Racconti Erotici > orge > Matilde 05-21 - Regina della serata
orge

Matilde 05-21 - Regina della serata


di Alex46
05.07.2019    |    5.403    |    0 9.7
"Piano piano divento tutt’una con la macchina, voglio proprio farmi scopare da lei, magari caviglie e polsi legati, voglio che la sua impersonalità mi riduca..."
Dopo una decina di minuti Elisa ci porta nella stessa stanza delle altre volte, attrezzata a mo’ di palestra del sesso. Io sono come invasata e, nuda con i sandali, eccitante come mai, mi butto subito sopra al sybian. Questo non è preparato con il dildo, ha una piccola montatura per ottenere un orgasmo clitorideo. Su mia precisa richiesta è Debra a manovrare i comandi, di lei mi posso fidare e poi l’amore voglio farlo solo con lei.
Dopo pochi secondi di vibrazione, con il bottone ben aderente alla piccola protuberanza di plastica, vengo con qualche piccolo gridolino, più che altro determinato dalla necessità che ho che qualcuno monti il dildo. Voglio chiaramente essere penetrata. Debra non perde tempo, in pochi attimi tutto è pronto e finalmente posso impalarmi di fronte a tutti.
Il pistone a forma di cazzo inizia a muoversi una volta che io me lo sono infilato dentro. Ma io non voglio introdurlo completamente, perché così gli spettatori possono vedere come mi esce e mi entra. In più mi arrovescio all’indietro, qualcuno mi sostiene la schiena mentre io mi strizzo i seni. Il piacere è immediato, di quelli che non lasciano speranze. Sai già che godrai come una cavalla imbizzarrita. Michele è lì davanti che mi guarda, non si masturba, non so come faccia. Al pensiero che tra poco mi prenderà evito di un soffio un’esplosione prematura. L’orgasmo del sybian è lento, si deve costruire piano, bisogna solo concentrarsi su di lui e non sul cazzo vero che prenderai.
Un uomo mi schizza sperma addosso, due o tre donne sono già venute urlando, io sento l’esplosione sempre più vicina: alla fine decido di smollarmi, prego Debra di andare al massimo, mi arrovescio totalmente all’indietro e vengo, vengo continuatamente per due o tre minuti, uno sballo tale da aver paura per la mia salute mentale. È sempre Debra a capire quando deve spegnere.
- Adesso leccami, amore - le chiedo - leccami piano, voglio prepararmi per l’altra macchina, quella con il cazzo grosso.
Sguardi attenti e curiosi l’avevano già visto, il secondo macchinario, un braccio orizzontale con una specie di stantuffo cazzosimile, di dimensioni enormi. Quella mostruosità l’avevo già provata e il godimento era stato tale da desiderarlo ora con tutte le mie forze.
Mi alzo barcollando, mi adagio sul materassino, mi faccio leccare da un’obbediente Debra, che presto mi fa tornare la voglia di essere riempita. Qualcuna si offre di sostituirla, ma io rifiuto cortesemente, come del resto aveva già fatto Debra con uomini e donne.
- Michele... ti chiami Michele vero... hai voglia di scoparmi?
- Ne ho una voglia pazzesca...
- Beh, non so se ce la farò dopo questo mostro... - la mia frase aveva un altro senso: “Debra, procuragli della cremina, e fai in modo che non mi sciupi ulteriormente”. Lei e lui capiscono al volo.
Intanto io mi acconcio nella posizione giusta. Non è così semplice, deve intervenire Elisa per ricordarmi come si fa, per sostenermi e coccolarmi di fronte a questa che tutti sentono una grande prova.
La cremina era già lì, perché serve anche con questo strumento di piacere, che può essere anche di dolore. Debra mi unge, mi accarezza con amore, m’increma anche il buchetto del culo, mi sussurra: - Vedi che sei riuscita a sottrarmi la coroncina di reginetta.... ora la più troia del reame sei tu.
- Zitta, con te dopo facciamo i conti, voglio vederti morire mentre godi.
L’enorme fallo entra senza fatica, si tratta di non farsi male per l’ingordigia di prenderne di più di quanto si possa. Perciò preferisco sia Elisa a manovrare, Debra non ha sufficiente pratica con i complessi comandi della piccola playstation.
Stessa storia di prima, con la differenza che questa volta mi sento squassare, a volte mi sembra di farmi squartare da questo mostro, istintivamente a volte mi ritraggo invece di andargli incontro. Si vede che ho paura. Poi piano piano tutti cominciano a incitarmi, a dire quanto sono figa, quanto sono troia, che vorrebbero anche loro saper sborrare come so fare io.
Lentamente i centimetri di entrata aumentano, io sento il collo dell’utero piegarsi sotto quei colpi. Per fortuna non è di materiale durissimo. Piano piano divento tutt’una con la macchina, voglio proprio farmi scopare da lei, magari caviglie e polsi legati, voglio che la sua impersonalità mi riduca a robot, a macchina che gode, a pura figa gocciolante. Ma tutto ciò lo raggiungo con l’isteria del resto del mio corpo, che oltre a un certo livello forse non può sopportare questo tremendo scompenso. Quando ho l’orgasmo, improvviso, una fitta lancinante di piacere, urlo in maniera che nessuno mi ha mai sentita così. E mentre pian piano la macchina si ferma e io mi sciolgo in un pseudo-collasso, sento che tutti stanno applaudendo.
