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Lui & Lei

Matilde 06-07 - Guardami!


di Alex46
02.08.2019    |    2.358    |    0 8.7
"Dal diario di Debra (primi tempi di matrimonio): «Sapevo già cosa voleva mio marito..."
Dal diario di Debra (primi tempi di matrimonio):
«Sapevo già cosa voleva mio marito. E non era un gran segreto... Mi ha guardato in faccia e l’ha detto: - Voglio guardarti mentre ti fai venire!
Non è proprio una novità, l’abbiamo già fatto qualche volta, anche usando vibratori... la cosa ci piace!
Ma sapere quello che vuole e darglielo sono due cose diverse... Avevo visto come si eccitava al mio accarezzarmi con le dita il clitoride quando facevamo l’amore e lui mi si affondava dentro.
Così, quando mi andava a genio, lo facevo e lui vedendomi sulle soglie di un orgasmo aiutato in quel modo mi sbatteva sempre più forte (che poi era quello che volevo). Sapevo come farglielo vedere, come esibirgli la voglia di accarezzarmi proprio mentre avrei dovuto concentrarmi sul suo cazzo.
Quelle sessioni sono sempre state fantastiche e mi producevano orgasmi potentissimi che mi lasciavano lì ad ansimare assai vicino all’estasi.
Naturalmente mi ero più volte masturbata di fronte a lui, senza che lui partecipasse in modo fisico. Questo era decisamente altra cosa. Carezzarmi da sola mi è sempre piaciuto e, anche se con molta moderazione, facevo uso di vibratori e dildo: ma con l’aiuto di Michele non c’è voluto molto ad aggiungere quel tanto che basta di esibizionismo per farne uno spettacolo godibile da entrambi.
Ma questa sera voglio sorprenderlo. Dopo cena, lo bacio teneramente e, pretendendo un mal di testa, mi avvio in bagno per le pratiche prima dell’andare a letto a dormire.
- Niente fighetta stasera? - mi domanda un po’ deluso.
Dopo una bella doccia calda, me ne vado davvero nella nostra stanza, lasciandolo davanti alla TV.
Quando più tardi anche lui viene a letto, anche lui nudo, sono pronta. Sono qui, sdraiata e nuda, con le gambe spalancate per lui. Nella stanza avevo acceso due candele, ma anche avevo posizionato una lampada in modo che illuminasse più direttamente il mio sesso.
Michele s’arresta con un’espressione sul viso di completo stupore. Io gli sorrido, prendo un respiro e incomincio lo spettacolino.
Sono pronta anche perché, non appena avvertiti i movimenti che mi annunciavano che presto sarebbe entrato, mi ero già accarezzata un poco. Spero che il bagnaticcio che sento tra le gambe luccichi.
Con le mani mi accarezzo il seno, indugiando soprattutto sui capezzoli, già duri. Eccola quella piacevole sensazione che ti fa capire che stai salendo su un treno. Le gambe le allargo al massimo, alzo anche leggermente il bacino in modo da mostrargli tutto di me, anche il buchino posteriore.
Mentre comincio a separare le labbra, cerco subito di umettare anche il culetto. Questo spettacolo gli provoca un’immediata accelerazione di respiro. Non c’è confronto tra il masturbarmi da sola ed essere guardata mentre lo faccio... mi eccito molto più rapidamente! In un attimo sono completamente bagnata, dal clitoride a buchino più stretto.
Indecise se sostare sulle labbra o penetrare all’interno, le mie dita si muovono lentamente, cerco di essere più sexy possibile e di non sapere subito quanto sono sensibile dentro.
Sento il clitoride pulsare ma voglio che tutto questo duri il più a lungo possibile: perciò non lo tocco e non lo sfioro. Ogni tanto i nostri sguardi s’incontrano. Il mio è quello di una donna che ha deciso di godere esibendosi; il suo è quello di un maschio eccitato a morte che ti si sta avvicinando con un cazzo duro e lucido di liquidino in punta.
- Ti piace guardarmi? - gli chiedo.
Per tutta risposta lui si avvicina ancor più al letto e vi si siede per poter osservarmi meglio.
