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La maturità - 8


di bird2012
03.09.2013    |    27.542    |    3 9.5
"Lo invitai ad entrare e a chiudere la porta..."
LA MATURITA’
Cap.8

Ci accomodammo sul divano e cominciammo a slinguarci ed accarezzarci con libidine: le nostre mani corsero subito verso i nostri sessi per darci reciproco piacere.
Era un continuo di baci, lingua in bocca, leccate sul viso: i nostri corpi allacciati in un incestuoso e libidinoso abbraccio trasmettevano l’un l’altro una voglia irrefrenabile di sesso.
Ormai mi stavo adeguando perfettamente al modo di concepire il sesso di Asia.

“Tesoro di papà, ho un desiderio da chiederti: mi hai già fatto guardare la tua meravigliosa fica ed ho ancora davanti agli occhi la sua eccitante immagine. Ora ho una grande voglia di ammirare il tuo adorabile culetto, anzi, voglio essere più preciso: la tua rosellina! Ti prego, tesoro… fammi vedere come te l’apri!”

Sentii la sua vibrazione… la mia oscena proposta la faceva fremere…

“Dio santo! Papà, non puoi neanche lontanamente immaginare cosa provo quando mi chiedi di essere una porca esibizionista! Vuoi vedere il mio buchetto del culo? Si… guardami… ti prego!”

Ma le mie intenzioni erano ben altre, la mia adorata porcellina amava le sorpresine e io l’avrei accontentata!
Da quando eravamo partiti da casa era stato un susseguirsi di situazioni altamente eccitanti: la sega in auto, la presentazione di Max, il suo cazzo dolcemente manipolato da Asia, il nostro lungo abbraccio con reciproco gioco dei nostri sessi, il gamberone nella fica e per terminare l’incontro con Luisa e Marco! Senza tralasciare i nostri colloqui sempre altamente eccitanti.
Ero al culmine dell’eccitazione… le mie palle erano gonfie di sborra, pronte a scoppiare!
Asia si mise in ginocchio sul divano, con le gambe belle larghe, il culetto alzato, con il viso posato sul divano, si alzò la gonna fin sopra alla vita e scoprì completamente il culetto.
Vidi il paradiso!
Il suo stupendo culetto oscenamente esposto al mio sguardo, ma la cosa che fece impennare ancor più il mio uccello fu la sua fica completamente aperta gonfia di desiderio.
La posizione che aveva assunto sul divano, cosce belle larghe e culo alzato, le permettevano, infatti, di mostrarmi, oltre il buchino, anche la fica.
Lei era completamente abbandonata sul divano, con gli occhi chiusi.

“Papà, ti piace? Ti prego… dimmelo… ti piace?”

Ormai non riuscivo più a controllare la mia eccitazione.
Lo tirai fuori dai pantaloni… lo sentii enormemente duro … meravigliosamente pronto per le sue prestazioni.

“Sei stupenda tesoro! Ma fammi vedere il buchino… dai angelo mio… allargati bene il culetto… fammelo vedere!”

“Certo, papà… uhmmm! Certo… Dio mio… come desideri, papà… guardalo… guardalo… te lo apro tutto!”

Afferrò con entrambe le mani le sue natiche e lentamente le allargò, fino a mostrarmi il suo roseo buchino completamente e oscenamente aperto.
L’uccello mi vibrava in mano.

“Tesoro adorato di papà… hai un buchetto di culo adorabile…ho una gran voglia di baciarlo! Posso?”

“Uhmmm! Cazzo santo! Come sei porco, papà… proprio come piace a me il maschio! Baciarmi il culo… sei un papà adorabile! Si… dai… baciamelo! Papà, fa quello che vuoi: qualunque cosa tu faccia mi dà sempre tanto piacere! Dai, papà… dai… dai!”

