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Matilde 06-17 - Lei ci guarda


di Alex46
23.08.2019    |    5.006    |    2 9.8
"Le ho appena raccontato di come oggi Matilde mi abbia fatto venire due volte, in ufficio..."
Dal diario di Michele:
«Il familiare aprirsi della porta ci ferma nel nostro bacio. Le ho appena raccontato di come oggi Matilde mi abbia fatto venire due volte, in ufficio.
Debra mi guarda con un sorriso largo. Si alza dal divano, si stira, i seni si muovono in modo così sensuale...
- È qui - dice respirando forte.
Anch’io sorrido a vederla precipitarsi alla porta, il culo che sembra che urli la sua felicità. È già in costume da bagno e top, più i soliti sandali, quindi non lascia molto spazio all’immaginazione. Io sono in t-shirt e boxer, e sono anch’io impaziente di vedere Matilde e di sorriderle dopo quello che oggi abbiamo fatto assieme. Non sarà più di tre ore fa!
Matilde fa il suo ingresso regale. Una femmina così, per quanto tu possa ricordarla e immaginartela, avrà sempre modo di sorprenderti, troverà sempre il modo di muoversi, parlare o (s)vestirsi sì da stupirti e adorarla sempre più.
Sotto la giacca, che si toglie subito, indossa anche lei una t-shirt, sotto la quale intravedo due capezzoli da sballo. Debra l’abbraccia da dietro e l’accarezza.
- Sei pronta per lo show che andiamo a mostrarti, hmmmmm? - le sussurra in un orecchio.
Io le vado incontro, le guardo il seno accarezzato da Debra (che ora le sta leccando anche il collo), la tiro via dal suo abbraccio, la prendo per mano e la faccio accomodare sul divano. Vediamo intanto Debra che si spoglia nuda, tenendo su i sandali, poi va prendere una coperta e alcuni cuscini e li dispone sul tappeto. Infine dispone anche del baby-oil e i suoi due vibratori, quello rosso e quello azzurro, su un angolo della coperta.
Poi mi chiama sorridendo.
- Spogliati - mi ordina - e mettiti giù di schiena. Spogliati anche tu, Matilde, e guarda che pompa che gli faccio.
- Ah, non devi certo ripetermelo...
La vedo alzarsi la t-shirt, liberare quelle tette medio-piccole e magnifiche, una morbida promessa di sesso caldo. Sento che Debra m’ingoia il cazzo, ma entrambi guardiamo Matilde che si denuda, ora si sta togliendo i jeans. Rimane in tanga color porpora e le scarpe che aveva al lavoro. Uno sballo vederla lì semisdraiata sul divano... Avrei voluto che mi si sedesse sulla faccia, le avrei scostato il tanga e...
- Ora mi tolgo anche questo tanga... sto cominciando a bagnarmi. Posso?
La sua domanda fa evidentemente parte del gioco, come purte la risposta di Debra: - Certo, amore... e se vuoi prenditi pure questo qui azzurro...
Matilde si alza, prende il vibratore che lei le porge, poi si toglie il tanga e si sistema ancora sul divano nella stessa posizione di prima, ora ben più oscena perché con le gambe allargate la figa è in piena vista.
La mano sinistra sul seno, la destra si tocca appena la figa, ma ancora in modo quasi “innocente”, diciamo glamour. Evidentemente aspetta che noi entriamo in azione.
Io faccio voltare Debra e le appoggio il cazzo tra le gambe, in zona inguinale, ma senza far capire cosa voglio fare. Lei si volta, mi bacia, mi si accosta vogliosa.
- Tirati una sega fino a sborrare, amore... come hai già fatto oggi... fallo per me... per noi.
Debra si alza e va a sedersi accanto a Matilde. Ad entrambe si può già vedere quanto sono bagnate, le posso già sentire eccitate e pronte a mugolare di piacere. Porgo a Debra il vibratore rosso, poi mi verso sulla mano destra una bella dose di baby-oil e incomincio in ginocchio di fronte a loro a masturbarmi con un certo ritmo. Intanto le guardo accendere i vibratori e strofinarseli in zona clitoride mentre mi osservano attente.
- Non è bello guardarlo? - chiede Debra a Matilde.
- Mmmmm, certo che è bello... pompati Michele... pompati!
Ha il vibratore azzurro per metà nella figa, ma non è al massimo. Dopo qualche minuto sento che devo sborrare, se continuo così. Mi alzo e mi piazzo in mezzo alle gambe di Debra, continuando a smanettarmi. Debra appoggia il vibratore sul divano e si prende il seno a coppetta.
- Sborrami qui dentro, Michele... Voglio vederti riempirmi le tette di sperma...
Io non faccio nulla per rallentare. Voglio venire anzi al più presto, così da avere tempo poi di prepararmi per l’orgasmo grosso, più tardi.
E così succede, mentre anche Matilde si affanna a dirci che sta venendo... e non sembra roba da poco, a vedere quanto si sta agitando e quanto sta gemendo di piacere. Debra si spalma il mio sperma sul seno, poi entrambi ci sediamo ad aspettare che Matilde si riprenda.
- Ora è il tuo turno, Debra - le dico, facendole capire che voglio condurla sui cuscini del pavimento.
Lentamente lei si adagia di schiena sulla coperta e sui cuscini e allarga le gambe. È fradicia, e nella stanza si sente un forte odore di sesso. Non ho certo bisogno d’istruzioni, so cosa devo fare. Le metto la testa tra le gambe, con le labbra le bacio la zona tutto attorno al clitoride senza toccarlo, causando con ciò un suo immediato rialzo del bacino dai cuscini, alla ricerca appunto delle mie labbra e della mia lingua.
Dopo alcuni minuti di stimolazione leggera, faccio lavorare la lingua e le lecco il bottoncino con decisione. Lei arrovescia il capo all’indietro ma, senza chiudere gli occhi, guarda di lato Matilde che è intenta a non perdere nessun momento della scena. E, tanto per non stare indietro, si è infilata due dita nella figa.
- Michele, ti sto guardando il culo mentre la lecchi... lo sai Debra che gli sta ritornando duro, pian piano? Vorrei leccare lo sperma che hai ancora sulle tette, e vorrei anche ripulirti l’uccello... ma non mi state lasciando... questo mi sta eccitando un casino, questa frustrazione... mmmm! Com’è essere guardata, Debra?
A queste parole Debra si stringe con violenza la mia testa all’inguine e viene urlando: - Ahhhh, vengooooo, ahhhhhhh!
Non smetto subito di leccarla. Non le avevo neppure sfiorato la figa: solo clitoride! Nel frattempo io sono pronto per qualcosa di più serio. Sono di nuovo in erezione e devo infilarlo da qualche parte, mi sdraio io di schiena, con la muta richiesta di essere cavalcato da Debra, che si sta già aprendo le grandi labbra con le dita in prossimità del mio cazzo.
A questa vista Matilde riprende il vibratore azzurro e se lo passa lentamente attorno a ogni zona erogena. Poi se lo infila ronzante di colpo e ordina: - Debra, fottilo... ora!
Lei si appoggia con il suo peso sulla punta del mio cazzo che sto tenendo verticale, entra così facilmente...
Alla ben nota, ma sempre nuova sensazione, ancora una volta non so resistere.
- Dio, che bello! - esclamo.
Debra preferisce stare a busto eretto, appoggiata sulle ginocchia e con il mio cazzo dentro, in modo da mostrarsi a me e a Matilde in tutta la sua fiera bellezza di donna che si scopa.
Ha la figa fradicia, ancora più calda per il fatto che sa di essere guardata, un attrito praticamente inesistente.
Per i rumori che fa, mi volto a guardare Matilde che si sta contorcendo sul divano con il vibratore affondato dentro al massimo, poi afferro Debra per i fianchi in modo da aver entrambi chiaro quale debba essere il ritmo.
Poi chiama Matilde: - Vieni qui a masturbarti, c’è posto anche per te...
Matilde si alza, senza neppure estrarre il vibratore, e si accuccia proprio al nostro lato, a gambe spalancate.
- Guarda - le ordina Debra - ora vengo...
E detto questo mi cavalca ancora, sei o sette balzi decisi.
- Ahhhhhh, ahhhhhh, sborro... su questo cazzo, sborro... Guardami!
Affascinati sia io che Matilde siamo testimoni di quanto Debra stia sballando e tremando attraverso un orgasmo potente. Si sta prendendo il piacere dal mio cazzo dimentica di tutto meno del fatto che siamo in due a guardarla. E quando dopo qualche minuto si riprende, si alza per prendermi il cazzo in bocca e finirmi leccandosi la sua venuta. Io comincio ad agitarmi e poco dopo le schizzo in bocca quel poco sperma che mi è rimasto oggi: ma prima che i fiotti terminino, lei fa in tempo ad allontanarsi appena il cazzo dalla bocca per mostrarmi come le sto schizzando dentro.
Ed è ora che Matilde si lascia andare, il vibratore quasi invisibile dentro la figa, a un orgasmo esplosivo, urlando in modo tale che qualche vicino sicuramente la sente.
Basta, è ora di andare a dormire. E così facciamo, stanchi morti e ripuliti. Sento che Debra sussurra a Matilde: - Grazie... grazie di averci guardati!».
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