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Almeno una volta nella vita - 1


di bird2012
01.10.2013    |    135.920    |    16 9.7
"Poi è arrivato il momento di diventare donna: la mia passera ormai reclamava anche lei il suo piacere..."
ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA

Cap. 1


Mi chiamo Giulia, 20enne studentessa universitaria, facoltà di medicina.
Vorrei seguire le orme di mia madre, medico ginecologa in ospedale.
Non voglio dire che da una decina di giorni la mia vita sia cambiata, ma certo ha avuto una bella scossa… molto piacevole!
Ma andiamo per gradi.

Considerati i miei interessi professionali, passo molto tempo su internet alla ricerca di studi, opinioni, forum e quant’altro nel campo della medicina e materie affini.
Nel corso di una di queste ricerche mi sono imbattuta in una inchiesta-sondaggio, eseguita da una equipe internazionale di sessuologi, circa i comportamenti sessuali della popolazione.

Venivano presi in considerazione entrambi i sessi, di varie fasce di età, estrazione sociale, cultura, ecc.
Il numero di persone sottoposte all’inchiesta era molto elevato, molte decine di migliaia, pertanto, dal punto di vista statistico, era certamente un campione rappresentativo dei vari comportamenti sessuali.

Cominciai a leggere qua e là e mi resi conto che l’inchiesta era stata fatta in maniera molto scrupolosa e dettagliata e prendeva in esame tutti i possibili comportamenti in maniera altamente scientifica.
La cosa mi incuriosiva, stampai tutto e, nella solitudine e intimità del mio studio, iniziai a leggere attentamente i risultati della ricerca.

Più leggevo più ero basita: la cosa che mi colpiva maggiormente non era tanto la descrizione dei vari comportamenti, poiché tutti sappiamo grosso modo cosa può avvenire nella vita, ma le percentuali che risultavano.

All’inizio era stata presa in considerazione la masturbazione: si pensa siano solo i maschietti a giocare con il proprio uccello, specialmente nel periodo adolescenziale, ma risultò che anche noi femminucce stiamo molto spesso con le dita dentro la nostra passera per deliziarla e farla godere.
La cosa mi fece sorridere: appartenevo a pieno titolo a questa percentuale! Ogni sera, nel mio letto, godevo senza ritegno giocando con i miei buchini, sempre desiderosi di profonde manipolazioni.

Poi venne trattato il rapporto matrimoniale. Credo sia superfluo parlare delle alte percentuali di uomini e donne che tradiscono il proprio coniuge, ma quello che mi fece riflettere e che una percentuale non trascurabile di tradimenti avviene non solo nell’ambiente di lavoro, ma anche durante congressi, convegni ecc.
Certamente perché tutto finiva durante il periodo congressuale e con persone di altre città, e quindi si evitavano rapporti duratori.
Mi venne nuovamente da sorridere: mia madre andava spesso a Congressi medici e ne doveva giusto frequentare uno dopo un paio di giorni: chissà se anche lei approfittava del Congresso per farsi qualche ben fornito congressista? Premetto che mia madre è una gran fica e non le mancano certamente i corteggiatori… e la carne è debole!

Vi era anche una alta percentuale di coppie cosiddette “aperte”: coniugi che avevano instaurato un rapporto di sesso libero!
La cosa interessante era che questo tipo di rapporti, a differenza di ciò di cui si sarebbe potuto pensare, era presente in matrimoni ben consolidati, con alla base tanto amore, stima, rispetto… e sincerità tra i coniugi.
In poche parole: “Ci amiamo, ma ciò non toglie di poter provare piaceri sessuali anche con altri!”

Una cosa che mi colpì ulteriormente fu l’alta percentuale di coppie che inseriscono nel rapporto la presenza di un terzo, nella maggior parte dei casi un altro uomo.
Le motivazioni furono le più varie: la moglie che gode di più quando si fa scopare da un altro uomo mentre il marito la guarda, oppure è il marito “cornuto” che gode nel vedere la moglie farsi sbattere da un altro!

Ma la motivazione principale, con la percentuale maggiore, era dovuta al grande piacere che prova la donna nel giocare con due uomini: quasi tutte le donne intervistate hanno ammesso che con due uomini insieme raggiungono il massimo del piacere sessuale.
Il rapporto sessuale con due uomini risultò anche la risposta data da quasi la totalità delle donne alla domanda: “Considerando solo il lato sessuale, escludendo morale, religione e quant’altro, quale è il tuo desiderio sessuale che ti piacerebbe esaudire?”
E alla domanda più dettagliata: “Con due uomini quale rapporto vorresti provare?” la maggior parte ha risposto: “la doppia penetrazione”!