I suoi occhi chiusi non le permettevano di vedere il mio armeggiare sull’uccello: mi riempii la mano di saliva per poi spalmarla lungo tutta l’asta, compresa la cappella.
Posai le labbra sullo sfintere e cominciai a tempestarlo di bacetti… ogni volta che le labbra toccavano il buchino sentivo Asia vibrare.

“Dio santo, che meraviglia! Con che delicatezza me lo stai baciando… sento i brividi… seguita, ti prego! Anzi, aspetta, voglio sentirti meglio… te lo apro di più!”

Avvicinò le dita delle mani a contatto del buchino e se lo allargò al massimo: era completamente dilatato… stavo per scoppiare!

“Asia, angelo mio, mi stai facendo impazzire! Posso leccartelo?”

“Si… si… Dio, quanto sei porco… ti adoro! Leccamelo… leccami il buchetto… quello che vuoi… quello che vuoi… ma fammi godere! Dio, quanto mi eccita il linguaggio osceno…. Non capisco più niente! Dai, leccami il buchetto del culo… inculami con la lingua… papà… porco mio adorato… fammi godere come una puttana!”

Cominciai a vellicarle il buchino con la punta della lingua, facendo attenzione di farci colare dentro un bel po’ di saliva!
Il mio cazzo era pronto… il suo buchino pure!
Lei sempre ad occhi chiusi a godere della sua esibizione davanti al padre!

Presi la verga in mano e la posizionai a un paio di centimetri dal buchino… stavo preparando una meravigliosa sorpresina per il mio angioletto.

“Tesoro, ti prego, allargatelo ancora di più… fammi vedere fino a quanto puoi allargartelo… mi piace vedertelo tutto aperto!”

“Si… si, papà… te lo apro al massimo… mi allargo tutto il buchetto del culo… dimmi se ti piace!”

Le dita lo dilatarono al massimo… lo sfintere era ormai pronto per essere violato!
Asia mi precedette.

“Papà… guarda come è bello largo!”

“Si, tesoro… è pronto per essere impalato!”

Posare la cappella sul buchino e spingerle tutto l’uccello dentro fu questione di un attimo… per non farle male fu una spinta lenta, ma decisa!
Quando Asia se ne rese conto ormai aveva tutta la verga nell’intestino.

“Papà… papà… cazzo santoooo!!! Che fai… me lo hai messo nel culoo!!! Madonnina santa! Papà… sei un porco… depravato… ti adoro… ti adoro! Mi hai inculato! Uhmm… come ti sento! Dio mio, sei ancora vestito… mi stai inculando con il cazzo fuori dai pantaloni… mi fai sentire una puttana che dà il culo al suo amante di nascosto… una inculata veloce… mentre sua moglie sta in un’altra stanza! Uhmmm! Che meraviglia… la prossima volta voglio che mi inculi quando mamma ci viene a trovare… mentre lei è in un’altra stanza… entrambi vestiti… tu con il cazzo fuori dai pantaloni e io che mi sposto le mutandine per farti entrare nel culo! Dio, che situazione eccitante… mi sento una porca, proprio come piace a me!”

L’afferrai per la vita e attirai il suo culo contro il mio bacino… volevo farglielo sentire bene tutto dentro!

“Amore mio, volevo farti una sorpresa! Spero tu l’abbia gradita… altrimenti mi tolgo!”

La sua risposta fu immediata… e inequivocabile.
Sollevò il busto quel tanto per permettere alle sue mani di afferrarmi le natiche e spingere il mio bacino contro il suo culo… per sentirsi l‘uccello ancora più dentro!

“E io t’ammazzo!!! Se provi a toglierti ti ammazzo! Pensa la notizia sui giornali: ”

Ridemmo entrambi alla sua battuta, ma poi ridivenne seria, mentre seguitava ad attirarmi contro di lei.