Resto in coma cinque minuti, mi danno da bere una spremuta d’arancia, poi sono io stessa che mi alzo, butto sul materassino Michele e sfregandogli il mio buco del culo sulla faccia mostro chiaramente cosa voglio ancora.
- Lo vuole prendere nel culo - è il commento bisbigliato - questa è insaziabile!
Michele non vedeva l’ora. Debra mi spalma ancora un’ultima ditata di crema poi mi lascia sorridendo: - Facci vedere quello che sai fare... così poi saprai perché ogni tanto io ho bisogno di un uomo.
Michele si siede su una sedia, poi mi fa calare su di lui un po’ piegata in avanti. Ho la figa distrutta, arrossata e dolorante, ma ho ancora voglia di farmi vedere e soprattutto di godere. Il cazzo entra facile e, non appena io mi raddrizzo e allargo le gambe, tutti possono vedere che è dentro il mio culo.
“Finalmente, Michele, ti ho dentro” penso “non vedevo l’ora di venire con te e farmi sborrare dentro”. Non dico nulla però mentre lui comincia a farmi sussultare sulle sue cosce. Sentirlo in culo dopo i numeri fatti prima è quasi liberatorio, un godere diverso. Ed è un uomo che te lo spacca il culo, il mio uomo. Mentre penso a questo sento montare un orgasmo che probabilmente sarà infinito, almeno fino a che non verrà anche Michele. Comincio a mugolare, a farfugliare frasi di amore incomprensibili, poi Debra mi viene vicino e in piedi si manovra un dildo nella figa: - Ti piace sì o no che Michele ti spacchi il culo? Sì o no?
- Sì - gemo io.
- E allora faccelo vedere che ti piace, urlalo che quest’uomo è grande...
- Sììì, ahh, Michele è grande!
- Dillo che sei la mia troia e che non ti piacciono gli uomini perché sei lesbica fino al midollo, dillo, ahh, ahh, adesso godo... Mi sto sbattendo la figa per te amore, perché io ti voglio per sempre, ma voglio anche che tu sappia quello che perdi... perché non ci prendiamo un uomo, tutto per noi?
- Sììì, un uomo, sììì - ormai anch’io blatero.
- Dillo che ti piace farti sbattere da questo schifoso...
- Sì, mi piace... e soprattutto mi piace farlo davanti a te, amore, ahh, ahh, adesso mi sta disfacendo il culo, adesso sborro, sììììì, ahhh, sborro, ahhh, dio!
- Anch’io vengo, anch’io, guarda ce l’ho tutto dentro, per te, per voi...
- Anch’io sto mollando, eccomi... - urla Michele. E in quel momento tutti e tre veniamo all’unisono, come tante volte avevamo fatto nel nostro privato e già altre volte in questa casa.
Tutto intorno a noi, che siamo lì ammucchiati assieme, si è creata una piccola bolgia di sesso. Indescrivibile, corpi ovunque, mugolii, orgasmi, odore di sborra e di figa. Susanna, Patrizia si erano rivitalizzate e stavano prendendo i cazzi un po’ di tutti. Perfino Giovanni e Giuseppe stavano scopando ancora.
Basta, dobbiamo andarcene.
Del resto è già abbastanza tardi e domani sarebbe anche lavorativo. Salutiamo tutti, Michele verrà con noi come preda della serata. Un abbraccio a Elisa e poi via in macchina. Siamo rivestite, si fa per dire, sembriamo troie di strada.
Spesso lo facciamo: lasciamo Michele davanti a guidare e noi dietro a limonare. Anche questa volta è così, e una volta partiti non posso trattenermi dal baciare con la lingua in bocca Debra.
Ci eravamo lavate e rinfrescate, ma eravamo ancora cariche, praticamente delle ninfomani.
Debra mi prende la mano e se la porta ancora sotto la sua gonna tra le gambe dicendomi piano: - Guarda cosa mi hai combinato con questo bacio! - Sento la sua figa senza slip di nuovo fradicia e muovendo le mie dita tra le sue cosce non posso non sentire la sua eccitazione e il suo calore che allo stesso tempo vengono trasmessi su quelle palline cinesi che si era rimesse dentro.
- Io le ho rimesse dentro... le vuoi anche tu? - e intanto le estrae dalla borsetta e me le porge.
- Michele, cosa dici, una venutina dolce dolce ce la possiamo ancora fare o sei contrario...
- Io non sono mai contrario, certo che voi siete un altro pianeta rispetto alle mie misere possibilità di maschietto...
- Sentilo, il santarellino, con tutte le seghe che si tira...
- Io le seghe me le tiro sì, ma per voi, e lo sapete benissimo.