Riflettei un attimo su me stessa: mi piaceva tanto il cazzo… ma proprio tanto! A 15 anni ho cominciato a giocare con i miei amichetti: seghe, ditalini e pompini! Poi ho perso la verginità del culetto, per ovvi motivi di precauzioni… sapevo che l’inesperienza sia mia che del mio occasionale compagno di giochi poteva giocare brutti scherzi, per cui avevo allenato molto bene il mio fiorellino posteriore… e potevo godermi l’uccello a ruota libera.
Poi è arrivato il momento di diventare donna: la mia passera ormai reclamava anche lei il suo piacere.

Da quel momento non ho trascurato alcun uccello con cui valesse la pena di godere! Diciamo che sono una gran porcellina, ma spesso mi dico: se non mi godo dei bei cazzi adesso che sono giovane, quando me li dovrei godere? Credo che a 20 anni sia normale avere voglia di cazzo!
Ma nonostante l’amore per l’uccello, non mi era mai capitata l’occasione di giocare con due verghe!
Chiusi un attimo gli occhi e mi immaginai a pecora, con un bel cazzo in bocca mentre un altro mi sfondava dietro! Sentii una fitta al basso ventre… dovetti ammettere che anche io alla stessa domanda avrei risposto: “Mi piacerebbe giocare con due uomini”!

Mi resi conto che la lettura dell’inchiesta e le mie fantasie, stavano facendo vibrare la mia micia: me la sentivo gonfia e umida, chiari sintomi della sua eccitazione.
Non ci pensai due volte a portare la mia mano tra le cosce per darmi piacere: come ho detto sono un’amante della masturbazione e quando ho voglia non mi faccio certo scrupoli a sgrillettarmi spudoratamente fino a godere!

Infilai la mano dentro le minuscole mutandine e andai direttamente sul grilletto: lo sentii già bello duro sotto le mie dita, proprio come piace a me.
Cominciai ad accarezzarlo piano: la lettura era ancora lunga e non volevo finire subito.

Seguitai a leggere: l’inchiesta trattava veramente tutto lo scibile erotico-sessuale.
Alte percentuali di donne e uomini desiderosi di provare un rapporto omosessuale… e donne sole, anche giovani, che vivevano la loro sessualità con il loro amico più fidato: il loro cane!
Mi percorse un brivido lungo la schiena al pensiero di sentire la lunga lingua del mio amatissimo pastore tedesco intrufolarsi tra le labbra della mia fica e leccarla fino a far godere la sua padroncina! Un gioco erotico a cui non avevo pensato… chissà!

Ma quello che, come ho detto all’inizio di questo racconto, ha procurato un dolce scossone alla mia vita è stata la lettura dell’ultimo capitolo dell’inchiesta: l’incesto!
Non riuscivo a credere a ciò che leggevo!
Dall’inchiesta emergeva che la quasi totalità dei figli maschi e una grande percentuale di figlie femmine, almeno una volta nella vita, si sono masturbati pensando e desiderando di fare sesso con il genitore di sesso opposto.

Vedendo queste percentuali così elevate, mi sentii sollevata: allora era quasi normale, anche per le femminucce, sgrillettarsi pensando all’uccello paterno!
La cosa era successa anche a me: qualche volta, nell’intimità del mio letto, ho dedicato furiosi ditalini alla verga di mio padre. Dopo il godimento però mi sono sentita in colpa, presa da agitazione, turbamento, angoscia, il pensiero di aver consumato un incesto con mio padre mi faceva cadere in un profondo stato di prostrazione, pensando anche di essere una malata depravata: feci del tutto per escludere, nei miei desideri mentre mi toccavo, la mia figura paterna.
Ma adesso, sulla base dei risultati dell’inchiesta, finalmente mi sentii una figlia normale, come tante, che ha goduto pensando al padre.

Emerse anche come un’alta percentuale di padri, guardando la propria figlia, abbiano pensieri osceni nei suoi confronti! Di questi, quasi la totalità, ammise che se la figlia fosse stata consenziente, almeno una volta nella vita avrebbero desiderato avere un rapporto sessuale, anche solo soft, orale o manuale! Una minoranza avrebbe desiderato un rapporto continuativo e completo… avere la figlia come amante!

Mi immaginai con il cazzo di mio padre in bocca… sentii la mia fica colare sulla mia mano la sua eccitazione.