“Papà, ma che pensi! Mai sorpresa fu più gradita! Neanche immagini quanto abbia desiderato, sperato, bramato di sentirti entrarmi nel culetto! Ora spero che anche la mia sorpresa ti sia gradita: sappi che tu sei il primo… il mio culetto non l’ho dato a nessuno! Il fatto tu abbia trovato il mio buchino così bello dilatato e disponibile per gradite visite è dovuto ai vari vibratori e dildi che ci infiliamo dietro io e Vanessa quando godiamo insieme. Anche per Vanessa è uguale, anche per lei potresti essere il primo uccello per la sua rosellina!”

Che stupenda sensazione sentirmi dire da mia figlia che ero il primo ad averla sodomizzata!

“Tesoro, francamente pensavo avessi già fatto felice qualcuno con il tuo culetto e sinceramente ora che ti sono dentro sapere che sono il primo non solo mi rende felice, ma ti sento ancora più mia!”

Cominciai a contrarre ritmicamente i muscoli pelvici, contrazioni che si ripercuotevano sull’uccello.

“Si, papà… voglio che tu mi senta tua, completamente tua! Madonnina santa… sento la tua verga che mi vibra dentro! Che meraviglia! Uhm… come ti sento dentro… quanto mi piace… ti sento tutto nel culo! Ma papà, ti prego… ora completa l’opera: aprimelo per bene… sfondamelo! Fammi sentire quella che ho sempre desiderato essere per te: la tua amata porcellina… e la tua adorata puttana! Dai, papà… sfondami il culetto!”

Si mise inginocchio, busto parallelo al divano, le braccia stese con le mani aggrappate alla spalliera... così poteva contenere i miei colpi, ma nel contempo aiutarsi nella spinta del suo bacino contro il mio ventre: il mio angelo non voleva certo rimanere passiva, ma voleva partecipare attivamente all’inculata!

Non mi diede tempo di iniziare a pomparla.
Con il mio uccello completamente piantato nel suo intestino, cominciò a sculettare come una puttana: era una meraviglia vedere il suo culetto ondeggiare a destra, sinistra, in alto, in basso e i senso rotatorio.

Alternava movimenti lenti per sentire bene il cazzo strofinarsi lungo le pareti dello sfintere, a sculettate veloci che mi mandavano il sangue in testa.
Asia gemeva e mugolava senza ritegno.

“Oddio… oddio che meraviglia il cazzo nel culo! Papà, ti piace come muovo il culetto? Ti fa godere? Ti prego… dimmelo! Ti piace come ti lavoro il cazzo con il culo?”

Ormai si stava lasciando andare al turpiloquio… era troppo il piacere che stava provando… ed io volevo farle provare ancora più piacere incitandola e lodandola.

“Si, tesoro di papà, sei bravissima! Hai un buchino morbido e caldo che è una delizia e muovi il culo in maniera fantastica! Nella mia vita di libertino ho fatto il culo a decine di donne, tutte abbastanza porche, alcune vere troie di professione invitate nei vari festini proprio per la loro abilità nel far godere gli uomini. Ma, sinceramente, puoi competere alla grande con loro… e anche con tua madre… anche lei adora prenderlo nel culo!”

Mentre seguitavo ad incitarla e a complimentarmi con lei, la sentivo parlare a se stessa.

“Dio santo, questo è un cazzo! Altro che vibratori e dildi di gomma! Mi ha riempito il culo proprio come piace a me! E’ duro, bollente, lo sento vibrarmi dentro… si… si… è proprio il cazzo per il mio culetto… si… il cazzo di mio padre!”

I vari movimenti del suo bacino contro la mia verga le avevano fatto allargare il buchino in maniera impressionante!

La lasciai sfogare ancora per un po’ con le sue dolci sculettate, poi l’afferrai per i fianchi e cominciai poderosi affondi da lasciarla senza fiato.
Sfilavo lentamente tutto il cazzo fino alla cappella, poi glielo infilavo tutto con un colpo deciso: il dolce suono delle palle che sbattevano contro la fica e il contatto delle sue natiche contro il mio ventre erano prove inequivocabili di come tutto l’uccello gli entrasse nell’intestino.

