Prime Esperienze
Il richiamo del desiderio


09.07.2025 |
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Sentivo le sue dita scivolare dentro di me, prima due, poi tre, poi la sua mano intera che mi massaggiava il punto giusto..."
PrefazioneQuesto racconto è un viaggio nei sensi, una celebrazione carnale del desiderio condiviso, tra corpi che si cercano e si consumano in una danza senza freni. È dedicato a chi ama vivere l’erotismo senza pudori, con parole dirette ma guidate dalla passione.
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Capitolo 1 – Il Fuoco della Notte
Sarah era piegata sul letto, le mani aggrappate con forza alla testiera. Il suo corpo, teso e offerto, sembrava un invito irresistibile.
«Finiscimi. Scopami forte. Fino a farmi urlare il tuo nome.»
Affondai in lei con tutta la forza rimasta. I nostri corpi si scontravano come onde in tempesta. Il suono della carne bagnata, le sue grida sempre più sfrenate, il letto che tremava sotto di noi: tutto parlava di desiderio.
Sentivo il calore della sua fica stringermi con avidità, risucchiarmi dentro come se volesse ogni parte di me. Ogni spinta era più profonda, più affamata. Il suo culo si alzava per accogliermi ancora e ancora.
«Lo senti?» le sussurrai all’orecchio, ansimante.
«Questo è il mio cazzo. È tuo. Solo tuo.»
Lei annuì, con un gemito spezzato.
«Sì… sborra dentro… fammelo sentire… voglio tutto il tuo piacere…»
Affondai l’ultimo colpo con un grido roco. La sborra esplose dentro di lei, calda e abbondante. Lei urlò il mio nome, tremando, colta da un orgasmo feroce.
Rimanemmo immobili, sudati, avvinghiati. Il suo corpo ancora caldo sotto il mio, la sua fica che mi stringeva come a non voler lasciarmi andare.
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Capitolo 2 – Il Risveglio
Il mattino filtrava dolce dalle tende. Sarah era ancora rannicchiata contro di me, il respiro profondo. Le sue dita cercavano il mio volto con delicatezza.
Aprii gli occhi e la vidi: occhi appannati dal sonno, sorriso malizioso sulle labbra. Un bacio lento, caldo, come una promessa.
Le sue dita iniziarono a scivolare lungo il mio corpo. Il suo culo si premeva contro di me, la fica ancora umida e pronta.
Il mio cazzo si risvegliò subito, duro e pulsante, pronto a riprendere quel gioco.
«Non abbiamo ancora finito,» sussurrò con voce roca.
E io non avrei mai potuto darle torto.
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Capitolo 3 – Il Richiamo del Piacere
Mi fissava con occhi colmi di desiderio, le labbra socchiuse. Le mie mani scivolarono sul suo culo, mentre il suo bacino ondeggiava su di me. Il cazzo si rizzò, richiamato dal calore della sua fica.
La sua bocca cercò la mia, mordendomi il labbro.
«Voglio ancora. Voglio il tuo cazzo. Voglio la tua sborra…»
Afferrò il mio membro e cominciò a muoversi con ritmo deciso. Il suo corpo seguiva un tempo profondo, un’onda che faceva impazzire i sensi.
Ogni spinta ci faceva vibrare all’unisono. Il letto tremava, le sue unghie affondavano nella mia schiena.
Quando esplosi dentro di lei, fu un’urgenza incontenibile. La sborra calda scivolò profonda, e il suo sorriso complice fu l’ultima cosa che vidi prima di abbandonarmi al piacere.
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Capitolo 4 – Una Giornata di Piacere
La giornata proseguì tra le lenzuola, un vortice continuo di piacere. Sarah si offriva senza pudore: il culo alto, le cosce aperte, la fica rovente pronta ad accogliermi ancora e ancora.
Ogni angolo della casa divenne nostro.
Sul tavolo, sul divano, contro il muro. Il cazzo dentro la sua bocca, tra le sue cosce, nel suo culo.
E la sborra… dentro, fuori, ovunque.
Era una fame senza limiti, una danza primitiva e liberatoria.
Non c’erano parole. Solo gemiti. Solo il suono del cazzo che affondava, della fica che schioccava, del letto che cedeva.
Una giornata senza tregua. Una giornata senza ritorno.
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Capitolo Extra – Dal Punto di Vista di Sarah
Ero sul tavolo della cucina, nuda, le gambe larghe e la fica che mi pulsava tra le cosce.
Lui mi guardava, il cazzo duro che sembrava vibrare mentre mi fissava come se fosse pronto a mangiarmi.
«Guardami. Guarda quanto sono bagnata per te… Fammi squirtare… Fammi urlare.»
Sentivo le sue dita scivolare dentro di me, prima due, poi tre, poi la sua mano intera che mi massaggiava il punto giusto.
Mi si oscurò la vista. Le gambe mi tremavano. E poi… esplosi.
La fica squirtò violenta, un fiotto caldo che mi bagnò cosce, pancia, pavimento.
Urlai come se stessi venendo per la prima volta.
Mi prese per i fianchi e mi infilò il cazzo in un solo colpo. Ogni spinta mi toglieva il fiato, il culo sbatteva sul suo bacino, la fica schioccava, allagata.
«Sì… così… fammi sentire il tuo cazzo… sborra dentro di me, voglio tutto.»
E venne. Ancora. Caldo. Forte. Dentro.
Restai lì, le gambe ancora aperte, la fica che mi gocciolava.
Ero completamente svuotata… eppure, lo volevo ancora.
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Capitolo Finale – L’Osceno Desiderio
Era sera. La casa illuminata solo da candele e dalla follia che avevamo addosso.
Sarah si alzò nuda dal letto, la fica ancora colma della mia sborra.
«Portami oltre. Voglio che mi guardino. Voglio essere la tua troia. La tua scopata in pubblico.»
Pochi minuti e eravamo in macchina. Vestito trasparente, niente mutande. Il culo nudo, la fica visibile.
Sul cofano della macchina, si mise a quattro zampe.
«Scopami qui. Fammi squirtare dove tutti possono vedermi.»
Le aprii la fica con due dita. Era già pronta.
Le entrai con violenza. Ogni colpo le faceva schioccare il culo. Ogni gemito più forte.
Una macchina passò, illuminandola. Sarah urlò.
E squirtò. Forte. Un getto che bagnò tutto.
«Anche il culo!» gridò.
E io glielo presi.
Il cazzo la sventrava. E venni. Fortissimo. Dentro.
Lei tremava. Era mia. Totalmente.
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Epilogo Definitivo – Nulla Sarà Come Prima
Ora Sarah dorme accanto a me, la fica gonfia, il culo ancora aperto.
Le cosce portano i segni. Le lenzuola sono bagnate.
Ha squirtato ovunque.
Non esiste più pudore. Solo cazzo, fica, culo, sborra, squirt.
Solo noi.
E nulla sarà mai più come prima.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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