Ma tutte queste alte percentuali erano relative solo a desideri, fantasie, mi piacerebbe… ma la cosa che mi fece riflettere a lungo fu quando lessi che quasi il 10% dei padri intervistati avevano realmente avuto almeno una volta un rapporto sessuale con la figlia consenziente, senza violenza né sopraffazione, ma solo per il reciproco piacere! Magari solo una sega o un pompino, un ditalino e una leccata di fica… e anche una completa e appagante scopata per entrambi… ma era accaduto realmente… padre e figlia a godere insieme, senza falsi pudori, i piaceri del sesso!

Il colpo di grazia fu sapere che nella maggior parte dei casi, a differenza di ciò che si possa pensare, il primo approccio era partito dalle figlie e no dai padri.
Quando le figlie avevano capito, dagli sguardi e dai complimenti, i desideri del padre, erano state loro a fare il primo passo.

La ricerca sull’incesto si concludeva prendendo in considerazione anche il rapporto incestuoso omosessuale: non era certo la maggioranza, ma un buon numero di rapporti incestuosi avvenivano anche tra il padre e il figlio e tra la madre e la figlia! Io, come detto, amavo l’uccello che non avevo mai avuto esperienze omosessuali, ma il pensiero di sentire la bocca di mia madre sulla mia fica mi fece trasalire!

Terminai la lettura… ero in uno stato di profonda agitazione… le mie dita seguitavano a giocare con il mio grillo, mentre ripensavo a ciò che avevo letto… specialmente nei riguardi dell’incesto.

La mia passera era in uno stato pietoso: labbra gonfie, clito scappucciato e duro come un sasso, un lago di umori che mi colavano dalla fica sul buchetto del culo… dovevo sborrare altrimenti sarei impazzita.
Ero sola in casa, mamma in ospedale, papà in giro dai suoi clienti… potevo lasciarmi andare come piaceva a me.
Andai nella mia stanza, mi tolsi gonna e mutandine e mi sdraia sul letto a gambe larghe… la mano destra corse subito tra le cosce e infilò due dita nella vagina, mentre con l’altra cominciai a torturarmi il grilletto.

Chiusi gli occhi e cominciai a pensare.
Mio padre, Luciano, era un bell’uomo, 48enne, fisico sportivo dovuto alla sua passione per il tennis, e mi chiesi se anche lui qualche volta non avesse desiderato avere un incontro molto ravvicinato con me.
Chissà se avesse mai desiderato farsi fare un pompino? Sarebbe rimasto certamente piacevolmente sorpreso nel vedere con quale maestria e passione sapevo succhiare il cazzo, fino a farlo esplodere tra le mie labbra… mi aveva sempre inebriato sentire gli schizzi della sborra riempirmi la bocca e gustare il sensuale sapore dello sperma! Chissà che sapore aveva quello di papà!

O si sarebbe accontentato anche solo di una sega? Ero certa che anche solo farsi accarezzare il cazzo dalla figlia fino a sborrarle in mano e vedere lo sperma colarle lungo le dita sarebbe stato un piacere indicibile.

E se invece avesse desiderato la mia fica? Se avesse desiderato chiavarmi? Se fossi stata una sedicenne, considerata la mia giovane età, forse si sarebbe accontentato della sega, ma a 20 anni un pensierino alla mia fica e al mio culetto potrebbe benissimo averlo fatto.

Mi accorsi che le mie dita avevano sensibilmente accelerato i movimenti… allargavo sempre di più le gambe per sentirmi bene la fica sotto le mani.
Mi resi conto che stavo godendo come una porca al pensiero di poter essere il desiderio sessuale di mio padre.

Si, ma i miei pensieri erano costellati da “chissà”… “forse”… “se”… e non avevo ovviamente la certezza che mio padre desiderasse farmi assaggiare l’uccello paterno!
Poi la domanda la feci a me stessa: “Ma tu ti faresti chiavare da tuo padre, almeno una volta nella vita?”

La risposta non si fece attendere: accelerai a massimo il movimento di dentro e fuori delle dita nella fica, fantasticando fossero il cazzo di mio padre che mi stava chiavando, e mi strizzai il grilletto a morte!
Esplosi in un orgasmo liberatorio, mentre mi accorsi che dalle mie labbra uscirono frasi che mi fecero rabbrividire: ”Dai, papà… sfondami la fica… fammi godere il tuo cazzo… almeno una volta nella vita!”

Dopo un bel po’ di minuti mi ripresi, ero spossata… era stato un ditalino meraviglioso… pensando a mio padre! Ma ormai volevo sapere… le sue voglie, i suoi desideri, i suoi sentimenti nei miei confronti… sempre se ne avesse!

Pensai ad un piano per sondare i suoi pensieri.
Ormai sapevo verso che ora sarebbe tornato il pomeriggio, mamma sarebbe tornata tardi poiché era di turno.
Mi feci trovare in salotto mentre ero intenta a leggere la ricerca dei sessuologi.

“Ciao, Giulia, cosa stai leggendo di bello?”

“Ciao, papà! No, niente, è un rapporto relativo ad una inchiesta, fatta da illustri sessuologi, sul comportamento sessuale della popolazione: hanno preso in considerazione tutti i campi sessuali… c’è di tutto e di più! E’ una inchiesta con delle conclusioni veramente interessanti… dovresti leggerlo, ne vale la pena… dalla ricerca emergono situazioni impensabili! Se vuoi te lo lascio?”

Il cuore mi batteva… attendevo la sua risposta.

“Mah! Non credo ci sia niente di nuovo, saranno sempre le stesse cose, comunque lascialo sul tavolo, se ho tempo gli dò uno sguardo!”

Avrei voluto urlare di gioia, ma mi frenai e feci finta di niente.

“OK, te lo lascio qui. Comunque la parte più interessante è quella riguardante la percentuale delle persone dedite a certe pratiche: sembra sempre che siamo tutti casti e puri, invece nella realtà…!”

Lasciai cadere il discorso, posai il rapporto sul tavolo e gli chiesi.

“Mamma domani parte per il Congresso, vai anche tu?”

“No, va da sola. Mi sembra giusto che ogni tanto si prenda qualche svago senza la rottura di palle del marito appresso!”

Gli sorrisi.

“Papà, sei da ammirare! Allora domani sera siamo soli, se non devi uscire con i tuoi amici ti preparo una bella cenetta!”

“Grazie, amore… no, non sono previste uscite… ti prendo in parola… mi aspetto una succulenta cena!”

Ero l’emblema della felicità: mi alzai, lo abbracciai e gli diedi un bacetto sulla guancia, facendo attenzione di aderire con tutto il mio corpo al suo…

“Tranquillo, papà… non ti deluderò!”

Andai nel mio studio, ma dopo un po’ uscii per vedere se papà avesse preso il fascicolo dell’inchiesta… mi sentii balzarmi il cuore in gola.
Vidi papà beatamente seduto sul divano a sorseggiare un drink, mentre stava assorto a leggere il rapporto.
Era proprio quello che volevo: la sera appresso, durante la cena e anche nel dopo cena, avremmo avuto molti argomenti di cui parlare!

Il giorno dopo papà uscì presto, accompagnò mamma all’aeroporto e rimase fuori tutto il giorno per lavoro.
Io gli preparai una deliziosa cenetta a base di pesce: sapevo i suoi gusti e quanto gradisse ostriche, scampi, gamberi, mazzancolle, ecc. il tutto innaffiato da un profumato e fresco Muller Thurgau.
Apparecchiai la tavola con tutti i crismi: i migliori piatti per il pesce che avevamo a casa, bicchieri di cristallo, posateria d’argento, secchiello con il vino nel ghiaccio e due candelabri con le candele rosse che accesi appena sentii il suono del citofono che mi avvertì del suo arrivo.

Indossavo un top di maglina con le bretelline, che lasciava scoperta tutta la pancia, senza reggiseno, una mini gonnellina a vita bassa e le infradito ai piedi.
Era un abbigliamento che usavo spesso in casa… e mi ero accorta, dai suoi sguardi, quanto papà lo gradisse!
Quando lo indossavo mi faceva sempre tanti complimenti.
Appena citofonò, accesi le candele e lo accolsi sulla porta di casa: quando mi vide mi squadrò dalla testa ai piedi.

“Questo abbigliamento mi è sempre piaciuto… sei meravigliosa!”

Lo abbracciai e gli diedi un bacetto.

“Lo so che ti piace… l’ho messo apposta! Ma adesso chiudi gli occhi… vieni…!”

Lo presi per la mano, che strinsi delicatamente, e lo condussi in camera da pranzo.

“Papà… adesso puoi aprirli! Che ne pensi?”

Quando vide la tavola apparecchiata per due in quella maniera rimase basito: sentii la sua mano stringere la mia… il mio cuore batteva forte!

“Giulia, forse stai aspettando qualche tuo spasimante! A questo punto penso di essere di troppo!”

Risi.

“Ma no, papà, è per noi due: ti dispiace?”

Non so per quanto tempo rimase a fissarmi in silenzio, con la sua mano stretta nella mia!
Poi mi rispose.

“No, tesoro, è una gradita sorpresa… il tutto crea una atmosfera di sensuale intimità… essendo padre e figlia non raccontiamo a nessuno di questa cenetta intima… chissà cosa potrebbero pensare!”

“Tranquillo papà… questa serata sarà un nostro segreto… non lo saprà nessuno!”

Mi guardò pensieroso: chissà cosa avrei pagato per sapere cosa gli passava per la testa… la cenetta intima… il mio abbigliamento che non lasciava nulla alla immaginazione… il nostro segreto!

Anche papà si mise in libertà: camicetta estiva, leggeri bermuda.
La cena fu un successo: papà gradì moltissimo il pesce e non mi risparmiò simpatiche battute.

“Non solo una cenetta intima al lume di candela, ma anche pietanze altamente afrodisiache…”

Rispondevo sorridendo.

“Tranquillo, papà, non ti voglio sedurre!”

Ma era vero?

Terminata la cena lo invitai ad andare in salotto che gli avrei preparato il suo drink preferito.
Preparai whisky con ghiaccio e glielo portai: era beatamente adagiato sul divano, con la schiena posata sullo schienale e con le gambe leggermente divaricate.
Sentii un forte impulso di saltargli subito addosso: era in una posizione altamente invitante per montargli sopra a cavallo!
Gli porsi il suo drink.

“Giulia, tesoro, questa sera mi stai viziando!”

Avrei voluto rispondergli: “Spero non sia finita qui!” ma preferii tacere.

Mi adagiai su divano come piaceva a me.
Le gambe piegate sotto il sedere, la schiena posata nell’angolo tra il bracciolo del divano e la spalliera: con un braccio disteso sulla spalliera e l’alto posato sul bracciolo mi sentivo proprio comoda e a mio agio.
La posizione assunta permise alla gonnellina di lasciare le gambe abbondantemente scoperte.
Vidi papà lanciarci sopra uno sguardo: strinsi lentamente le cosce… non volevo scandalizzarlo prima del previsto!
Papà cominciò a parlare.

“Giulia, devo ringraziarti per questa meravigliosa serata che mi hai organizzato: era da molto che non mi sentivo così disteso… sei stata capace di mandare via tutti i miei pensieri.”

“Ne sono felice! Chissà se anche mamma starà trascorrendo una piacevole serata! Mamma è una gran bella donna, affascinante, elegante, chissà quanti congressisti le faranno il filo… non sei geloso? Ho letto sull’inchiesta dei sessuologi che molti tradimenti avvengono proprio durante i congressi!”

Papà mi guardò e sorrise.

“Tesoro, amo tua madre, ma sono realista: tua madre, per la professione che svolge, se solo volesse potrebbe tradirmi ogni giorno e non avrebbe certo bisogno di andare ai Congressi per lasciarsi andare, anche se so che qualche volta accade! Sinceramente ci amiamo troppo per impedirci reciprocamente di prenderci qualche piacevole libertà e godere di qualche ulteriore piacere della vita… e poi il bello del nostro rapporto è che sappiamo tutto uno dell’altro! Per noi il tradimento e solo nascondere al coniuge il proprio comportamento, fare le cose di nascosto: se io accetto che tua madre talvolta possa avere qualche avventura galante e me lo confessa senza falsi pudori, dove è il tradimento? Ovviamente la cosa è reciproca!

Ti racconto queste nostre intimità poiché ormai sei una donna e sono certo che conoscerai, anche come futuro medico, le esigenze sessuali del genere umano… e poi mi sembra di aver visto che approfondisci le conoscenze in materia!
Ormai tra me e mamma si è stabilito un tacito accordo… ce lo facciamo capire e qualche volta, se la cosa è stata particolarmente piacevole, entriamo nei particolari… per la reciproca eccitazione.

Ormai quando torna dai Congressi l’abbraccio e le chiedo come è andata… a seconda della risposta capisco subito...
“Niente di particolare, un Congresso noioso!” rivela astinenza sessuale… nessun maschietto con cui valesse la pena di peccare.
“Mah! Niente di ché! Fortuna che c’era la mia amica!” mi fa capire di essersi divertita tra le braccia di qualche intima amica!”
“Un Congresso interessantissimo! Mi sono molto, molto divertita!” mi confessa, senza falsi pudori, di essersi goduta liberamente qualche bel congressista. Il numero di congressisti deliziati me lo indica dal numero delle parole “molto” che precedono la parola “divertita”.

Al ritorno dall’ultimo Congresso mi disse di “Essersi molto, molto, molto divertita”
Alla mia domanda se avessi capito bene mi confermò che tre simpatici congressisti inglesi l’avevano corteggiata sin dal primo giorno. Le sembrava scortese andare a letto solo con uno, trascurando gli altri due, quindi…!

Per quanto riguarda me, quando le dico di aver avuto un colloquio di lavoro con una nuova aspirante avvocato, mi chiede, sorridendo: “ Hai sondato la sua preparazione solo con una prova orale o hai ritenuto opportuno un colloquio più approfondito? Spero lei abbia dimostrato tutta la sua preparazione… è così difficile oggi giorno trovare valide collaboratrici!
Ovviamente rispondo a secondo del caso!”

Cazzo santo, non credevo alle mie orecchie!

“Allora tu e mamma siete una delle tante coppie aperte di cui parla anche l’inchiesta? E mamma ama giocare anche con le donne?”

“Si, Giulia, penso proprio di si! Spero di non averti scandalizzato, ma sappi che tra me e mamma c’è tanto, tanto amore e intendiamo il sesso come un gioco: e allora perché privarci di questo piacevole ed appagante gioco? Per quanto riguarda mamma lei, come avrai capito, predilige il maschio, ma con la donna giusta, che sappia corrispondere il piacere lesbico, diventa un vulcano: ho visto donne andare letteralmente in estasi sessuale sotto la lingua di tua madre! Comunque non vorrei che quanto ti ho confessato possa influire sul tuo affetto nei nostri confronti!”

“Assolutamente no, papà… anzi! Non puoi neanche lontanamente immaginare come apprezzi di avermi messo a parte di questa vostra segreta intimità! Ne sono particolarmente felice per la fiducia che mi stai dimostrando: non è da tutti avere il coraggio di confessare ai propri figli la propria privacy! Grazie, papà… ti voglio ancora più bene!”

Mi avvicinai e gli diedi un sonoro bacetto sulla guancia… lo vidi leggermente turbato!

“Scusa, papà, a questo punto vorrei farti una domanda molto, ma molto intima… ma non vorrei approfittare della tua sincerità ed essere troppo invadente!”

“No, tesoro… credo che ormai non debbano più esserci segreti tra di noi! Dimmi!”

Trovai il coraggio e chiesi.

“Tu e mamma fate anche in tre… con un altro uomo?”

Mi resi conto che stavo sondando intimamente il comportamento sessuale dei miei genitori, ed in special modo quello di mio padre… saperlo porco e aperto al sesso libero sarebbe stato molto utile per i miei inconfessabili scopi!
Mi guardò intensamente, poi rispose.

“Vedo che vuoi entrare profondamente nella nostra vita intima!”

“Papà, solo se lo vuoi anche tu… come ti ho detto sono felice della fiducia che mi stai dando… puoi fidarti della mia discrezione…. qualunque cosa mi dirai resterà un segreto tra noi due!”

“Amore, ti rendi conto cosa mi stai chiedendo?”

“Si, papà… vorrei conoscere a fondo la vostra sessualità… fino a quanto vi spingete! Hai letto anche tu l’inchiesta che ti ho dato: mi sto chiedendo se anche mamma ama giocare con due uomini e se a te piace vederla godere tra le braccia di un altro! Oppure vi limitate a giocare da soli, ognuno per conto suo?”

Papà centellinò qualche altro sorso di whisky.

“Si, amore, hai visto giusto! Abbiamo alcuni amici molto intimi, fidati e discreti con i quali ci piace trascorrere serate, diciamo, molto trasgressive. Mamma ama molto sentirsi coccolata da due uomini contemporaneamente ed io, sinceramente, vado fuori di testa quando la vedo lasciarsi completamente andare e godere tra noi… raggiunge il massimo del piacere, si sente completamente appagata sessualmente… ed io, per quanto l’amo, ne sono felice! Ecco, adesso sai!”

Si, adesso sapevo… papà e mamma erano due splendidi porcellini e entravano con tutti i titoli nell’inchiesta sul comportamento sessuale.
Era il momento propizio… dovevo provarci… senza tentennamenti… poteva andare male… ma se fosse andato bene!!!!!!

“Papà, visto che hai letto il rapporto, e considerato che stiamo discutendo liberamente e senza falsi pudori di sesso, che ne pensi del capitolo relativo all’incesto? Quale è la tua opinione? Ritieni siano percentuali reali? Mi sembra strano ci sia un così grande numero di padri che hanno rapporti consenzienti con le figlie!”