La inculavo con impeto, senza soluzione di continuità: le davo tremendi colpi di cazzo che lei accoglieva con continui gemiti e incitamenti.

“Così… così… Oddio… me lo stai spaccando! Non ti fermare… ti prego, papà… non ti fermare! Sfondamiii… sfondami il culo… sono io che te lo chiedooo!”

Seguitai a pomparle il culo senza sosta: le tenevo le chiappe completamente aperte per godermi della vista dell’uccello che entrava e usciva dal suo intestino… una immagine da togliere il fiato! Ansimavo come un maiale… mi stavo inculando mia figlia come mai avrei immaginato e sentivo quanto lei gradisse sentire il mio uccello farle il culo! La porca stringeva ritmicamente il buchetto per sentire bene il mio cazzo a contatto delle pareti anali e queste contrazioni del suo adorabile buchino intorno al mio uccello mi mandavano il sangue in testa.
Il mio angelo se la stava godendo alla grande la nostra inculata.
I suoi incitamenti e il suo linguaggio osceno mi stavano facendo impazzire.

“Bravo… bravo… cazzo come mi inculi… che meraviglia di inculata… spingimelo dentro più che puoi, mi da l’impressione di sentirmelo nello stomaco! Il godimento che provo nel culo si sta trasmettendo anche nella fica… la mia micia sta sbrodolando come non mai… papà, sto godendo… che inculata… che inculata!”

Volevo fare anche qualche variazione sul tema: sfilai l’uccello dal culo e glielo rinfilai con un colpo secco! La rosellina, ormai completamente dilatata, lo accolse senza alcun timore! Asia esternò con un lungo gemito il suo godimento.

“Papà, mi piace… mi piace sentirlo entrare tutto insieme, con un colpo solo… dai, seguita… levalo e rinfilalo… levalo e rinfilalo… papà, mi stai facendo impazzire… ti amo… ti amo… ti amo!!!”

Accontentai subito il mio amore: lo toglievo per poi rinfilarlo con un poderoso colpo e ogni affondo era accompagnato da un suo osceno incitamento.

“Così… così… sfondami… sfondami… ancora… ancora… sfondami!”

In realtà ad ogni colpo avevo proprio l’impressione di starle a sfondare il culo!

Ma sentii che stavo quasi per venire: non volevo godere, la serata era ancora lunga e dati i presupposti non volevo scaricarmi subito.
Ebbi la forza di staccarmi e togliermi da quel delizioso sederino.
Appena sfilai l’uccello Asia urlò!

“Noo!!! Papà… perchè!!! Non mi lasciare così! Ti voglio ancora nel culo!!!”

Le andai vicino, mentre le accarezzavo il culetto.

“Amore di papà… tranquilla… la serata non è finita… abbiamo ancora tanto tempo!”

Mi baciò in bocca… il suo viso trasfigurato dal piacere.

“Hai ragione, papà… ma mi prometti che mi inculerai di nuovo?”

“Ci puoi giurare amore… ci puoi giurare! Comunque vorrei rammentarti che questa è la seconda inculata questa sera in cui rimango a cazzo dritto senza venire! Ti avverto che alla terza inculata ti sborro dentro!”

“Uhmm! Dio santo… non vedo l’ora di assaggiare il tuo sperma nel culetto!”

Suonò il campanello della porta.

“Asia, credo sia Max che viene a portare via i piatti dei primi… alzati e copriti!”

Non si mosse di un millimetro.

“Fallo entrare…”

Capii che era inutile ribattere… aprii la porta.
Appena Max entrò con il carrello per portare via i piatti rimase pietrificato: lo spettacolo che si presentò ai suoi occhi lo aveva come ipnotizzato.

Asia era rimasta nella stessa posizione decisamente oscena, adagiata sul divano con gli occhi chiusi, in ginocchio con il culo in aria, con me vicino a lei intento ad accarezzarle le natiche… con il cazzo ancora fuori dai pantaloni.

Max non potè fare a meno di esternare il suo apprezzamento e la sua ammirazione.

“Madonna santa… Asia, hai un culo da urlo! Sei stupenda!”

Davanti a quella vista il volto di Max non riusciva a nascondere una forte eccitazione.
Lo invitai ad entrare e a chiudere la porta.

“Vieni, Max, avvicinati… ti piace il culetto di Asia?”

“E me lo chiedi? Mi fa sborrare solo a vederlo! Comunque, ad essere sincero, a me di Asia piace tutto… non saprei scegliere… tra la sua bocca, la sua fica e il suo culetto! Dio santo, più la guardo e più mi fa impazzire!”

Mi stavo accorgendo di provare una grande eccitazione nel mostrare la bellezza delle intimità di Asia: non riuscivo a spiegarmelo, ma vedere quanto fosse eccitato Max nell’ammirare mia figlia mi mandava il sangue in testa.

Una eccitazione strana, indescrivibile: come se fossi stato fiero della bellezza e della sensualità di mia figlia, della sua capacità di far eccitare gli uomini in tal misura, felice del suo godimento nel sentirsi esibita da suo padre.

“Max, pazienta ancora un po’… questa sera te la puoi godere tutta… lei non aspetta altro. Intanto goditi questo antipasto… guarda… forse questo ti piace di più!”

Afferrai le natiche di Asia e le allargai completamente: il buchetto, ancora oscenamente dilatato, comparve improvviso allo sguardo allibito di Max.

“Oddio… come è aperto… glielo hai sfondato proprio bene il culo a tua figlia! Che meraviglia! Dio, come avrei voluto vederti mentre l’impalavi… da impazzire… vedere il padre che incula la figlia… ti prego, questa sera fammi vedere come la fai godere!”

Non riusciva a togliere lo sguardo dal buchetto: io mi stavo eccitando come un porco nel mostrare la rosellina dilatata di mia figlia.
Ormai non avevo più controllo: la libidine aveva preso il sopravvento sulla ragione.

“Max, lo sai che ad Asia piace molto farselo leccare? Ormai hai capito che è una deliziosa puttana… dai, falla godere!”

Max accolse subito il mio perverso invito: incollò le labbra sullo sfintere e cominciò a leccare come un invasato.
Io allargavo sempre di più le natiche per facilitargli il lavoro con la lingua.
Asia, che aveva sentito tutto, cominciò a gemere come una maialina.

“Oddio… oddio… papà… mi stai facendo leccare il culo da Max!”

“Si, tesoro… lo senti come te lo sto allargando? Così può infilarci bene la lingua dentro!”

Infatti Max, dopo le prime leccate, aveva ficcato completamente la lingua nel buchino di Asia e aveva iniziato un poderoso movimento di dentro e fuori favoloso.
Vedere Max leccare il culo di mia figlia era una scena troppo eccitante… mi presi il cazzo in mano e cominciai a segarmi!
Max se ne accorse: allungò la mano e la mise sopra la mia per coadiuvare il movimento sopra l’uccello… pensai fosse più piacevole lasciare il mio uccello completamente a lui… tolsi la mano e sentii subito la sua impugnare con libidine il mio cazzo e segarlo con gusto! Il poco leccava il culo della figlia e segava il padre!

Prese anche a me una gran voglia di sentire il suo cazzo.
Mi avvicinai di più a lui e mentre con un braccio lo stringevo a me con l’altro andai tra le sue gambe e gli posai la mano sul pacco… sentii un uccello durissimo che chiedeva solo di essere tirato fuori e essere accarezzato… non lo feci aspettare!
Slacciai i calzoni, lo tirai fuori e lo impugnai saldamente… appena lo sentii in mano, duro e caldo, un brivido mi percorse la schiena… ormai anche il cazzo mi faceva impazzire!

