere la tua troia… fammi godere che ti piscio in bocca!” e Luciana ti leccava come una indemoniata per esaudire i tuoi osceni desideri.

E’ una vita che conosco Luciana, la tua migliore amica, le voglio bene e mi è simpaticissima, ma in quel momento l’ho invidiata e sono stata gelosa: avrei voluto essere io tra le tue cosce a farti godere, avrei voluto sentire urlare il mio nome dalle tue labbra mentre venivi!

Ma quello che maggiormente mi ha colpito è stata l’espressione di piacere e di estremo godimento dei vostri visi: espressioni che denotavano una immensa felicità e nel contempo una estrema libidine.
Ho capito che tra le braccia di una donna, anzi, tra le tue braccia, mamma, avrei provato un piacere diverso e celestiale.”

Mi strinse e mi baciò di nuovo.
Mi sentivo vibrare, ero fuori di me dall’eccitazione, mia figlia mi desiderava, mi offriva la sua giovane fica sopra un piatto d’argento: non lo avrei mai immaginato!
Ma io non ero certo il tipo di tirarmi indietro, anzi: con tutte le fichette che avevo sedotto non avevo mai pensato a mia figlia, ma era lei che aveva pensato a me!

Ora eravamo una nelle braccia dell’altra ad accarezzarci reciprocamente le nostre fiche vogliose di molto di più.
Mugolai di piacere…

“Amore di mamma, angelo mio, non puoi immaginare la felicità che provo nel sentire le tue parole: tu mi vuoi… e io sarò tua!
Ci doneremo i nostri corpi senza limitazioni: non vedo l’ora di leccare la stupenda fica di mia figlia!”

“Ed io non vedo l’ora di mangiare la fica di mia madre!!!
Oh, mamma, adesso che ti stringo tra le mie braccia e ti sento mia, non sono più gelosa: fai pure l’amore con Luciana, sono contenta che tu goda insieme a lei, ma ti prego, non mi escludere dalla tua vita sessuale… ogni tanto pensa anche a me!”

“Ogni tanto? E no, cara porcellina della mamma, mi hai sedotto e non ti permetto di abbandonarmi! Adesso non ti faccio più scappare: sarai la mia amante preferita! Mi intriga da impazzire avere mia figlia come amante: tutte le altre, compresa Luciana, verranno dopo di te!”

Mi guardò con aria interrogativa.

“Come “tutte le altre”?”

“Si, amore, a questo punto è giusto tu sappia tutto: non esiste solo Luciana, ma ho anche altre amiche con cui mi diverto piacevolmente! Tu le conosci: Linda… Franca.”

Mia figlia sembrava piacevolmente sorpresa.

“Fai l’amore con tutte queste donne? Gli uomini non ti interessano?”

“No, no, aspetta, non farti una cattiva opinione su tua madre! A me il cazzo piace, ed anche molto, ma ho anche un debole e una forte attrazione per la fica! Diciamo che mi piace fare la porcellina sia con gli uomini che con le donne!”

Lory mi fissava sorridendo.

“Ciò mi fa pensare che se avessimo contemporaneamente a disposizione sia l’uccello che la passera, sarebbe il massimo del piacere?”

“Brava la mia porcellina, vedo che hai compreso perfettamente!”

Si, ho capito… ho capito benissimo! Dovrò fare in modo di non perdermi questa opportunità!”

“Cosa vuoi dire?”

“Niente, ma adesso fammi assaggiare la fica… non ce la faccio più!”

“Neanche io, tesoro… vieni… andiamo sul mio letto!”


Continua…


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