- Ti piace guardarmi? - gli chiedo ancora.
- Sei meravigliosa amore... sei la figa che ho sempre sognato... e mi piace che te la tocchi da sola...
A queste parole proprio la mia figa risponde con un palpito dei suoi e maggior produzione di umori. Così non esito più a strisciarmi le dita dentro. Gemo immediatamente, perché sono eccitata come non mai. Ho i capezzoli che mi fanno male tanto sono eretti, ma è un male che si propaga e va ad accentuare il piacere che sento in tutte le mie aperture.
Una cosa che non ho mai fatto davanti a lui mi lampeggia come desiderio cui non si può resistere. E allora lentamente sposto più in basso la mano fradicia, che fino ad allora è stata sulla figa, alla ricerca del buchino. Prima lo passo una volta, poi ritorno all’infradiciamento della figa, poi lo ripasso. E, la terza volta, non contenta ancora mi lecco il dito che tra poco m’infilerò.
Nel frattempo con l’altra mano continuo la leggera masturbazione davanti, cercando anche di non chiudere alla vista niente delle ricchezze che sto sollecitando. Pienamente rilassata m’infilo la punta del dito nell’ano, ormai lubrificato al punto giusto. Tutto il mio essere è compreso tra questi due buchi.
- Amore, guarda, il culo... - mi sto infilando un dito nel culo... per te.
Il tempo cessa di esistere, fino a che non realizzo che ho infilato il dito dentro che di più non si può.
- Te lo sei infilato tutto Debra... lo vedo... tutto... ti piace farmi vedere quanta voglia hai... di godere dal culo... Vorrei che ci fosse il mio cazzo lì... ma intanto penso che potrebbe essere il cazzo di un altro e tu saresti ugualmente pronta ad avere un orgasmo per lui... È pensare a questo che mi fa morire, che mi fa desiderare che ti masturbi come stai facendo ora...
- Sì, il cazzo di un altro... ahhh... tra poco godo su questo mio dito... non riesco neppure a pensare come sarebbe con il tuo cazzo... figurati con il cazzo di un altro!
Una leggera sensazione di dolore si fa sentire sul mio bottoncino, che ormai richiede attenzione. Ma non è ancora il momento. Spingo ora due dita nella figa, con rumori di sciabordio, tanto osceni quanto eccitanti. Vagamento sento le dita scontrarsi, una piccola doppia penetrazione. E del resto una delle cose che mi piace di più, quando faccio l’amore con Michele, è che lui mi stantuffi la figa con un suo dito dentro al mio culo. E una cosa del genere me la sto procurando da sola... sotto il suo sguardo lubrico e complice.
- Michele... sto arrivando... finora mi hai visto sciogliermi... tra poco mi vedrai esplodere... sei pronto?
- Sì, amore, sì.
L’orgasmo si sta avvicinando. Non mi sono neppure toccata il clitoride e già sento indurirsi i muscoli della pancia e del torace, segnale preciso di punto di non ritorno.
- Mi piace un casino, Michele... Lo farò più spesso ancora... se non ci sarai te lo racconterò...
- Quando godi guardami, ti prego... non chiudere gli occhi!
Bastano ancora due sfregamenti, due colpetti del dito di dietro perché io venga, orgogliosa di farlo, direi superba del mio godere di fronte a lui.
- Ahhhhhhhh, eccomi, ahhhhh, ahhhhhhhhh!
E mi ricordo quello che mi ha chiesto, di guardarlo... sì, lo guardo. Si sta masturbando. E lo sfido a godere così, ma è pure un muto ringraziamento. Faccio fatica a tener spalancate le gambe, vorrei richiudere il mio orgasmo in modo che non possa più sfuggire, prigioniero delle mie cosce e del mio intimo...
- Ahhhhhhhh, eccomi, ahhhhh, ahhhhhhhhh!
Mi agito selvaggiamente sul letto, mentre la sensazione orgasmica arriva al massimo e mi fa urlare. Sento come se le mie aperture non volessero rilasciare le mie dita, mentre le calde gocce del suo sperma mi bagnano le gambe e la pancia...».
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