Max ansimava come un maiale… ci stavamo segando reciprocamente, mentre lui seguitava a leccare il buchetto del culo di Asia.
Ormai avevo imparato come far godere un uomo: lo abbracciai forte e cominciai a slinguarlo sul viso… lo sentivo fremere e ansimare come non mai! Dovevo fare attenzione a non farlo venire… la sua sborra doveva darla ad Asia.
Avvicinai le labbra al suo orecchio e cominciai a sussurrargli.

“Bravo Max… tu fai godere noi e noi facciamo godere te! Noi due giochiamo con i nostri cazzi, mentre tu lecchi il culo ad Asia! Siamo un trio perfetto… tre adorabili porcellini… da come mi lavori l’uccello mi sembra non ti piaccia solo Asia, ma anche il padre! Io, te e mia figlia… sarebbe stupendo fosse un triangolo per tutta la vita! Ma adesso falla godere!”

Asia non ce la faceva più… la lunga inculata l’aveva portata al limite del godimento.
Alzò ancora di più il culo e posò la fica sopra la bocca di Max.

“Max, ti prego… leccami la fica… fammi sborrare… sto impazzendo!”

Io lo incoraggiai.

“Si, Max… falla venire… il mio amore sta per scoppiare! Leccale la fica e falla godere nella tua bocca! Io intanto seguito a segarti!"

Max non aveva la forza di rispondere… incollò la bocca sulla fica di Asia e cominciò a leccarla in maniera superba… Asia cominciò a urlare dal piacere.

“Siiii!!! Max, leccamiii… sto godendo… hai una lingua fantastica… già mi stai facendo venire! Dai… dai… Dio, Max, sei un amante meraviglioso!”

Ero contento che Asia stesse godendo sotto le slinguate di Max… volevo il suo piacere!
Le guardai il culetto… il buchino, completamente dilatato, si apriva e si chiudeva dal piacere sotto le slinguate di Max…
Un buchetto di culo così aperto e voglioso non meritava di essere trascurato: allungai la mano libera e ci infilai due dita dentro… sentii lo sfintere contrarsi contro le mie dita dal godimento… lo gridai ad Asia.

“Amore di papà… ti ho messo due dita in culo… così godi di più!!!”

Come avevo previsto: un urlo liberatorio evidenziò tutto il godimento del mio angelo.
Le dita ficcate profondamente nel culo furono la goccia: Asia esplose in un devastante orgasmo.

“Siiiiii… cazzooo… papà… muovi le dita in culo che vengoooo… Max… leccami forte… tutti e due… amori miei… godooooo… godooo… godooo… cazzooooooo!!! Godo come non mai! Angeli miei… godooo… godooo!!! Max… ti vengo in boccaaaaaaa!!!”

Asia cominciò a sobbalzare come un’invasata… spingeva la fica contro la bocca di Max… poi spingeva il culo contro le mie dita che l’inculavano… era nel delirio sessuale!
L’orgasmo che provava nella fica si ripercuoteva anche sul buchino… era una delizia sentire gli spasmi dello sfintere contro le mie dita!
Max leccò accuratamente e con ingordigia tutto il miele di Asia.
Dopo un pò si fermò, si pulì il viso e si ricompose: si rammentò dei suoi doveri.

“Scusate… è bellissimo… ma è meglio che vada prima che mi licenzino… devo lavorare… comunque mi sto organizzando per il dopo cena!”

“Ne siamo felici… Asia è in trepida attesa… vuole festeggiare alla grande la sua maturità!”

Max mi sorrise e aggiunse:

“La prima mezz’ora l’avete impiegata proprio bene! Dopo vi porto una squisita grigliata di pesce, roba di classe.”

Mi venne vicino e, sorridendomi, mi prese nuovamente il cazzo in mano… cominciava a prenderci gusto… e pure io!

“Avete un’altra mezz’ora… faglielo assaggiare ancora! Ormai ho capito che Asia non può fare a meno del tuo cazzo!” e me lo strinse amorevolmente.

Ricambiai mettendogli la mano sul pacco e massaggiandogli l’uccello.

“Dammi più di mezz’ora… te la voglio preparare bene!”


Continua…
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