Decido di metterle dentro anch’io e di proseguire così quel viaggio senza fine. Così faccio, mi ricompongo sul sedile lasciando appena le gambe divaricate per permettere alle mie labbra di poter sentire i movimenti delle palline dentro di me, ma ogni piccola curva, ogni piccola imperfezione della strada si traducono in fitte di piacere che partono dalla vagina per arrivarmi al cervello. È meraviglioso questo viaggio... sentirmi piena e nonostante sia distrutta riuscire a godere ancora e ancora di quei leggeri movimenti che mi portano in paradiso. Debra con agilità si è portata sul davanti dell’auto, scosciata con le sue palline che si manovra con il filo, a differenza mia che lascio tutto al rullio dell’auto. Lei apre la patta di Michele e se lo mette in bocca. Io li guardo, Michele che pian piano torna all’erezione e lei con la mano destra tra le cosce a manovrare le palline in mezzo a un laghetto di umori.
Il viaggio non è molto lungo ma la goduta è stata continua. Mi sento sudata e distrutta ma con ancora tanta voglia di godere e di sentire il calore dei miei due amanti, di far provare loro quelle sensazioni dolci che sto provando, in attesa che diventino orgasmi devastanti; erano godute lievi, ma una dopo l’altra, una cosa così strana da non desiderare di alterare tutto con una vera e propria masturbazione. Perdo il conto di questi orgasmini, ma arrivo a casa in condizioni pietose e con tanta voglia di far godere Debra che sento fremere dalla voglia e che sento vuole accelerare i tempi per prendersi il suo piacere.
Mai in vita mia avevo goduto in questo modo così continuo, non c’è stata scopata, o masturbazione, o ditalino che mi abbia procurato questo tipo di goduria.
Il bocchino per fortuna non sfocia nella quarta sborrata serale di Michele.
Arriviamo a casa ma prima che sia troppo tardi riporto la mano sotto per afferrare la cordicella che struscia ancora il clitoride e lentamente inizio a tirarla per liberare la figa dalle palline cinesi, che una a una escono fradice di nettare. Michele me le chiede e se ne mette in bocca una, Debra mi guarda poi mi porge le sue. Inizio a succhiarle socchiudendo gli occhi e gustandomi gli aromi dei suoi orgasmi tutti depositati su quelle piccole sfere che l’avevano fatta impazzire. La vedo anche mentre poi, ormai con la macchina in garage, si avvicina alla bocca di Michele e si prende in bocca la terza delle palline che sono state dentro di me. La vedo mentre con tanta lussuria succhia e succhia la pallina e la cordicella che le tiene unite mentre a un tratto la sento respirare più forte e stringere le gambe l’una all’altra premendole più forte. Gli occhi le si serrano mentre le labbra lentamente si aprono e si chiudono per lasciare che la lingua possa al meglio ripulire quelle palline. Capto immediatamente che sta per godere, che è stato troppo forte anche per lei e che quella stretta delle cosce serve solo per stimolare il clitoride e strusciarlo alle labbra già gonfie in modo che possano darle quell’orgasmo forte che ha cercato per tutto il viaggio. Vederla così è meraviglioso e solo la mia spossatezza mi impedisce di toccarmi per godere del suo piacere. Ma sono sicura che ben presto sul nostro letto proveremo ancora delle cose stupende insieme e intanto mi godo con gli occhi il movimento del suo bacino, la stretta sempre più forte delle sue cosce, la pressione delle sue labbra su quelle palline dove ormai i miei umori sono mischiati alla sua saliva e i suoi sospiri sempre più forti fino all’urlo del suo orgasmo: per me e Michele è un suono incantevole che riaccende quella scintilla di desiderio e di passione che già da prima sapevamo essere nell’aria.
Abbiamo visto e fatto cose troppo depravate questa sera perché tutto finisca con dei masturbini in auto.
Ci baciamo in fretta scambiandoci sulle lingue le salive mentre Debra mi sussurra: - Ho tanta voglia di te... e di lui...
Dopo un bagno ristoratore, siamo di nuovo pronti per l’ultima tappa della sera. Saranno le quattro di mattina quando cominciamo a baciarci del tutto nudi sotto le lenzuola. Michele ci scopa, prima Debra, poi me. Un altro orgasmo a testa, sicuramente l’ultimo. Nel momento di inattività, Debra e io guardiamo felici Michele con l’altra di noi.
Siamo contente di essere donne, di essere amanti e di avere lo stesso uomo da cui vorremmo addirittura essere messe incinte. Questo è quello che conta, e tutto quello che abbiamo vissuto questa sera di depravato ed esibizionistico fa parte di noi, non lo rinneghiamo, ma adesso ci sentiamo davvero reali così. Michele dunque ci fa godere ancora, per Debra l’ottavo, per me il settimo, un orgasmo dolce e così diverso dagli altri di questa sera pazza. Poi, mentre noi ci baciamo seno contro seno, perse nel nostro amore, il nostro uomo introduce il suo membro tra le nostre bocche e c’inonda la faccia con la sua sborrata finale, la quarta.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Matilde 05-21 - Regina della serata:

Altri Racconti Erotici in orge:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni