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Matilde 05-09 - Un mercoledì sera da leoni


di Alex46
19.06.2019    |    827    |    0 8.7
"Mi bagno un dito (e ho solo l’imbarazzo della scelta per il dove) e gentilmente la penetro anche nell’ano, senza avvertirla prima..."
Quando Debra arriva e vede che abbiamo fatto sesso in sua assenza si precipita in bagno dopo aver preso alcune cosette dal guardaroba.
Ne esce con calze, giarrettiere, tanga e sandali assassini. Ci chiede di accendere il pc, di far girare un film porno e di sistemare due cuscini del soggiorno sul letto.
- Voglio esibirmi per voi! - ci dice - è tutta questa fottutissima sera che lo voglio!
Si sdraia sul letto, ponendo il sedere sui due cuscini, quindi in posizione assai rialzata. Ci porge la cremina e ci chiede di apporgliela sul buchino, mentre già lei si accarezza il seno nudo. Così, mentre io le lubrifico dolcemente il culo, Michele non resiste a leccarle il clitoride e succhiarlo un po’, scostando il sottilissimo tanga.
Sorprendentemente Debra viene subito, come se da lungo tempo ne avesse avuto bisogno. È un orgasmo lieve ma deciso, comunque uno spettacolo. Vedere questa bella donna acconciata così sexy porgere la figa alle labbra di suo marito e il culo alle mani esperte della sua amante supera ogni immaginazione.
- Leccami, Michele... - lo prega.
E lui l’accontenta, mettendosi al suo lato in ginocchio e slinguandole la fessura con molto vigore.
- Ahhhhh... dio che bello.... Matilde... entrami con un dito...
Anch’io l’accontento e le penetro l’ano con leggerezza. Dopo un minuto di questo trattamento, Debra esplode in un altro orgasmo, venendo in faccia a Michele e sussultando sul cuscino.
- Ahhhhhhhhh.... ahhhhhhh... mmmmmmmmmmmhhhh!!!!!!!!! Dioooooo, sborrooooooooooo!!!!!
Segue un momento di calma di cui approfittiamo per bere qualcosa. Ma Debra è scatenata, vuole ancora sesso e orgasmi.
- Adesso mi esibisco davvero... Matilde mi porti il mio dildo per favore?
Inizia così il suo spettacolo. Tutto è concentrato sulla figa, posta in evidenza sui cuscini, per nulla nascosta dal tanga. Ma alla figa squassata dal dildo che entra e esce sono attaccati un busto perfetto, una testa che gode in mezzo a una cascata di capelli neri e soprattutto due gambe straordinarie fasciate da calze scure e da sandali da sballo.
Noi siamo affascinati a vederla masturbarsi, senza una parola, persa nel suo mondo, fino a che gode, gode come pazza, sussultando, agitandosi e urlando il suo terzo orgasmo in neppure mezzora.
Quando si acquieta mi chiede: - Quante volte sei venuta oggi, Matilde?
- Cinque, amore - le rispondo - cinque volte.
- Bene, allora adesso siamo pari. Possiamo incominciare la seratina!
Debra si alza dal letto e lentamente, studiatamente si fa scivolare in basso il tanga. Sapere che questa donna ha appena vissuto un orgasmo sconvolgente e ne ha ancora voglia ci instupidisce quasi. Vedere ancora quelle gambe lunghe inguainate ci affascina. E dopo essersi tolta il tanga, invece di buttarlo a lato se lo passa sulla figa, anzi se ne fa entrare dentro una parte. Poi lo estrae del tutto intriso di umori e di venuta e sorridendo lo mette sotto il naso di Michele, anzi glielo sospinge contro, fino a costringerlo a mettersene una parte in bocca.
- Ora fatti legare, Michele - gli sorride con un sorriso lurido.
- Ok!
Provvedo io, con due lunghe sciarpe lo lego alla testata del letto. In tutto questo lui ha mezzo tanga di Debra in bocca.
- Bendiamolo, anche...
Faccio anche questo, con delicatezza. Lui lascia fare. Dopo di che Debra m’invita: - Andiamo a bere qualcosa, Mati!
In cucina Debra mi bacia a lungo poi interrompendo il contatto mi dice: - Questa sera vorrei fosse davvero speciale, un po’ matta. Ti vorrei vestita sexy, ma sexy un po’ da bordello, non sexy moderna... Hai voglia di metterti su qualcosa?
- Debra, qualunque tuo desiderio sai che per me è un ordine - le rispondo scherzando.
- Allora vai... e fai presto. Io intanto finisco di fare una cosa...
Ritorno in camera da letto, quasi non guardo neppure Michele, che però è lì buono buono, ancora non protesta, anche se vedo che ha sputato il tanga di Debra.
Decido di provare il corsetto di pvc mai indossato. A quello aggiungo le calze che allaccio al corsetto, quindi un paio di stivali di pelle ad altezza ben superiore al ginocchio.
Mi guardo allo specchio (Michele ha visto tutta la mia trasformazione) e comincio a sentire che la figa mi si inumidisce.
Quando ritorno in soggiorno vedo Debra sdraiata sul divano che si sta masturbando non più con il suo dildo azzurro (quello usato prima) bensì con lo strap-on: vedo il liquido che le cola dalle grandi labbra, vedo la sua libidine, sto per toccarmi anch’io.
- Non vuoi farti scopare da Michele, questa sera? – le chiedo.
I suoi occhi si riaprono, mi sorride, ma non mi risponde. Mi porge le braccia incontro, invitandomi a salire sopra di lei, lo strap-on ancora dentro.
Sento che mi palpa il corsetto all’inguine, alla ricerca del mio clitoride. Intanto mi bacia come una selvaggia, prima sulla bocca, poi su tutto il corpo, con una tendenza graduale verso la figa e il clitoride, che alla fine stuzzica ma non tocca. Io vorrei non avere addosso questo corsetto, vorrei darle libero accesso, vorrei che mi facesse venire. Così mi metto a cavalcioni della sua bocca, in muta preghiera di essere leccata. E appena lo fa, mi è impossibile non gemere. Michele di sicuro mi sente mentre mi godo la lingua di Debra passeggiare sulle mie parti più intime difese senza alcuna efficienza dal corsetto.
- Cosa vuoi che ti faccia? - mi chiede Debra.
- Sditalinami, Debra... per favore... ho bisogno di sentirti dentro!
- Così? - mi chiede, inserendo un dito nella mia figa e muovendolo piano dentro e fuori.
- Sì, ma di più... ho bisogno di più - mormoro io.
- E allora scopami con questo - mi chiede Debra mostrandomi lo strap-on.
- Va bene, Debra... però mettimelo tu - ribatto ormai piena di voglia.
E così lei mi aiuta a infilarmi nelle fibbie di pelle dello strap-on, compito un po’ goffo visti gli stivali che ho su. Ma alla fine l’attrezzo è pronto, debitamente sistemato a coprirmi l’inguine. Come ciliegina alla fine si mette a leccarlo, come fosse un vero cazzo.
- Mettiti in piedi e chinati qui sul divano, il culo per aria... così ti scopo come sicuramente vuoi e come sai che sono capace di fare...
- Dammelo - mormora Debra disponendosi nel modo che le ho detto.
- Allarga bene le gambe, amore - le dico. E intanto mi chino per leccarla, per sentire il sapore di quella figa che tra poco andrò a scopare. Per farle sentire quanto la desidero.
- Dio, che bello... ora scopami, però... ti prego... scopami!
Mi raddrizzo e appongo la punta del dildo sulle grandi labbra i Debra, spalancate di desiderio e fradice di saliva mia e di umori suoi.
- Implorami - le chiedo.
- Ti prego... ti prego... scopami... ora! Poi faccio tutto quello che vuoi se adesso mi scopi duro...
Non me lo deve ripetere, mi appoggio in avanti e vedo come tutti i centimetri del dildo vengano pian piano ingoiati dalla figa di Debra. Lei geme di piacere, anche per farsi sentire da Michele che, poveretto, è di là legato. A nostro modo di vedere questo lo ecciterà a tal punto che quando torneremo da lui avrà più poco di umano. Decido di andarci piano, vorrei stuzzicare Debra al massimo, torturarla con la mia lentezza. Ritiro il dildo, lasciando dentro solo la punta. Poi, proprio quando lei sta per protestare, lo spingo dentro fino alla radice. E ancora Debra geme di piacere. Io godo del piacere che questa pressione mi dà sul clitoride e godo della disperazione di Debra che vorrebbe una scopata vera.
- Per favore, Mati... non fare così... non posso... dammelo giù, duro...
- Perché?
- Perché? Perché mi stai facendo impazzire... devi scoparmi e farmi sborrare... subito!
- Tuo desiderio, tuo ordine - sussurro. E a quel punto comincio il va e vieni.
Mi do un ritmo tale da soddisfare entrambe le nostre voglie, sento i liquidi di Debra che rumoreggiano a ogni mio colpo: e quando entro dentro di lei mi appoggio sempre per eccitare il mio bottone.
- Oh, sìììì - geme Debra più volte.
In pochi minuti sento i miei umori colarmi giù per le cosce, impiastrando le calze: anche Debra sta scolando vistosamente, la base dello strap-on è fradicia. Debra si mette una mano sul clitoride e si masturba, aumentando così il ritmo dei gemiti e dei mugolii. Mi viene in mente di farle un qualcosa che forse la fa andare fuori di testa. Mi bagno un dito (e ho solo l’imbarazzo della scelta per il dove) e gentilmente la penetro anche nell’ano, senza avvertirla prima.
La combinazione di questo, il dildo e la sua masturbazione clitoridea la mandano fuorigiri. Inarca la schiena, aggiunge strizzatine di capezzoli con la mano libera, mentre con tutto il corpo si sbatte su di me sempre più forte. Questo stravolge anche me, anch’io mi sto avvicinando.
- Ti sto scopando duro abbastanza? - le chiedo ansimando.
- Dio... sììì... urgh... continua così a scoparmi culo e figa... sto per venire... forte... non fermarti!
- Sta tranquilla!
E infatti continuo. La vista di Debra che sussulta e si contorce sotto di me e il pensiero di Michele che fa fantasie su quello che noi stiamo facendo mi mettono su un percorso nel quale è impossibile fermarsi. E quando sento che i gemiti di Debra diventano urla beluine allora mi lascio andare, pronta a spasimare assieme a lei.
- Ahhhhhhhh!!!!! Godoooooo!!! Arghhhhhhhhh!!! - quando lei esplode anch’io mi lascio andare, anche se il mio orgasmo di clitoride non è minimamente paragonabile al suo. Però mi permette di godere appieno del piacere che sto dando a Debra. E godendo continuo le mie spinte, come pure continuo il va e vieni nel culo, fino a che sento che le sue ondate stanno calmandosi.
E allora mi calmo anch’io e pian piano provvedo al disinserimento di tutto ciò che avevo nel suo corpo. Lei allora si mette in piedi di fronte a me, mi bacia a lungo e poi mi dice: - Ora andiamo a divertirci un po’ con Michele...
Ondeggiando sui nostri sandali ci avviamo alla stanza da letto, dove Michele giace sempre bendato.
- Cosa mi sono perso? - chiede lui.
- Niente, niente... solo un orgasmo colossale di tua moglie mentre la scopavo con lo strap-on e le facevo andare un dito su e giù per il culo... - lo informo.
- Però... tu adesso mi lecchi la figa e tutto quello che ho prodotto dietro a quel dildo del cazzo...
- No, gli facciamo leccare il cazzo - dico io, cattiva.
E mentre lo dico vado a inginocchiarmi vicino a lui e gli infilo il dildo in bocca ordinandogli di leccare, mentre Debra gli si accoccola accanto e gli prende l’uccello durissimo in bocca.
- Matilde, posso scoparmi con questo cazzo?
- E mi devi chiedere il permesso, amore?
- Michele, posso impalarmi sul tuo cazzo... o preferisci Matilde?
Gli tolgo lo strap-on di bocca, così può rispondere.
- Oh, sììì, sì, per favore...
Debra si precipita a mettersi a cavalcioni sulla canna dura di Michele per infilarselo al primo tentativo. Entrambi gemono in modo sordo.
- Matilde... per favore... scopami nel culo.. per favore! - m’implora Debra.
Sempre con la mia strana appendice davanti prendo la cremina, poi vado a piazzarmi dietro Debra che intanto si è abbassata sul corpo di Michele e gli si sta sfregando sopra con le tette. Guardo per un momento il cazzo di Michele che va avanti e indietro, poi le spalmo la crema.
- Scopami... scopami... per favore!
Il dildo entra facilmente, anche se io uso tutte le precauzioni. Cerco anche di andare a tempo con Michele. Debra geme pesantemente al sentire entrambi i buchi riempiti.
- Oh, dio! - esclama.
Cerco di entrare quando Michele si ritira, anche per non fare venire Debra immediatamente. Anch’io provo piacere, sempre perché mi viene stimolato il clitoride.
Michele è il primo (e ne ha ben donde) ad avvicinarsi pericolosamente all’orgasmo.
- Ora, Michele, riempimi di sborra... dai! - urla Debra.
Vedo che Michele, respirando sempre più veloce, intensifica gli ultimi movimenti per poi scaricarsi dentro la figa della moglie, urlando.
- Vai, Matilde, vai, scopami...
- Sì, ecco... ora mi tocco... voglio venire anch’io - dico velocizzando il va e vieni nel culo di Debra mentre Michele si ritira da lei.
Nell’eccitazione ho quasi un mancamento, perché ora vengo e lo urlo a Debra: - Ahhhhh!!!!! Ahhhhh!!!!! Eccomi, Debraaaaaaa!!!!!
E lei a quel punto smolla il suo ultimo orgasmo della serata.
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