Il cuore mi batteva a mille… cosa mi avrebbe risposto?

“No, tesoro, ritengo siano percentuali reali! Non dimenticare che l’uomo, come si dice, non è di marmo, la carne è debole, certamente sono padri che hanno sempre avuto desideri per la propria figlia e se un giorno, per vari motivi, la vedono apertamente disponibile credo che tutti i buoni propositi vadano a farsi friggere.
Per conferma ti ricordo che tra le coleghe di mamma ci sono molte psicologhe e sessuologhe: le confidano che la maggior parte dei pazienti sono madri e padri che confessano di essere profondamente attratti dai propri figli! E molto spesso succede l’irreparabile…”

La fica pulsava da impazzire… sentivo colare il piacere… temevo di aver macchiato il divano!

“Papà, posso essere sincera, anche a costo di essere sfacciata?”

“Tranquilla, amore, dopo tutto ciò che abbiamo detto credo non ci siano problemi!”

“Se le percentuali sono così elevate e reali, dovrebbe essere meraviglioso per una madre avere rapporti con il figlio…”

Interruppi la frase e rimasi in silenzio per qualche attimo… poi seguitai.

“…e per un padre scoparsi la figlia!”

Il suo viso arrossì leggermente e lo vidi deglutire.

“Si, hai ragione… se l’inchiesta è veritiera dovrebbe essere meraviglioso scoparsi la figlia! Comunque non dimenticare che la percentuale massima riguarda i padri che desiderano la figlia, ma senza che ci sia stato mai alcun rapporto tra loro… diciamo un desiderio fatto solo di fantasie irrealizzate!”

Tentai il tutto per tutto!

“Anche tu appartieni a questa ultima categoria?”

Papà deglutì di nuovo… mi fissava intensamente… ma non rispose!
Rimase in silenzio.
Non dovevo dargli tregua… ripetei la domanda.

“Papà, ti prego, rispondimi! Voglio sapere…!

Emise un lungo respiro e mi rispose… togliendosi un peso!

“Se così fosse?”

Non persi temo a rispondere.

“Ne sarei felice… non puoi immaginare quanto! Sarei lusingata di essere desiderata da mio padre!”

Non dovevo lasciare la preda.. proseguii senza pudore.

“Se ricordi ci sono anche una percentuale di padri e figlie che almeno una volta nella vita…!

Interruppi di nuovo la frase, lasciando alla sua mente di terminarla.
Papà seguitava a deglutire, a tacere… e a fissarmi.
Poi affondai il coltello

“Credo che certe decisioni debbano essere prese insieme, condivise da entrambi… il padre fortemente attratto dalla figlia, dalla sua giovane età, dal suo corpo, dai suoi provocanti atteggiamenti… la figlia profondamente attratta dal padre, dal fascino della sua maturità, dalla sua esperienza in campo sessuale, intrigata dal rapporto incestuoso, perverso, trasgressivo! Entrambi consenzienti nel condividere il piacere!”

Papà seguitava a tacere, ma era teso come una corda di violino!
Gli occhi mi caddero sul suo grembo: i morbidi bermuda estivi non riuscivano a nascondere la sua forte eccitazione… la prorompente erezione aveva creato un bozzo impressionante!
Guardai la sua patta con mal celata ammirazione.

“Però! Vedo che i nostri discorsi hanno avuto un meraviglioso effetto… forse il pensiero di padre e figlia che scopano non ti ha lasciato indifferente! Se tanto mi da tanto a prima vista devo ritenere di avere un papà molto ben fornito! Credo che tra le gambe dovresti avere una gustosa delizia per le femminucce!”

Al mio intimo complimento papà usci dal suo silenzio: mi sorrise e ribatté prontamente.

“Beh, a questo punto non posso certamente negarlo! Ma tu perché mi guardi: non sta bene che una figlia guardi l’intimità del padre! E poi non mi sembra giusto, voi femminucce siete sempre avvantaggiate: basta uno sguardo per vedere la nostra eccitazione… e quindi agire di conseguenza! Noi invece non possiamo vedere se siete o meno eccitate… dove è la tanto decantata parità dei sessi?”

Lo guardai fisso negli occhi.

“Hai ragione… è giusto combattere ad armi pari: vuoi sapere come ha risposto la mia micia pensando a tutti i rapporti perversi e incestuosi di cui abbiamo parlato?”

Non gli diedi tempo di rispondere: presi la sua mano e lentamente la portai sotto la gonna… allargai le cosce quel tanto che bastasse per posare la sua mano sopra la mia passera!
Trasalì.

“Giulia… Dio santo! Sei senza mutandine… e sei fradicia… sei un lago! Madonna come è calda! Hai una fica bollente!”

Sentii il suo dito medio intrufolarsi tra le labbra e scivolare delicatamente nella mia vagina… chiusi gli occhi per godermi quel magico, indimenticabile momento… mio padre mi aveva infilato un dito nella fica!
Riaprii gli occhi e ripresi a fissarlo.

“Hai visto, papà… adesso siamo pari… abbiamo scoperto che siamo tutti e due fortemente eccitati! ”

Così dicendo, allungai la mano e la misi sopra il suo pacco… sentii un cazzo durissimo vibrarmi in mano.
Sentii un brivido…
Seguitai a fissarlo negli occhi.

“Dio santo, papà… che meraviglia sentirti così duro! Devo confessarti una cosa: mi piacerebbe che questa forte erezione più che dai nostri discorsi fosse dovuta alla mia presenza vicino a te! Vorrei fossi stata io a fartelo addrizzare così!”

Lo strinsi con libidine… la sua verga rispose con prontezza alla mia carezza.
Ero troppo eccitata… non avevo più voglia di fermarmi.

“A pensarci bene non stiamo giocando ad armi pari… io sto accarezzando solo i tuoi pantaloni! E questo formidabile uccello sta soffrendo intrappolato nei tuoi calzoni!”

Cominciai ad abbassare lentamente la zip della sua patta… infilai la mano dentro e glielo tirai fuori… lo strinsi, abbassai la pelle e scoprii interamente la cappella.
Non potei fare a meno di esternare il mio compiacimento.

“Madonnina santa… che meraviglia di cazzo! I miei amici un cazzo del genere se lo sognano! Papà, scusa, non voglio scandalizzarti, ma desidero ricambiare la tua sincerità: da quando ho scoperto i piaceri del sesso, ne ho conosciuti molti di uccelli, ma il tuo è di un’altra categoria! Ti fa venire subito voglia di infilartelo dentro!”

Papà mi fissava con uno sguardo pieno di passione e desiderio… ma provò una timida difesa.

“Giulia, tesoro… ti prego… mi stai eccitando da impazzire… ma togli la mano… fermiamoci finché siamo in tempo… prima che sia troppo tardi… togli la mano!”

Non mi trovò impreparata… ribattei subito.

“D’accordo, se lo vuoi! Ma tolgo la mano solo dopo che hai tolto la tua dalla mia fica!”

Rimase in silenzio per qualche attimo… poi, per tutta risposta spinse il suo ventre contro la mia mano mentre sentii che infilava un secondo dito nella mia vagina!
Messaggio chiaro e inequivocabile… cominciai a muovere la mano lentamente lungo tutto l’uccello… duro e bollente da morire!

Lo segavo piano, lasciando la cappella sempre scoperta. Mi è sempre piaciuto sentirmi un cazzo in mano, saggiarne la consistenza, gustare la morbidezza della pelle mentre la muovo su e giù, in dolce contrasto con la durezza di tutta l’asta, e adoro farlo sborrare in mano, seguitare ad accarezzarlo mentre schizza e sentire lo sperma caldo e cremoso colarmi sulle dita… dita che ovviamente alla fine lecco e succhio una per una per pulirle di tutto lo sperma.

Alternavo lo sguardo dal viso di papà al suo stupendo cazzo!
Lo stringevo alla base, poi facevo scorrere lentamente la mano lungo tutta l’asta: in questa maniera vedevo la cappella gonfiarsi spasmodicamente sotto la dolce e sensuale strizzata!
Adoro massaggiare il cazzo viscido di saliva: avvicinai la bocca e cominciai a sputare un mare di saliva sulla cappella, sopra l’asta, sulle palle.
Sputavo forte… il rumore degli sputi erano un forte afrodisiaco per entrambi!

Dopo aver ricoperto l’uccello e le palle completamente di saliva cominciai a spalmarcela sopra.
I nostri respiri erano affannati… l’eccitazione ci aveva completamente sommerso.
Non parlavamo… ci fissavamo soltanto negli occhi… io con il suo cazzo tra le mie mani a spalmarci sensualmente tutta la saliva… lui con le dita profondamente infilate nella mia fica… sentivo i polpastrelli titillarmi libidinosamente la bocca dell’utero! Stavo andando fuori di testa!
Era un’occasione irripetibile… da non perdere!

“Papà, perché non rientriamo anche noi in quella percentuale? Io e te… padre e figlia… almeno una volta nella vita?”


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