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Figlia, moglie, madre modello - 3


di bird2012
08.12.2012    |    40.462    |    1 8.9
"Il primo che riuscì a parlare fu Mario..."
Figlia, moglie, madre modello

3° Cap. – Con nostro figlio



Durante il giorno non feci altro che pensare alla situazione che si era creata con mio figlio: da giovane avevo avuto altri rapporti incestuosi (di cui vi parlerò) ed ora la storia si ripeteva!

Sarà anche immorale, ma il pensiero di avere mio figlio come amante mi faceva impazzire dall’eccitazione. Sentivo la fica gonfia di desiderio, non vedevo l’ora di scoparmelo, di sentire il suo cazzo dentro il mio corpo, ma non volevo essere frettolosa, volevo un godimento completo, volevo inserire nel rapporto incestuoso anche mio marito: non ci siamo mai negato alcun piacere e non volevo certo escluderlo dal godere del cazzo di suo figlio.

Quando Mario la sera tornò dal lavoro lo abbracciai forte, lo bacia lingua in bocca e gli misi una mano sul cazzo. Ma lui mi conosceva bene! Mi guardò sorridendo.

“Olga, hai una espressione da gran porca, i tuoi occhi brillano di eccitazione: se ti conosco devo aspettarmi qualcosa di piacevole.”

Lo baciai di nuovo e gli strinsi il cazzo. Non raccolsi la sua frase.

“Vieni a tavola che la cena è pronta.”

Durante la cena misi in azione il mio piano.
Franco era seduto di fronte a me: facendo finta di niente cominciai a fargli piedino, strofinando il mio piede sulle sue caviglie e sui polpacci. Mi guardò con aria interrogativa, ma già intravedevo nei suoi occhi lampi di libidine: andai avanti con il piede fino ad arrivare in mezzo alle sue gambe.

Seguitava a mangiare come se niente fosse, per paura che il padre si accorgesse di qualcosa, ma, ovviamente, era teso.
Il mio porcellino, però, non fece nulla per scostarsi, anzi, allargò le gambe per permettermi di posare facilmente il mio piede sul suo cazzo: attraverso la stoffa dei pantaloni lo sentivo già bello duro. Mi guardò e io gli sorrisi.

Cominciai a massaggiarlo con la punta del piede e vidi che ogni tanto chiudeva gli occhi: il mio piccolino stava godendo, ma dovevo fare attenzione a non farlo sborrare nei pantaloni, il suo cazzo mi serviva in forma per il resto della serata!

Quando, alla fine della serata, sentii che ormai aveva raggiunto una bella erezione, tolsi il piede per farlo riprendere un po’: vidi una smorfia di delusione, ma non immaginava che il bello doveva ancora venire!

Mentre stavamo parlando tutti e tre del più e del meno e sorseggiando un bicchierino di digestivo, mi rivolsi verso mio marito.

“Mario, scusa, ho riflettuto molto, ma devo dirti una cosa, non posso nascondertela, ma spero che tu non possa dispiacerti: purtroppo questa mattina Franco mi ha mancato di rispetto!”

Mario, non sapendo di cosa stessi parlando, mi guardò con aria interrogativa e assumendo un atteggiamento serio si rivolse a Franco.

“Franco, che è successo… non è da te!”

Franco, poverino, non sapeva cosa dire.

“Ma, veramente papà… non so…”

Mario si rivolse a me.

“Olga, cosa è successo? Dimmi la verità.”

“Vedi, amore, la verità è che nostro figlio mi ha sborrato in bocca!”

Franco quasi sobbalzò dalla sedia, mentre Mario, conoscendomi, capì al volo dove volevo arrivare, sorrise sotto i baffi e cominciò a reggermi il gioco.

“Franco, ma sei impazzito? Sborrare in bocca a tua madre: spero tua madre stia scherzando… o è vero?”

“Ma… veramente… ecco… si… scusa… è vero…”

“Brutto porco, senza pudore! Già immagino la scena: schizzare in bocca a tua madre il tuo sperma! Ma non ti vergogni, non hai sensi di colpa… cosa hai da dire a tua discolpa?”

“Ma… ecco… scusa papà. Ma non mi vergogno affatto: è stato bellissimo! E poi… è stata la mamma!”

“Come è stata la mamma!” Mario mi guardò sorridendo.

“E’ vero amore, sono stata io a sedurlo! Quando mi ha detto che desiderava fare l’amore con me non ho potuto resistere e gli ho fatto un pompino di quelli che sai tu: il mio porcellino non ha potuto fare a meno di inondarmi la bocca di sborra… saporitissima!!!”

“Brutta porca, io vado a lavorare mentre tu ti scopi nostro figlio!”

“Veramente non l’ho ancora scopato, questo lo farò con il tuo permesso: io lo ho spompinato e lui mi ha leccato la fica! E…. beh si! Gli ho anche pisciato in bocca!”

“Sei una porca, traditrice… mi hai sempre detto che pisciavi in bocca solo a me!”

“Ma lui è nostro figlio: rimane tutto in famiglia!”

Poi mi rivolsi a Franco.

“Franco, alzati, vieni qui vicino.”

Franco si alzò da tavola e mi venne vicino: il massaggio con il piede aveva dato i suoi frutti, in quanto sotto la patta si vedeva un bel rigonfiamento.

“Tiralo fuori!”

“Ma, mamma… cosa… non capisco!”

“Hai capito perfettamente: tira fuori il cazzo! Dopo che mi hai sborrato in bocca non credo che ti possa vergognare a far vedere il cazzo a tuo padre! Dai… tiralo fuori!”

“Franco lentamente abbassò la zip dei pantaloni e tirò fuori il cazzo: pur non essendo al massimo dell’erezione presentava già delle belle dimensioni.
Glielo presi in mano: al solo contatto lo sentii vibrare e ingrossarsi. Lentamente tirai indietro la pelle fino a scoprire completamente la cappella.

“Mario, amore, guarda che bel cazzo che ha nostro figlio: ancora non è al massimo, ma guarda che cappella dura! Quanto è grosso! Pensa come mi riempirà quando me lo infilerà dentro il corpo. Perdonami amore, ma come potevo resistere di fronte a tale bellezza di cazzo!”

“Hai ragione Olga, è proprio un super cazzo, sarebbe stato un peccato mortale non gustarselo… quasi ti invidio!”

Cominciai lentamente a muovere la pelle del cazzo avanti e indietro, lasciando sempre scoperta la cappella.
Guardai Mario.

“Vuoi assaggiarlo anche tu? Ti informo che è gustosissimo spompinarlo.”

Gli occhi di Mario brillavano di eccitazione.

“Mi piacerebbe molto, anzi, lo desidero ardentemente, ma Franco deve essere d’accordo!”

Guardai Franco.

“Che ne dici?”

“Ma… non sapevo che anche a papà…”.

Non terminò la frase.

“Che anche a papà piace il cazzo? Caro il mio porcellino, sono molte le cose che ignori dei tuoi genitori. Noi siamo due porconi a cui piace moltissimo il sesso sotto tutte le sue forme e quindi siamo anche bisessuali: amiamo godere sia con il cazzo che con la fica. Sapessi quante lesbicate ho fatto con le mie amiche e quante giovani fanciulle ho iniziato ai piaceri saffici: molte mi hanno detto che con la lingua le ho fatte godere molto più dei loro uomini. Per non parlare di tuo padre: adora la fregna, ma ama moltissimo anche godere con gli uomini.

Ti facciamo una confidenza che terrai per te: l’ultima avventura è stata con il figlio della portiera. Lo hai sentito quando ieri sera fingevo di essere la portiera. Tuo padre lo ha sorpreso in cantina mentre si masturbava leggendo una rivista porno.

All’inizio il ragazzo era impaurito temendo il peggio, ma tuo padre lo ha rassicurato facendogli lui stesso una splendida sega e facendosi fare un ricco pompino con tanto di sborrata in bocca. Lo ha lasciato promettendogli che la prossima volta glielo farà tuo padre il pompino!

Da allora il ragazzo viene spesso a casa con delle scuse sperando di trovare tuo padre da solo per divertirsi un po’: ecco Franco, questi sono i tuoi genitori!”

Franco guardò me e suo padre.

“Siete due porconi, ma penso di essere fatto della vostra stessa pasta… buon sangue non mente: dai papà, succhiami il cazzo!”

Sempre masturbandolo avvicinai il cazzo alla bocca di Mario, il quale tirò fuori la lingua e cominciò a dare veloci linguate sotto la cappella.
Sentii il cazzo vibrarmi in mano.
Poi aprì la bocca, prese la cappella tra le labbra e cominciò a succhiarlo e a girarvi intorno con la lingua.

Io seguitavo a muovere la pelle su e giù: dopo un po’ lasciai il cazzo completamente a Mario, che prese a lavorarlo con una passione mai vista prima quando lo vidi spompinare altri cazzi.

Cominciò a baciarlo e a leccarlo per tutta la lunghezza, a succhiarlo voracemente. Sembrava un affamato a digiuno da molto tempo: lo baciava quasi in senso di adorazione!

“Smack… smack… bello… bello! Mi piace, il cazzo di mio figlio mi piace! Lo voglio… me lo voglio godere! Chi lo avrebbe mai immaginato, avere un cazzo così a disposizione ed ignorarlo! Ma ora lo so… avrò un cazzo a casa bello giovane sempre disponibile! Slurp! Slurp!”

Mentre Mario spompinava appassionatamente il cazzo di nostro figlio, abbracciai Franco, lo baciai e cominciammo a slinguarci.

“Ti piace amore? Ti piace come papà ti spompina il cazzo? Gli piaci molto, non l’ho mai visto così appassionato nel succhiare un cazzo: sa che sta succhiando il cazzo di suo figlio e questo gli aumenta molto l’eccitazione!”

“Sto godendo moltissimo, mamma, non avrei mai creduto che un uomo potesse succhiare il cazzo così bene, è veramente gustoso! Ha una bocca caldissima e una lingua che mi lecca velocissima il cazzo per tutta la sua lunghezza: se seguita credo che gli sborrerò in bocca!”

Il solo pensiero che Franco potesse sborrare in bocca a suo padre mi fece vibrare le pareti vaginali.
Ero un lago tra le gambe!
Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai:

“Non ti andrebbe di contraccambiare il servizietto che ti sta facendo papà? Che ne dici di succhiargli anche tu il cazzo? Credo ne sarebbe felicissimo.”

“Ma mamma, non l’ho mai fatto… se mi desse fastidio? Mi dispiacerebbe fare smorfie di disgusto proprio con papà!”

“Tesoro, se ho cominciato a conoscerti sono certa che non troverai alcun disgusto. Anzi, scommetto che lo gradirai moltissimo. Comunque non c’è alcuna costrizione. Facciamo così: mentre provi a leccarlo e a prenderlo in bocca tienimi la mano ed io ti guiderò nel pompino. Se ti darà fastidio stringimela, io capirò e farò in modo di toglierti dall’imbarazzante situazione.”

“Oh, grazie mamma! Si, va bene… proviamo!”

Mi rivolsi a Mario proprio nel momento che aveva tutto il cazzo in bocca.

“Piano, Mario, altrimenti lo farai sborrare: c’è tempo per assaggiare il sapore della sua sborra. Alzati… credo che Franco voglia dirti una cosa.”

“Si, papà, tiralo fuori anche tu il cazzo, voglio sentire cosa si prova a succhiare il cazzo del proprio padre… sempre se a te non dispiace!”

“Dispiacermi? Ma che sei pazzo? Non immagini quanto mi facciano felice le tue parole! Non avevo il coraggio di chiedertelo: vieni, figlio mio, succhiami!”

“Calma, ragazzi, non siate frettolosi: mettiamoci comodi, spogliamoci tutti e tre e andiamo in salotto a godere come si deve!”

Li presi entrambi sottobraccio e mi avviai con i miei dolci amanti nel salotto.
In un attimo fummo tutti e tre nudi, ma io come sempre tenni le calze a rete: quando le indossavo mi sentivo una gran troia!
Mario si sedette sul divano a gambe larghe.

“Vieni, figliolo, fammi sentire la tua bocca.”

Feci mettere Franco in ginocchio tra le gambe del padre, presi il cazzo di Mario e tirai indietro tutta la pelle fino a scoprire completamente la cappella rosso fuoco: mio marito era eccitato al massimo.
Mi rivolsi a Franco.

“Tira fuori la lingua e comincia a leccare la cappella, senti il sapore, è diverso da quello della fica.”

Mentre tenevo il cazzo in mano Franco cominciò a leccare la cappella con la punta della lingua, inizialmente quasi con timore, poi piano piano sempre con più confidenza.

“Bravo tesoro, adesso leccalo tutto: con la lingua parti dalle palle e lecca tutto il cazzo fino alla punta!”

Franco eseguì alla lettera.
Mario guardava con gli occhi colmi di eccitazione suo figlio che gli leccava il cazzo.

“Bravo figliolo, mi piace, ma adesso prendilo in bocca e fammi sentire come me lo succhi: dai… fammi godere!”

“Si, dai Franco, prendigli la cappella in bocca e comincia a succhiarlo… senti quanto è bello!”

Franco eseguì di nuovo: prese la cappella in bocca, cominciò a succhiarla e piano piano iniziò a muovere la testa su e giù!
Con la mano scesi fino alla base del cazzo, tirando la pelle e tenendolo dritto.

“Franco, adesso fa colare la saliva lungo tutto il cazzo per renderlo bello viscido, poi lentamente scendi con la testa e ingoiane il più possibile. Respira con il naso, vediamo quanto riesci a prenderne in bocca, vediamo se sei più bravo di me… vediamo se riesci a toccare con le labbra il ventre di papà!”

Per tutto il tempo, come d’accordo, ci eravamo tenuti la mano, ma Franco non me l’aveva stretta: la cosa non lo disturbava!
Tolsi la mia mano dalla sua e la misi in mezzo alle sue gambe: sentii il suo cazzo in completa erezione.

“Brutto porco, sei eccitato! Allora ti piace spompinare il cazzo di papà! Bravo, sapevo non mi avresti deluso! Dai porco, ingoia il cazzo di papà!”

Franco lentamente cominciò a scendere con la testa, io gli presi il cazzo in mano e presi a masturbarlo, lui allargò le gambe per permettermi di lavorarlo meglio.
Aveva un cazzo durissimo: il pompino a suo padre lo stava eccitando moltissimo.
Seguitò ad abbassare la testa: il cazzo piano piano stava scomparendo nella sua bocca, lo stava ingoiando tutto!

“Bravo tesoro! E’ la prima volta che prendi il cazzo in bocca e già riesci a fartelo arrivare in gola! Dai, spingi… dai che ne manca poco! Dai, tutto in gola… fai godere papà che gli piace tanto!

“Si, dai figliolo… che ci sei: baciami il ventre!”

Accelerai la masturbazione e Franco abbassò ancora la testa ingoiando completamente il cazzo del padre.
Le labbra toccarono il ventre: era entrato tutto in bocca!
Franco emise un grugnito di godimento.
“Grrrrrrrrrrrr… mmmmm…”

“Franco, figliolo, che gusto! Tienilo ancora un po’ in gola, finché ce la fai! Respira con il naso… è troppo bello!”

Franco lo tenne in bocca ancora alcuni secondi, poi lo tolse.
Mentre il cazzo scivolava fuori, dalla bocca colava tutta la saliva che cominciò a ricoprire lo stesso cazzo, le palle, le cosce… Franco era paonazzo!

“Mamma… papà… che gusto! Sentirmi quel paletto di carne completamente in bocca: non lo avrei mai creduto, è stato fantastico!”

“Bravo il mio porcellino, hai avuto il battesimo del pompino! Adesso che hai provato quanto è bello succhiare il cazzo di papà fate un bel 69, voglio vedervi succhiare reciprocamente.”

In un attimo si misero in posizione e cominciarono a spompinarsi con grande ardore: sembravano assatanati!
Io, al loro fianco, li guardavo e li accarezzavo sulla schiena, sulle gambe, sulle natiche, nel solco del culo fino a titillare contemporaneamente i loro buchini! Una scena veramente libidinosa: il padre spompinava il figlio… il figlio spompinava il padre!”

“Slurp! Slurp! Bello… che bel cazzo che hai figliolo! Slurp! Me lo darai sempre vero! Ahhhhh! Bravo, succhia così, leccami anche le palle! Succhiale… prendile in bocca! Oooooh! Siiiiiiii… cosììììì! Dimmelo che mi darai sempre il tuo cazzo, che mi inculerai… perché questo cazzo me lo metterai nel culo vero? Se vorrai potrai anche sborrarmi in bocca: sarà un gusto eccezionale assaporare la sborra del proprio figlio! Slurp! Slurp!”

“Oh, si, papà, te lo darò quando lo vorrai! Aaaaaaah! Come me lo lecchi bene, tu e la mamma siete due splendidi pompinari! Anche il tuo cazzo è bellissimo, mi piace tenerlo in bocca. Chiedimi qualunque cosa, esaudirò ogni tuo desiderio: ti inculerò e se lo vorrai potrai incularmi anche tu! Aaaaaaaaaah!!! Papàààààààà! Mamma mi ha infilato un dito nel culo! Uhmmmm! E’ bellooooooo!”

“La troia! Anche a me, figliolo… lo ha infilato nel culo anche a me: la porca di tua madre ci sta inculando insieme!”

Infatti, mentre si stavano spompinando e confessando reciprocamente i loro desideri incestuosi, avevo bagnato i loro buchini e li stavo massaggiando delicatamente, ma quando ho sentito il loro desiderio di incularsi ho infilato contemporaneamente gli indici delle mani completamente dentro i loro culetti.

“Prendete, porci… bastardi… intanto vi inculo io: in attesa del cazzo godetevi il mio dito, ve li allargo bene i buchetti del culo!”

Cominciai a roteare le dita nei loro buchi che sentivo dilatarsi sempre di più.
“Uhmmm! Mi piace! Mi piace! Mamma mi sta allargando il culo mentre papà mi succhia il cazzo! E’ bello… bello!”

La mia fica era in fiamme, il suo miele mi colava tra le cosce: non ce la facevo più!

“Ora basta, porconi: non credete sia venuto il momento di pensare un po’ anche alla mia fica? Franco, figliolo, questa serata deve essere in tuo onore, questa sera devi provare tutti i piaceri con i tuoi genitori. Hai succhiato il cazzo di papà, lui ha succhiato il tuo, ma adesso è venuto il momento di scopare la tua mamma: vieni tesoro, scopami, ficcamelo dentro che non ce la faccio più!!”

Mi sdraia supina, allargai completamente ed oscenamente le gambe ed aprii con entrambe le mani la fica in segno di offerta.

“Dai, amore della mamma, infilami il cazzo in corpo, riempimi il ventre… ti prego, sto impazzendo!!!”

Franco si mise in ginocchio davanti a me con il cazzo al massimo dell’erezione, ancora tutto viscido dalla saliva del padre. Mi accarezzò la fica.

“Oh, mamma, finalmente! Adesso te lo infilo… siii… il tuo bambino te lo infila nella fica… e ti farà godere… eccoooo… prendilo!!!”

Franco impugnò il cazzo e stava per appuntarlo all’ingresso della vagina quando mi balenò un’idea.

“No, fermo, voglio sia tuo padre a infilare il cazzo del figlio nella fica della mamma! Mario, amore, infilamelo tu il cazzo di nostro figlio nella fica: con questo gesto è come se dessi ufficialmente la tua approvazione, il tuo consenso e la tua complicità al fatto che io e Franco diventiamo amanti! Mario, lo desideri anche tu vero?”

“Si, Olga, amore mio, hai ragione, devo essere io!”

Mario prese in mano il cazzo di Franco, lo masturbò qualche attimo, lo scappellò completamente e cominciò a strofinare la cappella lungo tutta la fica, tenuta sempre aperta dalle mie mani, dalla vagina al clitoride… poi la appuntò all’ingresso della vagina.

“Olga, amata moglie mia e tu Franco, nostro amato figlio, con questo gesto di infilare il tuo cazzo nella fica di tua madre do ufficialmente il mio consenso e la mia approvazione che voi diventiate amanti, che possiate godere i piaceri del sesso con o senza la mia partecipazione, quando, come, dove e con chi vorrete, con il desiderio, comunque, che mi raccontiate tutte le vostre porcate e avventure senza nascondermi niente… con la mia benedizione!!!”

Fu un attimo: il cazzo di mio figlio mi entrò entrando lentamente nella fica!
Lo sentii trafiggermi il ventre come una spada: avevo preso tanti cazzi nella mia vita, ma stavo provando la sensazione come se il cazzo di mio figlio fosse il primo che penetrasse la mia fica… un piacere indescrivibile!
Aprii la bocca e lanciai un urlo di godimento…

“Aaaaaaah! Figlio mio… dentro… dentro… ti sento tutto dentro! Uhmm! Il tuo cazzo, il mio amato cazzo, mi ha riempito la fica! Sublime! Scopami… fammi godere! Mario, abbracciami mentre nostro figlio mi scopa: baciami, stringimi, godiamo insieme questo momento!”

Mario mi abbracciò, prese ad accarezzarmi il seno e a torturarmi i capezzoli e mi baciò con la lingua completamente i bocca.
Gli presi il cazzo e cominciai a masturbarlo.
Franco cominciò a chiavarmi lentamente: dentro… fuori… dentro… fuori!
Mi sentivo la fica squarciata dal suo bastone di carne!

“Oooooh, mamma, ti piace… ti piace come tuo figlio ti scopa? Lo senti bene il mio cazzo nella fica? Ti piace sentirlo che va su e giù lentamente o preferisci che acceleri la chiavata?”

“Porcellino mio, mi stai facendo impazzire: mi piace così, fammela godere questa prima scopata con mio figlio! Lentamente… dentro e fuori… lo sento meglio: quando entra sento le pareti della vagina dilatarsi per accoglierlo tutto! Uhmmmm! Siiiiiii!! Che belloooooo! Continua così… te lo dico io quando accelerare!”

Lo avevo tanto desiderato ed ora era li, dentro la mia fica, il cazzo di mio figlio! Strinsi forte Mario.

“Amore, sentissi come mi sta scopando nostro figlio! Ci pensi amore: nostro figlio che sta scopando la sua mamma, lo avresti mai immaginato? Mi sta facendo godere da pazzi! Amore ti amo! Mi permetti di godere con nostro figlio: avessero tutte le donne un marito come te! Grazie amore: questo godimento che sto provando lo devo a te e te ne sarò grata per tutta la vita.”

“Olga, ormai mi conosci bene, lo sai che il mio maggior godimento è il tuo godimento! Sono felice quando vedo che godi, ma oggi sono ancora più felice perché questo tuo grande piacere ti viene dato da nostro figlio. Forse se fosse un altro uomo, pur essendo sempre contento del piacere che provi, credo che avrei una punta di gelosia, ma con nostro figlio no! Non sono geloso, anzi, vi sprono e vi incito a godere. Sapessi amore quanto godo anche io nel vedere il cazzo di nostro figlio che ti penetra la fica, nel vedere il tuo volto trasfigurato dal godimento di scoparti tuo figlio: siete stupendi nel vostro amplesso incestuoso! Dai, Franco, figliolo, scopa tua madre, falla godere, lei lo vuole, lo ha sempre voluto! Completa il perverso rapporto incestuoso: sborrarle dentro… sborrarle nella fica… fammi vedere come la riempi di sperma!”

Sentire Mario che incitava nostro figlio a sborrarmi dentro, mi fece raggiungere un orgasmo inimmaginabile.

“Ooooooh, siiiiiiiiiiiii!!! Figlio mio! Forte… adesso forte… pompami forte che vengoooooo! Pompami forte la fica e vienimi dentro… schizzami la tua sborra nella ficaaa! Ti pregoooooooo!!! Daiiiiiii… che sto venendo anche iooooooo!!! Anche io sborrooo!!! Sul tuo cazzoooo!!!”

Franco cominciò a dare violenti e veloci colpi di cazzo dentro la mia fica!
Sentivo la cappella colpirmi ripetutamente la bocca dell’utero!
Sembrava volesse sventrarmi… rimasi senza fiato dal godimento!

“Mammaaaaaaa!!! Oddiooo! Eccolo! Eccolo! Ti schizzo dentrooo! Aaaaaaaah!!! Vengo dentro la fica di mia madre! Uhmmmmmmmm!!! Siiiiiiiiiiiii!!! Sborro dentro mia madreeeeee!!!”

Sentii gli schizzi contro la bocca dell’utero!
Spingevo il ventre convulsamente contro il cazzo per sentirlo tutto dentro mentre mi riempiva la fica di sborra calda e cremosa!
Lui seguitava a pompare: sentivo lo sciacquio dello sperma che cominciava a uscire dalla vagina e mi colava tra le cosce.
Avevo avuto un orgasmo tremendo: mio figlio i aveva fatto godere alla grande, ma volevo ancora… di più!
I suoi diciotto anni gli permisero di avere ancora il cazzo duro: nonostante la sborrata nella fica di sua madre non aveva ceduto di un millimetro.

“Franco, tesoro, togliti… esci dalla fica… lascia il posto a papà: voglio che anche lui mi scopi e mi sborri nella fica! Dai Mario, ficcami anche tu il cazzo nella fica, dentro lo sperma di tuo figlio! Franco, dammi il cazzo in bocca: la tua mammina te lo pulisce tutto della tua sborra, fammelo assaporare mentre papà mi scopa!”

In un attimo Franco tolse il cazzo dalla fica e me lo mise in bocca, mentre Mario mi infilava il cazzo, gonfio di eccitazione, nella fica… e cominciò a scoparmi.

“Oh, Olga, amore… stupendo… non puoi immaginare: infilarti il cazzo nella fica e sentirlo immerso nella sborra di nostro figlio! Aaaah! Senti come sciacqua il mio cazzo nella fica, colma di sborra! Che gusto, sono al colmo dell’eccitazione, non resisto più! Vengoooo! Anche io ti sborro dentro! Come lui! Uhmmmmmmmmm! Tieniiiiiiiiii… ti vengo dentroooooo!!!”

Mentre succhiavo e leccavo il cazzo di Franco pulendolo della sua sborra, sentii gli altri schizzi di sperma di Mario riempirmi la fica.

“Porci, bastardi… mi avete riempito con il vostro sperma: ho la fica piena, ma adesso voglio che me la lecchiate… tutti e due insieme! Voglio sentire tutte e due le vostre lingue. Pulitemela bene, togliete tutta la vostra sborra dalla mia fica bevetevela tutta! Porci… fatemi ancora godere!”

Come due invasati mio marito e mio figlio si gettarono tra le mie cosce e cominciarono a leccarmi furiosamente la fica, il ventre, le cosce, il buchino del culo, ogni centimetro quadrato di pelle ricoperta di sborra: sembrava stessero facendo una gara a chi leccava più sborra.

“Slurp! Slurp! Uhmmm! Buona… papà, vedo che ti eccita molto leccare la fica della mamma tutta sborrata!”

“Si, è vero figliolo, mi piace moltissimo leccarle la fica colma di sborra: so che lei gode molto nel sentirsi leccare dopo aver scopato! Vedrai che se seguitiamo a leccarla tutti e due insieme la faremo ancora venire. Dai figliolo, facciamola godere ancora la nostra troia.”

Cominciarono a martoriarmi la fica con le loro due lingue: leccavano sborra e fica. Mentre uno mi leccava il grilletto, l’altro ficcava la lingua nella vagina immergendola e muovendola nella sborra: lo sciacquio che sentivo mi faceva impazzire! Mentre uno mi leccava il buchino del culo, l’altro passava la lingua sopra tutta la fica. Non resistetti oltre:ebbi un altro folgorante orgasmo e mi abbandonai incosciente, mentre sentivo le lingue di mio marito e di mio figlio leccare instancabilmente le ultime gocce di sborra.
Stavamo tutti e tre abbracciati, esausti e sfiniti per la splendida sborrata fatta. Il primo che riuscì a parlare fu Mario.

“Olga, amore mio, e tu Franco, come vi ho detto avete la mia completa approvazione di godere come, quando e con chi vorrete, ma vi chiedo solo di dirmelo quando lo fate: sapere che in quel momento state godendo metterà anche me in un grande stato di eccitazione e sarà come se fossi presente. Basterà mi mandiate un messaggino sul cellulare ed io capirò, potremmo usare un codice per sicurezza, non so, per esempio una X seguita dai partecipanti al godimento.

Così “X-noi” significa che state scopando voi due, se c’è qualcun altro potrete scrivere “X-noi e il figlio del portiere”, se riuscirete a coinvolgerlo nei vostri giochi. La sera, poi, mi racconterete tutti i particolari delle vostre porcate. Che ne dite?”

Risposi subito io.

“Amore, hai avuto una idea bellissima, ne sono entusiasta e visto che ti vuoi eccitare pensando che in quel momento stiamo godendo, permettimi di farti eccitare per bene: talvolta ti farò qualche sorpresa dicendoti anche cosa stiamo facendo. Per esempio “Ho il suo cazzo nel culo…” e così via… che ne pensi? Non sarà ancora più eccitante?”

“Brava, è vero, ma il massimo sarebbe se potessi vedervi mentre fate le vostre porcate… credo che anche per voi sarebbe più bello godere sapendo che vi sto guardando.”

Franco lo interruppe.

“Ma è splendido, si può fare, sarà bellissimo!”

“Come si può fare: io nel mio ufficio e voi qui a casa?”

“Papà, aggiornati, esistono le videocamere che tramite internet ti trasferiscono le immagini: basta fare i giusti collegamenti e installare gli appositi programmi e sul PC del tuo ufficio puoi vedere io e mamma che scopiamo qui nel salotto.

In pratica noi ti mandiamo un messaggio e se tu stai solo in ufficio ti colleghi e ci vedi. Non solo, possiamo fare la stessa cosa anche dentro casa: mentre tu ti inculi il figlio della portiera io e mamma ci godiamo la scena su uno schermo in camera da letto.

Ovviamente la bellezza delle immagini, eventuali primi piani, zoomate, la possibilità di registrare le immagini, ecc. dipendono dal tipo di impianto che vuoi fare, ma credo non ci siano problemi economici.”
“Bravo, Franco, mi hai aperto un mondo nuovo, pensate quante belle situazioni erotiche potremmo organizzare. Franco, tu sei l’esperto, pensa tu ad installare un ottimo impianto e non badare a spese: voglio il meglio!”

“Splendido, provvedo subito: mamma ci pensi quante porcate possiamo escogitare?”

“Siete due porci, ma al solo pensiero ho già di nuovo la passera bagnata, e la mia immaginazione sta già lavorando. Franco, sbrigati a montare l’impianto, voglio inaugurarlo con il figlio del portiere!”

“Mamma, sei splendida!”

In pochi giorni l’impianto fu installato, facemmo alcune prove e verificammo che avesse funzionato a meraviglia: era tutto pronto per iniziare.
Il pensiero di quello che ci poteva riservare il nostro futuro sessuale ci rendeva tutti euforici.

Ogni giorno ognuno di noi approfittava per stuzzicare l’altro ed ovviamente chi ne guadagnava di più ero io: mio figlio mi veniva dietro, mi baciava sul collo e mi strusciava il cazzo sul culo, mentre mio marito si avvicinava, mi baciava sulla bocca e mi toccava la fica.
Io avevo sempre la fica bagnata e loro sempre il cazzo duro! Avevamo instaurato un rapporto genitori-figlio veramente invidiabile.


Continua...


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